Zonca, Vittorio, Novo teatro di machine et edificii : per uarie [varie] et sicure operationi; có le loro figure tagliate in Rame é la dichiaratione e dimostratione di ciascuna; opera necesaria ad Architetti, et a quelli ch di tale studio si dilettano, 1656

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Author: Zonca, Vittorio
Title: Novo teatro di machine et edificii : per uarie [varie] et sicure operationi; có le loro figure tagliate in Rame é la dichiaratione e dimostratione di ciascuna; opera necesaria ad Architetti, et a quelli ch di tale studio si dilettano
Year: 1656
Number of Pages: [4] Bl., 115 S. : Ill.

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Table of contents
1. Page: 0
2. ALL’ ILL VSTRISSIMO Signore Signor & Patron Colendiſſ. il Sign. NICOLO DE LAZARA Conte del Palù Caualiere del G. Collare di S. Michele. Page: 7
3. TAVOLA DELLE MACHINE Che in queſto Libro ſi contengono. Page: 9
4. Il fine della Tauola. Page: 10
5. VITE CHIAMATA PERPETVA, Che alza grandiſsimi peſi. Page: 13
6. VITE PERPETVA PER ALZARE Et abbaſſare Ferrate, & Porte di grauiſsimopeſo. Page: 16
7. MACHINA PER TIRAR PIETRE, & altra materia biſognoſa ſopra le Fabriche. Page: 19
8. PORTE PER SOSTENER L’AQVA D’alcun Fiume per diuerſi biſogni. Page: 22
9. NELLA PRIMA TAVOLA. Page: 25
10. NELLA SECONDA TAVOLA. Page: 25
11. MOLINO FABRICATO NEL MEZO D’alcun Fiume ſopra Vaſselli, ouer Caſe di legno. Page: 27
12. MOLINO TERRAGNO Page: 31
13. MOLINI FATTI COL MOTO DiAcque raccolte. Page: 34
14. MOLINO FATTO COLMOTO De gli Animali. Page: 38
15. ALTRA SORTE DI MOLINO COL MOTO DE GLI ANIMALI. Page: 41
16. PISTRINO PER PESTAR Diuerſe materie. Page: 43
17. MACHINA PER ARROTAR ARMI COL MOTO DEL CAVALLO. Page: 46
18. MACHINA PER ARROTAR ARMI col moto dell’Acqua. Page: 49
19. MACHINA PER ARROTAR ARMI COL MOTO DELL’HVOMO. Page: 52
20. MACHINA PER FOLLAR I PANNI DI LANA, ET ALTRO. Page: 55
21. SOPRESSA PER DAR IL LVSTRO ALE TELE, ET ALTRO. Page: 58
22. PRISTINO PRELO, OVERO Strettoio per far il Vino. Page: 60
23. PISTRINO PER FAR LOGLIO. Page: 63
24. MANGANO PER DAR IL LVSTRO ET LISCIAR TELE ZAMBELLOTTI, ET ALTRE COSE. Page: 66
25. ALTRA FIGVRA DI MANGANO più facile. Page: 69
26. CARRO DELLE ZAFOSINA. Page: 71
27. RVOTA PER ALZAR L’ACQVA. Page: 74
28. TORCHIO PER IMPRIMER LE LETTFRE PER STAMPAR I LIBRI. Page: 77
29. FILATOIO DA ACQVA. Page: 81
30. NELLA PRIMA TAVOLA. Page: 85
31. Nella ſeconda Tauol@. Page: 87
32. TORCHIO PER STAMPAR I diſſegni con i Rami intagliati. Page: 89
33. RVOTE DA INCAVAR IL PIOMBO PER LE FINESTRE DI VETRO. Page: 92
34. NELLA SECONDA TAVOLA. Page: 93
35. MACHINA DA PESTARIL CARBON Per farne la Poluere. Page: 95
36. MACHINA DA PESTAR La Poluere perle Bombarde. Page: 98
37. MACHINA DA VOLTAR GLI Schidoni per cuocer le viuande. Page: 105
38. MACHINA DI SPIEDI Col mouimento del Fumo. Page: 108
39. CARTIERA Page: 111
40. ISTROMENTO CHIAMATO ARGANA CON LAQVAL SI GARZANO I Panni di Lana. Page: 113
41. EDIFICIO PER ALZARE, E ſeccar l‘Acque. Page: 117
42. PARTE DELL‘EDIFICIO. Page: 118
43. MODO DI LEVAR LACQVA Col Schizzo. Page: 120
44. MODO FACILE DI TIRAR ACQVE CON LA CROCE. Page: 122
45. EDIFICIO, CHE CON DVE ANIMELLE SVCCIANDO, SARA HABILE A CAVARE MOLT’ACQVA. Page: 124
46. TROMBE DA RVOTA PER CAVAR’ACQVE. Page: 127
47. MODO DI CAVAR L’ACQVE CON LA CONCHETTA. Page: 129
48. ALEVAR ACQVECON VN MOTO PERPETVO. Page: 131
49. IL FINE, Page: 131
1 1[Figure 1]
2
[Empty page]
3
[Empty page]
4
[Empty page]
5 2[Figure 2]
611[Handwritten note 1]22[Handwritten note 2]33[Handwritten note 3]
7
ALL’ ILL VSTRISSIMO
Signore

Signor
& Patron Colendiſſ. il Sign.
NICOLO

DE
LAZARA
Conte
del Palù Caualiere del G. Collare di S. Michele.
3[Figure 3]
RItorna alle ſtampeil Teatro di Machine, che già trentacinque an-
nifù
conſacrato al digniſſimo nome di V.
S. Illuſtriſs. ed io ſa-
pendo
il mio douere riconoſco l’obbligo della mia riuerẽza con
ſupplicarla
à cõtinuarli la ſua protezione con quella grandezza
d’animo
che riportata ſeco dalla naſcita nobiliſſima per l’ori-
gine
eroica di Francia già più di ſettecent’ anni, per lo feudo di mero e miſto
imperio
nel Territorio Padouano, e per la vita Cauallareſca ſempre tenuta
da
ſuoi maggiori, trà quali (laſciando da parte i più antichi, che moltiſſimi
furono
degni d’encomi) baſterà rammẽtare quel Giouanni Cau.
di S. Giacopo
Zio
dell’Illuſtriſſ.
Sig. K. ſuo Auo, per virtù militare, e per generoſità di pen-
ſieri
amato da tutti i Principi d’Italia;
quel Girolamo Colonello di Santa
Chieſa
, fratello del Padre di ſuo Biſauo, che meritò emulatione d’vn Nipote
del
Papa;
quel Leone K. che nel 1455. annouerato trà Baroni del Regno
di
Cipro;
quel Nicolò Capitano di Sign. Veneziani all’ acquiſto di Padoua
1405
.
che dall’ affetto della Patria, e d’ altre giuſte cauſe commoſſo, ſtabilì
la
ſua ſtirpe trà le più benemerite di queſta Sereniſſima Republica;
quel Lio-
ne
Capitano de Carrareſi che nel 1373.
ſoſtenne gli eſtremi di vna ſangui-
noſa
battaglia, efinalmente quel Bernardo Capitano di Rudolfo primo,
8 dopò molte proue del ſuo valore nel Alſatia, & altroue, meritò il grado di Ca-
ualliere
, e reſe decorata la poſterità con la riceuuta conceſſione dell’Aquila
nell’
Arma - che vad’ io inoltrandominel vaſto Oceano di Glorie dell’
antichiſſima
&
Illuſtriſſima famiglia LAZARA, ſe la perſona di V. S. Illuſtriſ-
ſima
richiude in ſe vn compendio di tutti i ſplendori de ſuoi Antenati, &
per
valore
, prudenza, &
ogn’altra virtù viene da tutti ammirata, e riuerita. Qui mi
fermo
però, e concorrendo anch’io con quelli, che ambiſcono d’eſſer cono-
ſciuti
dal mondo per ſeruidori ſuoi, con la noua dedicazione del preſente li-
bro
godo di rinfiorire al mondo la memoria, &
à V. S. Illuſtriſſima umilmente
inchinandomi
prego il Cielo che prodigamente aſſegni feliciſſimi auueni-
menti
.
Di Padoua li 29. Settembre 1656.
Di V. S. Illuſtriſſima.
Vmiliſſimo, & obligatiſſimo Seruit.
Franceſco Bertelli.
9
TAVOLA DELLE MACHINE
Che
in queſto Libro ſi contengono.
4[Figure 4]11
VIte
chiamata perpetua, che alza grandiſſimi peſi. # car. 1.
Vite
perpetua per alzare, & abbaſſare ferrate, & porte di grauiſſimo
peſo
. # car. 4.
Machina
per tirar pietre, & altra materia biſognoſa ſopra le fabriche. # ca. 7.
Porte
per ſoſtener l’acqua d’alcun fiume per diuerſi biſogni. # cart. 10.
Molino
fabricato nel mezzo d’alcun fiume ſopra vaſcelli, ouero caſſe di legno. # cart. 15.
Molino
Terragno # carte 19.
Molino
fatto col moto di acque raccolte. # cart. 22.
Molino
fatto col motto de gli Animali. # carte 26.
Altra
ſorte di Molino col moto de gli Animali. # carte 29.
Pistrino
per peſtar diuerſe materie. # carte 31
Machina
per arruotar armi col moto del cauallo. # car. 34.
Machina
per arruotar armi col moto dell’ acqua. # car. 37.
Machina
per arruotar armi col moto dell’ huemo. # car. 40
Machina
per follar panni di lana, & altro. # car. 43
Soppreſſa
per dar il luſtro à le Tele, & altro. # car. 46
Priſtina
, prelo, ouero ſtrettoio per far il vino. # car. 48
Piſtrino
per far l’oglio. # car. 51
Mangano
per dar il luſtro, & liſciar Tele, Zambellotti, & altre coſe. # car. 54
Altra
figura di mangano più facile. # car. 57
Carro
de Lezzafoſina. # car. 59
Ruota
per alzar l’acqua. # car. 62
Torchio
per imprimer le lettere per ſtampar i libri. # car. 65
Filatoio
d’ acqua. # car. 69
Torchio
per ſtampar i diſegni conirami intagliati. # car. 77
Ruote
daincauar il piombo per le fineſtre di verro. # car. 80
Machina
da peſtar ilcarbon per farne la poluere. # car. 83
Machina
da peſtar la poluere per le Bombarde. # car.
1110 Edificio, che traſporta il terreno da vn luogo all’ aliro. # car. 96
@oua
inuentione de’ Molini per macinare, v condurre in guerra, inuentati dal Sig. Pom-
peo
Targone Ingegniero deli’ Eccellentiſſimo Sign. Ambroſio Spinola Generale per la
Maeſtà
Cattolica in Fiandra dietro il numero ottantaotto.
Machina
da voltar ſpiedi per cuocer le viuande. # car. 89
Altra
machina da voltar ſpiedi, col mouimento del fumo. # car. 92
Cartiera
, ouer Piſtoio, che peſta le ſtrazze per far la carta. # car. 95
Inſtrumento
chiamato Argana, con laqual ſi garza i pani di lana. # car 96
Idificio
per alzare, & ſeccare acque. # 101
Tromba
, ò ſchizzo per alzar acque con la Croce. # car. 106
Edificio
per leuar acque con il ſchizzo con due Animelle. # car. 108
Trombe
daruota per cauar acqua. # car. 111
Modo
facile per cauar acque con la Conchetta. # car. 113
Aleuar
acque con vn moto perpetuo. # car. 115
Il fine della Tauola.
5[Figure 5]
11
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12 6[Figure 6]
131DI MACHINE, ET EDIFICII.
VITE CHIAMATA PERPETVA,
Che
alza grandiſsimi peſi.
INtutte quelle Machine, che ſi adoprano per ſolleuar in alto i
peſi
c’interueugono dui moti contrarij, talmente congiunti,
che
nel mouimento di quelli l’vno non può ſtar ſenza l’altro
come
ſarebbe nelle taglie, ſtanghe, molinelli, &
Viti, gliauol
gimenti
delli quali riſpondono al moto circolare, &
le funi, e
i
perni al moto dirito.
La onde ſi vede nella vite, che i ſuoi giri chiamati he-
lici
, ouero da alcuni vermicauſano il moto circolare, &
le funi auolte attor-
no
à i fuſi, che tirano i peſi in alto è diritto, &
imanichi, manouelle, ſtãghe, ò
Vetti
, ſe ben pare c’habbino il moto diritto, nondimeno con l’eſtremità lo
ro
compongono ilcircolare, ſi come nella preſente machina ſi vede chiama
ta
vite perpetua, perche la ruota dentata, che camina peri caui della vite
finiſce
, &
comincia (mediante ilmotore) in vno ſteſſo tem po gli auolgi-
menti
ſuoi.
Veramente, che ci ſaprà conoſcere non pur in queſta, in ci-
aſcun’altra
Machina, il peſo, il motore, &
l’inſtromento di quella, à qualſor
te
delle ſei ragioni delle quali ſono compoſte tutte le diuerſe ſpecie di Ma-
chine
, ſi debba riferire, ò ſia della bilancia, ò ſia della leua, ò ſia della tagia,
ò
ſia dell’aſſe nella ruora, ò ſia del cuneo, ò ſia della vite, ò ſia finalmente
compoſta
di dui, ò tre, ò più dei ſopredetti generi ſaprà da ſe ſteſſo fabri-
car
opre marauiglioſe, aiutato dalgiudicio, e dal diſſegno.
Queſta vite è di
tanta
forza quanta l’huomo vuole per mouere grandiſſimi peſi, &
ſigiudica
perla
relatione d’alcuni graui Auttori, che di ſimili viti fuſſe cõpoſta quel-
la
gran Machina fabricata da Archimede nel tempo, che Marco Marcello
aſſediaua
Siracuſa, con la quale ſolleuaua in alto le grauiſſime naui cariche,
&
à ſua poſta le laſciaua caſcando ſommergere, & dicono, che quanti denti
contiene
la ruota, per altretanti huomini harà diforza colui, che mouerà eſ-
ſa
vite, accreſcendo poi, &
viti, ò ruote s’accreſce ancora per altrettanto la
forza
del Motore.
Dunque con vn’edificio fatto à queſta ſimiglianza ſole-
uanogli
operarij, &
Maeſtritirar per ogni volta, con la forza di dui huomi
ni
ſopra d’vna grandiſſima fabrica della Città di Padoua, peſo per 20.
mila
libre
, cioè pietre, calcine, feramenti, &
altre materie biſognoſe per li edifi-
cij
.
Màhora l’hãno del tutto tralaſciata, hauendone meſſa in prattica vn’al-
tra
, che per via di argana, &
girelle l’vfficio iſteſſo. vegniamo alla fa-
brica
.
Primieramente la vite è fatta di buon metallo, & gettata in vnaſola
volta
, cioè divn ſolo pezzo, à i capi della quale, come ſi vede ſon inchiauati
quei
manichi di ferro di lũghezza di vn piede, evn quarto, accioche ogn’vn
de
imotori à ciaſcun capo viſi poſſi facilmẽte accomodare, il manico
142NVOVO THEATRO quella parte, che ſi attorce è di portion maggiore del mezo cerchio, & eſſa
portion
di diametro tre quarti d’vn piede.
La ruota poi, cb’è inchiauata
nelfuſo
, &
camina inſieme con la vite è fabricata diferro, accioche non ſi
conſumi
colmetallo, didiametro dinoue once d’vn piedc, digroſſezza d’-
vna
, e mez@, nella qualgroſſezza viſi compartiſcono 18.
denti, che vanno
à
ſghembo di forma rotonda, che capiſcono à punto i cauidella vite, &
eſſa
ha
nel mezo vn buco quadrato della miſura di 4.
once ſcarſe, il qual buco
riſerrato in vn perno delfuſello di legno di longhezza di piedi dui, e tre
quarti
, &
digroſſezza tanto, che laſcia i denti della ruota liberi, queſto
fuſo
deue eſſer più groſſo da vncapo, cioè verſo la ruota, che dall’altro al
quale
s’addata il capo della fune, accioche tirando il peſo in la fune fac-
cia
gli auuolgimenti dalcapo più ſottile, dandoli vna ſcoſſa, &
allentando
eſſa
fune.
i pironi del ſopradetto fuſo ſiano dell’ifteſſo legno, tuttid’vn
pezzo
fabricati, l’vno de’ quali il più lungo ſarà diquella proportiõ, ch’e il
buco
della ruota:
lungo tre quarti d’vn piede, nel quale ſi ferma la ruota,
alcuni
vncini di ferro inchiodati nel fuſello:
mettaſi ancora vna girella di
legno
appreſſo quella di grandezza tale, che non paſſi il cauo di denti del-
la
ruota, &
che cuoprile @eſte dellivncini, il reſtante del pirone, cheauanza
fuoriè
rotondo ſicome è l’altro più corto, alle tefte de’ quali cioè à i buchi
oue
ſiraggirano, ſi mette del cuoio inrorno, acciochc il legno nonſirodi, ò
conſumi
.
Tutta la Machina èfatta di legno diquercia, le dritte maſſimamẽ-
te
quell, che ſoſtengono la vite ſono molto ben faſciate di ſpranghe difer-
ro
, &
fermate conchiodi, maitrauerſi inferiori, che ſerrano inſieme le baſi
delle
dritte, ſi fermano ciaſcuna con vna cauicchia diferro per diſott@, ac-
cioche
(il peſo calcando) meglio ſi riſtingono, che ſe le cauicchie ſi met-
teſſero
di ſopra neltirar il peſo in alto ſalterebbono fuorida ſe ſteſſe, con
pericolo
delli operarij, &
della Machina.
A Ruota di ferro colſuo buco quadrato.
B Vncini, chetengono ſeirata la ruota.
BB Fuſello coni ſuoi pironi.
C Trauerſi, che tengono inſieme le erte, ò le dritte.
D Rodetta, ò girella, che tien coperte le teſte delli vncini.
E Fuſello nudo peiche ſi vegga come s’incaſtrano le ruote.
F Manico della vite.
G Vite di metall@, laqual s’vnge d’oglio mentre ſi lauora.
H Erte, ò drite. I Faſcie diferro.
S Bucodoue ſimetteil cuoio.
T Cauicchie di ferro, che tengono inchiodata la machina, ouefipuò
ancora
disfare.
P piede diuiſo per pigliar le miſure.
15 7[Figure 7]
164NVOVO THEATRO
VITE PERPETVA PER ALZARE
Et
abbaſſare Ferrate, & Porte
di
grauiſsimopeſo.
DIgrandiſſima forza, per condur grauiſſimi peſi, etenuto I’in-
ſtrumento
della vite, percioche ſi vedono in eſſa poche for
ze
congiunte mouere ſmiſuratiſſimi peſi, &
che queſto chia
ro
ſi comprenda, veggaſi nella preſente Machina, laquale
nonè
molto diſſimile dalla paſſata, ſe non che nella paſſa-
ta
la Vite è collocata al piano dell’orizonte, &
in queſta la Vite è ſituata
al
perpendicolo di eſſo piano, gli effettidell’vna, e dell’altra ſono ta-
li
, che tirano il peſo ad angoli retti conil piano della terra, cioè all’insù,
percioche
la grauezza vien ad eſſere violenta contra la ſua propria natu-
@a
come farò manifeſto nella ſeguente Machlna.
auanti, ch’io ne deſcri
ui
la fabrica, forza è dichiarir alcune coſe dieſſa.
Primieramente dunque ſi
da conſiderare’, che ſi trouano Viti ditre ſorti, cioè Vite à vnſol capo
(per parlar con vocabolo maeſtrale, &
queſte ſi coſtumano nei mouimẽ-
ti
de igrauiſsimi peſi, come nelle preſenti, &
alrre ſimili Vite à dui capi,
&
queſte ſi fanno in ſeruigio degli archibugi, onde ſi cauano le palle da eſ
ſi
, cioè quando con vna ſimil Vite pofta in capo della bacchetta ſi cauano
quelle
reſtate didentro nelle canne:
Vite à quattro capi, le quali ſi coſtu-
mano
fare ne itorchi, che ſtampano le lettere de i libri, &
in quelle coſe
nel
mouimento delle quali viè dimeſtieri ſomma preſtezza.
La Vite à vn
capoè
quella, che vn ſolo helice, ò verme attorno il cilindro, ò baſtone
cheſidica
, laquale gli auolgimenti più ſpeſsi, onde il viaggio per eſsi
giri
è lungo, &
per conſequenza il mouimento viene ad eſſer moſto tardo
benche
Piùſicuro.
Dimaniera, che in quante partiſarà diuiſa la grauezza
del
peſo.
Pereſſempioſe la grauezza peſerà cento libre, & che la vite hab
bia
diecigiri, ogni giro perla ſua retta parte ſolleuerà dieci libre di peſo,
perche
queſto numero nel centro entra dieci volte.
Et finalmente ſi deue
intendere
la ragione delle viti eſſer compoſta della ragion della leua, per
cioche
il cuneo, ouero più cuneiauolti intorno ad vu cilindro compongo-
no
la vite, i quali medeſimamente ſono della iſteſſa ragione della leua, ſe
ben
pare chabbiano vn poco di differenza trà loro, cioeche il cuneo vie-
ne
cacciato della percoſſa, &
nella vite vien moſſo dalla leua. Nella paſſa-
ta
figura vi ſono dui motori, &
in queſta preſente v’è vn ſol motore (quã-
tunque
ſe ne poteſſero metter dui) il quale è poſſente per mouer
175DI MACHINE, ET EDIFIC II. peſo grandiſsimo di quella ferrata, la qual peſa diece, ò dodeci millia li-
bre
, &
auuiene perche ilraggio della leua è maggiore, che nonſonoquel
li
delle paſſate.
La vite primietamente è di metallo, & il palo, ò pirone è
diferro
, &
paſſa per vn buco dieſſa vite, vſcendo fuori dalla parte diſotto
con
vn capo appuntato à modo ditriangolorotondo, ilquale è fermato
in
terra ſopra vna girella di metallo;
la vitchà quattro volgimenti, che per
la
loto altezza occupano vn piede di ſpatio;
il piron poi vſcendo di ſopra
della
vite arriua all’altezza del petto d’vn’huomo, nella parte ſuperiore
del
quale eſtende due braccia con vn@occhio perciaſcuna pertutto difer
ro
, ne’quali occhi ſi mettono le leue, ò ſtanghe.
La ruota della vite ſi di
ferro
di diametro d’vn piede pocomanco, dellagroſſezza di due onci in
circa
contiene diciotto denti, fatti alla ſimilitudine della paſſata, con vn
buco
quadrato ſimilmente, per ilquale paſſa vn’altro piron diferro, con
vna
rotella dall’altro capo dilarghezza diquattro once, &
di proportio-
nata
groſſezza con ſei dentirotondi, i quali cacciando vna ſcala diferro,
tirano
la ferrata diſopra, laquale è trà dui muri, per eſſer la ſcala congion
ra
con queſta;
auanti, che vn dente della rotella piccolina entri per vn
buco
della ſcala, il motore gira noue volte attorno la vite, perche hauen-
do
quattro auolgimenti, &
la ruota trentaſei denti il 4: nel 36. entra noue
volte
.
tornando alla ſcala dico che è più groſsa il doppio deiferri del-
laferrata
.
Oltra di queſto viſono imbiombati in al@une pietre dimacigno
certi
ferri chiamati dalli Maeſtri Cani, i quali mentre gli huomini ſi ferma
no
, perche la vite non ritorna indietro, &
in caſo ancora cheſi rompeſſe, ò
nella
vite, ò nella ruota alcun dente la poſſino ſicuramente ſoſtenere:
Au-
uertiſcaſi
, che la vite, &
la ruota ſi ſoglion mettere (quando ſtanno à piõ-
bo
, come nella preſente machina) alquanto ſotto il piano della terra be-
ne
aſſicurate di legnami, &
ferri, percioche nel diſsegno gli fatti ap-
parir
ſpezzati per moſtrar la fabrica di eſsa più facile, &
più chiara.
A Vite dimetallo.
B Girella dimettallo, oue ſi gira la punta del piron, ouer palo.
C Ruota diferro.
D Pallo dieſsa ruota.
E Rotella di ſei denti.
F Scala attaccata alla ferrata.
G Stanga, ò leua.
H Palo in piedi, conle braccia, con gli occhi, & conla ſtanga.
I Cani diferro impiombati in terra.
186 8[Figure 8]
197DIMACHINE, ET EDIFICII.
MACHINA PER TIRAR PIETRE,
& altra materia biſognoſa ſopra le Fabriche.
L Aſciando ſtar la Machina detra Triſpaſton, laquale ſi come al-
cuniaffermano
ora compoſte di viti perpetue, &
che Archi-
mede
contale Machina faceua le marauiglie.
Dico che la pre
ſente
Machina è molto facile, ſpedita, &
di poca ſpeſa, & che
ciò
ſia vero i Muratori, &
altri Maeſtri di vna gian Fabrica
dalla
Città di Padoua, hanno tralaſciato la vite perpetua, con la qnale tira-
uano
le pietre ſopra dieſſa Fabrica, &
ſi hanno appigliato à queſta, come
più
eſpediente, per eſſer compoſta di ſemplici girelle, &
d’argona. Perla
qualcoſa
non dirò più quello, che dice Vitruuio, cioè del mouimento dirit
to
delle funi, &
del circo lare delle girelle, & dell’argana, percioche queſto
s’hàda
intender in ogni ſorte di mouìmento La preſenre Machina dunque
contiene
due taglie, ò girelle, l’vna ſuperiore cioè alla ſemmira della fabri-
ca
, l’altra inferiore poco diſcoſto dalla quale ci è l’argana, ò ergata, che al-
cuni
la chiamano (laſcio ſtar l’altre due girelle, che tengono l’altro capo
della
corda, perche ciò che ſi dirà dell’ operation di due, ſi douerà inten-
der
il ſimile delle altre due) à queſta argana, che ancora i Maeſtri chiama-
no
fuſo, per eſſer in piedicon i ſuoi perni diſopra, &
di ſotto, s’auolgono le
funi
, l’vna alquanto diſtante dall’ alrezza, accioch@non s’impediſcano inſie-
mela
qual funi, mentre che la Machina ſi moue, l’vna tira vna caſſa in alto
piena
di materia, &
l’altra diſcende à baſſo con vn’altra caſſa ſimile, vo-
ta
.
ritornando alle taglie dico, che il peſo viene ad eſſer diuiſo in tre
parti
, dalla taglia ſuperiore, dalla inſeriore, &
dal giramento del fuſo, ilqua
le
ſerue per vn’altra taglia, la proportione, che naſce dalla caſſa inferio-
re
, per la corda alla girella ſu periore, &
di qui per la corda alla inferior gi-
rella
, e quella, che cagiona vn triangolo rectan golo, il lato oppoſto del qua-
le
è eguale in poſſanza à i due lati minori, coſi dunque il lato della fune dal-
la
taglia di ſopra à quella di ſotto, viene ad eſſer in poſſanza maggiore, che
non
farebbe ſe il motore fuſſe nella parte ſuperiore della taglia, ſi come in-
teruiene
nelia vite perpetua, ouero in altre ſimili.
Dimanieratale, che la
grauezza
di quella caſſa rid otta alfuſo, ſarà circa la terza parte della ſua
grauirà
, quindi poi ſcema anco della terza parte mediante la ſtanga, o-
uero
vette fiſso nelfuſo, alquale il cauallo è fermato.
Queſto vetto è de-
gno
di conſideratione, per eſser di portion d’vna quarta dicerchio, percio
che
ilmotore ſenza molto allontanarſi dal fuſo è lontano dal centro
208NVOVO THEATRO mobile manco partecipa della natura del centro, cioè della ſua grandez-
za
.
La materia di eſſa Machina è fatta di legnami ordinarij, che ſi coſtuma-
no
nelle fabriche, &
le caſſe med eſimamente, ſono bene aſſicura@e da
bu
one legature diferro, inchiodate come ſi vede per la ſigura Z.
le traui
poſte
in piediſotto, &
alle bande delle quali voglion eſſer ben affermate
in
terra, ſe talmente l’vna con l’altra accomodate, che ſi poſſi disfare, &
ac-
comodar
la machina in qualunque altro luogo.
A Fuſo di lunghezza di quattuordeci in ſedeci piedi.
B Vette, ò ſtanga di portion di quarta d’vn cerchio.
CC Funi, che l’vna viene à baſſo l’altra in alto.
DD Girelle inferiore.
EE Girelle, ò tag lie ſu periore.
FF Caſſe di legno, con i ſuoi manichi di ferro.
9[Figure 9]
219DI MACHINE, ET EDIFICII. 10[Figure 10]
2210NVOVO THEATRO
PORTE PER SOSTENER L’AQVA
D’alcun Fiume per diuerſi biſogni.
D I niuna altra coſa conſiſte la ragione delle preſenti Porte, che
di
quello iſtrumento, che alcuni nomano Ergara, &
i volgari
la
dimandano argana, la figura della quale della quale rappre-
ſenta
vna traue rotoda poſta in piedi, ma con le ſtan-
ghe
, ouero vetti dritti à diffirenza della medeſima traue, vetti,
che
in queſto caſo alcuni la chiama no ſucula, &
i più moderni la chiamano
Naſpo
, ouero Molinello.
Ma & l’vna & l’altra contiene la ragion iſteſſa, ec-
certo
però che il mouimento del molinello conduce eleuando in alto il peſo
ſicome
è poſto in vſo in quelle machine dimandate diuerſamente cauallette,
capre
, ò gauerne, &
in quei luochi oue è dimeſtieri sborrar l’acqua a poco,
a
poco &
perciò ſono dimandati sborradori. Et l’Ergata, ouero Argana, la
quale
mouendoſi drittamẽte in piedi ne gli ſuoi perni tira per trauerſo, cioè
ſerpendo
per la terra il peſo, ſi come interuiene, non pur ad alcune altre ſor
ti
di Edificij, ma nel mouimento delle preſenti Porte, le quali ſono fatte a
fine
, &
effetto, che le barche, & altri vaſce lli poſſino traghettare per alcun
fiame
, &
far il lo ro viaggio. Per la qual coſa & l’Ergata, & la Sucula ſono fa-
bricate
con la ſteſſa regola, percioche la traue è vn medeſimo modo roton-
da
, e longa ſecondo il biſogno, coni quali vanno nelle ſue caſtagnole delle
medeſima
materia, ò pur di pietra ſecondo il biſogno, che richiederà.
Nel-
la
qual traue ſi mettono le ſtanghe due, ouer quattro, le due nell’Ergata, &

le
quattro nella ſucula, &
le prime due, quaſi vetti acreſcano la forza al mo-
tore
de gli Argani, &
le ſeconde, quaſiraggidi rota, facilitano il moto nella
compoſition
del molinello Due coſe adunque ſi debbon conſiderare nella
fabrica
di queſte machine, l’vna ſarà la miſura delle ſtanghe, le quali quanto
ſaranno
più lunghe, &
eguali ſaranno più lontane dal ſuo centro, & perciò
faciliteranno
più il moto, L’altra è che quando eſſi molinelli ſottili, cioè che
non
s’aguaglino a quelle eſtreme groſſezze, tanto più facilmente ſi riuolgie
ranno
intorno, percioche quanto ſi ſminuiſce della circonferenza di queſti,
tanto
più s’accreſce della lunghezza alla ſtanga, ſicome farebbe vna linea rag
girandoſi
intorgo il ſuo centro, laquale ſarebbe molto rimota, così le ſtan-
ghe
ſendo più lontane de ilor centriſono eſſi moliuelli (come ho detto) più
facili
, &
più ſpediti a mouerſi. Hora diſcendiamo alle porte, & diciamo che
queſte
ſi coſtumano far in quei luochiò per dir meglio in quei fiumic han-
no
poca, acqua, &
molta dicaduta, però fa meſtieri conoſcer l’altezza dellet-
to
del fiume, cioè liuellarlo bene, &
compartirlo in due, in tre, & in quante
parti
biſogno, oltre a ciò ſi vna conſerua, che alcuni chiamano caſſa
2311DI MACHINE, ET EDIFICII. te congiunte che ſtiano angolarmente contra il corſo dell’ acque, accioche
rompino
l’impeto di quelle.
Ma dalla parte di ſotto del fiume ſi fa vna por-
ta
d’vn ſol pezzo per lo trauerſo del fiume, laſcianddo però tanto ſpatio
trà
l’vna porta, e l’altra, che vi poſſano capire comodamente molti vaſcelli
per
il traghettare;
queſta caſſa ſi può far di forma quadrata, ouero di forma
ouata
, ſi come è queſta della preſente figura, ma la porta di ſopra come quel
la
di ſotto è meſtieri c’habbino i ſuoi sborradori, che s’aprano con i ſuoi naſ-
pi
, &
ſi ſerrano da ſe ſteſſi. Ma ſopra tutto ſiano eſſe porte beniſſimo comeſ-
ſe
inſieme, &
di legno atto à non infracidirſi, come il Rouere, & il Caſtagno,
bene
riſtrette, &
ſpranghate dicinte di ferro, come ſi comprende chiaramé-
te
dal diſegno, ſimiii à queſte ſon quelle fatte nel fiume ch’eſce della Città
di
Padoua, per la comodità di eſſa, ſimilmente quelle che ſono in quel loco
lontano
5.
miglia da Padoua chiamato Strà oue per la diu@ſion della Brenta
fiume
ſi raccolglie l’acque per la nauigation di Venetia, &
altre comodità.
Ancora più di ſotto ſon ſimili quelle che ſi trouano in quel luoco nomato
Dolo
, ma alcuni vogliono che queſte ſiano ſuperſlue, &
che non ſeruino ad
altro
, che perfar andar l’acqua più chiara alle lagune di Venetia per diffen-
derla
dell’ alteratione.
Tuttauia ſono pur eſſe, nei penurioſi tempi delle ac-
que
ſufficienti à mantenirle in tal quantità per l’vſo della nauigation, per
il
biſogno de Molini, &
altri Edificij neceſſarij, come anco per il commodo
della
Città, &
del Territorio. Hora dũque appreſſandoſi i vaſcel’i per entrar
nelle
porte, &
andar à lor viaggi primieramente s’apre vn portello, ò sbor.
radore
che ſi dica bilicato con vn piron di ferro nel mezo, con vna catena
auolta
ad vn naſpo ſepar@to, ouero s’apre l’altro sboradore con la ſtanga di
ferro
chiamata liuiera, fatto altra maniera come ſi vede nella figura, &
que-
ſto
perche l’acqua di dentro della caſſa ſi venghi à parcggiare col liuello di
quella
di ſopra allhora apraſi le porte, &
entrano i vaſceli, poi chiudaſi con
li
vaſcelli dentro, fatto queſto s’andara alla porta di ſotto &
s’aprira prima
come
di ſo pra il ſuo sborradore per fin tanto che l’acqua della caſſa ſe ne va-
di
liuellando con quella di fuori, cioè con quella di ſotto, &
liuellata s’apra
la
porta, i vaſcelli ſe n’andaranno commodamente periloro viaggio, poi rin
chiudaſi
la porta, l’acqua ritornerà, come ſi dice, in caſſa;
Io non tratterò d’-
altre
collegationi di legnami, &
incatenamenti percioche nelle porte la lar-
gheza
del fiume, ſarà regola per le miſure di eſſe porte, &
la fabrica di eſſa è
ranto
manife ſta col diſegno che nulla più.
Ricordati ben queſto, che ſe bene
gli
armamenti de legnami di dette porte ſono concatenati perpendicolarmé
te
, &
diametralmente, quaſi ad’angoli retti, è d’auertire, che’l legno ſtando
in
acqua per l’humidità non creſce mai per la ſua longhezza, ma ben ſigon-
fia
per la ſua groſſezza, ſi potrebbono dunq;
concatenar insieme d’altra ma-
niera
, come ſarebbe per line a diagonali.
Et oppo@te, che non impedirebbo-
no
in conto alcuno con la loro humidità, ò gonfiezza il iinchiuder@@ delle
Porte
.
2412NVOVO TEATRO 11[Figure 11]
2513DI MACHINE, ET EDIFICII.
NELLA PRIMA TAVOLA.
A. Vaſo, ouero caſſa doue ſtanno i vaſcelli.
B. Porte di ſopra in due parti, in forma di triangolo.
C. Porta di ſotto.
E. Argani, ò Ergate.
F. Stanghe, ò manouelle guidate da gli huomini.
D. Argano della Porta di ſotto.
NELLA SECONDA TAVOLA.
A. Portelli, ò sborradori, che s’aprono col palo in mezo con vna catena attor
no
ad vn naſpo da ſua poſta, i quali nella prima tauola ſi hanno potuto far
vedere
, poſſono hauer di larghezzatre piedi, &
vn poco più lunghi ſi fan-
no
neli’vltimo vano de i traui, che viene ad eſſer poco ſopra il lerto del
fiume
, potrebbeſi anco far l’vltimo vano maggiore, accioche il portcllo ſi-
milmente
foſſe maggiore.
B. Portello, ò sborradore, che s’apre con la lieua di ferro, & ſolleuandoſi ſi
affermando
peribuchi dal ferro ſegnato.
C. Chiamato barbacane, & faſſi il fulcimento ſopra ilferro triangolare, che
vi
ſtà dauanti ſegnati.
I. Ma ſi diſmette l’vſo di detto portello per la tardanza ſua, & ſi coſtuma
quell’altro
cioè il ſuperiore.
C. Barbacane, che ſoſtiene il portello.
D. Catena di ferro, che ſoſtiene la porta per lieua diagonale, perche non cali
al
baſſo.
E. Palo, ò perno di ferro in mezo del portello.
Auertiſi doue è la lettera G. che rap preſenta vna ſpranga di ferro, che ca-
mina
per la lunghezza dellegno ſin dalla parte dauanti, coſi deue eſſere
allegno
inferiore per pi ù ſicurezza della porta.
Liferramenti, le tauole doppie, gl’incatenamenti de i legnami con tutte
le
lame, e chiodi, ſi fanno da ſe ſteſſe col diſegno chiaro manifeſto.
2614NVOVO TEATRO 12[Figure 12]
2715DI MACHINE, ET EDIFICII.
MOLINO FABRICATO NEL MEZO
D’alcun Fiume ſopra Vaſselli, ouer Caſe di legno.
SE ben le ruote di quelle Machine, le quali ſi macinano le bia
ue
, &
il frumento ſono diuerſe, nondimeno fanno vna iſteſſa
operatione
, la ragion della quale ſi conuien riferire al Peritro-
chio
, cioè à l’aſſe nella ruota, &
tutte con queſto vocabolo ſo-
no
chiamati Molini da quella parola latina molendinum.

voluto
perciò figurar in diſegno alquanie forme di eſſe delle mig lioti, &
del
le
più vſate per eſſer ordigno tanto neceſſario al viuer humano.
auanti,
ch’io
venga alla deſcrittione di alcuna forma, forza è far’vn poco di diſtintio
ne
frà l’vna, e l’altra, percioche alcune di queſte vengono moſſe da forze ani-
mate
, &
alcune altre da forze inanimate; quelle adunque, che hanno il Moto
re
animato ſono tutte quelle ſorti di Molini, che vengon girati da forze hu-
mani
, come ſarebbe à dir da huomini, ouero da ammali di varie ſpecie.
Quel-
li
altri poiche vengon moſſi da forze inanimate, ſono quei Molini fabricati
in
alcune regionl, che vengono moſſi dall’ acqua.
Queſti dunque ſono an-
cora
frà loro diuerſi, percioche ò hanno il moto dali’ acqua raccolta d’alcun
monte
in alcuna conſerua, &
è poi fatta deſcender per canali, & queſti ſi chia
mano
in alcuni luochi d’Italia Molini fatti à copeello.
Etanco alcuna volta
da
acqua morta, che non corra, come quelli, che da ſe ſteſſicon varie ſ rti di
vaſi
, conducon l’acqua per dard moto a lor medeſimi, ò veramente hanno il
moto
dall acqua corrente d’alcũ fiume, ò torrẽte.
queſtiſono di due ma-
niere
, ò ſono dimandatiterragni, che ſtabilmente ſi fabricano alle ripe d’al-
cun
fiume, ò ſono fabricati ſo pra barche, ò altri vaſcelli di forma diuerſa, che
quì
da noi s’addimandano Sandoni, &
queſti ſtanno nel mezo del fiume rac-
comandaticon
catene alle ripe dieſſo, ouero ad alcun ponte, ſi come rappre-
ſenta
il diſegno della preſente figura.
La fabrica dunque di cotali machine,
io
ſtimo eſſere ſtata preſſo de gli antichi, grandemente in vſo, percioche ſap-
piamo
, che ne itempi d’Auguſto Imperatore, nei quali ſi rinouaua Vitruuio
nobile
Scrittore, inſegnò il modo di fabricar vna @uota con timpani, per ma-
cinar
il frumento, la quale è molto fimile alla preſente, che noi cõmunemen-
te
poniamo in prattica Bene è vero, che Vitruuio non mentione alcuna de’
vaſcelli
, ne d’altro ſopra de’ quali la machina fuſſe poſta per condurli nelle
maggiori
dipendenze dell’ acque, &
iui mouerlicon catene ſecondo le eſcre-
ſcentie
di quelle, come hoggidì ſi coſtuma, preſupponendo forſe egli queſto
eſſer
ſtato noto à periti Ilche ha dato materia ad alcuni diattribuire tale in-
uentione
à Beliſario, mentre eglicon Gothi guerregiaua in Iralia, ilquale fa-
bricò
alcune machine ſopra barchette per macinar il frumento nel
2816NVOVO THEATRO Tebro. ſia come ſi voglia veniamo alla fabrica noſtra. Diaciamo primic
ramente
, che quando iſiti de’ fiumi haueranno molta dipendenza, &
abbon-
danza
di acque con vna ſola ruota ſi potria fare mouer altri ordigni, ſicome
interuiene
à queſto il quale non folamente macinano, poſta, &
arruota
varie
ſorti d’arme in vn’iſteſſo tempo.
Hor dunque fatta, che ſi hauerà la ruo-
ta
nel ſuo melo, ò aſſe, che ſi dica di 12.
in 14. piedi di diametio, ſe lifaran-
no@re
ordini di bolzone lli, che affermeranno inſieme le pale, che da Vittu-
ui@
ſon chiamate pinnce, percioche il corſo dell’acqua dimaggior forza à co
tali@ruote
, mentre hanno le pale più lunghe, che non à quella, che han’vn
ſolo
ordine di bolzonelli, &
ſono più certe (comeio dirò à ſuo loco) le
quali
ſi coſtumano nelle ruote de Molini Terragni.
Queſta proportione del
la
ruota communemente è vſata per tutto, vero è, che perfacilitarle il moto
@ella
ſi potrebbe far di maggior diametro, le macine and arebbono mol-
to
tarde.
Dall’altro ca po del melo v’è ilſuo ſcudo, ò timpano, che ſi dica, di
cinque
picdi, &
vn quarto di diametro compartito da cinquantaquattro den-
ti
, &
è da por mente, che volendo ſi far girar le muole à mano deſtra, ſi co-
me
è l’vſo comune, &
cheil mouimento della ruota il corſo dell’acqua la fa-
ceſſe
girar alla ſiniſtra, in queſto caſo ſi mettono i denti nello ſcudo, che
guardino
verſo laruota, &
il rocchello, ouero Inzegnon ſarà collocato frà
lo
ſcudo, e la ruota, &
eſſe hauerà ſei tacche. Li denti delli ſcudi, & le tacche
deiocchelli
ſi coſtumano compartir in tre maniere, ſecondo la diuerſità de
i
luochi, cioè ſi compartono in quarantaotto, in cinquantaquattro, &
in ſeſ-
ſanta
, &
i rocchelli in ſei, in noue, & in dodecitacche, & in talnumero, che
ſiano
miſurate dal numero di denti delli ſcudi.
quelli timpani di ſeſ-
ſanta
ſi fanno in occaſion, che la ruota non haueſſe acqua à baſtanza;
& al-
l’incontro
ſe vi ſarà gran copia di acqua ſi mutterà il rocchello in vn’altro
dimaggior
numero diracche, &
coſi con queſto ordine ſi accreſceranno, &
minuiranno
le forze ſecondo le occaſioni.
Oltra di ciò il ſopradetto ſcudo,
da
vna banda di eſſo girar’vn rochelletto di ſei tacche, affermato attorno
vna
ſtanga di ferro, ilquale ſimilmente andar vna muola, per arruotare ar-
mi
.
ritorniamo almelo, cioè à quelcapo, doue è la ruota doue ſono poſte
quattro
pale di longhezza d’vn piede (che ſi chiamano aſcole) affine, che
ſolleuano
da vn capo vn trauicello, ilquale è rinchiuſo à guiſa di balancia
con
vna cauichia di ſerro in due orecchie di legno.
Mentre che vien alza-
to
l’vn capo di detto trauicello dalle aſcole, l’altro capo diſcenda tirando
ſeco
l’e ſtremità del manico del maglio, che perciò vi ſta affermato con vn
ſerro
ſnodato (eſſẽdo però anche il manico del maglio delicato, come il traui-
@ello
) coſi viene ad alzarſi, &
abbaſ@arſi il maglio, con bello artificio,
2917DI MACHINE, ET EDIFICII. facendo effetto di peſtar il grano dentro d’vna pila di pietra, di larghez za
di
piedi vno, emezo, &
altrottanto profonda, auanti che ſi ponga ſotto le
macini
, quaſi due bilancie, che ſi mouono l’vna in capo dell’ altra.
Queſt o
maglio
può eſſer’alto tre piedi affermato con le ſue cauicchie perleuarlo,
&
rimetterlo, quando occorreſſe acconciar liſuoianeli, & la ſua punta diſer-
ro
, della qualè armato.
Tutto queſto edificio è fabricato ſopra dui caſſoni
voti
dilegname di Rouere ben chiuſi, &
commeſſi inſieme, acciò ſtiano di
ſopra
dall’ acqua, &
ſono frà loro così diſtanti, quanto poſſino capire la groſ
ſezza
della ruota, ò poco più dalla parte di ſopra delfiume, ſono affermati
con
vna traue, alla quale ſtanno accommandate con vn capo le catene, &

con
l’altro s’auolgono attorno l’argane per ritirari vaſcelli in occaſion di
acque
groſſe, dall’altro capo ſono affermaticon vn tauolato fatto in ſolaro
per
comodità di coloro, che portano iſachi per votar il frumento nella pi-
la
, le proportioniloro ſi poſſon ſapere con la miſura delleſo pradette co-
ſe
narrate.
A. ruota con tre ordini dibolzonelli, b. bolzonelli.
B. ſcudo, ouer timpano contiene denti numero 54.
C. rochello delle macine, conſei tacche, bracciuoli.
D, altro rochello de ſei, che andar la mola.
E, colui che arruota.
FFFF. caſſoni, vaſceli, ouero ſandoni.
G. naue, oue ſon le catene.
HH. argane, ò ſucule, ò molinelli.
I. melo, ò fuſo. +. aſcole, ò pale, ò pinue.
K. trauicello belicato nel mezo, che in fuſo.
R. capo dell’iſteſſo trauicello, che tira à baſſo ilmanico del maglio.
S. maglio.
T. pila di pietta.
3018NVOV THEATRO 13[Figure 13]
3119DI MACHINE, ET EDIFICII.
MOLINO TERRAGNO
Q Veſti Molini chei noi chiamiamo Terragni, ſi ſogliono fabricare preſ-
ſole
riped’alcuni fiumi ſtabili, &
fermi, ouero in alcun altro luoco,
che
non occupi però la nauigatione, &
alcuna volta nelle bocche de’fiumi,
quando
entrano in mare finalmente in tutti quei ſiti, doue ſaranno buone
dicadute
diacque.
A queſtidunque ſi coſtumano far’i ſuoi canali diuiden-
do
l’acqua delfiume con muricciuoli di piètra di quella larghezza che com
porterà
la ruota, cioè la lunghezza delle ſue pale, perche hanno ſolamente
vn’ordine
di bolzonelli.
Nella parte diſopra didetti canali, ſi fabrica vna
portacon
vn ſoſtegno, ouero sborradore;
ſoſtenuto concatena, accioche
quando
l’acqua è quiui giunta, ftanca dal lungo corſo, ſi rinfranchi la forza
&
viti più impetuoſamente, dicadendo, nelle pale della ruota. Alcuna vol-
ta
ſi fanno due di queſte porte ò ſoſtegni, vna più di ſopra del fiume che
l’altra
, lequali ſeruono per dar alle ruote de’ Molini, il moto temperato;
cioè quando l’acque diuentano groſſe, ma quando ſono poche, & che diſ-
correno
, ſialzano, e ſi danno eſito à quelle piaceuolmente.
Li Moliniadũ-
queche
ſono moſsi dal corſo dell’acqua, &
che ſpinge la circonferenza del-
la
ruota, quando due ouertre pale peſcano nell’acqua, ſono molto gagliar-
di
ſopra gli altri, per la velocita delmotore, petcioche hanno l’impulſione
colmoto
del corpo graue, &
verſo ilcentro del mondo. Primieramente la
luota
maggior vuol eſser fatta in maniera, che tutti i legnami, che la cir-
condano
ſiano fattiin tal modo, che rendano la ruota perfettamente cir-
colare
, accioche raggirandoſi il ſuo peſo ponderi egualmente, quat-
tordeci
piedi in circa didiametro, che ſe di maggior diametro ella ſareb-
be
troppo tarda nelſuo mouimento.
Tuttauia vi ſi conſidera la ſua pro-
portione
percioche ſi viene in cognition del peſo, ch’è la macine conilpa-
ragonare
la proportion del mezo diametro della ruota, colmezo diametro
dello
ſtile.
La onde affermanoi Teorici che la propottion del diametro
di
quella alla proportion del diametro di quello eſſer ficome quella del pe-
ſo
mouente al peſo, &
alla forza dell’acqua. Ma per dir la più pratticalmen-
re
, ſe voï ſapere verbo gratia quanto peſo poſsi leuare ſopra il ſuo fuſo la
grandezza
d’alcuna ruota, fa in queſta maniera, miſura il diametro delfuſo,
&
ponilo come larebbe à dire digroſsazza d’vn braccio, & la ruota preſup-
poni
c’habbia ſei braccia didiametro:
diuidi per metà la groſſezza del fuſo
ſara
mezo braccio, &
queſta ſarà la ſua lieua, diuidi poi il diametro della ruo
ta
, che ſarà braccia tre&
queſta ſerà la ſua lieua hora quãte volte la lieua del
fuſo
ẽtra nella lieua dalla ruota, tãte libre leuerà per libra ſoprailſuo fuſo.
3220NVOVO THEATRO Il mezo braccio, dunque lieua del fuſo entra ſei volte nelle tre braccia lie-
ua
della ruota, dunque ſi dirà che ſe ſerà poſta vna libra di peſo ſu la cir-
conferenza
della ruota, leuerà per ſei libre di peſo ſopra il fuſo.
Per la
qual
coſa ſe l’Architetto hauerà conoſcimẽto ditalcoſe ſaprà proportio-
natamente
fabricar le ruote di tai machine di quella miſura, che giudiche-
conueneuo le alla grauezza che poteſſero importar le macini.
Oltre à
ciò
s’auertiſce che quanto più corto ſarà il fuſo, tanto più veloci andarã-
no
le macini, ma in queſto caſoi legnamimolto s’affogano, &
s’allargano,
&
diſſ parano le fuſa, & identi, però fanno di meſtieri boniſſime ſpran-
ghe
diferro, &
i Maeſtri eſperti, che li tengano racconciati, & aggiuſtati.
Liſcudiche ſi mettono ricontro alle ruote dell’iſteſſo fuſo hanno di dia-
metro
, per lo più cinque in ſei piedi, &
ſono tutti di legnami ſodi, & bene
faſciati
di lame, &
di chiodi diferro, ma iloro denti ſono alquanto pendẽ-
ri
, accioche più facilmente entrino nelle fuſa del rochello, che ha ſei tac-
che
, come lo ſcudo contiene cinquantaquatro denti, comeil preſente Mo
lino
.
Non ne ditò altro, perche la figura manifeſt erà il tutto, ſolamente
auertirò
la materia del legname, che ſia atto a non corromperſi, ſi come è
la
quercia, della quale ſi douerà fabricare tutti i Molini, eccettuando le
pinne
, ouer pale, lequali voglion eſſer fatte dilegname lieue, come di pez
’zo
, od’altro ſimile.
A, Ruota inacqua
B, Canale per douecorre l’acqua,
C, Poitadi ſopra per ſerrar, & aprir l’acqua, che entranel eanale.
D, Scudo di denti cinquantaquattro.
E, Rochello diſei fuſa, ò bracciuoli.
I, Fiume;
R, Marcciuolo di pietra.
B, Bolzonellj; t, pale ò pinne.
3321DI MACHINE, ET EDIFICII. 14[Figure 14]
3422NOVO THEATRO
MOLINI FATTI COL MOTO
DiAcque raccolte.
DIſsi nella dichiaration del paſsato Molino diuiderſi nel ſuo genete
in
tre ſpecie, &
prima in quella mauiera cheſi ſoglian far nell’ acque
morte
, ſecondariamente in quelli che noi chiamiamo Terragni, vltimamẽ-
te
in quelli che noi diciamo à copeelo, ne’quali ſi raccolgano l’acque in al-
cune
conſerne, &
ſimandan fuori per canali di legno, la fabrica de quali ſi
ſuolfare
preſſo à monti, &
maſsimamente doueſra dui colli, per al unalto,
diſcendano
furioſamente l’acque pioggiane, ſi come dimoſtra la preſonte
figura
.
Queſte acque ſi raccolgono in vna conſerua à modo di lago, & quin-
di
per vn’altra, &
finalmente fatta poivcire per vn canale à pendio cotrẽ.
do velocemente girar la ruota delle Macine. Mala ſudetta figura dimo-
ſtra
eſſer quattro Molini, tre diquali pigliano illor moto dall’ acqua che
viene
pericanali di ſopra, &
l’altro è fatto girare dall’acqua raccolta da l@
ruote
de i due Molini ſuperioti, &
ſe bene in tai Molini viſon leforze aſsai
gagharde
, si per la caduta deicanali fatti à mano à tuo piacere, ſranco per
ilgran
raggio delle lieue, chehanno le ruote tuttauia non rieſcono diquel-
la
peifertione, che fannogli antedetti, &
queſte auiene perche non hanno
xl
moto dell’impulſo grandiſsimo come nelli paſsati, cioè l’acqua raunata,
in
quelmodo, &
mandata per licanali, la ſua poſsanza ſempre è la medeſi-
ma
neviene accreſciuta mai, &
ne i paſsati l’acqua corrente del fiume, quã-
do
ha cominciato à mouer la ruota, ſempre viene accreſciuta la forza ſua
colcorſo
dell’onde, che dimanoin mano vien’accreſcendo;
la onde ſi ve-
rifica
, che più facil coſa ſia mouer vna ruo ta moſsa, che quando ella ſi co-
11Meca-
r
Pchi.
Amit
.
nueſt
.
5
.
mincia à mouere.
La principalcoſa neceſsaria à derti Moliniè l’acqua, che
comeho
detto, viene da imonti per alcunicalti, ò vie, che con l’impeto ſuo
ſi
da ſe ſteſsa diſcendendo facendo, &
quiuigiunta ſi ſoſtiene con vn ti-
paro
ſicuto, di legnami, faſcine, &
ſaſsi, laſciando vn pertugio d’vn piede
ò
poco più, per ilquale facendone vſcir l’acqua con aptirlo, &
ſerrarlo,
in
vn lagho diquella grandezza, che comporterà la quantità dell’acqua,
dall’altro
capo del quale, cioè dirimpeto al peitugio viſian fatti quattro
ouer
cinque piedi dicanale, con vn’altro pertugio ſimilmente, &
col me-
deſimo
riparo, per ilquale paſserà l’acqua in vna conſerua di forma ouata
di
oportuna capacita, vi ſarà poivn pezzo dicanna di pietra, di quelle che
s’vſano
nelli acqueqotti, per ilquale, aprendolo l’acqua ſubito paſserà nel
canale
, che conduce l’acqua al Molino.
Queſto canale ſarà tutto di pietra,
cuero
dilegno dilarghezza d’vn piede, emezo, vna di lungheza
3523DI MACHINE, ET EDIFICII. hauer dieci, in dodeci pertiche di miſura, con la dicaduta almeno di due,
piedi
, in fine del quale ſi vn altro pezzo dicanale;
quaſi diforma triango-
lare
, &
habbia tanta dicaduta, dal primo canale, quanto haurà eſſocanale
alla
conſerua, percioche quiui ſi raduna tutta la forza dell’acqua, &
ſi man-
tiene
più vnita, &
acquiſta maggior forza, che non farebbe ſeil canale foſ-
ſe
per tutto di egual larghezza, &
ciò ſi debbe intendere di tutti quattro li
canali
triangolari.
Hora dunque quiui ridotta l’acqua caſcando furioſamen-
te
ſopra le caſſe, tramoggi, ouero copeelli delle ruote, le comincia à dar il
moto
, ma perche il diametro di queſte ruote è molto longo, come di ſedici
in
venti piedi, vengono ad eſſer molto graui, ſi fanno i ſuoi buchi per ogni
tre
, ouer quattro tramoggi, accioche l’acqua vſcendo ne rendi ilmouimen-
to
della ruota più lieue.
Et perche le ruote maggiori hanno illor mouimen-
to
più tardo, però in queſto luoco, &
in queſta manieta di Molinì s’accreſco
no
identi, &
la circonferenza dello ſcudo, però lo ſcudo ch’è al melo, della
maggior
ruota contiene ottantaquattro denti, &
ilſuo diametro è piedi ſet-
te
, e mezo, &
accioche ſi allegeriſchila ſua grauezza, ſi fabrica vacuo, con i
ſuoi
raggi à guiſa diruota, ilſuo rochetto è corne gli altridi ſei.
La onde il
compiuto
riuolgimento della ruota, farà finir quattordicigiri alla macine in
ſieme
del rochetto, perche il ſie in ottantaquatro ſi entra 14.
fiate apunto.
Gli altri dui Molini di ſopra il ponte, perche ſono della iſteſſa maniera cami
nano
con l’ordinario non ne dirò altro, auertirò ſolamente duecoſe, l’vna
farà
, che almaggior ſcudo, della maggior ruota vi ſtà collocato vn’altro ro-
chetto
di dodicifuſi, in vn picciol perno, che dall’altro capo vn timpanet-
to
di venti, il quale fa girar vn’altro rochetto didieci, che ſtà in piedi, &
ri-
feriſce
anch’egli di ſopra, oue ſtanno le macine, dal ſuo capo in cima è po-
ſto
vna rotella, à modo diſtella, con dieci raggi, laquale fa abburattar la fari-
con quella ſorte dimaniera, che adoprano i piſtori.
L’altra eche’l Moli-
no
vltimo, che la tuota di poco diametro girata da quella quantità diac-
qua
raccolta diſopra dalli ſuperiori Molini, &
paſſata giù peril canal trian-
golare
fatto nel modode i ſopradetti, molta velocità per la dicaduta,
pocaforza
per eſſer il raggio della lieua corto, &
preſſo il centro del ſubbio
per
la qual coſa ſi farà il ſuo ſcudo diminor numero de denti, per le cagioni
ſudette
, perche la macina andarebbe troppo veloce;
onde biſogna in ciò ſa-
pere
proportionatamente diſponer igradidella forza, con igradi del peſo.

Le
altre miſure ſi comprenderanno beniſſimo da quelle che ſi hanno detto
nella preſente, come nelle paſſate medeſimamentè la materia, &
iferra-
menti
, che ſi veggono chiaramente eſpreſſinel diſegno.
Reſta à dir ancora,
che
colui, che viſi vede affermar quella pala con vn baſtone non è per altro
ſe
non per ferrar l’acqua d’vn canal, &
farla andar nell’altro,
3624NVOVO THEATRO po penurioſo delle pioggie non comportaſſe, che vifoſſero acque abonda
temente
per l’vſo ditutti quattro li Molini, però ſi potria à queſto modo
far
andar quale Molino più ti piaceſſe, &
ti foſſe più commodo.
A. ruota di diametro di vinti piedi, con ſei trauerſi, con licopeelli, al nume-
rodi
54 &
le ſponde dieſſa ruota d’vn piede.
B. ſcudo, ouero ruotavacua.
C. rochetto, che ſei bracciuoli!
D. rochello didodecifuſa.
E timpanetto con venti denti.
F. rochello con dieci bracette.
G. ſtella di dieci raggi.
Q. colui che afferma la ſtango per ſerrar l’acqua de icanali.
R. canale ſuperiore, & ſon ſimili lialtri.
S. canale per doue eſce l’acqua raccolta de i Molini diſopra.
H. buchi per doue eſce l’acqua, nelle ſponde delle ruote.
3725DIMACHINE, ET EDIFICII. 15[Figure 15]
3826NVOVO THEATRO
MOLINO FATTO COLMOTO
De gli Animali.
Q Velle ſorti di Molini, che hannoil mouimento da forze decorpi
animati
, ſono di tre maniere, l’vna quando il motore, perilrag
gio
maggiore della lieua, mouendo il peſo rettamente verſo il
centro
del mondo, come ſatia quando i motorimontano diden
tro
la circonferenza delle ruote le fannogirare.
La ſeconda forte è quando
i
proprij motori caminano difuori della circonferenza della ruota, la quale
ftia
paralella col piano della terra.
La terza maniera poi è quella, il motore
della
quale caminerà quaſi egualmente per lo piano dell’orizonte, ſenon
che
eſſo pianohà vn poco di pendio, il quale ſerue per l’impulſione al moto
de
gli huomini, ouero deglianimali, chemouon queſte, ondeauien ch’elle
ſono
alquanto più velocidelle ſopradette, comeſi vede nella figura del pre
ſente
molino, ilquale macina il frumento nella Città di Venetia aſſai como-
damente
.
Ilſubbio dunque della ruota pende conl’vn de’ capiverſo il pia-
no
, la terza parte della ſua longhezza ch’ècinque piedi, ſendo longo quindi-
ci
piedi, alla metà del quale è la ruola divintiuno piedi didiametro, fatta pe-
con vn pendio così piaceuole, che glianimali vi poſſono caminare, du-
rano
gran fatica in queſto, perche mentre caminano, cedendoli laruota ri-
mangano
nell’iſteſſo luogo, &
molto ſi ſtancano, la onde è neceſſario hauer-
ne
due copie per mutarliin due hore accioche in queſto ſpatio dui per vol-
ta
ſi ripoſino.
La ruota la ſua ſponda da vna parte, accioche glianimali
non
ſi impauriſcano per l’altezza ſua.
Ilfuſo diſoprail ſuo perno di le-
gno
, &
nella parte da baſſo l’hà di ferro poſato nelſoſtegno di metallo, co-
me
quello che ſoſtiene tutto il carico del peſo, percioche ilferro ſi mantiene
con
ilmetallo, ſi come l’azzale con l’ottone.
Nel medeſimo fuſò, & ſotto la
la
medeſima ruota euui vn’altraiuota diminor diametro, che contiene cen-
to
quarantaquattro denti, la quale andar vna rochetta didodeci fuſa peril
longo
del piano, dall’altro capo del quale euui vn timpano, che contiene
quarantaotto
denti come la maggior parte degli altri, è ben vero, che il
ſuo
rochello ilquale andar la macine cõtiene 12.
fuſa; di maniera, che mol
tiplicando
la forza de i denti de ilor giricon le lor fuſa, ſitrouerà la macina
hauer
fatto 48.
giri in quel tẽpo, che la ruota maggiore n’hauerà fatto vn ſolo.
perche il rochello camina aſſai velocemète, ſi potria faril ſuo perno dime
talo
, &
i dẽti deltim pano di ferro, accioche foſſe più durabili. Si ſogliã fare an
co
dilegno dicornale, ò di elice, queſto nei lochiaſciuttiè bono, &
3927DI MACHINE, ET EDIFICII. altro nell’acqua s’inteneriſce. Voglio aggiungere l’vtile, che de ſimili Moli-
ni
ſi caua, &
anco la ſpeſa, che viconcorre in fabricarli; à beneficio diciaſ-
cheduno
, che ſi prendeſſe fatica, &
dilettatione diſimilicoſe, affine ch’egli
poſſa
aggiungere, &
minuire delle coſe dette à ſuo volere.
Dicono queſti prattici, che potrebbe coſtar tal machina in circa ſcudi quat
trocento
:
ſitengono poidue paia d’animali bouini, che ſimutano (come
detto
) di due in due hore, iquali mangiano in venti giorni vn carro di fieno
dimaniera
, che computando le ſpeſe delle beſtie, quella del Datio, &
quel-
la
del Molinaro, ſi ſpeſa d’vn cechino algiorno.
Simacinano poi algiorno dieci ſtara di frumento Venetiani, & ſi al
Molinaro
per ſua mercede libre vnaſoldi 10.
& libretre difarina per ſtaro.
A. Ruota à pendio.
B. Fuſo, Subbio, ò Melo.
C. Perno diſopra dilegno.
D. Perno diſotto diferro.
E. Ruota, che contiene denti 144.
F. Rochetta con dodicifuſi.
G. Timpano con denti 48.
H. Rochello della macinecon dodici fuſa.
I. Pertica d15. piedi, con laquale ſi può miſurare eſſo Edificio.
4028NVOVO THEATRO 16[Figure 16]
4129DI MACHINE, ET EDIFICII.
ALTRA SORTE DI MOLINO
COL MOTO DE GLI ANIMALI.
IL preſente Molino ancora è meſſo da forza animata, ò ſia d’huomo
ouero
d’altre ſorti d’animali, come di caualli, dico cheil motore
camina
aſſaifuoridella circonferenza di eſſa, quando quella è ſi-
tuata
equidiſtante alterreno.
Percioche il mouimento di cotal ruota è aſ-
ſai
più gagliardo, che non è quello, che ſi muoue per pendicolarmente col
motore
didentro via la ſua circonferenza, verſo ilcentro delmondo, onde
auiene
, chein queſtail motore non ſolamente camina per maggiorraggio
dilieua
, anco camina più facilmente per lo piano dell’orizonte.
ben
ſi
deue auertire, che’l raggio di eſſa lieua, a cui ſi poneil motore ſia, la ſua
forza
, proportionato alla ruota maggiore dentata, &
anco à i fuſi del rochel-
lo
, come anco deue eſſer proportionato diforzail timpano dentato, àifuſi
del
rochello, che moue lo macine.
Però la ruota maggiore contiene cento
denti
, &
il ſuo diametro è piediſedeci, ilrochello ſotto dieſſa contiene 20.
tache, & il ſuo diametro è piedi 2. la lieua dou’è il cauallo è longa piedi
12
.
perche viene dal centro della ruora, però vincerà diforza il rochello, di
22
.
parti di più ſi come anco il timpano che’l ſuo diametro è piedi 6. la me-
de’quali ſono 3.
ſua lieua, vincerà diforza la lieua del ſuo rocchetto, ch’è
vn
piededi diametro per 6.
parti di più. Identi di queſto timpano, & ifuſi
delrochetto
ſono come gl’altri, cioè in 48.
& in 6. Vltimamente la lieua vin
ceràil
peſo della macine di tanta poſſanza quanto importano le volte, ch’è
il
numero della fuſa entrerà nel numero de denri.
Così dunque eſſendo
queſte
raggioni compoſta la ſabrica di queſto preſente Molino, ſarà molto
vtile
per quelle Città, che ne haueranno dibiſogno, &
per le ſortezze, & al-
triluoghi
opportuni.
Sarà molto ſacile, & ſpediente, perche glianimali ſen
za
gran fatica potranno più facilmente continuarillor moto, &
il frumento
ò
altro grano, ſi verrà meglio macinando.
Vn’altra facilità v’occorretà in ſi-
mili
, quando il rochello ſarà fuori delfuſo della ruota, doue ſarà collocato
il
motore, perche ſimilmente à queſto modo viene ad hauer ancora mag-
gior
lieua.
A. Ruota maggiore con le ſue lame di ferro, & contiene cento denti.
B. Fuſo doue ſtà attacata la lieua.
C. Rochello di ventitache, con le ſue lame di ſerro.
D. Timpano di 48. denti, faſciato diferro.
E. Rochetto di ſei.
F. Lieua doue ſtà affermato il cauallo. Ilreſtante ſi comprende chiaro, la
materia
dilegnami ſarà, ſecondo iluoghi, delli più attià queſti biſogni.
4230NVOVO THEATRO 17[Figure 17]
4331DIMACHINE, ET EDIFICII.
PISTRINO PER PESTAR
Diuerſe materie.
QVeſta preſente machina chiamata Piſtrino, fatta colmouimento
dell’acqua
ſerue per frangere, peſtare diuerſe ſorti di coſe bi-
ſognoſe
perquelli Maeſtri, che acconciano le pelli, &
corami,
&
per quellialtri, che peſtano le ſ@menze de lino per cauarne
poi
l’oglio.
Faſſene anco di queſte machine colmouimento
delcauallo
, non hanno la poſſanza coſigagliarda come nelle preſenti.
In queſte adunque è d’auertire il motore, & laforza, laquale è l’acqua, che
muouela
ruota, ſatta con le alette, ò pinne lunghe, percioche l’acqua più
forza
con queſte, percheil corſo dell’onde colpiſce meglio nella ſua longhez
za
, che nella ſua cortezza, ciò ſi deue intendere in quei luoghi, doue ſarà
poco
corſo di acque, ò per cagion del poco fondo del fiume, ò per cagione
d’altri
Ediſici, che occupaſſcro quelle.
Laragione dunque che queſta poſ-
ſanza
, à queſto ruota naſce perle cagioni della lieua, percioche altro non è
rinchiuſo
in queſto mouimento (laſciando la poſſanza, che vna lieua ſopra
di
vn ſoſtegno, ilquale è ilcentro della groſſezza delmelo, &
la lieua vnali-
nea
preſupoſta vſcire di eſſo centro nell’eſtremità delle pinne della ruota,
l’acqua
è la poſſanza, dunque quanto è più rimota la poſſanza del ſoſtegno
tanto
più facilmente viene ad eſſer moſſo il peſo.
ſiauertirà, che doue
ſarà
gran copia d’acque correntinon è dubio, che le alette lunghe ſaranno
molto
atte à romperſi.
Potrebbeſi diffinir anco la ſua ragione per via dellaſ-
ſe
nella ruota, queſto ſi dichiarerà altroue, &
anco perla ragione della bi-
lanza
, ſendo ilcentro della trutina il centro delmelo, &
le braccia i diametri
della
ruota, che di quà, &
di , arriuono à l’eſtremità ſua, & ſaria la medeſima
però
Ariſt.
nelle Meth. vuoldire, che tuttii mouimenti delle machine, ſi rife-
feriuano
almoto circolare.
Hora diſcendiamo alla fabrica di eſſa, & prima
la
ruota di diametro dodeci piedi, con li ſuoi raggi, caueggi, &
bolzonelli
fatti
tutti dilegno dirouere, accioche ſi mantengono nell’acqua, le alette, ò
pinne
vogliono eſſer dilegno molto leggiero, perche facilitano ilmoto, &

ſaranno
ditanto numero, che ſecondo la circonferenza della ruota ſiano pro
portionatamente
compartite, ò in 24.
ò in 28. ò in 30. ordini, ſecondo pare-
al giudicio del Maeſtro.
llmelo che noidiciamo, & altriil fuſo, ſarà del
medeſimo
legno, che ſaran fattii raggi di lunghezza di piedi 15.
& ſecondo,
che
comporterà il ſito, dall’altro cado, delquale è ilſuo timpano, ò ſcudo, ò
tamburo
dentato didiametro di 5 piedi, che contiene 48.
denti, & girar
vn
rochello poſto in capo dell’altrofuſo della macine, cioè nella parte
4432NVOVO THEATRO riore queſto fuſo ſtà per pendicolarmente, & tiene dentro diſe rinchiuſa la
macine
di macigno, ouero d’altra pietra dura, laquale è in larghezza cioè nel
ſuo
diameiro pieditre, ò poco più, ilfuſo di ſopra hàil ſuo perno dello ſteſ-
ſo
legno, &
dello ſteſſo pezzo, & la groſſezza della macine vn piedc, & vn
quarto
, ouero vn piede, e mezo.
Queſta maci adunque andarà quattro
fiate
intorno, quando la ruota ſarà girata vna volta, perche il rochello di 12.
entra nel numero 48. de’denti quattro volte. Veroèche queſte miſure ſi
poſſono
accreſcere ſecondo la grandezza del ſito, &
ſecondo la quantità del-
l’acque
.
A. Timpano, ouero ſcudo contenente quarantaotto denti.
B. Rochello fiſſo al melo di ſopra di dodecifuſi.
C. Macina che frange, ò peſta.
D. Fuſo perpendicolare.
E. Melo, ouero pale, ò pinne di tauole di pezzo, ò diabete.
G. Bolzonelli.
H. Ruota.
18[Figure 18]
4533DIMACHINE, ET EDIFICII. 19[Figure 19]
4634NVOVO THEATRO
MACHINA PER ARROTAR ARMI
COL MOTO DEL CAVALLO.
PAreài prattici, che’l mouimento della preſente machina debba eſſer
molto
ſacile, ſe la ſtanga alla quale è legato il cauallo, che gira intor-
no
ſarà più longa, percioche queſta ſtãga dicono, che ſarà come brac-
ciod’vna
bilancia, il centro della quale ſarà il traue poſto in piedi, che ſà gi-
rarla
ruota.
Et ſi come Ariſt. nelle Meth. aſſerma così eſſere, che le parte
più
rimote dal centro della bilancia ſiano più veloce, &
euidente al ſenſo, &
per
conſeguente più ſaciliad eſſer moſſe:
il centro di queſta, come detto
ſarà
il fuſo, à piede del quale è poſta la ruota dentato con il numero di ſeſ-
ſanta
denti, iquali girano vn rochello ſotteraneo di 15 fuſa, accioche fini-
ſca
a punto 4.
riuolgimenti neltempo, che lo ſcudo, ne finiſce vno, perche 4.
via 15. fanno 60. Queſto rochelloè affermaro ad vn’altro fuſo, ouero melo
che
tiene dall’altro capo vno ſcudetto, che tre piedi di diametro, ſi come
la
ruota diſopra ne haucua 5.
queſtihà 42. denti, perche il rochello, alqua-
elè
fitta la mola 7.
caue di modo, che compiſce ſei giri nello ſpacio, che
giraria
il ſuo ſcudo;
come è detto, hauendo ſatto 4. giri perlo mouimen-
to
del primo ſcudo hauerà fatto girare queſto 4.
volte ſeiil rochello, che ſarà
24
.
giri apunto, che hauerà tutto la mola in vn ſol viaggio, ouero in vn ſol
giro
, che hauerà fatto il cauallo.
Ete d’auertire, che ſicome queſta ſteſſa machina, quando fuſſe moſſa col
mouimento
d’vna ruota in acqua, laquale haueſſe poca dicaduta, ouero co-
me
diconoi prattici poca correntia, viſaria dibiſogno accreſcerla forza
la
moltiplication de denti nelli ſcudi, &
per conſeguenza li ſuſi nei rochelli
ouero
caui, così ancor queſta quando non vi foſſe cauallo, che la moueſſe,
piccioliſſima forza.
Et auenga che la ſtanga mcſſa dal cauallo, quaſi bra
cio
di bilancia, come detto di ſopra, applicato ad eſſa bilancia, come
par
di ragion ſi conuenga, &
cheil moto di queſta machina ſi debba attribui
re
.
Attribuiraffi ancora il mouimento delli ſcudi, & de 1 rochelli alla com-
poſition
dello aſſe nella ruota, come fi dirà più da baſſo, la ragion del quale
non
pur à queſta ſorte di machina ſi applicherà, à tutte quelle, che per
via
di molinelli, di argani, &
ditriuelle ſi compongono, come in proceſſo di
mano
, in mano ſi andarà dichiarando.
4735DI MACHINE, ET EDIFICII.
A. ruota, ò timpano, che didiametro cinque piedi, & ſeſſanta denti.
B. ſcudo di diametro di pieditre, emezo, che quaranta dui denti.
C. rochello, che ſette caue, & nota, che nella figura ſuperiore ne fatto
# dodeci, il che correggi.
D. rochello che quindeci fuſi.
G. rechello dicinque, che in vn’iſteſſo tempo potria far girar vna mola ſegna
# ta.
E. per iinfrangere legumi.
F. ſtanza alla quale è attaccatoil cauallo.
H. molache arruota, & rimettendone vn’altra ſi bruniſce.
20[Figure 20]
4836NVOVO TEATRO 21[Figure 21]
4937DI MACHINE, ET EDIFICII.
MACHINA PER ARROTAR ARMI
col moto dell’Acqua.
IOhò dichiarato à baſtanza la ragine di queſte machine nella
paſſata
, ne mieſtendeiò troppo, percioche tutte fanno vn’iſteſ-
ſo
effetto, ſe ban hanno motori diuerſi, che tutte però tra loro
hanno
conſideratione nellaſpeculation delle Maniche;
Ma la
preſente
più gagliardo moto, che non hanno le altre;
cioè,
&
quella dal cauallo, & quella dall’huomo, perche in ſimili ſi ſtancano imoto
ri
, &
ſono diqualche intereſſe à chiunque eſſercita tal meſtiero, percioche
queſta
la poſſanzadall’acqua corrente, ſe non viene impedita da alcuno
intoppo
ò ſia publico, ò ſia priuato.
Oltre aciò ſel’acqua ſarà poca riducaſi
per
ſtŕetto canale, &
diaſegli tanta dipendenza quanto ſaià di meſtieri, ma
ſe
ciò non ſi potrà fare, &
che ſi conuenga laſciar l’acqua ne’ ſuoi termini,
moltiplicanſi
identi, &
i fuſi delle ruote & de irochelli, come ho detto altro
ue
.
Non mieſtenderò in dichiarar altro, che la deſcrittion di eſſa & le ſue
miſure
, dimoſtrando per ſe ſteſſa la figura.
Puoſſi aggiunger due mole, per
arruotare
, &
altre rotelle per brunire perla commodità di più Maeſtri, co-
me
ſi vede neldiſegno.
Daſſegli ilmoto alla ruota in queſto modo (quando
l’acqua
ſi potrà ridur in vn canale riſtretto, come detto di ſopra) che apro
no
conla ſucula, ò manganello vna porta, che dicono Saracineſca, per la qua
le
entra l’acqua in vna caſſa di larghezza di piedi due, doue ſtà la motarin-
chiuſa
, la quale di diametro piedi quindici, &
quindi ſi moue velocemen-
te
percotendo l’acqua nelle pale di eſſa, in tra lequali pale, ò Pinne, che ſi
dicano
, viſono tramezzate alcune caſſette con buchi, che riceuon l’acqua, &

la
mandano per vn canale, oltre vna parete ditaualoni, conducendola eſſo
canale
in vn lauello dirimpetto della molla, affine, che ſpandendoſi per vn
canaletto
di eſſo, ſerui li maeſtri arruotando.
Dall’altro capo del fuſo di eſſa ruota, vi è lo ſcudo diſeſſanta denti, che
girar
dui rochelli di quindici fuſi l’vno, queſti ſtanno immobilicolfuſo delle
mole
qual’è de ferro, perche ſi regga ſicuramente perlo ſuo mouimento con
tinuo
, &
veloce. Le mole vanno attorno quattro fiate, mentre che la ruota
maggiorene
ſolvna per la ragion de ſuoi denti, ſimilmente le rotelle, che
ſono
immobili nelfuſo diferro, &
che ſono di legno caminano con l’iſteſſa
ragione
.
Ma danotare, che donde ſaranno acquein grand’abbondanza,
non
vlfarà di meſtieri moltiplicatione, ne de denti, ne de fuſi, La materia ſa
di quella medeſima, che ſi fabricano li molini, ma notiſi, che nelle figure
della
ruota, ouero ſcudo, &
nelrochello ſon fatti ſolamente trenta, denti, &
ſei
fuſi pernon ſi poter in coli picciola forma compartir tanto numero de
denti
.
5038NVOVO TEATRO
A. timpano ſodo, diſeſſanta, ouero trenta denti.
B. rochelli di quindeci, ouero di ſei fuſi.
C. Saracineſca, che s apre l’acqua.
D. manganello con catena, cheilatini la chiamano ſucula.
E. ruota grande.
L. canale, chericeue l’acqua per mandarla alle mole.
F. fuſo ouero melo.
G. mole che arruotano.
H. rotelle di legno, perbrunir, & luſtrar l’armi.
S. fuſi diferro.
22[Figure 22]
5139DI MACHINE ET EDIFICII. 23[Figure 23]
5240NVOVO THEATRO
MACHINA PER ARROTAR ARMI
COL MOTO DELL’HVOMO.
TRà le due ſopradette machine d’arrotare, & brunirearmi; col moto
dell’acqua
, &
con quello del cauallo, vihà ſimilmente luogo que-
ſt’altra
, che è la terza, che ci col mouimento d’vna perſona, &
per
mio
auiſo è di bella conſideratione, percioche la ruota grande voltata dal-
l’huomo
girar la picciola in proportion ſeſtupla, come è à dire la rotella
picciola
ſei giri intorno, nel tempoche la grande ne vn ſolo;
queſto
auiene
, che il diametro della ruota grande è ſei volte tanto, quantoil dia-
metro
della rotella picciola.
Onde in queſto caſo ſi deue notare, che la cor-
da
auolta d’intorno ad eſſe ruote quello iſteſſo, che faria ſe al fuſo doue è
la
rotella fuſſe poſto vn rochello diſeicue, &
alla ruota maggiore foſſe po-
ſto
trentaſei denti;
percioche cotal manifattura riuſcirebbe picciolina,
aggeuol
coſa ſarcbbe, che ſirompeſſe, &
in queſto luogo la fune quell’-
ilteſſo
con quelle ſue piegature rauolgendoſi, che farebbe il rochello, &
la
ruota
;
la onde l’inuentione di cotal machina è ſtata molto artificioſa, &
ſimiglianza
molto con quello ſtromento, che ſi chiama Trappano, conilqua
le
ſi forail ferro, l’azzale, l’oſſo, &
altre coſe.
Hora alla fabrica, primieramente faſſi vna ruota diſei piedi di diametro
con
12.
raggi. & ſi rinchiude dentro da due traui al centro della quale s’ap-
pica
vn manico diferro con vna piegatura, comeſi coſtuma ordinariamente
vuol’eſſer queſto ſerro bollito nel ſoco, &
battuto col martello, & non
ſaldato
di dui pezzi, perche ſarebbe nellauorare, pericoloio di romperſi.
Nella groſſezza di queſta ruota viè ſcauaro vn canale, per laquales’auolge
attorno
la corda ſudetta, non molto groſſa, &
queſtaincrociata s’attorce à
vna
rotella piccolina di diametro d’vn piede, alcentro della quale è fiſſo
immobilmente
vn ferro di lunghezza di 4.
ouer 5. piedi, da vn capo del
qualc
è attaccato la mola, &
è di diametro altrotanto, quanto è larctella, ne
punto
vuol’ eſſer maggiore, perche l’armi, cioè coleelli, ſpade, &
pugnali, &
altre
ſorti non verebbono incauati.
Mettono à queſto ferro ſimilmente, che in queſto luoco ſi può chiamar
fuſo
vna di quelle rotelle di legno dinoce, quando però voglion brunite, ò
luſtrate
dette armi doppoche ſono arruotate.
Bagnanocon acqua quelcuo
io
, ſpagna, ò altra coſa ſimile, che ſtà dauanti la mola, accioche mentre arruo-
tano
reſti ſempre bagnata, ſi come nelle paſſate.
quelia portion di ferro, òfuſo, ch’entra nella mola è diforma qua-
drata
, con vn buco rotondo da quelcapo, doue entrail ferro più lungo, &
5341DI MACHINE, ET EDIFICII. dall altro il ſuo pernetto ſottile, queſto buco aggìlita la mola faciliffi-
mamente
.
In queſta ragion di Machina, non mi par d’arrìcordar altro,
hauendo
detto altre volte, come ſi deue artribuire alla bilancia il moui-
mento
della ruota il manico al Vette, le rottelle piccoline all’aſſe nella
ruota
, &
queſta medeſimamente come ſi deue ridurre alla licua, che ciaſ-
cuno
diqueſti carimiricorda hauer dichiarato altroue.
L. L, traui poſti in piedi, che tengonodi dentro diſerrata la ruota.
, rotelle dilegno cinoce, che brwniſcono, & luſtrano.
*. profilo della mola, col ſuo perno didentro.
C, rotella pio@ciola, col canale doues’auoglie la corda.
D, ruota maggiore di ſei piedi di dimetro.
E, manico, ò Vette di ferro, voltato da vn’huomo!
F, ferro lungo, che ſempre permelo, ò fuſo.
G, huomo, che arruora l’armi.
H, cuoio, oucro ſpagna con che ſibagnala mola.
5442 24[Figure 24]
5543DI MACHINE, ET EDIFICII.
MACHINA PER FOLLAR I PANNI
DI LANA, ET ALTRO.
LA preſente machina ſerue per premer ò follari panni di lana,
le
berette di lana, camicie, calze, &
altre coſe, & purgarle da
Poglio
.
E fabrica ſe tene molto antica, nientedimeno è in
vſo
, &
molto frequentata da molti Arriſti nella Città di Pado2,
la ruota picciola, perche il ſuo diametro non è più che ſet-
te
in otto piedi, per laqual coſa, quando creſcono l’acque, &
ſi gonfia il fiu-
me
, la ruota viene coperta dall’acqua, &
diuenta immobile, perche il me-
lo
, ò fuſo, ńon ſi può più raggirare nelſuo centro, onde il, follo s’arreſta di
lauorare
.
Oltre a ciò par c’habbia vn’altra oppoſitione, & è queſta, che al melo vi
ſiano
poche aſcole, cioe di quella, che alzano imartelli, onde il moto loro vic
ne
ad eſſer molto tardo, &
per conſequenza viene à far poco lauoro al gior-
no
.
Per queſte cagioniadonqũe ſi potrebbe fabricar vn’altro de ſimili Di-
fici
diragioni molto più perfette, &
giuſte. Dunque mentre che il fiume,
nelquale
vorrai fabricar detta Machina haurà gran dependentia d’acque, ſi
farà
in queſto modo.
Duplicheraſsi il diametro della ruota di quell’altro
ch’era
diſette piedi in circa, &
faraſsi di quattordeci, ouer più, perche nel
tempo
dell’acque groſſe;
la Machina non ſi artenghi di lauorare; ma perche
anco
il moto de martelli, che ſi dicon Gioie, ſia più vcloce, &
lauori meglio
duplicheraſsi
ancora le aſcole delmelo, lequali erano quattro, &
ſaranno
otto
, &
bene aſſicurate.
La miſure di queſta machina non mi affaticherò molto in dichiarare, ſi
come
hofatto in molte altre, perche ſi potranno facilmente trouare col ſe-
midiametro
della ruota della figura diſegnata.
Dirò bene che ſe i legna-
mi
di queſta machina, come dell’altre, che andaranno collocati nell’ac-
qua
doueranno eſser à punto come quelli, de’ quali è compoſta la fabrica
de’
Molini.
Auertiraſsi ancora, che la ragione diqueſta Machina ſi rifferirà
all’aſſe
nella ruora, come vogliono imecanici, &
ſi come in quello due coſe
ſi
conſiderano, cioè la groſſezza dell’aſſe, &
diametro della ruota, così in
queſta
ſi conſidera la grandezza della ruota, &
la groſſezza del melo, ma
perche
quanto ſarà maggiore la ruota verſo l’aſse, tanto più facilmente eſsa
compirà
i ſuoi giri, ſe ben con più tardo mouimento (come appartien alla
ragion
dellaleua) così anco nel melo faria il medeſimo effetto, ſe non ſi ac-
creſceſſero
le aſcole, onde la Machina viene a lauorar molto preſto, ebene.
In queſta maniera farãno adũque tutti quei mecanici, i quali intẽderãno le
teoriche
, &
lc ragioni delle Machine, & doue in quelle occorrerãno
5644NUOVO THEATRO ſapranno nelle operationi accreſcere, diminuire le forze, & i membri lo-
ro
, ſecondoi luochi oue ſi collocheranno, &
il biſogno opportano.
A, Martelli con li ſuoi denti, ò Gioe, che ſi dicano.
B, gambe della Gioe.
C, Cauicchione onde ſono attaecate legambe della Gioe.
D, canale di legno, che porta l’acqua dentro della pi@a, doue ſtanno
# i panni.
E, ruota, che con caſſette porta l’acqua nel ſudetto cunale.
F, pila.
G, melo, ouero ſubbio della ruota.
H, aſole attaccate almelo, à guiſa diruota. "
I, ruota nell’acqua.
25[Figure 25]
5745DI MACHINE, ET EDIFICII. 26[Figure 26]
5846NUOVO THEATRO
SOPRESSA PER DAR IL LVSTRO
ALE TELE, ET ALTRO.
EPur bella coſa il conſid@rare, in quanti modila vite ſoglia fa-
fare
diuerſi effetti in molte forme di Machine, come nel tirar
i
peſi per lo piano della terra ſolleuatli dal piano ad angoli
retti
, cioè tirarli perpendicolarmente in al@o, ouero in altra
maniera
reſtrignere, ò premere con grandiſsima forza alcu-
na
coſa, comeſi vede ne i Piſtrini, &
nella preſente Machina chiamata Sop
preſſa
, laqua le ſerue per darilluſtro, &
leuaralcune pieghe alle tele, & ad
altre
ſorti di lauori difilati, quando vengono deltelaio.
La perfettion ſua
conſiſte
tutta (ſicome nell’altre) nella vitè, &
nella ſue madre viti, ouero
triuelle
, lequali caminanocon la vite, &
le ſpingono medeſimamente con la
ſtanga
, &
con il laccio dicanape, girandole attorno prima con le mani, &
per
l’effetto che fa girar della mano, mettono quelle rotelle ſotto quella ta-
uola
diſopra, accioche ſtiano diſtanti da quelle.
Pertiche ſi chiamano
quelle
due tauolone che ſoppreſſano (ſicome nel Piſtrino ſichiama pertica
quella
traue che calcha) allequali ſono inchiodate quelle che dicono pan-
che
, che ſono quelle tauole groſſe dilegno di noce, beniſsimo piolite, &

ſicuramente
affermate, non con chiodi di ferro, ma con cauicehie di legno,
accioche
, quando ſono riſerrate, rendinole panche più liſce, &
piane. Le
viti
ſono à vncapo, cioè con vnſolverme, ò helice, &
ſono in caſſate nel-
la
pertica diſotto, con vna intaccatura didentro via verſo le panche, come
ſi
vede nel diſegno, ma dall’altra partedoue non e intaccatura vimettono i
cunei
, ouero penole che ſi dicano, che beniſsimo le reſtringano, accioche
non
ſcornino ne diquà, ne dilà.
Le miſure di queſta Machina, ſi faranno
paleſi
con la perticha ſegnata diſeip@edi.
A, tauola diſopra.
B, rotelle che tengono diſtante quella, dalle triuelle.
C, triuelle.
D, intaccatura delle vite.
E, pertiche.
F, cunei, ouero pennole, chereſtringono nella perticainferiore l’in-
# taccature delle viti.
G, chiodi di legno che affermano le panche.
H, panche dinoce.
I, colui che reſtrigne letriuelle.
K, pertica diſei piedi.
5947 27[Figure 27]
6048NUOVO THEATRO
PRISTINO PRELO, OVERO
Strettoio per far il Vino.
SI come ho detto altre volte, ſi fabricano de’ Piſtrini per far il
vino
, le fabriche de’ quali ſi poſſono veder in molti luoghi,
perche
ſono ſtate anticamente in vſo.
Dirò dunque vna co-
ſa
degna d’auerteuza, laquale e il bæſamento di detta machi-
na
, ouero come incerti luochi ſi dice ſocamelo, lauorato, &

fabricato
di pietre macigne riquadrate, ò d’altra ſorte di pietre dure, le-
qualinon
ſolamente ſeruiranno per far il vino più puro, &
nerto, quando
ſaranno
le commiſſure loro bene aggiuſtate, &
bene ſtucate di materia, che
non
ſi liquefaccia dal vino, ma renderanno la fabrica più ſicura, maſſima-
mente
le due trauidinanti, tengono la teſta della putica, chiamate in alcu
niluoghi
Gioe, ò traue lungo, abbaſſerà, percioche mentre quella viene
calcata
col peſochè dall’altro capo, le tra ui potrebbono venir diſopra, ſe
non
foſſe il peſo delle pietre della baſe, &
anco l’eſſer concatenate inſieme
ſotto
terra.
Queſto baſamento dunque dital materia dourebbe eſſer fatto
in
tutte le ſortidi Piſtrini per il vino, &
anco in quelli per far l’Oglio. Mala
traue
lunga, che pel trauerſa, chiamata pertica, nella quale conſiſte tut-
ta
l’operation della machina è bilicata nel mezo, à guiſa dibilancia, da vn ca-
po
della quale vi è la vite tira a baſſo la pertica col peſo grauiſſimo che
giù
nel pozzo, &
s’alza ancora ſecondo il biſogno, cioè quando hanno pre-
mete
legraſpe, &
trattone il vino per ilcanale giù baſſo nella meſa. Le traue,
che
ſoſtengono con il chiauarolo la pertica, che alcuni le dimandano mae-
ſtre
, non accade che ſi facciano andar molto ſotto terra, ſicome occorre nel-
le
traui dinanzi, perche queſte vengono calcate, &
ſpinte, non ſolamente
della
grauezza della materia del ſoiamento, ma anco dalla poſſanza della pie
tra
, ch’è dall’vn de’ capi della vite, cioè dall’inferiore, che a baſſo.
Icunei,
che
altri dicono chiauaroli, ſono queilegni quadrati, che ſi mettono nei bu-
chi
quadratidelle traui in piedi ſotto la pertica, mai detti buchi vogliõ eſſer
circõdati
di ſopra, &
di ſotto da lame di ferro inchiodate, acioche mẽtre cal-
cano
roueſciandoſi le chiaui, non faceſſero fender le traui.
Sc vorremo dun-
que
queſta machina di Piſtrino, inſieme della ſeguẽte, (nella quale ſi dichia-
rerà
alcune coſe più particolari, che ſi dice quiui) applicare alla ſua teo-
rica
, trouaiemo eſſer compoſta della bilancia, &
della vite, percicche nel pri-
mo
modo la pertica viene ad eſſer bilancia.
Eti cunei meſſi ne’ buchi delle
Maeſtre
, ſaranno il centro, &
lo ſparto dieſſa bilancia, quanto dunque
detta
pertica ſarà più lontana dal centro, tanto più facilmente ſi premeran-
no
le materie poſtoui, (ſicome pare che voleſſe anco intender Plinio,
6149DI MACHINE, ET EDIFICII. ſcriuendo lo ſtretto io per faril vino diſſe, che la lunghezza, opera, non la
groſſezza
, intendendo dicotal pertica, oltre aciò è compoſta dalla vite, la-
qual
vitehà vna ſola ſpira, perche il ſuo mouimento camini più adaggio, &

premi
più gagliardamente, come detto ancora dieſſa vite, rifferirſi alla
leua
, &
alcuneo, percioche que ſto cagiona gli effetti di due leue, l’vna al-
l’incontro
dell’altra.
A, pertica, ò naue lunga armata di ferro.
B, cunei, ò chiauaroli.
BBB, buchidoue ſi mettono eſſi chiauaroli.
DD, baſamento, ò ſoiamonto di pietre dimacigno.
E, lame delle traui dinanti, che fortificano i buchi.
G, traui, ouero come ſi dice in alcuni luoghl Gioe.
MM, traui doue vanno li cunei dimandate maeſtre,
F, lago vaſe ouero meſa.
S, canale per doue eſce il vino.
, triuella per raccoglier il vino.
V, vite a vna ſpira.
8, Madre vite, triuella, ma in queſto luogo ſidice ſcrouola.
T, ſtanghe, oue gli huomini, ouero vn cauallo poſtoui, fanno girar la
# zando ouero abbaſſando ilbiſogno.
P, peſo grauiſsimo, che giù nelpozzo.
6250NUOVO THEATRO 28[Figure 28]
6351DI MACHINE, ET EDIFICII.
PISTRINO PER FAR LOGLIO.
COn I’operatione diqueſto preſente Piſtrino, ſi l’oglio di vliua, &
di
ſemenze di lino.
L’vfficio dical machina è di premer gagliardamẽ-
te
, mediante la vite, &
il contrapeſo Preparaſi prit, cipalmenre vn le-
gno
, ò traue fortiſlima di quella longhezza che più ſi può, da vn capo della
quale
habbia due braccia, alla ſimilit@dine d’alcuni rami d’alberi, &
ſi pre-
parano
, &
pioliſcono a modo d’intaccatura, & difiſſura, che i prattici ditai
Machine
ſoglion chiamar brancaglia:
ma illegno del quale ſi deue fartal co-
fa
è bene che ſia di Caſtagno, ouero d’Olmo, &
in ſomma d’ognialtro legno
forte
, perche è buono.
Queſta traue dimandano pertica, la lunghezza delle
quale
debbe eſſere almeno di quaranta piedi, maſlimamente del far l’oglio
di
lino, ma quando non ſi poteſſe hauertal lunghezza, facciaſidi più pezzi
concatenati
inſieme con buone lam diferro, come ſi vede nel diſegno.
E
ſoltenuta
eſſa traue nel mezo da alcune chiaui dilegno, lequali ſi cauano, &

mettono
nel mezo delle maeſtre, &
fanno l’vfficio chefa latratina nella bi-
lancia
, alla ſimiglianza delle maeſtre, ſono collocate due altre traui all’vn
capodella
pertica, che con altre chiauite@gonoil capo di eſſa ferme nel ſuo
ſito
, &
ſono ditanta altezza queſte (chiamate da altti Gioe) & le maeſtre,
quanto
impotta la metà della lungh@zza della pértica;
dico le Gioe, van-
no
ſotto nel piano ſotterraneo otto, ouero noue piedi, concatenati per lun-
go
, &
per trauerſo con altie traui: tutta queſta ſotterranea manifattura vien
detta
ſoiamento.
La vite è altretanto, quanto è l’altezza delle maeſtre, à vn
capo
, il diametro della ſua groſſezza, è tie quartidipiede, la quale il ſuo
contrapeſo
, che tende al baſſo, ma notiſi, che ſe la pertica ſara di quaranta
piedi
, la grauezza di quello peſera per la grauezza di due botte di vino, che
potriano
eſſer per libre due mila, &
ſe la pertica ſarà minore, ſarà la grauez-
za
del peſo per mille libre;
ma io ho veduto, che nelfar l’oglio ſempre v’ag-
giungono
de’ ſaſſi, onde io comprendo, che quanto queſto peſo farà mag-
giore
, ſarà meglio, perche ſarà come motore, che con grã forza mouerà la le-
ua
, oucio, come peſo di materia più graue poſto in capo della bilancia, ſarà
più
facilmente tirato al baſſo, &
più volentieri andara alluo centro. Ma ac-
cioche
il peſo, &
le pietre poſſino facilmente diſcender al baſſo, cauano vna
mina
à guiſa di pozzo, ditanta altezza, quanto baſta à capir tutra quella
maſſa
di pietre, alle quali (quando ſoranno di due mila libre) metteriaſſi
il
cauallo alle ſtanghe che girano attoino la vite, con vno huomo che lo
guidi
, &
quando laranno di mille libre mettaſſi duoi huomini alle
6452NUOVO THEATRO che guidino attorno la vite. Quando volgliono alzar la pertica per metter
ui
ſorto le pomelle, l’abbaſſano da queſto capo, &
con licunei poſti l’vn ſo-
pra
l’altro la calcano bene, poilaſciano la vite in aria col peſo ſimilmento el-
leuato
, ilquale mentre piemendo, vanno tirando fuori di quei cunei, che
ſono
nel mezo delle maeſtre, onde il peſo viene ſempre dimano in mano
piu
aggr uando.
Illegno, del quale ſi la vite è buono di cirieggia ſaluati-
ca
, benche ſe ne trouino poche, &
anco è buono dinoce, ma l’olmo non è
buono
, perche facilmente li vermi ò ſpite ſi ſchiantano;
e poi poſta nel me-
zo
della brancaglia della pertica dentro della ſua madre, laquale ſi ripoſa ſo-
pra
le braccia di quella, con alcuni ferri chiamati bolzoni, che ſi poſſon le-
uir
, &
mettere. Coſtano le ſopradette Machine ducati trecento in circa, de’
quali
vine vanno per manifatiura de Maeſtri, ſeſſanta.
A, meſa di pietra di lunghezza di piedi ſette, e mezo.
B, canale doue cola l’oglio acll’ vrna.
C, vrna, ò tina.
D, traui con le ſue lami di ferro, chiamate Gioc.
E, traui, ouero maeſtre.
F, cunei, chiaui, ò chiauaroli.
G, pertica.
H, vite à vncapo.
I, madte vite, triuella, ouero ſcroffola.
K, bolzoni di ferro.
L, le pietre del contra peſo.
M, il pozzo, perdoue ilcontrapeſo.
6553DI MACHINE, ET EDIFICII. 29[Figure 29]
6654NVOVO THEATRO
MANGANO PER DAR IL LVSTRO
ET LISCIAR TELE ZAMBELLOTTI, ET ALTRE COSE.
MAngano in queſto luogo, ſi dimanda quelle Machine, con la quale ſi
liſciano
, &
luſtranole tele, ciambellotti, raſſe, & altre coſe, che nel-
l’arte
militare, il Manganos intende vno ſtromento per lanciar ar-
mi
, pietre, &
altre materie, come ſi può vedere preſſo d’alcuni Auttori. Etil
preſente
del quale propoſto didimoſtrarne la ſigura, &
ragionarne,
primieramente
vna grandiſſima ruota, nella quale caminano di dentro dui
huomini
, ſida deſtra, come da ſiniſtra;
al fuſo della quale è auolra la fune,
laouale
dall’vna parte, &
dall’altra diſtédendoſi arriua ad alcuni ſubij, & ad
alcune
girelle, &
quiui rauolgendoſi ſivà à taccare al peſo che voglion mo-
uere
, ilqual peſo è grauiſſimo, accioche calchi bene le materie, che vi fono
ſotto
poſte auolte atiorno ad alcuni legni rotondi.
Quando vogliono tirar il
peſo
, per eſſempio, dalla parte deſtra, gli huomini di déiro della ruota cami-
nano
verſo l’oppoſita parte, cioè alla ſiniſtra, &
ſimilméte all’incontro, quá
do
voglionotirarlo dalla ſiniſtra, caminano verſo la deſtra, dalla qual parte
vi
ſono due girelle, &
vn ſubbio, & dalla ſiniſtra viſon dui ſubbii, & vna gi-
rella
, i quali iubbii tutti inſieme ſanno vfficio di girelle, &
cagionano tre ca-
pi
di corda auanti che ſiattacchino al peſo per laqual coſa, vogliono i teori-
ci
, che’l peſo ſi diuidi in tre parti, eccettuando però quel capo chetiene la
girella
diſotto attaccata al peſo laqual fa vna ſteſſa col centro del peſo, &

col
centro della girella, percioche queſto caponon diuide altrimente il pe-
ſo
, ma conil peſo girerà grauità, chiamo la girella di ſotto quella che tiene
attaccato
il peſo, quãdoil peſo ſi ſolleua dal piano della terra ad angoli ret-
ti
;
main queſto luogo il peſo viene tirato perlo piano didetta terra, & per
non
eſſer il ſuo mouimento repugnante alla ſua natural grauezza, viene ad
eſſer
molto meno graue, ma ſia ò nell’vn modo, ò nell’altro la ragione è vna
medeſima
.
Queſte girelle altro vfficio fanno, che di tante leue l’vna ſopra
l’altra
egualmẽte diſtanti, per mouer vn peſo perpẽdicolarmẽte.
Oltre à ciò
il
ſubbio, alquale è fabricata quella gran ruota, ſi cõſidera la ragion ſua, che è
dell’aſſe
nella ruota, laquale poi finalmẽte anch’ella ſi riduce alla leua.
Queſ
dunq
;
dicono i Maeſtri, in queſta Machina, eſſer di molta importãza, è quella
parte
chiamata da loro lauoratiua, ſopra della quale, &
ſopra d’alcuni baſtoni
rotondi
, che hanno auolte le materie da liſciarſi, camina quel grãdiſsimo pe-
ſo
di pietre di macigni, q̃ſta parte lauoratiua è come vn tauolato di legname
ſolleuato
dalterreno, &
biſogna che ſia per lo meno in lũghezza di
6755DI MAGHINE, ET EDIFICII. ci, ouero ſedeci piedi, & ſe più ne hauerà, quando il luogo lo comporterà ſa-
molto meglio.
Danno ſei volte al peſo, ne danno due, ne danno più in
fino
à dodeci, &
quanto pare à Maeſtri, ſecondo la materia della robba, che
voglion
manganare, ouero luſtrare, ò liſciare, come ſarebbe à dire à le telo, &

raſſe
, danno cinque, ò ſei volte, &
à ciambellotti, bedene, & altre coſe tali ne
danno
ſolamenre due;
Tutta la longhezza di queſta machina, può eſſere da
piedi
quaranta quattro in circa, il reſto delle ſue miſure ſi potrà ſapere medi-
ante
la pertica ſegnata di quattro piedi.
Dirò bene che’l ſobbio dalla par-
re
deſtra è di diametro piede vno, e mezo, &
glialtri duoi dalla parte ſini-
ſtra
, quello ſuperiore che molte riuolture dicorda, affine ches’ella ſi rom
peſſe
ſi poſſi facilmente allungarla, &
acconciarla è di diametro piede vno, e
tre
quarti, ma quello inferiore è di diametro manco d’vn piede, &
la lunghez
za
loro vienc ad eſſer dui piedi, e mezo.
A, ruota grandiſsima, oue caminano limotori.
B, huomini che ſon li motori.
C, ſubbio, ouer melo della ruota, doue è auolta la ſune.
D, peſo grandiſsimo di pietre.
E, parte lauoratiua, onde camina il peſo.
FFF, taglie che hanno vna girella per ciaſcuna, con li ſuoi perni.
GGG, ſubij, che fanno vfficio di girelle.
HH, rugoli, ò baſtoni tondi, che tengono inuolta la robba attorno,
# da manganarſi.
I, canape che tira hora da deſtra, hora da ſiniſtra.
6846NVOVO THEATRO 30[Figure 30]
6957DI MACHINE, ET EDIFICII.
ALTRA FIGVRA DI MANGANO
più facile.
IL preſente diſſegno è ſimile al paſſato, & delle girelle, & della
fune
, ma nella forza del motore, è differente in tutto;
percio-
che
in quello gli huomini caminano di dentro via della ruota,
quaſi
aſcendendo per vna ſcala vanno con mouimento molto
tardo
, &
con fatica, perche la lieua della ruota è fiſſa nelcen-
tro
del ſubbio.
Main queſta preſente machina la lieua non ſolamente è fuor
del
centro di quello, ma anco il motore, camina per più lunga leua, &
per il
piano
dell’orizonte.
In quella gli huomini montano hora da deſtra, & hora
da
ſiniſtra parte, ſecondo che voglion condur il carro, ouero il peſo.
Et in que
ſta
il cauallo camina ſempre per vn verſo, ilche è coſa meno faſtidioſa, &
mol
to
più facile.
Però alſuſo dou’era in quella, ſiſſa la ruota, viſono poſto in que
ſta
dui ſcudidentati tanto diſtanti l’vno dall’altro, quanto vi poſſa capirla
groſſezza
d’vn rochello di dieci ſuſi, ilquale è poſto di ſopra delſuſo che ſtà
in
piedi, &
vi è la lieua à cui ſi lega il cauallo. Gli ſcudi contegono trenta den
ti
per cadauno, il rochello inſieme del fuſo ſono mobili, affine che con vna
ſtanga
ſi tiri appreſſo, ò all’vn timpano, ouero all’altro, &
ciò per far, ò cami
nar
auanti il carro, ouero farlo ricornare indietro, ſtando ſempre il motore
nel
medeſimo ſito.
A. traue, che s’afferma con vna cauicchia.
B. cauicchia.
C. cauallo legato alla ſtanga del fuſo, ilquale camina ſempre per vn
# verſo.
D. rochello impiombato del fuſo di dieci caue.
E. timpani di trenta dentil’vno.
F. fuſo che ſia ritto in piedi.
G. traue, legata con l’altra traue. A. che ſpinge il rochello, ò appreſſo
# l’vn ſcudo, ò appreſſo laltro.
7058NVOVO TEATRO 31[Figure 31]
7159DI MACHINE, ET EDIFICII:
CARRO DELLE ZAFOSINA.
ALle lagune diſtãti da Venetia cinque miglia, doue termina il ſiu-
me
della Brenta, vi e fabricato il preſente Diſicio, chiamato car
ro
, il quale traſporta le barche del fiume nella laguna, &
ſimil-
mente
da queſta nelfiume, per commodo de viandanti;
que-
ſto
carro è fatto di legni quadrati, dui lunghi, i quali hanno per
ciaſcun
capo i ſuoi anelli di ferro, per attaccarui gli ancini della corda, et dui
più
corti, che riſerrano quelli in forma quadrata, nel mezo della quale ve ne
ſonodui
altri della ſteſſa miſura delli più corti, &
tutti incaſtrati fra loro be-
niſſimo
appreſſo i più lunghi in vn ſpatio di dentro da l quadrato ſono quat-
tro
moſe che hanno i ſuoi perni di ferro, &
coni ſuoi armamenti diferro di
buona
groſſezza didiametro, che non auanzino la groſſezza di legni, e ciò
perche
quãdo le barche vi ſono ſopra, non impedicano il mouimento delle
ruote
.
Queſte ponno hauere nel ſuo diametro, la larghezzad vn piede, & per
la
groſſezza ſua, tre quarti, coni ſui cuchi di ferro, come ſi vede nel diſſegno.
Hora il reſtante della fabrica è poſta in terra, perche il carro è quello, che
corre
in in giù per l’acqa.
Dico che viè vn fuſo, in piedi con vu rochello
di
ſopra, &
con due ſtanghe chi incrociate paſſano per quello, per attacarui
il
cauallo, &
dar il mouimento à vn timpano dentato, il quale è fermo in vn
modo
, che auol geattorno la corda con l’ancinidi ferro per tirar le barche.

La
ragione di queſto Deſicio conſiſte in due coſe, l’vna nel tirare le barche
con
pocha forza, e con gran facilità, l’altra nel carro, che sij di buon legno,
ben
fatto, &
atto a ſoſtener il peſo; nella prima ſi diè conſid erare la ragion
del
motore douerſi rifferire alla diſpoſition della leua, perche l’eſtremità del
la
ſtanga, dou è poſto il cauallo, e il capo della ſtanga, don’ è poſto il caual-
lo
, e il capodella leua, &
il centro del fuſo, doue ella è poſta, è il ſoſtegno,
quanto
adunque il motore ſarà più rimoto da queſto tanto più facilmente
tirerà
la barcha;
vero è, che vi ſono due altre leue, cioè quella del rochello,
&
quella deltimpano, & ſi diè notare, che ſe la leua delrochello ſarà auanza
ta
dalla leua del timpano come è adire in proportion tripla, coſi deueno auã
zarei
denti del tim pano, quelli del rochello, come per eſſempio, il mezo
diametro
del rochello entra tre ſiate nelmezo diametro della ruota, coſi do
ueran’
eſſer i denti del tim pano trentaſei, &
quelli del rochello dodeci. Nel
la
ſeconda ſi conſidera la ragion del carro douerſi riferire all’ aſſe nella ruota,
percioche
l’aſſe è il ſuo centro e perno quanto dunque detto perno ſarà
7260NVOVO TEATRO minor groſſezza reſpettiue alla ruota, tanto più facilmente e lla ſi riuolgerà
in
eſſo, &
eſſa ruota all’incontra, quanto più s’all ontanarà da quello, tanto
minor
forza vi farà dime ſtieri per condur i peſi, ma è ben vero, che ſendo le
ruote
di maggior diametro (ſe ben più aggeuoli) conſumano aſſai tempo, han
noil
moto più tardo, &
in qneſto caſo il fondo della barcha occuparia il mo-
uimento
di quelle per la qual coſa è neceſſario ſtare nelle ſopradette miſure.
Oltre à ciò ſi auertirà, che il cauallo ch’è dalla parte deſtra fa vfficio di tirar
le
barche verſo la laguna, &
quello che è dalla parte ſiniſtra, fa vfficio da tirar
le
barche verſo il ſiu me, &
queſto ſi è fatto per non intricar la parte deſtra,
alla
quale in proprio fatto ſono tutti dui li caualli, che per dir il vero ſtariano
meglio
à cotal modo, perche non occorreria che l vna barca quando fuſſe giũ
ta
al detto carro, ſteſſi aſpettar I’altra, che traghettaſſe, ma ogn’vna di loro
andarebbe
al ſuo viaggio.
Aggiungaſi ancora che tra il fiume della Brenta, e
la
laguna, per doue da traghettar il carro vi e fabricato vna muraglia an-
golare
à modo di tetto con angolo molto ottuſo, di tanta altezza che caſchi
l’acqua
del ſiume nelle maggiori innondationi, la ſacoma della quale ſi vede
nel
diſſegno nella parte di ſopra, ma per doue caminano le ruote del carro ſi
fanno
duefili, di pietra alquanto riuelati, di maggior larghezza, che non ſo-
no
le ruote, in ſina delquale, doue termina da ambedue le bande nell’acqua
ſi
coll@cano laſtre di pietra groſſiſſime della medeſima durezza, accioche nel
carro
nel montare non rompi, ò ſgratti giù detti fili.
Gli altri particolari ſi
comprendono
dalla figura.
A. carro di legni quad rati con le ſue ruote, le miſure del quale ſaranno ſecõ
# do il coſtume de’ vaſcelli.
B. ſoiamento fatto in forma di angolo ottuſo per doue il carro.
C. ruote di legno di noce, ò di Rouere con i ſuoi ferramenti.
F. perno diferro di eſſe ruote, con i ſuoi armenti di ferro, che ſon medeſima
# mente ſegnati con lettere FFF.
D. laſtre di pietra groſſe nel montar del carro.
SS. fili di pietre forti.
G. anelli di ferro, doue vanno li ancini della corda, che tira il carro con le bar
# che ſopra.
DD. rochelli ſopra del ſuſo, che gira attorno il cauallo conle ſtanghe, che
# hanno 12.
fuſi per cadauno.
EE. timpani, che contengono trentaſei denti per vno.
LL. meli doues’ auolgono le corde per tirar le barche innanti, & indie-
7361DI MACHINE, ET EDIFICII. 32[Figure 32]
7462NVOVO TEATRO
RVOTA PER ALZAR L’ACQVA.
LA preſente ruota ſerue per alzar l’ acqua, ma di non troppo al-
tezza
, per elleucula ſolamente per lo mezo diametro della ruo
ta
, come ſi vede nella figura quelle caſſe di forma triangolare,
con
quei buchi che riceuono l’acqua, i quali la mandano al cen
tro
di quella, doue anco è ſimilmente il perno della ruota che
ſi
raggira;
al qual centro è fabricato vn canale di tauole di larghezza poco più
d’vn
piede, che riceue l’acqua, &
la manda in vna burchiella poco lontana
per
condurla a i luoghi biſognoſi.
Al medeſimo melo della ruota ve n’è vn’-
altra
dello ſteſſo diametro, ma vota nel mezo per leggierezza con li ſuoi den
ti
di fuora via, laqual ſerue per aggeuolar il mouimento della ruota, che al-
za
l’acqua, perche inuero da ſe ſteſſa è molto graue da mouerſi, oltre à ciò
il
moto come ſi conuiene ſecondo la vera ragione delle ſtatere.
Doppo vi
ſono
due gran ruote, l’vna di maggior grandezza, che non ſono le ſuperio-
ri
, &
l’altra della ſteſſa miſura di quelle, queſte ſono fatte equidiſtantial ter-
reno
attorno à dui fuſi poſti in piedi, che s’auolgono ne’ſuoi perni, alla mino
re
(perche vi ſono le ſue ſtanghe incrociate) vi è attaccato ilcauallo, che la fa
girare
, queſta fa girar la maggiore &
la maggiore fa andar quella paralella
alla
ruota che alza l’acqua.
In altro non conſiſte la diſſicoltà di queſta Machi
na
, che nel darle facilmente il moto, ilche come ſi faccia è dimoſtrato nella
figura
con il diametro di quelle ruote, lequali à guiſa di vette cauſando mag-
gior
cerchio nel centro della ſua grauezza, viene il motore acquiſtar più for-
za
ouero ſi come accade nella lieua volendoſi più facilmente ſolleuar vn pe-
ſo
, biſogna aggiungerui altro peſo, coſi il mouimento delle ſopradette ruo-
te
.
Etancora ſi come le’girelle poſte nelle taglie per ragion di ſoleuar i peſi
viene
la loro grauità diuiſa da numero di quelle, coſi anco nella preſente
ruo@a
, viene la ſua grauezza diuiſa dal numero delle altre ruote.
Puoſi diffi-
nir
anco laragion ſu a per via dell’aſſe nella ruota.
che come s’intenda ho ri-
cordato
altroue;
la fabrica di tal ruota ſarà di quella grandezza, e miſura
alla
qual vorrai alzar l’acqua, bene comeſſa;
impecciata con i ſuoi perni di
ferro
bene aſſicurati dalle lame diferro inchiodate, Mala fabrica delle altre
ruote
e tanto chiara da ſe ſteſſa, che non meſtieri dirne altro, &
le miſure ſi
regoleranno
dal diametro della principalruota, la metà del quale ſarà l’altez.
za diuiderai in quante parti più ti piactrà, & queſta ti ſarà norma al reſtante
della
fabrica, che per queſta cagione non mi affaticherò altrimente
7563DI MACHINE, ET EDIFICII: ne le miſure. Vitruuio pare, che deſcriui vna machina ſimile a la preſente, ſe
ben
pare, che vi naſca differenza, della quale non mi occorre dirne altro, per-
che
chiunque la vuol vedere veggala, appreſſo dell’Auttore.
A. ruota fatta di caſſe triangolari, che alza l’acqua.
B. canale di legno, ò ditauole, che conduce l’acqua nella burchiella.
C. burchiella.
D. altra ruota dentata, & paralella alla ſuperiore fitta nell’iſteſſo melo.
EEEE. perni diſerro conle ſue lame inchiodate.
F. cauallo attacato alle ſtanghe.
G. altra ruota dentata.
H. ruota di fuſa.
I. coperto dilegnami.
33[Figure 33]
7664NVOVO TEATRO 34[Figure 34]
7765DI MACHINE, ET EDIFICII.
TORCHIO PER IMPRIMER
LE LETTFRE PER STAMPAR I LIBRI.
LA bontà, & facilità della preſente Machina conſiſte nella vite,
&
nella rauola, che alcuni chiamano piano, laqual tauola viene
con
vn capo premuta dalla vite, &
ambe due queſte coſe lono
quelle
dimaggior importanza.
Et primieramente dirò della vite, che vuol eſſer fatta di me-
tallo
, gettata, perche viene meglio, &
più netta, ſe ne può fare diferro, ma
non
ſono coſibuone, ma vogliono eſſer fatte queſte vitià quattro capi, cioè
con
quattro ſpire, helici, ouero vermi, accio che ilmouimento ſuo ſia più
preſto
, percioche ſe fuſſe fatta in altra maniero, come ſarebbe à vn capo,
ò
a dui più tardamente ſi mouerebbe, la onde ſeguirebbe che’l Maeſtro cal-
cando
con la mazza la vite conuerrebbe circondar queſta tre volte attorno
&
in quella à vn capo vna ſol volta, è più preſtamente. Quéſta vite va pur
dentro
della ſua madre farra dal medeſimo metallo, laquale non laſcia paſſar
la
vite di ſopra dal ſuo trauerſale.
Ma la tauola, ouero piano che ſi dica vuol
eſſer
anch’e ſſa gettata di metallo, accioche venghi più liſcia, come quella
c’hà
da calcare egualmente le lettere.
Diferro non ſarebbe buona, perché
non
ſi potria tirar col marrello egualmente piana, potrebbeſi far di pierra,
ma
queſta è frangibile, anco di legno, ma è manco buona, ſi conie quella di
pietra
è maneo buona di quella di metallo.
Machi pur voleſle la tauo la, &
la
vite di legno facciala di vliuo.
La vite nella parte inferiore ha vna buſſo la
fatta
in forma quadrangolare diferro, laqual altro non fa che tenir ſuſo, con
la
corda il ſopradetto piano, &
la buſſola di cotal forma quadrata, accioche
meglio
calchi il primo, mediante vn piron fatto di piramidal forma di accia-
io
, &
è colcapo più groſſo affermato in vn buco con vn altro pironcino, che
è
nel tronco della vite, in quella parte, che può entrar due dita nella buſſola.
Sotto di detta machina nell’ altezza di duoi piedi, e mezo, nella quale potrà
facilmente
vn huomo operare viſarà collocata vna tauo’a con le ſue ſpon-
de
per larghezza di tutta la machina incaſtrata in quei legni poſti in piedi,
che
tengono inſieme tutta la fabrica riſerrata.
Sopra di queſta tauola camina
il
carro, dentro del quale ſono rinchiuſi i ponzoni delle lettere, è guidato
dall’
operantecon vn manico che auolge mediante vna cordail molinello at-
torno
indietro, &
innanzi, ſotto di queſto carro ſono alcuniferri per lo lun-
go
, ſi come medeſimamente vene ſono nelia tauola alcuni altri, ſopra de
quali
(quando ſaranno vnti con oglio) ſcorrefacilmente ilcarro.
Quando
l’o
perante con la mazza di ferro da due volte alla vite, &
tira conil
7866NUOVO THE ATRO ilmolinello, verſo la deſtra mano, ciò faito lo apre, come ſe fuſſe vno telaio
di
fineſtra, appoggiandolo ad alcuni legni, come ſi vede nel diſſegno, ne
caua
il foglio ſtampato, poi con ambe le mani piglia quei mazzi rotondi
pieni
di lana, bagnandoli nella tinta fatta di negro fumo, raggia &
oglio di
lino
, &
con hauerli percoſſi inſieme due volte ò più percote con queſtii
punzoni
che ſono nel telaio, poi lo riſſerra, ritorna guidat ilcarro alla ſini-
ftra
, poi preme con la mazza la vite, &
ritorna medeſimamente à ſtampare,
&
coſi ſtampano à foglio per foglio inſinito numero di carte. Tutta queſta
machina
, ò torchio ſi fabrica dilegno di larice, con cauicchie del medeſimo
ſenza
alcuna ſorte di chiodi di ferro, talmente ch’ella ſi può disfare, &
por-
tar
in qualunque luogo.
Il molinello il fuſo, & il ſuo manico di ferro ſiſſo
nella
parte inferiore della ſopradetta tauola, che le ſponde, ma la corda
ch’è
auolta ad eſſo molinello è con vn capo legata ad vn chiodo ſotto detta
tauola
, &
con l’altro capo (paſſando ambe dui per vn buco quadrato di vna
tauola
polta di ſotto da quella da le ſponde) è affermata ad vn chiodo nella
corda
del carro, talmente che voltando il manico del molinello verſo la vite,
l’operante
ſpinge il carro verſo quella, &
riuoltando indietro il manico, riti-
ra
ilcarro indietro.
Oltra à ciò iltelaio di ſopra che viene ſpinto dalla vite è
fatta
dicarta pecora, accioche calcando, &
ſtampando non ſi ſtracci la carta
che
vi ſta ſotto, nella quale s’im primono le lettere.
La ragione adunque di queſta machina dipende tutta dalla compoſition
della
vite, &
di quella dell’ aſſe nella ruota, dalla vite à quattro capi, come
detto
, che fa tutta l’operatione dalla parte di ſopra, &
dal molinello, perche
piglia
l’origine ſua dall’aſſe nella ruota, come ho detto, dal qual aſſe, come
s’intenda
mi ricorda nella machina del carro delle Zaffoſina hauer dichiara-
to
.
Delle viti ſimilmente, & delle ſue ragioni nel principio di queſto libro
ho
dichiarato, quelle che hanno il mouimento loro più cardo, &
quelle che
I’hanno
più veloce, ſi come è la preſente, del preſente torchio, che dicono à
quattro
capi.
La ragion delle quali, benche alcuneo, ma più propriamente
alla
leua ſi poſſano attribuire, &
queſte viti, & delle differentie loro, & come
ſi
facciano, dirò vn giorno particolarmente, non eſſendo queſta materia ſtz-
ta
trattata d’alcuno quanto il biſogno richiederia, benche Giacobo Beſſon
11Giacc.
Bef--
fon
ĩ
pric
.
l
. 10.
c
. 11.
Vitr
.
l
.9.c.
11
.
nel Teatro delle ſue Machine ne habbia vn poco accenato, &
ſimilmente Vi-
truuio
nella deſcrition della Coclea habbia toccato due maniere di viti con
quelle
parole, diuiduntur circinationis eorum tonantibus in partes quatuor,
vel
octantibus in partes octo.
Nelle quali parole par ch’intenda di due he-
lici
, ouero vermi.
7967DI MACHINE, ET EDIFICII:
A, vite di metallo a quattro capi.
B, mazza di ferro fiſſa nel tronco della vite.
C, tronco della vite, & ſi vede nella ſigura à baſſo il pironcino dou’entra nel-
# la buſſola.
D, buſſola fatta diferro.
L, buco didetta buſſola ſegnato di punti.
Z, piano di metallo ſoſpeſo dalla buſſola con lecorde.
E, carro doue ſtanno le lettere che ſi ſtampano.
FF, ferrinella tauola, doue camina il carro, & è dibiſogno, ‘che ſiano anco ſot-
# to di quello.
G, caſſetta oue ſi ſtampa la tinta di negro fumo, oglio di lino cotto, & raggia.
M, mazzi di pelle ſottili, con quali ſi bagnano i punzonidelle lettere.
N, molinello col manico di ferro.
N, vn’altra volta ſi vede il detto molinello, paſſar con la corda per il buco della
# tauola.
T, telaio di ferro, che ſi mette dentro ilcarro, nel quale ſi compartiſſe le lette-
# re, &
ſi fermano con penole, ouer cunei di legno, & con alcune viti.
V, viti piccoline, che affermano il detto telaio.
8068NVOVO TEATRO 35[Figure 35]
8169DI MACHINE, ET EDIFICII.
FILATOIO DA ACQVA.
BElliſſima, anzi marauiglioſa, è la fabrica del Filatoio ad acqua, per-
cioche
ſi vede in eſſa tanti mouimenti di ruote, fuſi, rotelle, &
altre
ſorti
di legni per trauerſo, per lo lungo, &
per diagonale, che l’oc-
chio
vi ſi ſmariſce dentro à penſarui, come l’ingegno hnmano hab-
bia
potu to ca pire tant a varietà di coſe, di tanti mouimenti contrarij
moſſi
da vna ſol ruota, che il moto innanimato.
Quali Filatori non pur ſilano la ſeta, cioè l’auolgon attornoi naſpl, ma la intor-
ceno
più, e meno ſecondo il biſogno, ſi per lauorarla, come per teſſerne i panni
di
ſetta;
Primieramente ha qneſta Machina il motore gagliardo, che è l’acqua cor
rente
, la quale ſi inchiude in vn canale, con la ſua porta, &
l’argano per aprirla, ſi
come
è coſtume di fare ne i Molini terragni, &
dar il mouimento alla ruota. Que
ſta
quanto ſarà maggiore, tanto ſarà al propoſito, ma non però tanto che le pale,
ouer
pinne, delle quali è circondata la ruota, ſi come nelle altre, non peſchino al
meno
quattro di eſſe nell’acqua.
Oltre a ciò biſogna auertire ſe’l ſiume correò da
deſtra
, ò da ſiuiſtra della tua perſona perche non in tuttii ſiti ſi può far girare il Fi
latoio
dalla banda deſtra, la onde fa meſtieri collocar i denti del timpano;
che ſta
paralello
alla ruota, nell’ iſteſſo fuſo, ouero difuora verſo la ruota, ouero diden-
tro
verſo la ghirlanda, perche gira in dui diuerſi modi.
I canali ſiano ben fatticon
le
ſue ſponde di pietre duriſſime comeſſe tra loro, &
bene ſprangate di arpeſi di
ferro
impiombati, accioche I’acqua che qualche ſpiracolo, pel quale ella poteſſi
eſſallare
non ſuoni della ſua forza.
All’altro capo del fuſo, dou’è la ruota viè il
timpano
, ò ſcudo (ch’io diſſi di ſopra paralello) di quaranta denti, ilquale fa gira-
re
vn rochello a piombo di dieci tacche, &
di ſopra da queſto rochello viè vn’al-
cro
ſcudo pe’ltrauerſo, di minor grandezza del primo, che tiene trentaſei denti,
il
quale fa girare vn altro rochello dinoue tacche ſopra di eſſo pe’l trauerſo in vna
mazza
diferro, ma dall’altro capo diqueſta mazza viè poſto in vn’altro rocchel-
lo
di dodecitacche, ilquale fa gtrare in vna ruota dentata, con denticento, e ot-
to
di dentro via della Machina attorno, della quale viſon poſti molti legni, &
l’ -
albero
nelmezo che ſi ragira col ſuo piron di ſopra, &
diſotto, è per ciò tutta que
ſta
Machina dimãdata ghirlanda.
Percioche dall’ albero ſi pariono à guiſa di ſtella
otto
legni pe’l trauerio verſo la ruota, &
eſcono per alquanto ſpatio fuori di
quella
, di modo che ſopra l’eſtremità loro s’innalzano altri otto legni chiama-
ti
colonelli, che vanno a congiungerſi nella parte di ſopra dell’albero, in vn’al-
tra
ruota ſimile alla inferiore di altretanti trauerſi, &
ſe la ghirlanda ſarà
molto
alta, ſeruendo à dui, ouero più ordini di naſpi, vi ſarà dibiſogno vn’altra
ſimil
ruota con altre tanti ſimili trauerſi, nel mezo di quella per
8270NVOVO TEATRO lonnelli dalla loro troppa altezza. Attorno queſti colonnelli vi ſono collocati al
tri
legni di ogonalmente, che ſi chiaman ſerpi, cioè con il capo verſo in , &

con
l’altro verſo la ſiniſtra in giù, affermati con ambe due lor teſte dall’vn
colonnello
, &
dall’altro; ma con il capo più baſſo, che è la ſiniſtra banda, vrta-
no
&
ſpingono all’in ſuſo i bolzonelli delle rotelle, che ſerrano di dentro i naſpi,
voltando
quelle verſo noi, inſieme delle quali ſi volge la maggior ſtella, la qua-
le
fa andar poi quella che gli è inferiore, &
che tiene nel ſuo centro i perni
del
naſpo, di contrario mouimento verſo la ghirlanda.
Sonoui ancora poſti
all’albero
di detta ghirlanda, quattro legni pe’l trauerſo, i quali portano più
in
fuori, che non fanno i legni dimandati ſerpi, &
arriuano ſino alli fuſi de’
rochelli
, &
hanno detti trauerſi da i lor capi vn’altro legno di proportion circo-
lare
pe’ltrauerſo, il qual legno è faſciato dalla parte di fuori di corame, accioche
caminando
attorno queſti con l’albero della ghirlanda, vadi raſchiando i fuſi de’
rochelli
, mandando li attorno;
Ilcapo deſtro di ciaſcuno di queſti legnihaue vna
corda
attaccata, &
arriua con l’altro capo ad vna girella fermata nell’albero, il
qual
capo tiene vn contrapeſo di piombo, ouero di pietra, che mantiene ſempre
in
vn’eſſere, &
in vn ſito ilcapodeſtro di detto legno, & aſſine ancora, che col ca
po
ſiniſtro, detto legno, vadi ſempre più calcando i fuſi de’ rochelli, ritirandolo
ſempre
verſo ilcentro della ghirlanda, accioche non vrti ne ſuſi de’ rochelli, &

detti
legni ſono da alcuni dimandati ſtaffinazzi.
Di più ſi potrà anco far andar
vn’altra
Machina di filatoio, inſieme con queſta, quando però haueſſe il motore
gagliardiſſimo
, &
ciò ſi farà in tal modo, mettaſi a mezo della ghirlanda vn’akra
ruota
dentata ſimile alla inferiore, &
ambedue andarãno inſieme, ma alla mezana
farà
andar vn rochello intorno à vna mazza diferro, con vn’altro rochello, tut-
to
ſimile al ſottopoſto, il quale farà andar ſimilmente con li medeſimi ordini vn’-
altra
machina di ſilatoio del tutto ſimile alla primiera.
Hora fenita la deſcritione
della
fabrica della ghirlanda, reſta che vediamo l’altra fabrica che vi d’attor-
no
via la quale viene dimandata da alcuni varghi, ciaſcun de’ qualicontiene vn’-
ordine
de’ naſpi, &
de’rochelli, & faſſene di queſti ordini più, e meno ſecondo
l’altezza
de’luoghi, oue ſifabricheranno dette machine, ma queſti ſono fatti in
forma
circolare, et di fatta larghezza, che baſtia capire vn naſpo per ciaſcheduno
percioche
datorno della ghirlanda vi vanno collocati ſedici, ouero diciaſette al-
tri
colonnelli in piedi, i quali fanno diciotto ſpatij, per ciaſcun de’ quali ſi collo-
cano
i naſpi.
A queſti collonelli adunque di dentro verſo della ghirlanda ſi met-
tono
alcune menſole, ouero modiglionſ, ouero come dicono alcuni Zalloni, di
dentro
da queſte menſole, perche ſono feſſe dal capo, nel quale ſono alcune ro
telle
, con lette, ouero otto raggi, ò bolzonelli, i quali vengono moſſi da i legni
della
ghirlanda detti Serpi, come ho detto ancora, nel centro delle qual
8371DI MACHINE, ET EDIFICII. alcuni Zalloni, di dentro da queſte menſole, perche ſono feſſe dalcapo, nel-
quale
ſono alcune rote le, con ſette, cuero otto raggi, ò bolzonelli, i quali
vengono
moſſi da i legni della ghirlanda detti Serpi, come ho detto ancora,
nel
centro delle qual rotelle ſono fiſſe alcune rotelline nomate ſtelle con
diciotto
raggi, lequali tengono ſotto di ſe altre ſtelle minori di dodeci rag-
gi
, lequali ſono affermate ne’ perni de glinaſpi, mentre le rotelle vanno at-
torne
inſieme della maggior ſtella, fanno andar medeſimamente le più pic-
cole
ſtelle inſieme del noſtro.
Il numero delle rotelle ſono rante qnante ſo-
no
i naſpi, percioche le menſole che ſoſtengono queſte ſono interzate, cioè
vn
modig ion, ò menſola con le rotelle, &
l’altro ſenza. Queſti naſpi con-
tengono
attorno ſei biſti de ſeta, &
ſeguita poi di ſotto da detti naſpi vn tra-
uerſo
circolare, che da l’vn colonnello all’altro, nel mezo del’quale è af-
fermata
vna canna di vetro, &
ſotto di queſta, pur nel medeſimo legno vi
ſono
certi ferricioli fatti in forma della lettera ZZ.
chiamati da diuerſi caua-
lette
, le quali tengono per drittura nella ſua intacca tura di mezo, il ſilo della
ſeta
, &
paſſa ſopra la canna di vetro, accioche il filo non ſi rompi, che ſe foſſe
d’altra
materia ſi ſpezzarebbe, &
arriua finalmente al naſpo auolgendoſi at-
torno
;
Oltre à ciò nella parte più inferiore vi ſono altri modiglioni di den-
tro
i colo nelli verſo la ghirlanda, che ſoſtengono vna aſſicella piana, che ca-
mina
con la circonferenza de i Varghi circolarmente, ſopra della quale ſo-
no
ſei buchi per metterui ſei capelletti di vetro, dentro de’ quali ſi raggir-a
no
i fuſi de’ rochelli che ſono di ferro, vnti con oglio;
che ſe ciò foſſe di fer-
ro
non di vetro, ſi roderiano la forma de’ detti fuſi, come fi vede nel diſſe-
gno
è di forma rotonda, &
apuntata dal piede, ma quella parte ch’entra
ne’
buchi de’ rochelli, è di forma quadrata, accioche quelli ſiano più ſaldi
ne
ſi mouino, ò vadino attorno, vi è ancora di ſotto vn calcagno di ferro,
ilquale
con la ſua grauezza opera che’l rochello non ſalti ſuſo;
Pre parato in
queſta
maniera il fuſo de’ rochelli, ſi prepara poco di ſopra dalli capelletti
di
vetro, vn’altra aſſicella tagliata à modo di ponticelli, ne’ quali ſi mettono
altre
aſſicelle, quadrate per dentro affermate con cauicchie, lequali hanno
vna
a pertura da banda, in quel capo ch’eſce fuori de i ponticelli, nella qual
vi
ſi raccomanda il fuſo del rochello con vn pironcino piccolino, Poſſono
queſte
aſſicelle, che alcuni altri chiamano anco conchette, arriuare alla metà
dell’altezza
de’ fuſi.
Fatto queſto metteſi i rochelli, con la feta attorno, ne i
ſopradetti
fuſi, &
s’ affermano bene, puoi ſi mette vn ca pelletto di banda ſta-
gnata
à guiſa di campanella in cima del fuſo, con dui braccetti di filo di ferro
in
forma circolare, l’vno, cioè col ſuperiore paſſi la metà del capelletto
con
l’altro, cioè con l’inferiore, paſſi la metà delrochello, i quali habbiano
a
mbe due li ochietti ſoi, affine che il filo della ſeta partédoſi dal rochelo per
8472NUOVO THE ATRO occhietti, & quindi per le cauallette, & per la canna di vetto arriui in ſomnra
aln
ſpo ſuperiore diittamente, queſti auolgerãne attorno ſe ſteſſiſei biſti, ſi
come
ſono il numero de’ rochelli.
Reſta dunque che noi vediamo in qual
maniera
ſi poſſa anco torcere la ſeta, accieche non manchi alcuna coſa alla
perfertion
di dette machine, primieramente dico, che quando ſi vuol intor-
cer
la ſeta ſi fa in queſto medo, metteſi di ſuoia via da i fuſi de’ rochelli vna
cintura
di corame laiga dui dita, affermata in vn ſuol laogo con vn ferro tor-
to
ſiſſo in vno de ittauerſi della ghirlanda, la quale cintura e affermara ſopra
otto
colonnelli, de i ſedici, con vn pernetto, interzati fra loro.
Ma non
ſempre
la cintura ſi debbe metter di fuora via, percioche quando il filatoio,
per
qualche accidente dicorlo d’acqua andaſſe alla ſiniſtra mano, allhora gli
ſtraffinazzi
di dentro via farebbono intorcer la ſeta, &
non la correggia di
fuora
, ma ſe il filatoio andarà alla mano dritta, ſi farà nel ſopiadetto modo
chio
ho detto, l’eſſempio in natura ſi concerne, perche mentre alcuna don-
na
fila fa girar il fuſo con la man ſiniſtra, &
quando intorce lo fa andar con la
man
deltra.
To ceſi poi la ſeta più e meno ſecondo che fa dibiſogno per li
vaiti
la uori delli Maeſtri, in queſto modo, le ſtelle che ſono nel centro dalle
rotelle
ſi leuano, &
ſe ne mettono de’maggiori, quando però vogliono grã-
demente
toreere, &
quando vogliono meno torcere, ne mettono de’ minori,
percioche
quelle ſtelle ſi poſſono leuar &
mettere con alcune punte di ferro
afferma’e
in vn taſſello di forma quadra inchiauato nel mezo delle rotelle,
ſi
come ſi vede chiaramente nel diſſegno della ſeconda tauola.
Dicono oltye
à
ciò alcun che hanno fatto fabricar di dette machine, che quattro di queſti
vàrghi
coſtarebbono cento ducati, ſenza peiò le ruore, &
timpani, & ro-
cheili
, che ſtanno di fuori della Machina.
Laragion della quale è compoſta
di
varie coſe, ſe ben paiono varie, che però tutte che riſpondono inſieme,
primieramente
la ruota ch’è in acqua, i timpani, &
rochelli, ſi come ho detto
altroue
, ſi poſſono commodan ente rifferire alla leua, &
à l’aſſe nella ruota
il
mouimento de’ Serpi, &
colonnelli, & di tutta la ghirlanda, alla bilancia,
gli
ſtraffinazzi ſtringendoſicon vn capo alcentro dell’albero, ſi poſſono rif-
ferire
aleuneo, &
alle taglie.
In ſomma di tuttigli altri mouimenti di rotelle, ſtelle, naſpi, rochelli, &
fuſi
, ſi poſſono dire contener tutte le ragioni, che ſi ricercano nella teorica di
qu
ſte Machine, eccettuando però il mouimento della vite, &
quella delcu-
neo
, &
della taglia, come ſi potranno chiarire da diſcorſi fatti ſin’hora, & da
quelli
che per l’auenire ſi ſaranno perfare.
8573DI MACHINE, ET EDIFICII.
NELLA PRIMA TAVOLA.
A, argana per aprir la porta, doue entra l’acqua nel canale.
X, canale.
B, ruota, ſimile à quella de molini ter ragni.
C, timpano, ouero ſcudo con denti quaranta.
D, rochello in piedi con dieci tacche.
E, ſcudo, ouero timpano miaore, che denti trentaſei.
F, rochello con noue tacche.
G, rochello dall’altro capo della mazza diferro, che andar la ghirlanda
# contiene dodeci fuſi.
H, ruota della ghirland a contiene denti cento, c otto.
I, albero con li ſuoi perni di ſopra, & di ſotto.
K, colonelli in piedi che poſſan ſopra i trauerſi della ruota, tutti i legni ſe-
# gnati.
L, ſono dimandati ſerpi.
M, ſtraffinazzi, coſi chiamati contra peſati della corda per la Girella, con vn
# peſo di piombo.
SS, girelle fitte nell’albero.
8674 36[Figure 36]
8775DI MACHINE, ET EDIFICII.
Nella ſeconda Tauol@.
A, rochello col capelletto.
L, capelletto ſtagnato con le ſue braccette, & con gli occhietti.
B, fuſo del rochello di forma quadrata.
C, calcagno del fufo.
D, vetro rotondo à guiſa di ca pello.
E, aſſicella, chiamata cochetta, che ritiene con vn pironcino il fuſo del
# rochello.
F, ruotela chc haue otto bolzonelli, oucro raggi.
G, Stella fiſſa nella rotella mediante certe punte diferro, collocate in vn
# raſſello quadrato nel mezo di quella, la quale ſtella contiene diciot-
# to raggi.
H, ſtella minore difotto quella, che contiene dodeci raggi, nella quale
# l’vn piron delnaſpo, ma neldiſſegno è fallato.
I, menſole, modiglioni, ouero Zalloni affer mati di dentro dallicolonelli.
K, buco nell’altra menſola, doue l’altro fuſo del naſpo.
F, ruotella per terra, accioche ſi vedano le punte di ferro di forma qua-
# drata incaſſate, col taſſello, da vn pironcino ò chiaue nella ruotella.
R, chiaue, che tiene inchiauate le dette punte.
Ponticelli che tengono ferme le cochette.
O, cauallette, ſotto la canna di vetro, che rongono per drittura il filo
# della ſeta.
M, naſpi che tengono ſei biſti di ſeta.
Z, cintura di corame, che ſi mette di fuora via dalli fuſi de’ rochelli, per
# intorcer la ſeta.
YY, Spatio chiamato vargo fra l’vn colonello, el’altro con vn’ordine di
# naſpi, &
de rochelli, & ſe più ordini dinaſpi, & de rochelli ſi chiameran
# più varghi.
8876 37[Figure 37]
8977DI MACHINE, ET EDIFICII.
TORCHIO PER STAMPAR
I diſſegni con i Rami intagliati.
II Torchio ll quale, & con i rami intagliati ſi ſ@ampano Diſ-
ſegni
è fattoin ral maniera.
Primieramente ſi preparano dui
legni
lauorati altorno di quella miſura, che comporterà la grá
dezza
delle ſtampe, che non habbiano groppi, ne ſignali alcu-
no
, &
ſiano fatti politam@nte, come ſarebbe à dire di boſſolo,
ouer
di Pero, accioche mouendoſi poſſino egualmente premer la carta.
Sono
collocati
poi dentro da vno tellato di tauole paralelle ſi fattamente, che fra
l’vno
e l’a ltro vi poſſi entrare vna tauoletta del medeſimo legno, &
con le
medeſime
qualità, benche ſtrettamente, ſopra laquale vi ſi pone il rame in
cagliato
conle ſue circoſtanze, come dirò di ſotto, &
mediante l’aiuto di
quattro
raggi, che eſcon@ dal centro, cioè dal capo di vno di eſſi legni, &

dal
morore che raggira intorno queſti, rendono la carta impreſſa di quella
Imàgine
, che ſi ritroua eſſer incauata nel rame.
Ma è dibiſogno che i ſopra
detti
legni s’affeimino con le loro teſte, &
con alcuni ſcagneli, pur del me-
deſimo
legno, nelſo pradetto telaio;
& in cotal modo che ſi poſſino allarga-
re
, riſt rignere, &
leuar fuoria bene placito noſtro. Queſti baſtoni rotondi
adunque
ſaranno quelli, da i quali dependerà tutto l’artificio di detto tor-
chio
, in tal modo mouendoſi, in qual ſogliono perauentura due leue oppo-
ſte
l’vna à l’altra ſpinge ſi a dietro il peſo.
Per laqual coſa ſi conoſcerà chia-
ramente
la preſente Machina eſſer compoſta, non pur dell’aſſe nella ruota,
come
ho accennato diſopra, ma ancora della lèua.
La onde cio conoſ@u@o gl’lnte lligenti, & prattici, ſa pranno non ſolamen-
@e
facilitar le licue cauſate da i diametri de i legni ſudetti, con l’accreſcimen-
to
della ci conferenza di elli, ma anco moltiplicar la forza al motore, talmen-
to
che quella d’vn picciol fanciullo poſſi eſſer à baſtanza, con l’al ungar i rag-
gi
di quelli dalloro punto fermo ad angoli retti, &
à guila di ſtatera. Anc or
che
la tauoletta ri@ordata di ſo pra ricerchi di eſſer molro dritta, &
pia@a, pur
tuttauia
s’aggiungon delle car@e auantiche ſi ponga il rame, poi la carra ba-
gnata
alquanto, cioe humida, ſopraui il feltre netto, ſenza buchi, &
eguale,
accioche
ſentendoſi la carta oppreſſa da quello, rende la imagine meglio im-
pr@ſſa
.
S äbilno adunquecon queſte poche parole il @orchio in luogo ſtabile,
e
fermo, che non ſi moui, veirò dicendo alcune ſorti di rinte che ſi coſtuma
hoggidì
.
Però @unque pigliſi guſci din@ci, ouero dimandole amare, ouero
negro
fumo, ouero feccia di vino, ò feccia di maluaſia, &
queſta è piu in vſo,
macina@
con l’acqua prima ſo pra vna pietra di poifido beniſſimo, poi
9078NUOVO THEATRO do farà macinata laſciaſi aſciugare, & dipoi ſtemperaſi con vernice di quella
groſſa
, ouero di quella d’ambra ch’è migliore, riſcaldando prima il rame a-
uanti
ch’ella vi ſi ſtenda ſo pra.
Ma queſte ſtampe di rame ſono intagliate in due maniere, però vi è di-
biſogno
di molta auertenza;
perche ouero ſono intagliate col bolino, ouero
con
acqua da partire, che ſi chiama acqua forte, quelle, che ſono fatte col bo-
lino
, ò hanno il taglio minuto, &
poco fondato, ouero hanno il taglio groſſo,
&
aſſai profondo. Ma le ſtampe di taglio minuto non pur ricercano la carta
ſottile
, &
alquanto huraidetta, per imprimerla, ma voglion eſſer nettate con
la
palma della mano leggiermente, accioche manco ſi logorino.
Et quelle dal taglio groſſo è profondo ricercano pur la carta più groſ-
ſa
, &
bagnata, ma anco il bombace per nettarſi, quando ſi hanno ſtampate,
&
finalmente con oglio commune ſi tengono vnte, accioche non ſi ruggini -
ſcano
.
Quando ſi vleranno verſo le ſtampe le diligenze ſopradette, non è
dubbio
alcuno (dico di quelle fatte col bolino) che non ſi cauino mille carte
ſtampate
, &
con vn poco di rito camento anco due milla per ciaſcuna ſtam-
pa
, il che non auerebbe di quelle fatte con aqua da partire, perche ſe ne ca-
uarebbe
molto minor numero.
A, rotoli, ò baſtoni rotondi.
B, ſcagnelli, che chiudono le teſte di quelli neltelaio.
C, tauoletta che nel mezo fra li baſtoni, ſopra laquale ſi mette il rame.
D, feltre.
E, garzone, the ſcalda la ſtampa di rame.
F, famiglio che diſtende le carte ſtampate, perche ſi aſciughino.
G, colui che ſtampa le carte voltando attorno li baſtoni con i raggi.
H, raggi, che deſtano dal centro.
T, carta bagna ta, & calcata tra due tauolette, con vna pietra.
V, telaio bene incaſſato inſieme.
P, vaſe di tinta.
R, baſamento del telaio, bene affermato in terra, accioche la Machina
# non ſi moui.
S, tauola doue ſi tengono la carta bagnata per ſtampar ſubito.
9179 38[Figure 38]
9280NUOVO THEATRO
RVOTE DA INCAVAR IL PIOMBO
PER LE FINESTRE DI VETRO.
NNn è dubbio che la preſente Machina ſotto l’aſſe nella
ruota
, laquale finalmente ſi @icouera ſotto l’ombra della
leua
;
p@iciochei Vetti, @uero manichi che volgano le ruo-
te
(mediante il motore) i quali ſon futine’ centri loro cau
ſano
quei girinel moui nento circolare, che ſi poſſano con
ragione
affermare eſſer diametridi cerchio, veduto ciò ho
detto
più volte, come ſi debbe intendere la propoitione che il mouente,
al
peſo, che in vero quiui è dibiſogno di poca forza, ma ſi bene d’ingegno,
&
d’induſtria in accomodar le ruote, che ſcorrino facilmente. Si po@@ia an-
co
riferire (riſpetto alla poca forza di queſta Machina à quei diuerſi effetti
de
i moti contrarij) che fanno diuerſicerchi per ordine congionci inſieme
da’
quali ancora ne naſcono varie ſerri di horologi, ſi come anco varij mo-
uimenti
di figurette che caminano ſop@a d’alcun piano, feſteggiando con
marauiglia
de’ riguardanti, naſcondendo la eagione, &
moſtranſi ſo lamen-
te
l’effetto, come ſi vede nella preſente Machina, laquale ſtando chiuſa, &

ferrata
inſieme, &
affermata in piedi, guidando glio peranti i manichi, ò
vetti
, ſi vede vſcirne il piombo lauorato, cioè ſcauato, &
per vn’altra parte
vſcirne
i ritagli, &
il fo prauanzo di eſſo per la qualcoſa non ſapendoſi le
coſe
didentro della Machina come ſtiano, fa pigliare a’ riguard anti mara-
uiglia
.
Ma accioche queſto ordine meglio ſi conoſca, ne ho diſegnate tre
tauole
, con quella maggior chiarezza che ſia poſſibile, per l’intendimen to
loro
, è ben vero che tra mo@te ſimile machine ch’io ho veduto, queſta è
delle
più belle, &
delle più ornate, benchegh ornamenti loro ſeruino più
toſto
alla bellezza, che à l’vſo loro, auenga che ſolaméte le ruote ſiano quel-
le
, che operando lauorano il piombo, lequali hanno i luoi perni, che potreſſi
mo
i agioneuolmente dimádar aſſi, quelti perni, ò aſſirichiedono eſſer fatti
d’vn
ſolo pezzo inſieme la ruora, &
battuti, come ſi dice, con eſſe ruote, &
di
buono acciaio.
Puoſſene fur anco di quelli che ſono boll@@i, & ſal dati preſ
ſo
la rota, ma non ſai áno molto durabili, ne ſtaráno mai al parágon di quelli
fatti
d’vn ſolo pozzo.
Sono poi detti perni nella ſuperior parte loro di fortu
na
quadrata, accioche in eſſa parte s’accomodi quel manico per girar le rote
attorno
, quádo è chiuſa la machina.
Queſte rote ſi vedráno di détro della ta
uola
affermate i ſuoi pironi, &
anco in profilo col ſuo manico fuori di eſſa
tauola
.
Nell’altra tauola rappreſentante la parte di détro ſi vedono 7 buchi
rotódi
, ſi come anco nella prima, de’qualidue mezani ſeruó permetterui per
ni
delle rote, i quali háno d’intorno gli orli d@otone, accioche ſi
9381DI MACHINE, ET EDIFICII. l’acciaio, perche con altra ſorte di metallo ſi conſuma. Ilcanaletto ſolo è
fatto
d’acciaic, accioche meglio poſſi tagliar il piombo, ſi come fanno le
ruote
, gli altri due canali, che lo chiudono in mezo ſono fatti di legno
dinoce
, di quello ſteſſo, che è fatra la Machina, &
per queſti, quando la
Machina
c chiuſa ne eſceil piombo lauorato;
gli altri buchi, che ſono
quattro
v’entrano quattro viti, che tengono le tauole congiunte inſie-
me
.
Tutta queſta Machina, quando è chinſa s’afferma con vna vite di
dentro
via, ſopra di alcuna coſa ferma, e ſtabile;
accioche gli operanti
poſſino
lauorare.
Oltre à ciò di dentro delle rauole nella parte ſuperio-
re
, in vn canaletto ſcauate in quelle v’entra vna vite, laquale haue nella
parte
di ſotto alcuni maſchi affermati, che vanno à @iferire (quando ſi
ſpinge
giu la vite) ſopra la ſuperior ruota, i quali riſtringono ſaldamen-
te
le ruote inſieme.
Vedeſi poi vltimamente tutta la Machina ſerrata in-
ſieme
nella terza tauola, nella quale ſi comprende la figura del manico
delle
ruote;
& nella forma più picciola ſi vede (oprando gli Maeſtri)
vſcir
il piombo per lo canaletto, ilquale è mobile, come ſi vede nella
terza
tauola affermato con certi ferriciuoli.
La miſura di queſta Machina è fatta con la ſcala di once quattro, ſe-
gnata
nella parte inferiorc del diſegno.
A, ruote col ſuo perno, ouero aſſe d’acciaio ſtabile.
B, vite, ch’entra per lo canale di ſo pra della prima tauola:
B, laqual vite haue dal capoi maſchi ſegnati.
M, per reſtringer le ruote.
CCCC, quattro buchi doue entrano quattro viti, ſimili alla vite ſc
# gnata.
C, che ſerrano la Machina inſieme.
D, canale di forma quadra, doue cntra la vite ſegnata.
D, per affermar l’Edificio ſopra alcuna tauola.
NELLA SECONDA TAVOLA.
EE, buchimezani con l’orlo diottone, dou’entrano i perni delle
# ruote.
F, canaletto per doue eſce il piombo lauorato.
G, buco, per doue eſcono i ritagli del piombo lauorato.
H, manico, ò vette con ilquale s’auolge attorno leruote.
94 39[Figure 39]
9583DI MACHINE, ET EDIFICII.
MACHINA DA PESTARIL CARBON
Per farne la Poluere.
LA preſente Machina, laqual ſerue, come ſi vede, à peſtar il
carbon
per l’vſo di farne la poluere per le artigliarie, &

pergli
archibugi, non è differente molto da quella, già de
ſcritta
per auanti, che infrange la Vallonia, in altro, che nel
l’eſſer
due Machine moſſe da quell’iſteſſo motore.
E ben,
vero
, ch’eſſendo diuiſa la forza del motore in due parti, viene ciaſchedu-
na
di queſte a perder la metà della forza, onde le macine non veng ono
a
calcare il carbone con molta forza, ne con troppo velocità, percioche
mentre
la ruota viene moſſa dall’acqua vna ſol volta, la macine di ciaſcu-
na
machina, caminaintorno vna terza parte della ſua circonferenza.
Po-
niam
caſo, che la macine andando d’intorno alſuo fuſo faccia vn giro di
dodeci
piedi, dico che detta macinc non harà fatto giro più che per
quattro
piedi, ma quefta tardanza in cotal moto è molto al propoſito,
perche
gli operarii, &
maeſtri, poſſano meglio gouernar ilcarbone riti-
randolo
, &
riuoltandolo ſecondo ilbiſogno opportuno, ſi come mede-
ſimamente
non dibiſogno di molta ſottigliezza (maſſimamente per
l’vſo
dell’artiglierie) come è neceſſario l’eſſer molto peſta, &
infranza la
Vallonia
Hauendo adunque come ho detto queſta machina dibiſogno,
non
di molta velocità, ſi ha fabricata in modo, che tutti li quattro ſcudi,
che
ſon fuori del melo della ruota, nella parte ſu periore, comeanco li ſuoi
cre
rochelli, ſono d’vn wedeſimo numero de denti, come quelli d’@n iſteſ
ſo
numero di fuſa, &
è che ilcudi contengono trentaſei denti per vno, &
rochelli
dodeci fuſa per vno.
Ma lo ſcudo maggiore ch’è nel melo della
ruote
contiene cinquantaquattro denti, &
il ſuo rochello contiene dici-
otto
fuſi, nientedimeno quella ifteſſa proportion con i denti del ſuo
ſcudo
, quale hanno i fuſi de glialtri rochelli, alla proportion de’ denti de’
ſuoi
ſcudi, percioche il 18.
in 54. entra tre volte, ſi come entra tre volte
il
dodici neltrentaſei.
Il melo della ruota (che melo ſi chiamerà da qui innanzi quando gli
farà
collocato peril piano, à differéza di quello che ſtà ritto in piedi che
ſi
chia merà propriamente fuſo) farà lungo ſedeci piedi, &
la ruota hauerà
tredici
piedi di diametro in acqua commune fatta in quel modo, che ſono
le
altre.
I fuſi che ftanno ritti ſaranno di quell’altezza, che comporterà il
ſito
del luogo, coſi anco i meli frà poſti nelli tre fuſi ſaranno di quella lun
ghezza
, che comporterà il ſemidiametro della meſa, cioè quel muricciolo
ſopra
del quale camina la macine, con altrotanto ſpatio che facci meſtie-
rial
Macſtro che d’intorno à quella meſſidando il carbone.
9684NUOVO THEATRO
Le ma cinc voglion eſſer di pietra hiſtriana, di tre piedi di diametro,
dell’iſte
ſſa ancorá ſarà fatta la meſa di ſotto, doue il carbon, la materia
dellegn
ame è ſtata detta altre volte;
I perni de i fuſi ſian fatti di’ ferro à
guiſa
di g hianda, accioche vadino più leggiermente bilicandoſi, &
le ſue
buſſole
, n elle quali ſi voltano ſiano fatto dimetallo:
Eſſendo la ragione
di
queſta, la medeſima con la paſſata, nomata di ſopra ſi riporterà dunque
la
dichiaration ſua à quella:
A, fcudo maggiore contiene cinquantaquattro denti:
B, rochello che contiene diſdotto fuſr.
I, perno di ferro à guiſa di ghianda, nella buſſola di metallo.
CCC, rochellinella parte di ſopra, che contengon dod eci fuſi per vno
DDDD, quattro timpani, ò ſcudi egualidi trentalei denti per vno.
E, melo che dall’altro capo laruota:
H, ruota in acqua:
FF, macine di pietra hiſtriana:
GG, meſa della medeſima pietra, doue ſi peſtail carbone:
97 40[Figure 40]
9886NUOVO THEATRO
MACHINA DA PESTAR
La Poluere perle Bombarde.
DOppo l’Edificio, con il quale ſi peſta il carbone, ſeguitail
preſente
, conilquale ſi peſta la polnere, indifferentemen-
te
, per gli archibugi, artiglierie, &
altri ſtromenti, ò machi-
ne
da fuoco@ Nella paſſata figura le macini peſtano grando
circolarmente
per lo piano della meſa, aſſai velocemente;
ma nella preſente peſtano alcu ni legni quadrati, le lor teſte armate di
buon
metallo, i quali ſono perpendicolarmente rinchinſi in alcuni tellari
dilegno
, &
ſon chiamati peſtoni. La onde peſtando queſti con la grauez
za
del ſuo moto naturale, verſo il centro del mondo ne ſeguita, che la
preſente
machina euidentemente ſia di maggior forza di quell’ altezza.

Di
cotai diffieii per peſtar alcune ſorte di minere ſi ſogliono ſeruire gli
Alamanni
, ſi come pone Giorgio Agricola, delle quali gl’induſtrioſi
Maeſtri
, &
ingegneri, per diuerſi commodi, & biſogni, hora aggiungendo
hora
diminuendo, ſecondo i luoghi opportuni ſi fogliano ſeruire.
Ilpre
ſente
ordigno è aſſai bello, &
facile, & talmente chiaro, ch’ogni mediocre
Maeſtro
lo ſaprà fabricare;
percioche non vi eſſendo altro, che’l ſuo Me-
lo
con alcuni denti piani, &
la ruota che in acqua, della miſura, & ſimi-
glianza
di quell’altra, laquale col ſuo proprio moto ſoleua dui ordini di
Peſtoni
, che peſtano in alcuni vaſi, ouero pile ſotterate fino al loro la-
bro
nel terreno.
Se ne potrà metter anco più di dui ordini, quando buo-
na
quantità diacqua, argumenterà gagliardame@te la forza della ruota.

Oltre
à ciò ſi può per altro modo aggeuolar il moto di quelli, quando
s’oggiungerà
al melo predetro vn’altro ſimile paralello, con altrittanti
denti
, ouero aſcole, che alcuni ſe li chiamano.
Percioche non eſſendo
altro
queſte aſcole, nel primo melo, che tante leue, &
che operation fan
no
ſi ha detto altroue, &
che riſpondenza habbiano con la leua della ruo
ta
, laquale vincerà di forza con la ſua longhezza.
La cort ezza delle leue
del
melo, in quel numero de gradi, che ne riſulterà diuidendo la leua
maggiore
per la mincre, ſicome ho ricordato nelle ruote de molini.

Ma
ritornando al ſecondo melo dieo, che le ſue leue moueranno il ſe-
condo
ordine de’ peſtoni, in queſto modo, che mentre la rueta andrà
attorno
, and ràilfuo melo con le aſcole inſieme, queſte alzeranno il pri-
mo
ordine de peſtoni, &
nell’iſteſſo tempo alzeranno anco le aſcole del
ſecondo
melo, le quali finalmente ſolleueranno i Peſtoni del ſecondo or
dine
;
& ancor che il primo melo poteſſe alzar tutti dui gli ordini de’ Pe-
ſtoni
, pur tuttauia ſi renderebbon difficili, &
portera ſeco difficoltà,
per
la grauezza di quelli.
La ragione di ciò ſarà in pronto, cioè che le
leue
ſi moueran l’vnacon l’altra nell’eſtremità loro molto più
9987DI MACHINE, ET EDIFICH.& a@co perche il centro di quelle del ſecondo melo, ſono fuori del centro
della
leua della ruota, la onde la forza della ruota, &
del motore ſarà accre
ſciuta
, per la moltiplication delle leue, nel mouer il ſecondo ordine di Pe-
ſloni
, che non farebbe ſenza.
Ma deſcriuiamo meglio la machina, & comin
ciamo
primieramente dalla ruota, laquale ſi potrà far in dui modi, cioè
c’habbia
vn’ordine di bolzonelli, come quelle ruote diquelle Machine,
che
arruorano armi col moto dell’acqua, oueramen@e ch’ella ſia fatta con le
ſue
ſponde di tauole, con le pale rinchiule dentro, quaſi alla ſimilitudine
di
quelle ruote fatte ne’ molini à copeello, mache ſiano perfettamente ro-
tonde
, ſi come è quella della preſente Machina, laquale haue di diametro
tredici
pie di in acqua commune, &
il ſuo melo hauerà la lunghezza di ven
ti
piedi, &
più ſecondo la quantità de’ Peſtoni, del quale melo vſciranno
fuorile
aſcole tre quarti di piede, di forma quadrangolare, lequa li ſaranno
poſte
in croce per la groſſezza del melo, però ſatan quattro, tre in lunghez
za
del detto ſei, che faranno in tutto ventiquattro, ma quel che ſi dice d’vn
melo
, ſi haue da intendere anco da@l’altro, però ambe dui hauerannoi ſuoi
pironi
di ferro.
con li ſuoi centri, ò buſſole di metallo per più ſicurezza, &
perche
ſono più durabili.
Olſre à ciò fann@@i due telari ditraui doppie, per
ciaſcun
ordine di peſtoni, l’vno nella parte di ſopra, l’ altro nella parte da
baſſo
, il ſuperiore ſarà euguale all’altezza d’va huomo commune, che ſon
cinque
piedi, l’inferiore ſarà per la m@tà di queſta altezza, cioèalto da ter-
radui
piedi, e mezo, le dette traui ſaranno congiunte inſiemc, &
in caſtra-
te
con le ſue lame di ferro inchiodate, ma ſaranno compa@ite per lunghez-
za
in ſei buchi quadra i, della miſura a punto che richiederà la groſſezza de
peſtoni
, cioè di mezo piede, i qualiancor eſſi ſaranno di forma quadrata,
&
atti a correr in e’n giù per detti buchi ma la loro altezza ſarà di ſei in
ſette
piedi di buon legno di Carpene, &
armati dai lor capi, cioè da quei
che
peſtano, con vna teſta di metallo colſuo piron conſitta in eſſi, con la
ſua
pennola, come ſi può veder nella figara.
Di più nel mezo de’ peſtoni
vi
vanno alore aſcole del medeſimo legno, &
della medeſima grandezza di
quelle
del melo;
con i ſuoi chia@iſtelli inchiodate, accioche ſe ſirompeſſe-
ro
ſi poſſino mutare, &
coſi ſaranno ſimilmente fabricati di mano, in mano
tuttigli
ordini de peſtoni.
I vaſiche ſi ſotterrano, come ho detto diſopra,
ſarrano
ancoreſſi fatti à guìſa di campana di buon metallo, accioche peſtã
do
la poluere non getti fuoco, &
s’abbruggi, come è interuenuto alcuna
v@la
, quando ſono ſtati fatti d’altra materia.
10088NVOVO THEATRO
A, peſtoni dilegno di Carpene diforma quadrata.
B, teſte di metallo con lequali ſi armano quelle con la ſua pennola.
C, v@ſi, ouero pile, ne’ quali ſtà la poluere.
D, melo con le aſcole in croce, di lunghezza di venti piedi.
E, aſcole, che vanno ſerrate ne’ peſtoni.
F, ſecondo melo della mcdeſima forma del primo.
G, rnota di tredici p@edi di diametro.
SSS, telari de’ trauicon le ſue lame di ferro, che rinchiudono i pe-
# ſtoni.
lame diferro, inchiodate nellateſta del palo.
101 41[Figure 41]
102
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103 42[Figure 42]
104 43[Figure 43]
10589DI MACHINE, ET EDIFICII.
MACHINA DA VOLTAR GLI
Schidoni per cuocer le viuande.
DIaltra manſera, che non ſono le paſſate è fabricata la preſen
te
Machina veramente ingegnoſa, e facile, degna delle in-
ucntioni
Alemanne, &
è pur diferro, eccettuando le vite,
laquale
med eſimamente ſi disfa, &
ritorna inſieme per va-
lerſene
in moltiluoghi.
A queſta non fa meſtieri il moto
diuerſo
cauſato da peſi, ne da grauezza a’cuna, che ſuol occupate le ſtan-
ze
, ma vi ſi il moto con vn ordigno chiamato da Vitruuio lingula, &

da
noi ſpennola fatta d’acciaio, temprata beniſſimo, &
battuta ſottilmen
te
, laquale con moltigiramenti è affermata d’intorno à vna mazza difer-
ro
, &
riſerrata medeſimamente dentro da vn tamburo di ferro, di mag-
gior
larghezza che non importa lo ſpatio dei rauolgimenti di quella, ac-
cioche
ſi poſſi allargare quando ſi ſcarica.
Ma quando è dibiſogno cari-
carla
menaſi intorno il manico della vite ſin tanto, che lacorda ſi diſciol-
ga
dal tamburo, laqual corda con vn de’ ſuoi capie inchiodata à quello,
&
corriſponde di dèntro per drittura alla inchiodatura della ſpenolla,
auolgendoſi
poi per tutti @ Vermidella Vite, ſi fa@tamente, che anco la
ſpennola
di dentro dal tamburo ſi viene à riſt rignere attorno la mazza,
ſtando
però ferme le altre ruote (quando ſi carica, ſi come nelle altre)
mediante
quella iinguetta anch’eſſa d’acciaio, ma più piccolina, laquale
è
dalcapo più largo della vite (perche è di forma piramidale) che la
iuota
di dentrouia preſſo à ſe ſtcſſo.
Anziè nell’iſteſſo fuſo della vite, la-
quale
come ho detto è piramidale, affini che ſcari@ndoſi più facilmente
ſi
diſciolga dalli Vermi, ritirandoſi dietro la ſpennola, quando ſi allarga,
&
auolgendoſela attorno il tamburo. Percioche con queſto mouimento
ſi
muoue la ruota inſieme con la vite, &
fa andar il ſuo rochello, che
dall’altro
capo delſuo aſſe vn’altra ruota, che camina ancor cſſa;
mede-
ſimamente
queſta fa girar il ſuo rochello ſuperiore, à mezo il fuſo, del
quale
vi è vn’altra ruota ch’a identi di dentro, per poter far andar l’vlti-
mo
roche llo in piedi, in cima del quale è poſto il tempo, detto altte vol-
te
;
Maritornando ali’aſſe della vite dico, che vi è poſta vn’altra ruota
paralella
, &
poco diſtante a quella preſſo la teſta della vite, & è della me-
deſima
grandezza, ò poco maggiore, &
ſono ambedue per pendicolari,
queſta
eſce fnori di vn lato della Machina, &
fa girare due altre ruote
c’hanno
ilor denti da vn lato di eſſe perpendicolari, l’vna diſopra, l’al-
tra
di ſotto.
Queſte tre ruote ſono diegual grandezza eſcono da’loro
centrii
ſuoi aſſi diforma quadrata, per metterui dentro gli ſpiedi, i quali
ſono
della ſteſſa forma, accioche renghino lecarni, che non ſcorrino at-
torno
.
10690NVOVO THEATRO
Finiti i riuolgimenti dalla corda d’intorno la vite, tornaſi dinuouo col
manico
à caricarla cótinuando queſto fin tanto, che ſi conoſcano le viuan
de
eſſer cotte.
Et ſi deue auertire, che quanti più riu olgimenti faranno,
&
la ſpennola di dentro il tamburo, & la corda d’intorno la vite, tanto
co
volte ſi douerà caricare, perche conſumerà più tempo diſuolgend oſi
eſſa
corda.
Et perche in queſta occaſione non vi occorrendo ragioni di
peſi
, ne di grauezze, ma ſelamerte mouimenti leggieri, &
contrarij ſi ri-
porteranno
alla dichiarationed lla primiera Machina di queſte.
La miſura della preſente Machina, può hauer dialtezza vn piede, e mezo
&
da queſto ſi potrà trouar chi voleſſe le proportio ni di tutti gli altri ſuoi
membri
.
A, tamburo, ò canna diferro, che rinchiuſa di dentro la ſpennola
P, lingula, ouero ſpennola d’intorno alla mazza.
B, vite di legno di boſſo, ò di pero, con la linguetta per teſta.
S, linguetta, & anco ſpennola, come nelle paſſate.
M, ruota che cuopre la linguetta, & haue 63. denti.
C, rochello girato da quella tiene ſette fuſi.
D, ruota al medeſimo fuſo del ſudetto rochello haue cinquanta-
# quattro denti.
E, rochello girato da queſta haue ſeifuſi.
F, ruota nel mezo del fuſo ſuperiore contiene quarantaotto denti.
G, rochello guidato da quella, il quale viene temperata la ſua ve-
# locità del tempo tiene feifuſi.
H, il tempo che tempra il mouimento delle ruote.
I, ruota nel mezo fra le due poſte contiene denti trentaſei.
K, ruota di ſopra anch’eſſa contiene trentaſei denti.
k, ruota di ſotto contiene vintiſette denti, & quefte tẽgono gli ſpiedi
# della carne, ſe bene non ci vedono nel diſegno;
ma ſi poſſono
# veder come vanno poſti, eſſendoui vn cauedone.
L, manico per caricar la vite.
107 44[Figure 44]
10892NVOVO THEATRO
MACHINA DI SPIEDI
Col mouimento del Fumo.
TVtte le Machine, che ſono ſtate ritrouate, non ſolamente
per
l’vſo de gli huomini, ma anco per diletto, par che ſi
debbano
dit@tinguere in queſto modo, cioè alcune, che da
ſe
ſteſſe ſi mouono, alcune altre che da ſe non mouono, al-
cune
altre hanno ſotto di ſe certe coſe, che le danno il mo-
to
.
Quelle dunque che da ſe ſi mouono, @hanno dentro di ſe il principio
delloro
mouimento, come ſono alcune figurette, che caminano, altre
verſan
acqua altre ſuonano, &
altre ballano, & ſimili, delle quali Nero-
ne
ne inſegna.
Ma quelle che da ſe non ſi mouono, cioè che nonhanno
dentro
di ſe il principio del loro mouimento, altre ſi mouono da coſe
animate
, altre da inanimate, &
ambe due ſono moſſe, ò dall’aere, ò dal-
l’acqua
, ò dalfuoco, quelle che ſono moſſe dall’aere, ouero dal vento,
ò
che è rinchiuſo, ò che è libero, ſe è rinchiuſo cauſa i mouimenti ſpiri-
tali
, i quali non pur con la impulſion dell’aere generano diuerſi voci, &

ſuoni
, ma cauano l’aere cattiuo, &
peſtiſero delle mine, & di pozzi, in-
fundendone
in eſſi i metallieri di buono, quando cauano quelli per ritro-
uar
le vene de metalli, dalle quali il medeſimo Nerone inſegna, &
l’A-
gricola
.
Se è libero da il mouimento a quelle machine dette hidraulice
per
alzar l’acqua a i molini da vento, &
a quei ſpiedi di ferro, che ſi vol-
rano
per lo moto del fumo, cauſato dal fuoco cuocendo le viuande, co-
me
ſi vede nel preſente diſegno.
Se hanno il moto dall’acquu ſono le
ruote
per macinare il grano, le ſeghe per ſegare ilegni, i folli per follar
i
panni, i marrelli che peſtan le pezze per far la carra, i mantici per ifabri,
per
batter il ferro, &
altre ſorti Ma quelle machine, che ſon moſſe da co-
ſe
animate, ſono quelle moſſe da animali con ragione, ò ſenza, ſe con ra-
gione
ſon gli huomini, che tirano, ſping ono, &
ergano varie ſorti di ma-
chine
, ſi per l’vſo della pace come della guerra, come quelle Machine,
che
ſi mouon conle taglie, con le lieue, coniraggi, con le trutine, con le
ergate
(che noi diciamo argane) con le ruore, con itimpani, con le ſcale
per
aſcendere armate, &
diſarmate di varie ſorri, con quelle che rompo-
no
, aprono, tirano, ſorano, come arieti, teſtudini, torre ambulatorie, co-
nii
, triuelle, cata pulte, baliſte, &
a noſtri tempiar@iglierie, & altre ſorti
tali
.
Se ſono ſenza ragione, come buoi, m uli, caualli, & altre ſorti d’ani-
mali
, che tirano carri da due, e da quattro ruote, tim pani, ſtanghe, ſcudi,
&
rochelli di varie ſorti, Hora ritorniamo à pig lar il propoſito di queſta
Machina
, &
diciamo che la fabrica ſua è fatta in talmodo. Primieraméte
ſi
fanno dui ferri ſottili meno d’vu dito picciolino della mano, l’vno
10993DI MACHINE, ET EDIFICII. lungo quanto ſarà l’altezza dal fuoco alla cornice, ò nappa del camiao,
il
ſecondo ſarà lungo quanto ſarà la lunghezza del mantello di eſſo ca-
mino
, cioè partendoſi dalla nappa ſino alla gola di ſopra nelprincipio
della
canna, il primo poſa con vn capo aſſottilgliato ſopra vn trepiedi, il-
quale
ſoſtiene lo ſpiedo della carne, che dal ſuo capo vna ruota den-
tata
, laquale vien moſſa da vn rochello, che vi ſta rincontro ſiſſo nel ſopra
detto
ferro, dall’altro ca po del quale (cioè da quello, che arriua ſino al-
la
cornice, come detto) viè vn’altra ruota dentata, appreſſo della qua-
le
viè vn’altro rochello, fiſſo nell’altro capo del ferro, che arriua ſino alla
gol
a del camino, ſopra del qual ferro ſi fabrica vn capelletto, ò virandola,
che
ſi chiami fatta di quelle piaſtre ſottili ſtagnate, che vengon diterra
Todeſca
, perche ſij più lieue, laqual s’inchioda ſopra vna croce di ferro
inzancata
con vn buco quadro, accioche mentre il ſcrro ſi raggira ancor
queſta
vadiattorno, &
fatta in forma rottonda, & occupitutta la larghez-
za
della canna, ò gola, talmente ch’il fumo tutto s’ingo fi in eſſa virã dola,
ma
ſe la gola del camino foſſe troppo larga, ſi riſtringa contauole od al-
tro
, per coſi fatto modo, che ſola la virandola poſſi eſſer libera.
La onde
eſſa
andarà più velocemente, queſta fa girar il rochello ſuperiore, queſto
la
ruota ſu periore, queſta il iochello inferiore, ilquale ſe ſi farà diforma
più
lunga farà in vno ſteſſo tempo andar dui ſpiedi, ouero più.
A, ſpiedo, oue è infoccata la carne, con la ruota di 12 denti.
B, rochello, che poſa ſul trepiedi di ſei fuſi, ilquale ſi può far più
# lungo mettendo più ſpedi.
C, trepiedi, ſopra del quale è affermato il rochello.
D, ruota dentata ſuperiore c’haue 18. denti, ſe ne può far anco 24;
E, rochello ſuperiore, che ſei fuſi:
, croce di ferro, ſo pra la quale ſi mette le piaſtre ſtagnate.
BBBB, pia ſtre che vanno poſte, & inchiodate ſopra la croce.
inzancatura della croce.
110 45[Figure 45]
11195DI MACHINE, ET EDIFICII.
CARTIERA
FRà tutti l’inſtromenti che ſi ſono ritrouati ſin’hora da peſtar
per
forza d’acqua varie coſe, niunoio penlo che ſia è più
ſottile
, ne più vtile del preſente, ilquale ſerue per peſtare
li
ſtracci da farne la carta.
Queſto Edificio ſi appreſſe ai
fiami
correnti, ponendo vna ruota in luogo commodo, ac-
ciò
giocondo apporti l’acqua neceſſaria dentro l’Edificio;
laquale acqua
quanto
più ſarà chiara, tanto più bella, emegliore ne riuſcirà la carta:
Li ſtracci che ſi hanno da peſtare ſi mettono dentto alcuni piloni, ò caſſe
di
legno, oue da alcuni piſtoni forzati dall’acqua ſi laſciano peſtare fin
tanto
che queſta materia ſi riduce in ſottiliſſima, &
finiſſima paſta, laqua-
le
poi ſi leua, &
ſi meſcola con l’acqua in vn’altro luogo capace, & poii
Maeſtri
con alcune forme fatte à queſto effetto, ne compongono i fogli
di
carta.
Et perche chiaramente s’intendano le ſopradette coſe nell’in-
fraſcritto
diſegno ſono notati inomi di ciaſcun’inſtrumento, che deue
ſe
ruire nel predetto Edificio:
A, Mello quale è maeſtro dell’ Edificio.
B, Ruota che volge il Mello.
C, Peſtoni ferrati.
D, Stafette di ferro.
E, Fortezza qual tien li Peſtoni.
F, Pilla qual ſi peſtale ſtrazze.
G, Reparo dall’ Acqua:
112 46[Figure 46]
11397DI MACHINE, ET EDIFICIT.
ISTROMENTO CHIAMATO
ARGANA CON LAQVAL SI GARZANO
I Panni di Lana.
FAcile, & molto vtile è ſtata la inuentione della preſente ma-
china
, con la quale ſi garzano i drappi di lana, percioche vn
ſolo
huomo in poco ſpatio di tempo lauora molte braccia di
panno
, &
aſſai meglio di quello che ſoleano 1 Maeſtri per l‘a-
dietro
coſtumare, percioche diſteſo che haueuano il drappo,
ſolleuando
in alto le braccia, lo veniuano garzando in giù, con gran fatica,
&
aſſai ſpeſa. Ma nella preſente Machina ſi mettono i garzi legati attorno
ad
alcuni ſubbii (doue i precedenti Maeſtri gli ſoleuano tenir nelle mani)
i
quali girati da alcune rotelle, mediante la forza del motore, che con vn
manico
ritorto volge attorno vna ruota, garzando faciliſſimamente, &
con
poca
fatica i panni, &
altri drappi di lana. Naſce però tutta l‘operatione dal
mouimerto
delle rotelle, &
de‘rochelli, chene i loro aſſi tengono i perni del-
li
fuſi, ilqual mouimento, quanto ſarà cauſato da ruote minori, tanto più ve-
locemente
quellis‘ aggireranno;
verò è che‘l ſubbio, ò fuſo nella parte ſupe-
riore
, che il ſuo perno nella maggior rotella ſuperiore, giraſicol ſuo moui
mento
più tardo, che nonfa il fuſo inferiore, affine che quello vadi tempera-
tamente
, &
lentamente ſoſtenendo in panno, perche queſto, cioè l‘inferio-
re
camini più velocemente operando, come qnelio che il ſuo piron con-
fitto
nella rotella minote.
La ragione di cotai ſorte di mouimenti parte ſono ſtati ricordati nelle
paſſate
deſcrittioni, &
parte ſe ne ricorderanno nella fabrica delli horolog-
gi
, &
parte in altre Machine, maſſimamente accadendoui tre maniere di mo-
uimenti
fatti d‘intorno a loro centri, liquali ſaranno queſti;
Primieramente
quando
le circonferenze ſi mouono attoinoi centri tirandoſegli dietro, ſico-
me
auiene nel mouimento delle ruote deicarri.
Quando le medeſime cir-
conferenze
ſi mouono dattorno il medeſimo centro, ſtando però fermo eſſo
centro
, ſicome interuiene nelle girelle della taglia, per la qualcoſa pare, che
igiri
delle rotelle della preſente machina a queſti dui ſo pradetti mouimenti
habbiam
qual che corriſpondenza, &
fimiglianza, ſe ben in queſta non cami-
nano
ſo pra il piano eguale, come fanno le ruote de i carri, ma caminano ſo-
pra
le loro circonferenze, che è liſteſſo, ſicome anco nelle girelle delle ta-
glie
ilcentro ſtà fermo, ne ſi moue dalſuo ſito, coſi in queſta i pironi non ſi
mutano
di luogo mai, ſe ben ſi raggirano attorno.
Et finalmente quando le circonferenze ſi mouono attorno iloro centri,
11498NUOVO THEATRO qui diſtanti al pauimento, doue ſon collocate, come interuiene nelle ruote
di
coloto che fabricano i vaſi direrra, Gli effetti de‘ quali, come ho detto,
ſecondo
la diſpoſitione, &
la fabrica delle Machine s‘andranno a loro luoghi
facendo
manifeſti.
Imperoche hora fa dibiſogno dichiarat la fabrica di tal
Machina
.
Fatta adunque che ſi hauerala elleuation delle traui a piombo
li
ſuoi trauerſaſi l‘vno neli altro commeſſi in tal modo, che ſi poſſano tra loro
diſmettere
, &
in qualunque luogo portarli, rimettendoli di nuouo inſieme.
Naſcendo, comeho detto, tutta l‘operatione dalle rotelle è neceſſario che
elleno
ſiano cibuon legno dinoce, ouero d‘altra ſorte che ſia molto duro &

forte
, &
non frangibile, & ſtarebbono anco beniſſimo ſe fuſſero fatte di me,
tallo
.
Queſte rotelle adunque vengon indifferentemente m@ſſe, ouero da
vn
ſolo huomo, ouero da dui, da vn ſolo quando i Maeſtri vogliono garzar
dui
panni, perche nella Machina s‘accreice duialtri ſabbii con altre rotelle,
che
perciò i ſo pradetti Maeſtri dimandano lauorar diſaldo.
Primieramen-
te
vn ſolo huomo mena artorno con vn manico circonfleſſo laruota, che ſtà
rinchiuſa
in quattro delle ſo pradette traui à piombo, (ſi come moſtra il pre-
ſente
diſegno, che è per lauorar vn ſol panno) nell‘aſſe della qual ruota haue
vn
rochelletto, che fagirar vna rotella d‘vn palmo ò poco più di diametro,
alla
quale euui congiunta immobilmente vn‘altta rotella più picciola, onde
ſi
mouono ambe due in vn‘iſteſſo tempo.
Queſta picciola fa girar vn‘altra
ruota
maggiore diſopra, laquale tiene ribchiuſo nel ſuo aſſe il piron del
ſubbio
ſuperiore faſciato digarzi, perche ſi come diſſi vadi, pian piano cala-
do
il panno.
Di più l‘ittella rotella piccioliaa ne moue vn altra piccolina,
ouero
vn rochelletto, ilquale è affermato nelſubbio inferiore faiciato ſimil-
mente
digarzi, &
perche è quello che garza il panno mentre con acqna ſi
bagna
, piu velocemente per hauer laroteilina, ouero rochello più piccio-
line
.
Oltre a ciò viè, n‘altro fuſo piu baſſc dell‘infertore ſo praderto, ilqua-
le
con le ſue teſte è affermato a due di quelle traui che ſtanno in piedi, daila
parte
ſiniſtra, delquale v‘è vnaruota con alcune prime, ò palmole comeſſe
nella
ſua circonferenza ſopra le quali camina montando vnfanciullo, facen-
do
girar la ruota, &
il fuſo inſieme, ilqualcon vna mano tenendo il pan-
no
, &
diſtendendolo bene, perche venghi egualmente lauorato, & mentre,
che
ſi lauorando, il putto nel rotolando attorno il ſuo fuſo tuttauia ca-
minando
.
Si auertlice che nel piano a baſſo, doue ſi vede quelle tre rotelli-
ne
, che ſi poſſano collocar anco in quelmodo, &
anco aggiungeruene di
più
ſecondo la quantità de panni, &
anco ſecondo il biſogno.
11599DI MACHINE, ET EDIFICII.
A. rotelle di legno di noce, ouero dimetallo.
B ſubbio, ò fuſo ſuperiore faſciato di garzi.
C. panno da garzarſi.
D. fanciullo che camina ſopra la ruota.
E. poſſanza motiua.
F. ruota col manico circonfleſſo.
G. ſubbio, ò fuſo inferiore, che garza il panno.
IIIIII. traui elleuate a piombo, quattro delle quzli a mano deſtra rinchiu-
# dono la ruota.
ZZ. trauerſali che ſi incaſtrano con le traui elleuate.
L. ruota con le pinne-
B. pinne, ouero palmone, ſo pra le quali monta il fanciullo.
MMM. altri trauerſali, doue vanno rinchiuſe le rotelle.
T. altro fuſo, che rotola il panno.
S. ruota maggiore haue cinquanta denti.
Z. rochello tiene dieci tacche.
V. ruota minere, ouero mezana haue denti quarantadua, la piccolina di
# ſotto ſegnati.
Y. contiene denti ventiuno.
47[Figure 47]
116 48[Figure 48]
117101DI MACHINE, ET EDIFICII.
EDIFICIO PER ALZARE,
E
ſeccar l‘Acque.
IL preſente Edificio è di belliſſimo artificio facile, & ſicuro, per
leuare
in alto vna certa quantità d‘acqua, laquale ſi potrà con-
dure
con acquedutti, doue ſi vorrà.
Queſto Edificio ſi può fa-
re
al coperto, &
anco in Campagna, & lauorando quaſi conti-
nuo
lauorerà meglio, &
durerà più, & vn‘huomo ſolo ſuccierà
l‘acque
da baſſo quanto porterà l‘inftrumeno, riponendole doue ſi vorrà con
facilità
;
percioche li contra peſi, liquali ſi veggono nella preſente figura, ſe
gli
poſſono dare di modo a portione, che leuerano la fatiga in gran parte al
lauoratore
.
E buono queſto Edificio perſecar‘ acque (non dimolta grandez-
za
) dar‘acque a lauoratori di diuerſi meſtierì, adacquar giardini, far fonta-
ne
, &
molte altre coſe biſognoſe all‘occafione dall‘ adoperar‘vn tale Edificio.
Et ſe bene la preſente figura dimoſtra il poco leuar dell‘acque, & il riponer-
le
in vn vicino quadrato, è fatto ſoio per dimoſtrareil modello, &
la cauſa,
che
in vna ſol viſta non ſi poſſono moſtrare tutti gli effetti, ne meno tutte le
parti
dell‘inſttrumento, ma baſta che da huomini intendenti ſaranno facil-
mente
conoſciute tutte le ſue parti, &
operationi. Biſogna anco ſaperne co-
noſcere
col giuditio ogni miſura, mettendo vn‘Edificio tale in eſſecutione.

Le
animelle, che ſi veggono ſopra la canna dalla quale eſce l‘acqua, quel
luogo
accenna, che ſi puo condur l‘acqua in maggior‘altezza col medeſimo
ſoffio
, cioè con vna tromba ſottile quanto porterà la canna ſopradetta, con
vna
tromba torta a baſtanza, quale habbia il luogo, doue riceue l‘acqua vn
poco
più alto, che doue la rimette, &
habbi la diſceſa per l‘acqua a ſufficien-
tia
, &
queſta ſi potria anco mettere, eleuare in occaſione difar condur‘ac-
que
perdiuerſe muraglie d‘vna caſa, &
altri luoghi. Dimoſtra eſſai bene il
mantice
ſcoperto il modo di ſucciar l‘acque, ma lo potranno coprire di le-
gna
miſcadenati beniſſimo impegolati, ouero di cuoio ſimilià queli de‘ Fa-
bri
, ilche acconciando con arte, e miſura, reſterà perfetto, &
oprererà ſicu-
ro
.
118102NVOVO TEATRO
PARTE DELL‘EDIFICIO.
A. TRombe, che ſucciano l‘acque.
B. Animelle che ritengono l‘acque.
C. Lauoratoidi legno.
D. Il Maeſtro.
E. Traue del Pollo.
F. Catene di legno, ò d‘altra materia.
G. entra peſo proportionato all‘Edifitio.
H. Tauola perſoſtener l‘Edifitio.
I. Animele ſegrete ſopra la canna difuori.
49[Figure 49]
119 50[Figure 50]
120104NUOVO THEATRO
MODO DI LEVAR LACQVA
Col Schizzo.
QVeſta maniera di leuar acqua, oltra che è buono vn tal Edificio
da
leuar‘acque, e condurle doue farà biſogno, ſarà anco boniſ-
ſimo
per tirarne in vna buona altezza à trauerſo alle muraglie,
per
ſeruirlene doue farà biſogno, perche eſſendo queſt‘Ecifi-
cio
di qualche ſimilitudine col ſchizzo, ſoffiando potrà far maggior ſolita, ſi
come
ſi vede dalla iunta taccata alla canna d‘on o‘eſce l‘acqua, che ſtroppan-
do
il corpo del caunone, conuerià per violenza eſchi fora di queli‘altezza,
che
li ſarà poſta, come ſi vede;
Auuertendo che le tre animelle, cbe ſi ve-
dono
, tutte non ſi poſſono dimoſtrare nel luogo proprio doue vanno, ma
auuertiſcaſi
che vna ne nel fondo della Tromba ſottile di ſotto ben toſta
di
dentro nel fondo, di quella larghezza, che dimoſtra, la ſeconda di ſo-
pra
alla detta Tromba, come ſi vede, andrà di fuore delcannon groſſo, do-
ue
eſce l‘acqua alla lettera ſegnata X, nel cannon groſſon ſi vede l‘operatore,
ilquale
ſuccerà con forza ſicura l‘acqua con la ſua aſceſa, e poidiſcendendo,
la
farà vſcire con forza tale, che ſe ne potrà fare vna fontana, perche quella
ſicurezza
del giocare, che fa linciancatura con quella cannella, facilmente
farà
aſcendere, e deſcendere l‘operatore, quale vuol‘ eſſere beniſſimo turato,
vuol‘
eſſer anco beniſſimo aſſicurato tutte le parti dell‘Edificio, ſi delle trom-
be
, come delli Poli, Ruota, Rochello, e cannoni, a fine che non ſi dia la cau-
ſa
del non poterſi adoprare il preſent‘ Edificio.
Et ſi auuertiſca, che con ta-
li
Edificii ſi poſſono far varie operationi, ma per hora ſi dimoſtra tutra la fa-
cilità
, che ſia poſſibile.
A, canna, ouer tromba ſottile.
B, Cannone, ò trombone gioſſo diſopra.
C, Operatore.
D, Animella di ſotto, qual ſtarà ſotto l‘acqua.
E, Animella diſo pra.
F, Animella piccola, qualvà naſcoſta nelluogo ſegnato X.
G, Inciancatura diferro, qual l‘aſceſa, ediſceſa.
H, Canella diferro metallo.
I, ruota dentata.
K, Rochello.
L, Polo, che ſia ben‘aſſicurato.
M, Cannone, qualſi può mettere, eleuare per portar l‘acqua più alto.
121 51[Figure 51]
122106NVOVO THEATRO
MODO FACILE DI TIRAR
ACQVE CON LA CROCE.
DEli’alzar lacque, che ſi poſſono leuare in molte maniere, e
coſaerta
, ma la facl’ità, oltra l’allegerir la ſpeſa, è molto bo-
na
, e quando ſi leua tutto il ſuperſluo, ſono gli Fdiſitiiab-
bracciati
.
Alli biſogni però mi è parſo di dimoſtiar quan-
ro
ſia facile l’vſo delle tióbe nel pieſente diſſegno, dal qual
ſivede
, che ſolo col piantare dui traui acconciati con vn’al-
tro
trauerſo à modo di croce, equello ſeruendo per ſtrambucco tiratoda
dui
huomini, leuerà acqua in gran copia facendo le @@ombe groſſe, &
aſſi-
curandole
bene doue anderanno poſte, leueranno acque per dare a dui luo
chi
, ma ſi può vnire anco tutta l’acqua che ſi leuarà facendola andare in vn
luogo
più, e meno, ſecondo che ſi vorrà.
Si potranno accommodare tal
trombe
, che lauoreranno con vn’huomo ſolo, òcon vn cauallo,ò con mag
gior
numero ditrombe accommodate con artificio mirabile, come n’hab-
biamo
appreſſo di noi, con le quali ſi può ſeccare vna grandiſſima copia
d’acque
.
Queſte trombe dim@ſtrano far’effetto contrario acert’altre, che ſi
dimoſtreranno
nelle ſeguenti.
A, Duitraui piantati, quali fanno prima linea della croce.
B, Trauerſo della croce, qual ſerue per ſtrambucho.
C, Palo diferro.
D, Trombedi legno ben turate.
E, Cannoni che lauorano nelle trombe.
F, Animelle dilegno, ouer cogio groſſo.
123 52[Figure 52]
124108NVOVO THEATRO
EDIFICIO, CHE CON DVE
ANIMELLE SVCCIANDO, SARA HABILE
A
CAVARE MOLT’ACQVA.
LE inuentioni, per alzal’acque co’l moto delſucciare, ſi poſſo
no
accommodare in varii modi, ſecondo il ſito doue ſi vo-
gliono
adoperare, picciole, ò grandi ſecondo la proportio-
ne
, che il luoco richiede;
ſi che quando vorrà maggior quan
titâ
d’acqua, e che ſarà biſogno fare vna canna larga più
della
forza dell’Inſtrumento, ſarà anco neceſſario fardue maggior Animel
le
ne’luoghi ſegnati, che nel preſente diſegno ſi vedono, acciò che douen-
do
entrar l’acqua, habbi luoco nella canna, doue entrar doueſſer largo a
ſuſſicientia
, per empir il cannone, &
ancor ſe li deuono dare tutte le ſue
parti
proportionate, ſi come queſta Profeſſione inſegna, che ſidebba ſaie
in
ogni machina, &
Edifitio tale, acciò poſſino riuſcire ſicuramente, perche
ſi
ſono veduti alcune volte Edifitii, e Machinc, quali meſſi fuora in opera
non
riuſciti, e di ciò s è veduto chiaramente eſſer ſtato cagione ilnonhauer
ben
partito le miſure, e conoſciuto le loro proportioni, e queſto è auuenu-
to
a molti, che hauendo fatto molti modelli di Machine, picciole ſono riu
ſcite
, ma grandi non li ſono altrimente riuſcite, ſicome ipeſſo ſi vede nelli
Edifitii
, doue entra la lieua, laquale ſtià forte a quanto peſo proportiona-
tamente
può ſoſtentare, ma ſe auuiene che ſia debole,ò che venghiad eſſer
troppoil
ſouerchio della fatica,ſubito cede, e ſi rompe.
Auertiſcaſi dunque
bene
, acciò il biaſmo non s’attribuiſca a colui, che non ſe li deue quando
ſi
verrà dalla prattica di qualche Edifitio.
Queſto adunque moſtra ſicura
operatione
ancor in prattica, accommodato comè nella preſente ſigura ſi
vede
, accommodandolii contrapeſi a ſuoi luoghi, &
raccommendandoli
doue
meglio tornarà commodo.
, doucndo venire all’eſſecutione, quale
poiſi
volgerà facilmente, e farà ſicura operatione, &
per poter più facil-
mente
intender il preſente diſegno, ſaranno di ſotto annortati inomi delle
ſue
parti ordinatamente.
125109DI MACHINE, ET EDIFICII.
A, Caſſa, ouero cannone ben rinchiuſo nel qualconſiſte l’importanza del-
# l’Edificio.
B, Succiatore bene accommodato nella caſſa, con due Animelle, ilquale
# ripiglia l’acqua, ch’entra dalle due Animelle di ſotto, e la fa ſalire,
# vſcire dcue tu vuoi.
C, Fondo della caſſa con due Animelle, quale deue ſtar ſotto l’acqua.
D, Contrapeſo di ſopra, per far’agile l’Edificio.
E, Contrapeſo diſotto.
F, Maeſtra delli contrapeſi, alla quale andrà raccommandato ancor l’in-
# ciancatura.
G, Inciancatura di ferro.
H, Canclla, quale andrà poſta nel ferro inciancato, che volge l’Edificio.
126 53[Figure 53]
127111DI MACHINE, ET EDIFICII.
TROMBE DA RVOTA
PER CAVAR’ACQVE.
IL modo di ſeccar’acque; doue s’haueſſe da lauorare molto tem
po
ſaria molto a propoſito il preſente inſtrumento, dalquale
ponendoſi
a traue@@ſo alla foſſa, doue andara cauata l’acqua,
con
quella ruota ſi lcuarà la metà della fatica alli lauoratori,
anzi
che vn’huomo ſolo nella ruota farà più che fanno dui
col
ſtrambucho, e con queſto ſi poſſono fare le trombe mag-
giori
, lequali faranno ſcaturire gran copia d’acqua;
Auuertendo che quelle
trombe
lequali quiſi vedono tonde, ſi poſſono fare ancora quadre, e ſorſe
laranno
più ſicure, e più facile per fare com’io ne hovedute, quali fanno
mirabilriuſcita
, anzi che ſono ditanta forza, facilità, e ſicurezza, che ſi può
promettere
ditrarne con vn ſol giro vna quantità ineſtimabile, ma fa biſo-
gno
diſaper accommodare l’iſtrumenti ſecondo il biſogno.
Moſtra aſſai
chiaramente
il preſente diſegno.
E acciò poſſa più facilmente intendere
tal’o
peratione d’inſtromenti, dico che quelle 2.
trombe d’altezza ſecondo
la
ſua proportione, e biſogno accommodate colfondo capo per l’Animel-
la
,&
aſſicurata l’Animella con proportionata miſura ſe gli riponerà il ſuc-
ciatore
acconciato, come ſi vede, ma ſarà ben d’intorno poſt oli la ſua A-
nimella
conſua proportione, &
aſſicurata la leua al ferro inzancata dalle
dui
parti, &
che habbi ſopra lainciancatur@, che leua vna cannella diferro,
&
acciò ſia più agile a lauorare, e ſi faranno litellari ſicuri, obenſondati,
ponendoli
vna ruota, ſi come ſi vede, che ſe li caminidentro, ouero ſe bi-
ſognerà
maggior forza, ſi potrà fare, che ſe gli camini di fuora, leuando
quelli
angoli ouati con termine che vno aſcenderà, e l’altra deſcenderà, tal-
menteche
giocando peri buchide i tellari, lauorerà felicemente, e ſi con-
duranno
l’acque con gorne,ò aquedorti, doue farà biſogno.
A, piede della tromba buſo conl’Animella, qual ſotto l’acqua.
B, animelle del piede.
C, ſucciatore didentro con l’animelle.
D, animelle del ſucciatore.
E, tiratore.
F, ferro inciancato da dui parte, qualgira l’inſtrumento.
G, cannella di ferro,ò metallo.
H, Ruota, doue caminarà il lauoratore.
I, Tellari, done ſi poſarà l’inſtrumento.
K, buchi donde vſciranno l’acque.
128 54[Figure 54]
129113DI MACHINE, ET EDIFICII.
MODO DI CAVAR L’ACQVE
CON LA CONCHETTA.
QVando s’hanno daſecar l’acque peri cauamenti de’ ſiumi,
ò
foſſe, eneceſſario adoprar diuerſi inſtrumenti, de’ quali
alcuni
ſaranno buoni in vn luogo, &
altri in vn’altro, & in
alcuni
luoghi per la gran copia dell’ acque biſognarà ado-
prarne
molti.
La onde miè pario di dimoſtrar ancora il
preſente
inſtrumento, chiamato da noi Conchetta con ilquale facilmente
ſi
farà vna buona operatione in cauar’ Acque, le quali andaſſero leuate
in
piccio la altezza.
Adoprando detto inſtrumento, è neceſſario lauo-
rar
preſto, cioè che’llauoratore, ilqual tira il ſtambuco, lauori con vnté-
po
molto veloce, &
come quello ſi ſtracca in ſuo luego ne potrà entrare
vn’altro
.
Talche dui huomini baſtaranno. Si dimoſtra il tutto ſcoper-
to
, acciò s’auertiſca come ſi deue fare.
Et la cazza, ouero conchetta ſi paò
fare
de altra maniera, cioè di forma più lunga, triangolare, ouero con li or
li
più voltati, acciò ritenga maggior copia d’acqua.
Et parimente ſi può
ſate
di legno, ò dirame:
Sarà queſt’ inſtrumento di poca ſpeſa, e vi farà
tant’
operatione, che ne reſtarete ſodisſatto.
130 55[Figure 55]
131115DI MACHINE, ET EDIFICII.
ALEVAR ACQVECON
VN MOTO PERPETVO.
PEr leuaracque con perpetuo moto ſi dimoſtra nella pre-
ſente
tauola vna inuentione non mai piu vſata, con la-
quale
ſi potrà fare vn moto continuo, ilquale da ſe ſteſ-
ſo
leuerà l’acqua, come ſarà inuiato ſolamente la prima
volta
, &
in queſta tauola noi dimettiamo, che ne leuerà
tanta
, che girarà vn molino.
Accto dunque ſi veda qual
ſia
il ſuo valore,&
forza, fabiſogno d’intendere tutte le parte dell’inſtru
mento
preſente.
Però ſi deue auuertire, che’ltutto ſtà in accommodar la
canna
, quale ſi vede che noi chiamiamo Sion,&
che ſi deue far dirame, ò
di
cuoio,ò di legname infaſciato con pegola, talche in niun modo reſpiri
il
ſiato, il qualc da fare tutto il lauoro.
Di più la canna ſi farà lunga ſe
condo
il biſogno, auuertendo che la ſia fatta la forma, come ſi vede,
che
tutto ſia fatto à proportione ben iudicata riſpetto alla gamba groſſa,
laquale
d’hauer forza diſucciare, e tirare come ſi vede, percargar l’in
ſtrumento
la prima volta,ſe gli è fatto vn buſo diſopra, ilquale cargato
che
ſarà di acqua, hauendoſi prima ben turati li dui buſi di ſotto ſi ſerrarà
beniſſimo
quel di ſopra.
Dipoi s’a prirano ad vn medeſimo colpo le dui
bocche
di ſotto, le quali ſaranno talmente acconciate, che l’acqua vadi
immediate
doue da lauorare, &
coſi quello che la leua,ſia poſto doue
l’hà
da torre acciò ſiail moto dato in vn colpo.
Et queſto lauorerà co-
me
ſi vede, cauiando ilmoto di queſto inſtrumento la violeza della qual
ſarà
nella gamba groſſa, che hauendo maggior forza, tirarà quella cheſi
vede
entrar per la gamba ſottile.
A, Cannonc che ſia proportionato.
B, Buſo di ſopra.
C, Buſo doue entra l’acqua di ſotto:
D, Buſo doue eſce l’acqua di ſotto.
IL FINE,
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