Casati, Paolo, Fabrica, et uso del compasso di proportione, dove insegna à gli artefici il modo di fare in esso le necessarie divisioni, e con varij problemi ..., 1685

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Author: Casati, Paolo
Title: Fabrica, et uso del compasso di proportione, dove insegna à gli artefici il modo di fare in esso le necessarie divisioni, e con varij problemi ...
Year: 1685
Number of Pages: 250 S.

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Table of contents
1. Page: 0
2. FABRICA ET VSO Del Compaſſo di Proportione, Doue inſegna à gli ARTEFICI il modo di fare in eſſo le neceſſarie diuiſioni, E con varij Problemi vſuali moſtra l’vtilità di queſto Stromento, PAOLO CASATI DELLA COMPAGNIA DI GIESV', Dando le ragioni, & apportando le dimoſtrationi di tutte le operationi nella Fabrica, e nell Vſo. OPERA VTILE Page: 3
3. IN BOLOGNA, Per Gioſeffo Longhi 1685. Conlic. de’Superiori. Page: 3
4. Franciſcus Bellhomus Societatis Ieſu in Pro-uincia Veneta Præpoſitus Prouincialis. Page: 5
5. Reimprimatur. Page: 6
6. TAVOLA De’ Capi contenuti in queſto Trattato. Page: 7
7. DELLA FABRICA, ETVSO Del Compaſſo di Proportione. Page: 11
8. CAPO PRIMO. Che coſa ſia il Compaſſo di Proportione, & in che ſia fondato. Page: 14
9. CAPO SECONDO. Come ſi diuida il Compaſſo di Proportione per le ſemplici lunghezze di linee Rette, & vſo di queſta linea Aritmetica. Page: 20
10. QVESTIONE PRIMA. Come ſi troua la parte determinata in numeri d’ vna linea data. Page: 23
11. QVESTIONE SECONDA. Come ad una linea data ſi troua una maggiore nella proportione determinata in numeri. Page: 30
12. QVESTIONE TERZA. Come ſi troui vna Quarta Proportionale, e ſi continui vna Proportione. Page: 32
13. QVESTIONE QVARTA. Come lo Stromento ſerua di Scala vniuerſale per qualſiuoglia diſſegno. Page: 34
14. QVESTIONE QVINTA. Date due linee trouare la loro proportione in numeri. Page: 37
15. QVESTIONE SESTA. Dati gli Aſsi d’ vn’ Ellipſi, deſcriuere la ſua circonferenza. Page: 40
16. QVESTIONE SETTIMA. Come potiamo ſeruirci dello Stromento di Proportione, in vece delle Tauole Trigonometriche, per la ſolutione di molti Triangoli. Page: 42
17. QVESTIONE OTTAVA. Come ſerua per la Proſpettiua lo Stromento. Page: 44
18. Primo, Data la diſtanza dell’ oggetto, trouare in qual parallela all’ Orizon@ale caſchi. Page: 45
19. Secondo, Data la lon@ananza dell’ oggetto dal piano Verticale, in cui è l’Aſſe Viſuale, trouare il ſuo luogo nella data diſtanza. Page: 45
20. Terzo, Dato il luogo nel piano della Perſpettiua, data la diſtanza dell’ occbio dal quadro, e data l’altezza perpendicolare del corpo, trouar il punto doue ſi terminarà. Page: 46
21. QVESTIONE NONA. Come potiamo valerci dello Stromento per pratticar in Numeri la Regola del Trè, ò Aurea, che vogliamo dire. Page: 47
22. QVESTIONE DECIMA. Come d’vna linea data ſi poſſano prendere particelle piccioliſsime quante ſe ne voranno. Page: 64
23. CAPO TERZO. Come s’habbia a diuider il Compaſſo di Proportione per le Superficie Piane, & vſo di queſta linea Geometrica. Page: 67
24. QVESTIONE PRIMA. Data vna figura regolare, come ſi poſſa deſcriuerne vn’ altra della ſteſſa ſpecie nella proportione, che ſi deſidera. Page: 83
25. QVESTIONE SECONDA. Data vna figur a irregolare, come ſi poſſa deſcriuere vna ſimile nella bramata proportione. Page: 90
26. QVESTIONE TERZA. Data vna linea in vn piano, come s’habbia à trouarela grandezza dellalinea, che le corriſponde in un’ altro piano ſimile nella data proportione. Page: 93
27. QVESTIONE QVARTA. Date due figure piane ſimili trouar laloro proportione. Page: 98
28. QVESTIONE QVINTA. Date due, ò piu figure piane ſimili, trouarne vna ſimile vguale à tutte quelle inſieme. Page: 101
29. QVESTIONE SESTA. Date due figure piane ſimili, e diſuguali, trouar’vna figura ſimile vguale alla lor differenza. Page: 102
30. QVESTIONE SETTIMA. Date due linee, come poſſa trouarſi la terza proportionale. Page: 103
31. QVESTIONE OTTAVA. Come ſi troui vna media proportionale tra due linee date, e ſi faccia vn Quadrato vguale ad vna figura rettilinea. Page: 105
32. QVESTIONE NONA. Deſcriuere con facilità vna Parabola. Page: 106
33. QVESTIONE DECIMA. Data vna Parabola in vn Cono dato, trouar vn Quadrato à lei vguale. Page: 107
34. QVESTIONE VNDECIMA. Date due linee vguali, che ſitagliano per mezzo obliquamēnte, deſcriuere intorno ad eſſe vn’ Ellipſi. Page: 108
35. QVESTIONE DVODECIMA. Data vna portione di Ouato trouar il reſtante del ſuo diametro. Page: 110
36. QVESTIONE DECIMATERZA. Dalli due diametri d’vn Ellipſi trouar l’area. Page: 112
37. QVESTIONE DECIMAQVARTA. Dato vn numero, trouare la ſuaradice quadrata. Page: 113
38. CAPO QVARTO. Come s’habbia à diuidere lo Stromento per i corpi ſolidi: & uſo di queſta linea Cubica. Page: 121
39. QVESTIONE PRIMA. Tra due linee date, come ſi trouino due medie continuamente Proportionali: ouero tra due numeri dati. Page: 129
40. QVESTIONE SECONDA. Come ſi poſſa ad vna linea data applicar’ vn ſolido rettangolo vguale ad vn Cubo dato. Page: 132
41. QVESTIONE TERZA. Dato vn ſolido, come s’habbia à trouare vn’ altro ſimile nella data proportione. Page: 134
42. QVESTIONE QVARTA. Dati due corpi ſimili, come ſi coneſca la loro proportione. Page: 141
43. QV ESTIONE QVINTA. Come ſi poſſa far’vn Cono vguale ad vn Cilindro dato, e che habbiano li diametri delle baſi, e gl’ Aſsi proportionali. Page: 144
44. QVESTIONE SESTA. Come ſi troui vna Sfera vguale ad vn Cilindro dato. Page: 146
45. QVESTIONE SETTIMA. Data vna Parabola, trouare la proportione di due ſegmenti terminati ad vn medeſimo punto. Page: 148
46. QVESTIONE OTTAVA. Data vna Parabola terminata, tagliata da vna linea parallela, trouar la proportione delle parti, nelle qualli è diuiſa. Page: 149
47. QVESTIONE NONA. Come d’vn numero dato ſi troui la Radice Cubica. Page: 150
48. CAPO V. Come s’habbia à notare nello Stromento la Proportione de’Metalli; & vſo di queſta linea Metallica. Page: 161
49. QVESTIONE PRIMA. Come ſi poſſa cauare la proportione delle grauità ſpecifiche di due, ò più corpi. Page: 167
50. QVESTIONE SECONDA. Dato vn corpo, la cui grandezza, e grauità ſiano note, come ſi poſſa trouarne vn’altro d’altra materia, che in grauità habbia la proportione data. Page: 170
51. QVESTIONE TERZA. Come ſi poſſa trouare la grandezza di qualſiuoglia peſo, conoſcendone vn’altro d’alira materia. Page: 175
52. CAPO VI. In qual maniera s’habbiano à notare nello Stromento li Gradi del Circolo: & vſo di tal linea. Page: 176
53. QVESTIONE PRIMA. Come ſi poſſa deſcriuer’ vn’angolo di quantità determinata. Page: 184
54. QVESTIONE SECONDA. Come ſi eonoſca la grandezza, e quantità d’vn’angolo dato. Page: 187
55. QVESTIONE TERZA. come con lo Stromento ſi poſa pratticare tutta la Trigonometria ſenza Tauole. Page: 190
56. QVESTIONE QVARTA. Trouar in numeri la proportione di due rette con l’ aiuto delle T auole de’ Seni. Page: 194
57. QVESTIONE QVINTA. Trouar in piccolinumeri iſeni de’ gradi del quadrante. Page: 196
58. QVESTIONE SESTA. Data vna linea corda d’ vn arco di determniata quantità, come ſi iroui il ſuo circolo. Page: 198
59. QVESTIONE SETTIMA. Come ſi poſſa prendere qualſiuoglia parte determinata del circolo, e deſcriuere qualſiuoglia figura regolare. Page: 200
60. QVESTIONE OTTAVA. Dato il diametro d’vna sfera, come ſi troui la ſuperficie sferica, ela ſolidita di qualſiuoglia ſegmento di detta sfera, conoſciuto nella quantità de’ gradi d’vn circolo maſsimo perpen-dicolare al piano della baſe di detto ſegmento. Page: 202
61. QVESTIONE NONA. Data in gradi la circonferenza d’vn ſegmento di circolo, come ſi troui l’area di detto ſegmento. Page: 208
62. CAPO VII. Come nello Stromenio s’ habbiano à ſegnare ilati delle figure regolari; vſo di queſta linea de’ Poligoni. Page: 210
63. QVESTIONE PRIMA. Come data vna linea ſi poſſa farne vna figura Regolare, qual più piace, ò deſcriuere l’ angolo d’vna figura Regolare, di quelle, che ſon ſegnate nello Stromento. Page: 218
64. QVESTIONE SECONDA. Data vna figura regolare, come ſe le poſſa circoſcriuere, ò inſcriuer’ vn circolo. Page: 220
65. QVESTIONE TERZA. Dato vn’arco, come ſi poſſa facil mente trouare in eſſo la quantità d’vn’ grado, & altre partidel circolo non ſegnate nella linea de’ poligoni. Page: 221
66. QVESTIONE QVARTA. Come ſi conoſca la proportione de’lati delli poligoni deſcritti nello ſteſſo circolo; e poi anche la proportione delli ſteſsi poligoni. Page: 225
67. QVESTIONE QVINTA. Dato vn poligono regolare, trouarne vn’altro à lui vguale. Page: 228
68. CAPO VIII. In qual maniera s’ habbia à ſegnare nello Stromento la linea d’vgualianza trà piani regolari diſſomiglianu: & vſo di queſta linea trasformatoria. Page: 229
69. QVESTIONE PRIMA. Data vna figura regolare, trasformarla in vn’altra vguale dipiù, ò meno lati. Page: 233
70. QVESTIONE SECONDA. Data vna figura regolare trouarne vn’altra regolare diuerſa, à cui habbia la data Proportione. Page: 234
71. QVESTIONE TERZA. Date due figure regolari diuerſe, conoſcere, che proportione habbiano tra di loro. Page: 235
72. QVESTIONE QVART A. Data l’area d’vn poligono regolare, trouar il ſuo lato. Page: 236
73. QVESTIONE QVINT A. Dati due poligoni regolari diuerſi vguali, trouare la porportione de’ circoli, ne’ quali eſsi ſt deſcriuono. Page: 237
74. QVESTIONE SESTA. Data vna figura regolare far’vn circolo à lei vguale, e dato vn circolo far vn quadrato vguale. Page: 237
75. QVESTIONE SETTIMA. Date due figure regolari diſsimili, e diſuguali, farne vna vguale à tutte due, e diſſomigliante. Page: 238
76. QVESTIONE OTTAVA. Dati due poligoni regolari diſsimili, e diſuguali, trouar’ vn’ altra figura diſsimile, che ſia vguale alla loro differenza. Page: 239
77. CAPO IX. In qual maniera habbia à ſegnarſi la linea de’ corpi regolari, & vſo di queſta linea. Page: 240
78. QVESTIONE PRIMA. Conoſciuto il diametro d’vna sfera, come ſi poſſa formar’ vn cubo, ò altro ſolidoregolare, che capiſca in eſſa. Page: 245
79. QVESTIONE SECONDA. Data vna piramide trouar la sfera, che contenga vn’ altra piramide in data proportione. Page: 245
80. QVESTIONE TERZA. Dato il diametro della sfera trouar la proportione de’corpi regolari inſcritti. Page: 246
81. QVESTIONE QVART A. Data vna sfera trouar i lati de’corpi or dinati circoſcritti. Page: 249
82. QVESTIONE QVINT A. Come dato vn corpo regolare ſi trasformi in vn’altro, che gli ſia vguale. Page: 250
83. CAPO X. Come ſi poſſa diuidere vna linea, che ſerua per quadrare tutti i Segmenti del Circolo, e figure inſcritte: & vſo diqueſta linea Quadratrice. Page: 253
84. QVESTIONE PRIMA. Se due Circoli diſuguali ſi tagliano, come ſi troui la quantità dell’area, in cui communicano, e la lunula che reſta. Page: 260
85. QVESTIONE SECONDA. Dato vn trapeZio in vn Circolo, e ſegmento di circolo, trouare la ſua quantità. Page: 263
86. QVESTIONE TERZA. Dato vn ſegmento di circolo, ò troppo grande, ò troppo piccolo, come ſi debba operare per trouar la linea, che dia il quadr ato vguale al ſegmento. Page: 264
87. QVESTIONE QVART A. Data vna portione di Circolo trouare la ſua grandezza in miſura determinata. Page: 266
88. QVESTIONE QVINT A. Dato vn Segmento di Circolo, trouare la proportione, cheil Segmento hàad vn dato Triangolo, che in eſſo capiſce. Page: 268
89. Come ſi poſſano con gran facilità fabricare molti Compaſsi di proportione altri grandi, altri piccoli. Page: 270
90. IL FINE. Page: 274
1
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211[Handwritten note 1]
3
FABRICA ET VSO
Del
Compaſſo di Proportione,
Doue
inſegna à gli ARTEFICI il modo di fare in eſſo
le
neceſſarie diuiſioni,
E
con varij Problemi vſuali moſtra l’vtilità
di
queſto Stromento,
PAOLO
CASATI
DELLA
COMPAGNIA DI GIESV',
Dando
le ragioni, & apportando le dimoſtrationi di tutte le
operationi
nella Fabrica, e nell Vſo.
OPERA VTILE
Non ſolo à Geometri, Agrimenſori, Architetti ciuih, e militari, Pittori, Scoltori,
&
à tutti quelli, che vſano del Diſſegno, anche à Bombardieri,
Sergenti
di Battaglia, Mercanti, &
altri, per molte operationi
Aritmetiche
, fatte con grandiſſima facilità,
Accreſciuta
notabilmente in queſta ſeconda Editione dal medeſimo Autore.
1[Figure 1]
IN BOLOGNA, Per Gioſeffo Longhi 1685. Conlic. de’Superiori.
422[Handwritten note 2]
5
Franciſcus Bellhomus Societatis Ieſu in Pro-
uincia
Veneta Præpoſitus Prouincialis.
OPuſculum, cui titulus eſt, Fabrica, & Vſo
del
Compaſſo di Proportione, &
c. à P.
Paulo Caſato Societatis noſtræ compoſitum, tres viri
graues
, ac docti eiuſdem noſtræ Societatis perlegerunt,
&
in lucem edi poſſe iudicarunt. Quare facultate mi-
hiconceſſa
ab Adm.
Reuer. P. Ioanne Paulo Oliva Vi-
cario
Generali poteſtatem facio, vt imprimatur, ſi
alijs
, ad quos ſpectat, it a viſumfuerit.
Bononiæ die
26
.
Octobris 1662.
Franciſcus Bellhomus.
Locus + Sigilli.
6
V. D. Fulgentius Orighetus Rector Pœniten-
tiariæ
, pro Illuſtriſsimo, &
Reuerendiſsimo
D
.
Ioſepho Muſotto Vicario Capitulari.
Reimprimatur.
Fr. Vincentius Vbaldinus Vicarius Generalis
S
.
Officij Bonon. Ordinis Prædicat.
7
TAVOLA
De’ Capi contenuti in queſto Trattato.
11
CApo
1. Checoſa ſia il Compaſſo di Proportione, & in che ſia fondato. # Pag. 4.
Capo
2. Come ſi diuida il Compaſſo di Proportione per le ſemplici longhezze di
# linee rette, & vſo di queſia linea Aritmetica. # 7
Queſt
. 1. Come ſi troui la partè determinat a in numeri d’vna linea data. # 10
Queſt
. 2. Come ad vna linea data ſi troui vna maggiore nella proportione determinata
# in numeri. # 17
Queſt
. 3. Come ſi troui vna Quarta Proportionale, e ſi continui vna proportione. # 19
Queſt
4. Come lo Stromento ſerua di ſcala vniuerſale per qualſiu@glia diſſegno. # 21
Queſt
. 5. Date du@ linee trouare la loro proportione in numeri. # 24
Queſt
. 6. Dati gli Aſsi d’vn’ Ellipſi, deſcriuere la ſuæ circonferenza. # 27
Queſt
. 7. Come potiamo ſeruirci dello Stromento di Proportione, in vece delle Tauole
# Trigonometriche, per la ſolutione di molti Triangoli. # 29
Queſt
. 8. Come ſerua per la Proſpettiua lo Stromento. # 31
Queſt
. 9. Come potiamo valerci dello Stromento per pratticaï in Numeri la regola
# del Trè, ò Aurea, che vogliamo dire. # 34
Queſt
. 10. Come d’vna linea data ſi poſſano prendere particelle piccioliſſime, quante
# le ne vorranno. # 51
Capo
3. Come s’habbia à diuider’il Compaſſo di Proportione per le Superficie piane, &
# vſo di queſta linea Geometrica. # 54
Queſt
. 1. Data vna ſigura regolare, come ſi poſſa deſcriuerne vn’ altra della ſteſſa ſpe-
# cie nella proportione, che ſi deſidera. # 67
Queſt
. 2. Data vnafigura irregolare, come ſi poſſa deſcriuerne vna ſimile nella brama-
# ta proportione. # 74
Queſt
. 3. Data vna linea in vn piano, come s’habbia à trouare la grandezza della linea,
# che le corriſponde in vn’altro piano ſimile nella data proportione. # 77
Queſt
. 4. Data due figure piane ſimili trouar la loro proportione. # 82
Queſt
. 5. Data due, ò piu figure piane ſimili, trouarne vna ſimile vguale à tutte quel-
# le inſieme. # 85
Queſt
. 6. Data due figure piane ſimili, e diſuguali, trouar’vna figura ſimile vguale alla
# loro differenza. # 86
Queſt
. 7. Data due linee, come poſſa trouarſi la terza proportionale. # 87
Queſt
. 8. Come ſi troui vna media proportionale tra due linee date, e ſi faccia vn Qua-
# drato vguale ad vna figura rettilinea. # 89
Queſt
. 9. Deſcriuere con facilità vna Parabola. # 90
Queſt
. 10 Data vna Parabola in vn Cono dato, trouar vn Quadrato à lei vguale. # 91
Queſt
. 11. Data due linee vguali, che ſi tagliano per mezzo obliquamente, deſcriuere
118 # torno ad eſſe vn’ Ellipſi. # 92
Queſt
. 12. Data vna portione di Ouato trouar il reſtante delſuo diametro. # 94
Queſt
. 13. Dalli due diametri d’vn’ Ellipſi trouar l’area. # 96
Queſt
. 14. Dato vn numero, trouare la ſua radice quadratæ. # 97
Capo
4. Come s’habbia à diuidere lo Stromento per i Corpi ſolidi; & vſo di queſta li-
# nea Cubica. # 105
Queſt
. 1. Tradue linee date, come ſi trouino due medie continuamente proportionali:
# ouero tra due numeri dati. # 113
Queſt
. 2. Come ſi poſſa ad vna linea data applicar’ vn ſolido rettangolo vguale ad vn
# Cubo dato. # 116
Queſt
. 3. Dato vn ſolido, come s’habbia à trouarne vn’ altro ſimile nella data propor-
# tione. # 118
Queſt
. 4. Dati due Corpi ſimili, come ſi conoſca la loro proportione. # 125
Queſt
. 5. Come ſi poſſafar’vn Cono vguale ad vn Cilindro dato, e che habbiano li dia-
# metri delle baſi, e gl’Aſſi proportionali. # 128
Queſt
. 6. Come ſi troui vna Sfera vguale ad vn Cilindro dato. # 130
Queſt
. 7. Data vna Parabola, trouare la proportione di due ſegmenti terminati ad vn
# medeſimo punto. # 132
Queſt
. 8. Data vna Parabola terminata, tagliata da vna linea parallela, trouar la pro-
portione
delle parti nelle qualli è diuiſa. # 133
Queſt
. 9. Come d’vn numero dato ſi troui la Radice Cubica. # 134
Capo
5. Come s’habbia à notare nello Stromento la Proportione de’Metalli; & vſo di
# queſta linea Metallica. # 145
Queſt
. 1. Come ſi poſſa cauare la proportione delle grauità ſpecifiche di due, ò più
# corpi. # 151
Queſt
. 2. Dato vn corpo, la cui grandezza, e grauità ſiano note, come ſi poſſa trouarne
# vn’altro d’altra materia, che in grauità habbia la proportione data. # 154
Queſt
. 3. Come ſi poſſa trouare la grandezza di qualſiuoglia peſo, conoſcendone vn’ al-
# tro d’altra materia. # 159
Capo
6. In qual maniera s’habbiano à notare nello Stromento li Gradi del Circolo: &
# vſo di tal linea. # 160
Queſt
. 1. Come ſi poſſa deſcriuer’vn’ angolo di quantità determinata. # 165
Queſt
. 2. Come ſi conoſca lagrandezza, e quantitd d’vn’ angolo dato. # 168
Queſt
. 3. Come con lo Stromento ſi poſſa pratticare tuttala Trigonometria ſenza Ta-
# uole. # 171
Queſt
. 4. Trouar in numeri la proportione di due rette con l’aiuto delle Tauole de’Se-
# ni. # 175
Queſt
. 5. Trouar in piccoli numeri i ſeni de’ gradi del quadrante. # 177
Queſt
. 6. Data vna linea corda d’vn’arco di determinata quantità, come ſi troui il ſuo
# circolo. # 179
Queſt
. 7. Come ſi poſſa prendere qualſiuoglia parte determinata del circolo, c deſcriue-
# re qualſiuoglia figura regolare. #
119 Queſt. 8. Dato il diametro d’vna sfera, come ſi trouila ſuperficie sferica, e la ſolidità
# di qualſiuoglia ſegmento di detta sfera, conoſciuto nella quantità de’gradi d’vn circolo
# maſsimo perpendicolare al piano della baſe di detto ſegmento. # 183
Queſt
. 9. Data in gradila circonferenza d’vn ſegmento di circolo, come ſi troui l’area
# di detto ſegmento. # 189
Capo
7. Come nello Stromento s’habbiano à ſegnare i lati delle figure regolari; vſo di
# queſta linea de’Poligoni. # 191
Queſt
. 1. Come data vna linea ſi poſſa farne vna figura Regolare, qual più piace, ò de-
# ſcriuere l’angolo d’vna figura Regolare, di quelle, che ſon ſegnate nello Stromento. # 196
Queſt
. 2. Data vna figura regolare, come ſe le poſſa circoſcriuere, ò inſcriuer’ vn cir-
# colo. # 198
Queſt
. 3. Dato vn’arco, come ſi poſſa facilmente trouare in eſſo la quantità d’vn grado,
# & altre parti del circolo non ſegnate nella linea de’ poligoni. # 199
Queſt
. 4. Come ſi conoſcala proportione de’lati delli poligoni deſoritti nello ſteſſo circo-
# lo; e poi anche la proportione delli ſteſſi poligoni. # 203
Queſt
. 5. Dato vn Poligono regolare, trouarne vn’altro à lui vguale. # 206
Capo
8. In qual maniera s’habbia à ſegnare nello Stromento la linea d’vguaglianza tra
# piani regolari diſſomigliante, & vſo di queſta linea trasformatoria. # 207
Queſt
. 1. Data vna figura regolare, trasformatoria in vn’altra vguale di più, ò meno
# lati. # 211
Queſt
. 2. Data vna figura regolare trouarne vn’altra regolare diuerſa, à cui habbia la
# data Proportione. # 212
Queſt
. 3. Date due figure regolari diuerſe, conoſcere, che proportione habbiano trà di
# loro. # 213
Queſt
. 4. Data l’area d’vn poligono regolare, trouaril ſuo lato. # 214
Queſt
. 5. Dati due poligoni regolari diuerſi vguali, trouare la proportione de’ circoli,
# ne’quali eſſi ſi deſcriuono. # 215
Queſt
. 6. Data vna figuraregolare far’vn circolo a lei vguale, e dato vn circolo far vn
# quadrato vguale. # 215
Queſt
. 7. Date due figure regolari diſſimili, e diſuguali, farne vna vguale à tutte due, e
# diſſomigliante. # 216
Queſt
. 8. Dati due poligoni regolari diſſimili, e diſuguali, trouar’vn’altra figura diſſimi-
# le, che ſia vguale alla loro differenza. # 217
Capo
9. In qual maniera habbia à ſegnarſi la linea de’corpi regolari, & vſo di queſta
# linea. # 218
Queſt
. 1. Conoſciuto il diametro d’vna sfera, come ſi poſſa formar’vn cubo, ò altro ſoli-
# do regolare, che capiſca in eſſa. # 223
Queſt
. 2. Data vna piramide trouar la sſera, che contenga vn’ altra piramide in data
# proportione. # 223
Queſt
. 3. Dato il diametro della sfera trouar la proportione de’corpi regolari inſcrit-
# ti. # 224
Queſt
. 4. Data vna sfera trouar i lati de’corpi ordinati circoſcritti. #
1110 Queſt. 5. Come dato vn corpo regolare ſi trasformi in vn’altro, chegli ſia vguale. # 228
Capo
10. Come ſi poſſa diuidere vna linea, che ſerua per quadrare tutti i Segmenti del
# Circolo, efigure inſcritte: & vſo di queſt a linea Quadratrice. # 231
Queſt
. 1. Se due Circoli diſuguali ſi tagliano, come ſi troui la quantità dell’area, in cui
# communicano, e la lunula che reſta. # 236
Queſt
. 2. Dato vn trapezio in vn Circolo, eſegmento di circolo, trouare la ſua quanti-
# . # 239
Queſt
. 3. Dato vn ſegmento di circolo, ò troppo grande, ò troppo piccolo, come ſi deb-
# ba operare per trouar la linea, che dia il quadrato vguale al ſegmento. # 240
Queſt
. 4. Data vna portione di Circolo trouare la ſua grandezza in miſura determina-
# ta. # 242
Queſt
. 5 Dato vn Segmento di Circolo, trouare la proportione, che il Segmento ad
# vn dato Triangolo, che in eſſo capiſce. # 244
Capo
Vltimo. Come ſi poſſano con gran facilità fabricare molti Compaſſi di proportione
# altrigrandi, altri piccoli. # 246
Conchiuſione
. # 248
2[Figure 2]
111 3[Figure 3]
DELLA FABRICA,
ETVSO
Del Compaſſo di Proportione.
IO non pretendo di ſcriuere coſa nuoua,
impiegarmi
in materia vtile.
Ciò che del-
l’Organo
ſi dice eſſer’vn Compendio de gli
Stromenti
Muſicali à cagione deìla molti-
plicità
, e varia combinatione de’regiſtri,
che
contiene, parmi poſſa vgualmente dirſi
del
Compaſſo di Proportione, cioè, che ſia vn Compendio
di
molti ſtromenti Geometrici inuentati per la facilità di
molte
operationi, poiche contiene varietà di linee diuerſa-
mente
diuiſe, e ſeruendo variamente conforme alla diuerſa
apertura
di detto Compaſſo, comprende vna grand’vniuer-
ſalità
d’operationi.
alcuni ſi trouano prouiſti di ſimile
Stromento
fabricato con grand’accuratezza, e politezza in
Francia
, ò in Fiandra, à quali però non ſerue più che vna bel-
la
pittura nella lor galeria, il cui vſo finiſce, con eſſer’attenta-
mente
rimirata:
eſſendoche ne conoſcono le linee, che vi
ſono
notate, ſe non forſi quanto dalle parole aggiunte à
122 cuna linea intendono qualche coſa, ne ſanno ſeruirſi del detto
Stromento
.
Altri poi ſono, che veramente ſariano capaci
di
ſeruirſene con loro grand’vtilità, e piacere;
la difficoltà
di
far venire da paeſi ſtranierilo Stromento, e l’ignoranza
de’noſtri
Artefici Italiani, quali (per alrro capaci di farlo
molto
eſſattamente) non ſanno fabricarlo, è cagione, che
manchino
di tal commodità.
Quindi è, che à gl’vni, & à
gl’altri
deſiderando di far coſa vtile, acciò e chi l ſappia
ſeruirſene
, e chi ne manca poſſa facilmente prouederſene, mi
ſon
riſoluto in primo luogo di moſtrar' il modo, con cui hab-
biano
à diuiderſi le linee, che in queſto Stromento s’hanno à
deſcriuere
;
le quali diuiſioni, ò ſi potranno ſare da gli ſteſſi
Artefici
, ò chi non ſi fidaſſe della lor diligenza, potrà farle
egli
ſteſſo, doppo che dall’Art fice fatto ſarà tutto il mate-
riale
dello Stromento;
nel che non ſitroua tale difficoltà, che
non
poſſa con poco trauaglio trouarſi Artefice, che lo faccia.
Dipoi alla deſcrittione di ciaſcuna linea ſoggiungo in alcune
queſtioni
l’vſo dello Stromento con tal linea.
Dalle quali
queſtioni
ciaſcuno colſno ingegno potra trouarne dell’altre,
&
ampliare l’vſo dello Stromento; poiche io pretendo di
ſcriuere
breuemente inſieme, e moſtrare la ſtrada à quei, che
non
la ſanno.
Da ciò ſi vede per qual cagione io habbia ſcritto in forma
ſemplice
, &
in lingua Italiana: eſſendo che così era conue-
niente
di fare à chi voleua eſſer’inteſo dalli noſtri Artefici Ita-
liani
:
Oltre che eſſendo molti, iquali non hanno l’vſo della
lingua
Latina così famigliare, e pure affettionandoſi alle co-
ſe
Mattematiche, ſpenderiano vtilmente molto tempo, che
loro
sfugge otioſamente, deſiderato di far loro in ciò coſa
grata
, mentre non ſono ritirati dalla lettione di queſta Ope-
retta
dalla qualità dell’Idioma.
133
E ſe ad alcuno pareſſe ſuperflua queſta mia fatica; eſſendo
che
di queſto Stromento è ſtato ſcritto da altri;
ſappia, che
tal’obiettione
à me ancora è venuta in mente prima di met-
tetmi
à ſcriuere queſti fogli;
e quello che più mi ritraeua, era
il
dubbio probabiliſsimo d’incontrar mi à dire molte coſe der-
te
da altri, e ſoggiacer’alla riprenſione d’hauer copiato.

finalmente
mi ſon laſciato vincere dal deſiderio non di mia
lode
, dell’altrui vtilità;
tenendo per certo, che come
non
oſtante ſia ſtato ſcritto da altri di queſta Mareria, ad ogni
modo
io non hauuto forruna di vedere mai alcun’Autore,
fuorche
il Galilei, di cui nel 1642.
ventidue anni prima di
ſcriuere
queſt’Operetta, nella Libreria noſtra del Collegio
Romano
mi capitò vn picciolo libretto di queſta Materia, da
me
allhora poco inteſo;
così à molti altri poteua accadere ſi-
mile
diſgratia, che non capitaſſe loro alle mani alcuno di que’
buoni
Autori;
e perciò capitando loro queſta mia Operetta,
ne
potranno trarre qualche vtilità.
Oltre che vediamo da
tanti
Huomini ſaggi eſſerſi ſpiegati gli medeſimi ſei primi li-
bri
d’Euclide, e pur niuno ſi ſtima inutile, portandoſi con ciò
qualche
maggior facilità a’principianti:
e così per la ſteſſa
cagione
creduto non eſſer queſta mia fatica ſuper flua,
mentre
non ſcriuo per Mattematici prouetti, ma per
principianti
, e poco eſperti nelle coſe della Geo-
metria
.
E per queſto per lo più cito le
propoſitioni
d’Euclide, con le quali
ſi
dimoſtrano le coſe,
che
vado dicendo.
§ § § §
§
§
144
CAPO PRIMO.
Che coſa ſia il Compaſſo di Proportione, & in che ſia
fondato
.
IL Compaſſo di Proportione non è altro, che vno Stro-
mento
compoſto di due regole piane, e diritte di ma-
teria
ſolida (ò ſia legno, ò ottone, ò argento) nell’vna delle
due
eſtremità vnite inſieme in modo, che ſi poſſino allargar,
e
ſtringere , che riſtrette ſi combacino, &
allargate ſi ſten-
dano
à formar vna ſola regola diritta.
Che ſe bene non è
aſſoluta
mente neceſſario, che poſſano tanto allargarſi, ò ſtrin-
gerſi
, ad ogni modo così riuſcirà più vtile lo Stromento.
Si chiama Compaſſo, perche il ſuo vſo è con allargarlo, ò
ſtringerlo
à ſomiglianza del Compaſſo, con cui ſi deſcriuo-
no
i circoli maggiori, ò minori.
Si dice poi di Proportione,
perche
ſerue à trouar linee nella proportione, che ſi deſidera.
Dal centro dunque, circa di cui ſi muouono le due regole
(il quale conuien che ſia accuratiſſimamente ſegnato nella
ſuperfieie
dello Stromento, e ſi troua nell’interſettione delli
lati
interiori delle due regole, prolongati con linee occulte,
e
ſottiliſſime, baſtando poi ſegnare viſibilmente ſolamente
il
punto, che corriſponde al centro) ſi tira ſopra ciaſcheduna
regola
vna linea retta, e queſta ſi diuide con la deſiderata pro-
portione
;
auuertendo, che l’vna, el’altra linea ſia vguale, e
ſimilmente
diuiſa.
E ciò fatto, s’hà lo Stromento, di cui hab-
biam
biſogno per poter diuidere ſimilmente qualunque altra
linea
, che non ſia maggiore della diſtanza, che è trà li due
eſtremi
punti delle linee deſcritte le regole, quando ſtanno
diſteſe
, e fanno vna regola ſola.
Siano dunque le due regole AB, AC, congionte nel
155Fondamento. to A, circa di cui, come intorno à centro, ſi poſſano girare;
e ſul piano della regola AB tiriſi dal centro A, vna linea ret-
ta
AE, e ſimilmente ſul piano dell’altra regola ſitiri dall’iſteſ-
ſo
centro la retta vgnale all’AE.
Se queſte due linee AE, AL
ſaranno
ſimilmente diuiſe, qualunque linea, che non ſia mag-
giore
della diſtanzatra E, L, quando ſono le due regole di-
ſteſe
in vna ſola, ſi potrà ſimilmente diuidere.
Come ſe per
eſſempio
AE, &
AL ſono ſimilmente diuiſe in H, & I, ſia vna
linea
, che ſia la diſtanza EL;
ſe ſi pigliarà la diſtanza HI, e
ſi
traſportarà nella linea data, queſta ſarà diuiſa nella ſteſſa
proportione
, che è diuiſa la linea AE in H.
E perche le due
regole
congiunte in A ſi puonno allargar, e ſtringere, ſi vede,
che
tutte le linee, le quali poſſono capire trà la minima, e la
maſſima
diſtanza di E, &
L, tutte ſi poſſono diuidere nella
ſteſſa
proportione di AE diuiſa in H.
Dal che ſi raccoglie,
che
quanto più lunghe ſaranno le regole AB, AC, anche
maggiore
ſarà l’vſo loro per la diuiſione di linee molto
maggiori
.
Auuertaſi però, che, ſe bene ſin’hora non s’è parlato che
di
diuiſioue di linea retta, non è, che à queſt’vſo ſolamente ſi
riſtringa
il Compaſſo di Proportione, di cui parliamo;
ciò
s’è
detto per più facile intelligenza de gl’ineſperti:
poiche
più
à baſſo ſi ſpiegaranno gl’vſi molto maggiori, che per vna
ſemplice
diuiſione.
Quindi è, che per eſſer più obuio, e com-
mune
l’vſo di queſto Stromento per le diuiſioni, è anche chia-
mat@
da molti Stromento delle Parti;
ſe ben’il vocabolo di
Compaſſo
, ò Siromento di Proportione pare più proprio, perche
comptende
più vniuerſalmente il fine, à cuiſerue.
Hor’acciò s’intenda fondamentalmente l’vſo di queſto
Stromento
, e veggaſi, come quellc due diſtanze EL, &
166CAPO I. hanno trà di ſe la proportione di AE, & AH, ſia nella ſecon-
da
figura il triangolo Iſoſcele AEL, e prendaſi AH vguale
alla
AI, e tiriſi la linea HI.
E' manifeſto, che
4[Figure 4] li due triangoli AEL, AHI ſono ſimili;
perche
gl’angoli
HI, ſon vguali trà di ſe (per la 5.
del
1
.)
e ciaſcuno è la metà del complemento dell’
angolo
A, à due angoli retti (per la 32.
del 1)
e
per la ſteſſa ragione anche ciaſcuno de gli an-
goli
E, &
L è la metà dello ſteſſo complemen-
to
.
Dunque l’angolo I è vguale all’ angolo L,
e
l’angolo H vguale all angolo E:
dunque li due triangoli
A
H I, AEL ſono equiangoli;
dunque (per la 4 del 6.) ſono
ilati
proportionali circa gl’angoli vguali;
dunque come AE
ad
EL, così AH à HI, e permutando come AE ad AH, così
EL
à HI.
Se dunque HI ſi trasferirà ſopra la EL, e ſia EK ſa-
la EL diuiſa in K proportionalmente alla diuiſione di
AE
in H.
E queſta è la dimoſtrazione generale, qualunque ſia la pro-
portione
, in cuiſia diuiſa la linea retta tirata ſul piano delle
regole
dello Stromento.
E perche varie aſſai puonno eſſere le
proportioni
, nelle quali ſi può diuidere vna linea, così ſopra
la
ſteſſa faccia della regola dello Stromento ſi tirano diuerſe
linee
variamente diuiſe, acciò le ſteſſe due regole vengano à
ſeruirci
per tanti Stromenti, quante linee ſono tirate in vna
delle
ſudette regole.
che tutto l’ artificio di queſto Stro-
mento
conſiſte in mettere ſopra le ſue regole quelle propor-
tioni
, con cui ſi può deſiderare d’hauer altre linee in propor-
tioni
ſimili;
ancorche quelle linee non foſſero commenſura-
bili
alle linee deſcritte nello Stromento.
Da quel che s’è detto è manifeſto, che li due ttiangoli
17
[Empty page]
18Capo Secondo.5[Figure 5]
19
[Empty page]
207Fondamento. AHI, deuono eſſere nell’ iſteſſo piano; onde ſe la linea AE
foſſe
ſopra vna ſupei ficie incuruata, non procederebbe la di-
moſtrazione
:
Perciò ſi vede, quanto ſia neceſſario, che le re-
gole
ſiano così ben’aggiuſtate e ſode, che ne in ſe ſteſſe facil-
mente
s’incuruino, &
anche allargate ſi conſeruino nell’iſteſſo
piano
Deuono poi eſſere ciaſcuna tanto larghe, che vi poſ-
ſa
capire tutta la moltitudine delle linee, che vi ſi vorranno
tirare
, ſenza confuſione, &
in modo, che li numeri notati alli
punti
delle diuiſioni ſi poſſano commodamẽte oſſeruare ſen-
za
pericolo d’errore, con prender’il numero corriſpondente
ad
vn punto per vn’altro.
Auuertaſi eſſer neceſſario nell’o perationi prendere col Cõ-
paſſo
accuratamente la lunghezza delle linee, e perciò con-
uiene
, che le ſue punte ſiano ben’ acute:
e ſe tali non foſſero,
ſi
potranno alle gambe del Compaſſo con ſottili cordicelle
da
liuto legare ſtrettamente due aghi da cucire, le cui punte
ſono
ſottiliſſime, &
acute, quanto baſta ad ogni più accurata
operatione
.
CAPO SECONDO.
Come ſi diuida il Compaſſo di Proportione per le ſemplici lunghezze
di
linee Rette, & vſo di queſta linea Aritmetica.
IL primo, e più facile vſo di queſto Stromento è in ordine
alle
ſemplici lung hezze di linee Rette perciò da queſte ſi
comincia
.
Si tirano dunque dal centro A due linee rette AE,
AL
, e queſte ſi diuidono nelle più minute parti vguali, che ſi
può
, ſalua la diſtintione neceſſaria, per non confonderſi nel
numerarle
, &
hauuto riſguardo alla lunghezza delle regole.
E quì di meſtieri apportarui tutta la diligenza, per
218CAPO II. dipoi ſeruirſene con ſieurezza. Communemente ſi diuide in
cento
parti, perche queſta è diuiſione ſofficiente, perche
dentro
queſto numero ſi trouano quelle proportioni, che
communemente
ſono vſuali, potendoſi maſſime tutte ridur-
re
à ragione di centeſime, perle operationi Mecaniche, alle
quali
ſeruono gli Stromenti.
ſelo Stromento foſſe aſſai
lungo
, ſi potrà diuidere in 150.
ouero in 200. particelle.
E perche queſta linea è talmente diuiſa, che le diſtanze dal
centro
A vanno ſempre creſcendo con vgual differenza, co-
me
le progreſſioni Aritmetiche hanno vguali gl’incrementi,
ò
decrementi de’ſuoi termini, perciò queſta linea diuiſa in
particelle
vguali, con ragione ſi può chiamare linea Arit-
metica
.
Diuidaſi dunque la linea AE (ele diuiſioni fatte in queſta
ſi
traſportino nella A L) con vn ben’ acuto, e ſodo compaſ-
ſo
in due parti vguali;
e ciaſcuna ſarà di 50. particelle cente-
ſime
, onde al punto della diuiſione ſi noti il numero 50.
Di-
poitutta
la linea AE ſi diuida in cinque parti vguali, e ciaſcu-
na
ſarà di 20.
particelle: onde doueranno ſegnarſi con li nu-
meri
20.
40. 60. 80. Cosìhauutaſi la diſtanza trà 40. e 50.
shà la decima parte ditutta la linea AE, e con queſta comin-
ciando
da A ſi ſegnano di dieci in dieci:
con che anche ſi pro.
ua
, ſe le prime diu ſioni furono accuratamente fatte.
Simil-
mente
ſe vna di queſte decime ſi diuide per metà (ouero ſe ne
piglino
trè decime, e ſi diuidano per metà) s’hauranno le di-
uiſioni
di cinque in cinque, e la linea AE ſarà diuiſa in 20.

parti
vguali.
E come le decime furono notate col numero,
&
vna lineetta traſuerſale, così la metà delle decine ſi nota
con
vna ſola lineetta più piccola, acciò ſubito ſi poſſa cono-
ſcere
, e numerare le particelle, le altre poi ſi ſegnano
229Linea Aritmetica. ſoli punti. Finalmente ciaſcuna di queſte parti venteſime ſi
diuide
in cinque particelle vguali, e ſarà tutta la linea AE di-
uiſa
in cento particelle vguali.
E perche forſi il diuider’ vna di quelle parti venteſime
in
cinque particelle vguali riuſcirebbe aſſai difficile, pigliſi da
A
ſin a 30.
e ſia la linea RS diuiſa in ſei di quelle parti vente-
ſime
.
Tutta la RS
6[Figure 6] ſi diuida in cinque
parti
vguali, il che
ſi
farà applicando
la
RS all’interuallo 100.
100. come più à baſſo ſi dirà, e ’l’in-
teruallo
20.
20. s’applichi alla linea RS in a, b, c, d; poiche
la
diſtanza tra il numero 5.
& il punto a, ſarà appunto la
quinta
parte di tutta quella venteſima della linea AE:
Il che
è
manifeſto, perche RS è particelle 30;
R a, che è quinto
di
RS, è particelle 6;
dunque la diſtanza di 5, & a, è la
trenteſima
di tutta la RS, e così la centeſima di AE.
Ora per prouare ſe ſia giuſta la diuiſione, ſi prenda R a, e
ſe
replicata cade nel 60.
ella è giuſta, e ſegnarà tutti li punti
numerati
dal 6.
Così preſa 5 b ſi replichi, e ſe è giuſta, comin-
ciando
da A centro, caderà nel 70.
& in tutti li numeri molti-
plici
di 7.
Così 10 c, darà 8, & i ſuoi moltiplici, cadendo pre-
ciſamente
in 80:
e così anche 15 d, darà 9. & i ſuoi moltipli-
ci
, cadendo nel 90.
Et in queſta maniera traportando li ſu-
detti
interualli non ſolo dalli punti delle decime, anche
dalle
loro metà, come da 5.
15. 25. & c. ſi verranno à ſegnar
tutti
i punti della linea AE con molta aggiuſtatezza, ò ſe furo-
no
già ſegnati, ſi conoſcerà la buona diuiſione.
2310CAPO II.
QVESTIONE PRIMA.
Come ſi troua la parte determinata in numeri
d’
vna linea data.
SIa data la linea MN longhezza della Cortina in vn diſ-
ſegno
di qualche Fortezza, e volendoſi prendeie la dif-
feſa
dal quinto della Cortina, ſi cerchi la ſua
7[Figure 7] quinta parte.
Allarghiſi lo Stromento in mo-
do
, che la diſtanza 100.
100. ſia la MN: poi
eſſendo
20.
la quinta parte di 100. ſi pigli la
diſtanza
20.
20, ritenendo la ſteſſa apertura
dello
ſtromento, e queſta ſara la MO quinta
parte
cercata di MN.
ſe la linea foſſe tale,
che
la parte cercata foſſe molto piccola, ſi
prenda
l’interuallo del reſto:
come nella figu-
ra
antecedente;
ſe della linea RS ſi deſidera
la
parte trenteſima, s’applichi RS all’ interual-
lo
30.
30. & à quell’a pertura ſi prenda l’inter-
uallo
29.
29. & il Compaſſo tagliando 29 par-
ti
della linea RS, laſcierà vna trenteſima.
Preſo
dipoi
l’interuallo 28 28.
e queſto applicato al-
la
linea RS, laſcierà due trenteſime, e così di
mano
in mano.
Se bene fatta la prima ope-
ratione
, ſe l’interuallo Si è di parti 29, vgua-
le
à queſto ſia R e, ſimilmente di parti 29:
la
diſtanza
i e è di particelle 28:
queſta dunque
applicata
da S, darà S u parti 28:
così u e ſarà
parti27
.
e perciò queſta applicata da S, darà S @
di
parti 27;
e cosi dell’altre.
2411Linea Aritmetica.
Che ſe ſi cercaſſe tal parte, la quale non foſſe preciſamente
nel
numero 100;
pigliſi vn’altro numero, che habbia tal par-
e
, e ſopra di quello ſi ponga la longhezza MN, e poi il nu-
mero
, che ſarà la parte cercata del numero preſo, darà la lon-
ghezza
cercata.
Per cagion d’eſſempio ſi deſideri della data
linea
MN vna parte, che ſia quattro vndecime.
Non ſi po-
tendo
il 100 diuidere giuſtamente per 11, prendo vn nume.
10 qualſiuoglia, che ſia numerato dall’ 11; eſia 88. Apro lo
Stromento
in modo, che MN ſia la diſtanza di 88;
e perche
l’vndecima
parte di 88 è 8, queſto replico quattro volte, e
32
ſono quattro vndecime:
piglio dunque la diſtanza 32.
32
, &
è MR quattro vndecime di MN. Vn’ altra maniera
di
trouar vna parte aſſai piccola, vedrai nel capo 7, queſtio-
ne
3.
nel fine.
Di quì ſi vede, che data vna linea maggiore, ſe ne può tro-
uar
vna minore in qualſiuoglia proportione di quelle, che
con
numeri ſi ponno eſprimere, pigliando dentro à 100 dne
numeri
nella data proportione;
& applicata la linea data al
maggiore
di queſti due numeri, il minor numero darà la line@
minore
cercata.
E ſe per auuentura li due numeri eſprimen-
ti
la proportione foſſero tali, che eccedeſlero il 100, ſi ridu-
cano
à centeſime;
che per l’operatione Mecanica vi ſarà po-
chiſſimo
sbaglio.
Il che ſi (per ricordarlo alli meno prat-
tici
) moltiplicando per 100 il Conſeguente della Proportio-
ne
, &
diuidendo il prodotto per l’Antecedente; e s’haurà la
proportione
eſpreſia con due noui termini, il maggior de’
quali
ſarà il 100.
& il minore, che ſi cerca, ſarà il Quotiente,
che
riſulta da cotal diuiſione.
Sia per cagion d’ eſſempio la
medeſima
linea MN, e ſe ne cerchi vna minore, ò parte di
MN
in tal proportione, che ſiano come 3, 22 {8/50}, che è
2512CAPO II. to dire come 150 à 108. Moltiplico 108 per 100, & è
10800
, queſto diuido per 150, ene viene 72.
Applico dun-
que
la linea data al 100.
100, e la diſtanza 72. 72, mi
MX
, che è quello, che ſi cercaua.
In queſto eſſempio però,
perche
150, e 108 ſono a mbidue pari, baſta diuidere ciaſcu-
no
per metà, e ne’ numeri 75, e 54 s’eſprime la ſteſſa propor-
tione
;
onde applicando MN à 75. 75. la diſtanza 54. 54 da-
l’iſteſſa MX.
ſe la linea data foſſ@ così lunga, che ò non haueſſimo
Compaſſo
così grande, che baſtaſſe à prenderla tutta, per ap-
plicarla
al noſtro stromento, ò lo Stromento foſſe così picco-
lo
, che allargato non poteſſe capire tutta la linea data;
Al-
lhora
vna cotal linea ſi diuida per mezo, e ſe ancora riuſciſſe
troppo
lunga, la metà ſi diuida di nuouo per mezo, e s’haurà
la
quarta parte, e queſta quarta parte s’applichi allo Stro-
mento
, come s ella foſſe la linea propoſta, e ſi cerchi la parte
determinata
come ſopra;
e poi queſta replicata tante volte, in
quante
parti è ſtata diuiſa la linea data, ſarà la parte, che ſi de-
ſidera
:
onde ſe ſolo ſi diuiſe in due queſta parte trouata, ſi rad-
doppia
, e ſe quella diuiſa in quattro, queſta ſi replica quat-
tro
volte, perche le parti con i moltiplici han la ſteſſa pro-
portione
(per la 15.
del 5.) Così figurandoci vna linea lunga
300
determinate particelle, ſi prende la ſua quarta parte, che
ſia
75.
e s’applichi allo Stromento 75. 75, e ſe ſi vogliono
due
terzi di tutta la data linea (che ſono 200) ſi prendano li
due
terzi di 75, che ſono 50.
e perche la linea tutta diuiſa
in
quattro, ſi replichi queſta linea trouata tra 50.
50 quat-
tro
volte, e ſaranno appunto li due terzi della linea data,
cioè
200;
poiche come 50 à 75, così 200 à 300.
Che ſe dalla linea data ſi doueſſe cauar vna parte
2613Linea Aritmeticæ. nata da vn numero Primo maggiore del 100, che è il ma ſſi-
mo
della linea dello Stromento, tiriſi vn’ altra linea arbitra-
ria
, che faccia angolo con la linea data;
& in quella prendaſi
ſeparatamente
l’ecceſſo ſopra il 100, e poi il 100, con hauer
data
allo Stromento quell’apertura, che più piacerà.
Dipoi
congionti
gli eſtremi con vna linea, ſi tiri à queſta dall’ eſtre-
mo
della prima diuiſione vna parallela;
& ſi hauerà l’intento.
Sia data la li-
8[Figure 8] nea BC della
quale
diuiſa in
parti
111, ſi
vogliano
11
parti
.
Tiriſi ad
arbitrio
la li-
nea
CA, &
a-
perto
arbitra-
riamente
lo Stromento, prendaſi l’interuallo 11.
11, e ſia
CE
:
@ndi la diſtanza 100. 100, e ſia EA. Dunque CA è di
parti
111.
Congiongaſi AB, & à queſta linea ſi tiri parallela
la
EF;
e così delle 111 parti ditutta la BC, ne ſaranno 11 la
parte
CF:
poiche come CE à CA, così CF a CB. L’iſteſſo
s’intenda
, ſe l’ecceſſo ſopra 100 non doueſſe eſſere la parte
cercata
;
per eſempio ſi voleſſero 58 delle 111. Fatta
CA
di 111, prendaſi in eſſa CH 58 parti come ſopra, e tirata
la
parallela HI, ſi hauerà l’intento, cioè IC 58.
forſi per gli Artefici, che per lo più cercano vna parte
aliquota
, ò più parti aliquote non maggiori delle decime,
tornarà
commodo vn’altra ſorte di linea Aritmetica, in cui
ſiano
notate le parti aliquote ſin alle decime;
come ſe ſi pren-
da
la ST, &
in eſſa ſi noti la ſua metà, il terzo, il quarto,
2714CAPO II. così di mano in mano ſin alla decima; e per maggior com-
modità
dell operare, parimente, ſi notino le frattioni non
equiualenti
ad vn’altra parte aliquota, ò ad v@’ altra frattio-
ne
;
e queſte frattioni ſi notino al ſuo punto con due numeri,
cioè
col ſuo Numeratore, e ſuo De-
nominatore
:
Così ſi deue notare;
9[Figure 9] non {6/10}, che à quella ſono vguali;

non
{4/6}, ò,, e così de gli altri.
Solo
deue
auuertirſi di mettere li numeri
con
tal diſtintione, che non generino
confuſione
, onde vno ſi prenda per
vn’altro
.
Nella ſteſſa maniera ſia diui-
ſa
, e notata la SV totalmente vguale
alla
ST.
Non conſegliarei però di
mettere
queſta linea (la quale però
chiamaſi
Diuiſoria) ſopra dello Stro-
mento
, in cui deuono metterſi le al-
tre
linee, delle quali ſi dirà più auan-
ti
;
à fine che li numeri di queſta line@
non
ſi confondano con quelli d’altre
linee
vicine;
ſarei di parere, che
ſi
metteſſe queſta in vno Stromento
particolare
, maſſime, che gli Artefici
più
ordinarij non hanno biſogno di
quell’altre
linee, e di queſta puonno
grandemente
giouarſi.
L’vſo di queſta linea è manifeſto;
perche poſta la linea da diuiderſi, ò di
cui
ſi voglia vna parte determinata,
nell’
eſtremità alli punti 1.
1,
2815Linea Aritmetica. uallo corriſpondente alla parte cercata ſubito la darà. Che ſe
la
linea data ſoſse troppo lunga, ſi tagli per mezo, ò in quat-
tro
parti, e conla meta, ò il quarto applicato alli punti 1.
1.
ſi operi come ſopra; poiche la parte trouata dourà raddop-
piarſi
, ò quadruplicarſi per hauere la parte da principio cer-
cata
.
Così potrebbono i Legnaiuoli in vn gran Compaſſo
dilegno
, computando le ſue punte nella lunghezza, deſcri-
uere
le ſudette parti;
perchecon detto Compaſſo preſa la
lunghezza
della linea da diuiderſi, ſubito gl’interualli notati
le gambe del Compaſſo lot darebbono la parte cercata.
Potrà anche queſta linea Diuiſoria ſeruire à Moltiplicar, e
Diuidere
qualſiuoglia numero, il cui Moltiplicatore, ò Diui-
ſore
ſia vn numero in eſſa notato.
L’operatione è fondata ſo-
pra
la verità nota à gli Aritmetici, che nella moltiplicatione
l’Vnità
al Moltiplicatore la ſteſſa proportione, che il Mol-
tiplicato
al Prodotto, e nella Diuiſione l’iſteſſa proportione
ha
il Diuiſore all’Vnità, che ha il Diuiſo al Quotiente;
eſſendo
manifeſto
, che tante volte l’vnità è contenuta dal Moltiplica.
tore, ò dal Diuiſore, quante volte il Moltiplicato è contenu.
to
dal Prodotto, ò il Quotiente dal Diuiſo.
Or habbiaſi vna
Scala
di parti minutiſſime, la quale à molti vſi può ſeruire, &

in
eſſa ſi prenda con vn Compaſſo vn numero di particelle
corriſpondente
al numero dato da moltiplicarſi:
ſe il Molti-
plicatore
è numero intiero, quella grandezza di linea preſa
col
Compaſſo, ſi applichi all’ interuallo della parte aliquora
denominata
da tal numero;
come ſe foſſe 7, ſi applichi alli
Punti
7.
7. Dipoi prenda@i nell’eſtremità l’interuallo 1. 1, &
applicato
alla Scala ſodetta, ſi trouarà nel numero delle par-
ticelle
eſpreſſo il numero Prodotto, eſſendo che il primo in-
terual@o
al ſecondo, per la coſtruttione, è come {1/7} ad 1,
2916CAPO II. come 1 à 7: dunque le particelle applicatelal primo interual-
lo
ſono come 1 à 7 in riguardo delle particelle trouate col ſe-
condo
interuallo, cioè il Moltiplicato al Prodotto.
Così do-
uendoſi
moltiplicar 14 per 7;
piglio nella Scala 14 particel-
le
, &
allargo lo Stromento tanto, che le poſſi applicare al 7.
7; quindi prendo l’interuallo 1. 1, & applicatolo alla Scala
trouo
parti 08;
e tanto ſi moltiplicando 14. pe 7.
ſe il Moltiplicatore foſſe vnode’ otti notat lo Stro-
me
ito, deue operarſi differentemente;
cioè il numero Molti.
plicando
ſi applica alli punti 1.
1; e l’interuallo del rotto da-
to
darà il Prodotto.
Così volendo moltiplicar l’iſteſſo 14 per
{6/7}, applico il numero dato all’interuallo eſtremo 1.
1; e l’inter-
uallo
{6/7}.
{6/7} darà nella ſcala 12, che è il numero Prodotto, eſ-
ſendo
come l’V nità à {6/7}, così 14 à 12.
Similmente nella Diuiſione prendo nella Scala il numero
dato
da diuiderſi, &
allargo lo Stromento , che capiſca trà
l’eſtremità
1.
1; dipoi all’interuallo corriſpondente al nume-
ro
intiero del Diuiſore trouo la linea, che la Scala il
Quotienre
.
Habbiaſi à diuidere 176 per 8: Nella ſcala pren-
do
176, e l’applico allo Stromento in 1.
1: all’interuallo 8.
8; trouo tal linea, che la Scala mi 22: poiche come 1
ad
{1/8}, cioè come il Diuiſore 8 à 1, cosi il Diuiſo 176 à 22
Quotiente
.
ſe il Diuiſore foſſe vn Rotto delli notati, à quell’inter-
uallo
douria applicarſi il numero Diuiſo, perche l’interuallo
1
.
1 daria il Quotiente cercato, à cui il diuiſo hauerebbe la
ſteſſa
proportione, che il Diuiſore all’ Vnità.
Habbiaſi à
diuidere
176 per {2/3}:
preſa dalla Scala la lunghezza di parti
176
, l’applico alli punti {2/3}.
3: dipoi l’interuallo 1. 1, tra-
portato
la Scala darà il Quotiente 264:
poiche
3017Linea Aritmetica. teil Rotto {2/3} ſi contiene 264 volte nel numero 176, e co-
me
il Diuiſore {2/3} all’ vnità, così il Diuiſo 176, al Quotien-
te
264.
QVESTIONE SECONDA.
Come
ad una linea data ſi troua una maggiore nella proportione
determinata
in numeri.
LI due numeri, co’quali s’eſprime la proportione deter-
minata
ſe ſoſſero aſſai piccioli, ſi moltiplichino per
qualſiuoglia
numero tale, che il prodotto dalla moltiplica-
tione
per il maggiore non ecceda 100.
Poi ſi piglino queſti
due
prodotti come Antecedente, e Conſeguente della Pro-
portione
, e la linea data s’applichi nello Stromento al nume-
ro
minore, poicheil numero maggiore darà la lunghezza del-
la
linea cercata.
Sia la figura prima della queſtione prece-
dente
, data la linea H, la quale debba ad vn’altra linea hauer
la
proportione di 3 à 7.
Moltiplico così il 3 come il 7 per 10,
e
ſono 30, e 70.
Allargo lo Stromento, & applico la linea H
alla
diſtanza 30, 30;
e poi ritenendo lo Stromento così allar-
gato
, prendo la diſtanza 70.
70, e ſarà la linea MN cercata.
In queſta maniera ſe foſſe data in diſſegno vna fronte huma-
na
, quanto è dal mezo doue finiſcono le ſopraciglia ſin alla
radice
de’capegli, ſi trouerà la lunghezza della faccia, piglian-
do
vna linea trè volte maggiore:
E perche la faccia è la de-
cima
parte, come ſcriue Vitruuio lib.
3. cap, 1. ò come altri
vogliono
, la nona parte di tutta la giuſta ſtatura humana, data
la
fronte ſi pigli vna lina, che ſia 30, ouero 27 volte maggio.

re
, e ſi haurà l’altezza del corpo proportionato.
3118CAPO II.
Che ſe la linea dataf ſſe così grande, che non capiſſe com-
modamente
nell’apertura dello Stromento, operiſi come s’è
detto
nel fine della queſtione precedente;
cioè pigliſi vna ſua
pa@@e
aliquora, econ eſſa s’operi al modo detto;
poiche que-
ſta
linea trouata, e replicata tante volte, in quante parti la li-
nea
data diuiſa, ſarà appunto la linea cercata.
Se finalmente la proportione foſle determinata in numeri
ambidue
maggiori di 100.
riducaſi à denominatione di cen-
teſime
, facendo come il Conſeguente maggiore all’ Antece-
dente
, minore nella Proportione data, così 100 ad vn’ altro
numero
, e con queſti due vltimi s’operi, applicando la linea
data
al numero minore trouato, e la diſtanza 100.
100, darà
la
linea cercata.
ſe de’ numeri eſprimenti la proportio-
ne
, ſol’il maggiore eccedeſſe 100, baſterà, applicata la linea
data
al numero minore, pigliare per la linea cercata prima la
diſtanza
100.
100, poi la diſtanza del reſto del numero, e di
queſte
due diſtanze farne vna ſola linea.
Così per eſſempio habbiamo dato il Semidiametro d’vn
cerchio
, e vogliamo vna linea retta proſſimamente vguale al-
la
Semicirconferenza.
Sappiamo per la Dottrina d’Archi-
mede
, che la Circonferenza al Diametro (l’iſteſſo è delle loro
metà
) è minore, che la tripla è dieci ſettanteſime, maggio-
re
, che la t@ipla è dieci ſettantuneſime.
che la prima pro-
portione
di 7 à 22, la ſeconda di 71 à 223.
Sia dunque il ſe-
midiametro
dato la linea B, la quale applicata al 7.
7, ouero
14
.
14, darà nelli 22. 22, ouero 44. 44, la linea C vn poco
maggiore
della vera Semicirconferenza.
Per hauer poil’al-
tra
proportione applichiſi la linea B alli 71.
71, e poi per li
223
, pigliſi due volte 100.
100, e poi 23. 23. e ſarà vna li-
nea
di 223 particelle, delle quali B ne 71, così poco
3219Linea Aritmetica. ferente dalla linea C, che riuſcirà inſenſibile la
10[Figure 10] differenza.
ſe la linea B foſſe ſtata mol-
to
maggiore, allhora ſaria riuſcita queſta ſe-
conda
linea minore di C, con differenza tale,
che
per hauer la Semicirconferenza proſſima
alla
vera, ſi douria à queſta minore di C ag-
giungerela
metà della accennata differenza.
QVESTIONE TERZA.
Come ſi troui vna Quarta Proportionale,
e
ſi continui vna Proportione.
QVando ſon date trè linee, & alla Terza
ſi
cerca vna Quarta, che ſia nella pro-
portione
della Prima alla Seconda,
ſenza
che ſia eſpreſſa in numeri la proportio-
ne
, ſi traſporta la Prima dal centro dello Stro-
mento
A ſopral’vno, e l’altro lato;
eſe non
cade
preciſamente ſopra alcuno de’ punti ſe-
gnati
, baſta leggiermente con la punta del Compaſſo tagliar
à
trauerſo la linea tra l’vn punto, el’altro, tanto che ſi poſſa
riconoſcere
.
Poi s’allarghi lo Stromento tanto, che trà li
due
punti già ſegnati con la punta del Compaſſo capiſca la fe-
conda
delle linee date.
Finalmente la Terza ſi traſporti ſi-
milmente
dal centro A ſopra l’vno, el’altro lato, e ſi ſegni il
ſuo
termine;
poiche la diſtanza trà queſti due punti vltima-
mente
ſegnati è la Quarta Proportionale, che ſi cerca.
Siano date trè linee 1. 2 3. e ſi cerchi la Quarta nella pro-
portione
della prima alla Seconda.
Traſporto la Prima
3320CAPO II.11[Figure 11] pra l’vno, e l’altro lato dello Stromento dal centro A, eſe-
gno
le linee laterali nelli punti R, S:
Dipoi lo Stromento
tanto
s’allarga, chela Seconda capiſca nella diſtanza RS.
Il
che
fattto applico la Terza l’vno, e l’altro lato, e ſegnati li
punti
T, V, piendo la diſtanza T, V, &
è la Quarta propor-
tionale
cercata.
La dimoſtrazione è manifeſta dalla ſecon-
da
figura.
3421Linea Aritmetica.
Di quì appariſce, come date due linee ſi poffa trouar la.
Terza
in Proportione continua, e così di mano in mano:
eſ-
ſendo
che di trè continuamente proportionali, la Seconda
ragione
di Conſeguente, e d Antecedente;
e perciò la diſtan-
za
li traſporta dal centro A dello Stromento ſopra de’lati, co-
me
s’ella foſſe vna Terza per trouar la Quarta.
Così ſia data
la
linea AB diuiſa in D, e ſi debba tagliar in proportione con-
tinua
, come AB ad AD, così AD ad vn’altra.
Piglio lo
Stromento
AB, AC vguali alla data AB, l’allargo tanto che
capiſca
la Seconda trà BC.
Poi traſporto la diſtanza BC
in
AD, AE, ela diſtanza DE è la Terza proportionale;
qua-
le
traſportata in AF, AG la diftanza FG Quarta propor-
tionale
:
Così FG trasferita in AH, AI la Quinta HI; & HI
applicata
in AK, AL la Seſta KL e così di mano in mano.
Onde trasferite le diuiſioni F, H K, O, la linea data AB,
queſta
ſarà diuiſa, come ſi cercaua, e come AB ad AD, così
AD
ad AE, cosi AE ad AH, così AH ad AK, &
AK ad AO.
La ragione di ciò è chiara, per quello, che s’è moſtrato
nelcap
I.
eſſendo come AB à BC (intendanſi tirate le line
BC
, DE, &
c.) così AD, cioè BC à DE cioè AF; dunque
AB
, AD, AF ſono continuamente proportionali.
QVESTIONE QVARTA.
Come lo Stromento ſerua di Scala vniuerſale per qualſiuoglia
diſſegno
.
SI trouano alle volte diſſegni già fatti, ne v’è aggiunta la
Scala
per poter ridurre tutte le linee ad vna mifura Ho-
mogenea
:
altre volte s’hà à far qualche diſſegno, & il
3522CAPO II. à ciaſcuno far la ſua Scala particolare, è fatica aſſai noioſa;
perciò lo Stromento di Proportione ſeruirà diScala vniuer-
fale
, ò ſiano fatti li diſſegni, ò da farſi.
12[Figure 12]
Primieramente, ſia data la Campagna diſſegnata ne’ſuoi
termini
A B C D E F, di cui ſi deſidera ſapere la grandezza.
Se vno de’lati è conoſciuto in miſura, s’applichi quella linea
al
numero corriſpondente nello Stromento:
Come ſe il lato
AF
ſi ſapeſſe eſſere paſſi 79.
la lunghezza AF s’applichià 79.
79
, el’altre linee tutte applicate allo Stromento, ritenuta
3623Linea Aritmetica. primiera appertura moſtreranno di quanti paſſi ſiano; & ope.
rando conforme alli precetti della Geodeſia, ſi verrà à troua-
re
la grandezza di tutta la Campagna.
Et acciò chinon è
prattico
, poſſa quì apprendere la forma, piacemi di moſtra-
re
, come ſi tirino le linee per cauarne poi la grandezza dell’
area
.
Dal punto A alla linea A B tiriſi la perpendicolare AG:
poſcia dall angolo più baſſo E ſi tira la EH perpendicolare al-
la
AG;
che perciò EH vien ad eſſer parallela alla AB (per la
28
.
del primo) è doppo queſto dall angolo p ù interno, che
quì
è B ſi tira la linea BI parallela alla AH:
onde ſi il paral-
lelogrammo
A I.
Doppo queſto dall’angolo D ſi tirino due linee DK, DL
perpendicolarialle
linee BI, &
EI, ſopra le qualicadono; e ſi
il piccolo Rettangolo KL.
E perche reſta il Trapezio BK
DC
, tiriſi la linea DB, che lo diuide in due Triangoli.
Si che
dall’area
cauati li parallelogrammi, reſtano li Triangoli:
Ne’
quali
ſe non v’è angolo Retto, tiriſi da vn’angolo al lato op.
poſto vna perpendicolare. Così li Triangoli BKD, DLE,
EHG
per eſſer rettangoli, non han biſogno d’altra perpen-
dicolare
, come ne’Triangoli, AGF, BCD, di meſtieri ti-
rare
le perpendicolati GN, DM.
Ora ſe vno de’lati è conoſciuto, come AF paſſi 79 aperto
lo
Stromento in modo, che trà 79, e 79 capiſca la linea AF,
ritengaſi
la ſteſſa apertura, &
applicando ciaſcuna linea ſi tro-
uerà
la ſua grandezza.
Ma per non prenderſi fatica ſouer-
chia
, baſta nelli parallelogrammi prendere la miſura de’due
lati
, che fanno l’angolo Retto;
e queſti moltiplicati inſieme
danno
l’area de’ſudetti parall logrammi.
Nelli Triangoli
poi
fi piglia la miſura della perpendicolare, e della baſe, ſopra
3724CAPO II. di cui ella cade; e moltiplicata la Perpendicolare per la metà
della
baſe, ſi l’area del triangolo (per la 41.
del 1.) E ridot-
te
in vna ſomma tutte queſte aree, danno tutta l’area della
Campagna
diſſegnata.
Quindi ſi caua, che ſe il dato diſſegno foſſe Topografia di
paeſe
non tanto grande, che ſenſibilmente s’allontanaſſe dal-
l’eſſer
piano, con ogni facilità ſi potrà conoſcere la diſtanza
d’vn
luogo dall’altro, purche vna qualche diſtanza ſia nota,
ſeruendo
queſta per dar vna deter minata apertura allo Stro-
mento
:
come facilmente ſi raccoglie da ciò, che s’è detto
ſin’hora
.
per traportar vn diſegno di grande in piccolo, ò di
piccolo
in grande, non è di meſtieri dir altra coſa più parti-
colare
, poiche ciò è manifeſto da ciò che ſi è detto nella
queſtione
antecedente, non eſſendo queſto altra coſa, che
trouare
la Quarta proportionale.
QVESTIONE QVINTA.
Date due linee trouare la loro proportione in numeri.
E’Vero, che non tutte le linee ſono trà di loro commen-
ſurabili
, ne hanno la proportione, che ſi poſſa eſpri-
mere
con numeri, come è manifeſto dalla Geometria, e dal
libro
Decimo d’Euclide;
ad ogni modo per le operationi Me-
caniche
, alle volte ci baſta ſapere, quali ſiano que’ numeri,
che
più da vicino eſprimono la proportione, ò almeno li ter-
mini
(per dir così) eſtrinſeci della proportione, cioè quelli,
che
ſono immediatamente maggiori, &
immediatamente mi-
nori
del douere;
tra’ quali prendendoſi il mezo
3825Linea Aritmetica. ſi quel che ſi cerca, per quanto ſi può hauere Fiſica-
mente
.
Ora per operare più ſpeditamente in que-
13[Figure 13] ſta occaſione, ſarà bene hauer due Compaſ-
ſi
, co’quali ſi prenda iſquiſitamente la lun-
ghezza
(ò ſe foſſero troppo lunghe, la metà,
ò
altra parte aliquota) di ciaſcuna delle date
linee
, acciò variandoſi l’apertura dello Stro-
mento
, ſi ritenga ſempre nelli due Compaſſi
aperti
la ſteſſa lunghezza delle linee date
da
poterſi applicar allo Stromento.
Siano dunque date le due linee C, B, la cui
proportione
in numeri ſi cerca.
Prendaſi
con
vn Compaſſo accuratamente la lunghez-
za
di C, e con l’altro Compaſſo quella di B,
dipoi
s’applichi la lunghezza di C al 100,
100
, e con la lunghezza di B ſi vegga ſopra
qual
numero dello Stromento aperto ella ca-
da
, e ſia per cagion d’eſſempio ſu’l 32, 32;
e
diremo
, che C à B la proportione di 100 à
32
.
ſe la lunghezza di B foſſe minore del-
la
diſtanza 32, 32, e maggiore della diſtanza
31
, 31, diremo, che la proportione di 100 à 31 è maggior
della
vera, e quella di 100 à 32 è minor della vera:
onde eſ-
ſendo
la differenza d’vna ſola centeſima parte di C, baſterà
per
l’ordinario prendere la B per 31 {1/2}.
Auanti però che ſi venga à queſto di prendere litermini
eſtrinſeci
della proportione, cioè il maggior, &
il minore,
conuien
tentare in altri numeri, maſſime di quelli, che ſi chia-
mano
Primi, cioè che non hanno altro numero, che li
3926CAPO II.& applicata ad eſſi la lunghezza di C, vedere ſe la lunghezza
di
B ſi poſſa applicare preciſamente ad alcun numero dello
Stromento
, ò al contrario applicata la B ad alcun numero
Primo
, vedere ſe la C ſi poſſa applicare à qualche numero pre-
ciſamente
nello Stromento.
Quando dunque ſi troua inutile
ogni
pruoua per hauer il numero preciſamente, allhora con-
uien
oprare come di ſopra, prendendo il maggior, &
il mino-
re
.
Et in tal caſo è meglio applicar la C al maſſimo numero
dello
Stromento, cioè al 100, più toſto, che ad altro nume-
ro
più piccolo, perche eſſendo la differenza de’due termini
trouati
d’vna ſola centeſima, ſempre più s’accoſterà al vero,
che
ſe ſi veniſſe ad adoprar vna differenza denominata da vn
numero
minore di 100, eſſendo à tutti manifeſto, che è mi-
nor
vna centeſima parte, che vna nouanteſima ſettima del
tutto
.
per operar ancora più preciſamente in caſi ſimili, doue
non
ſi poſſano hauere li numeri preciſi, meglio ſarà trouare la
differenza
d’vna parte centeſima della linea minore B, perche
queſta
è minor differenza, che vna centeſima della maggio-
re
C, perche le parti hanno la proportione de’ Moltiplici, e
de
gl’Intieri (per la 15, del 5.)
e così c’accoſtaremo più al
vero
.
Tale dunque ſarà l’aperatione. La linea minore B,
s’applichi
nello Stromento al 100.
Poì la fteſſa B ſi caui dalla
maggiore
C, quante volte ſi può, e ſiano per eſſempio trè
volte
;
ſi che reſta vna parte della C, minore della data B; e ſia
queſto
reſtante IO.
Onde di quali parti 100 è B, di tali 300
è
CI.
Preſa dunque col Compaſſo la IO, & applicata allo
Stromento
, trouo che è maggiore, che la diſtanza 14, 14 è
minore
che trà 15.
15. che dico, che B à C, la propor-
tione
maggiore di 100 à 315, e minore di 100 à 314;
4027Linea Aritmetica. la linea C è minore di 315, e maggiore di 314. E per il contra-
rio
C à B la proportione minore di 315 à 100, e maggiore
di
314 à 100, come è manifeſto dalla 26.
de l 5.
Ora ſe fi farà come 315 à 100, così 100 à 31 {235/315}; c come
314
à 100, così 100 à 31 {266/314};
ſi vede chiaramente, che hab-
biamo
li due Conſeguenti maggior, e minore della propor-
tione
in termini più vicini trà di ſe, che non erano prima 31, e
32
, mettendo la linea maggiore C per 100:
poiche ridotte
le
due frattioni allo ſteſſo Denominatore 98910, il Numera-
tore
della prima ſarà 73790, quello della ſeconda 83790.
Eridotti tutti gl’Intieri alla denominatione commune troua-
ta
, ſarà la linea C 9891000, e la linea B ſarà maggiore di
3140000
, e minore di 3150000;
onde la differenza è di
10000
particelle di tutta la C;
la qual differenza è minore,
che
la centeſima parte della ſteſſa C;
poiche queſta centeſi-
ma
è delle particelle di C 98910.
QVESTIONE SESTA.
Dati gli Aſsi d’ vn’ Ellipſi, deſcriuere la ſua
circonferenza
.
SIa data la linea AB Aſſe maggiore, ela linea C Aſſe mi-
nore
d’ vn’Ellipſi, e ſi voglia deſcriuere l’Ouato, di
cui
ſono Aſſi.
Primieramente per la Queſt. 5. antecedente
ſi
troui in numeri la loro proportione, e ſia per eſempio come
di
5 à 3.
Dipoi circa AB come diametro ſi deſcriua vn circo-
lo
:
e dal punto eſtremo A ſi prendano di quà, e di archi
vguali
ad arbitrio AS, AR;
AD, AF; AH, AI & c. e con
linee
rette congionti li punti vgualmente diſtanti
4128CAPO II. mità A, taglieranno il diametro AB ad angoli retti in O, M,
P
&
c. E così le linee per-
pendicolari
alla AB ſa-
14[Figure 14] ranno parallele trà di lo-
ro
, &
ordinatamente
applicate
così al diame-
tro
del circolo, come all’
Aſſe
maggiore dell’ El-
lipſi
.
Mettanſi dunque ciaſ-
cuna
delle applicate nel
circolo
ad vn numero
della
linea Aritmetica,
che
habbia vn’altro nu-
mero
, à cui ella ſia come
5
à 3, come ſaria 50, 50;
e 30, 30: perche il ſecon-
do
interuallo 30, 30, darà l’Applicata dell’Ellipſi:
Così OR
ad
OV;
MF ad MN; PI à PQ, e così ſuſſeguentemente,
ſaranno
come 5 à 3, e pigliaraſſi ad OV vguale OG, &
à
MN
vguale MK &
c. perche la linea tirata per li punti
Q
, N, V, A, G, K, &
c. ſarà Elliptica.
Ciò ſi demoſtra, perche nell’ Ellipſi i Quadrati delle Ap-
plicate
hanno la proportione delli rettangoli fatti dalli ſeg-
menti
del diametro, à cui ſono Applicate:
e nel circolo i
Quadrati
delle perpendicolari OR, MF ſono vguali alli ret-
tangoli
AOB, AMB fatti dalli ſteſſi ſegmenti:
dunque co-
me
il Quadrato di OV al Quadrato di MN, così il Quadra-
to
di OR al Quadrato di MF.
Dunque per la 22. del 6. co-
me
OV ad MN, così OR ad MF, e permutando come
4229Linea Aritmetica. ad OR, così MN ad MF; e perche OV ad OR per la co-
ſtruttione
ſono come l’Aſſe maggiore AB all’Aſſe minore C,
cioè
come le loro metà EX ad EL;
dunque il Rettangolo
AEB
al Rettangolo AOB è come il Quadrato della metà
dell’Aſſe
minore al Quadrato dell’Applicata OV.
QVESTIONE SETTIMA.
Come potiamo ſeruirci dello Stromento di Proportione, in vece
delle
Tauole Trigonometriche, per la ſolutione
di
molti Triangoli.
SE bene ciò appariſce aſſai chiaramente da ciò, che s’è
detto
nella queſtione 4.
ad ogni modo per maggior ſpie-
15[Figure 15] gatione è bene accennarlo quì
più
particolarmente.
Sia per
cagione
d’eſſempio vna Torre,
la
cui altezza, e diſtanza da noi,
deſideriamo
di conoſcere.
Pren-
daſi
vn piano di qualunque ſor-
te
, come ſaria vna tauola, MHC,
e
ſi ponga in ſito verticale con la
Torre
, di mode, che la linea ret-
ta
del ſuo lato MH ſia parallela
all’Orizonte
:
poi collocato l’oc-
chio
nel punto M, e riguardando la cima della Torre, ſia il
raggio
viſuale la linea MB, la quale ſi ſegni.
Fatto queſto, ſi
ritiri
l’oſſeruatore più indietro, in modo però, che nella ſteſ-
ſa
dirittura ſiano la Torre, &
i luoghi delle due oſſeruationi:
& in queſto ſecondo luogo di nuouo collocata la
4330CAPO II. MHC come prima, ſi noti il raggio viſuale MC, il quale ne-
ceſſariamente
cade di ſotto di BM, douendo l’iſteſſa Torre in
ſito
più lontano apparire ſotto angolo minore;
e così CMH
deue
eſſere minore di BMH:
e ſe tutto ciò ſarà fatto accura-
tamente
, habbiamo tutto ciò, che ci di meſtieri al noſtro
intento
.
Tiriſi dunque in vn piano à parte la linea IN indefinita, e
dal
puuto I ſi tiri vn’altra linea parimenti indefinita, che
faccia
in I l’angolo vguale all’angolo CMH, che è il minore
delli
due oſſeruati.
Dipoi nella IN pigliſi il punto O arbi-
trariamente
, e ſi faccia in O vn’altr’angolo vguale all’ angolo
BMH
, che è il maggiore delli due oſſeruati.
Et in tal manie-
ra
IO rappreſenta la diſtanza delli due luoghi dell’ oſſerua-
tione
;
ele due linee OA, IA, che s’incontrano in A, rappre-
ſentano
li due raggiviſuali, che ſi terminano nella cima della
Torre
.
E che s’incontrino in A, è manifeſto, perche li due
angoli
AOI, AON ſon vguali à due retti (per la 13.
del
lib
.
1.) l’angolo AIO è minore dell’angolo AON, per la con.
ſtruttione, dunque li due AIO, AOI ſon minori di due retti;
dunque
quelle due linee ſon conuergenti, e da quella parte
s’incontrano
;
e ciò ſi in A. Se dunque dal punto A, ſopra
la
linea IN parallela all’Orizonte, ſi tirarà la perpendicola-
re
AN, queſta ſarà l’altezza della Torre ſopra l’altezza dell’
occhio
dell’oſſeruatore, la quale ponendoſi IS, ò la ſua vgua-
le
OR, ſarà tutta l’altezza della Tore AL, e la ſua diſtanza
ſarà
ON, cioè RL.
Ora portando ſopra dello Stromento la linea IO come
100
, trouo per la queſtione precedente, che AN è 374, &

ON
328.
che eſſendo nota la diſtanza de’ due luoghi dell’
oſſeruationi
per cagion d’eſſempio di paſſi 18, trouo, che
4431Linea Aritmetica. IO 100 è paſſi 18, AN 374 è paſſi 67 {1/3} proſſimamente, &
ON
328 è paſſi 59.
Se dunque all’altezza AN paſſi 67 {1/5} s’ag-
gionga
l’altezza dell’ occhio ſopra il piano del piede della
Torre
, per eſſempio di piedi Romani 6, ſarà tutta l’altezza
cercata
AL di piedi 342 {2/3}, ela diſtanza cercata ON, ouero
RL
di piedi 295.
Di quì è manifeſto, che dato qualunque triangolo, ſi può
trouare
la proportione de’ſuoi lati;
e ſe vno di queſti è cono-
ſciuto
in miſura determinata, ſi verrà anche in cognitione del-
la
quantità de gl’altri due lati nella ſteſſa miſura.
QVESTIONE OTTAVA.
Come ſerua per la Proſpettiua lo Stromento.
SIa l’occhio O, il punto della viſta C, in diſtanza di piedi
10
{1/2};
l’altezza dell’occhio OB piedi 6; à cuiè vguale
16[Figure 16] DC.
AB è l’Orizonte. Non eſſendoui ſpatio nel Piano da-
te
per tutte le diſtanze, così potraſſi operare con la ſola linea
DC
, col Compaſſo di Proportione.
4532CAPO II.
Primo, Data la diſtanza dell’ oggetto, trouare in qual parallela
all’
Orizon@ale caſchi.
Prendaſi DC, e ſi metta ſul Compaſſo di Proportione al
numero
corriſpondente alla diſtanza dell’ oggetto dall’ oc-
chio
;
e poi al numero corriſpondente alla diſtanza dell’oc-
chio
dal Quadro, ſi trouera quanto ſotto al punto della viſta
C
ſi debba tirare la cercata parallela.
Sia la diſtanza dell’og-
getto
BA piedi 28 {1/2}, &
OC piedi 10 {1/2}. Metto la DC all’in-
teruallo
57, 57:
e preſo l’interuallo 21, 21. mi viene CE,
per
cu ſi tirarà la parallela EF.
La ragione per la ſomiglian-
za
de’ triangoli ADE, OCE è manifeſta, perche come AD
à
OC, così DE à EC, e componendo come AD + OC(cioè
AB
) à OC, così DC à CE.
Secondo, Data la lon@ananza dell’ oggetto dal piano Verticale,
in
cui è l’Aſſe Viſuale, trouare il ſuo luogo nella
data
diſtanza.
Prendaſi la CE, e ſi metta al numero dell’altezza dell’oc-
chio
ſopra l’Orizonte;
& al numero della diſtanza dell’ogget-
to
dal mezzo, ſi hauerà l’interuallo douuto nella parallela tro-
uata
.
Sia dunque data la diſtanza di piedi 5. 3′, come ſaria
DG
.
Perche CD è 6 piedi, intendaſi 60′. Dunque CE po-
ſta
al 60.
60, l’interuallo 53. 53 darà EI. (ſe CE è troppo
piccola
, prendaſi il triplo, e poi della linea trouata ſi prenda
la
terza parte, e ſarà la EI).
La ragione è, perche come
CD
à DG, così CE à El.
4633Linea Aritmetica.
Terzo, Dato il luogo nel piano della Perſpettiua, data la diſtanza
dell’
occbio dal quadro, e data l’altezza perpendicolare
del
corpo, trouar il punto doue ſi terminarà.
Sia il punto I il luogo nel piano della Perſpettiua: l’altez-
17[Figure 17] za data ſia di
piedi
15 {3/8}, cioè
BS
;
la diſtanza
dell’
occhio
OC
piedi 10 {1/2}.
Faciaſi come
CO
ad SB, così
CH
, cioè EI
data
, ad I T.

Ora
CO ad IB
è
come 21 à
30
{3/4};
meſla
dunque
la EI
all’
interuallo
21
.
21, l’inter-
uallo
30 {3/4}.
30 {3/4}
darà
la IT cercata.
Di qua ſi vede quanto facile ſarà trouare le conuerſe di
queſte
trè propoſitioni.
Primo, ſe ſi farà come CE à CD,
così
OC à BA, s’haurà la diſtanza dell’oggetto.
Secondo,
ſe
come CE à EI, così CD à DS, s’haurà la diſtanza dall’aſse
viſuale
.
Terzo, ſe come EI à IT, così CO à BS, s’haurà di
quanta
altezza perpendicolare ſia l’oggetto viſto in IT.
4734CAPO II.
QVESTIONE NONA.
Come potiamo valerci dello Stromento per pratticar in Numeri
la
Regola del Trè, ò Aurea, che vogliamo dire.
QVeſta prattica veramente non può riuſcire tanto preci-
ſa
per ragione de’ Rotti, per gl’Intieri appariſce
faciliſſima
, e preſta.
Si pigli dal centro A dello
Stromento
con vn Compaſſo la diſtanza ſin al punto corri-
ſpondente
al ſecondo numero delli trè dati (ò per parlare più
vniuerſalmente
, corriſpondente al numero, che è il Conſe-
guentetrà
li dati) &
à queſta diſtanza s’allarghilo Stromen-
to
, applicandola al punto corriſpondente al numero, che è
Primo
Antecedente della Proportione:
perche all’incontro
del
punto, che corriſponde al Terzo numero, ò al Secondo
Antecedente
, ſi prenderà la diſtanza nello Stromento;
e
queſta
applieata dal Centro A ſopra la linea dello Stromento
moſtrerà
il Quarto numero cercato.
Sia per cagion d’eſſempio, ch’io habbia comprato 54
braccia
di panno per 36 zecchini;
& vn’amico ne vorrebbe
hauere
2 I braccia;
Quanto egli à pagare per ſua parte?
Piglio col Compaſſo nello Stromento dal centro ſin al pun-
to
36;
queſta diſtanza applico al 54. 54. E ritenendo queſta
apertura
piglio la diſtanza 21.
21. Queſta traporto dal cen-
tro
dello Strumento la linea, e vedendo che cade ſul pun-
to
14, dico al mio amico, toccali per ſua parte à pagare 14
zecchini
.
La dimoſtratione di ciò è manifeſta, perche ſe di quali par-
ti
54 è AE, ditali 36 s’è preſa EL, dell’iſteſſa miſura
4835Prattica in numeri della Regola del Trè. done AH 21, ſeguirà che HI applicata dal punto A alla li-
nea
AE caderà in vn punto, che moſtrarà di
18[Figure 18] quante parti ella ſia in miſura homogenea al
termine
ſuo corriſpondente, e caderà nel
punto
14.
E perche i’eſſempio poſto è della regola,
diretta
, mettiamone vn’altro dell’@uerſa.

vna
laſtra d’argento lunga piedi 2 {1/2}, elarga
oncie
7:
Vorei che l’orefice ne faceſſe vna
della
ſteſſa groſſezza, larga oncie 10;
Quanto dourà eſſer
longa
?
Quì è certo, che il Primo Antecedente deue eſſere
queſto
numero, che è poſto nelterzo luogo, cioè il 10;
ela
proportione
ordinata ſarà come 10 à 7, così 30 (poiche
piedi
2 {1/2} ſono oncie 30) ad vn’altro.
Preſa dal centro la di-
ſtanza
ſin al punto 7 la colloco trà 10.
10, e ritenuta la ſteſſa
apertura
dello Stromento, prendo la diſtanzatrà 30.
30; e
queſta
diſtanza applicata alla linea dal centro, trouo, che ca-
de
nel punto 21;
e così dico, che la lunghezza cercata dourà
eſſere
di oncie 21.
Così d’vno ſquadrone diſoldati, che
60
di fronte, e 25 di fianco, volendo metterne 40 di fianco,
ſi
cerca, quanti ſariano di fronte:
la proportione ordinata
ſarà
come 40 à 25, così 60, ad vn’ altro, &
operando, come
s’è
detto, ſi trouarà venire 37 difronte:
vero è che ne auan-
zeranno
20:
e perciò ſitrouerà che la punta del Compaſſo
caderà
tra’l 37, e 38.
Potrebbe occorrere, che li numeri foſſer ò troppo grandi,
ò
troppo piccioli, ſi che ò non ſi trouaſſero per la ſua gran-
dezza
nella linea ſegnata dello Stromento, che ſol arriua al
Ioo
, ò non ſi poteſſero commodamente applicar all’apef-
tura
dello Stromento per la ſua picciolezza.
Se foſſero
4936CAPO II. pograndi, conuien diuiderli, e prenderne vna parte aliquo-
ta
;
ſe foſſero troppo piccioli, conuien pigliare li loro multi-
plici
.
E perche queſto può occorrere in più modi, per di-
ſtintione
più chiara, ſarà bene parlar di ciaſcuno partico-
larmente
.
Primo delli trè numeri dati ſe ſolo il Secondo Antecedente
della
Proportione è maggiore di 100, ſi prenda la ſua metà, ò
il
terzo, e poi il numero trouato ſi raddoppij, ò ſi triplichi, e
s’haurà
il quarto numero cercato.
Per eſſempo, 24 perſone
in
vn tal tempo conſumano 30 ſacchi di farina:
in tempo
vguale
120 perſone quanta ne conſumeranno?
La diſtanza
del
centro ſin à 30, applicaſi trà 24.
24; e perche 120 non
fi
troua nella linea, prendo la ſua metà 60, ela diſtanza 60,
60
, applicata alla linea, trouo eſſer 75;
dunque queſta rad-
doppiata
, dico richiederſi 150 ſacchi di farina per 120
perſone
.
Secondo, ſe ſolo il Primo Antecedente, ò ſolo il Primo
Conſeguente
, ò ambidue, ò l’vn, e l’altro Antecedente ſono
maggiori
di 100;
l’vno, el’Altro Antecedente, ò li primi An-
r
ecedente, e Conſeguente, ſimilmente ſi diuidano, e con quel-
le
parti s’operi, come quelle foſſero li termini dati.
In vn
capitale
di ſcudi 2000 s’è fatta perdita di ſcudi 1120;
io che
cihaueuo
per mia parte 75 ſcudi, quanto vengo à perdere?
Perche li due priminumeri ſon troppo grandi, leuo à ciaſcuno
vn
zero, e reſtano le loro decime parti 200, e 112:
e perche
queſtiancora
ſon troppo grandi, li diuido per metà, e ſono le
lor
venteſime parti 100, e 56.
Prendo dunque dal centro al
punto
56, e l’applico tra 100.
100: poi trà 75. 75 prendo la
diſtanza
, &
applicata alla linea dello Stromento, trouo ch’el-
la
è 42;
e perciò dico eſſer la perdita, che mi tocca di 42 ſcudi.
5037Prattica in numeri della Regola del Trè.
Terzo, ſe tutti trè li numeri dati ſono maggiori di 100,
conuien
diuiderli tuttitrè:
E ciò ſi può far ò diuidendoli ſimil,
mente
, come ſe 200 150, che darà 160?
perche, tutti di-
uiſi
per metà, dico, ſe 100 75, che darà 80?
& applicati li
75
tra 100.
100, la diſtanza 80. 80, mi darà 60, e queſto
raddoppiato
120, che è quello che ſi cerca:
Ouero ſi pon-
no
diuidere ſimilmente ſolamente due, cioè ò li due Antece-
denti
, ò il Primo Antecedente col ſuo Conſeguente, e di
quell’altro
numero che reſta, prenderne quella parte che più
piacerà
;
poiche quello, che ſi trouarà, ſarà parte ſimile del
Quarto
, che ſi cerca.
Così ſtando nello ſteſſo eſſempio, ſe
200
150, che darà 160?
Piglio la metà del primo, e del
ſecondo
100 è 75, e del terzo 160 piglio la quarta parte 40,
&
opro come prima, pigliando vltimamente la diſtanza trà
40
, 40, e mi viene 30, il quale quadruplicato mi 120:
ouero delli due Antecedenti propoſti 200, e 160. piglio la
metà
100, e 80, e del primo conſeguente 150 piglio la terza
parte
50, &
oprando, come s’è più volte detto, trouo 40, il
qual’è
la terza parte del numero cercato, cioè di 120.
La ragione di queſto modo d’operare ſtà fondato nella 15,
&
11 del lib. 5. d’Euclide, cioè, che le parti hanno le propor-
tioni
de’ ſuoi intieri, ele proportioni ſimili ad vna ſteſſa pro-
portione
ſono ſimili trà di loro.
E perciò ſe ſia come A al B,
così
C al D, eſſendo {1/2} A al {1/2} B, come A al B, anche ſarà co-
me
{1/2} A al {1/2} B, così C al D, eſſendo come C al D, così {1/3} C al {1/3}
D
ſarà per conſeguenza, come {1/2} A al {1/2} B, così {1/3} C al {1/3} D.
E perche ſe come A al B, così C al D, vale anche permutan-
do
, come A al C, così B al D, ne ſeguirà con l’iſteſſo diſcorſo,
che
come {1/2} A al {1/3} C, così {1/2} B al {1/3} D.
Et in tal modo è manife-
ſta
la ragione delle ſopraccennate operationi.
E quello,
5138CAPO II. quì s’è detto de gl’Intieri riſpetto alle loro parti, così vale la
forma
di diſcorrere delle parti, riſpetto de gl’Intieri, fatta ſo-
lo
la conuerſione de’ter mini, per ciò che appreſſo ſi dirà de
gl’Intieri
riſpetto de’ ſuoi moltiplici.
Il che voluto così
breuemente
accennare, per non replicar con tedio più volte
lo
ſteſſo.
Quarto, ſe ſolo il ſecondo Antecedente ſarà troppo picco-
lo
, baſterà raddoppiarlo, ò triplicarlo, e ſeruirſi di queſto, co-
me
ſe foſſe il vero Antecedente, perche del numero, che ſi tro-
uerà
, dourà pigliarſi la metà, ò il terzo, per hauer il numero,
che
ſi cerca.
Per eſſempio. V na fontana, che getta l’acqua
fempre
vniformemente, riempito vn vaſo capace di 54
botti
d’acqua in 23.
ore, quant’ore ci vogliono per empir vno
capace
di ſol 7 botti?
Piglio dal centro ſin al punto 23. e
queſta
diſtanza applico all interuallo 54.
54. Dipoi perche
7
.
7. è troppo vicino, piglio la diſtanza 14. 14. e queſta ap-
plicata
dal centro cade ſul punto 6;
onde perche il 7 ſi rad-
doppiò
, prendo la metà di 6, e dico;
che in 3 ore s’em pirà il
vaſo
capace di ſol 7 botti.
E’vero, che ciè qualche differen-
za
, e non ſono preciſamente 3 ore, ſolo 2 {53/54}, il che nell’
operatione
, c’habbiamo per la mano, non è da conſiderarſi.
Quinto, ſe ſolo il Primo Antecedente, ò ſolo il Primo
Conſeguente
, ò ambidue, ò l’vn, el’altro Antecedente foſſero
troppo
piccioli, tutti due gl’Antecedenti, ò li Primi Antece-
dente
, e Conſeguente, ſimilmente ſi moltiplichino, raddop-
pino
, ò triplichino, e s’opri, come ſe queſti foſſero li numeri
dati
, perche ne verrà il numero cercato.
Così s’io dico 7 mi
10, che midarà 3?
raddoppio il 7, & il 3, come troppo
piccioli
, &
opro, come ſe cercaſſi, 14 midà 10, che mi darà
6
?
e trouo, ch’è vn poco più di 4.
5239Prattica in numeri della Rego’a de’Trè.
Seſto, ſe tutti trè li numeri dati ſono troppo piccioli, òtut.
ti ſi moltiplichino vgualmente, & il numero, che ſitrouerà
dourà
diuiderſi per il moltiplicatorepreſo, come ſe tutti ſi
raddoppiarono
, ſi deue prendere la metà del trouato, per ha-
uer
quello, che ſi cercaua, come è maniſeſto.
Ouero due,
cioè
ò li due Antecedenti, ò li due Primi termini ſi ponno
moltiplicare
ſimilmente, e l’altro numero moltiplicar altri-
menti
, perche quel che ſi trouerà, ſi dourà diuidere per il nu-
mero
, che moltiplicò queſt’ vltimo.
Per eſſempio: d’vn
drappo
alto cinque quarte il Sarto me ne fece prendere brac-
cia
7 {1/2}, ora per far vna ſimil veſte d’vn drappo alto ſol 3
quarte
, quante braccia à comprarne?
E’certo, che quì è
la
proportione euerſa, cioè che le altezze, e le lunghezze ſo-
no
reciprocamente proportionali, e come la ſeconda altezza
alla
prima aitezza, così la prima lunghezza alla ſeconda lun-
ghezza
, che ſi cerca:
Sidice dunque, come 3 al 5, così 7 {1/2} ad
vn
altro:
quadruplico il 3, & il 7 {1/2}, eſono 12, e 30; duplico
il
5, &
è 10. Oprodunque con queſtitrè numeri 12, 10, 30;
e
preſadal centro la diſtanza ſin al punto 10, l’applico al 12.

12
;
e preſo l’interuallo 30. 30, trouo eſſere 25. Ora perche
il
5 ſolo ſi duplicò, piglio la metà di 25, edico, che del ſecon-
do
drappo me ne fan di meſtieri braccia 12 {1/2}.
Equeſto ſteſ-
ſo
haurei trouato, ſe haueſſi duplicato rutti trè li numeri;
per-
che
come 6 al 10, così 7 {1/2} al 12 {1/2}.
perche ſpeſſo occorre, che l’interuallo, che ſi troua,
non
cade preciſamente ſul punto ſegnato da qualche numero
intiero
, ſi potrà trouare la frattione, &
auuicinarſi più al ve-
ro
in queſto modo.
Si prenda dal centro dello ſtro mento con
vn’altro
Compaſſo la diſtanza ſin’al punto proſſimamente
maggiore
, &
il numero dital punto ſi moltiplichi, quanto
5340C A P O II. può, purche non paſſi il 100, & allargato lo Stromento, à
queſto
numero moltiplice s’applichi la lunghezza preſa con
queſto
ſecondo Compaſſo;
e poi ſi vegga in qual’ interuallo
capiſca
la longhezza trouata col primo Compaſſo;
perche la
frattione
aderente all’intiero già conoſciuto, haurà per De-
nominatore
il numero, che il moltiplicatore, e quanti pun-
ti
ſi trouano mancare per giungcr à quella diſtanza maggio-
re
, tanta deue eſſere la differenza tra’l Numeratore, &
il De-
nominatore
della frattione.
Sia per eſſempio nell’o peratione
trouata
vna tal lunghezza, che applicata dal centro cada tra
li
punti 19, e 20;
onde s’arguiſce, che il numero cercato è 19
con
vnafrattione.
Ora con vn ſecondo Compaſſo preſala
diſtanza
dal centro ſin’à 20, ſe applico queſta al 40.
40, che
è
duplo di 20, non mi può dare ſe non {1/2}, ſe al 60.
60, che è
triplo
, poſſo trouar li Terzi, ſe al 80.
80, che è quadruplo,
trouerò
li Quarti, e finalmente ſe al 100.
100, che è quintu-
plo
, trouerò li Quinti.
Sia dunque applicata alli 100. 100:
e poi col primo Compaſſo, che daua quella miſura minore di
20
, e maggiore di 19, veggoin qualinteruallo ſi poſſa appll-
care
, etrouo che al 97.
97, onde mancando 3 al 100 dico,
chela
frattione aderente al 19 è {2/5};
ſe ſi foſſe applicata al99,
ſaria
ſtato il numero cercato 19 {4/5}.
La ragione di queſta operatione è, perche quelle 20 par-
ticelle
applicate al 100.
100, vengono come ad eſſere diuiſe
in
100 parti, cioè ciaſcuna ne’ſuoi quinti;
ora ſe di quali 100
parti
ſono le 20, ditali 97 ſono quell’altre, è manifeſto;
che à
queſte
mancano {3/5} per arriuar à 20, ecosì ſono 19 {2/5}.
ſe
la
diſtanza prima trouata foſſe ſtata maggiore di 24, e dal
centro
ſin à 25 ſi foſſe applicata al 100.
100, la frattione ſa-
ria
di Quarti, e cadendo la diſtanza trouata ſul 97.
97,
5441Prattica in numeri della Regola delTrè. il numero cercato 24 {1/4}, poiche mancano {3/4}, per eſſere {100/4},
cioè
25.
Forſi riuſcirà ad alcuno più facile queſt’altro modo. Quan-
dola
miſura trouata, e dalcentro applicata ſula linea dello
Stromento
non cade in vn punto intiero, pigliſi con vn’altro
Compaſſo
la miſura ſin al punto proſſimamente minore:
& il
numero
di tal punto moltiplicato, che non arriui à 100, s’a-
pra
lo Stromento, &
al punto, che cortiſponde al numero
moltiplicato
, s’applichi la lunghezza preſa col ſecondo Com-
paſſo
;
poi applicatala miſura, che il primo Compaſſo, il
numero
de’ punti, ehe eccedono quel moltiplicato, ſarà il
Numeratore
della frattione, il cui Denominatore è quel che
il Moltiplicatore.
Sia la miſura trouata maggiore di 17:
Prendo con vn’altro Compaſſo dal centro ſinal punto 17; e
queſta
diſtanza applico al numero 68.
68, quadruplo del 17:
e
perciò la frattione haurà il 4 per Denominatore:
applicata
poi
quella miſura trouata maggiore di 17, trouo che capiſce
al
71.
71: e perciò dico, che eſſendo l’ecceſſo di 3 punti, la
frattione
ſarà {3/4}, ecosì il numero, che ſi cercaua è 17 {3/4}.
Laragione di queſto modo d’operare è, perche in quell’-
applicatione
al numero quadruplo vengono le 17 vnità ad
eſſer
diuiſe in tutti i ſuoi Quarti, che ſono 68;
dunque ſe la
miſur
a trouata di tali Quarti 71, ſarà il ſuo numero 17 {3/4}.
Auuertaſi quì, che può occorrere, che la miſura tolta col
primo
Compaſſo non poſſa applicarſi preciſamente a due
punti
ſimili, come 71, e 71;
ma ſolo a 71, e 72; & in tal caſo
èſegno
, che è più di trè quarti:
e ſe cade così preciſamente
ſu
due punti 71, e 72, ſi può prendere per vna metà;
ſe ca-
deſſe
ſul 71, &
alla metà del 72, ſi potria prendere per vn
Quarto
.
Ora mettiamo, che cada ſu li 71. 72; e così
5542C A P O II. li {3/4}, v’èla metà d’vn Quarto, che è {1/8}, che aggiunto alli {3/4} ſo-
no
in tutto {7/8}.
Sefoſſe caduto alla metà del 72. era vn Quarto
d’vn
Quarto, cioè {1/16}, ecosì tutta la frattionc {13/16}.
E per non laſciare di ſpiegare anche meglio l’vſo di queſto
Stromento
, per trouare con più preciſione le frattioni aggiun-
te
agl’intieri, ſenza obligarcia prendere li numeri moltiplici,
maſſime
, che bene ſpeſſo appena ſi ponno raddoppiare, ò tri-
plicare
;
perciò aggiungerò anche queſto modo d’operare.
Preſo dunque, come ſi diſſe, con vn ſecondo Compaſſo dal
centro
ſin al numero proſſimamente minore, s’apra lo Stro-
mento
, e queſta diſtanza s’applichi a quell’interuallo, che più
piace
, in maniera però, che poila diſtãza, che l’altro Com-
paſſo
poſſa capire almeno tra 100.
100; & il numero dital
interuallo
ſarà il Denominatore della frattione.
Di poi rite-
nuta
l’a pertura medeſima dello Stromento, ſi vegga in qual
interuallo
capiſca la prima miſura.
Il numero de’ punti, che
queſto
ſecondo interuallo è diſtante dal primo già coſtituito,
ſi
moltiplichi per l’Intiero nu mero, che ſi preſe proſſimamen-
ce
minore;
e ciò per la molti plicatione ſi produce, ſarà il Nu-
meratore
della frattione.
Sia la miſura trouata maggiore di 6, ma minore di 7. Pren-
do
dal centro ſin al 6, e queſta diſtanza applico ad arbitrio ad
wn
numero, per eſſempio al 50.
50: e perciò le parti della frat-
tione
ſaranno cinquanteſime.
Quindi applicata la miſura
trouata
, veggo che cade ſul 53, 53.
Dunque preſo l’ecceſſo
3
, lo moltiplico per il numero intiero 6, e ſi 18, per nu-
meratoredella
frattione;
e perciò dico, che la miſura trouata
il nu mero cercato 6 {18/50}.
La dimoſtratione di queſta operatione ſi vede dalla figura
preſente
doue BC è parallela alla DE, e prendendoſi
5643Fratticain numeri della Regola delTrè.19[Figure 19] vguale alla DE, e congiun-
gendoſi
li punti E, F con
vna
linea retta EF, viene
ad
eſſer EF parallela alla
BD
per la 33.
del libro 1.
Dunque per la 2. del lib. 6. come AE ad EC, così BF à FC:
dunque
il rettangolo fatto dalle due EC, BF, cioè DE, appli-
cato
alla prima AE darà la FC:
come appariſce dalla 16. del
lib
.
6. Se dunque DE è il numero 6. collocato ſu lo Stromen-
to
nelli punti 50.
50, cioè in AD, AE, ela miſura trouata BC
s’addatta
alli punti B, &
C 53. 53, ſarà come AE 50, ad EC
3
, così Bf, cioè DE 6 alla FC;
e perciò EC 3 moltiplicando
DE
6 ſà 18 da diuiderſi per AE 50;
onde il Quotiente {18/56} è la
FC
da aggiungerſi alla BF, cioè alla De 6;
ecosì tutta la BC
è
6 {18/50} numero cercato.
Di quì ſi vede, che ſe le due miſure preſe co’due Compaſſi,
come
s’è detto, cadeſſero in tal apertura dello Stromento, che
non
foſſero diſtanti, che vn punto ſolo, il Numeratore della
frattione
ſarà il numero intiero preſo.
Come per eſſempio,
ſe
il numero è 27, &
è applicato all’interuallo 43. 43, e l’altra
miſura
cade ſul 44.
44, diremo, che il numero cercato è
27
{27/44}.
Laragione è, perche l’vnità moltiplicando il 27 non
lo
muta.
Finalmente s’auuerta in queſto modo, che ſe la diſtanza
EC
foſſe di molti punti, &
il numero DE foſſe così grande,
che
riuſciſſe difficile moltiplicarlo per EC così alla mente, ſi
dourà
applicare la DE più vicina al centro A, che così la BC
riuſcirà
più vicina alla DE, &
EC ſarà numero minore.
In vn’altra maniera potiamo ſeruirci di queſto stromento
per
trouar il quarto numero proportionale ſenza applicar
5744C A P O II. numeri al lato dello Stromento, ma a gl’interualli: e poten-
doci
ogni punto ſeruir per due, anche ſenza compaſſo molto
grande
faremo ciò che deſideriamo.
Per eſſempio 168 mi
72, che coſa mi darà 63?
Diuido li 168, & li 72 per me-
, e ſono 84, e 36.
A qualunque apertura dello Stromento
prendo
l’interuallo 84.
84, con vn compaſſo, e col ſecondo
compaſſo
alla ſteſſa apertura dello Stromento prendo 36, 36.
Ritengo li Compaſſi così, & applico il primo compaſſo al
terzo
numero dato, cioè à 63.
63. allargando lo Stromento,
&
a queſta apertura applicando il ſecondo compaſſo, trouo
che
cade nell’interuallo 27.
27. onde conchiudo, che il quar-
to
numero cercato è 27.
Queſta prattica è manifeſta per la
coſtruttione
dello Stromento;
perche di quali parti 84 era
la
prima linea compreſa dal primo compaſlo, di tali 36 era
la
ſeconda:
ora preſa la prima di 63, la ſeconda viene ad eſ-
ſere
di 27.
Queſto modo d’operare moſtra vna grandiſſima facilità per
ſciogliere
le queſtioni appartenenti al moltiplico de’capitali,
quando
corrono intereſſi ſopra intereſſi, cioè che il frutto di
ciaſcun
anno a capo d’anno s’accreſce al capitale:
il che ſi ,
eſſendo
noto, quanto per cento ſia il frutto, perche ſe il 100
guadagna
nel primo anno per eſſempio 4.
ſarà il capitale del
ſecondo
anno 104;
e così biſogna dire, ſe 100 a capo del pri-
mo
anno 104, che coſa darà 104 a capo del ſecondo anno?
e ſi troua, che 108 {16/100}. E poi ſeguitando all’ iſteſſo modo
a
replicare la regola del Trè, ſe 100 104, che coſa darà
108
{16/100} a capo del terzo anno?
tante volte ſi replicherà, quan-
ti
ſon gl’anni, che ſi laſcia il denaro a moltiplico.
Il che, co-
me
ſi vede, porta tempo, e fatica nel calcolo.
Ma ſe le linee
Aritmetiche
dello Stromento ſono accuratamente
5845Prattica in numeri della Regola del Trè. queſta operatione ſi farà con pochiſſimo trauaglio.
Sapendoſi quanto per cento ſi guadagna, prendaſi la metà
del
100, che è 50, ela metà del frutto annuo:
& aperto lo
Stromento
ad arbitrio, prendaſi l’interuallo 50.
50, ma con-
ſeruiſi
il compaſlo così aperto, come ſi preſe queſta prima
miſura
, ouero ſi tiri vna linea vguale à tal’apertura, per hauer-
ne
memoria, ouero ſi prenda queſta prima lunghezza vguale
ad
vn numero determinato di punti preſi ſul lato dello Stro-
mento
;
e poi con vn’altro Compaſſo (ſe per altro in vno de’
modi
detti non ſi conſeruaſſe memoria della prima larghez-
za
) eſſendo ancora lo Stromento allargato come prima, ſi
prenda
l’interuallo corriſpondente alla metà del capitale, e
del
frutto;
e così ſe il frutto è 4 per 100, prendaſi 52. 52, ſe
foſſe
6 per 100, prendaſi 53.
53; e così de gl’altri. Queſta
larghezza
vltima di Compaſſo per il ſecondo anno, di nuouo
s’applichi
al 50.
50, allargando lo Stromento, e di nuouo ſi
prenda
il 52.
52, ſe alli 4, ouero il 53. 53, ſe alli 6 per
100
.
Di nuouo queſt’vltima lunghezza per ilterzo anno s’ap-
plichi
al 50.
50, con allargare lo Stromento, & al 52. 52 s’ha-
urà
la lunghezza conueniente al terzo anno;
e così tante vol-
te
, quanti ſon gl’anni, che ſi laſcia a moltiplico.
Finalmente
ſi
paragoni la prima larghezza, che preſa da principio con
queſt’vltima
trouata;
ela proportione di quella prima a
queſt’vltima
è la proportione del capitale meſſo da principio
allo
ſteſſo accreſciuto d’anno in anno, con i frutti, che diuen-
tarono
capitale.
Così ſe furono alli 4 per 100, troueremo che
li
100 in capo a dieci anni diuentano 148 {1/4} quaſi, cioè vn
poco
più d’vn quinto:
Onde dico, ſe in dieci anni 100 mi
danno
148 {1/4}, nello ſteſſo tempo vn capitale di dieci mila
ſcudi
diuerrà 148 25.
5946C A P O II.
In altra maniera ſi può operare ritenendo ſempre la me-
deſima
apertura dello Stromento, ma prendendo nel ſuo lato
inumeri
.
Per eſſempio ſia al 4 per 100: prendaſi dal centro
A
ſin al 52 la diſtanza, e queſta ſi metta tra 50, 50, e queſta
è
l’apertura dello Stromento ſenza mutarla.
Ora prendaſi
la
metà del numero del capitale, e ſe è troppo grande, pren-
daſi
vna parte aliquota di eſſo;
come ſe foſſe il capitale 300
Scudi
, la ſua metà è 150, prendaſi 75, che è la 4.
parte. E col
compaſſo
preſo l’interuallo 75.
75, mettaſi vna punta nel cen-
tro
, e ſu li lati dello Stromento leggiermente ſi ſegni con l’al-
tra
punta;
prendaſi queſto interuallo tra li ſegni fatti, e di
nuouo
dal centro ſi traporti, e ſegniſu li lati;
e ciò tante volte
ſi
replichi, quanti ſono gli anni:
così ſe foſſero cinque anni,
ſi
prendano cinque volte gl’interualli, e l’vltimo, cioè il quin-
to
interuallo traportato dal centro ſul lato dello Stromento,
darà
il numero cercato;
e caderà proſſimamente al punto 91.
Si che 75 ſcudi a capo di cinque anni danno 91 ſcudi proſſi-
mamente
;
e perche 75 è la quarta parte di 300, diremo che
300
ſcudi a capo di cinque anni ſaranno proſſimamente ſcu-
di
364.
Di queſto modo d’operare la ragione è manifeſta,
perche
ritenuta ſempre l’apertura medeſima dello Stromento
tutti
i lati a gl’interualli ſono come 50 à 52, cioè 100 a 104;

e
perche gl’interualli ſucceſſiuamente ſi traportano ſu li lati,
perciò
ſempre ſi cõtinua la proportione iſteſſa di 100 a 104.
Che ſe haueſſi curioſità di prouarlo col calcolo, ſe non
prenderai
di volta in volta le frattioni proſſime alla vera
ora
maggiori, ora minori, ma tutta la frattione intiera
(la quale è nel ſecondo anno di centeſime, nel terzo di dieci-
milleſime
, e così ogn’anno aggiungendo due zeri al denomi-
natore
) trouerai nel decimo anno vna frattione, che
6047Prattica in numeri della Regola del Trè. per denominatore l’vnità con diciotto zeri, & il numeratore
tale
, che è proſſimo ad vn quarto d’vnità.
E ſe cercaſſi per
vent’anni
, l’vltimo denominatore ſaria di 38 zeri, ſempre due
meno
del doppio del numero de gl’anni, eſſendo che per il
primo
anno non ſi la diuiſione per 100, e per gli altri anni
ſi
aggiongono ſempre due zeri al denominatore.
In ſomma
(perche queſte coſe ſi ſcriuono per li meno eſperti) baſterà
per
il fecondo anno moltiplicar il capitale col frutto in ſe ſteſ-
ſo
, e per l’iſteſſo capitale col frutto, cioè per 104, ouero 105,
ò
altro, moltiplicar di mano in mano i prodotti;
e poi veden-
do
quante volte hai fatto tal moltiplicatione, taglia dal nu-
mero
vltimamente prodotto due volte altre tante figure;
co-
me
ſe hai fatto la moltiplicatione cinque volte, taglia alla de-
ſtra
dieci figure, e queſte ſono il numeratore della frattione
aderente
al numero d’intieri ſignificato dall’altre figure re-
ſtanti
;
e queſto ſaria il moltiplico del capitale fatto in 6 anni.
Onde ſi vede eſſer quaſi vna progreſſione Geometrica, la cui
Radice
è il capitale col frutto, cioè 104, &
c. principiante
dall’vnità
.
E perciò in tal caſo conuiene trouar quella Pote-
ſtà
, ò quel Grado della Progreſſione, il cui Eſponente è il nu-
mero
de gl’anni (nel che ſe bene viſono alcuni compendij, v’è
però
di molta fatica,) e trouato tal Grado della detta progreſ-
ſione
, tagliarne, come s’è detto, le figure alla deſtra due meno
del
doppio del numero di tal Grado, perche realmente il pri-
mo
termine della progreſſione non è l’vnità, ma il 100.
Il che
ſia
detto per moſtrare di quanto compendio ſia l’vſo di que-
ſto
Stromento, con cui preſtiſſimo ſi coſa per altro operoſa.
Quindi volendo ſi ſa pere in quanto tempo raddoppiaraſſi
il
Capitale, ſi piglia vna linea, &
all’interuallo 50. 50, ſia appli-
cata
tal linea, dipoinel modo detto, conſiderato il frutto
6148C A P O II. nuo, tante volte ſi replica l’operatione, ſin che ſi venga ad ha-
uer
allargato il compaſſo, in modo che comprenda il doppio
della
linea data da principio:
e con quante operationi verrai
ad
hauere tal linea doppia della data, tanti anni ſi ricercano
per
raddoppiar il capitale.
Dalle coſe dette ſi raccoglie anche il modo per tramutar
tra
di ſe le ſpecie delle monete, eſſendo conoſciuto il lor valo-
re
, riducendolo prima alla medeſima ſemplice denominatio-
ne
;
come ſe il valore d’vna ſpecie di moneta foſſe compoſto
di
lire, e ſoldi, ſi riduce il valor d’ambidue in ſoldi, e così dell’
altre
denominationi di valore, e quando fatta queſta riduttio-
ne
riuſciſſero i numeritroppo grandi, baſterà prendere, di
ambidue
li numeri eſprimenti il valore, vna medeſima parte
aliquota
.
Per eſſem pio s’hanno a ridurre Ongari in Doppie;
eſſendo il valor dell’Ongaro 17 giulij, quello della Doppia
30
giulij, è manifeſto, che 30 Ongari ſono 17 Doppie, per-
che
l’iſteſſo numero ſi produce prendendoſi trenta volte il
17
, e prendendoſi diciſette volte il 30.
Dunque il numero de
gl’Ongari
al numero delle Doppie ſarà reciprocamente co-
me
il valor della Doppia al valore dell’Ongaro.
Perciò aper-
to
ad arbitrio lo Stromento, prendo con vn compaſſo l’inter-
uallo
30.
30, e con vn’altro compaſſo l’interuallo 17. 17.
Poſcia
per ridurre vn numero d’Ongari in Doppie, applico
il
primo compaſſo all’interuallo corriſpondente al numero
dato
de gl’Ongari, &
il ſecondo compaſſo con la ſua apertu-
ra
caderà nel numero competente delle Doppie, ò ſe ſi foſſe
preſa
vna parte aliquota del numero de gl’Ongari, s’haurà ſi-
mile
parte del numero delle Doppie.
Così ſe foſſero dati
180
Ongari, prendo la metà, che è 90, &
applico l’apertura
del
primo compaſſo all’interuallo 90.
90; & il ſecondo
6249Pratticain numeri della Regola del Trè. paſſoapplicato, caderà al 51. 51. Dunque conchiudo, che
90
Ongariſono Doppie 51, e perciò 180 Ongari ſono Dop-
pie
102.
Per il contrario ſe voleſſi cambiar Doppie in Ongari,
al
numero delle Doppie applico il ſecondo compaſſo, con
cui
ſi preſe il valore delli Ongari;
e l’altro compaſſo darà il
numero
de gl’Ongari:
Siano date Doppie 204, perche il nu-
mero
è troppo grande, piglio la ſeſta parte, che è 34, &
ap-
plico
il ſecondo compaſſo con la ſua apertura all’interuallo
34
.
34, e poi l’altro compaſſo cadendo nell’interuallo 60. 60,
moſtra
, che ſi come il 34 era la ſeſta parte del numero delle
Doppie
, così il 60 è il ſeſto delnumero de gl’Ongari, onde
Doppie
204 ſi cambiano in Ongari 360.
Che ſe il valore è compoſto di diuerſe ſpecie, come in Vene-
tia
lo Scudo è lire 9 ſoldi 6, &
il Zecchino nuouo lire 17, con-
uien
riſoluer tutto in ſoldi, ſi che lo Scudo è ſoldi 186, &
il
Zecchino
ſoldi 340, e perciò 340 Scudi ſono Zecchini 186,
e
nella ſteſſa proportione ſono le parti aliquote ſimili.
Onde
perche
il 340, &
il 186 ſon troppo grandi, ſi prende la lor
quarta
parte 85, e 46 {1/2}, come ſe queſto foſſe il valore (pi-
gliandoſi
adeſſo non più il valor in ſoldi, in groſſetti, eſſen-
done
85 groſſetti in vn Zecchino, e 46 {1/2} in vno Scudo) e ſi
opera
come di ſopra.
Auuertaſi in queſte operationi eſſere molto meglio, e più
ſicuro
, quando quella prima apertura dello Stromento arbi-
traria
ſi piglia aſſai grande, perche poi nelle ſeguenti opera-
tioni
rieſce maggior diſtintione, ſenza pericolo di prender
vn’
intiero di più.
Vero è che queſta operatione, come mec-
canica
, non darà la preciſione della frattione aderente a gl’in-
tieri
, queſta poi ſi troua, eſſendo aſſai hauer ſubito notitia
de
gl’intieri con qualche facilità.
Come nel propoſto
6350CAPO II. pio ſi vuol ſapere quanti Zecchini ci vogliono per far la ſom-
ma
di cento ſcudi.
Preſi gl’interualli 85, e 46 {1/2}, applico il
maggiore
all’interuallo 100.
100, che è il numero dato de gli
ſcudi
, &
il minore veggo eſſer più di 54, e meno di 55, onde
dico
li 100 Scudi cambiarſi con Zecchini 54, &
alcune lire
di
più:
E queſte ſi trouano paragonato inſieme il valore di
100
Scudi, e di 54 Zecchini, poiche la loro differenza è quel-
lo
, che deue aggiungerſi alli 54 Zecchini trouati.
E queſto che s’è detto della traſmutatione delle monete
tra
diloro, ſi deue intendere di tutte l’altre miſure, ò ſiano
dell’iſteſſo
paeſe con diuerſe denominationi, o ſiano di paeſi
diuerſi
con l’iſteſſa denominatione , ma con grandezze di.
uerſe; perche hauutaſi la loro proportione, ſi tramutano con
proportione
reciproca.
Così perche lo ſtadio Romano è
paſſi
125, &
il miglio paſſi 1000, mille ſtadij Romani ſono
125
miglia Romane:
e perche lo ſtadio Greco era di piedi
antichi
Romani 600, elo ſtadio Aleſſandrino di piedi 720, è
manifeſto
, che 600 ſtadij Aleſſandrini erano 720 ſtadij Gre-
ci
:
Onde ſi vede correr quì la ſteſſa operatione, che s’è detta
per
la traſmutatione delle monete.
Ma forſi troppo lungamente ci ſiamo fermati in moſtrare
queſto
vſo dello Stromento di Proportione nella Regola del
Trè
, per deſiderio d’eſſer meglio inteſi dalli principianti:
i
quali
dalle coſe quì dette, potranno raccogliere ciò che deb-
ba
farſi in caſi ſimili.
6451Trouar Particelle piccioliſsime d’vna linea.
QVESTIONE DECIMA.
Come
d’vna linea data ſi poſſano prendere particelle piccioliſsime
quante
ſe ne voranno.
QVeſta queſtione in ſoſtanza non è diſferente da quello,
che
s’è detto nella prima, e ſeconda queſtione di que-
ſto
capo ſecondo, ad ogni modo per facilità mag-
giore
di chi non foſſe così prattico, ò non haueſſe così ben
compreſo
, ciò che iui s’è detto, ſi conſidera quì la prattica
di
trouare vna linea, che contenga vn determinato numero
di
minute particelle d’vna linea data.
E quì conuien oſſeruare, che ſe bene la linea dello Stro-
mento
non è attualmente diuiſa, che in 100 parti vguali, ad
ogni
modo eſsẽdo all’occhio aſſai manifeſta la metà di ciaſcu-
na
diqueſte centeſime, vien ad eſſere virtualmente ſegnata in
200
parti.
Quindi è, che ſe d’vna linea applicata all’interuallo
100
.
100. voleſſi hauere {157/200}, baſta ch’io cerchi l’interuallo
78
{1/2}.
78 {1/2}, perche ciaſcuna parte delle ſegnate nello Stro-
mento
vale per due.
Così d’vna linea data ſe bramo hauere
{141/153} diuiſo per metà li 153, viene 76 {1/2}, &
a queſto interuallo
76
{1/2}.
76 {1/2} applicata la linea data, l’interuallo del numero,
che
è la metà del 141, cioè 70 {1/2}.
70 {1/2}, mi darà la parte
che
ſarà {141/153} della linea data.
ſe voleſſi, che tali particelle non foſſero leuate, ma
aggiunte
ad vna linea vguale, ò moltiplice alla data;
ſe bene
baſterebbe
tirar vna linea indefinita, e da quella leuar vna
parte
vguale, ò moltiplice alla data linea, &
a queſta parte
leuata
aggiungere le ſudette particelle;
ad ogni modo
6552CAPO II. volte per ragione, ò della picciolezza della
20[Figure 20]21[Figure 21] linea, ò del poco numero di dette particelle,
riuſcirebbe
incommodo il prenderle ſepara-
tamente
:
Perciò in tal occaſione applicata la
linea
data al numero, che è la metà del deno-
minatore
delle particelle, ſi intenderanno
gl’intieri
vguali alla data linea riſoluti in ſimili
particelle
, &
alla lor ſomma aggiunto il nu-
mero
delle particelle:
ò più toſto intendaſi
vna
ſola parte vguale alla linea data riſoluta
in
tali particelle, con l’aggiunta del loro nu-
mero
;
e la metà di tal ſomma darà il punto
nello
Stromento, doue ſi trouerà la linea, che
ſi
cerca.
Per eſſempio è data la linea H, e ne vor-
rei
vna, che della detta linea foſſe 1 {71/100}.
Perche 100 è il denominatore delle particel-
le
, applico la linea H all’interuallo 50.
50.
Dipoi
intendo quell’ altra linea nella parte
vguale
alla H diuiſa in 100 particelle;
e perciò
tutta
ſara {171/100} della H.
Dunque la metà di 171,
cioè
l’interuallo 85 {1/2}.
85 {1/2}, mi darà nell’inde-
finita
MN la parte MX, che ſarà 1 {71/100} della li-
nea
H.
Che ſe haueſſi voluto vna linea, che
di
detta linea H foſſe 4 {71/100};
haurei in vna linea preſo trè vol-
te
la lunghezza della H, &
a queſte haurei aggiunta queſta
trouata
MX;
etutta la linea compoſta ſaria ſtata quella, che
ſi
cercaua.
E queſto che s’è detto delle parti centeſime, s’intende,
quando
la linea data non è così grande, che ſe ne poſſa
6653Trouar particelle piccioliſsime d’vna linea. der ò il quinto, ò il decimo, ò altra tal parte da poterſi com-
modamente
applicar allo Stromento.
Poiche ſe la data linea
foſſe
così grande, che ſe ne poteſſe prendere la quinta parte,
&
applicarla all’interuallo 100. 100, ſi potriano hauere le
milleſime
, prendendo quel numero di milleſime, che auanza,
cauatine
tutti li quinti del mille, cioè tutti li 200, &
applican-
do
la metà del reſto all’interuallo, che gli corriſponde.
Come
ſe
ſi voleſſero {792/1000} della linea;
queſta diuiſa in cinque parti, &
applicato
vn quinto d’eſſa all’interuallo 100.
100, cauo dal
792
trè volte il 200, e perciò prendo vna linea, che ſia trè
quinti
della data, e queſta ſarà {600/1000}:
il reſto 192 applico all’
interuallo
della ſua metà, cioè a 96.
96, & aggiunta alli detti
trè
quinti la longhezza trouata in queſto interuallo, tutta ſarà
{792/1000} della data linea.
E queſta aggiunta al doppio della li-
nea
data, farà vna lunghezza, che ſarà alla data come 2 {792/1000}.
E così dell’altre.
Nella ſteſſa maniera ſe la linea data foſſe così lunga, che la
ſua
decima parte poteſſe commodamente applicarſi all’iter-
uallo
50.
50, commodiſſimamente ſi trouerà vn’altra linea in
proportione
ſuperpartiente di milleſime;
perche eſſendo vna
decima
della linea applicata al 50.
50, s’intende detta Deci-
ma
diuiſa in 100;
e così tutta la linea in 1000. Onde ogni me-
de’puntiſegnati nello Stromento, valendo vna centeſima
della
Decima, vien ad eſſer {1/1000} della linea intiera.
Quindi ſe
della
linea data, la cui Decima s’è applicata all’interuallo 50.
50, vorrò vn’altra linea, che ſia 1 {96/1000}, prendo il numeratore,
come
ſe foſſe 196, e la ſua metâ 98 applico all’interuallo 98.

98
, e queſta lunghezza aggiungo à noue decime di tutta la
linea
, poiche ne preſi vna da principio.
E generalmente in
queſto
metodo d’operare, tutto il numero ſi butti in
6754CAPO II. me, e poi delle centenara, che ſono in tal numero, ſi prendo-
no
tante decime della data linea, ma vnadi meno, e col reſto
s’operi
come s’è detto.
Così ſi voglia vna linea, che ſia della
data
3 {240/1000};
tutto è 3240 milleſime: delle 32 centenara ne pi-
glio
31, ecosì replico la data linea trè volte, e v’aggiungo vna
decima
:
del reſto 140 opro come s’è detto, & aggiungo a
queſta
linea di 31 decime della data l’interuallo 70.
70, che è
la
metà di 140:
& in tal modo ſarà la linea 3 {240/1000} della data.
CAPO TERZO.
Come s’habbia a diuider il Compaſſo di Proportione per le
Superficie
Piane, & vſo di queſta linea Geometrica.
POiche queſte coſe non ſi ſcriuono per huomini dotti,
conuien
ricordar à quelli, che ſono men’eſperti, che fi-
gure
ſimili ſon quelle, che tra di loro hanno gl’angoli vguali
(a benche gl’angoli di ciaſcuna ſiano tra di ſe diſuguali) &
i
lati
, che fanno gl’angoli in vna, ſono proportionali alli lati,
che
fanno gl’angoli vguali nell’altra figura;
come le definiſce
Euclide
nel principio del libro 6, &
ilati, che nell’vna, e l’altra
figura
ſi corriſpondono, ſi chiamano Lati Homologi.
In oltre
(come ſi dimoſtra nella 19.
e 20. del lib. 6.) così li triangoli,
come
l’altre figure poligone ſimili, hanno trà di loro la pro-
portione
duplicata, della proportione, che ſi troua trà li lati
Homologi
;
cioè continuando la proportione de’ſudetti lati,
come
il primo termine al terzo, così le figure trà di loro.
On-
de
ſe per cagion d’eſſempio vn lato è la metà dell’altro, con-
uien
continuare la proportione di 1 a 2, con vn terzo termi-
ne
, eſarà 4;
e così la proportione di quelle due
68
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69Capo Terzo22[Figure 22]
70
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7155Linea Geometrica. piane ſimili è come 1 a 4 Così ſe li lati foſſero come 2 a 3, queſta proportione ſi continua in tre termini, cioè 4, 6, 9, ele ſuperficie ſono trà di loro come 4 a 9: e così di tutte l’altre.
Ora ſicome nelli numeri, quando ſon trè minimi numeri
continuamente
proportionali, li due eſtremi ſono numeri
quadrati
, per il primo corollario della prop.
2. del lib. 8. e li
numeri
piani ſimili hanno la proportione duplicata della pro-
portione
de’lati Homologi, per la 18.
del lib. 8. onde ne ſie-
gue
, che li numeri piani ſimili hanno trà diloro la proportio-
ne
de’Numeri Quadrati de’lati Homologi;
Così parimenti le
ſuperficie
piane ſimili, hauendo la proportione duplicata de’
lati
Homologi, la qual proportione iſteſſa ſi troua trà li qua-
drati
de’ſudetti lati Homologi, ſi dicono hauere trà di loro la
proportione
delli quadrati de’lati homologi;
Eſe ben ſi potria
dire
, che dette ſuperficie ſimili hanno la proportione de’trian-
goli
ſimili, e ſimilmente poſti ſopra li detti lati Homologi;
ad
ogni
modo per eſſer grande la varietà de’triangoli ſimili, che
ſopra
detti lati ſi ponno intendere, perciò ſi dice più toſto, che
hanno
la proportione de’quadrati di detti lati, poiche per la
vguaglianza
de gl’angoli, e de’lati, che è nel quadrato, dato
vn
lato, e conoſciuto tutto il quadrato.
Quindi è, che per conoſcere qual proportione habbiano
due
figure ſimili, baſta conoſcere qual proportione habbiano
li
quadrati de’loro lati Homolgi.
E per il contrario conoſciu-
ta
la proportione de’quadrati, ſi manifeſtarà quella de’lati, la
qual
è ſubduplicata di quella de’quadrati.
Onde ſe ſaranno
date
due linee, e ſi deſiderino due quadrati nella proportio-
ne
di dette due linee;
conuien trouar trà quelle vna media
proportionale
, &
i quadrati della prima, e della ſeconda han-
no
la proportione della prima alla terza:
e ciò che
7256CAPO II. ti ſi dice, s’intenda anche delle figure ſimili, e ſimilmente po-
ſte
ſopra la prima, e ſeconda linea delle trè continuamente
proportionali
.
Perciò volendo ſopra vnalinea retta ſegnar
ilati
di figure ſimili, le quali habbiano vna determinata pro-
portione
, baſterà che ſopra detta linea ſi ſegnino i lati de’
quadrati
nella ſteſla proportione.
E queſti ſono facili a tro-
uarſi
per la 47.
del Lib. 1.
Per venir dunque all’atto di ſegnar, e diuidere lo Stro-
mento
per ſeruircene nelle ſuperficie piane, ſitiri dal centro
A
, vna linea retta AZ;
& vn’altra vguale A S: le quali nonè
neceſſario
ſegnare ſin ad A, ma baſterà, che comincino à ve-
derſi
in F, e G;
in maniera tale però, che la diſtanza A F ſia
capace
di 15 diuiſioni, caſo ch’ella foſſe {1/2} di tutta la AZ;
di
che
ſi vedrà la ragione poco appreſſo.
Di poi la diſtanza A F dal punto F ſi vada replicando nel-
la
linea A Z, in maniera, ch’ella venga diuiſa in parti vguali;
che quì non ponno commodamente eſſere più di 8. per
far
più diuiſioni conuerrebbe, che lo Stromento foſſe più lun-
go
.
Eciò che ſi dice della linea A Z, ſi faccia anche nella A S,
ſenza
che habbiamo più di meſtieri diricordarlo.
Alli punti
notati
ſi ſcriuano li numeri quadrati, intendendoſi nel punto
F
1, e cosìne gl’altri, 4, 9, 16, 25, 36, 49, 64, i quali ſono li
numeri
quadrati di 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, conforme, che A 4 è
dupla
di A F, &
A 9 è tripla della ſteſſa A F, e così dell’altre.
E
più volontieri da me ſi notano le diuiſioni di tal linea con
li
ſo pradetti numeri quadrati, acciò quelli ſteſſi manifeſti-
no
l’vſo dital Linea eſlere per le figure piane.
La ragione
poi
di notare tali numeri è, perche eſſendo A 4 doppia di
A
F, il quadrato di A 4 è quadruplo del quadrato di AF:
e
perche
A 9 è tripla di AF, ilſuo quadrato è noncuplo, ecosì
de
gl’altri.
7357Linea Geometrica.
Volendoſi dunque notare ſu la linea AZ ilati de’quadrati,
che
vanno creſcendo ſecondo l’ordine naturale de’numeri, ſi
vede
che eſſendo dall’vnità al 4 la diſferenza 3, e dal 4 al 9
la
differenza 5, dal 9 al 16 la differenza 7, e così di mano in
mano
aggiungendo li numeri diſpari, neceſſariamente ne ſie
gue
, che delle ſette parti della linea F 64 la prima ſi diuide in
trè
, la ſeconda in cinque, la terza in ſette, la quarta in noue,
la
quintain vndici, la ſeſta in tredeci, e la ſettima in quindeci.
Perciò ſi diſſe, che la diſtanza AG, ò AF, che ſi piglia per il
lato
del primo Quadrato, douea eſſer tanto lunga, che foſſe
capace
di 15 diuiſioni.
Onde appariſce, che volendoſi pro-
ſeguire
oltre 64, conuerrebbe che lo Stromento foſſe aſſai
più
lungo, acciò la AF ſi pigliaſſe così grande, che vi ſi poteſ-
ſero
commodamente notare tutte le diuiſioni neceſſarie per
l’vltima
parte, le quali, come s’è accennato, vanno ſempre
creſcendo
di moltitudine, conforme creſcono li numeri diſpa-
ri
.
Quindi è, che riuſcendo queſte diuiſioni tra di loro diſu-
guali
, &
in maniera, che la diſtanza dal centro A à ciaſcun-
punto
non la proportione del numero, che gli corriſpon-
de
, cioè A 1 ad A 2, nonè come à 2, anzi più toſto A 2 è tra
A
1, &
il ſuo duplo Media Proportionale di medietà Geo-
metrica
;
perciò queſta linea in tal modo diuiſa può, e ſuole
da
molti chiamarſi linea Geometrica, à differenza della pri-
ma
, che habbiamo chiamato Aritmetica nel Capo prece-
dente
.
per fare nella linea AZ le diuiſioni per notar’i lati de’
Quadrati
moltiplici del Quadrato di AF, ſecondo l’ordine
naturale
de’ numeri, è neceſſario ſopra vn piano (e ſarà otti-
ma
vna laſtra dirame ben pulita, poiche in eſſa appariſcono
facilmenteli
ſottiliſſimi ſegni, che ſi faranno colla punta
7458CAPO III. Compaſſo) tirar vna linea vguale alla AZ dello Stromento, &
in
eſſa prender AC vguale alla AF, dello Stromento, e queſta
replicarla
in 4, 9, 16, &
c. E per hauer poile altre diuiſioni,
dal
punto A ſi tiri la perpendicolare AB vguale alla AC:
ma
auuertaſi
di metter ogni diligenza per farla giuſtiſſimamen-
te
perpendicolare, e preciſamente vguale alla AC;
perche
in
vna di queſte due coſe, che ſi manchi, ridonda poinelle
diuiſioni
non picciola imperfettione.
Perciò ſarà bene fare
la
ſudetta perpendicolare più lunga del biſogno, acciò ſi poſ-
ſano
far le pruoue più accertate, ſe l’angolo A ſia retto:
e tro-
uatoſiretto
, allhora ſe ne taglia la AB vguale alla AC.
E ciò
fatto
, tutto è preparato per le diuiſioni deſiderate.
Prendaſi dunque la diſtanza BC, e ſi traporti in AD, e ſarà
A
D il lato del Quadrato duplo del Quadrato di AC;
come
appariſce
dalla 47.
dellib. 1. eſſendo vgualitra diſeilati AB,
A
C.
Quindi preſa la diſtanza BD ſi traſporti in AE, e queſto
ſarà
illato del quadrato tripolo del quadrato di AC;
perche
il
quadrato di BD, cioè di AE è vguale alli quadrati di DA,
&
AB, cioè à trè quadrati di AB, cioè di AC. E così ſuſſe-
guentemente
pigliando la diſtanza B 4, e traſportandola dal
punto
A, s’haurà il lato del quadrato quintuplo, &
in tal ma-
niera
ſi procederà in ciaſcun punto, pigliando la diſtanza da
quello
al punto B, e traportandola la linea, che ſi diuide.
E per non far molta fatica poco vtilmente, facendo diui-
ſioni
non tanto aggiuſtate, ſi potranno di tanto in tanto nel
progreſſo
far alcune proue per vedere, ſe le diuiſioni ſon fate
giuſtamente
.
Ora perche A 4 è il doppio di AC, cioè AB,
preſoſi
da principio, ne ſe ne può fiſicamente dubitare, pren-
deremo
la diſtanza A 4, e poſto vn piede del compaſſo in B,
vedremo
ſe l’altro piede cade giuſtamente in E, e ſarà
7559Linea Geometrica che AE è preſa giuſtamente per il lato del triplo Quadrato.
E perche AE fatta vguale alla BD, ſarà anche ſegno, che
A
D preſa con preciſione.
per eſſaminar anche di van-
taggio
ſe AD ſia giuſta, ella ſi replichi in H, ſi che AH ſia-
doppia
di AD:
dunque il quadrato di AH è quadruplo del
quadrato
di AD;
e perche il quadrato di AD ſi ſuppone du-
plo
del quadrato di AC, ne ſeguirà, che il quadrato di AH ſia
ottuplo
di quello di AC.
Dunque in H cade la diuiſione 8.
Ora
prendendoſi la diſtanza A 9, ſi traporti dal punto B in H,
poiche
eſſendo BH lato del quadrato noncuplo, ſarà manife-
ſto
, che AH è lato dell’ ottuplo, e per conſeguenza AD del
duplo
, come ſi cercaua d’eſſaminare.
Che ſe in queſte proue
non
ſi trouaſſero corriſponderſi li punti così preciſamente, di
nuouo
s’eſſamini la rettitudine dell’angolo A, e l’vguaglianza
di
AB con AC, &
emendate queſte ſi proceda auanti.
Trouati giuſti queſti punti eſſaminati, con eſſi ſe ne po-
tranno
eſſaminare de gl’altri, ò anche da principio notare
con
ſicurezza;
perche ſe AD replicata in H cade nel 8, repli-
cata
di nuouo darà il lato del qnadrato noncuplo di AD, cioè
18
, e di nuouo replicata darà il lato del ſedecuplo, cioè 32, e
preſa
la quinta volta caderà nel termine del lato del Quadra-
to
, che contiene 25 volte il Quadrato di AD, cioè 50 volte il
primo
Quadrato di AC Così parimenti AE, che è 3 dupli-
cata
darà 12, triplicata darà 27, quadruplicata 48.
Così A
5
duplicata darà 20, e triplicata 45.
A 6 duplicata darà 24,
e
triplicata 54.
A 7 duplicata darà 28, e triplicata darà 63.
A 10 duplicata darà 40. A 11 duplicata darà 44, e così del-
l’altre
ſin’à A 15, che duplicate darà 60.
Per eſſaminare poi gl’altri punti, ſi prenda da vno di queſti
già
certi, e determinati la diſtanza ſin’à B, e s’applichi in
7660CAPO III. e caderà nel punto proſſimamente maggiore; di nuouo ſi
prenda
dall’iſteſſo punto ſin’ad A, e s’applichi in B, e caderà
nel
punto proſſimamente minore, ſe da principio s’oprò giu-
ſtamente
.
Come per eſſempio, habbiamo certo il punto di
16
, prendo la diſtanza B 16, e dourà darmi A 17;
e così A 16
dourà
dare B 15:
il che ſe ſarà, moſtrerà, che quando ſi preſe
B
14 per notare A 15, s’era oprato bene.
E così de gl’ altri.
Vn’altra maniera aſſai facile per trouare ilati de’quadrati
ſi
colbene-
23[Figure 23] ficio d’vn ſe-
micircolo
de-
ſcritto
ſopta
la
lunghezza,
di
cui deu’ eſ-
ſere
la linea
Geometrica
;
e ſia il ſemi-
circolo
ſopra
la
linea AZ.
Prendaſi il lato del primo quadrato in vna commoda di-
ſtanza
dal centro dello ſtromento;
e ſia AF, la quale ſia ap-
plicata
al ſemicircolo dall’eſtre mità del diametro A, e dal
punto
F ſi tiri la perpendicolare FG, che prolongata in D ta-
gliarà
il lato del rettangolo AC.
Ora la diſtanza AG ſi re-
plichi
in H, I, K, &
c. quante volte ci può capire; e ſimilmen-
re
la BD ſi replichi in E, O, &
c. le quali ſono vguali alle prime.
Tirate dunque le linee EH, OI, & c. ſaranno tutte parallele
alla
DG, e perciò perpendicolari al diametro AZ, eſega-
ran
no la circonferenza in S, T, V, X, Y.
Dico che A il lato
del
quadrato duplo di AF, &
AT è lato dd triplo, e così
7761Linea Geometrica mano in mano. Onde ſe queſte linee AS, AT, & c. ſi trapor-
taranno
ſu la linea Geometrica da diuiderſi, ſarà fatta la giu-
ſta
diuiſione.
E che queſtiſian’i lati che ſi cercano, è manifeſto dall’ 8.
del 6. perche AF è media proportionale trà AZ, & AG, on-
de
per la 17 del 6 il quadrato di AF è vguale al rettangolo di
A
Z in AG.
Similmente per la ſteſſa ragione il quadrato di
A
S è vguale al rettangolo di AZ in AH:
dunque li quadrati
di
AF, &
AS, ſono come i rettangoli di AZ in AG, & AZ in
A
H.
perche queſti rettangoli hanno la ſteſſa altezza
A
Z, ſono per la prima del 6.
come le baſi AG, & AH, e di
queſte
la ſeconda è dupla della prima;
dunque anche il rettan-
golo
di AZ, &
AH, cioè il quadrato di AS è doppio del ret-
tangolo
di AZ in AG, cioè del quadrato di AF.
Così dimoſtraraſſi il rettangolo di AZ in AI, cioè il qua-
drato
di A T, eſler triplo del rettangolo di A C in A G, cioè
del
quadrato di A F, eſſendo che A I è tripla di A G.
E così
dituttigli
altri.
Auuertaſi però, che per hauer il ſemicirco-
lo
preparato conforme all’intento, baſterà ſegnare nella cir-
conferenza
i punti doue ſi taglia dalla regola applicata alli
punti
oppoſti del rettangolo A C, ſenzatirare le linee paral-
lele
, ne meno le linee ſuttendenti gli archi;
perche baſtarà
prendere
con il compaſſo le diſtanze A F, A S, A T, &
c. etra-
portarle
lo ſtromento.
Fatte la laſtra dirame queſte diuiſioni (le quali fatte vna
volta
per vno ſtromento, ſeruiranno all’Artefice per molti
altri
ſenza nuoua fatica) altro non reſta, che con diligenza-
traportarle
la linea A Z dello ſtromento e nello ſteſſo tem-
po
, che vna diuiſione ſi ſegna nell’A Z, ſi deue ſegnare nell’
A
S, acciò ciaſcuna ſia vgualmente preſa dal centro A.
E
7862CAPO III. traportarle ſtimo ſarà più facile, eſicuro prender ſempre nel-
la
linea la diſtanza di ciaſcun punto dall’A:
ſe forſi nel pro-
greſſo
, quando conuien’allargar’ aſſai il compaſſo, non ſi giu-
dicaſſe
di prendere le diſtanze da traportarſi da vn qualch’ al-
tro
punto più vicino;
nel chel iſperienza inſegnerà a ciaſcu-
no
ciò, che gli tornerà più a conto per la facilità d’operare, e
per
la ſicurezza della preciſione, &
aggiuſtatezza neceſſaria
al
fine preteſo.
ſe tirate lo ſtromento le linee AZ, &
AS
, ti fidaſſi d’allargar lo ſtromento in modo, che foſſi ſicuro,
che
le dette due linee faceſſero vn’angolo retto (il che cono-
ſcereſti
con l’applicatione d’vna ſquadra giuſtiſſima, ouero
fatto
vn quadrato d’vna linea vguale ad A F, allargaſſi lo ſtro-
mento
in modo, che il diametro di detto quadrato foſſe l’in-
teruallo
FG) in tal caſo, ſenza traportar le diuiſioni fatte pri-
ma
in vna laſtra, ſi potriano far’ immediatamente nello ſteſ-
ſo
ſtromento ritenuto in quella apertura, poiche è lo ſteſſo,
che
ſe foſſe vna laſtra.
Se ben’il modo ſin’ora preſcritto per ſegnar’i lati de’qua-
drati
è ſicuriſſimo, e Geometrico, e perciò il più preciſo;
nientedimeno ò gl’Arteficinon vorranno prenderſi tanta bri-
ga
, la quale forſi ſtimeranno maggiore di quello, che real-
mente
è, ò alcuno temerà, che quello traportare li punti del-
la
laſtra lo ſtromento poſſa portar qualche variatione, ò
anche
ſi vorrà con altro modo di operare prouare, quanto
preciſamente
ſiano notati li punti in queſta linea quadratica,
ò
Geometrica, che chiamar la vogliamo.
Perciò ecco vn’al-
tra
forma mecanica, in cui ci ſeruirà la linea Aritmetica del
Capo
precedente.
Queſto conſiſte in eſtrarre la Radice quadrata di ciaſcun
numero
dall’ 1 ſin’al 64, come ſe foſſe quadrato:
e ſe
7963Linea Geometrica certo, che non eſſendo tutti quadrati, non hanno preciſamen-
te
la Radice, ad ogni modo ſi può auuicinar’aſſai alla vera Ra-
dice
, con inueſtigare in parti milleſime la frattione, che s’ag-
giunge
al numero intiero.
Il che ſi con aggiunger’al nume-
ro
, la cui radice quadrata ſi cerca, ſei zeri, poiche così verrà
vna
radice di quattro figure, el’vltime trè ſaranno milleſime:
così per hauere la radice di 3, cauo la radice quadrata dal
3000000
, e venendo 1732, dico la radice del 3 eſſer 1 {732/1000}.

E
così de gl’altri numeri, come nella tauoletta quì aggiunta
ſi
può vedere;
in cui dirim petto à ciaſcun numero ſtà la ſua
radice
, le cui trè vltime figure ſono milleſime parti dell’vnità.

perche meno ſi vien preciſamente nel numero delle
milleſime
, perciò quando viſi dourebbe aggiunger qualche
coſa
, s’è poſto il ſegno ;
come quando l’vltima figura è vn
poco
troppo grande, e ſi douria leuar qualche coſa, s’è po-
ſto
il ſegno-:
Tutta però la differenza dell’ aggiunger, ò
leuare
non arriua ad vna milleſima;
onde ſi vede, che nell’o-
peratione
ordinaria di ſtromento non molto grande non può
eſſer
la differenza d’vna punta di compaſſo;
e perciò ſi può
adoperare
francamente tutto il numero notato.
8064CATO III.11
######## Tauola de’ numeri con le ſue Radici Quadrate eſpreſſe \\ in particelle Milleſime dell’ Vnità.
Quad
. # Radici # Quad. # Radici # Quad. # Radici # Quad. # Radici
1
# 1000 # 17 # 4123† # 33 # 5744† # 49 # 7000
2
# 1415- # 18 # 4242† # 34 # 5830† # 50 # 7071†
3
# 1732† # 19 # 4359- # 35 # 5916† # 51 # 7142-
4
# 2000 # 20 # 4472† # 36 # 6000 # 52 # 7212-
5
# 2236† # 21 # 4582† # 37 # 6082† # 53 # 7280†
6
# 2450- # 22 # 4690† # 38 # 6164† # 54 # 7348†
7
# 2646- # 23 # 4796- # 39 # 6245- # 55 # 7416†
8
# 2828† # 24 # 4898† # 40 # 6324† # 56 # 7484-
9
# 3000 # 25 # 5000 # 41 # 6404- # 57 # 7550-
10
# 3162† # 26 # 5099† # 42 # 6480† # 58 # 7616-
11
# 3316† # 27 # 5169† # 43 # 6558- # 59 # 7682-
12
# 3465- # 28 # 5292- # 44 # 6633† # 60 # 7746-
13
# 3606- # 29 # 5386- # 45 # 6708† # 61 # 7810†
14
# 3742- # 30 # 5478- # 46 # 6782† # 62 # 7874†
15
# 3872† # 31 # 5568- # 47 # 6856- # 63 # 7937†
16
# 4000 # 32 # 5656† # 48 # 6928† # 64 # 8000
E per ſodisfar’al dubbio, che alcuno potria hauere, per
qual
cagione potendoſi tutte le Radici notare vn poco mag-
giori
, ò tutte vn poco minori, altre ſi ſiano notate maggiori
del
douere col ſegno--, altre minori col ſegno ;
dico eſſerſi
ciò
fatto, perche la radice vera è più vicina al numero ſegna-
to
, che à quello, che foſſe minore, ò maggiore per vna mil-
leſima
:
e pois’è hauuto riſguardo di far , che con queſta al-
ternatione
ora di più, ora di meno ſi venga a conſeruare
quanto
ſi può la giuſta miſura, la quale, aggiunte inſieme
quelle
piccole, &
inſenſibili differenze, nel progreſſo verreb-
be
ad alterarſi notabilmente.
Che ſe la lunghezza del lato del primo quadrato non foſſe
tale
, che occorreſſe eſſer ſollecito delle parti milleſime, ba-
ſterà
prenderele centeſime, laſciando l’vltima figura
8165Linea Geometrica tauoletta, maſſime ſe haueſſe aggiunto il ſegno--, e foſſe
minore
di 5:
e ſe queſt’vltima figura foſſe maggiore del 5, &
haueſſe
aggiunto il ſegno , potrà accreſcerſi la penultima fi-
gura
d’vn’ vnità.
Come per eſſempio, la radice di 2 è 1. 415,
baſterà
prendere 141, cioè applicata AF all’interuallo 50.
50
(come s’è detto nel Cap.
2. Queſt. 9.) pigliare l’interuallo del-
la
metà di detto numero, cioè 70 {1/2}.
70 {1/2}, e queſta ſarà la
lunghezza
di A 2, lato del quadrato duplo.
Per il contrario
la
radice di 8 è 2828 , perche l’vltima figura è 8 , accre-
ſco
la figura penultima 2 d’vn’vnità, onde ſia la radice in een-
teſime
283;
e così conſiderata queſta, come ſe foſſe 183,
prendo
l’interuallo della metà 91 {1/2}.
91 {1/2}, e dal punto F tra-
portandolo
, ſarà tutta la A 8 radice del quadrato ottu plo:
e
così
de gi’altri.
Quando poi l’vltima figura foſſe maggiore
del
5, &
haueſſe il ſegno--, ouero minore del 5 col ſegno ,
ſi
può ſicura mente prendere, come ſe non foſſe, ſenza peri-
colo
disbaglio notabile, maſſime quando nella radice ante-
cedente
ſi foſſe aggiunta l’vnità alla penultima figura nel mo-
do
detto.
ſe voleſſi ampliar l’vſo di queſta linea Geometrica à
numeri
moltiplici delli numeri in eſſa ſegnati, cioè alli dop-
pij
, triplici &
c. baſterà nella AF, & AG laſciate occulte, ſe-
gnare
il lato de’ quadrati ſubmultiplici del quadrato di AF;
perche con vn compaſſo prendi la lunghezza AF, e quefta
applica
all’interuallo 2.
2. Dipoi ritenuta quella ſteſſa aper-
tura
dello ſtromento, prendi l’interuallo FG, e queſto trapor-
tato
dal punto A nelle linee AF, AG, ſegnerà il punto del la-
to
del quadrato, che è la metà del quadrato di AF.
Nell’i-
ſteſſo
modo la lunghezza AF applica all’ interuallo 33, e
l’interuallo
FG darà la quãtità da ſegnarſi nelle line AF,
8266CAPO III. e ſarà il lato del quadrato, che è la terza parte del quadrato di
AF
.
E così procedendo in altri numeri, ſe vorrai la quarta,
ò
quinta, ò ſeſta parte del quadrato di AF.
Quindi è che cer-
cando
illato d’vn quadrato, che ſia al quadrato dato di AF,
come
1 12 à 1, ſarà l’iſteſſo, che trouare quello, che ſia come
56
à {1/2} del quadrato AF;
ouero volendo vn quadrato, che ſia
come
147 à 1, ſarà l’iſteſſo, come ſe voleſſi quello, che è co-
me
49 à {1/3} del quadrato di AF.
Nel che ſarà vn gran compen-
dio
nell’operare.
Noi però di fatto non habbiamo ſegnato
queſti
punti delle parti del quadrato di AF, per sfuggire la
confuſione
del Lettore, acciò nella figura vedendo li molti-
plici
, eli ſubmoltiplici di AF, non prendeſſe gl’ vni in vece
de
gl’altri.
E per non replicar più volte l’iſteſſo con tedio di chi legge,
auuerti
, che queſto ſteſſo, che s’è detto del ſegnare le parti
del
quadrato in queſta linea Geometrica, ſi potrà far’anche
nella
linea cubica, di cui ſi parlerà nel Capo ſeguente, ado
prando
l’iſteſſo modo per ſegnare nelle AH, AI i lati de’cubi
ſubmoltiplici
.
Onde propoſta vna proportione moltiplice,
il
cui termine maggiore ſupera il maſſimo ſegnato nello ſtro-
mento
, diuidital numero per vno delli denominatori delle
parti
notate, &
il quotiente darà l’intiero, che alla detta
parte
l’iſteſſa proportione;
come appariſce eſſere 147 à 1,
come
49 à {1/2}.
8367Linea Geometrica
QVESTIONE PRIMA.
Data vna figura regolare, come ſi poſſa deſcriuerne vn’ altra
della
ſteſſa ſpecie nella proportione, che ſi deſidera.
FIgura Regolare ſi chiama quella, che ne’ſuoi termini,
da’
quali è compreſa, tutte le le parti vniformi;
perciò
quelle
, che hanno molti lati, &
angoli, ſaranno Regolari, ſe
ſaranno
Equilatere, &
Equiangole; & il Circolo ſe bene non
, propriamente parlando, lati, angoli, è però figura
regolare
, perche le parti della circonferenza, che lo termina,
ſono
vniformemente diſpoſte:
il che non ſi può dire dell’El-
lipſi
, della Parabola, dell’Hiperbola, perche con tutto che
i
termini di tali figure ſiano regolati da certe, e deter minate
conditioni
, non ſono però in ogni ſua parte vniformi.
Quin-
diè
, che delle Fortezze alcune ſi chiamano Regolari, perche
la
figura, che ſi fortifica è Regolare, cioè Equilatera, &
Equi-
angola
.
E ſe bene è manifeſto, che non tutte le linee della
fortificatione
ſono trà loro vguali, eſſendo certo, che la faccia
del
Baloardo, la ſpalla, ò fianco, ela cortina, ſono trà di loro
diſuguali
:
ad ogni modo, perche tutte le cortine trà di loro,
tutte
le ſpalle de’Baloardi trà di loro, e tutte le faccie trà di
loro
ſono vguali, anche per queſto capo ſi puonno chiamar
Regolari
, à diſferenza dell’Irregolari, doue le cortine ſono
trà
di loro diſuguali, ele parti d’vn Baloardo non ſon’vguali
alle
lor’homogenee d’vn’altro Baloardo.
Noi però quì par-
lando
di figure Regolari, prendiamo quelle, che aſſoluta-
mente
parlando ſon’Equilatere, &
Equiangole, conſiderãdo-
le
aſſolutamente in ſe ſteſſe, e non come ordinate nel circolo.
8468CAPO III.
Sia primiera-
24[Figure 24] mente data in nu-
meri
la proportio-
ne
, che deuono
hauere
le due figu.
re regolari ſimili;
&
applicato il lato
della
figura data
al
numero delle
linee
Geometri-
che
AZ, AS, l’in-
teruallo
, che ſarà
al
numero, che
corriſponde
alla,
figura
cercata, darà il lato, che ſi
25[Figure 25] deſidera.
Per cagione d’eſſempio,
ſia
data la linea R lato dello ſpa-
tio
, in cui ſtà ordinata vna Batta-
glia
quadra di terreno, e voglia-
mo
vn’altr’ area pur quadra, che
ſia
il doppio, e quattro quinti della prima:
che la propor-
tione
della prima alla ſeconda è di 5 à 14.
Applico dunque la
linea
R all’interuallo 5.
5, e poil’interuallo 14. 14 mi darà
la
linea Slato del quadrato, che ſi cerca.
La dimoſtratione di ciò non è punto diffe-
26[Figure 26] rente da quella, che s’apportò per fonda-
mento
nel Capo 1.
Sia AH vguale all’A 5.
& AE vguale all’A 14: HI ſia la linea R, &
EL
la linea S.
Ora perchecome AH ad AE,
così
HIad EL, come già ſi dimoſtrò, ſarà
8569Linea Geometrica. che come il quadrato d’AH al quadrato d’AE, così il quadra-
to
di HI, cioè di R, al quadrato d’EL, cioè di S, per la 22 del
lib
.
6: li due primi quadrati ſono come 5 à 14, per la conſtrut-
tione
dello ſtromento;
dunque anche li quadrati di R, & S
hanno
la ſteſſa proportione.
Dalla ſteſſa propoſitione 22 dellib. 6 ſi dimoſtra, che qual
ſi
voglia altra ſpecie di figure ſimili, e ſimilmente poſte ſopra
le
due ſeconde linee R, &
S, ſiano di quanti lati, & angoli eſ-
ſere
ſi vogliano, hanno trà di loro la proportione de’quadra-
ti
delle due prime linee ſegnate lo ſtromento:
E così ſe la
linea
Sfoſſe data lato d’vn pentagono regolare da fortificarſi,
e
voleſſimo metter’in diſſegno vn’altro pentagono minore
nella
proportione di 14 à 10, applicata la linea S alli punti
14
.
14, prendaſi la diſtanza 10. 10, e ſarà la linea T lato del
pentagono
regolare, à cui mancano due ſettimi del maggiore
pentagono
.
E perche ſpeſſo occorre, che douendoſi vn diſſegno tra-
portare
digrande in piccolo ſecondo vna data proportione,
&
il lato dato è così grande, che non capiſce nello ſtromen-
to
;
prendaſivna parte aliquota di detto lato, e con eſſa s’ope-
ri
, come ſe foſſe il lato ſteſſo, perche ſi trouerà la parte ali-
quota
ſimile del lato cercato;
come ſe la ſo pradetta linea S
foſſe
la ſeſta parte dellato del pentagono maggiore, la linea T
trouata
ſarà la ſeſta del minore.
Perche come S à T, così il
ſeſtuplo
di S al ſeſtuplo di T, dunque per la 22 del 6, come il
pentagono
di Sal pentagono di T, cioè come 14 à 10, così il
pentagono
del ſeſtuplo di S, al pentagono del ſeſtuplo di T.
Per il contrario volendoſi ttaſportar’vn diſſegno d’vna fi-
gura
regolare di piccolo in grande, può eſſer’il lato dato tale,
che
non capiſca nell’interuallo del minore de’due
8670CAPO III. eſprimenti la proportione; & in tal caſo ſi trouino altri due
termini
maggiori nella ſteſſa proportione:
Come pereſſem-
pio
, ſi debba trouar’il lato d’vn poligono maggiore del poli-
gono
dato nella proportione di 3 à 2.
Perche il lato S dato
non
capiſce nell’interuallo 2.
2, in vece delli due numeri 2, e
3
, prendo 14, e 21 nella ſteſſa proportione;
& applicato il la-
to
S al punto 14.
14, la diſtanza 21. 21, cioè la linea V ſarà
illato
cercato del poligono ſeſquialtero del dato.
Ciò che de’poligoni regolari ſi dice, dee intenderſi anche
de’circoli
, i quali per la 2 del lib.
12 ſono nella proportione
de’quadrati
de’ſuoi diametri, e perche li quadrati de’ diametri
ſono
quadrupli de’quadrati de’ſemidiametri, ſaranno anchei
circoli
nella proportione de’quadrati delli ſemidiametri.

che
volendo due circoli in vna determinata proportione, ba-
ſterà
trouar’i lati de’quadrati nella ſteſſa proportione, e quel-
le
linee ſaranno li ſemidiametri de’circoli nella bramata pro-
portione
.
Sia data la forma per improntar’vna moneta d’ar-
gento
;
e ſe ne vuol far vn’altra per improntar vna moneta, che
nella
ſteſſa groſſezza ſia il doppio della prima.
Sia la linea R
il
ſemidiametro della moneta ABC;
applico R al punto 5. 5,
e
preſo l’interuallo 10.
10, trouo T ſenndiametro della mo-
neta
DEF, che ſarà doppia della prima:
perche eſſendo am-
bidue
della ſteſſa groſſezza, come ſi ſuppone, hanno la pro-
portione
delle lor baſi circolari, per la 11 del lib.
12, e queſte
hanno
la proportione de’quadrati delli loro ſemidiametri, co-
me
s’è detto;
e tali quadrati ſono come 10 à 5, cioè vnodop-
pio
dell’altro.
Di quì vedendoſi, che cauato il circolo minore del mag-
giore
, reſta il cingolo, ò annello DEFABC vguale al circolo
minore
ABC, perche egliè la metà del maggiore, ſi
8771Linea Geometrica il modo di trouar’vna portione annulare, che habbia la bra-
mata
proportione ad vn circolo dato, ò ad vn’altra portione
annulare
.
Primieramente dal circolo ABC ſi voglia cauar’
vna
portione, che ſia {2/5} dello ſteſſo circolo.
Veggo, che ba-
ſta
trouar’il ſemidiametro d’vn circolo, che ſia al dato circolo,
come
3 à 5, &
applicato il ſemidiametro dato al 5. 5, l’inter-
uallo
3.
3 midà il ſemidiametro del circolo HIK, che deſcrit-
to
dallo ſteſſo centro laſcia il cingolo ABC, KHI, che è {2/5} del
dato
circolo ABC.
Secondo. E’dato il circolo HIK, e voglio trouar’vna por-
tione
annulare, che lo contenga vna volta, e due terzi, cioè,
che
ſia come 5 à 3, che le circonferenze, che la terminano
ſiano
ambidue maggiori di quella del circolo dato.
Applico
il
ſemidiametro dato al punto 3.
3. E poi à mio piacere
prendo
vn’interuallo di qualche punto maggiore, come ſaria
10
.
10, econ queſto dallo ſteſſo centro deſcriuo la circonfe-
renza
DEF.
Quindi ſe voglio l’altra circonferenza ancor
maggiore
, perche il cingolo deue eſſere come 5 à 3, prendo
l’interuallo
di cinque punti più diſtanti dal 10.
10, cioè 15.
15, edeſcritta la circonferenza LMN ſarà il cingolo LMNF-
DE
al circolo HIK, come 5 à 3:
poiche il circolo LMN al cir-
colo
HIK è come 15 à 3:
& al circolo DEF, come 15 à 10,
dunque
leuato DEF dal circolo LMN, quel che rimane è al
dato
circolo HIK, come 5 à 3.
ſe voglio, che la circonfe-
renza
maggiore ſia DEF, prendo l’interuallo di cinque punti
minori
del 10, &
è 5. 5; onde la circonferenza ABC termi-
narà
il cingolo DEFABC, che ſarà al dato circolo, come 5 à
3
, come è manifeſto per lo ſteſſo diſcorſo.
Ora dal ſopradetto raccogliendoſi, come li due cingoli
AHBICK
, &
LDMENF ſono come 2 à 5, è chiaro il
8872CAPO III. di far due cingoli nella data proportione; come ciaſcuno
ſenz’altro
nuouo diſcorſo può per ſe ſteſſo raccoglier da quel
che
ſin’ora s’è detto.
Nella ſteſſa maniera volendoſi vn circolo vguale à tutta la
ſuperficie
sferica d’vn globo dato, poiche ſi da Archime-
de
lib.
de Sph. & Cylind. prop. 30. che queſta è quadrupla
del
circolo maſſimo di detta sfera, prendaſi il diametro del
globo
dato, e pongaſi nella linea Geometrica all’interuallo
d’vn
numero, di cui vi ſia il quadruplo come al 6.
6, e prendaſi
l’interuallo
24.
24, che darà il diametro del circolo vguale
alla
ſuperficie sferica del globo.
ll che ſi può fare col ſolo rad-
doppiare
il diametro del globo.
Quindi hauendoſi vn globo
piccolo
, nella cui ſuperficie foſſero deſcritte le ſtelle, eſe ne
voleſſe
far vn’altro, la cui ſuperficie foſſe ſette volte maggio-
re
, acciò più diſtintamente compariſſero le ſtelle;
primiera-
mente
trouiſi il diametro del circolo vguale alla data ſuperfi-
cie
sferica, come ſi è detto;
dipoi queſto diametro trouato
ſi
metta all’interuallo d’vn numero, a cui ſia nella linea Geo-
metrica
notato vn’altro ſettuplo, come ſe ſi prendeſſe 4.
4, e
poi
28.
28, e queſto ſecondo interuallo darà il diametro d’vn
circolo
vguale ad vna ſu perficie sferica ſettupla della ſuperfi-
cie
data Perciò diuiſo tal diametro trouato in due parti
vguali
, la ſua metà ſarà il diametro del globo di tal ſuper-
ficie
.
ſe la proportione, in cui ſi deuono formare li due po-
ligoni
ſimili regolari foſſe eſpreſſa non in numeri, ma con li-
nee
;
conuerrà trà le due linee eſprimenti la proportione tro-
uare
vna Media proportionale, per la 13 del lib.
6, e ſegnate
ſottilmente
le prime due delle trè continue proportionali
le
linee Geometriche AZ, AS, (caſo che non cadeſlero in
8973Linea Geometrica cuno de’punti in eſſe notati) s’applichi il lato del dato poligo-
no
all’interuallo, che gli corriſponde, maggiore, ò minore
che
ſia, el’altro interuallo darà il lato cercato dell’altro poli-
gono
.
Sia eſ-
27[Figure 27] preſſa la pro-
portione
con
le
due linee
AB
, BC, queſte
ſi
vniſcano in
vna
, e tuta la
AC
diuiſa per
metà
in D, all’
interuallo
DA
ſi
deſeriua il ſemicircolo AEC:
e dal punto B alzata la per-
pendicolare
BE, ſarà la Media proportionale trale due date.
Dunque le linee Geometriche dello ſtromento AZ, AS,
cominciando
dal centro A, ſi ſegnino ſottilmente colla punta
del
Compaſſo le linee BE, &
AB: e ſe illato dato deue eſſer
minore
di quello, che ſi cerca, queſto s’applichi nello ſtro-
mento
all’interuallo, doue furono ſegnati li ter mini della BE,
perche
li ter mini della maggiore AB ſegnati nello ſtromen-
to
, daranno l’interuallo per il lato maggiore.
La ragione di
queſta
operatione è, perche come le linee ſegnate ne’lati, così
ſono
gl’interualli de’loro eſtremi, come più volte s’è detto;

dunque
come i quadrati delle ſudette linee, così li quadrati de
gl’interualli
, per la 22 dellib.
6. il quadrato di AB al qua-
drato
di BE è come la linea AB alla BC, per la 20 dellib.
6;
dunque
anche i quadrati de gl’interualli, cioè li poligoni ſimi-
li
, ſono come AB à BC;
come ſi cercaua.
Quì però deue auuertirſi, che queſta operatione non è alli.
9074CAPO III. gata à queſta linea AZ diuiſa per le ſuperficie, trouata la
Media
proportionale ſi può pratticare anche la linea ſem-
plicemente
diuiſa in parti vguali come nel Capo 2.
Dal che
ſi
caua, che con quella ſola linea diuiſa vgualmente ſi puonno
far
le operationi de’piani, ſe la proportione de’numeri s’eſpri-
me
in linee nella ſteſſa proportione rationale, come s’è inſe-
gnato
nella Queſt.
1. e 2. del Capo 2. e poi tra queſte ſi pren-
da
vna Media proportionale:
poiche traportate la prima, e
la
ſeconda di queſte tre proportionali ſul lato dello ſtromen-
to
, gl’interualli daranno ciò, che ſi cerca;
come dal già detto
è
manifeſto.
per leuar la briga di trouare la Media pro-
portionale
, ſi queſt’altra diuiſione della linea AZ per i lati
de’quadrati
commenſurabili.
Che ſe la proportione foſſe eſpreſſa con due figure rettili-
nee
diſſimili, &
irregolari; queſte, per la 14 dellib. 2, ſi ridu-
cano
à quadrati;
e poi, come il lato d’vn quadrato al lato dell’-
altro
quadrato, così ſi faccia il lato del poligono regolare da-
to
, al lato cercato del poligono ſimile, che ſi deſidera.
QVESTIONE SECONDA.
Data vna figur a irregolare, come ſi poſſa deſcriuere vna ſimile
nella
bramata proportione.
DVe maniere ſi puonno tenere per venir all’ eſſecutione
di
queſto problema.
La prima è, pigliando i lati del-
la
figura data, etraportando ciaſcuno lo ſtromento al nu-
mero
corriſpondente all’antecedente della data proportione,
e
pigliando poi, per illato, che ſi cerca, l’interuallo, che il
numero
, con cuis’eſprime il conſegaente di detta proportio.
9175Linea Geometrica ne; auuertendo di far l’angolo ſul fine d’vna linea trouata
vguale
all’angolo, che nell’iſteſſa poſitura gli corriſponde nel-
la
figura data.
Sia vn Baloardo ABCDEF, e ſe ne voglia far’
vn
ſimile, ma ſia vn quarto più di capacità, &
ampiezza.
Dunque il Dato al Cercato, deue eſſere, come 5. ouero
come
16 à 20, come più tornerà
28[Figure 28] commodo eſprimere la propor-
tione
con numeri maggiori, ò
minori
.
Per tanto tirate le due linee
RF
, FS, che facciano l’angolo
RFSvguale
al’angolo AFE, per
la
23 del lib.
1, ſi prenda la mez-
za
gola FA, es’applichi all’inter-
29[Figure 29] uallo 16.
16, poiche l’intetuallo
20
.
20 darà FL, eperciò anche la
ſua
vguale FM mezze gole del
Baloardo
maggiore che s’hà à de-
ſcriuere
.
Ciò fatto, dalli punti L,
&
M s’alzino due linee indefinite,
che
facciano l’angolo FLI vguale
all’angolo
FAB, el’angolo FMK vguale all’angolo FED;
&
applicato
il fianco AB all’interuallo 16.
16, ſi trouarà l’inter-
uallo
20.
20, che ſarà LI, & il ſuo vguale MK fianchi del Ba-
loardo
maggiore.
Quindi ſi faccia l’angolo I vguale all’an-
golo
B, el’angolo K vguale all’angolo D, e le due linee IH, KH
s’incontreranno
nel punto H;
e ſarà ſegno, che ſi ſia ben’opra-
to
, ſe applicando BC all’interuallo 16.
16, l’interuallo 20. 20
darà
preciſamente IH.
E' dunque il Baloardo LIHKMF in proportione
9276CAPO III. quarta al Baloardo dato: poiche, per la 20 del lib. 6. più vol-
te
mentouata, ſono nella duplicata proportione de’lati homo-
logi
, cioè come i quadrati di detti lati:
ora perche il quadra-
to
di AF, al quadrato di LF è come 16 à 20, cioè come 4 à 5,
anche
il Baloardo dato al Baloardo fatto è come 4 à 5.
La ſeconda maniera è, con prender vn’angolo della figura,
e
da quello tirar linee rette à tutti gl’angoli, che eſcano fuori
della
figura data:
poiche trouata vna ſola linea lo ſtro-
mento
, con ſolo tir ar linee parallele alli lati della data figura,
ſarà
fatto ciò, che ſi cerca.
Sia dato lo ſteſſo Baloardo ABC-
DEF
, e ſen’habbia à fare, come di ſopra, vno ſeſquiquarto.
Prendo il punto F, e tiro la Capitale FC, prolongandola an-
che
fuori;
ſimilmente prolongo FB, FD, FA, FE. Doppo di
che
applico la Capitale FC all’interuallo 16.
16, e l’inter-
uallo
20.
20 mi FH Capitale del maggior Baloardo. Ora
dal
punto H tiro due parallele alle due faccie CB, CD, che
rincontrando
le prolongate FB, FD in I, &
K, fanno le faccie
del
nuouo Baloardo HI, HK, e ſimilmente dalli punti I, &
K
tirandoſi
le IL, KM parallele alle BA, DE, s’hauranno li fian-
chi
del Baloardo maggiore, e determinaranno le ſue mezze
gole
LF, &
MF. La dimoſtratione è la ſteſſa, che di ſopra,
per
la 20 del lib.
6, eſſendo manifeſto per il paralleliſmo del-
le
linee, che cosìl’vno, come l’altro Baloardo ſono riſoluti in
triangoli
ſimili.
Fattoſi il diſſegno à queſto modo del maggiore intorno al
minore
(l’iſteſſa for ma d’operare ſi tiene, quando data vna
figura
maggiore, ſe ne voglia far vna minore) non è difficile il
traportarlo
ſeparatamente, ò col Compaſſo di tre punte, ſo-
Prapplicandole
alli punti FLI, &
alla linea FR applicando le
punte
, che danno la diſtanza FL, poiche l’altra punta
9377Linea Geometrica ſtra il punto I, per tirar la linea LI, e così di mano in mano:
Ouero col Compaſſo ordinario di due punte, col beneficio
de
gl’archi, che ſi tagliano, cioè nella FR pigliaſi la FL, poi
all’interuallo
LI ſi deſcriue vn’arco occulto, &
all’interuallo
FI
ſe ne deſcriue vn’altro pur occulto, che tagliando il primo
in
I, il punto per tirar la LI.
Similmente à gl’interualli IH,
&
FH altri due archi daranno nella lor’ interſettione il punto
H
;
e nella ſteſſa maniera ſi trouerà il punto K, & il punto M:
e
congiunti tali punticon linee, ſarà traportato il diſegno fat-
to
intorno alla figura minore data.
QVESTIONE TERZA.
Data vna linea in vn piano, come s’habbia à trouarela grandezza
dellalinea
, che le corriſponde in un’ altro piano ſimile
nella
data proportione.
OCcorre alcune volte, che eſſendo data vna ſuperficie
piana
, in cui ſono deſcritte varie linee, ſenza prenderſi
la
briga di deſcriuere tutta l’altra ſuperficie ſimile maggior, ò
minore
nella data proportione, vorriamo ſapere, quanta
douria
eſſere la grandezza d’vna linea, che in quella ſuperficie
da
farſi corriſpondeſſe ad vna tal linea, che habbiamo nella
ſuperficie
data.
L’operatione è facile, poiche baſterà nello
ſtromento
prendere nella linea A Z li due numeri eſprimenti
la
data proportione de’piani, &
applicata la data linea all’ in-
teruallo
del numero congruente, l’interuallo dell’ altro nume-
ro
darà la linea cercata.
Sia per cagion d’eſlempio dato in piccolo il diſſegno d’vn’
Orologio
à Sole, eſi voglia ſapere, quanto maggiore
9478CAPO III. eſſere lo ſtile d’vn’Orologio totalmente ſimile in vn’altro pia-
no
dato maggiore.
Se non quanto maggiore, ſia queſto
ſecondo
piano.
Prendo la lunghezza, ò la larghezza del da-
to
Orologio, &
applicatala alla lunghezza, ò larghezza del
piano
, in cui s’hà à deſcriuereil nuouo Orologio, veggo, che
proportione
habbiano le lunghezze tra
30[Figure 30] loro, ò le larghezze tra loro (poiche è
tutto
il medeſimo) e preſi li quadrati de’
numeri
eſprimenti la proportione di
dette
lunghezze, ò larghezze, queſti
daranno
la proportione de’ piani.
Così
ſe
la lunghezza del diſſegno ſi contiene
ſei
volte nella lunghezza del piano, le
ſuperficie
de gl’Orologi ſaranno come
1
à 36.
Dunque prendo la lunghezza
dello
ſtile A B nel diſſegno, e nello ſtromento l’applico all’ in-
teruallo
1.
1; poiche l’interuallo 36. 36 mi darà CD lun-
ghezza
dello ſtile per l’Orologio da deſcriuerſi nel piano, che
è
36 volte maggiore.
Egli è vero, che conoſciuta la proportione de’ lati delle ſu-
perficie
, il trouar poi queſte linee ſi può fare per quello, che
s’è
detto nel primo Capo, con la linea dello ſtromento diuiſa
in
parti vguali per le linee ſemplici, poiche tali linee hanno
tra
di loro la proportione de’lati delle figure ſimili;
ſe ſia
data
la proportione ſolamente de’ piani, e non quella de’lati,
conuien’
operare con queſta linea AZ dello ſtromento nel
modo
detto:
e così ſe la proportione de’piani foſſe data, co-
me
1 à 24, la lunghezza dello ſtile douria eſſere CE, prenden-
doſi
l’interuallo 24.
24.
La dimoſtratione di ciò, che s’è operato è, perche la
9579Linea Geometrica. portione, che vna linea ad vn’altra linea dello ſteſſo piano,
è
l’iſteſſa con la proportione, che nell’altro piano ſimile han-
no
le due linee homologe, e permutando &
c. Dunque data
la
proportione de’ piani ſimili, le linee homologe de’ detti
piani
ſono tali, che li loro quadrati ſono nella proportione
de’piani
dati.
Dunque pigliandoſi nello ſtromento tali due
linee
, che li loro quadrati hanno la proportione de’ piani da-
ti
, quella è la grandezza cercata della linea homologa alla li-
nea
data.
ſe occoreſſe, che la linea data foſſe così grande, che
nello
ſtromento non capiſſe all’interuallo del numero, che le
corm
ſponde ne’ termini della proportione data, prendaſi vn a
parte
aliquota di detta linea, poiche l’interuallo dell’altro nu-
mero
della proportione darà vna ſimile parte aliquota della
linea
, che ſi cerca:
perche eſſendo le parti nella proportione
de’ſuoi
intieri, per la 15 del lib.
5, anche i quadrati delle parti
hanno
la proportione de’ quadrati de’ ſuoi intieri, per la 23
dellib
.
6. Come ſe la proportione de’ piani doueſſe eſſere,
come
4 à 63, e la linea nel piano dato foſſe lunga vn palmo,
queſta
non capirebbe nell’interuallo 4.
4; prendaſi dunque tal
parte
, che commodamente vi capiſca, e ſia la quinta parte;
queſta s’applichi all’interuallo 4 4, el’interuallo 63. 63 darà
la
quinta parte della linea, che ſi cerca.
Che ſe alcuno de’termini della proportione foſſe eſpreſſo
con
vn numero maggiore di quelli, che ſono notati nella li-
nea
AZ, veggaſi s’egli ſi può diuidere per qualche numero
quadrato
, e ſeruaſi del quotiente, per pigliar nello ſtromen-
to
l’interuallo, che à tal numero corriſponde;
e poiqueſto in-
teruallo
ſi replichi tante volte, quante vnità ſono nella radice
di
quel numero quadrato, che ſeruì per diuiſore;
che così
9680CAPO III. urà tutta la linea cercata. Per eſſempio, ſia dato il ſemidia-
metro
d’vn circolo, e ſi deſideri il ſemidia metro d’vn’altro cir-
colo
, che riſpetto al primo ſia come 2 {22/25} à 1.
la proportione
dunque
è come 72 à 25.
Applico alli punti 25 25 il dato ſe-
midiametro
;
e perche nella linea AZ dello ſtromento non
v’è
il num.
72, diuido queſto per vn numero quadrato, come
per
9, la cui radice è 3:
evenendo il quotiente 8, prendo l’in-
teruallo
8.
8: e perche 3 è radice del 9 diuiſore, triplico la li-
nea
trouata all’ interuallo 8.
8, e cosìhò il ſemidiametro cer-
cato
d’vn circolo, che ſarà al dato circolo, come 72 à 25.
La
ragione
è, perche l’interuallo 8.
8 il raggio d’vn circolo,
che
è al dato, come 8 à 25.
il raggio triplo di quello, è
raggio
d’vn circolo non cuplo;
dunque d’vn circolo, che è
come
72.
Similmente ſe ambidue li numeri foſſero troppo grandi, ne
ſi
poteſſero diuidere per lo ſteſſo numero quadrato, baſterà
diuidere
ciaſcuno per quello, che ſi può, edella linea data
prendere
la parte, che dimoſtra la radice quadrata del Diui-
ſore
del numero, che le corriſponde.
Per eſſempio nella fig.
15 la linea CD è in vna figura piana, e ſi cerca la grandezza
di
quella, che le corriſponde in vn’altra figura piana, cheſia
alla
data figura, come 99 à 80.
Diuido 80 per il quadrato di
2
, che è 4, &
il quotiente è 20: perciò diuiſa la CD per me-
(poiche 2 è la radice del Diuiſore) queſta metà applico
all’interuallo
20.
20. Poi diuiſo il 99 per 9, il quotiente 11
mi
moſtra, che debbo prendere l’interuallo 11.
11, e perche
la
radice del diuiſore è 3, triplico queſt’ interuallo, e ſarà ciò
che
ſi cercaua.
La ragione è, perche l’interuallo 20. 20 è
l’interuallo
11.
11, dannoi lati de’quadrati, che ſonocome
20
à 11.
Dunque il primo lato duplicato è lato d’vn
9781Linea Geometrica. drato, che è quadruplo di 20, cioè come 80, & il ſecondo la-
to
triplicato è lato d’vn quadrato noncuplo di 11, cioè co-
me
99.
Se poi li due numeri eſprimenti la proportione del piano
ſono
tali, che niuno d’eſſi ſi poſſa diuidere per alcuno de’nu-
meri
quadrati, ſi riducano ad altri numeri, che proſſimamente
eſprimano
la data proportione, ſe bene non tanto preciſa-
mente
;
quando l’operatione Mecanica non richiede tanta ac-
curatezza
.
Il che ſi prendendo ò il maſſimo numero, ò vno
de’maggiori
di quelli, che ſono notati nello ſtromento, e que.
ſto moltiplicato per il minore delli due della proportione, il
prodotto
diuiſo per l’altro numero, chereſta, cioè per il ter-
mine
maggiore della proportione, il quotiente darà l’altro
numero
, che ſarà il termine minore, con cui ſi eſprime la pro-
portione
ridotta à queſta nuoua denominatione.
Per eſſem-
pio
debbano eſſer due piani, che habbiano la proportione di
223
à 71:
prendo per nuouo termine maggiore 62, che mol-
tiplicato
per il minore 71, produce 4402, il quale diuiſo per
il
maggiore 223, per nuouo termine 19 {165/223}, che è quaſi
19
{3/4}:
onde prendendo l’interuallo vn poco minore di 20. 20,
s’haurà
quanto baſta per operare fiſicamente.
Che ſe vi foſſe
di
meſtieri di maggior preciſione, conuerrebbe in tal caſo
operare
conforme alle regole della Geometria, trouando la
media
proportionale tra due linee, che haueſſero la propor-
tione
data de’piani, e quella media ſaria la lunghezza cercata
della
linea.
9882CAPO III.
QVESTIONE QVARTA.
Date due figure piane ſimili trouar laloro proportione.
NOn ſi vuol negare, che vi ſiano delle ſigure ſimili, la cui
proportione
non ſi può eſprimere con numeri, come
quelle
, che ſono incommenſurabili, &
hanno i lati homologi
incommenſurabili
di lunghezza, e di potenza, come ſi parla
nellib
.
10 d’Euclide. Adogni modo, per la prattica, à cui ſer-
ue
queſto ſtromento, baſterà trouare appreſſo di poco, qual
ſia
la loro proportione.
E per far ciò, con due diſtinti com-
paſſi
ſi prenda la lunghezza de’lati homologi delle figure,
cioè
di quelli, che ſono frapoſti
31[Figure 31] fra gl’angoli ſimili, e poſta la li-
nea
minore ad vn’interuallo, che
ſi
ſtimerà più à propoſito, con-
forme
à ciò che la prattica inſe-
gnarà
, veggaſi qual’ interuallo
capiſca
l’altra linea maggiore;
&
inumeri
, ne’quali caderà queſta
applicatione
, eſprimeranno la
proportione
.
Come per @ſſem-
pio
, ſono dati li due Baloardi ſi-
mili
, e ſi deſidera ſapere, che pro-
portione
habbiano;
prendo con
due
compaſſi la lunghezza delle
faccie
CD, &
HK; & applicata
CD
all’interuallo 24.
24, trouo,
che
HK cade nell’interuallo 30.
30, onde cauo, che le lor’aree
ſono
come 24 à 30, cioè come 4 à 5.
9983Linea Geometrica.
Equì è da auuertire eſſer meglio applicare la linea minore
à
tal’a pertura dello ſtromento, che la maggiore venga à ca-
dere
verſo li numeri maggiori, perche eſſendo li punti delle
diuiſioni
verſo il fine dello ſtromento tra diloro poco diſtanti,
ſi
vien’anche à trouare più preciſamente l’interuallo capace
della
maggiore, paſſandoſi dall’vn punto all’ altro con poca
differenza
, doue che nelle parti dello ſtromento più vicine al
centro
non è così
32[Figure 32] facile, che ſi affron-
ti
preciſamente in
tal’apertura
, che li
due
Compaſſi ſi
poſſano
giuſtamẽ.
te applicare a’pun-
ti
, che ſi cercano.

Così
ſia il circolo
HIK
la larghezza
d’vn
cannello di
bronzo
, per cui
vno
riceue l’acqua
dal
bottino d’vna
fontana
;
& il circo-
lo
DEF ſia la lar-
ghezza
d’vn’altro cannello, per
cui
l’acqua della ſteſſa fontana ſi
deriua
ad vn’altro:
ſi cerca la pro-
portionc
dell’acqua, che ciaſcuno
riceue
, quanto è per queſto capo.

Prendo
il ſemidiametro, ò il diametro del primo, e l’applico
all’interuallo
15.
15; dipoi veggo doue cada il
10084CAPO III. ò dia metro dell’altro, e trouo, che cade nel 50; dunquc argo-
mento
, che l’acqua ſi diuide trà queſti due nella proportione
di
15 à 50, cioè di 3 à 10.
Che ſe le linee date foſſero troppo lunghe, già dalle coſe
dette
di ſopra ſi caua, in qual maniera poſſiamo ſeruirci delle
lor
parti aliquote.
Se ſi piglia d’amendue la ſteſſa parte ali-
quota
, come la metà, ò il terzo di ciaſcuna, li numeri in cui
cadono
, eſprimono la proportione, perche la ſteſſa propor-
tione
è de’quadrati de gl’intieri, e de’quadrati delle parti ſi-
mili
.
Se vna linea è ſtata applicata intiera, e dell’altra s’è ap-
plicata
vna parte, il numero in cui cade, ſi moltiplichi per il
quadrato
del denominatore della parte;
come ſe la linea mi-
nore
ſi foſſe applicata al 27.
27, e della maggiore preſa la
metà
, cadeſſe nel 18.
18, perche il 2 è denominatore della
parte
, cioè della metà, piglio il ſuo quadrato 4, e moltiplica-
to
per eſſo il 18, trouo, che viene 72;
onde dico, che li piani
ſono
come 27 à 72, cioè come 3 à 8.
Se in vece della metà
haueſſe
preſo il terzo, e foſſe caduto nell’ interuallo 8.
8, per-
che
9 è quadrato del 3 denominatore della parte preſa, mol-
tiplicato
8 per 9, all’iſteſſo modo ſi ſaria trouato 72.
Se fi-
nalmente
d’vna linea ſi foſſe preſa la metà, dell’altra il quin-
to
, il num.
della prima ſi molti plicarebbe per 4, e quello del-
la
ſeconda per 25, che ſonoi quadrati de’denominatori delle
parti
preſe, &
i prodotti eſprimerebbono la proportione
cercata
de’ piani ſimili.
10185Linea Geometrica
QVESTIONE QVINTA.
Date due, ò piu figure piane ſimili, trouarne vna ſimile vguale
à
tutte quelle inſieme.
OCcorre alle volte hauer’alcune figure la ſomma delle
quali
ſi vuol’hauere in vna ſola figura ſimile à quelle:
e ſe bene ciò ſi può pratticare, mediante la 47 del lib. 1, come
appariſce
da ciò, che s’è detto nella deſcrittione di queſte
linee
Geometriche;
ad ogni modo ſenz’altro trauaglio facil-
mente
ſi troua il lato della figura, che ſi cerca mediante que-
ſto
ſtromento.
Siano dati due, ò più pentagoni, per farne
vno
ſimile vguale à tutti inſieme.
Prendo con tanti compaſ-
ſi
, quante ſono le figure date, li lati di dette figure, e confor-
me
alla Queſtione precedente trouo la proportione di dette
figure
tra di loro:
e conſiderati i numeri eſprimenti la pro-
portione
, li riduco in vna ſomma, &
il numero, che ne riſulta
è
quello, à cui nelle linee Geometriche ſi deue prender l’in-
teruallo
, per hauer’il lato del pentagono, che ſi cerca.
Così ſe
ſi
è trouato, che la proportione delli dati due pentagoni è co-
me
7 à 10.
il pentagono vguale à tutti due ſarà come 17; on-
de
ritenuta quella ſteſſa apertura dello ſtromento, prendo
l’interuallo
17.
17, e queſto è illato del pentagono vguale al-
li
due pentagoni dati.
ſe eſſendo più di due le figure date, ò non haueſſi tanti
compaſſi
, quante ſon quelle, ouero nella ſteſſa apertura di
ſtromento
non ſi trouaſſe, che cadeſſero giuſtamente li
punti
, ſi faccia così:
ſe ne prendano due di quelli, che caden-
do
li punti moſtrano la proportione, e ſe ne troui
10286CAPO III. vguale à quelli, come ſopra, & è ſtato all’interuallo 17. 17.
Ritengo con vn compaſſo queſto interuallo, e con vn’altro
compaſſo
prendo il lato del terzo pentagono dato, &
appli-
cando
queſti due compaſſi alle linee Geometriche con altra
apertura
di ſtromento, trouo la proportione loro, e cadano
per
eſſem pio li punti 12.
12, e 13. 13: dunque il pentago-
no
vguale à queſti due ſarà come 25, &
all’interuallo 25. 25,
haurò
il lato conueniente al pentagono vguale alli tre penta-
goni
dati.
QVESTIONE SESTA.
Date due figure piane ſimili, e diſuguali, trouar’vna figura ſimile
vguale
alla lor differenza.
QVeſta operatione ſeguita per il conuerſo della prece-
dente
, perche ſe vniti i numeri eſprimenti la propor-
tione
ſi troua la ſomma, ſottratto il minore dal
maggiore
ſi il reſiduo.
Dati dunque due Baloardi ſimili
nella
figura della queſtione 4, ſe ne voglia far’vno vguale alla
lor
differenza;
prendo in eſſi due lati homologi, per eſſem-
pio
le mezze gole FE, FM, &
applicatele allo ſtromento nel-
le
linee Geometriche, trouo, che cadono ne’ punti 16, e 20;
onde la proportione de’piani è nota; ſottrago il 16 dal 20,
&
il reſiduo 4 mi moſtra, che all’interuallo 4. 4, haurò la mez-
za
gola del Baloardo ſimile vguale alla loro differenza.
10387Linea Geometrica
QVESTIONE SETTIMA.
Date due linee, come poſſa trouarſi la terza proportionale.
SI piglino le lunghezze delle due linee date con due di-
ſtinti
compaſſi, es’appplichino allo ſtromento nel mo-
do
detto alla queſtione precedente:
e ſi oſſerui ſopra quali
numeri
cadano.
Dipoi la lunghezza della prima s’applichi
nella
linea Aritmetica, di cui ſi parlò nel Capo 2, al numero,
che
le corriſponde;
perche l’interuallo, che nella ſteſla linea
Aritmetica
darà l’altro numero corriſpondente nella linea
Geometrica
, ſarà la terza proportionale, che ſi cerca.
Siano date due
33[Figure 33] linee T, V, alle
quali
conuenga
trouare
la terza
proportionale
:
le applico nella
linea
Geometri-
ca
AZ, AS, etro-
uo
, che T cade
nell’
interuallo
17
.
17, & V ca-
de
nell’interuallo 33.
33. Perciò nella linea Aritmetica A E,
AL
della figura 1 applico la linea data T all’interuallo 17.
17,
el’interuallo
33.
33, nella ſteſſa linea darà la terza propor-
tionale
X.
La dimoſtratione è manifeſta, perche di tre con-
tinue
proportionali la proportione della prima alla terza è
duplicata
della proportione della prima alla ſeconda,
10488CAPO III. come il quadrato della prima al quadrato della ſeconda, così
la
prima alla terza.
Or eſſendo il quadrato di T al quadrato
di
V, come 17 à 33, come moſtrò la linea Geometrica, &
eſ-
ſendo
la T alla X, come 17 à 33, come s’è fatto con la linea
Aritmetica
;
ne ſeguita, che la T alla X la proportione del
quadrato
di D al quadrato di V, e perciò continua la propor-
tione
della linea T alla linea V.
Quindi ſe ſarà dato il quadrato HO ſopra la linea HI, che
rappreſenta
vn campo di terra;
e ſarà data la linea KL fianco
d’vn’
altro pezzo diterra, che debba eſſer’ vguale al detto
quadrato
HO, ſi vede eſſer neceſſario trouar’vna Terza pro-
portionale
, à fine, che ſi faccia il rettangolo vguale al qua-
drato
, per la 17 del lib.
6. Applico dunque le due linee HI,
KL
alla linea Geometrica, e vego, che cadono ne gl’interual-
li
quella 14.
14, queſta 49. 49. Perciò nella linea Aritmeti-
ca
applico la linea KL all’interuallo 49.
49, el’interuallo 14.
14 nella ſteſſa linea Aritmetica midà la KM, onde il rettan-
golo
ML è vguale al quadrato HO.
Della ſteſſa maniera dato vn ſegmento di circolo, ſi troua-
il diametro di eſſo circolo:
poiche diuiſa la corda per mez-
zo
, e tirata à perpendicolo vna linea indefinita, ſi ponga in
primo
luogo l’altezza del ſegmento, nel ſecondo la metà del-
la
corda, e trouiſi la terza proportionale:
e queſta aggionta
all’altezza
del ſegmento, darà il diametro del circolo, come
appariſce
dalla 13 del lib.
6.
10589Linea Geometrica.
QVESTIONE OTTAVA.
Come ſi troui vna media proportionale tra due linee date,
e
ſi faccia vn Quadrato vguale ad vna figura
rettilinea
.
SE la proportione delle linee date è conoſciuta in nume.
ri, ſi applichi nella linea Geometrica vna delle date li-
nee
all’interuallo d’vno de’numeri, ch’eſprimono la propor-
tione
delle due linee eſtreme, poiche l’interuallo corriſpon-
dente
all’altro di detti numeri darà la lunghezza della media
proportionale
.
ſe non ſi , che proportione habbiano
tra
di loro le due linee eſtreme date, queſta ſi troui la linea
Aritmetica
nel modo inſegnato alla Queſtione 5.
del Cap. 2,
e
poi s’opri, come s’è detto.
Sia dato vn triangolo KSL nella fig. della queſt. antece-
dente
, e ſi voglia vn quadrato, che gli ſia vguale.
Per quel-
lo
, che ſi caua dalla 41.
del lib. 1, il ſudetto triangolo è vguale
al
parallelogrammo rettangolo, che habbia la ſteſſa baſe, e
la
metà dell’ altezza perpendicolare, ò la ſteſſa altezza è la
metà
della baſe.
Dunque ſe ſi trouerà vna media proportio-
nale
tra la baſe, e la metà dell’ altezza perpendicolare del
triangolo
, queſta ſarà il lato del quadrato vguale al triango-
lo
dato KSL, eſſendo che per la 17 del 6, il quadrato di quel-
la
è vguale alrettangolo ſotto le due eſtreme.
Diuido dun-
que
per metà l’altezza SL in R, e nella linea Aritmetica ap-
plicate
KL, &
LR, trouo, che la prima è 49, la ſeconda 14:
perciò nella linea Geometrica applico KL all’ interuallo 49.
49
, e nella ſteſſa preſo l’interuallo 14.
14, la linea HI
10690CAPO III. dia proportionale cercata, il cui quadrato HO è vguale al da-
to
triangolo KSL.
E che HI ſia la media proportionale cer-
cata
è manifeſto, perche per la coſtruttione dello ſtromento
il
quadrato di KL al quadrato di HIè come 49 à 14, cioè co-
me
la linea KL ad LR:
dunque eſſendo la proportione di KL
ad
LR duplicata della proportione di KL ad HI, ſaranno
continuamente
proportionali KL, HI, LR.
Che ſe la figura
ſia
di molti lati, ſi riſolua in triangoli, &
in ciaſcheduno ſi tiri
la
perpendicolare, etrouiſi il quadrato di ciaſcun triangolo,
e
poi per la queſt.
5. ſi troui il quadrato vguale à tutti queſti
quadrati
.
QVESTIONE NONA.
Deſcriuere con facilità vna Parabola.
EDimoſtrato, che nella Parabola li quadrati delle linee
Applicate
al diametro ſono in tal proportione, quale
hanno
le Saette (che ſono la parte del diametro intercetta
tra’l
punto dell’ Applicatione, &
il Vertice della Parabola)
eſſendoche
ciaſcun Quadrato delle Applicate è vguale al ret-
tangolo
fatto dalla Saetta, e dal lato Retto;
e perciò hauen-
do
tutti i rettangoli l’altezza medeſima, che è il lato Retto,
hanno
la proportione delle baſi, cioè delle Saette.
Preſo dunque il Diametro della Parabola ſi diuida in quan-
te
ſi vogliano parti vguali cominciando dal Vertice, e per i
punti
delle diuiſioni ſi tirino linee parallele tra di loro, ò ſiano
perpendicolari
al diametro, ò oblique, come più piacerà.
Dipoi prendaſi il lato Retto, ſe è dato, e tra eſſo, e la prima
Saetta
, trouiſi vna Media proportionale, per la queſt.
8, e
10791Linea Geometrica ſta ſarà la grandezza della prima Applicata. Ciò fatto, pon-
gaſi
queſta prima Applicata tra li punti 1.
1. della linea Geo.
metrica; e poſcia preſa la diſtanza 2. 2. ſi ponga nella ſecon-
da
parallela, e ſarà la ſeconda Applicata;
nella terza paral-
lela
ſi metta la diſtanza 3.
3. e ſarà la terza Applicata, e così
di
mano in mano.
Finalmente la linea, che paſſarà per que-
ſti
punti eſtremi delle Applicate, ſarà Parabolica.
Che ſe il lato Retto non è dato, prendaſi la prima Appli-
cata
grande ad arbitrio, e ſi operi, come ſi è detto;
e ad vna
delle
Saette, &
alla ſua Applicata trouandoſi per la queſt. 7.
la Terza Proportionale ſarà illato Retto di tal Parabola.
QVESTIONE DECIMA.
Data vna Parabola in vn Cono dato, trouar vn Quadrato
à
lei vguale.
SIa dato il Cono ABC, e dal punto D ſia fatta la Settione,
che
genera la Parabola FDG.
Or eſſendo DE paralle-
la
ad AB, come CA à CB, così
34[Figure 34] CD à CE, la quale perciò, per
la
queſt.
3. del capo 2, ſarà no-
ta
.
E perche CB è diametro
del
circolo BFCG, tagliata ad
angoli
retti dalla ſettione FG,
perciò
tra CE, &
EB ſi troui
la
Media Proportionale, e ſarà
EG
, conforme alla 13.
del 6. Ora il Maſſimo Triangolo
della
Parabola ha per baſe FG, e per altezza ED Aſſe della
Parabola
, e perciò è vguale al rettangolo fatto da ED, EG.
10892CAPO III. Dunque tra ED, EG ſi troui vna Media proportionale, e ſia
per
cagione d’eſempio la linea H;
& il quadrato di queſta ſa-
vguale al Triangolo maſſimo della Parabola FDG.
Final-
mente
, perche dalle coſe dimoſtrate da Archimede la Para-
bola
al ſuo maſſimo Triangolo è come 4 à 3, quella linea vl-
timamente
trouata Hpongaſi nella linea Geometrica all’in-
teruallo
3.
3, e poi ſi prenda l’interuallo 4. 4: che queſto darà
vna
linea il cui quadrato è vguale alla Parabola data, eſſendo
anch’egli
ſeſquiterzo del maſſimo Triangolo medeſimo.
QVESTIONE VNDECIMA.
Date due linee vguali, che ſitagliano per mezzo obliquamēnte,
deſcriuere
intorno ad eſſe vn’ Ellipſi.
SIano le due linee AB, CD, che ſi tagliano per mezzo ob-
liquamente
in E;
& intorno ad eſſe habbiaſi à deſcriuer
vn’
Ellipſi, di cui elle ſono i diametri
35[Figure 35] coniugati vguali.
Prima ſi trouino gli
Aſſi
:
il che breuemente ſi tirando le
linee
AC, AD;
e queſte diuiſe vgual-
mente
in F, e G, dal centro E ſi tirino
le
linee EH, EI indefinite:
Queſte ſi di-
moſtra
, che ſonogli Aſſi, perche eſſen-
do
li punti D, A, C, eſtremità delli dia-
metri
vguali dati nella circonferenza
dell’Ellipſi
, così la linea AD, come la
AC
ſono Applicate, quella al diame-
tro
EI, e queſta al diametro EH.
Ora
perche
AE è vguale ad EC, per
10993Linea Geometrica teſi, & AF vguale à FC per la coſtruttione, e FE è commu-
ne
, ſono li Triangoli AFE, CFE vguali, egli angoli poſti à
F
ſono vguali, e perciò retti:
dunque il diametro EH è Aſſe.
Similmente ſi dimoſtra gli angolià Geſſer retti, cper conſe-
guenzail
diametro EI eſſer Aſſe.
Per trouar il termine de gli Aſſi, dal punto A ſi tiri vna pa-
rallela
all’altro diametro DC, la quale è Tangente dell’Ellip-
ſi
, e taglia gli Aſſi in H, &
I. Trouiſi dunque tra EF, & EH,
la
media Proportionale EL, per la queſt.
8, e queſto è il termi-
ne
dell’ Aſſe maggiore:
e ſimilmente tra EG, & EI trouiſi la
Media
proportionale EK, &
è K termine dell’ Aſſe minore.
Tirata per tanto la KL è Applicata al diametro AB.
Ciò fatto, nel Diametro AB prendanſi quelli punti che ſi
vogliono
M, P, &
altri, e ſi tirino linee parallele all’Applica-
ta
KL, ò pure al diametro DC, che tutto torna allo ſteſſo.
E per hauere la quantità di queſte, ſi prenda, per la queſt. 8,
la
media proportionale tra li due ſegmenti del diametro:
così
tra
AM, MB ſia MN;
e tra AP, PB ſia PR, e così dell’altre:
perche
li punti N, R, &
c. ſono anch’eſſi nella circonferenza
ſteſſa
con gli altri.
Il che ſi dimoſtra, perche nell’ Ellipſi i
Quadrati
delle Applicate ſono nella proportione delli Ret-
tangoli
fattidalli ſegmenti del diametro, à cuiſono Applica-
te
.
Onde come il rettangolo AOB al rettangolo AMB, così
il
Quadrato OL al Quadrato MN:
e così in realtà ſono, eſ-
ſendoſi
poſte OL, MN medie Proportionali.
E che li Quadrati delle Applicate all’vno de’Diametri con-
iugati
vguali, ſiano vguali alli Rettangoli fatti dalli ſegmenti,
è
manifeſto;
perche come il rettangolo AEB al Quadrato EC,
così
il rettangolo AOB al Quadrato OL:
ilrettangolo
AEB
è vguale al Quadrato EC (eſſendo vguali le trè
11094CAPO III. EA, EB, EC, per l’hipoteſi) dunque anche il rettangolo AOB
è
vguale al Quadrato OL, &
AMB al Quadrato MN.
Auuertaſi dalli meno prattici, che tal modo di deſcriuere
l’Ellipſi
con le Medie proportionali al modo ſodetto, conuie-
ne
ſolo alli diametri coniugati vguali.
Nella maniera che ſi è deſcrita vna quarta parte dell’El-
lipſi
, ſi il quadrante oppoſto;
e l’iſteſlo artificio ſi vſa con
gli
altri quadranti;
il che non fatto in queſto eſempio per
isfuggire
la confuſione delle linee.
Che poi HS, & IZ ſiano
gli
Aſſi, che ad angoli retti ſi tagliano in E, è maniſeſto;
per-
che
da E vſcendo trè linee EA, EC, ED vguali, quello è cen-
tro
del circolo, che paſſa per li punti eſtremi, onde CAD è an-
golo
retto, eſſendo nel ſemicircolo;
e perciò AC, & IE ſono
parallele
, e l’angolo IEF è vguale all’angolo AFE retto, poi-
che
tutti due inſieme ſi vguagliano à due retti.
QVESTIONE DVODECIMA.
Data vna portione di Ouato trouar il reſtante del ſuo
diametro
.
SIa data la portione Elliptica BAC,
36[Figure 36] in cui ſia tirata la retta BC, e diuiſa
per
mezzo in D;
à queſta tiriſi parallela
vn’altra
linea EF ſimilmente diuiſa in G.
Quindi per D, e G tirata la retta DA ſa-
parte del Diametro, di cui ſi cerca il re-
ſiduo
DH.
Prendanſi le Applicate DC,
e
FG, e la proportione de’ loro Quadrati
ſi
troui nella linea Geometrica:
Dipoinella linea
11195Linea Geometrica ca ſi troui la proportione delle linee GA, DA.
Ora, perche come il Quadrato di GF al Quadrato di DC,
così
è il rettangolo AGH al rettangolo ADH;
perciò à fine di
trouare
la DH, queſta ſi metta I℞ al modo gli Algebriſti.
Eſappongaſi, che GA ſia 3, e DA ſia 5: dunque GD è 2: e
così
GH è 2 + I℞.
Dunque il rettangolo AGH è 6+3℞, & il
rettangolo
ADH è 5℞.
Quindiè, che trouatoſi il Quadrato
di
GF eſſere 17, &
il Quadrato di DC 25 (per cagion d’eſſem-
pio
) ſarà come 17à 25, così 6 + 3℞, à 5℞:
e per la 16 del 6,
ò
19 del 7.
ſaranno 85 vguali à 150 75℞, e leuate da ambe
le
parti 75℞, reſtano 10℞ vguali à 150;
diuiſo 150 per 10, il
Quotiente
15 la quantità di vna Radice, cioè DH, che è
15
parti di quelle, che in DA ſono 5;
e tutto il diametro AH
è
di parti 20.
Quindi per vedere ſe il diametro AH ſia Aſſe dell’Ellipſi,
oſſeruiſi
, ſel’angolo CDA ſia retto, ò :
il che facilmente ſi
farà
mettendo nella linea Geometrica la DC all’interuallo
25
.
25, come ſi trouò; e vedendo doue capiſca la DA, aggion-
ganſi
queſti due Quadrati.
Dipoi tirata la retta AC anch’ella
applicata
alla linea Geometrica, ritenuta la ſteſſa apertura
dello
ſtromento, moſtrarà il ſuo Quadrato:
il quale ſe ſarà
vguale
alla ſomma di que’due Quadrati, l’angolo CDA è ret-
to
, per la 48 del 1:
ſe è maggiore, l’angolo è ottuſo per la
12
del 2, e ſe è minore l’angolo è acuto per la 13 del 2.
Se
dunque
non è angolo retto, quel diametro non è Aſſe.
11296CAPO III.
QVESTIONE DECIMATERZA.
Dalli due diametri d’vn Ellipſi trouar l’area.
PRimieramente ſi faccia come 14 à 11, così il Quadrato
del
diametro maggiore ad vn’altro, e ſarà l’area del
circolo
di detto diametro, per la 2.
di Archimede lib. de di-
menſ
.
circuli. Dipoi per le coſe dimoſtrate dall’ iſteſſo Archi-
mede
lib.
de Conoid. & Sphæroid. prop 5. Facciaſi come il
diametro
maggiore al minore, così il Quadrato del diame-
tro
maggiore ad vn’altro, e ſarà l’area dell’Ellipſi.
Perciò nelle linee Geometriche pongaſi la linea data, che
è
maggior diametro dell’Ellipſi, all’interuallo 14.
14, e di poi
prendaſi
l’interuallo 11.
11, e ſarà lato d’vn Quadrato vguale
al
circolo di detto diametro.
Dipoi habbiaſi in numeri la proportione delli due Dia-
metri
dati, e ſia per cagion d’eſſempio 15 a 13:
Dunque
quell’interuallo
trouato tra 11.
11, ſi ponga tra 15. 15, poi-
che
l’interuallo 13.
13, darà illato del Quadrato, che è vguale
all’area
dell Ellipſi cercata.
Finalmente queſt’vltimo lato trouato ſi paragoni col dia-
metro
maggiore dato, e come è noto il Quadrato di eſſo
diametro
maggiore, cosìſarà noto il Quadraro del lato vlti-
mamente
trouato, e per conſeguenza ſarà nota l’area dell’
Ellipſi
.
11397Linea Geometrica
QVESTIONE DECIMAQVARTA.
Dato vn numero, trouare la ſuaradice quadrata.
E’Vero, che non tutti li numeri ſono quadrati, e perciò
non
hanno la radice preciſa, ad ogni modo, per le ope.
rationi Fiſiche, ci baſta la radice più vicina ne’numeri intieri,
e
nel formare ſquadroni quadri di gente, non occorre ſaper
li
rotti.
perche tutti li numeri diſotto del 100. ſono di
due
ſole figure, perciò nello ſtromento non ſi trouerà imme-
diatamente
, che la radice di numeri non maggiori di quattro
figure
, perche vn numero ditre, ò quattro figure la radice
di
due figure, ſe il numero habbia cinque, ò ſei figure, la
radice
è di tre figure, come è manifeſto, &
allhora ſi richiede
qualch’altro
artificio da ſpiegarſi.
Ora ſe è nota la proportio-
ne
di due quadrati, la ſubduplicata è la proportione delle loro
radici
, e così di quali parti è vna, ditali ſarà anche l’altra.
Per-
ciò
dato vn numero, ſappiamo, che proportione habbia ad
vn’altro
numero, preſi tutti due come quadrati nella linea
Geometrica
.
E ſe ſarà nota la radice d’vno nella linea Arit-
metica
, ſi manifeſterà anche l’altra radice in particelle ſimili.

Quindi
è, che dato vn numero d’alcune figure, ne piglio
vn’altro
ad arbitrio, preciſamente quadrato, il quale ò
tutto
intiero, ò gettati via li zeri, ſia tra li numeri ſegnati nella
linea
Geometrica.
Et il numero dato ò tutto intiero, ò getta-
te
via tante figure, quanti zeri ſi leuarono dal quadrato pre-
ciſo
, lo prendo al ſuo interuallo nella linea Geometrica, allar-
gato
lo ſtromento ad arbitrio:
e poi con vn’altro Compaſſo
prendo
l’interuallo del numero preciſamente quadrato
11498CAPO III. modo detto, tolto ad arbitrio. Poſcia nella linea Aritmetica
applico
queſto ſecondo interuallo al numero, che è radice co-
noſciuta
del quadrato precilo, el’altro interuallo darà nella
linea
Aritmetica la radice cercata.
Sia dato il numero di Soldati 5400, di cui deſidero la radice
quadrata
per ſapere, quanti debbano eſſer per fronte, volen-
do
far ſquadrone quadro di gente;
leuo li due zeri, & aperto
lo
ſtromento ad arbitrio, prendo nella linea Geometrica l’in-
teruallo
54.
54. Eritenuta quell’apertura di ſtromento, pi-
glio
nella ſteſſa linea l’interuallo d’vn numero preciſamente
quadrato
, come 4.
9. 16, ò altro tale. Sia preſo per eſſempio
l’interuallo
9.
9, la cui radice è nota eſſere 3. Ora perche ſi
gettaron
via due zeri dal numero dato 5400, s’intendono le-
uati
due zeri anche dal 900;
ſono dunque li due quadrati ap-
plicati
nella proportione di 900 à 5400;
e così la radice del
primo
è 3 con vn zero, cioè 30.
l’interuallo dunque 9. 9 del-
la
linea Geometrica applicato nella linea Aritmetica al 30.
30, l’apertura dell’altro Compaſſo, che daua 54. 54 nella li-
nea
Geometrica, caderà nella linea Aritmetica all’interuallo
73
.
73, e così dico la radice del numero 5400 eſſere 73, e
perciò
eſſere 73 file di Soldati, ciaſcuna delle quali ne 73
difronte
.
L’iſteſſo ſarebbe, ſe in vece di prendere 9. 9 ſi foſſe preſo
25
.
25, poiche quell’interuallo 25. 25 della linea Geometri-
ca
applicato nella linea Aritmetica al 50.
50, ſimilmente
hauria
dato l’intiero 73 per radice del 5400.
perche
quell’interuallo
è vn poco maggiore del 73.
73, è ſegno, che
al
numero 73 aggiunta vna frattione.
ſe il numero dato foſſe ſtato 5486, ſaria ſtato bene in
vece
di 54 prendere 55, poiche quel numero più
11599Linea Geometricâ al 5500, & allhora la radice, che viene 74 è proſſima alla
vera
:
il che deue farſi, quando ſi tagliano due figure, che paſ-
ſano
la metà di 100, poiche in vece del numero intiero s’ope-
ra
col ſubcentuplo.
Che ſeil numero, di cui ſi cerca la radice, foſſe piccolo in
modo
, che nello ſtromento non ſi poteſſe facilmente prender
nella
linea Aritmetica l’interuallo proprio, ſi prenda il decu-
plo
, e ſi trouerà in decime la frattione attaccata all’intiero.
Come per eſſempio, cerco la radice di 18 piedi, che ſono l’a-
rea
d’vn piano da ridurſi in quadro:
prendo nella linea Geo-
metrica
l’interuallo 18.
18, e poi nella ſteſſa prendo l’inter-
uallo
d’vn numero quadrato, per eſſem pio 49.
49, la cui ra-
dice
è 7:
perche rieſce ò ſcommodo, ò impoſſibile met-
tere
quell’interuallo nella linea Aritmetica al 7.
7, lo metto al
70
.
70, e trouando, che il primo interuallo preſo cade quaſi
al
42 {1/2}.
42 {1/2}, poiche li 70 non erano ſe non 7, così li 40 non
ſono
ſe non 4, &
il reſto li decimi d’vn’intero, perciò dico,
che
la radice di piedi 18 è piedi 4 {1/4} quaſi, ma certo è più di
4
{1/5}, perche cade in vn’interuallo maggiore di 42.
42, cioè
maggiore
di 4 {2/10}.
Occorrendo poi, che il numero foſſe ditre ſole figure, ò
anche
di due, ma maggiore del maſſimo quadrato notato
nella
linea Geometrica, prendaſi vna parte aliquota di eſſo
tale
, che ſia minore del numero 64 maſſimo delli notati nel-
la
linea:
e queſto interuallo s’applichiad vn’altro numero in
tal
linea, il qual’habbi vn’altro così moltiplice, come tutto il
numero
è moltiplice di quella parte preſa;
e queſto vltimo in-
teruallo
del moltiplice ſarà l’interuallo, che nella linea Arit-
metica
moſtrerà, quanti intieri, e quante decime habbia la
radice
.
Per eſſempio, cerco la radice di 96: perche è
116100CAPO III. grandeil numero, piglio la metà 48, e prendo nella linea Geo-
metrica
l’interuallo 48.
48, e con vn’altro Compaſſo l’inter-
uallo
per eſſempio 4.
4, la cui radice è 2, ma per commodità
nella
linea Aritmetica s’applicherà all’interuallo 20.
20, onde
poi
s’hauranno li decimi dell’vnità:
ſe ſi applicaſſe alla linea
Arit
metica, l’interuallo preſo 48.
48 non hauriamo ſe non la
radice
della metà del quadrato, &
eſſa caderebbe all’interual-
lo
69.
69, cioè la radice ſaria 6 {9/10}, onde per hauer la radice
del
doppio quadrato, cioè di 96, conuerrebbe raddoppiare
la
radice trouata, e tra 69 decime, e 138 decime trouare il
medio
proportionale 9 {7/10}.
per trouare ciò ſenza fatica di
calcolo
in trouar queſto medio proportionale, prendo quell’-
apertura
di compaſſo, che pigliaua l’interuallo 48.
48, e l’ap-
plico
nella linea Geometrica all’interuallo 10.
10, e poi (per-
che
48 è la metà di 96) prendo l’interuallo del doppio di 10,
cioè
20.
20, e queſto applico alla linea Aritmetica, in cuil’a-
pertura
dell’altro Compaſſo è applicata al 20.
20, e trouo,
che
queſt’vltimo interuallo cade nel 97.
97, e quaſi nel 98.
98, onde conchiudo, chela radice del numero 96 è 9 {7/10}, e
quaſi
9 {8/10}.
E perche operando in tal maniera occorrerà, che l’interual-
lo
vltimo da applicarſi alla linea Aritmetica ſarà tale, che non
capirà
nell’interuallo dell’a pertura dello ſtromento, perciò ti-
riſi
vna linea lunga quanto porta queſt’interuallo preſo nella
linea
Geometrica:
e poi preſo nell’ Aritmetiche l’interuallo
100
.
100, ſi leui dalla linea tirata; il reſto della linea s’appli-
chi
all’interuallo dell’ Aritmetiche, e s’haurà il numero da
aggiungerſi
al 100:
tutte le decine ſaranno vnità, il reſto da-
i decimi dell’vnità.
Per eſſempio cerco la radice di 156:
perche è troppo grande, piglio la terza parte, che è 52, e
117101Linea Geometrica. le linee Geometriche prendo l’interuallo 52. 52, e con quell’
apertura
prendo l’interuallo d’vn numero quadrato, per eſ-
ſempio
4, la cui radice è 2, e queſto interuallo s’applicherà
nell’Aritmetiche
al 20.
20. Dipoi quell’apertura di compaſ-
ſo
, che daua l’interuallo 52.
52, allargato lo ſtromento, la
metto
nelle ſteſſe linee Geometriche ad vn numero, che hab-
bia
il triplo, per eſſempio al 15.
15, e poi prendo il triplo, cioè
45
.
45. E queſto è l’interuallo, che darà la radice di 156.
perche applicato il ſecondo Compaſſo nelle linee Arit-
metiche
, come ſi diſſe, al 20.
20, queſt’ altro interuallo non
ci
capiſce;
perciò alla miſura di queſto interuallo tiro vna
linea
, e preſo il maſſimo interuallo delle linee Aritmetiche
100
, 100, lo taglio dalla linea deſcritta, e quel che auanza
della
linea, l’applico allo ſtromento, e vedo, che cade all’in-
teruallo
24.
24: onde conchiudo eſſere 124 decime, cioè
12
{4/10} la proſſima radice di 156.
Di quì ſi caua il modo ditrouar la radice quadrata anche
de’
numeri maggiori di quattro figure, perche ſe ſarà il num.
18412, dicui ſi cerchila radice quadrata, getto via le due
vltime
figure 12, e del reſto 184 prendo la quarta parte, che
è
46, e nelle linee Geometriche prendo la diſtanza 46.
46, e
con
vn’altro Compaſſo l’interuallo di qualche numero qua-
drato
, per eſſempio 9.
9; e così, come quello 46 è di centina-
ra
, così anche queſto 9, onde ſono due quadrati 900, e 4600;

e
queſto è la quarta parte del numero propoſto, dunque ap-
plicando
queſto interuallo ad vn numero, di cui ſi troui il
quadruplo
, per eſſempio al 15.
15, l’interuallo 60. 60, ſarà
la
radice del quadrato 18400.
Dunque applicato quell’in-
teruallo
9.
9, preſo da principio col ſecondo Compaſſo, alla
linea
Aritmetica al punto 30.
30, l’altro Compaſſo con
118102CAPO III. pertura dell’vltimo interuallo preſo darà nelle ſteſſe linee
Aritmetiche
vn’interuallo maggiore dell’interuallo 100.
100.
Perciò da vna linea vguale à queſt’interuallo cauo l’interuallo
100
.
100, & applicato il reſto di detta linea, trouo, che
cade
all’interuallo 35.
35, & vn poco più; onde conchiudo,
che
la radice del numero propoſto 18412 è 135, e qualche
coſa
di vantaggio.
Due coſe quì ſono da auuertire: la prima è, che li 100 pun-
ti
della linea Aritmetica potendoſi prendere per 200, ſi può
rendere
più breue l’operatione, poiche applicandoſi all’inter-
uallo
15.
15, come ſe foſſe 30. 30, verrà l’altro interuallo alli
punti
67 {1/2}.
67 {1/2}, in circa, onde immediatamente ſi caua eſ-
ſer
la radice 135 in circa, come prima.
La ſeconda è, che ſe
da
principio ſi darà alle linee Geometriche l’apertura, pren-
dendo
prima nella linea Aritmetica ſopra illato la lunghezza
corriſpondente
al numero, che è radice del quadrato preciſo,
come
di 30 punti, ò di 15, che s’intendano valer 30, e queſti
s’applichino
al 9.
9, e poi preſo l’interuallo corriſpondente
del
numero dato, queſto poi applicato allato dello ſtromen-
to
la linea Aritmetica, ſi potranno hauer le frattioni ade-
renti
nel modo, che s’è detto nel Capo 2.
queſt. 7. verſo il
fine
.
Seil numero dato foſſe così grande, che lidue numeri mol-
tiplicati
inſieme, che lo producono, foſſero ambidue mag-
giori
di quelli, cheſon notati nelle linee, ſe ne prendano tre,
che
ſiano minori, e lo miſurino, moltiplicati tra di loro.
Per
eſſempio
ſia il numero dato 604812, leuate le due vltime fi-
gure
, reſta 6048, il quale ſi produce dal 72 per 84, niuno de’
quali
ſi troua notato nelle linee Geometriche.
Perciò pren-
do
tre numeri, che inſieme moltiplicatilo producono, e
119103Linea Geometrica 56. 9. 12. Ecosì preſo l’interuallo 56. 56, deuo trouar’il la-
to
del quadrato noncuplo, e perciò l’applico al 4.
4, il cui
noncuplo
è 36, el’interuallo 36.
36 ſarà il lato del quadrato
noncuplo
del primo.
E perche à queſto ſi deue trouar’il duo-
decuplo
, applico queſto ſecondo interuallo al 5.
5, e piglio il
duodecuplo
, che ſarà all’interuallo 60.
60, e con queſto ope-
rando
nelle linee Aritmetiche, come s’è detto, trouo la ra-
dice
quadrata del numero dato 604812 eſſere 777, e quaſi
778
, poiche nella linea deſcritta ſi può leuare ſette volte
l’interuallo
100.
100, & il reſtante è quaſi 78.
cercando la Radice Quadrata d’vn Rotto, prendi nel-
le
linee Geometriche li due interualli corriſpondenti al Nu-
meratore
, &
al Denominatore: dipoi traportali nelle linee
Aritmetiche
, aprendo lo ſtromento in modo, che capiſca,
l’interuallo
del numero, che vuoi ritenere;
poiche l’altro in-
teruallo
nelle ſteſſe linee darà il numero cercato.
Sia il Rotto {4/9}, di cui ſi cerca la Radice Quadrata: prendo
nelle
linee Geometriche 4.
4, con vn Compaſſo, e con vn’al-
tro
9.
9. Dipoi volendo ritener il Numeratore 4; apro lo
ſtromento
in modo, che l’interuallo del primo Compaſſo ſi
addatti
alli punti 4.
4, nelle linee Aritmetiche; poiche l’altro
Compaſſo
ſi addattarà alli punti 6.
6: onde dirò che la radi-
ce
cercata è {4/6}, cioè {2/3}.
Ouero addattando il ſecondo Com-
paſſo
, che corriſponde al Denominatore, alli punti 9.
9, tro-
uo
che l’altro corriſponde alli 6.
6: onde dirò, che la Radice
cercata
è {6/9}.
E perche il 4, & il 9 ſono interualli troppo pic-
coli
, in lor vece ſi prendano li moltiplici, cioè 40, e 90, ò
qualſiuoglia
altro.
II che molto più ſerue, quando il Rotto
dato
non la Radice preciſa, poiche ſi trouarebbe la Radi-
ce
più vicina alla vera.
Così cercando la Radice di {4/10} ſi
120104C A P O III. uarebbe ben ſi eſſer di denominatione maggiore di {4/6}, ſi
ſappia
appreſſo di poco quanto maggiore;
applicandoſi
li
Compaſſi al decuplo, ſi trouarà eſſer di denominatione
maggiore
di {40/63}.
Quindi eſſendo il denominatore troppo pic-
colo
, la frattione con lo ſteſſo Numeratore è maggiore del
douere
.
Queſto modo dioperare è fondato nella regola per troua-
re
tal Radice Aritmeticamente, la quale ſi approſſimi alla
vera
;
cioè ſi moltiplica il Numeratore per il Denominatore:
del prodotto ſi caua la Radice Quadrata proſſima; e queſta ſi
mette
per Denominatore al Numeratore dato, ouero per
Numeratore
al dato Denominatore.
Così per {4/10} ſi caua la
Radicc
di 40 fatto dal 4 in 10, &
è 6 {4/13}: onde la Radice proſ-
ſimamente
è {52/82}, ouero {82/130};
la prima è maggiore del douere,
eſſendo
che quadrandoſi vien vna frattione maggiore di {4/10};
la
ſeconda
è minore del douere, perche quadrandoſi vna
frattione
minore di {4/10}.
E’la ragione di queſto prendere la Media Proportionale
tra
il Numeratore, &
il Denominatore dati, cauaſi dalla na-
tura
delli Quadrati, cheſono nella duplicata proportione de’
ſuoi
lati.
Perciò volendoſi la Radice Quadrata d’vn Rotto,
ſi
cerca vna frattione, il cui Numeratore ſia al Denominatore
nella
proportione ſubduplicata del Numeratore al Denomi-
natore
della frattione data.
E così ritenuto il primo Nume-
ratore
, queſta Media Proportionale è il Denominatore;
e ſe
queſta
ſi mette per Numeratore, reſta il primo Denomina-
tore
.
121105Linea Cubica
CAPO QVARTO.
Come s’habbia à diuidere lo Stromento per i corpi ſolidi:
& uſo di queſta linea Cubica.
SI come le ſuperficie ſono terminate da linee, dalle quali
riceuono
la denominatione, così li corpi ſolidi ſono ter-
minati
da ſuperficie, e da queſte, ò per la qualità loro, ò per
la
moltitudine vien denominata la figura ſolida;
perchc s’ella
è
vna ſuperficie ſola in tutti i ſuoi punti vgualmente diſtante
dal
centro, che s’intende nel mezzo della ſolidità del corpo,
ſarà
quel corpo vna sfera;
ma ſe non queſta vgual diſtanza
dal
centro, ſarà ben sferoidale la figura, ma non sfera;
tale
è
la ſuperficie d’vn vouo, &
altre tali ò Elliptiche, ò Pſeudoel-
liptiche
;
ma ſe ſono più ſuperficie terminanti il corpo di di-
uerſo
genere, cioè altre ſuperficie piane, altre curue, &
incli-
nate
à far’vn’angolo ſolido, dalla qualità delle ſuperficie ſi
denominarà
il corpo, ò Cono, ò Cilindro, ò con altro nome
compoſto
;
come li Conoidi Parabolici, ò Hiperbolici, & c.
Que’ſolidi però, che più communemente ſi conſiderano, ſono
quelli
, che hanno molte faccie, e ſon terminati da ſuperficie
piane
;
e conforme al numero, e qualità di tali ſuperficie ſono
chiamati
tali corpi, come ciaſcuno , e può facilmente vede-
re
nelle definitioni del lib.
11. d’Euclide.
Ora nella guiſa, che quelle ſuperficie ſi dicono ſimili, le
quali
hanno vgual numero di linee, che le terminano, e tra
loro
proportionali:
Così le figure ſolide ſimili (che tanto è,
quanto
dire corpi ſimili) s’intendono eſſer quelle, che ſono
terminate
da vgual numero di ſuperficie ſimili.
Onde ſe
122106C A P O IV. ſuperficie d’vn corpo ſaranno non ſolamente vguali di nu-
mero
, ma anche di grandezza alle ſuperficie d’vn’altro cor-
po
, tali due corpiſaranno vguali, e ſimili;
ma ſe le ſuperficie
vguali
di numero, e diſuguali di grandezza ſono ſimili, li cor-
pi
ſono ben ſimili, ma non vguali.
Di queſta maniera vn
cubo
è ſimile all’altro cubo, perche così l’vno, come l’altro
hanno
ſei faccie piane, e ciaſcheduna è quadrata;
e poiche
tutti
li quadrati ſon ſimili, perciò anche li cubi ſono ſimili:
ma
ſe
vn quadrato d’vno ſarà maggiore d’vn quadrato dell’altro,
ſaranno
i cubi diſuguali.
Paragonando poi due Parallele pi-
pedi
(chi non è così prattico de’vocaboli, s’imagini vna tra-
ue
, vna tauola, ò coſa tale ben ſquadrata) hanno ben cia-
ſcuno
ſei piani quadrilateri, de’quali li due oppoſti ſono pa-
ralleli
, ma a fine che ſiano ſimili li Parallelepipedi, conuiene
che
detti piani d’vno ſiano ſimili alli piani dell’altro.
par-
lando
de’Coni, e de’Cilindri, ſe bene potria dirſi eſſer tra loro
ſimili
quelli, che hanno le baſi, e le ſuperficie Coniche, ò Ci-
lindriche
ſimili;
ad ogni modo per eſſer più immediatamente
nota
la lunghezza della lor baſe, e la lor’altezza perpendi-
colare
, ò per parlar più generalmente, il lor’Aſſe, quelli ſono
Coni
, ò Cilindri ſimili, che hanno gli aſſi, &
i diametri delle
baſi
proportionali;
il che però ſi deue intendere con la mede-
ſima
inclinatione dell’aſſe alla baſe, come è manifeſto, per-
che
ſe vn’aſſe cadeſſe perpendicolare alla baſe, e l’altro aſſe
foſſe
obliquo, con tutto, che dettiaſſi haueſſero nella lunghez-
za
loro la proportione delli diametri delle baſi, non per tan-
to
ſariano ſimilii Coni, ò Cilindri.
Permeſſe queſte coſe, per più chiara intelligenza, auuerto,
che
nelle cofe ſeguenti prenderò il nome di Lati Homologi nel
ſenſo
medeſimo, che s’è detto nel Capo precedente;
e
123107Linea Cubica nome di Piani Homologi intenderò que’ piani, che ne’ due
corpi
ſimili ſono ſimilmente poſti in ordine à gl’altri piani
delle
figure, che terminano.
Eſſendo dunque l’vſo di queſto ſtromento di Proportione
in
ordine alle figure ſimili, per poter’ in eſſo deſcriuere due li-
nee
talmente diuiſe, che poſſano ſeruir’ al fine preteſo in or-
dine
a’corpi ſolidi, conuien ſupporre ciò che nel lib.
11, e 12
d’Euclide
s’inſegna, cioè, che li ſolidi ſimili ſono nella tripli-
cata
proportione de’lati homologi, come le sfere ſono nella
triplicata
proportione de’ſuoi diametri.
Il che è quanto dire,
che
dati due lati homologi di due corpi ſimili, ò due diametri
di
due sfere, ſe ſi continuarà la proportione ſin’al quarto ter-
mine
;
qual proportione il primo al quarto termine, tale è
d’vn
ſolido all’altro, ò d’vna sfera all’altra.
che date quat-
tro
linee continuamente proportionali, come la prima alla
quarta
, così il ſolido la prima al ſolido ſimile la ſeconda.
Quindiè, che data in linee la proportione, che debbano
hauere
due ſolidi, conuiene tra quelle trouare due medie con-
tinuamente
proportionali, per potere la prima, e la ſe-
conda
fare li ſolidi ſimili, come auuertiti furono da Platone
quei
di Delo, quando cercauano di raddoppiare l’ altare
d’Apolline
(il qual’era ſtimato vno de’ ſette miracoli, per eſ-
ſer
fatto tutto di ſole corna deſtre, ſenza eſſer’ incollate, ne le-
gate
inſieme, come riferiſce Plutarco nel fine del libro De ſo-
lertia
animalium) conforme all’Oracolo hauuto, &
eſſi in ve-
ce
di raddoppiarlo, ne haueano fatto vno quattro volte mag-
giore
del douere, come dice lo ſteſſo Plutarco nel libro de
Genio
Socratis;
Et è aſſai noto appreſſo molti Scittori eſſere
queſta
la famoſa duplicatione del Cubo, cioè l’inuentione di
due
medie proportionali tra due eſtreme, l’vna delle quali ſia
doppia
dell’altra.
124108CAPO IV.
Varij ſono ſtati li tentatiui, evarie ſono le forme per tro-
uare
mecanicamente queſte due medie proportionali;
e chi
vuole
può vedere nell’ Annotationi di Guglielmo Filandro
ſopra
il libro 9.
di Vitruuio cap. 3. qual foſſe il Meſolabio
d’Eratoſtene
;
nel Villalpando tom. 1. part. 2. lib. 1. cap. 3.
prop. 12. E nella Geometria di Renato di Chartes ſul prin-
ci
pio del lib.
3. trouerà, come perl’inuentione delle medie
proportionali
, egli ſi ſerua d’vno Stromento da lui propoſto
nel
principio del lib.
2. Ma quanto appartiene al noſtro fine
preſente
, meglio ſarà ſeruirci d’vna tauola di numeri, co’qua-
li
ſi notaranno tanto preciſamente, quanto baſta, per l’ope-
rationi
mecaniche, li punti richieſti in ordine alli ſolidi.
E perche tra li ſolidi il più conoſciuto, e facile ad hauerſi la
ſua
miſura è il cubo, come quello, che le tre dimenſioni
di
tal maniera vguali, che data la lunghezza d’vna ſua linea, e
queſta
moltiplicata in ſe ſteſſa, ſe ſi moltiplica di nuouo il pro-
dotto
per la medeſima, ſi nota la ſua ſolidità;
e date quat-
tro
linee continuamente proportionali, come il cubo della
prima
al cubo della ſeconda, così qual ſi voglia ſolido la
prima
ad vn’altro ſolido ſimile la ſeconda, eſſendo che tan-
to
i cubi, quanto quegl’ altri ſolidi ſono nella proportione
della
linea prima alla quarta:
Perciò ſegnandoſi nello ſtro-
mento
di Proportione i lati de’ cubi, che vanno creſcendo ſe-
condo
la ſerie naturale de’numeri, ſi vengono ad hauere pari-
menti
ſegnati i lati homologi di qualunque ſolidi ſimili.
Quin-
di
è, che tal linea ſi chiama più toſto col nome ſpecifico di
Cubica
, che col generico di Stereometrica;
perche tutti li
cubi
ſono ſimili, anche perche riducendo le proportioni
a’numeri
, ſi trouano le medie proportionali coll’eſtrattione
della
radice cubica.
125109Linea Cubica
che per formare la ſottoſcitta tauoletta, in cui ſi notano
le
proportioni, che la radice di ciaſcun cubo alla radice del
primo
cubo, conuiene tra li due numeri eſprimenti la propor-
tione
de’ cubi trouare il primo de’ due medij proportionali;
perche queſto ſarà la radice del cubo, che al cubo del pri-
mo
numero la proportione, che il quarto numero al pri-
mo
, com’è manifeſto da quello, che delle linee s’è detto.

E
perche la maggior parte de’numeri non la radice cubica
preciſa
, &
aggionger’à gl’intieri frattioni di diuerſe deno-
minationi
, ſaria coſa, che nella prattica porterebbe molto di-
ſturbo
, quindiè, che riuſcirà commodiſſimo intendere l’vni-
diuiſa in mille particelle, perche così tutte le frattioni ag-
giunte
à gl’intieri ſaranno di milleſime;
e nel numero, che ver-
per radice, le tre vltime figure ſaranno numeratore delle
parti
milleſime aggiunte à gl’ intieri ſignificati dal reſto delle
figure
antecedenti nel modo detto nel Capo precedente, do-
ue
ſi parlò delle radici de’ quadrati.
Sia dunque nella fig. dello Stromento tirata dal centro del-
lo
ſtromento la linea AL, ela AM, nella quale ſi prendano
AH
, &
AI vguali, e perciò non è neceſſario, che queſte parti
AH
, AI ſiano viſibili;
e s’intenda AH eſſer’ il lato del primo
cubo
;
queſta ſi replichi quante volte ſi può, nelli numeri 8, e
27
, in maniera, che A 8 è doppia, &
A 27 è tripla della lun-
ghezza
AH.
E per queſto s’è notato nel ſecondo punto 8, e
nelterzo
27, per denotare, che il cubo di A 8 contiene otto
volte
, &
il cubo di A 27 contiene ventiſette volte il cubo di
AH
.
E ſe la linea AL foſſe più lunga, che ſi poteſſe vn’altra
volta
replicare, nel quarto punto ſi notarebbe 64, percheil
cubo
della linea quadrupla di AH, contiene 64 cubi di AH.
Ma perche ſi vede che tra 8, e 27, è molto più tra 27, e
126110CAPO IV. cadono molti numeri, onde dette parti deuon’ eſſer capaci di
molte
diuiſioni, perciò s’è preſo da principio la linea AH vn
poco
grandicella;
altrimenti non riuſcirebbe commoda la
diuiſione
.
E queſta è la cagione, che non capirà ſe non circa
50
diuiſioni tutta la AL:
la quale in vno ſtromento più gran-
de
, in cui poſſa prenderſi aſſai più lunga la AH, riuſcirà anche
capace
di più numero di lati cubici.
per ſegnare li lati de gl’altri cubi, e vedere, come ſi ſia
fatta
la ſeguente tauoletta delle radici, conuien trouare tra
l’vnità
, &
il numero di ciaſcun cubo il primo delli due medij
continuamente
proportionali;
il che ſi moltiplicando il
quadrato
del primo nel quarto numero;
e la radice cubica
del
prodotto è il ſecondo numero, che ſi cerca.
Il fondamen-
to
di ciò fare è, perche dati quattro termini continuamente
proportionali
A, B, C, D, il piano fatto dalli due eſtremi A
in
D, è eguale al piano fatto dalli due medij Bin C, per la
16
del 6, e 19 del 7.
Dunque li ſolidi fattì dalli due piani
detti
, e dal primo termine, ſono vguali, e così il quadrato
del
primo nel quarto A quadrato in D, e vguale al ſolido fatto
dallitre
primi A in B in C.
E perche A, B, C, ſono continua-
mente
proportionali, il piano fatto da gl’eſtremi, A in C, è
vguale
al quadrato del medio, B quadrato per la 17 del 6, e
20
del 7, li ſolidi fatti da queſti due piani, e dal ſecondo ter-
mine
B ſono vguali, e così A in B in C, cioè, come ſopra s’è
dimoſtrato
, A quadrato in D, è vguale al cubo di B ſecondo
termine
delli quattro.
Dunque eſſendo noti li due eſtremi,
moltiplicato
il quadrato del primo nell’ altro eſtremo, il lato
cubico
del prodotto è il ſecondo termine delli quattro con-
tinuamenre
proportionali.
Nella ſteſſa maniera ſi dimoſtra,
che
moltiplicato il quadrato del quarto termine nel primo,
127111Linea Cubica. radice cubica del prodotto è il terzo termine delli quattro.
Di quì ſi vede, che ſe il primo termine AH ſia 1000, & il
ſuo
doppio 2000, il quadrato del primo 1000000 moltipli-
cato
per 2000, darà il ſolido 2000000000, la cui radice cu-
bica
1259 è il ſecondo termine delli quattro, &
è radice del
cubo
doppio del cubo di AH.
Elo ſteſſo s’intende diqualſi-
uoglia
altro numero:
onde baſterà à ciaſcun numeroal 3, al
4
, al 9, &
c. aggiunger noue zeri, perche così la radice cubica
ſarà
di quattro figure, la prima delle quali moſtra, quante
volte
ſi debba prender la linea AH, e le tre vltime figure mo-
ſtreranno
, quante milleſime della ſteſſa AH ſi debbano di più
aggiungere
.
Che ſe ſi foſſero per AH preſe ſolo le centeſi-
me
, con aggiunger’ ad eſſa due zeri, allhora à gl’altri numeri
doueua
aggiungerſi ſolamente ſei zeri, e la radice di tre ſigu-
re
hauria con le due vltime moſtrato il numero delle cente-
ſime
.
Ma perche volendo ſeruirci ſolo delle centeſime ſi
opera
con più preciſione, conoſciuto il numero delle mil-
leſime
, perciò nell’anneſſa tauolletta ſi ſon poſte le milleſi-
me
, ſegnando le radici ſin’al cubo, che è cinquanta volte
maggiore
del cubo di AH.
128112CAPO IV.11
######## Tauola de’numeri con le ſue Radici Cubicbe eſpreſſe \\ in particelle Milleſime dell’ Vnità.
Cubi
# Radici # Cubi # Radici # Cubi # Radici # Cubi # Radici
1
# 1000 # 16 # 2520 - # 31 # 3142 - # 46 # 3583†
2
# 1259† # 17 # 2572 - # 32 # 3175 - # 47 # 3609 -
3
# 1442† # 18 # 2620† # 33 # 3208† # 48 # 3634†
4
# 1187† # 19 # 2664 - # 34 # 3240 - # 49 # 3660 -
5
# 1710 - # 20 # 2715 - # 35 # 3271† # 50 # 3684†
6
# 1817† # 21 # 2759 - # 36 # 3301†
7
# 1913 # 22 # 2702† # 37 # 3332†
8
# 2000 # 23 # 2844 - # 38 # 3362 -
9
# 2080† # 24 # 2885 - # 39 # 3391†
10
# 2154† # 25 # 2924† # 40 # 3420 -
11
# 2224 - # 26 # 2962† # 41 # 3448†
12
# 2290 # 27 # 3000 # 42 # 3476†
13
# 2352 - # 28 # 3037 - # 43 # 3504 -
14
# 2410† # 29 # 3072† # 44 # 3530†
15
# 2466† # 30 # 3108 - # 45 # 3557 -
Il modo di ſeruirſi di queſta Tauola per portare sùle linee
AL
, AM le diuiſioni, eſſendo lo ſteſſo con quello, che s’è det-
to
di ſopra nelle Radici de’Quadrati, non biſogno di più
lunga
eſpoſitione.
E finita la diuiſione di tutta la linea, ſi po-
tranno
notare tutte le decine, e con vna lineeta ſegnare la
metà
delle decine, acciò con maggior facilità ſi poſſano pren-
deri
punti corriſpondenti à que’ numeri che più piaceranno.
In queſta linea Cubica non potiamo hauere nel diuiderla
que’vantaggi
compendioſi, che s’hebbero nella linea Geo-
metrica
, raddo ppiando, ò triplicando i lati ſegnati;
perche il
lato
doppio il cubo ottuplo, e così A 2 raddoppiata cade
nel
punto 16, A 3 duplicata nel punto 24, A 4 nel punto 32,
A
5 nel 40, A 6 nel 48;
& oltre di queſte niun’ altra ſi può
raddoppiare
;
onde queſti ſoli punti ſi puonno eſſaminare.
129113Linea Cubica
Segnati di queſta maniera nelli lati dello Stromento i lati
de’eubi
, che vanno creſcendo conforme alla ſerie naturale
de’numeri
, è manifeſto per la dimoſtratione fondamentale
portata
nel capo 1, che anche gl’interualli dello Stromento
allargato
danno i lati de’Cubi, che ſono nella ſteſſa proportio-
ne
indicata dalli numeri notati nello Stromento:
poiche eſ-
ſendo
quattro linee proportionali (cioè li due lati nello Stro-
mento
, e li due interualli loro corriſpondenti) i ſolidi ſimili
ſopra
di eſſe ſono proportionali per la 37.
del lib. 11.
QVESTIONE PRIMA.
Tra due linee date, come ſi trouino due medie continuamente
Proportionali
: ouero tra due numeri dati.
SE la proportione delle due linee date non è conoſciuta in
numeri
, ſi cerchi per la queſt.
5. del capo 2, la quale tro-
uata
, s’applichi nella linea cubica dello Stromento la prima
delle
date linee all interuallo del numero, che le corriſponde,
perche
l’interuallo dell’altro numero nella ſteſſa linea cubica,
darà
la ſeconda delle quattro proportionali.
Di poi l’ altra
delle
due date linee, allargando, ò ſtringendo lo Stromento,
s’applichi
all’interuallo del numero, chele corriſponde, per-
che
l’interuallo del numero corriſpondente all’ altra, darà la
terza
delle Quattro Proportionali.
37[Figure 37]
Siano date due linee R, S, le quali
ſi
troua, che hanno la proportione di
29
à 42;
applico la linea R all’inter-
uallo
29, 29 della linea cubica dello
Stromento
, e ritenuta la ſteſſa
130114CAPO IV. tura, prendo l’interuallo 42. 42, e mi la linea A prima del-
le
due medie.
Di poi applico la linea S all’interuallo 42, 42
della
linea cubica, e l’interuallo 29.
29, mi dàla linea B ſecon-
da
delle due medie.
Onde le quattro R, A, B, S, ſono contin-
uamete
Proportionali:
il che così ſi dimoſtra. Il cubo di R
al
cubo di A è come 29 à 42, per la coſtruttione dello ſtro-
mento
, e per la propoitione, che gl’interualli preſi hanno
conilati
dello ſtromento;
dunque la linea R alla linea A
la
proportione ſubtriplicata di 29 à 42, cioè della linea R alla
linea
S:
dunquetra R, & S poſte due medie in continuata
proportione
la linea A è la ſeconda proportionale.
Simil-
mente
il cubo di S al cubo di B è nella proportione di 42 à
29
, per la coſtruttione dello Stromento, &
applicatione fat-
ta
:
dunque la linea S alla linea B, la proportione ſubtripli-
cata
di 42 à 29, e per conuerſione B à S, la ſubtriplicata
di
29 à 42, cioè di R à S:
Eſſendo dunque la proportione di
R
ad A, e quella di B ad S, ſubtriplicate della proportione di
R
ad S, reſta che anche quella di A à B, ſia ſubtriplicata della
ſteſſa
;
e perciò come R ad A, così A à B, così B à S.
L’iſteſſo ſi farà dati due numeri, tra’quali ſi voleſſero due
medij
proportionali;
come per eſſempio tra 8, e 27. A qual-
ſiuoglia
apertura dello Stromento nella linea cubica, prendo
con
due Compaſſi gl’interualli 8, 8, e 27, 27.
Dipoi trapor-
tando
il primo interuallo ſu la linea Aritmetica all’interuallo
S
, 8, applico l’altro Compaſſo, e veggo che cade nell’ inter-
uallo
12, 12;
onde dico, che il num. 12 è il ſecondo propor-
tionale
.
Quindi ritenendo l’interuallo preſo con queſto ſe-
condo
Compaſſo, l’applico nella ſteſſa linea Aritmetica al
punto
27, 27, ſtringendo lo Stromento, come di biſogno,
e
conſiderando che l’interuallo preſo col primo
131115Linea Cubica. cade nel punto 18, 18, dico che il terzo proportionale è 18;
onde ſono continuatamente Proportionali 8. 12. 18. 27. e tra
li
due eſtremi propoſti, ſi ſono trouati due medij propor-
tionali
.
E quì s’auuerta ciò che in altre occaſioni s’è detto, che ſe
non
foſſe commodo applicare alla linea Aritmetica il Com-
paſſo
con la ſua apertura preſa nella linea cubica, quella ſteſ-
ſa
apertura s’applichi ad alcun numero moltiplice, ò ſubmol-
tiplice
, poiche l’altro Compaſſo darà vn numero ſimilmente
moltiplice
, ò ſubmoltiplice del numero, che ſi cerca.
Cosìſe
l’interuallo
primo non ſi può applicare all’interuallo della li-
nea
Aritmetica 8.
8, s’applichi al numero triplo 24. 24, per-
che
così il ſecondo interuallo caderà nel 36.
36 triplo del 12,
che
ſi cerca:
e ſe il ſecondo interuallo s’applicherà al numero
duplo
54.
54, il primo interuallo caderà nel 36. 36 duplo del
18
, che ſi cerca.
Quando però li due numeri dati non ſono ſimili ſolidi, non
ſi
troueranno li due medij proportionali preciſi, ma vi ſaran-
no
aggiunte frattioni, che ſolo s’auuicineranno al vero ſenza
dar
preciſione, come ſi può raccogliere dalla 19, e 21 del lib.
8, e per trouar tali frattioni, potremo valerci dell’ artificio
moſtrato
nel Capo 2 alla Queſt.
7, quando le linee, ò apertu-
re
del Compaſſo, che per lo ſteſſo ſi prendono, non cadono
preciſamente
ne’ punti dello ſtromento.
132116CAPO IV.
QVESTIONE SECONDA.
Come ſi poſſa ad vna linea data applicar’ vn ſolido rettangolo
vguale
ad vn Cubo dato.
HAuendo il corpo tre dimenſioni in Lunghezza, Lar-
ghezza
, e Groſſezza, che altri chiamano Altezza, ò
Profondità
, ſi dice, che vn ſolido ſia applicato ad vna linea
data
, quando ſi ſuppone, che detta linea ſia vna delle ſue tre
dimenſioni
, e ſi determina, quali, e quanto grandi ſiano l’al-
tre
due dimenſioni dello ſteſſo corpo.
E per maggior facilità
di
queſto eſſempio, maſſime che è conforme all’vſo più com-
mune
, ſuppongo eſſer’ il ſolido, che deue applicarſi alla data
38[Figure 38] linea, rettangolo;
poiche poi ſopra la
ſteſſa
baſe qualſiuo.

glia
parallelepipe-
do
, che habbia la
ſteſſa
altezza per-
pendicolare
, gli ſa-
vguale, per la 30
del
lib.
11, e per
conſeguenza
ſarà
vguale
al dato cu-
bo
.
Sia dunque dato
il
cubo V T il cui
lato
V S, e ſia datà
lalinea
CD, la quale debba eſſere vna delle dimenſioni del
133117Linea Cubica lido rettangolo vguale al cubo dato. In due maniere ciò ſi
può
fare.
Primieramente con trouare alle linee CD, VS vna
terza
proportionale E, perche il ſolido fatto da queſte tre,
cioè
il ſolido C I H è vguale al dato cubo fatto dalla media
V
S, per la 36 del lib.
11. Secondariamente con trouare la
quarta
proportionale, mettendo CD la prima, &
VS la ſe-
conda
;
poiche il quadrato della prima con la quarta fanno vn
ſolido
vguale al cubo della ſeconda.
Dunque con due Com-
paſſi
prendendo le linee CD, &
VS, vedo nella linea cubica,
ſopra
quali interualli cadano, etrouando, che cade la CD
nell’interuallo
29.
29, e la V S nell’interuallo 4. 4, applico la
CD
nella linea Aritmetica al punto doppio del 29, cioè al
58
.
58, & all’interuallo 8. 8 doppio del 4 trouo la quarta
proportionale
F.
Dunque della CD fatto il quadrato CM,
preſa
DL vguale alla F quarta proportionale, ſarà il ſolido
CML
vguale al cubo dato.
Così ſe foſſe dato vn pezzo di marmo ben ſquadrato, che
foſſe
per ogni verſo ſette palmi, e da vn’altro gran pezzo di
marmo
, che per vn verſo è 10 palmi, per l’altro 11, e per il
terzo
4 palmi, ſi doueſſe cauar’ vn pezzo vguale al primo,
ma
quadro in vna delle faccie;
facilmente ſi cauerà in numeri,
quanta
debba eſſer la groſſezza.
Primieramente ſi pigli il cu-
bo
di 7, &
è il pezzo cubico dato 343 palmi ſolidi. Dipoi il
pezzorozzo
non può ſquadrarſi, che con hauer 10 palmi in
quadro
, e così il quadrato di 10 è 100;
per il quale diuiden-
do
il cubo 343, viene per la groſſezza cercata palmi 3 {43/100}.

ſe
non ſapeſſi alcun numero, che miſuraſſe i lati de’ ſudetti
pezzi
di marmo, prendo con vn Compaſſo tal parte aliquota
dellato
del cubo, che poſſa commodamente capire ne gl’in-
terualli
dello Stromento:
e ſimile parte aliquota prendo
134118CAPO IV. lato mezzano dell’altro pezzo di marmo, per eſſempio la de-
cima
parte.
Et applicando queſte due miſure à gl’interualli
della
linea cubica, oſſeruo in quali numeri cadano;
perche la
proportione
, che hauranno queſti due numeri, tale dourà ha-
uer’il
lato mezzano oſſeruato alla linea della groſſezza, che
ſi
cerca.
Laragione di queſta operatione è, perche eſſendo
le
miſure preſe con i Compaſſi ciaſcuna la decima parte del
lato
, il cubo di tal parte è vna milleſima di tutto il cubo di
quei
lati intieri:
dunque li cubi delle parti hanno la propor-
tione
de’cubi intieri.
Dunque per l’applicatione fatta allo
Stromento
trouandoſi in numerila proportione de’ cubi, due
linee
, che ſiano nella ſteſſa proportione di queſti numeri ſo-
no
due eſtreme di quattro continuatamente proportionali:
Dunque anche le decuple di queſte ſono ſimilmente eſtreme
di
quattro proportionali, delle quali la prima è il lato, di cui
ſi
deue far’ il quadrato, la ſeconda è il lato del cubo dato, ela
quarta
ſarà queſta trouata, la quale col quadrato della prima
farà
vn ſolido vguale al cubo della ſeconda.
QVESTIONE TERZA.
Dato vn ſolido, come s’habbia à trouare vn’ altro ſimile
nella
data proportione.
POſſono li ſolidi eſſere Regolari, ò Irregolari; Regolari,
quando
tutte le linee, &
i piani del corpo ſono vguali
tra
diloro;
Irregolari, quando non v’è queſta vguaglianza.
Nell’operatione v’è queſta ſola differenza, che ne’ Regolari
trouata
vna linea, che habbia la douuta proportione con il la-
to
del ſolido ſimile, non s’hà à cercar’ altra linea;
ne
135119Linea Cubica regolari conuien far queſta operatione circa tutte le linee,
che
concorrono alla coſtitutione dell’ angolo ſolido.
Ne lle
sfere
baſta trouar’ il diametro, ma per li Coni, e Cilindri ſi.
mili conuien trouare il diametro della baſe, e l’aſſe.
39[Figure 39]
Se dunque il cor-
po
dato è cubo, ò
altro
de’ corpi Re-
golari
, veggaſi con
quali
numeri ſi e-
ſprima
la propor-
tione
data, &
il la-
to
del corpo dato
ſi
applichi nella li-
nea
cubica all’ in-
teruallo
del nume-
ro
, che gli corri-
ſponde
, e l’ inter-
uallo
dell’ altro nu-
mero
darà il lato,
che
ſicerca.
Così ſe al cubo VST ſi debba farne vno, che
ſia
{7/8} di quello, applico il lato V S all’interuallo 8.
8, e l’inter-
uallo
7.
7, mi darà il lato del cubo cercato. ſe foſſe dato
DAH
ſolido di lati diſuguali, e conueniſſe farne vn ſimile, che
foſſe
parimenti {7/8}, applico D I all’interuallo 8.
8, e l’ inter-
uallo
7.
7 il lato homologo RB. Dipoi all’iſteſſo interual-
lo
8.
8 applico I A, e la diſtanza 7. 7 il lato homologo BK,
che
col primo trouato faccia l’angolo R BK vguale all’angolo
D
I A.
Finalmente allo ſteſſo interuallo 8. 8 applico IH, e la
diſtanza
7.
7 il terzo lato homologo B O, il quale con il
ſecondo
trouato faccia l’angolo KBO vguale all’ angolo AIH:
136120CAPO IV. e compiti tutti li parallelogrammi, ſarà fatto il corpo RKO
ſimile
al dato DAH;
e che è à quello, come 7 à 8. Che ſia
ſimile
è chiaro, per l’vguaglianza de gl’angoli, circai quali
ſono
i lati homologi, ciaſcuno preſo nello Stromento à gl’i-
ſteſſi
interualli, e perciò nella medefima proportione;
onde
li
piani RK, DA;
e li piani KO, AH, e RO, DH ſono ſimili.
E perche, per la 33 dellib. 11, li ſolidi ſimili ſono nella pro-
portione
triplicata de’lati homologi, cioè nella proportione
de’cubi
di detti lati homologi, eſſendo tali cubi, come 7 à 8,
per
la coſtruttione dello Stromento, anche li ſolidi ſimili
RKO
, DAH ſono come 7 à 8.
L’iſteſſo modo ſi dourà tenere ne’ Coni, e Cilindri ſimili,
ſeruendoſi
de gl’interualli delli ſteſſi numeri peri diametri
delle
baſi, e per gl’aſſi.
Così li Pittori, per eſprimere vn corpo, che ſia più picco-
lo
di vn’ altro ſimile in data proportione, ſi ſeruiranno di que-
ſta
linea cubica;
altrimenti ſe per far’vn dito la metà più pic-
colo
, lo faceſſero la metà più corto, ſaria rappreſentato vn
dito
otto volte minore:
perciò applicato il dito maggiore
all’interuallo
2.
2 di queſta linea cubica, l’interuallo 1. 1 darà
la
lunghezza deſiderata;
e così dell’altre parti. Quindi è, che
deuono
auuertire li Pittori altra coſa eſſere far’vn Quadro la
metà
più piccolo, altra coſa far le figure in eſſo la metà più
piccole
:
perche l’impicciolire il Quadro è impicciolir’ vna
ſuperficie
, doue che l’impicciolire le figure, è far corpi mi-
nori
:
in quello ſerue la linea Geometrica, & in queſto la
Cubica
.
Così parimenti ſeruirà queſta linea Cubica alli Scultori,
&
alli Fonditori nel far le for me per Campane, Artiglierie, ò
coſe
ſomiglianti, ſe voleſſero far’vna Statua, ò altra figura
137121Linea Cubica. mile ad vna data. Poiche ciaſcheduna parte applicata all’in-
teruallo
conueniente, s’haurà la miſura corriſpondente nella
figura
ſimile.
commodiſſi mo riuſcirà queſto noſtro Compaſſo di
Proportione
alli Bombardieri, per notar li diametri delle
palle
, e dalla grandczza della bocca dell’ Artiglieria raccoglier
la
loro portata, e formarne li ſuoi Calibri, ò Colibri, come
altri
li chiamano;
e con ragione da molti ſi deplora l’ignoran-
za
di molti di queſta profeſſione, che hanno Calibri ſpropo-
ſitatiſſimi
;
con queſta linea Cubica fatta nel Compaſſo di
Proportione
con qualche accuratezza, e diligenza, potrà cia-
ſcuno
eſſaminare nel ſuo Calibre, ſe ſiano ben notati li diame-
tri
;
e con ſomma facilità, e preſtezza potrà notare li diametri
delle
palle di ferro, di piombo, di pietra à ragion di libre ò
communi
di 12 oncie, ò, come in moltiluoghi s’ vſa, di 16.
oncie.
Habbiaſi noto il diametro d’vna palla, il cui peſo ſi , per
cagion
d’eſſempio, di libre 7, queſto diametro ſi noti la
Regola
, ò Calibre, e nella linea Cubica s’applichi all’inter-
uallo
7.
7; perche ritenuta quell’apertura dello Stromento,
prendendo
tutti gl’interuali da 1 ſin’ à 50, e traportandoli
la
Regola, s’hauranno li diametri delle palle ſin’ à 50 libre di
peſo
, della ſteſſa materia, di cui era quella, il cui diametro era
noto
.
E queſto, che s’è fatto con vna palla di ferro, ſaputaſi
la
proportione, che la pietra col ferro, ſi potrà fare con le
palle
di pietra:
onde ſe la pietra, conſorme all’ opinione de’
Bombardieri
, è la terza parte del peſo del ferro in parità di
mole
, conuerrà pigliar’vna linea, che ſia diametro d’vna sfe-
ra
, la qual ſia tre volte tanto, quanto la palla di ferro nota di
libre
7, e ſarà il diametro della palla di pietra di libre 7, &
138122CAPO IV. Plicato all’interuallo 7. 7, nella linea Cubica, all’iſteſſo modo
s’hauranno
li diametri delle palle di pietra.
Ne differente
ſarà
la forma per le palle di piombo, perche ſupponendoſi il
peſo
del piombo ſeſquialtero à quello del ferro, ſi prenderà
il
diametro della palla di piombo, di peſo vguale con quella
di
ferro, che ſia diametro d’vna sfera, la qual fia {2/3} della pal.
la di ferro. E finalmente per notare le palle à ragion d’oncie
16
per libra, auuerti che 4 libre da oncie 12 fanno 3 libre da
oncie
16 l’vna:
perciò prendi il diametro trouato di libre 4
piccole
, e notatolo ſopra vn lato della Regola, ò Calibre ſia il
diametro
di libre 3 groſſe, e queſto diametro applicato nello
Stromento
all’interuallo 3.
3, s’hauranno da gl’altri interualli
tutti
li diametri delle palle à ragion di peſo d’oncie 16 per li-
bra
.
Dal che ciaſcun vede, che queſti diametri ſon tali, che
ciaſcuno
aggiunge vn terzo di peſo alle palle, che hanno la,
ſteſſa
denominatione nella ſerie de’diametrià ragione d’oncie
12
per libra.
E così il diametro di 45 libre groſſe è il diame-
tro
di libre 60 piccole, perche come 16 à 12, così 60 à 45.
E così ſi faccia rifleſſione, quanto più giuſti ſaranno com-
munemente
li diametri delle palle notate, e preſe dal Com-
paſſo
di Proportione ſegnato nella linea Cubica, come hab-
biamo
detto in queſto Capo, che con la forma preſcritta da
Luigi
Colliado nella ſua Prattica Manuale di Artiglieria trat-
tato
4 cap.
32, doue ciaſcuno potrà eſſaminare, quanto s’al-
lontani
dalla preciſione.
E ſia per eſſempio ciò ch’ egli dice
per
hauer’il diametro d’vna palla di due libre;
prendaſi, dice
egli
, il diametro d’vna palla d’vna libra, e diuiſo in quattro
parti
, vna ſe ne aggiunga, che il diametro di vna libra è co-
me
4, e quello di due è come 5;
li cubiſono 64, e 125, e pure
queſto
, per eſſer doppio, douria eſſere 128, onde
139123Linea Cubica dalla preciſione {3/64}. nel noſtro Stromento il diametro di
vna
palla d’vna libra è 1000, quello di due è 1259, il cubo di
queſto
è 1995616979, il quale douria eſſere 2000000000,
e
perciò manco della preciſione {4383021/1000000000}, doue che li {3/64} ridotti
alla
ſſeſta denominatione, ſono {46875000/1000000000}, che è vna differenza
dieci
volte maggiore di quella, che viene dal modo da noi
tenuto
.
Cosìper il diametro della palla di 3 lib. diuide in ſet-
te
parti quello di due, &
vna di queſte aggiunge, onde il dia-
metro
di due al diametro di tre libre è come 7 à 8;
il diametro
di
due era {5/4} del primo diametro, dunque il diametro di tre
libre
è {10/7} del primo diametro, com’è manifeſto, ſe le due pro-
portioni
4 à 5, e 7 à 8 ſi continuano in tre termine 28.
35. 40.
Dunque il diametro d’vna lib. al diametro di tre libre è come
7
à 10:
il cubo di quello è 343, il cubo di queſto è 1000, e
pur’il
triplo del primo è 1029;
che è minor del douere di
{29/343}, le qualiridotte ſono {84548104/1000000000}.
nel noſtro Stromen-
to
il diametro della palla di tre libre è 1442, il cui cubo
2998442888
mãca dal triplo cubo del primo 3000000000
ſolamente
di {1557112/1000000000}.
Dal che manifeſtamente appariſce,
quanto
più accuratamente con qneſta maniera poſſano farſi
Calibri
giuſtiſſimi, e con facilità grandiſſima, &
eſſaminare
igià
fatti.
ſe il Bombardiere haurà ſeco queſto Stromento di
Proportione
, haurà ſeco vn Calibre vniuerſale per tutti i
Paeſi
, ſecondo la diuerſità de’ peſi;
poiche conoſciuto il dia-
metro
d’vna palla di determinato peſo di quel paeſe, ritenuta
quell’apertura
dello Stromento, à cui tal diametro è applica-
to
al numero corriſpondente alle libre del peſo, ſubito ſi co-
noſcerà
il diametro di qual ſi voglia altra palla di tal materia
di
qual ſi voglia peſo.
140124CAPO IV.
Quindi volendo diametri di palle minori d’ vna libra,
metta
il diametro d’vna libra al numero 12.
12, e potrà ha-
uer
il diametro d’vna, due, e più oncie, &
anche minori dell’
oncia
, ſe trouato il diametro d’vn’ oncia ſi applichi ad vn nu.
mero capace della diuiſione cercata; così mettendoſi al 50.
50
, ſi potrà hauer il diametro d’vna palla, che ſia {1/50} d’oncia.
Che ſe per auuentura la proportione, che deuono hauer’i
ſolidi
ſimili foſſe eſpreſſa in numero maggiore del 50, che ſi
troua
nella linea Cubica dello Stromento, come ſe la propor-
tione
foſſe di 40 à 72, ſi riduca à minor termini, come di 10
à
18, ouero di 5 à 9, e con queſti numeri ſi operi, comeſe in
eſſi
foſſe data la proportione, poiche in realtà è la ſteſſa pro-
portione
diuerſamente eſpreſſa.
ſe li numeri della Pro-
portione
non haueſſero alcuna commune miſura, come 49
à
60, s’applichi il lato del ſolido dato all’interuallo 49.
49;
dipoi ritenuta quell’ apertura dello Stromento, diuiſo il 60
per
alcun numero, che lo miſuri, ſia per cagion d’eſſempio, il
12
, che lo miſura per 5, prendo l’interuallo 12.
12, e conſer-
uo
queſta lunghezza, la quale applico all’interuallo di qual-
che
numero, che habbia tra’numeri della linea vn numero
quintuplo
à cagione, che il 12 miſuraua per 5 il 60;
e per eſ-
ſempio
l’applico al 7.
7; Quindi al quintuplo di 7, cioè all’in-
teruallo
35.
35 haurò il lato del ſolido, che ſarà come 60 in,
riguardo
del dato, che è 49.
E che ciò ſia, è chiaro dall’ope-
ratione
, perche nella prima operatione ſi trouò il lato d’vn,
ſolido
, che al 49 era come 12;
nella ſeconda operatione s’è
trouato
il lato d’vn ſolido quintuplo di quello, e perciò pren-
dendoſi
cinque volte il 12, vien’ad eſſere 60.
Così per hauer’
il
lato del ſolido, che ſia come 51 ad vn’ altro il cuilato s’ad-
datta
all’interuallo 28.
28, prendo l’interuallo 3. 3:
141125Linea Cubica applico, aprendo lo Stromento, al punto 2. 2; & al 34. 34
trouo
la grandezza del lato di 51:
perche 34 contiene il 2
dieciſette
volte;
all’interuallo 2. 2 applicato il lato del ſoli-
do
3;
dunque il 3 preſo 17 volte 51. Di quì appariſce, che
ſe
il numero maggiore ſi miſura dall’ 8, preſo l’altro numero,
che
lo miſura, e raddoppiato l’interuallo, ſarà il lato cercato;
Come ſe ſi voleſſe il lato di 96, il quale ſi miſura dal 12 per 8;
preſo
l’interuallo 12.
12, eraddoppiato, darà ciò, che ſi cer-
ca
, perche illato doppio il cubo ottuplo, e così il 12 ottu-
plicato
è 96.
quando occorreſſe, che il numero maggiore di 50 foſ-
ſe
numero primo, non miſurato da altro numero, che dall’
vnità
, e per conſeguenza diſpari, come ſe foſſe 83, ſi potrà
ſenza
pericolo di errore ſenſibile prendere la metà del nu-
mero
all’interuallo 41 {1/2}.
41 {1/2}, e poi applicata queſta diſtan-
za
al punto 25.
25, l’interuallo 50. 50 darà il lato cercato di
83
:
perche ſe bene quel lato, che il 41’ preſo à occhio,
non
è così preciſo, è però tanto poca la differenza, che per
l’operatione
ſiſica non porta errore notabile.
QVESTIONE QVARTA.
Dati
due corpi ſimili, come ſi coneſca la loro proportione.
COn due Compaſſi ſi prendano i due lati homologi, &
applicati
nella linea Cubica à gl’ interualli, ne’quali
caderanno
con preciſione la maggiore che ſi potrà, i numeri,
che
cortiſpondono eſprimeranno la pro portione.
E ſe i lati
de’
corpi dati foſſero troppo grandi per applicargli allo ſtro-
mento
, ſi opericon vnalor parte aliquota ſimile, perche il
142126CAPO IV. lido ſimile ſopra la parte del lato d’vno, al ſolido ſimile ſo-
pra
parte ſimile dellato dell’altro la proportione, che hanno
tra
di loro gl’intieri ſolidi ſimili ſopra i lati intieri.
Prendiamo l’eſſempio dalli Bombardieri, i quali danno il
vento
alle palle dell’ artiglieria, cioè prendono le palle vn,
poco
minori di quello, che richiede la bocca del pezzo, à fine
che
mancando per auuentura, come ſpeſſo accade, la douuta
rotondità
alla palla, non reſti impedita dal poterſi ſpinger à
baſſo
, quanto conuiene, ò nello ſparare non incontraſſe con,
qualche
piccola prominenza à ſerrar così giuſto, che perico-
laſſe
il pezzo.
Due ſono le prattiche, che adoprano. Pri-
mieramente
prendono il diametro della bocca del pezzo, e
diuiſolo
in 21 parti, ne danno 20 per il diametro della palla.
Ora per ſapere, che proportione habbia la palla, che real-
mente
s’ adopra, à quella, che giuſtamente porta il pezzo,
s’ella
foſſe iſquiſitamente polita, e liſcia;
prendaſi il diametro
dell’
anima del pezzo, e nella linea cubica dello ſtromento
s’applichi
all’ interuallo di quel numero, che è il peſo della
palla
, che lo denomina, e ſia vn cannone da 40, onde dourà
applicarſi
all’interuallo 40.
40; e poi ſi vegga à che interual-
lo
ſi poſſa applicare il diametro della palla, ch’è {20/21} del diame-
tro
del pezzo, e ſi trouerà, che cade tra li numeri 34, e 35,
onde
ſi raccoglie, che tal palla non arriua à 35 libre di peſo,
è circa 34 {1/2}.
E cio ſi conferma, ſe delli due diametri 21,
e
20 ſi prendano i cubi 9261, &
8000: & eſſendo il primo
libre
40, ſi faccia come 9261 à 8000, così libre 40 à libre
34
{5/9}, &
in queſta maniera, ſe la portata del pezzo foſſe di
libre
50, dato il vento alla palla, con leuare al ſuo diametro
{1/31}, ſaria la palla ſolo di libre 43 {1/5} poco meno.
143127Linea Cubica
La ſeconda maniera è tale; il cir-
40[Figure 40] colo CDAB ſia la bocca del pezzo,
e
dal punto A s’applichi il ſemidia-
metro
in AB, &
AD: e preſo l’inter-
uallo
DB, dal punto A ſi tagli il dia-
metro
AC nel punto E;
& del reſtan-
te
EC ſi laſci vn terzo IC;
& IA ſarà
il
diametro della palla, à cui s’è dato
il
vento.
Per ſaper dunque quanto meno peſi della giuſta
portata
del pezzo, s’applichi nella linea cubica il diametro
AC
al numero del peſo, che denomina il pezzo, per eſſempio
da
40, all’interuallo 40.
40; e poi il numero dell’interuallo, in
cui
cade il diametro AI manifeſtarà il peſo vero della palla
35
.
Equeſto ſi confermarà, ſe preſo il diametro AC, come
200
, trouerò tanto nella linea Aritmetica dello ſtromento,
quanto
nelle Tauole Trigonometriche, che BD corda digr.
120, cioè AE è 173, e per conſeguenza EC 27, la cui terza
parte
9 è CI;
e perciò IE 18 aggiunta alla EA 173 da tutto il
diametro
della palla AI 191, &
AC è 200; i quali numeri
nella
tauoletta poſta in queſto Capo ſono radici delli cubi 7,
&
8: e così ſe 8 libre 40, 7 ne darà 35. Come pure con
queſto
metodo, ſe l’anima del pezzo foſſe capace di palla di
libre
50, datogli il vento, ſi trouerà, che ſarà ſolo di libre
43
{3/4}.
Dalle coſe dette ſi caua, come ſi poſſa
41[Figure 41] anche venir’in cognitione della ſolidità de’
corpi
vuoti, quando la vacuità di dentro è
capace
d’vn corpo ſolido ſimile à quello
di
tutto il vaſo ſe foſſe pieno.
Come nella
figura
20, ſe ſia dato il vaſo BEV, la cui vacuità ſi riem
144128CAPO IV. be con vn corpo ſimile, e ſia la ſua bocca OI, in maniera che,
come
DE ad EV, così OS ad SI, e come ED à DB, così SO ad
OT
profondità della capacità del vaſo.
Applico il lato DE
all’interuallo
18.
18, e preſo col Compaſſo il lato OS, trouo,
che
cade nell’interuallo 9.
9, onde argomento, che la ſolidità
del
vaſo è tanta, quanta è la capacità ſua.
QV ESTIONE QVINTA.
Come ſi poſſa far’vn Cono vguale ad vn Cilindro dato, e che
habbiano
li diametri delle baſi, e gl’ Aſsi proportionali.
OGni Cono paragonato con vn Cilindro, che habbia la
baſe
, e l’aſſe, vguale alla baſe, &
all’ aſſe del Cono, è
la
terza parte del Cilindro, per la 10 del lib.
12, e perciò da-
to
il Cilindro, baſterà trouar’il diametro della baſe, e l’aſſe
d’vn
ſimile Cilindro, che foſſe tre volte maggiore, perche il
Cono
, che haurà queſto diametro della baſe, e queſto aſſe,
eſſendo
la terza parte di queſto Cilindro triplo del primo,
ſarà
vguale al primo Cilindro.
Ora perche li Cilindri ſimili
ſono
nella triplicata proportione
42[Figure 42] delli diametri delle baſi, per la 12
del
lib.
12, cioè come i cubi di detti
diametri
;
perciò applicato il dia-
metro
del Cilindro dato AB à qual
ſi
voglia numero della linea cubica,
come
per eſſempio all’interuallo 6.
6@@ rendaſi il numero triplo (poiche
il
Cilindro da farſi deue eſſer triplo)
e
l’interuallo 18.
18, darà la
145129Linea Cubica43[Figure 43] EF diametro della baſe il cui centro è G.
Dipoi all’iſteſſo interuallo 6. 6, applica-
to
l’aſſe CD del Cilindro dato, l’inter-
uallo
18.
18, darà l’aſſe GH; e perciò il
Cilindro
EIF è ſimile al Cilindro ADB,
eſſendo
come AB ad EF diametri, co-
CD à GH aſſi;
& eſſendo il cubo di EF triplo del cubo di
AB
, per la conſtruttione dello ſtromento, anche il Cilindro
EIF
è triplo del Cilindro dato ADB:
Dunque eſſendo il Ci-
lindro
EIF triplo an che del Cono EHF ſopra la ſteſſa baſe
GEF
, con la ſteſſa altezza GH ſarà il Cono EHF vguale al Ci-
lindro
dato ADB, &
hauranno li diametri delle baſi, e gl’aſſi
proportionali
, come s’era propoſto.
146130CAPO IV.
QVESTIONE SESTA.
Come ſi troui vna Sfera vguale ad vn Cilindro dato.
SE foſſe data vna gran Colonna, e ſi voleſſe ſapere, quan-
to
, ò quale douria eſſer’ il diametro d’vna sfera vguale
alla
colonna (la quale ſuppongo eſſer’ vn cilindro retto, cioè,
che
l’aſſe cade perpendicolare nella baſe;
ſe , facilmente ſi
ridurrà
ad vn cilindro retto, che habbia l’iſteſſa baſe, e l’iſteſ-
ſa
altezza perpendicolare, che ſia aſſe, come ſi raccoglie dal
Corollario
della 11 del lib.
12) prendaſi il diametro della ba-
ſe
, e l’altezza di tal cilindro;
ſi troui la lor proportione in
numeri
, per la queſt.
5. del cap. 2. e nella linea cubica dello
ſtromento
applicato il diametro all’ interuallo del numero,
che
gli corriſponde, ſi prenda l’interuallo, che l’altro nu-
mero
corriſpondente all’aſſe.
Queſta diſtanza trouata s’ap-
plichi
nello ſtromento all’ interuallo 2.
2, poiche l’interuallo
3
.
3 darà il diametro cercato della sfera vguale al cilindro.
E ſe gl’interualli 2. 2, e 3. 3 foſſero troppo piccolli, ſi pren-
dano
li loro equemoltiplici in qualunque proportione.
Sia
nell’iſteſſa
fig.
21 dato il cilindro EIF, à cui ſi voglia far’vna
sfera
vguale;
ſi troua, che il diametro della baſe EF all’ aſſe
GH
è come 91 à 200, cioè come 5 à 11, nella linea cubica
applico
EF all’interuallo 5.
5, e l’interuallo 11. 11 mi la
linea
R.
Applico la linea R all’interuallo 2. 2, e l’interuallo
3
.
3 mi la linea S diametro della sfera MN vguale al dato
cilindro
EIF.
Per dimoſtrare, che ciò ſia, prendaſi la linea R diametro,
&
aſſe del cilindro quadroto KPXL, & in queſto cilindro
147131Linea Cubica tenda la sfera, il cui centro Q, e così il diametro della baſe
del
cilindro KL, come l’altezza KP ſia vguale al diametro
della
sfera.
Ora perche li cubi di EF, e di R ſono come 5, e
11
, per la co ſtruttione dello ſtromento, la proportione di 5
à
11, cioè di EF à GH, è triplicata della proportione de’lati,
cioè
di EF à R;
dunque R è la ſeconda di quattro continuata-
mente
proportionali, delle qualli EF è la prima, e GH la quar-
ta
;
e ſia V la terza. Dunque perche le baſi de’ cilindri EIF,
KPL
ſono nella proportione duplicata de’ diameri EF, KL,
cioè
R, le baſi di detti cilindri ſono come EF prima alla V
terza
.
come EF à V, così R à GH; dunque come la ba-
ſe
, il cui diametro EF, alla baſe, il cui diametro KL, così l’al-
tezza
PK per la coſtruttione vguale alla linea R, all’altezza
GH
.
Dunque, per la 15 del lib. 12, reciprocandoſi le baſi, e
l’altezze
, i due cilindri EIF, KPL ſono vguali.
Dunque la
sfera
QZOY, il cui diametro è la linea R vguale all’altezza
del
cilindro, &
il cui circolo maſſime è vgualle alla baſe di det
to
cilindro, è ſubſeſquialtera al cilindro, cioè come 2 à 3, per
il
Manifeſto 9 del lib.
1. de Sphæra; & Cylindro d’Archime-
de
.
Dunque eſſendoſi preſa la linea R lato del cubo 2, e la
linea
S lato del cubo 3, la sfera MN, il cui diametro è la li-
nea
S è ſeſquialtera della sfera QZOY, il cui diametro è la li-
nea
R.
Dunque così la sfera MN, come il cilindro KPL eſ-
ſendo
ſeſquialteri della ſteſſa sfera Q Z O Y, ſono vguali;
dunque anche la sſera MN è vguale al dato cilindro EIF.
148132CAPO IV.
QVESTIONE SETTIMA.
Data vna Parabola, trouare la proportione di due ſegmenti
terminati
ad vn medeſimo punto.
SIa data la Parabola ABC, & in eſſa due ſegmenti AFB,
e
BC terminati nello ſteſlo punto B.
Si cerca la propor-
tione
di queſti due ſegmenti.
Tiriſi
44[Figure 44] il Diametro BD:
il che ſi farà, ſe con-
gionte
le eſtremità de’ ſegmenti con
la
retta AC, à queſta dal punto B ſi
tirarà
parallela la BG;
e così I’vna
come
I’altra parallela diuiſe per
mezzo
in H &
I; la retta HI prodot-
ta
ſin in F ſarà il diametro, à cui ſono Applicate HE, IB.
Dunque ſia BD parallela alla FH, e ſarà diametro, eſſendo
che
nella Parabola tuttii diametri ſon paralleli all’ Aſſe.

che
il diametro BD taglia la AC in E.
Ora perche li ſegmenti AFB, e BC hanno tra di loro la tri-
plicata
proportione della linea AE all’EC, come dimoſtra
Gregorio
di S.
Vicenzo lib. 5. Quadr. circ. prop. 260; mettaſi
la
linea AE in qualſiuoglia interuallo della linea Cubica;
e
quell’interuallo
, doue capirà la linea EC col numero oppo-
ſto
dimoſtrarà la proportione delli due ſegmenti:
poiche eſ-
ſendo
triplicata della proportione di AE ad EC, ſarà la me-
deſima
delli Cubi di dette linee AE, EC.
149133Linea Cubica
QVESTIONE OTTAVA.
Data vna Parabola terminata, tagliata da vna linea parallela,
trouar
la proportione delle parti, nelle qualli è diuiſa.
SIa data la Parabola DBE terminata dalla linea DE; &
à
queſta ſia parallela la linea AC.
Si cerca la propor-
tione
del ſegmento ABC al re-
45[Figure 45] ſtante DACE.
Diuiſe le due pa-
rallele
in mezzo in F, c G, ſia ti-
rata
la BG diametro della Para-
bola
.
Ora perche le line BF, BG
ſono
nella duplicata proportione
di
AF à DG (eſſendo tra di loro
come
ſi quadrati delle ordinatamente Applicate, alli quali
ſon
vguali i Rettãgoli da eſſe ſaette &
illato Retto) cioè di tut-
te
le intiere AC, DE;
la proportione del Triangoſo ABC,
al
Triangolo DBE è compoſta della proportione delle baſi
AC
, DE, e dell’ altezze BF, e BG, cioè è triplicara di AC
à
DE.
perche la Parabola ABC alla Parabola DBE è nella
proportione
del ſuo Triangolo maſſimo ABC aſ Triangolo
maſſimo
DBE;
dunque la Parabola ABC alla Parabola DBE
è
nella triplicata proportione della linea AC alla linea DE.
Mettaſi dunque nella linea Cubica dello ſtromento à qualſi-
uoglia
interuallo ſa linea DE, etrouiſi doue capiſca l’inter-
uallo
AC, che ſarà manifeſta la proportione delle due Para-
bole
:
e preſa la differenza trà di loro, ſarà manifeſta la pro-
portione
delſegmento ABC al reſtante DACE.
150134CAPO IV.
QVESTIONE NONA.
Come d’vn numero dato ſi troui la Radice Cubica.
APerto lo Stromento; gl’interualli de’numeri nelle linee
cubiche
danno i lati de’cubi, i qualli hanno tra diloro
la
proportione eſpreſſa dalli numeri adiacenti.
Dunque ſe
detti
lati s’applicheranno ad interualli delle linee Aritmeti-
che
, ſi conoſcerà la proportione di detti lati;
la qual’è la ſub-
triplicata
della proportione de’Cubi.
Dunque conoſciuta la
proportione
di due cubi, &
il lato d’vno di eſſi, ſi conoſcerà
anche
l’altro.
Quindi è, che applicato vn cubo ad vn nu-
mero
delle linee cubiche, e preſo il lato d’vn’altro cubo co-
noſciuto
nella ſua radice, &
applicata queſta all’interuallo
corriſpondente
nelle linee Aritmetiche, l’altro lato del cubo
dato
ſi conoſcerà, eſſendo applicato all’interuallo proportio-
nato
delle linee ſteſſe Aritmetiche.
Perciò dato vn numero
preſo
come cubo;
& applicato alle linee cubiche (nel modo
proportionatamente
, che ſi diſſe dell’ eſtrattione della radice
quadrata
con le linee Geometriche) quelche reſta tagliate
via
le tre vltime figure, e preſo l’interuallo d’vno de’numeri
cubi
ſegnati nelle linee, cioè 8, ouero 27, radice de’ quali ſo-
no
2, e 3, e queſto poinelle ſinee Aritmetiche applicato al 20.
20, ouero al 30. 30, l’altro interuallo applicato alla ſteſſa li-
nea
, darà la radice cubica cercata.
E la ragione, perche ſi
buttino
via le tre vltime figure, è perche li cubi di 20, e di
30
ſono 8000, e 27000, e così gettate via le tre vltime figure,
reſta
la proportione de’cubi eſpreſſa in numeri minori, che
ſono
ſegnati nelle linee dello Stromento:
& applicati
151135Linea Cubica. gl’interualli alli 20, ouero 30, & à numeri corriſpondenti,
vengono
le radici cercate.
Cerchiſi la radice cubica del numero 14119; gettate via
le
tre ſigure 119, il reſto 14 applico all’interuallo 14.
14 del-
le
linee cubiche:
poicon vn’altro Compaſſo prendo l’inter-
uallo
8.
8 nella ſteſſa apertura dello Stromento. Poinelle li-
nee
Aritmetiche applico queſto ſecondo interuallo preſo alli
punti
20.
20, che è la radice di 8000, e vedendo, che il primo
interuallo
preſo applicato à queſte ſteſſe linee Aritmetiche
cade
al 24.
24, e vn poco più; dico, che la radice cubica del
dato
numero 14119 è 24 con vna frattione aderente.
Che
ſe
le tre vltime figure tagliate paſſano li 500, ſi può accreſcer
d’vn’vnità
il numero, che reſta, poiche più s’accoſta al mille.
Così cercandoſi la radice di 19864, ſi può in vece del 19
prendere
il 20, &
operando come prima, ſi troua eſſer la ſua
radice
27, e poco più.
ſe il numero reſtante foſſe maggiore del maſſimo no-
tato
nelle linee cubiche, prendaſi vna parte aliquota tale, che
nelle
linee cubiche ſiano due numeri così moltiplici l’vno
dell’altro
, come il tutto è moltiplice della detta parte aliquo-
ta
:
come ſe ſi prende la ſeſta parte, viſia vn numero ſeſtuplo
d’vn’altro
.
Et in tali occaſioni è bene nel principio prendere
piccola
apertura dello Stromento, per poter poi applicar
quell’interuallo
preſo à numeri minori, come moſtrerà l’iſpe-
rienza
.
Cerchiſi la radice cubica di 336212: tagliate le tre
vltime
figure, reſta 336, il qual’è troppo grande;
piglio
dunque
la ſettima patte di 336, cioè 48, &
aperto lo Stro-
mento
, prendo nelle linee cubiche l’interuallo 48.
48, e con
vn’altro
Compaſſo l’interuallo 8, 8.
perche il lato preſo
di
48 è ſolo il lato d’vn cubo ſubſettuplo del cubo dato,
152136CATO IV. ciò cerco nella linea cubica due numeri, vno de’ qualiſia ſet-
tuplo
dell’altro, eſono 5, e 35, perciò quell’ interuallo preſo
48
.
48, allargando lo Stromento, lo metto alli punti 5. 5, &
allhora
prendo l’interuallo 35.
35, che è quello, che ſi cerca-
ua
.
Quindi l’interuallo, che preſo tra 8. 8, applico nelle
linee
Aritmetiche al 20.
20; & in quell’apertura di Stromen.
to trouando, che l’vltimo interuallo s’applica nelle dette linee
Aritmetiche
alli punti 69.
69, & vn poco più, dico, che la ra-
dice
del numero 336212 è 69 con vna frattione.
Quando poi l’interuallo vltimo riuſciſſe così grande, che
foſſe
maggiore dell’interuallo 100.
100 della linea Aritmeti-
ca
, ſi deſcriue vna linea vguale à tal’ interuallo delle linee Cu-
biche
vltimamente trouato, e cauatone la diſtanza 100.
100
delle
Aritmetiche, s’applica il reſto della linea, e ſi vede quan-
to
di più vada aggiunto al 100.
Cerchiſi la radice cubica di
1840325
, gettate le tre vltime figure, diuido il reſto 1840
in
quaranta parti, e trouo, che la ſua quaranteſima patte è
46
.
Apro mediocremente lo Stromento, e prendo col primo
Compaſſo
l’interuallo 46.
46, e col ſecondo Compaſſo l’in-
teruallo
8, 8.
Dipoi, perche il cubo 46. 46 moltiplicato
40
volte, applico quell’interuallo preſo col primo Compaſ-
ſo
all’interuallo 1.
1, e poi prendo l’interuallo 40, 40. Et
operando
poi, con hauer’ applicato l’interualo preſo col ſe-
condo
Compaſſo alli punti 20.
20 delle linee Aritmetiche,
trouo
, che eccede l’altro Compaſſo la maſſima diſtanza
100
.
100: perciò da vna linea deſcritta vguale all’vltimo in-
teruallo
preſo col Compaſſo alli punti 40, 40 delle cubiche,
cauo
l’interuallo 100.
100 dell’Aritmetiche, & applico à
quello
il reſto della linea deſcritta, e cadendo alli punti 22,
dico
, che la radice cubica del numero dato 1840325, è 122
con
qualche frattione.
153137Linea Cubica.
Quì pure nelnumero così grande, che due numeri, i quali
moltiplicati
inſieme lo producono, ſono maggiori delli nota-
ti
nella linea cubica dello ſtromento, ſe ne piglino 3, ò anche
quattro
, dalla moltiplicatione de’quali vien prodotto il nu-
mero
, chereſta, leuate le tre vltime figure, nel modo detto,
quando
ſi parlò dell’eſtrattione della radice quadrata.
Così
cercando
la radice cubica di 3600000, leuate le tre vltime
figure
, reſta 3600, che ſi dal 60 per 60:
poſſo dunque
prendere
tre numeri 15.
15. 16, e preſo l’interuallo 15. 15,
prender
poiillato del cubo quindecuplo di queſto, applican-
do
quell’interuallo al 3.
3, epoi prendendo i’interuallo 45.
45, & hauuto queſto, s’hà à prender’il lato del cubo ſedecu-
plo
, il che ſi farà applicando queſto ſecondo interuallo tro-
uato
al 3.
3, e poi prendendo l’interuallo 48. 48, & operan-
do
con queſto nel modo detto, nelle linee Aritmetiche ſi tro-
ua
, che la radice cubica di 3600000, ſarà 153 in circa.
Finalmente per i piccoli numeri s’opera ſenza tagliarne
alcuna
figura;
e s’hanno l’intieri con le decime. Cerco la ra-
dice
del numero 47;
prendo l’interuallo 47. 47, & anche 8. 8,
queſto
ſecondo nelle linee Aritmetiche applico al 20.
20, e
l’altro
cade nel 36.
36, poco più: onde dico, che la radice cu-
bica
di 47 è 3 {6/10}, poco più:
perche per radice di 8 douea,
prenderſi
2, e non 20;
dunque hauutiſi i decimi del cubo
preciſo
, vengono li decimi del cubo dato non così preciſo.
Cerco la radice di 180, prendo il quinto 36, e l’interuallo 36.
36
applico ad vn’altro numero, dicui ſia il quintuplo nelle
linee
cubiche, per eſſempio al 5.
5, e poi prendo l’interuallo
quintuplo
25.
25. Poi applicato l’interuallo 8. 8, preſo da
principio
al 20.
20, delle linee Aritmetiche, trouo, che l vlti-
mo
interuallo cade nelle linee Aritmetiche al 56.
56, e
154138C A P O IV. ſi 57. 57. onde conchiudo, che la radice cubica di 180 è
5
{6/10} in circa.
Che ſe il numero dato non foſſe intiero, ma vn rotto, di cui
ſi
cercaſſe la radice cubica;
ſarà ſacile il trouarla; cioè nelle
linee
cubiche applicando all’interuallo corriſpondente al nu-
mero
, che ſi vuol ritenere (ò ſia il Numeratore, ò pure il De-
nominatore
) iſ compaſſo con quell’apertura, che ſi vuole;
e
di
poicon altro compaſſo prendendo l’interuallo riſpondente
all’altro
numero della frattione data;
poiche nelle linee
Aritmetiche
applicato il primo compaſſo al numero, che ſi
vuol
ritenere della data frattione, ouero ad vn ſuo moltiplice,
(il che ſarà meglio, per hauer la radice più vicina alla preciſio-
ne
) l’ltro compaſſo moſtrarà il numero cercato.
Sia per ca-
gione
d’eſempio dato il roto {4/7}, di cui ſi vuole la radice cubi-
ca
:
prendo nelle cubiche l’interuallo 4. 4. (poiche voglio ri-
tener
il Numeratore) e con altro compaſſo l’interuallo 7.
7.
Quindi applico il primo compaſſo nelle linee Aritmetiche al
decuplo
di 4, cioè al 40, &
il ſecondo compaſſo caderà all’in-
teruallo
48.
48, poco più: onde la radice ſarà proſſimamen-
te
{40/48}, cioè proſſimamente {5/6}, il cui cubo {125/216} è poco maggiore
del
cubo dato {4/7}.
Che ſe nelle linee cubiche prendo col primo
compaſſo
l’interuallo 7.
7, e col ſecondo 4. 4, nelle Aritmeti-
che
applico il primo compaſſo al 70.
70, & il ſecondo cade
all’interuallo
58.
58. onde la radice è proſſimamente {58/70}, cioè
{29/35};
il cui cubo {24389/42875} è poco minore del cubo dato {4/7}. La ragio-
ne
di queſto modo di operare è manifeſta, perche cercando ſi
laradice
cubica ad vn numero rotto, ſi cerca vna frattione, il
cui
Numeratore al ſuo Denominatore habbia la propottio-
ne
ſubtriplicata del Numeratore al Denominatore della data
frattione
.
Ora per la conſtruttione dello ſtromento ſi
155139Linea Cubica i lati de’cubi, che ſono nella ſubrriplicata proportione de gli
ſteſſi
cubi;
dunque prendendo come cubi il Numeratore, &
il
Deno minatore, gl’interualli, che alli loro numeri corriſpon-
dono
, ſono nella ſubtriplicata proportione;
e perciò eſami-
nata
la loro quantità nelle linee Aritmetiche, ſi hauranno due
numeri
nelſa ſubtriplicata proportione, come ſi cerca.
Per-
ciò
à fine di cauare la ſudetta radice Cubica ſenza lo ſtromen-
to
, baſtarà moltiplicar il quadrato del Numeratore 4, cioè
16
, per il Denominatore 7, e dal prodotto cauata la radice
cubica
ſarà la prima delle due medie proportionali tra 4, e 7,
e
perciò Denominatore ſotto il Numeratore 4.
Ouero il
quadrato
del Denominatore 7, cioè 49, ſi moltiplicarà per il
Numeratore
4, e dal prodotto la radice cubica ſarà la ſecon-
da
delle due medie tra 4, e 7, e perciò Numeratore, a cui per
Denominatore
ſi il 7.
In queſto luogo, come per aggiunta, mi perſuado non ſia
per
eſſer diſcaro al mio Lettore, ſe proporrò vna maniera,
aſſai
facile per trouar la radice cubica de’ numeri, almeno
molto
vicina alla preciſione, della quale non ſi curano più
che
tanto quelli, che cercano tali compendij, diſſi vicina alla
preciſione
, non perche non ſi poſſa hauere la radice preciſa,
quando
ella c’è, ma perche in alcuni numeri grandi, come ap-
preſſo
ſi vedrà, non ſempre s’affronterà.
Per li numeri, che non ſiano maggiori di ſei figure, e per-
ciò
la radice non è che di due figure, ſeruirà con ogni preciſio-
ne
la ſeguente tauoletta, in cui nel capo di ciaſcun’ordine,
dou’è
C 2.
C 3. & c. ſi moſtra che, quando la prima nota del-
la
radice è 2, ouero 3, ò qualunque altro numero, tutto quel-
lo
, che ſi dourà cauare, è vno de’numeri poſti in quell’ordine
venendo
à baſſo;
e nella prima colonna, doue ſon poſte le
156140C A P O IV. radici, corriſponde aſ numero la figura, che ſi deue aggiun-
ger’alla
radice trouata da principio.
11
R
# C. # C. 1 # C. 2 # C. 3 # C. 4 # C 5 # C. 6 # C.7 # C.8 # C.9
1
# 1 # 331 # 1261 # 2791 # 4921 # 7651 # 10981 # 14911 # 19441 # 24571
2
# 8 # 728 # 2648 # 5768 # 10088 # 15608 # 22328 # 30348 # 39368 # 49688
3
# 27 # 1197 # 4167 # 8937 # 15507 # 23877 # 34047 # 46017 # 59787 # 75357
4
# 64 # 1744 # 5824 # 12304 # 21184 # 32464 # 46144 # 52224 # 80704 # 101584
5
# 125 # 2375 # 7625 # 15875 # 27125 # 41375 # 58625 # 78875 # 102125 # 128375
6
# 216 # 3096 # 9576 # 19656 # 33336 # 50616 # 71469 # 95976 # 124056 # 155736
7
# 343 # 3913 # 11683 # 23653 # 39823 # 60193 # 84763 # 113523 # 146503 # 183673
8
# 512 # 4832 # 13953 # 27872 # 46592 # 70112 # 98432 # 131552 # 169472 # 212192
9
# 729 # 5859 # 16389 # 32319 # 53649 # 80379 # 112509 # 150039 # 192969 # 241299
Sia dato il numero 438976, da cui de-
22
438976
# 76
343

95976

95976

0

ueſi eſtrarre la radice cubica.
Noto li
punti
ſotto il 6, el’8 al modo conſueto:
e
nel
ſecondo ordine, che è de’cubi, trouo,
che
il cubo proſſimamente minore di
438
è 343 cubo di 7;
dunque noto 7 per
radice
, e leuo 343 dal 438, e reſta 95.
A queſte figure 95,
che
ſon reſtate, aggiungo l’altre tre figure del numero dato,
&
è 95976.
Ora perche la radice trouata da principio è 7, cerco nell’
ordine
C.
7, venendo à baſſo vn numero vguale, ò proſſima-
mente
minore del 95976, e lo trouo preciſamente à dirittu-
ra
della radice 6 nella prima colonna:
perciò aggiungo il 6
alla
radice 7, e fatta l’eſtrattione, nulla rimane;
onde conchiu-
do
, che il num.
dato 438976 è preciſamente cubo, e la ſua ra-
diee
è 76.
157141Linea Cubica
Nell’iſteſſa maniera dato 749812, leuo dal 749 il cubo di
9
, che è 729, e rimane 20.
Il numero,
che
reſta è 20812.
Ora perche la radi-
11
749812
# # 20812
# 90
729
# # 24570
20812

ce è 9, cerco nella colonna C.
9 vn nu-
mero
proſſimamente minore, e niuno
ve
n’è;
onde aggiungo il o alla radice,
che
ſarà 90, e reſta per numeratore della frattione adiacente
il
numero 20812;
e per denominatore al modo ſolito ſarà
il
triplo della radice trouata, cioè 270, moſtipſicato per la-
ſteſſa
radice, &
il prodotto 24300 ſarà il denominatore, oue-
ro
moltiplicato per la radice accreſciuta dell’vnità, cioè per
91
, &
il prodotto 24570 ſarà il denominatore, a cui per lo
più
torna bene aggiungere l’vnità, onde ſia 24571, quello
la frattione maggiore, e queſto minore del douere.
ſe il numero dato foſſe 57649, le-
uo
dal 57 il cubo di 3, che è 27, e reſta
22
57649
# 38
27

30649

27872

2777

30;
che il numero rimanente per la ſe-
conda
operatione è 30649.
Cerco dun-
que
neila colonna C.
3 vn numero proſ-
ſimamente
minore di queſtc, che è rima-
ſto
, e trouo 27872, quale cauo dal
30649
, ereſta 2777.
E perche all’ in-
contro
del ſudetto numero 27872 ſi troua la radice 8, ag-
giungo
queſta al 3, &
è la radice del numero dato 38 con vna
frattione
, il cui numeratore è quel 2777, che reſtò, &
il de-
nominatore
è il triplo della radice 38 moltiplato per 39, per
hauer
ſa frattione minore, ouero il triplo quadrato della ra-
dice
38, per hauer la frattione maggiore.
La ragione di queſto modo d’operare è, perche i numeri
di
ciaſcuna area della tauoletta ſono quelli, che ſi fanno
158142CAPO IV. triplo quadrato del numero poſto in cima (preſo però come
numero
decadico, cioè non 2, ma 20, e così de gl’altri) molti-
plicato
nel numero laterale corriſpondente della radice, e di
più
dal quadrato della radice poſta nella prima colonna nel
triplo
del primo numero della radice preſo pure come deca-
dico
, e di più dal cubo della detta ſeconda figura della radice.
Per eſſempio, ſotto il C. 3. ſi troua corriſpondente alla radi-
ce
laterale 3 il numero 8937.
Queſto ſi dal quadrato di 3
(cioè dello 30 poſto in cima) preſo tre volte, &
è 2700, mol-
tiplicato
per ſa ſeconda radice laterale 3, onde è 8100.
Di
più
il triplo della prima radice, che era 3 (cioè 30) è 90, e
queſto
ſi moltiplica per il quadrato della ſeconda radice 3,
cioè
per 9, eſi 810.
Finaſmente prendo il cubo della ſe-
conda
figura della radice 3, cioè 27, &
aggiunti inſie me que-
ſti
tre numeri ſolidi 8100, 810, 27, ſi la ſomma 8937:

E
queſto numero ſi dourâ ſempre cauare nella ſeconda ope-
ratione
, quando la prima figura della radice ſarà 3, e la ſecon-
da
ſarà parimenti 3.
L’iſteſſo s’intenda fatto in tutti gl’altri
numeri
areali di queſta tauoletta.
Onde fatta la fatica vna
volta
in far la tauoletta, rieſce poi facile l’operatione nel mo-
do
detto.
Che ſe il numero dato ſarà maggiore di ſei figure, ſi diuida
per
vn numero cubo, di cui ſia conoſciuta la radice, e del quo-
tiente
rimaſto minore di ſette figure ſi caui nel modo predet-
to
la radice;
poiche ſe queſta radice trouata ſi moltiplicarà
per
la radice nota del cubo, che diuiſore, ſi produrrà la ra-
dice
cercata del numero dato.
La ragione di ciè è manifeſta,
perche
come l’vnità al diuiſore, così il quotiente al numero
diuiſo
;
dunque eſſendo l’iſteſſa la lor proportione ſubtriplica-
ta
, è ancho come la radice cubica dell’vnità alla radice
159143Linea Cubica ca del diuiſore, così la radice cubica del quotiente alla radice
cubica
del numero diuiſo;
queſta dunque ſi con la molti-
plicatione
delle radici cubiche del quotiente, che è trouata, e
del
diuiſore, che ſi ſuppone nota.
Sia dato il numero 32001-
3504000
, di cui ſicerca la radice cubica.
Mi è noto, come
ſuppongo
, che 438976 è numero cubo, la cui radice è 76.
Prendo quel numero per diuiſore del numero dato, e mi vien
per
quotiente 729000;
di queſto cerco la radice cubica nel
modo
ſopradetto, etrouata eſſer 90, moltiplico 90 per 76
radice
del diuiſore, eſi produce 6840 radice cercata del nu-
mero
dato.
Così ſia dato 128024064: queſto diuido per
343
cubo del 7:
del quotiente 373248 trouo la radice eſſere
72
;
e queſta moltiplicata per 7 radice del diuiſore, produce
504
radice cercata del numero dato.
Ma ſe vn numero ſarà così grande, che non ti ſia noto vn
cubo
, che diuidendoſo laſci per quotiente meno di 7 figure,
diuidilo
per qucl cubo, che ti è noto:
& il quotiente troppo
grande
diuidi ſimilmente per vn cubo noto, ſin che habbi vn
quotiente
piccolo à tuo modo, dal quale poſſi cauar la radi-
ce
:
dipoi queſta radice moltiplicata ſucceſſiuamente con le
radici
de’cubi preſi per diuiſori, darà finaſmente la radice
cercata
.
Di quì hai vn modo aſſai facile per cauare la radice cubica
anche
ſenza queſta tauoletta, ſe ſolamente ſaprai i primi no-
ue
cubi, diuidendo per eſſi il tuo numero, ſin che reſti vn quo-
tiente
minore di 4 figure, di cui ti ſarà nota la radice;
e queſta
poi
moltiplica per tutte le radici de’cubi diuiſori.
Sia dato
lo
ſteſſo numero poco prima poſto 128024064:
lo diuido
per
729 cubo del 9, &
il quotiente 175616 diuido di nuouo
per
343 cubo del 7, e viene il quotiente 512, la cui radice
160144CAPO IV. preciſamente 8. Dunque moltiplicate infieme queſte tre ra-
dici
9, 7, 8, ſi produce dell’8 in 9 il 72, e queſto per il 7 504
radice
del detto numero.
Dal che potrai anche inferire la facilità del ſeruirſi delli cu-
bi
di 10, 100, 1000, &
c. tagliando dal dato numero alla de-
ſtra
tanti numeri ternarij di figure, che non reſtino più di tre
figure
, delle quali prendi il cubo maggiore con la ſua radice,
e
quel che auanza del numero reſtato aggiungi alle figure ta-
gliate
, e ſerue per numeratore della frattione, il cui denomi-
natore
ſarà il triplo quadrato della radice trouata, aggiunti
tanti
zeri, quante figure tagſiaſti fuora:
Dipoi queſta radi-
ce
trouata moltiplica per il 10, ouero 100, &
c. conforme
tagliaſti
fuora 3, ò 6, ò 9 figure, e ſi produrrà la radice cer-
cata
;
è ben vero, che ſarà vn poco maggiore del douere, co-
me
per il contrario, ſe haueſſi accreſciuto d’vn’vnità quel tri-
plo
quadrato della radice, verrebbe vn poco minore del do-
uere
.
Così ſia dato l’iſteſſo 128024064: taglio ſei figure,
che
è come diuiderlo per 1000000, cubo del 100, reſta
128
{024064/1000000}, da cui cauato 125 cubo di 5, reſta 3 con la frat-
tione
:
Dunque, poiche 75 è il triplo quadrato di 5, la radi-
ce
ſarà 53 {024064/1000000/75}, cioè 5 {3024064/75000000}, queſta radice moltiplicata
per
100 radice del cubo diuiſore, produce 504, con l’aggiun-
ta
d’vna frattione, la quale il numeratore troppo grande,
che
ſe in vece del 75 haueſſi preſo 76, ſaria venuto meno di
504
, onde ſi caua douerſi prendere 504.
161145Linea Metallica
CAPO V.
Come s’habbia à notare nello Stromento la Proportione de’Metalli;
& vſo di queſta linea Metallica.
HAbbiamo ſin’ora nelle linee ſegnate lo Stromento,
riſguardato
preci ſamente le grandezze, ò ſiano lun-
ghezza
, ò aree, ò corpi, ſenza tener conto della materia;
Ora per cagion d’eſſempio, onde altri potrà à ſuo talento de-
ſcriuerne
altre, conſideriamo le grandezze in materie deter-
minate
in quanto ſi poſſono paragonar’inſieme, e ſiano li me-
talli
, aggiungendoui la Calamita, il Marmo, e la Pietra, per
hauer
dieci materie da paragonar’inſieme.
In due maniere
ſi
può inſtituire queſta comparatione, cioè nella grauità, eſ-
ſendo
vguale la lor mole;
ouero nella mole, eſſendo vguale
illor
peſo.
perche hauere nello Stromento vna linea di-
uiſa
nella proportione della grauità, è coſa, che non mol-
ta
difficoltà, poiche è vna diuiſione di linea ſemplice, e tutte
le
ſue operationi non ſolo ſi puonno facilmente fare con la li-
nea
Aritmetica, hauuto riſguardo alla Tauoletta, che quì ſi
porrà
, nella cui ſeconda colonna s’eſprimono le proportioni
delle
grauità;
ma anche ſenza la Tauoletta ſi potranno caua-
re
dallo Stromento nel modo, che quì à baſſo nella Queſt.
1.
ſi
dirà;
perciò è meglio hauer le proportioni de’lati cubici,
ouero
delli diametri delle sfere, ch’eſſendo di diuerſa mate-
ria
, ſono però di vgual peſo;
e queſto hauendo qualche diffi-
coltà
, conuerrà quì ſpiegare, acciò ſi vegga il modo, che ſi de-
ue
tenere;
poiche li meno prattici vi ci potriano prendere
non
piccolo sbaglio.
162146CAPO V.
Suppongo noto dalla Statica, che la ſpecie della grauità de’
corpi
paragonati inſieme ſi conoſce dal peſo di ciaſcuno nell’
iſteſſo
mezzo, in cui grauitano, eſſendo di mole vguali:
così
perche
vna palla di ferro peſata nell’aria ſi troua eſſere libre
21
, doue che vna di pietra della ſteſſa grandezza peſata pure
nell’aria
, non è che libre 7, perciò diceſi, che il ferro è tre vol-
te
più peſante della pietra.
In oltre ſuppongo ciò, che nella
Statica
ſi dimoſtra, che le grauità ſpecifiche de’ corpi, e le lo-
ro
moli ſono reciprocamente proportionali, cioè, come la
grauità
ſpecifica del primo, alla grauità ſpecifica del ſecondo,
quando
le moli ſono vguali, così quando le grauità aſſolute
ſon’vguali
, la mole del ſecondo alla mole del primo.
E per
ſtare
nell’eſſempio propoſto del ferro, e della pietra, il ferro
è
in ſpecie tre volte più peſante della pietra;
dunque quando
faranno
due maſle, vna di ferro, e l’altra di pietra vguali di
peſo
, la maſſa di pietra ſarà reciprocamente tre volte mag-
giore
di quella di ferro.
Così perche in mole vguale il peſo
dell’oro
è come 100, &
il peſo del rame è come 47 {1/3}, così in
peſo
vguale la mole del rame ſarà come 100, ela mole dell’
oro
ſarà come 47 {1/3};
ecosì di tutte l’altre grauità.
Quindiè, che conoſciuta la proportione, che hanno le gra-
uità
ſpecifiche de’corpi propoſti, ſi verrà a trouar la propor-
tione
della loro ſolidità, quando ſi ſuppongano di peſi vgua-
li
, ſe ſi riuoltarà la proportione delle grauità in modo, che
quello
, ch’era conſeguente nelle grauità, diuenga anteceden-
te
della proportione nelle ſolidità.
Onde eſſendo li dieci cor-
pi
propoſti nella grauità tali, che l’oro è il più peſante, e la
pietrail
più leggiero, per il contrario, ſe ſi faranno dieci palle
di
peſo vguale, quella di pietra è la più grande, e quella d’oro
la
più pic cola.
163147Linea Metallica
E prima di paſſar’ auanti, mi conuien quì auuiſare, che ſi
troua
appreſſo gl’ Autori qualche diuerſitànel determinare le
proportioni
delle grauità ſpecifiche;
e ciò è potuto accadere
ſenza
alcun errore, ò imperfettione nelle lor’ iſperienze, per-
che
il ferro, ò l’argento, ò l’oro di tutte le miniere non è per-
fettamente
ſimile, ne tuttii marmi ſono giuſtamente peſanti
à
vn modo, e da queſta diuerſità de’ corpi oſſeruati potu-
to
naſcere la diuerſità delle proportioni, che ſi ſono deter-
minate
:
anzi deue auuertirſi, che ſi troua diuerſità di peſo nel
metallo
coniato, e nel metallo fuſo, perche nel fonderlo non
ſi
condenſa tanto, quanto nel batterlo per coniarlo, e così
nella
ſteſſa mole ſi può trouare diuerſità di peſo tra argento,
&
argento tolto dalla ſteſſa miniera. purche ſi prenda la
proportione
trouata da alcun’eſſatto, e diligente oſſeruatore,
tanto
baſta;
perche nell’operatione fiſica, à cui ſerue que-
ſto
Stromento di Proportione, di cui trattiamo, non può riu-
ſcir’errore
notabile.
A me è piacciuta la proportione ap-
portata
dal Merſennio ne’ſuoi Hidraulici, come quella, che
mettendo
la grauità dell’oro, come 100, e paragonando con
eſſa
l’altre grauità, moſtra alla prima aſſai intelligibiln ente
la
loro proportione.
164148CAPOV.11
#### Tauola delle granità ſpecifiche d’ alcuni corpi, della ſolidità \\ delle sfere vgualmente peſanti, e loro diametri \\ in particelle milleſime.
Corpi
# Grauità \\ ſpecifiche # Solidità \\ delle sfere, \\ ò de’cubi # Proportioni \\ de’ diametri, \\ ò lati cub.
Pietra
# 14 # 100 # 4. 641
Marmo
# 21 # 66 {2/3} # 4. 055 --
Calamita
# 26 # 53 {11/13} # 3. 776
Stagno
# 38 {1/4} # 36 {23/38} # 3. 320
Ferro
# 42 # 33 {1/3} # 3. 218
Rame
# 47 {1/3} # 29 {27/47} # 3. 094 --
Argento
# 54 {1/2} # 25 {37/54} # 2. 950
Piombo
# 60 {1/2} # 23 {17/321} # 2. 850 --
Argento
viuo # 71 {1/2} # 19 {41/71} # 2. 695
Oro
# 100 # 14 # 2. 410
Or’ecco in qual maniera s’è fatta queſta Tauoletta, in cui
nella
prima colonna ſono poſti i corpi per ordine, come van-
no
creſcendo di grauità, e calando di mole;
nella ſeconda
ſono
le grauità ſpeeifiche, cioè i peſi di detti corpi, quando
ſono
di mole vguali;
nella terza la ſolidità delle sfere fatte di
ciaſcun
corpo, che però ſiano di peſo vguali:
e quel che
delle
sfere ſi dice, s’intende de’ cubi, e di qualſiuoglia altro
corpo
ſimile, poiche tutti ſono nella triplicata
165149Linea Metallica de’ lati homologi, come le sfere ſono nella triplicata propor-
portione
de’diametri:
nella quarta poi ſono le proportioni
de’
diametri del@e sfere, ò lati de’ cubi:
Ecco, dico, in qual
maniera
s’è fatta queſta Tauoletta.
Perche la grauità della
pietra
è 14, e l’altra eſtrema dell’oro è 100, la mole della pie-
tra
ſi pone 100, e quella dell’oro 14.
Dipoi paragonando la
pietra
cel marmo, quella è in grauità 14, e queſto 21;
dunque
quella
in mole è 21, e queſto 14, ma s’è poſta la mole della
pietra
100, dunque dico, ſe 21 14, 100 danno 66 {2/3}, e
queſta
ſarà la mole del marmo.
Nell’iſteſſa maniera s’ande-
paragonando la grauità della pietra con la grauità de gl’
altri
, e ſi farà reciprocamente tale la mole della pietra alla
mole
di detti corpi.
E queſto compendioſamente ſi pi-
gliando
il numero 1400, e diuidendolo per ciaſcun numero
delle
grauità, cioè per 26 grauità della calamita, &
il quo-
tiente
53 {11/@@} è la mole della calamita;
per 38 {1/4} grauità dello
ſtagno
, &
il quotiente 36 {23/38} è la mole dello ſtagno, ecosì de
gl’
altri.
E perche nello Stromento conuien notare la proportione
ſubtriplicata
delle sfere, ò de’ cubi, perciò da ciaſcun nume-
ro
delle ſolidità ſi caua la radice cubica, aggiungendo à cia-
ſcun
numero noue zeri, à fine d’hauer la radice in parti mille-
ſime
:
nel che s’è operato nella ſteſſa maniera, che nel Capo
4
.
onde circa il modo di ſeruirci de’ numeri della quarta co-
lonna
per notar le diuiſioni dello Stromento, non occorre re-
plicar
ciò, che già di ſopra s’è detto.
Per venir dunque all’eſſecutione dal centro dello Stro-
mento
, tiro le due @inee AP vguali;
e pongo, che A P ſia dia-
metro
d’vna palla di pietra, il quale conforme alla Tauoletta
è
464 centeſime:
onde ſi può intendere tutta la linea
166150CAPO V. in 116 parti, ciaſcuna delle quali ſia {4/100}. Quindi è, che pren-
dendo
la metà della linea AP, ſarà di queſte parti 58;
e perciò
nella
linea Aritmetica dello Stromento applico la metà di
AP
all’interuallo 58.
58; & lo Stromento aperto per po-
ter
ſegnare occultamente nella linea AP gl’intieri, che ſono 4.
Eſſendo dunque ciaſcuna di quelle 116 parti di {4/100}, vn’intiero
ne
contiene 25:
onde prendendo l’interuallo 25. 25, dal pun-
to
A, @o ſegno occulta mente nella linea AP, replicandolo ſo-
lo
tre volte ne’punti a, b, c:
perche tanto baſta per il reſto
dell’operatione
.
che vna di queſte parti vltimamente
trouate
è 100 di quelle particelle, delle quali tutta la AP è
464
.
Dunque per hauer le parti centeſime in ordine à ſegnar
nella
linea AP gl’altri diametri, la grandezza d’vna di queſte
parti
vltimamente trouate per vn’intiero, applico nella ſteſſa
linea
Aritmetica all’interual@o 50.
50; eritenuto lo Stromen-
to
nel@a ſteſſa apertura paſſo all’inueſtigatione de gl’ altri dia-
metri
nel modo che nella Queſt.
10. del Cap. 2. ſi diſſe. Così
perche
il diametro della sfera di marmo è 405, prendo 105,
&
all’interuallo della metà cioè al 52 {1/2}. 52 {1/4} la parte da
aggiunger
alli tre intieri, cioe dal punto c ſin’all’M;
e così di
quali
parti AP è 464, di tali eſſendone Ac 300, e c M 105,
tutta
@a AM è 405 diametro d’vna sfera di marmo di peſo
vguale
alla sfera di pietra.
Così per la calamita alli due in-
tieri
A b aggiungo l’interuallo della metà di 178, cioè di 89.
89, & è b C; onde AC è il diametro per la calamita: E così
de
gl’altri.
Similmente per l’argento, il cui diametro è 295,
prendo
alla metà di 295 l’interuallo 97 {1/2}.
97 {1/2}, e l’aggiungo
ad
vn intiero, cioè dal pnntoa, onde AA è il diametro di vna
sfera
d’argento.
E nella iſteſſa maniera s’anderanno
167151Linea Metallica gendo ne gl’altri ad vn intiero gl’interualli proportionati; il
che
già tante volte s’è detto, che non occorre replicarlo.
Quì auuerto che nello Stromento ſi ſon poſte le lettere ini-
tiatiue
de’nomi ltaliani, e per l’argento viuo, già che otte-
nuto
da’Chimici il nome di Mercurio fattogli già commune,
s’è
poſta la lettera M, la qual’eſſendo la più vicina alla lettera
O
, e ſapendoſi, che doppo l’oro l’argento viuo è il più peſan-
te
, ogn’vno facilmente intende eſſere la M per l’argento vi-
uo
.
Sarà poi lecito à qualſiuoglia Artefice porre quelle let-
tere
, che più gli piacerà, purche ſiano tali, che ſi poſſa facil-
mente
conoſcere qual nome dimoſtrino.
QVESTIONE PRIMA.
Come ſi poſſa cauare la proportione delle grauità ſpecifiche
di
due, ò più corpi.
GIà s’è detto, che le grauità ſpecifiche ſono reciproca-
mente
, come le moli, e grandezze delli peſi aſſoluta-
mente
vguali;
onde è manifeſto, che hauendoſi nello Stro-
mento
la proportione ſubtriplicata delle moli, queſta pro-
portione
triplicata darà la proportione delle moli, e rouer-
ſciata
ſarà proportione delle grauità ſpecifiche.
Si può dun-
que
in due maniere operare.
Primieramente, allargando lo
Stromento
, quanto piace, e prendendo con due Compaſſi
gl’interualli
de’due corpi, la cui proportione delle grauit à ſpe-
ciſiche
ſi cerca:
dipoi con la linea Aritmetica per la Queſt. 5.
del Cap. 2 ſi vegga, che proportione in numeri habbiano
quelli
due interualli preſi:
li numeri ſi cubichino, e ſarà nota
la
proportione cercata, ſe ſi riuolterà.
Per eſſempio
168152CAPO V. paragonar l’oro con la pietra, prendo gl’interualli dell’vno,
e
dell’altra, e con la linea Aritmetica trouo alla pietra corri-
ſponder
100, &
all’oro 51, & vn poco più, quaſi 52: piglio
il
cubo di 100, che è 1000000, &
il cubo di 51, che è 132651
e
dico, che l’oro alla pietra in mole vguale, è di peſo, come
1000000
, à 132651 in circa, cioè come 100 à 13 {2651/10000}.

preſo
il cubo di 52, che è 140608 trouo, che è come 100 à
14
{608/10000}, onde, poiche il 52 è ſtato preſo troppo grande, @e
grauità
ſpecifice ſono come 100, e 14.
Secondariamente ſi può fare con più facilità, quando nello
stromento
vi ſia la linea cubica;
poiche il primo modo pro-
poſto
è buono, quando nello Stromento eſſendoui la ſinea
metallica
non v’è la cubica.
Prendanſi come prima gl’inter-
ualli
della linea metallica, e ſi vegga nella linea cubica, à quali
interualli
s’addattino, &
i numeri della linea cubica moſtre-
ranno
i termini della Proportione reciproca, poiche mo-
ſtrano
la proportione delle grandezze.
Così l’interuallo FF
nella
linea metallica corriſpondente al ferro portato la li-
nea
cubica all’interuallo 13.
13, l’interuallo CC corriſpon-
dente
alla calamita, cadendo nella linea cubica all’interuallo
21
.
21, dimoſtra, che la mole della calamita alla mole del fer-
ro
è come 21 à 13, e perciò reciprocamente la grauità del
ferro
alla grauità della calamita è come 21 à 13.
La dimoſtratione è chiara: perche gl’interualli CC, & FF
ſono
nella proportione di AC ad AF, per quello che s’è det-
to
nel Capo 1;
dunque eſſendo queſte, per la conſtruttione
dello
Stromento nella proportione ſubtriplicata delle gran-
dezze
, anche gl’interualli CC, FF ſono nella ſteſſa propor-
tione
ſubtriplicata;
dunque queſte portate come interualli
della
linea cubica, ſono nella ſteſſa proportione, in cui
169153Linea Metallica ilati cubici ſegnati nella ſteſſa linea cubica: dunque i ſolidi de
gl’interualli
CC, FF ſono nella proportione de’cubi de’ lati
cubici
corriſpondenti;
e così i numeri eſprimenti la propor-
tione
de’cubi, eſprimono anche quella delle grandezze de2
ſolidi
metallici, e per conſeguenza reciprocamente preſi an-
che
la proportione delle grauità ſpecifiche.
Quindi è, che ſaputoſi il peſo d’vna palla di ferro, che por-
ta
vn cannone, ſi potrà facilmente ſapere, quante libre porti
di
palla di pietra;
poiche trouata la proportione delle graui-
ſpecifiche, come 3 à 1, ſe la palla di ferro è di libre 60,
quella
di pietra vguale è libre 20.
E quì ſi può auuertire la diuerſa forma, con cui ſi può in
diſſegno
eſprimere la proportione delle grauità di due corpi;
perche ſe ſi vuol’ eſprimere con sfere, ò con cubi, baſterà
prendere
gl’interualli della linea metallica, e ſopra quelli, co-
46[Figure 46] me ſopra diametri, ò ſemidiametri deſcri-
uere
le sfere, ò come ſopra lati deſcriuer i
cubi
, ò altri ſolidi ſimili, poiche recipro-
camente
preſi eſprimeranno la proportio-
ne
delle grauità ſpecifiche.
Così per eſ-
primere
la proportione dell oro al ferro,
nella
linea metallica all’interuallo dell’oro
prendo
qualunque ſemidiametro, e de-
ſcriuo
la sfera A;
e ritenuta la ſteſſa aper-
tura
dello Stromento, prendo l’interuallo
del
ferro, e queſto mi ſerue di ſemidiame-
tro
per la sfera B, &
in tal maniera la pro-
portione
della grauità dell’oro alla grauità del ferro, è quella
della
sfera B alla sfera A.
ſe ſi vorrà con linee eſprimere
la
ſteſſa proportione, non baſterà deſcriuere due linee,
170154CAPO V. ſiano gl’interualli dell’oro, e del ferro nella linea metallica;
ò conuiene continuar la proportio ne di dette linee ſin al-
la
quarta proportionale, e come la proportione della prima
alla
quarta è la proportione della grandezza de’ peſi vguali
di
oro, e di ferro, così la proportione della quarta alla prima
è
la proportione della grauità ſpecifica dell’ oro alla grauità
del
ferro;
ò traportati queſti interualli alla linea cubica, ve-
dendo
, che l’interuallo del ferro poſto al 50.
50, l’interuallo
dell’
oro cade nel 21.
21, conuiene nella linea Aritmetica
prendere
due interualli nella proportione di 50 à 21, e ſiano
le
linee R, S, onde l’oro al ferro di mole vguale è in grauità,
come
R ad S.
QVESTIONE SECONDA.
Dato vn corpo, la cui grandezza, e grauità ſiano note, come ſi
poſſa
trouarne vn’altro d’altra materia, che in grauità
habbia
la proportione data.
PErche in queſta queſtione ſi ſuppone nota la grauità, ela
grandezza
del corpo, poco importa, che detto corpo
ſia
regolare, eſſendo che ſi può operare, come ſe ſi haueſ@e
vna
sfera di peſo vguale, mentre non ſi cerca im mediatamen-
te
la proportione, ne ſa ſimilitudine della grandezza,
de’peſi
.
Sia per eſſempio vn pezzo di marmo di peſo 40 libre, e ſi
voglia
hauer’vna palla, ò vn cubo di piombo vguale di peſo
al
marmo.
Conuien dunque trouar, ò il diametro d’vna sfe-
ra
, ò il lato d’vn cubo di marmo vguale alla grauità del pez-
zo
di marmo dato.
Sia per eſſempio conoſciuto il lato
171155Linea Metallica cubo di marmo, che peſi due libre, e ſia la linea M: que ſta
47[Figure 47] nella linea cubica s’ applichi
all’interuallo
2.
2, & all’inter-
uallo
40.
40, s’haurà la linea
N
lato d’ vn cubo di marmo
di
libre 40 vguale al pezzo
dato
.
Si porti dunque la li-
nea
N nella linea metallica all’interuallo del marmo MM, e
nella
ſteſſa linea metallica ritenuta l’apertura dello Stromen-
to
, l’interuallo del piombo PP, darà la linea P lato d’vn cubo
di
piombo di libre 40.
ſe ſi cercaſſe vn cubo di piombo, ch’in vna ſtadiera
equilibraſſe
vn’altro peſo maggiore, è manifeſto dalle ragio-
ni
ſtatiche, che li peſi deuono hauere la proportione recipro-
ca
delle lunghezze de bracci della ſtadiera, pigliandoli dal
punto
, da cui ella ſtà ſoſpeſa;
e perciò al peſo dato conuien
trouar
v’altro peſo della ſteſſa materia, che ſia minore nella
proportione
de’bracci della ſtadiera;
& hauuto il lato cubico,
ò
diametro sferico di tal peſo minore applicato alla linea
metallica
, ſubito ſi trouerà il lato, ò il diametro del cubo, ò
della
sfera dell’altra materia, che ſi cerca.
Così ſia la ſtadie-
ra
AB ſoſtenuta nel punto C, ſi che il braccio CB ſia noue
volte
maggiore del braccio CA, e dall’ eſtremità A debba
ſoſpenderſi
vn peſo di 450 libre di ſtagno;
dunque eſſendo
BC
à CA, come 9 à 1, il peſo che in A è 450 libre, vien equi-
librato
in B da libre 50.
Ora facciamo, che ſia noto il dia-
metro
di vna palla di ſtagno di lib.
3, s’appli chi tal diametro
nella
linea cubica all’interuallo 3.
3, e l’interuallo 50. 50, da-
il diametro d’vna palla di ſtagno di lib.
50. Queſto dia-
metro
trouato ſi porti nella linea metallica all’ interuallo
172156CAPO V. dello ſtagno, poiche l’interuallo PP del piombo darà il dia-
metro
d’vna palla di piombo dilibre 50, che poſta in B, equi-
librerà
le libre 450 di ſtagno poſte in A.
Quì però deue intenderſi la ſtadiera equilibrata da ſe me-
deſima
, perche altrimenti nelle ſtadiere communi non riuſci-
rebbe
aggiuſtato il peſo, a cagione che il braccio lungo del-
la
ſtadiera li ſuoi momenti di grauità.
Auuertaſi in queſte operationi riuſcir aſſai commodo
prendere
le sfere;
perche quando foſſero grandi aſſai, ſi può
operare
col ſemidiametro più toſto, che col diametro, e s’hà
l’apertura
del Compaſſo per deſcriuer la sfera;
ma ſe ſi pren-
deſ@e
la metà dellato cubico, conuerria pigliar il cubo otto
volte
minore del peſo dato, e ſi trouerebbe il lato d’vn cubo
otto
volte minoré del douere:
onde finita l’operatione, ſaria
di
meſtieri raddoppiar il lato trouato.
In oltre ſi deue auuertire da chi non foſſe tanto prattico
della
Geometria, che quando ſi tratta ſolamente d’eſprimere
la
proportione, tanto è trouar li diametri delle sfere, quanto
ilati
de’cubi;
perche le sfere eſſendo tra di ſe nella triplicata
proportione
de’loro diametri, hanno la proportione de’cubi
de
gli ſteſſi diametri;
ſe ſi trattaſſe d’eſprimere le gran-
dezze
, non è l’iſteſſo prender le sfere, &
i cubi, come è ma-
nifeſto
;
poiche la sfera circoſcritta dal cilindro è à queſto co-
me
2 a 3, &
il cilindro cir@oſcritto dal cubo è nella propor-
tione
del circolo al quadrato d@l diametro, cioè come 11 a
14
:
onde ne viene, che queſti tre corpi sfera, cilindro, e cu-
bo
, à quali ſerue l’iſteſſa linea di diametro alli rotondi, e di la-
to
al cubo, ſono nella proportione di 22.
33. 42, e così il
cubo
alla sfera è come 21 à 11;
dal che appariſce quanto
enorme
sbaglio faria chi in ciò operaſſe ſenza la douuta rifleſ-
ſione
.
173157Linea Metallica
Dal che così di paſſaggio poſſiamo raccogliere, come ſi
poſſa
trasformar vn cubo in vna sfera, &
al contrario. Perche
ſe
ſarà dato il lato d’vn cubo, è manifeſto, ehe di quali parti
quel
cubo è 21, la sfera che habbia diametro vguale ſarà ſolo
11
:
pongaſi dunque quel lato del cubo dato nella linea cubi-
ca
, come ſe foſſe diametro d’vna sfera all’interuallo II.
II, e
preſo
l’interuallo 21.
21, queſto ſarà il diametro della sfera,
la
quale eſſendo alla sfera del primo diametro, come 21 à 11,
vien
ad eſſer vgual al cubo dato, perla 7 del lib.
5. E ſe la
sfera
s’haurà à cangiar in cubo, pongaſi il diametto di detta
sfera
come latò d’vn cubo all’interuallo 21.
21, e preſo l’in-
teruallo
11.
11, ſarà lato d’vn cubo, che ſarà al cubo del pri-
mo
lato, come 11 à 21, e perciò vguale alla sfera del primo
diametro
preſo, come lato di cubo.
Fatta poi queſta trasformatione di sfera in cubo vguale
della
ſteſſa materia, ſarà facile, per quel ches’è detto con la
linea
metallica trouar la sfera, c̀’lcubo vguale di peſo, che
ſia
d’altra materia.
L’iſteſſa forma d’operare ſi terrà nella trasformatione di
sfera
, ò cubo in cilindro, hauendo riſguardo alla propor-
tione
delle loro grandezze;
e ſeruendoſi della linea Cubica,
Geometrica
, e poi della linea Metallica per la diuerſità della
materia
in ordine al peſo.
Così eſſendo data la sfera S d’ar-
gento
, e ſi voglia vn cilindro d’oro vguale di peſo, il cilindro
quadrato
CE, che per baſe il circolo maſſimo della sfera,
e
per altezza il diametro della ſteſſa sfera, è ſeſquialtero alla
sfera
:
dunque trouandoſi con la linea Geometrica il diame-
tro
d’vn circolo ſubſeſquialtero, e ſia CF, il cilindro CG d’al-
tezza
vguale al diametro della sfera ſarà vguale alla ſteſſa sfe-
ra
, poiche anch’egliè ſubſelquialtero del cilindro CE,
174158CAPOV.48[Figure 48] uendo la proportione delle baſi, per
la
11 del lib.
12. Dunque il cilindro
CG
d’argento è vguate alla sfera S
d’argento
.
Or volendoſi vn cilindro
quadrato
, che fia vguale al cilindo
CG
, e per confeguenza alla sfera da-
ta
S, tra il diametro della baſe CF, e
l’altezza
FG ſitroui la ſeconda delle
quattro
continuatamente proportio-
nali
, per la Queſt.
1. del Cap. 4. col
mezzo
della linea cubica, e ſia CO,
diametro
della baſe del cilindro, à cui
eſſendo
vguale l’altezza OL, ſarà il ci-
lindro
CL quadrato vguale al cilindro
CG
, cioè alla sfera;
eſſendo che le ba-
ſi
, e l’altezze di queſti due cilindri ſo-
no
reciproche, come s’è dimoſtrato
nella
Queſt.
6. del Cap. 4. perche per
la
coſtruttione il circolo del diametro
CF
al circolo del diametro CO è co-
mela
prima alla terza proportionale,
tra
le quali la linea CO è la ſeconda.
Or cſſendo come la prima alla terza, così la ſeconda alla
quarta
, cioè CO, ouero OL vguale altezza, all’ altezza FG,
ſi
rende manifeſto, che ſi reciprocano le baſi, e l’altezze.
Tra-
portato
dunque CO nella linea metallica all’interuallo AA
dell’argento
, prendaſi l’interuallo OO dell’oro, e ſia la linea
IM
diametro della baſe, &
MK altezza vguale: onde il cilin-
dro
d’oro IK eſſendo ſimile al cilindro CL d’argento, &
eſ-
ſendo
per la coſtruttione dello ſtromento nella
175159Linea Metallica reciproca delle grauità ſpecifiche, ſaranno detti due cilindri
equiponderanti
, e perciò il cilindro d’oro IK ſarà di peſo
vguale
alla sfera S d’argento.
QVESTIONE TERZA.
Come ſi poſſa trouare la grandezza di qualſiuoglia peſo,
conoſcendone
vn’altro d’alira materia.
DAlle coſe dette ſin’ora è manifeſto, che ſapendoſi la,
grandezza
d’vn peſo in materia determinata di quel-
le
, che ſono nella linea metallica ſubito ſi troua la grandezza
del
corpo d’vgual peſo in figura ſimile, e di materia diuerſa.
Poſcia con la linea cubica ſi troua la grandezza del peſo, che
ſi
cerca.
Per cagione d’eſſempio ſi cerca di far’ vn vaſo di
capacità
cubica in modo, che capiſca libre 3200 d’argento
viuo
:
è noto il diametro d’vna palla diferro di 3 libre. Per-
che
ſi cerca illato cubico del vaſo, ſi riduca la grandezza del-
la
palla ad vn cubo vguale, trouando il lato del cubo di ferro
di
3 libre, come s’è detto nella Queſt.
precedente: e queſto
lato
cubico nella linea metallica s’applichi all’interuallo del
ferro
FF, perche l’interuallo del mercurio MM darà il lato di
vn
cubo d’argento viuo di 3 libre.
Queſto lato trouato s’ap-
plichi
nella linea cubica all’interuallo 3.
3, e l’interuall 0 50.
50
, darà illato d’vn cubo di 50 libre d’argento viuo.
Dun que
queſto
lato quadruplicato darà il lato d’vn cubo 64 volte
maggiore
del cubo di libre 50, cioè del cubo di lib.
3200
d’argento
viuo, come ſi cercaua.
Quando il numero, che denomina il peſo è grande aſſai,
per
trouar preſto vn lato, che con replicarlo alcune volte
176160CAPOV. il lato, che ſi cerca, prendaſi vn numero cubo, che lo miſuri
per
vn’altro num.
minore del 50 (poſto che la linea cubica,
dello
ſtromento non ecceda li 50) ò di qualſiuoglia altro, che
ſia
il maſſimo de’numeri notati nella linea cubica.
Così per
trouar’il
diametro d’vna sfera di marmo, che peſi libre 4000,
ſe
prendeſſi il cubo di 4, cioè 64, verrebbe il quotiente 62 {1/2}
maggiore
del 50, che è il maſſimo delli notati nella linea cu-
bica
;
perciò preſo il cubo di 5, cioè 125, e per 125 diuiſo il
4000
, viene il quotiente 32.
Et in tal maniera operando,
come
prima, cioè trouato il diametro della sfera di marmo
di
lib.
3 vguale alla sfera di ferro conoſciuta, & applicato
nella
linea cubica tal diametro all’interuallo 3.
3, prendaſi
l’interuallo
32.
32; e perche il 4000 diuiſo per il cubo di
5
.
per queſto quell’interuallo 32. 32 deue replicarſi cinque
volte
, e quello ſarà il diametro d’vna palla di marmo di
4000
libre.
CAPO VI.
In qual maniera s’habbiano à notare nello Stromento li Gradi
del
Circolo: & vſo di tal linea.
PEr la neceſſità, che s’hà molte volte di diſſegnar’ alcune
piante
di campi, e coſe ſimili, ò per l’vſo della Gnomo-
nica
, conuien fare angoli di miſure determinate in gradi, i
quali
ſono quelle 360 parti, in cui s’intende diuiſa la circon-
ferenza
di ciaſcun circolo, come è noto.
A queſto fine mol-
ti
hanno deſcritta vna quarta parte dicerchio diuiſa ne’ſuoi
gradi
, e dalla circonferenza vltima tirate per ciaſcun grado
linee
rette al centro, vengono à diuidere ſimilmente
177161Gradi del Circolo archi più piccoli deſcritti dal medeſimo centro, per poterſi
ſeruire
ora di queſto, ora di quell’ arco di maggior, ò minor
diſtanza
dal centro, conforme al biſogno occorrente.
di
quanta
imperfettione ciò ſia, è manifeſto, per la confuſione,
che
ſaria, ſe foſſero molti gli archi deſcritti l’vno vicino all’al-
tro
, e per la difficoltà, che tutte le linee ſiano giuſtiſſimamen-
te
tirate;
oltre che coll’auuicinarſi tra di loro, quanto più s’ac-
coſtano
al centro, vengon’ à far confuſione, eſpeſſo non ſal-
uano
l’vguaglianza della diuiſione.
Perciò ſi sfuggono tutti
queſti
inconuenienti nello Stromento di Proportione, il qua-
le
ſerue per diuider tutti li circoli poſſibili, li cui ſemidia me-
tri
puonno capire tra la minima, e la maſſima dilatatione
dello
ſtromento nel luogo, doue s’applica il ſemidiametro,
come
ſi dirà.
Tirandoſi dunque nello ſtromento vna linea retta, è certo,
che
queſta non diuiſa in parti vguali, come vna linea cir-
colare
è diuiſa in parti vguali, che ſi chiamano Grandi;
poi-
che
in tal linea reta dello ſtromento ſi ſegnano non gl’archi,
le corde ſottendenti à gl’archi, e con eſſe s’opera nel mo-
do
, che ſi ſpiegarà à baſſo.
E che tali corde de gl’archi, che
creſcono
vgualmente in numero di grandi, non creſcono
anch’eſſe
vgualmente, è manifeſto dalla dottrina de’Seni, che
quì
ſi ſuppone.
Onde grauemente errarebbe l’ Artefice,
che
vna tal linea tirata nello ſtromento per vn quadrante di
cerchio
, voleſſe diuider’in 90 parti vguali;
perche così fa-
cendo
, queſta linea non ſaria punto differente dalla ſinea
Aritmetica
, di cuis’è parlato nel Capo 2.
E così eſſendoci
oſferto
vno Stromento di Proportione, ſe applicati due com-
paſſi
à due numeri nella linea Aritmetica, quelle due diſtan-
ze
vengono ad applicarſi à due numeri ſimili nella linea
178162CAPO VI. gradi, ò del quadrante del cerchio, ſarà ſegno euidente non
eſſerſi
fatta tal linea dall’ Artefice ſecondole regole debite, e
lo
ſtromento è inutile.
Ora douendoſi notare nello ſtromeuto le corde de gl’ar-
chi
, ſi puonno notare, ò quelle di tutto vn ſemicircolo, ò ſol
quelle
d’vn quadrante;
e torna più à conto notar ſol queſte
del
quadrante, perche in tal modo rieſcono le diuiſioni della
linea
più diſtinte, e notabili, e per altro queſte baſtano per
qualſiuoglia
arco anche maggiore.
Se pur non foſſe così lun-
go
lo ſtromento, che riuſciſſe commodo il notarui tutto vn
ſemicircolo
.
Perciò qui parleremo ſolo della diuiſione per il
quadrante
, perche da ciò ſarà manifeſto, quanto s’habbia à
fare
volendoſi fare per il ſemicircolo.
Per tanto voltato lo ſtromento dall’altra faccia oppoſta
alla
ſegnata già per linee rette ſenza relatione al circolo, ſi ti-
rino
dal centro nell’vno, e nell’altro braccio due linee rette
vguali
, cialcuna delle quali ſi ſuppone eſſer corda dell’arco
di
90 gradi.
Conuien dunque trouare, qual ſia il ſemidia-
metro
d’vn circolo, la di cui quarta parte habbia per corda
la
linea data.
Il che ſi in tal maniera. Suppongaſi, che la
49[Figure 49] linea retta tirata nello ſtromento
ſia
la A B corda dell’ arco di gradi
90
, ecerchiſi il ſemidiametro, cioè
la
corda di gr.
60. Diuidaſi vgual-
mente
la AB in C, e ſi alzi la per-
pendicolare
CD vguale alla CB, e
per
il punto D ſi tiri la retta BD, à
cui
prendaſi vguale BE, &
il punto
il termine della corda di gr.
60 nel cerchio, di cui la AB
è
corda di gr.
90. Perche ſe ſi tira la retta DA, li due
179163Gradi del Circolo ACD, BCD hanno per la coſtruttione vguali i lati CA, CB,
c
la CD è commune, e gl’angoli al punto C ſono fatti vguali
dalla
perpendicolare CD, dunque, per la 4 del lib.
1, le baſi
DB
, DA ſono vguali, e gl’angoli vguali.
E perche per la co-
ſtruttione
ambidue ſono iſoſceli, eſſendo le tre line AC, CD,
CB
vguali, gl’angoli CDB, CDA ſono ſemiretti, per la 5, e
32
del lib.
1. e così tutto l’angolo ADB è retto: Onde eſſendo
ſimili
li triangoli BCD, BDA, come CB ſemidiametro à BD
corda
di gr.
90. così anche BD ſemidia metro, cioè BE, à BA
corda
di gradi 90.
E per prouare ſe habbi operato giuſta-
mente
, prolonghiſi la BD in F, tanto che BF ſia vguale alla
BA
, e fatto centro in E all’interuallo EB, ſi deſcriua l’arco
BF
, eſe paſſerà preciſa mente per il punto F, ſarà ſegno, che
s’operò
giuſtamente:
Perche dal centro C deſcritto il qua-
drante
BD, ſono due circoli, che ſi toccano interior mente
nel
punto B, e così la retta BDF tagliando dell’vno, e dell’al-
tro
archi ſimili (come ſi può facilmente raccogliere dalla 20,
ò
anche dalla 32 del lib.
3.) che tanto l’arco BF, quanto
l’arco
BD ſiano di gr.
90. Similmente ſi prouerà con alzare
dal
punto E vna perpendicolare, e perciò parallela alla CD,
la
quale cadendo nel punto F, ſarà indicio, che s’oprò giu-
ſtamente
.
Perche eſſendo ſimili li triango li BCD, BEF, co-
me
BD à BC, così BF, cioè BA à BE, per la 4 del lib.
6. Ne
ſono
inutili queſte proue, perche conuien’operare con eſſat-
tezza
nel for mare lo ſtro mento.
Sia dunque ſo pra vna laſtra piana di rame, ò altra materia
piana
conſiſtente, la linea RS longhezza della linea, che può
tirarſi
nel lato dello ſtromento, e conforme al modo detto ſia
R
C la corda di gr.
60. Perciò all’interuallo CR fatto centro
in
C, ſi deſcriua vn àrco, &
applicata l’apertura del
180164CAPO VI. ſo dal punto R, ſi taglia l’arco nel punto 60. Queſt’arco R 60
diuiſo
per metà, per la 30 del lib.
3. darà il punto 30; onde
la
diſtanza di R 30 replicata dal punto 60, darà 60.
90, e così
R
90 ſarà il quadrante del cerchio, e ſi ſarà operato giuſta-
mente
, ſe l’apertura R 90 comprenderà preciſa mente la li-
nea
R S.
Così le ſolite ſubdiuiſioni daranno tutti li 90 gradi
del
quadrante, quali conuien notare con grandiſſima eſatez-
za
, quanto ſarà pòſſibile;
poiche diuiſo R 30 per metà, darà
R
15;
e diuiſo R 30 in tre parti vguali, darà R 10; le quali
parti
R 10, &
R 15 replicate, daranno la diuiſione di tutte le
decine
per metà.
che ſol reſta diuidere R 5 in cinque gradi
vguali
:
il che forſi non riuſcirebbe così aggiuſtato, ſe ſi ten-
taſſe
immediatamente replicando cinque volte la piccola
apertura
del Compaſſo;
perciò prendo vn’ interuallo mag-
giore
, e lo diuido con ogni diligenza in cinque parti vguali, e
ſia
R 45, poiche la ſua quinta parte RI contine 9 gradi;
e così
queſt’a
pertura replicata, caderà in O, E, V, cioè ne’gradi 18,
27
, 36, e così di mano in mano.
Applicata poi queſta ſteſ-
ſa
apertura alli punti già notati, e replicata conuenientemen-
te
, verranno ad eſſer ſegnati tuttili gradi.
Che ſe più toſto voleſſimo prendere vn’interuallo minore,
e
replicarlo più ſpeſſo (il che forſi non riuſcirà tanto accura-
to
, poiche quanto più ſi replica il Compaſſo, la punta tanto
più
ſpatio rubba) ſi può diuidere R 30 in cinque parti vgua-
li
, ciaſcuna delle quali contiene 6 gradi, e replicato quell’in-
teruallo
conuenientemente al modo detto, cominciando or
da
vno, or da vn’altro de’punti già ſegnati, verranno ad eſſer
notati
tutti li gradi.
Fatta queſta diuiſione del quadrantc ne’ſuoi gradi, ſi pren-
dano
dal punto R gl’interualli à ciaſcun grado, e ſi
181
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182Capo VI.50[Figure 50]
183
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184165Gradi del Circolo nella linea RS, e queſte ſono le corde di ciaſcuno di quegl’ar-
chi
, che deuono notarſi nello ſtromento:
e perciò tali diuiſio-
ni
deuono trasferirſi nelle linee AC, AQ dello ſtromento.
Se bene io conſegliarei più toſto prendere nell’arco R 90
immediatamente
le corde di ciaſcun’arco, e traſportarle
lo
ſtromento;
poiche così pare l’operatione ſia per riuſcire
più
eſatta.
Da queſta coſtruttione, e dalle ragioni di ſopra più volte
addotte
, ſi rende manifeſto, che eſſendo lilati AC, AQ diuiſi
nella
proportione ditutte le corde de gl’archi del quadrante,
il
cui ſemidiametro è A 60, data quaſſiuoglia apertura dello
ſtromento
, l’interuallo 60.
60 ſarà la quantità del ſemidia.
metro del circolo, e tutti gl’altri interualli daranno le corde
de
gl’archi corriſpondenti di detto circolo.
QVESTIONE PRIMA.
Come ſi poſſa deſcriuer’ vn’angolo di quantità determinata.
GIà ſi , che la quantità de gl’angoli ſi denomina dalla
moltitudine
de’gradi del circolo, che habbia il centro
nel
punto, doue s’vniſcono le due linee, che fanno l’angolo;
e la quantità de’gradi della circonferenza compreſa tra dette
due
linee denomina l’angolo di tanti, ò tanti gradi.
Onde ne
viene
, che douendoſi deſcriuer’vn’angolo, dall’eſtremo d’vna
linea
data, come da centro à qualunque interuallo, ſi deſcri-
ue
occultamente vn’arco minore della ſemicirconferenza,
più
, ò meno, ſecondo che l’angolo deu’eſſer maggior, ò mi-
nore
;
poiche dal punto, doue la data linea taglia la detta cir-
conferenza
, prendendoſi l’arco della determinata
185166CAPO VI. ſi trouerà il punto, per il quale dalcentro tirata vna linea
farà
l’angolo cercato.
Debbaſi per cagione d’eſſempio deſcriuere l’Angolo del
51[Figure 51] centro d’vna Fortezza rego-
lare
di cinque baloardi;
il
qual’è
digr.
72. Sia la linea
CL
, che partendo dal centro
della
fortezza, ſia inſieme
ſemidiametro
del circolo, in
cui
ſi deſcriue il Poligono in-
teriore
.
Dal punto C, come
centro
all’interuallo CL ſi deſcriua l’arco LM.
Poſcia nello
Stromento
s’applichi la linea CL all’interuallo de’gradi 60.
60: & in quella apertura dello Stromento prendaſi l’interual-
1072
.
72; e queſto applicato all’arco deſcritto, ſarà LN. Dun-
que
dal punto C al punto N tirata la CN, ſarà LCN l’angolo
del
centro d’vn Pentagono regolare, cioè digradi 72.
ſe ſi voleſſe deſcriuere l’angolo del medeſimo Penta-
gono
ſenza ſaperſi il centro della figura, per deſcriuerui vn
Baloardo
, baſterà leuare l’angolo del centro, che è gr.
72 da
52[Figure 52] due Retti, cioè da 180, ereſtano
gr
.
108. Sia dunque la linea BA,
&
il punto A, doue deu’eſſer l’an-
golo
, ſia centro dell’arco BO (pre-
ſo
l’interuallo AB, ò tutto, come
in
quefta figura, ò ſol parte d’vna
linea
maggiore, ſe AB foſſe aſſai
più
lunga) da cui ſi deuono pren-
dere
gr.
108. Nello Stromento
s’applica
AB all’interuallo de’gr.
186167Gradi del Circolo 60. 60; e perche non vi ſon notati ſe non i gradi del quadran-
te
, e queſto angolo è aſſai maggiore, perciò con la ſteſſa
a
pertura del Compaſſo prendo primieramente BC, che è
gradi
60;
e perche il reſiduo ſin alli 108, ſono gradi 48, pren-
do
l’interuallo 48.
48, e lo trasferiſco in CD; onde vien ad
eſſerel’arco
BD gr.
108 e tirara la linea AD darà l’angolo del
pentagono
BAD.
Ora ſe ſopra l’angolo BAD del pentagono voleſſimo de-
ſcriuere
il baloardo col ſuo angolo proportionato, primiera-
mente
ſi diuide l’angolo BAD per metà, onde eſſendo BD gr.
108, prendaſi nello Stromento l’interuallo 54. 54, e ſarà BE:
e
così applicata la riga alli punti AE, ſi tiri la Capitale I.
A,
che
prolongata taglia per mezzo l’angolo del Poligono, e
giungerebbe
ſin al centro.
Suppongaſi che in L debba eſſer
la
punta del Baloardo.
E perche alla forma aſſai commune,
e
pratticata ſi l’angolo del Baloardo, che ſia due terzi dell’
angolo
del Poligono, eſſendo queſto gr.
108, quello ſarà gr.
72
, &
il ſemiangolo del Baloardo gr. 36. Fatto dunque centro
in
L à qualunque interuallo, per eſſempio LM, ſi deſcriua vn
arco
di quà, e di ;
& applicata nello Stromento la linea LM
all’interuallo
60.
60, prendaſi l’interuallo 36. 36, & applica-
to
nell’arco deſcritto, dal punto M ſi prenda vguale MN, &

MO
:
e tirate le linee LN, LO, ſarà l’angolo del Baloardo
NLO
di gr.
72, come ſi richiedeua.
Che ſe occorreſſe deſcriuer vn’angolo, che oltre li gradi
haueſſe
anco li minuti, conuien auuertire, ſe la figura da de-
ſcriuerſi
è grande, ò pur piccola;
perche nelle piccole vua
cotal
differenza di minuti non è notabile:
onde ſe li minuti
ſono
aſſai meno di 30, ſi puonno laſciare, ſe paſſano notabil-
mente
li 30, ſi puonno prendere per vn grado di più;
così
187168CAPO VI. vece digr. 10. m. 12. baſta prendere nello Stromento l’inter-
uallo
10.
10: & in vece digr. 10. m. 49. ſi può prendere nello
Stromento
l’interuallo 11.
11. Che ſe li minuti aggionti alli
gradi
s’auuicinano più, ò meno alli 30, ſi puonno pigliare
nello
Stromento li due numeri vicini, cioè il minore in vn
braccio
, &
il maggiore nell’altro braccìo dello Stromento;
così per gr. 10. m. 28, ouero per gr. 10. m. 36. ſi può prende-
re
nello Stromento l’interuallo 10.
11, & ſarà proſſimamen-
te
ciò che ſi deſidera.
Ma ſela figura foſſe notabilmente
grande
, in tal caſo conuerrà deſcriuer vn arco con vna grand’
apertura
di Compaſſo, ſiche il ſemidiametro ſia grande da
applicarſi
all’interuallo 60.
60, dipoi ſi prenda nell’ arco de-
ſcritto
il numero de’gradi intieri, e poi il numero d’vn grado
di
più, e quella differenza à occhio ſi può diuidere ſecondo il
numero
de’minuti aggionti;
così per l’angolo digr. 10. m. 12,
prendo
prima l’interuallo 10.
10, e poil’interuallo 11. 11, e
ſegnati
nell’arco deſcritto, piglio à occhio la quinta parte
della
differenza tra queſti due ſegni, che corriſponde alli mi-
nuti
12;
e tirata la linea darà l’angolo deſiderato.
QVESTIONE SECONDA.
Come ſi eonoſca la grandezza, e quantità d’vn’angolo dato.
DA ciò, che s’è detto nella precedente Queſtione è coſa
faciliſſima
, ſe ſarà dato vn’angolo, conoſcere deter-
minatamente
in gradi, quanta ſia la ſua grandezza, fatto cen-
tro
nel punto, oue le due linee ſi toccano, &
à qualunquein-
teruallo
deſcritto vn arco, che tagli amendue quelle linee,
perche
applicata la larghezza del Compaſſo, alla cui
188169Gradi del Circolo ſi deſcriſſe l’arco alli punti 60. 60, dello Stromento poſcia
co’l
Compaſſo preſa la grandezza dell’arco deſcritto com-
preſo
tra le due linee date, s’applichi allo Stromento, &
ap-
parirà
di quanti gradi ſia l’angolo dato.
Così le due linee RS,
53[Figure 53] RT fanno l’angolo SRT, la cui quantità ſi
deſidera
conoſcere.
Dal punto R all’inter-
uallo
RA deſcriuo l’arco AB occulto (ouero
per
più facilità ſegno le due linee ne’punti A,
e
B ſenza deſcriuere l’arco) e l’apertura del
Compaſſo
RA applico all’interuallo 60.
60
nello
Stromento.
Dipoi prendo col Com-
paſſo
la diſtanza AB, &
applicata allo Stro-
mento
ritenuto nella ſteſſa apertura, trouo,
che
caſca all’interuallo 253.
25 {1/3}, e così dico l’angolo SRT
eſſere
digr.
25. m. 20.
Similmente ſe ſarà tirata la linea TS, e fatto il triangolo,
conoſcerò
, quanto ſia l’ang.
S, ſe alla lunghezza ST prendeiò
vguale
SC, &
applicata queſta lunghezza ST alli punti 60.
60 dello Stromento, prenderò col Compaſſo la diſtanza TC,
e
ritenuta la ſteſſa apertura dello Stromento, trouando, che
la
diſtanza TC s’applica giuſtamente nello Stromento all’in-
teruallo
90.
90, dico che l’angolo retto, e perciò l’angolo
T
è il complemento dell’angolo R, e per conſeguenza è di
gr
.
64. m. 40.
Di qui è manifeſto il modo di cauare dall’ombra d’vn cor-
po
, la cui altezza è conoſciuta, quanta ſia l’altezza del Sole
ſopra
l’Orizonte.
Sia dunque l’altezza perpendicolare d’vn
baſtone
piedi 6, e miſurando la longhezza dell’ombra, trouo
che
è piedi 2.
oncie 10 {1/2}. Si che queſte due miſure ſono oncie
72
, &
oncie 34 {1/2}. Dunque alargatolo Stromento à mio
189170CAPO VI. cere, prendo nella linea Aritmetica l’interuallo 72. 72, & in
vn
piano delcriuo à tal’interuallo vguale la linea RS:
e poi
preſo
l’interuallo 34 {1/2}.
34 {1/2}, glideſcriuo vguale la linea ST,
che
cade perpendicolarmente in S.
Quindi tirata la linea RT
moſtrarà
il raggio del ſole, come RS rappreſenta l’altezza
del
baſtone, &
ST la longhezza dell’ ombra. Cerco dunque
nel
modo detto di ſopra la quantità dell’angolo T, e queſta è
l’altezza
del Sole ſopra l’Orizonte.
Di queſto modo potranno ſeruirſi iPittori, per non far
l’ombre
de’corpi, ò troppo corte, òtroppo lunghe, quando
la
coſa dipinta rappreſenta vn fatto operato in ora determi-
nata
del giorno in vn luogo determinato;
perche per eſſem-
pio
ſe ſi dourà dipinger il Miracolo di S.
Pietro, quando riſa-
lo ſtorpiato alla Porta ſpecioſa del Tempio di Gierufa-
lemme
, biſogna auuertire di non far l’ombre delle fabriche in
modo
, che non corriſpondano con le altezze, all’hora nona,
cioè
tre ore doppo mezzo (parlando dell’ ore diſuguali)
circa
il fine di Maggio in Gierufalemme.
Che ſe bene nonè
neceſſaria
in ciò vna certa preciſione Mattematica per l’vſo
de’
Pittori, ad ogni modo ſi può errare aſſai in ciò, e moſtra.
re d’hauer fatto l’ombre, & il ſito del Sole à caſo.
ſe l’angolo dato foſſe così grande, che deſcritto l’arco,
non
ſi poteſſe nello Stromento trouare la ſua quantità, ſi po-
trà
prender in due volte:
Come nella figura della queſtione
precedente
l’angolo BAD è tale, che aperto lo Stromento
all’interuallo
AB applicato alli punti 60.
60, la diſtanza
BD
non capiſce nello Stromento, perciò preſo ad arbitrio
vn’interuallo
, pereſſempio 80.
80, & applicato all’arco de-
ſcritto
BD, ſaranno BI gr.
80; il reſto dell’arco ID applico al-
lo
Stromento, ecade nell’interuallo 28.
28; onde alli
190171Gradi del Circolo 80. aggiontigradi 28, tutto l’arco BD, e per conſeguenzala
quantità
dell’angolo dato BAD, ègr.
108.
QVESTIONE TERZA.
come con lo Stromento ſi poſa pratticare tutta la Trigonometria
ſenza
Tauole.
SE Bene di queſto ſi parlò qualche coſa nel cap. 2. Queſt.
6, ad ogni modo ſarà meglio più vniuerſalmente ſpie-
gare
quì l’vſo dello Stromento nella ſolutione prattica de’
triangoli
, e ſeruirà per quelli che non ſi curano di tanta pre-
ciſione
, quanta oprando co’numeri ſi troua coforme alle re-
gole
della Trigonometria.
E quì ſuppongo ciò che è noto, che delle ſei parti, cioè di
tre
lati, etre angoli, che ſono in vn triangolo, conuien ſaper-
ne
tre, per conoſcere l’altre tre.
Se ſono datitutti tre gl’an-
goli
, non ſi può conoſcere, quanta ſia la longhezza de’lati,
ma
ſolo la proportione, che li lati hanno tra di loro, eſſendo-
che
li triangoli equiangoli, eſimili tra di loro, hanno ben ſi i
lati
proportionali, ma non vguali.
Onde ſe ſaranno dati tre
54[Figure 54] angoli d’vn triangolo, facciaſi qualunque
triangolo
con detti tre angoli, enella linea
Aritmet
.
applicato vno de’lati all’interuallo,
che
più piacerà, ſi troueranno gl’altri, e ſarà
manifeſta
la lor proportione.
Siano litte
angoli
dati gr.
25. m. 20, gr. 19. m. 40, gradi
135
.
Sopra la linea RT, faccio l’angolo
TRC
gr.
25. m. 20, el’angolo RTC digradi
19
.
m. 40, ecosì rieſce il terzo angolo
191172CAPO VI. gradi 135. Ora applico la linea RT nella linea Aritmetica
all’interuallo
80.
80, eritenuta quell’apertura dello Stromen-
to
, veggo che il lato RC cade all’interuallo 38.
38, & il lato
CT
cade all’interuallo 48.
48, dal che cauo la proportione
de’tre
lati eſſere 160, 76, 96.
ſe ſaranno dati li tre lati d’vn triangolo, ſi troueranno
li
tre angoli, prendendo nella linea Aritmetica tre interualli
nella
proportione de’lati dati;
e formatone vn triangolo, ſi
cerchi
la quantità di due angoli nel modo detto nella Que-
ſtione
precedente, perche il terzo angolo ſarà noto, eſſendo
il
complemento ſin a’ gradi 180.
Così date le diſtanze di tre
luoghi
di paſſi 160.
76. 96, prendo nella linea Aritmetica
gl’interualli
della metà di detti num.
cioè 80. 38. 48, e forma-
to
il triangolo TCR, cerco come ſopra s’è detto gl’angoli R,
&
T, e così ſi noto anche il terzo angolo.
ſe non foſſero date le miſure delli trè lati, eſolamente
foſſe
propoſto vn triangolo, dicui ſi deſidera ſapere gli ango-
li
:
circa il Triangolo ſi deſcriua il circolo per la 5. del lib. 4.
(cioè ſi troui il centro, e da quel punto ſin all’eſtremità d’vno
de
gliangoli ſi prenda la diſtanza, che è il Raggio del circo-
lo
) &
ilſemidiametro di tal circolo portato tra li punti 60.
60
, veggaſi à qual interuallo capiſca ciaſcuno de’lati dati;

poiche
il numero corriſpondente nello Stromento, darà il
doppio
dell’angolo oppoſto allato applicato:
eſſendoche tal
lato
è Corda dell’ arco notato, &
è ſottenſa all’angolo fatto
nelcentro
, che è doppio dell’angolo alla circonferenza, qual
è
l’angolo cercato oppoſto al lato dato.
Quando li dati ſono miſti d’angoli, elati, ò ſono due an-
goli
, &
vn lato, ò due lati, & vn angolo: e queſto in due ma-
niere
, poiche è il lato adiacente alli due angoli dati,
192173Gradi del Circolo oppoſto ad vn di loro; e ſimilmente ò è l’angolo compreſo
dalli
due lati dati, ouero oppoſto ad vno di detti lati.
Sia dato vn lato, e gl’angoli adiacenti; ſia AB parte delſa
riua
d’vn fiume, conoſciuta in miſura di piedi 90;
e ſi deſideri
ſapere
la diſtanza AC, che trauerſa il fiume.
Sia oſſeruato in
A
l’angolo CAB, di gradi 78, &
in B l’angolo ABC di gradi
35
;
deſcriuo nell’eſtremità della linea AB li due angoli con-
forme
alle ſopradette miſure oſſeruate, cioè ABC gr.
35, e
BAC
gr.
78; onde le linee BC, AC ſi rincontrano in C. Ap-
plicata
dunque la linea AB la linea Aritmetica alli punti
90
.
90, trouo, che AC cade nell’interuallo 56. 56, dal che cõ-
55[Figure 55] chiudo, che la diſtanza dal
punto
A al punto C, che tra-
uerſa
il fiume è di piedi 56:
e così la diſtanza BC è di
piedi
95 {1/2}.
ſe foſſe dato illato A
B
con l’angolo B adiacente,
e
l’angolo C oppoſto, ſarà
anche
noto il terzo angolo
A
, che è complemento alli
due
retti;
e così ſi deſcriuerà la figura, come ſe foſſe dato il
lato
con li due angoli B, &
A adiacenti, e s’operarà, come
poco
ſi diceua.
Ora ſian dati due lati con l’angolo compreſo: deſcriuaſi
l’angolo
dato, come s’è detto nella prima Queſtione, e ſi
prenda
la lunghezza de’lati proportionata à ilati dati;
poile
eſtremità
de’lati ſi congiungano, e s’haurà il triangolo, in cui
ſi
conoſceranno l’altre parti, come ſopra.
Sia nella figura
antecedente
, dato l’angolo compreſo dalli lati dati di gr.
25.
193174CAPO VI. 20. & il lato RT ſia paſſi 92, & RS paſſi 83; & appunto con
tal
proportione ſiano le linee RT, RS:
tiro la linea TS; & ap-
plicata
RT nella linea Aritmetica all’interuallo 92.
92, tro-
uo
che TS cadendo nell’interuallo 40.
40, moſtra che la di-
ſtanza
di S da T è di paſſi 40.
Così cercando nel modo ſpie-
gato
nella 2.
Queſtione, ſi trouerà l’angolo S retto, e l’altro
reſta
noto, per eſſer il complemento delli due conoſciuti ſin’à
gradi
180.
Siano finalmente dati due lati, & vn angolo oppoſto ad
vno
diloro.
In queſto caſo conuien oſſeruare ſe l’angolo da-
to
è oppoſto allato maggiore, ò pur al minore de’dati;
per-
che
ſe è oppoſto al lato maggiore, non v’è biſogno d’altra
precognitione
;
ſe foſſe oppoſto allato minore, allhora
può
darſi caſo, in cui ſia neceſſario ſaperela ſpecie dell’ango-
lo
oppoſto allato maggiore, cioè ſe ſia ottuſo, ò pur acuto.
ll che ſi vedrà chiaramente dalla prattica, che quì ſoggionge-
.
Sia dato vn’angolo di gr. 67. oppoſto ad vn lato di piedi
90
, &
adiacente ad vn lato di piedi 56. Tiro la linea CA di
piedi
56, e faccio l’angolo C di gr.
67. tirando la CB indefi-
nita
.
Poi nella linea Aritmetica poſto il lato CA all’inter-
uallo
56.
56, prendo l’interuallo 90. 90, e dal punto A, come
da
centro deſcriuo con quell’apertura di Compaſſo vn’arco,
che
taglia l’indefinita CB nel punto B:
e così tirata la retta
AB
, ſarà l’altro lato de’dati oppoſto all’angolo dato:
onde
ſarà
conſtituito tutto il triangolo ABC, e nel modo detto ſi
conoſceranno
l’altre parti incognite.
Ora perche la linea
AB
è maggiore, che AC, è manifeſto chel’arco occulto de-
ſcritto
non taglia l’indefinita CB, ſe non nel pnnto B da que-
ſta
parte oppoſta all’angolo dato:
e così il lato dato non può
hauer
altra poſitura che AB.
194175Gradi del Circolo
ſe dato l’iſteſſo angolo C gr. 67. il lato adiacente foſſe
70
piedi, cioè C D, &
il lato oppoſto foſſe piedi 65, applicata
C
D nella linea Aritmetica all’interuallo 70.
70, e preſa la di-
ſtanza
65.
65, deſcritto dal centro D vn’arco, che tocchi l’in-
definita
C B nel punto E, tirata la linea D E, è manifeſto, che
l’angolo
D E C è retto, ne altra può eſſere la poſitione del lato
oppoſto
di piedi 65.
Che ſe finalmente dati gl’iſteſſi lati di piedi 90, e piedi 56,
ſia
dato l’angolo B digr.
35. oppoſto allato minore, preſa
A
C di tali parti 56, delle quali A B è 90, e dal punto A deſcrit-
to
vn’arco, ſi vede, che tagſia l’indefinita B C in due punti C,
&
l, e così non ſappiamo ſe dobbiamo più toſto ſeruirci della
A
C, ò pure della A I, ſe non ſi , ſe l’angolo oppoſto al lato
maggiore
dato A B, ſia acuto, come A C B, ò pur ottuſo, co-
me
A I B.
QVESTIONE QVARTA.
Trouar in numeri la proportione di due rette con l’ aiuto
delle
T auole de’ Seni.
COn tutto, che nell’ vſo della linea Aritmetica dello
Stromento
ſi ſia moſtrato, come poſſa trouarſi la pro-
portione
di due linee date, ad ogni modo chi deſideraſſe
auuicinarſi
anche più alla preciſione, &
eſprimerla con nu-
meri
maggiori, potria ſeruirſi di queſta linea de’ gradi, doue
ſono
notate le corde de gl’archi del Quadrante:
le quali cor-
de
ſono il doppio del ſeno della metà dell’arco:
cosila metà
della
corda di gradi 74, è il ſeno di gradi 37.
Date dunque due linee, la maggiote s’applichi in
195176CAPO VI. linea de’gradi all’interuallo 60. 60, e s’intenderà diuiſa in tan-
te
particelle, di quante è il raggio delle Tauole de’ Seni, poi
la
linea minore delle date ſi vegga à qual interuallo preciſa-
mente
cade nella ſteſſa linea de’ gradi dello Stromento, e
prendaſi
la metà di detti gradi, il cui ſeno trouato nelle tauo-
le
ſi raddoppia, e ſi il numero corriſpondente alle particel-
le
contenute nella linea minore data:
Come ſe delle due li-
nee
R T, R S, nella figura dell’ antecedente queſtione 3.
pag.
171. io cerco la proportione, applico la maggiore R T nella
linea
de’gradi all’interuallo 60.
60; poi veggendo, che la mi-
nore
R S cade nell’interuallo di gr.
53 {1/2}, cerco nelle tauole
il
leno di gr.
26. m. 45. (che è la metà di detti gr. 53 {1/2}) e rad-
doppiato
il numero di queſto ſeno trouato, haurò il numero
deſle
particelle corriſpondenti alla linea R S, dando alla R T
il
numero del raggio delle tauole.
Che ſe le due linee date non foſſero con notabil ecceſſo
differenti
, potria la minore applicarſi all’interuallo 60.
60,
e
poi vedere doue capiſca la maggiore, e cercare come pri-
ma
il ſeno della metà de’gradi, e raddoppiarlo;
e queſte ſaran-
no
le particelle della linea maggiore, poſta la minore col nu-
mero
del raggio.
ſe dato il numero del raggio alla minore, ſa linea mag-
giore
foſſe così grande, che eccedeſſe l’ interuallo 90.
90.
(come nella ſteſſa figura applicata T S all’interuallo 60. 60, e
cercandoſi
il numero delle particelle di T R) prendaſi l’inter-
uallo
90.
90; e leuiſi dalla linea maggiore, quante volte ſi
può
, e quante volte s’è preſo, tante volte ſi pigli iſ doppio del
ſeno
di gr.
45, e ſia T E vna volta il doppio del ſeno di gradi
45
.
Dipoi il reſtante della linea, cioè E R s’applichi nello
Stromento
alla linea de’ gradi, e cadendo nell’interuallo 54.
196177Gradi del Circolo 54, prendaſi il ſeno di gr. 27, e ſi raddoppij, e queſto s’ag-
giunga
al doppio deſ ſeno di gr.
45 già preſo, e così s’haurà
il
numero delle particelle della linea T R corriſpondenti alle
parti
del raggio aſſegnate alla linea minore T S.
QVESTIONE QVINTA.
Trouar in piccolinumeri iſeni de’ gradi del quadrante.
ALcuna volta conuien operare ſenza hauer le tauole de’
Seni
, e pur ſi vuole riſoluer il triangolo non così me-
canicamente
, come s’è detto nella Queſt.
3. di queſto Capo;
& in tal caſo potiamo ſeruirci dello Stromento per trouar i
Seni
de gl’angoli.
E perche nello Stromento ſono ſegnate le
corde
de gl’archi, già ſi vede, che volendo il ſeno d’vn’agolo,
conuien
prendere la corda d’vn arco doppio;
così per trouar
il
ſeno dell’ angolo di gr.
37, ſi deue prendere la corda dell’
arco
di gr.
74.
Primieramente dunque allargato ad arbitrio lo Stromen-
to
, con vn Compaſſo prendo l’interuallo 60.
60 nella linea
de’
gradi, e queſto è il raggio.
Poi ritenuta la ſteſſa apertura
dello
Stromento, con vn’altro Compaſſo prendo l’interuallo
dell’arco
doppio dell’angolo, il cui ſeno ſi deſidera, e volen-
doſi
il ſeno di gr.
37, prendo l’interuallo 74. 74. Fatto que-
ſto
, ritenuta l’apertura de’due Compaſſi, applico nella linea
Aritmetica
l’apertura del Compaſſo, che il raggio alli pun-
ti
50.
50 (intendendoſi ciaſcuno diuiſo in due, onde è come
ſe
il raggio foſle 100) e l’altro Compaſſo con la ſua apertura
applico
nella ſteſſa linea Aritmetica, e cade nelli punti 60.
60; il che moſtra, che la corda di gr. 74 è di parti 120 di
197178CAPO VI. le, delle quali il raggio è 100; e per conſegûenza il ſeno di
gr
.
37. è particelle 60. L’iſteſſa forma ſi tiene per trouare
qualſiuoglia
altro ſeno.
Quì perc̀ conuien’ oſſeruare, che eſſendo nello Stromento
fatta
la diuiſione delle corde ſolo per il quadrante, non ſi po-
trà
trouar’ il ſeno, ſe non di gr.
45. nel modo detto; doue che
ſe
nello Stromento foſſero le corde per tutto il ſemicircolo,
come
ſi può fare nelli Stromenti, che ſono aſſai lunghi, con
queſto
metodo ſi trouerebbono li ſeni di tutti i gradi del qua-
drante
.
Ma non hauendoſi ſe non le corde del quadrante
nello
Stromento, in occaſione, che il doppio dell’angolo, il
cui
ſeno ſi cerca, eccedeſſe li gr.
90, cerchiſi il ſeno del com-
plemento
dell’angolo dato, e queſto moltiplicato in ſe ſteſſo,
ſi
caui dal 10000 quadrato del raggio;
poiche il reſtante è il
quadrato
del ſeno, che ſi cerca.
Per eſſempio, deſidero il ſe-
no
di gr.
50: queſt’arco raddoppiato è gr. 100, i quali non ſo-
no
nello Stromento.
Cerco dunque nel modo detto di ſopra
il
ſeno del complemento, cioè di gr.
40, prendendo la corda
di
gr.
80. la quale trouo di particelle 129; onde il ſeno di gr.
40 è 64 {1/2}: il cui quadrato 4160, leuato dal 10000 quadra-
to
del raggio 100, laſcia 5840, la cui radice quadrata 76 è il
ſenocercato
di gr.
50, le quali coſe ſon manifeſte, per la dot-
trina
de’ſeni, eſſendo che il quadrato del raggio è vguale alli
quadrati
de’ſeni di due angoli, che inſieme fanno gr.
90.
Aggiongaſi quì, che moſte volte potrà oprarſi con la cor-
da
dell’arco doppio così bene, come col ſeno dell’angolo da-
to
, poiche hanno tra diloro la ſteſſa proportione le parti, &
i
moltiplici
:
ne meno ſarà neceſſario prendere il raggio, ma
baſterà
nella linea de’gradi prendere le corde de gl’archi dop-
pij
, e poi trasferitele à gl’interualli della linea Aritmetica,
198179Gradi del Circolo conoſcerà la loro proportione, e s’operarà, come ſe s’haueſ-
56[Figure 56] ſero li ſeni de gl’angoli.
Sia
per
eſſempio il triangolo
AIB
, di cui ſono dati gl’an-
goli
IAB gr.
32, IBA gr. 35,
&
il lato A I piedi 56: cer-
chiſi
la quantità del lato I B.
Ora perche i lati, & i ſeni de
gl’angoli
oppoſti ſono pro-
portionali
, e le corde de gl’-
archi
doppij ſono propor-
tionali
alli ſeni delle loro metà, anche i lati del triangolo, e
le
corde de gl’archi doppij de gl’angoli dati, ſono tra di loro
proportionali
.
Prendo dunque nella linea de’ gradi le corde
de
gl’archi 70, e 64, e traportata nella linea Aritmetica la
corda
di gr.
70 all’interuallo 100. 100, trouo, che la corda
di
gr.
64 cade all’interuallo 91 {1/2}, 91 {1/2}. Dunque oprando,
come
ſe queſti foſſero li ſeni de gl’angoli dati, dico, come
100
à 91 {1/2}, eosì A I piedi 56 à I B piedi 51 {1/48}.
QVESTIONE SESTA.
Data vna linea corda d’ vn arco di determniata quantità,
come
ſi iroui il ſuo circolo.
SIa dato vn triangolo ABC, e ſia il lato A B oppoſto ad
ad
vn’angolo di gr.
42, e voglia deſctiuerſi vn circolo
intorno
ad vn taltriangolo.
E dunque manifeſto, che la da-
ta
linea del triangolo inſcritto nel circolo è corda d’vn’arco
doppio
dell’angolo oppoſto, che è angolo alla
199180CAPO VI. za di cuiè doppio l’angolo al centro, per la 20, del libro 3.
57[Figure 57] Dunque la data linea A B applico nella
linea
de’gradi dello Stromento all’ inter-
uallo
84 84, eritenuta quell’ apertura di
Stromento
, prendo l’interuallo 60.
60; e
queſto
è il ſemidiametro del circolo, in
cui
il triangolo dato ſi deſcriue.
Per tan-
to
con quell’ apertura di Compaſſo dalli
punti
A, &
B deſcriuo due archi occulti,
che
ſi tagliano in D, onde è il ſemidiame-
tro
A D, &
èil punto D centro del circo-
lo
circoſcritto al dato triangolo.
E così generalmente data vna linea, che ſia corda d’vn’
arco
, quella s’applichi al numero de’gradi di detto arco;
poi
ritenuta
quell’a pertura di Stromento, ſi prenda l’interuallo
60
.
60, e queſta ſarà la quantità del ſemidiametro del circolo,
in
cui la data linea è corda dell’arco determinato.
Che ſe la linea data ſoffe corda d’vn’arco maggiore del
quadrante
, alſhora queſta ſi diuide per mezzo con vna linea
perpendicolare
indefinita:
poiad vn’eſtremità di detta linea
ſi
faccia vn’angolo, che ſia la metà del reſiduo ſin’ al ſemicir-
colo
, cioè ſin a gradi 180;
poiche doue ſarà tagliata la per-
pendicolare
indefinita, iuiſaràil centro del circolo, che ſi de-
ſidera
.
Così ſia la linea MN corda digr. 136, la quale non è
nello
Stromento, in cui ſolo ſon’i gradi del quadrante.
Que-
ſta
ſi diuida per mezzo in P, e ſia la perpendicolar indefinita
PK
.
Or il reſiduo da 136 ſin à 180 è 44, la cui metà è gradi
22
.
Facciaſi dunque nell’eſtremità M l’angolo PMO, come
s’è
detto nella prima Queſtione, digr.
22: e la linea MO ſarà
il
ſemidiametro del Circolo, il cui centro è il punto O, &
200181Gradi del Circolo cui la linea MN è corda di gr. 136. Il che è manifeſto, per-
che
ſe ſi tira la linea ON, li due triangoli OPM, OPN rettan-
goli
in P hanno il lato OP commune, elilati PM, PN vguali
per
la coſtruttione, dunque per la 4 del lib.
1. gl’angoli POM,
PON
ſono vguali:
l’angolo POM è complemento dell’an-
golo
OMP digr.
22, dunque POM è gr 68. e per conſeguen-
za
anche PON è gr.
68; ondetutto l’angolo MON, cioè l’ar-
co
di cui MN è corda, è di gr.
136.
QVESTIONE SETTIMA.
Come ſi poſſa prendere qualſiuoglia parte determinata del circolo,
e
deſcriuere qualſiuoglia figura regolare.
SE il circolo è dato, e ſi deſidera vna ſua parte aliquota,
diuidaſi
il numero de’ gradi 360 per il denominatore
della
parte che ſi deſidera, &
il quotiente ſarà il numero de’
gradi
, la corda de’quali applicata al circolo prenderà la parte
cercata
.
Il che ſi applicando prima il ſemidiametro del
circolo
dato all’interuallo 60.
60 nella linea de’ gradi nello
58[Figure 58] Stromento:
e poi prendendo l’in-
teruallo
corriſpondente al nume-
ro
de’ gradi trouati nel quotiente
della
diuiſione.
Sia dato il circolo, il cui ſemi-
diametro
BC;
e ſi cerchi l’ottaua,
parte
:
Diuido 360 per 8, evien
il
quotiente 45.
Applico dunque
nello
Stromento nella linea de’
gradi
all’interuallo 60.
60 la
201182CAPO VI. BC; e ritenuta quell’apertura, prendo l’interuallo 45. 45, e
queſto
applicato al circolo dato in CD, queſta è l’ottaua
patte
di detto circolo;
e così replicata diuiderà il circolo in ot-
to
parti vguali;
e le linee tirate alli punti di dette diuiſioni de-
ſcriueranno
vn’ottangolo regolare.
Così per deſcriuere vna
figura
di noue lati vguali, diuido 360 per 9, &
il quotiente
40
moſtra, che deuo prendere la corda digr.
40. & oprare
come
ſopra, e ſarà CE la nona parte del circolo.
ſe la parte del circolo cercata non foſſe aliquota, fac-
ciaſi
come il denominatore al numeratore della parte cerca-
ta
, così gr.
360. ad vn’altro numero, e verrà il numero de’
gradicompetenti
alla parte, che ſi deſidera.
Così deſideran-
doſi
hauere d’vn circolo vn’arco, che ſia {5/9}, facciaſi come 9 à 5,
così
360 à 200.
Dunque deuono pigliarſi dal circolo dato
gradi
200;
i quali ſe bene non ſi puonno pigliare nello Stro-
mento
tutti inſieme, ad ogni modo ſi puonno pigliar per par-
ti
;
onde eſſendo più del ſemicircolo, prolongato il ſemidia-
metro
CB in F, ſarà CEDF gr.
180; e rimanendo gradi 20
fin’à
200, prendo gr.
20 nello Stromento allargato in 60. 60,
all’interuallo
di BC, e ſono FG;
e così tutto l’arco CDGè {5/9} del
circolo
, cioè gr.
200. In ſomigliante maniera, per prender la
terza
parte del circolo, che è gr.
120, ſi prendono due volte
60
, ò qualſiuoglia aſtri due numeri, che aggiunti inſieme fac-
ciano
la ſteſſa ſomma digr.
120.
Che ſe foſſe data vna linea, e conueniſſe farne vn poligo-
no
regolare, diuidanſi gr.
360 per il denominatore del poli-
gono
;
alli gradi del quotiente s’applichi nello ſtromento la
linea
data, e ritenuta quell’ apertura dello Stromento, pren-
daſi
l’interuallo 60.
60, e ſarà quello il ſemidiametro del cir-
colo
, a cui applicata la linea data, ſarà il lato del poligono,
202183Gradidel Circolo replicata formarà il detto poligono cercato. Sia data la linea
KL
, e ſi deſideri vn pentagono regolare, di cui ella ſia lato.
Diuido 360 per 5 denominatore del poligono, & è il quo-
tiente
72:
perciò cerco il circolo, in cui KL ſia corda di gradi
72
nel modo detto nella precedente Queſtione:
il che faccio,
applicando
la linea KL all’interuallo 72.
72 nella linea de’
gradi
;
e poi preſo l’interuallo 60. 60, trouo eſſer’vguale alla
linea
BC;
e di queſta ſeruendomi, come di ſemidia metro, de-
ſcriuo
il circolo CDG, à cui applicata, e replicata la linea
KL
, formarà il pentagono.
QVESTIONE OTTAVA.
Dato il diametro d’vna sfera, come ſi troui la ſuperficie sferica, ela
ſolidita
di qualſiuoglia ſegmento di detta sfera, conoſciuto
nella
quantità de’ gradi d’vn circolo maſsimo perpen-
dicolare
al piano della baſe di detto
ſegmento
.
SI come nel circolo altra coſa è il ſegmento, & altra il ſet-
tore
, poiche ſegmento è quello, che da vna linea retta,
e
parte della circonferenza ſi comprende, e ſettore è quello,
che
vien compreſo da due linee rette vſcite dal centro, e dalla
circonferenza
, che da dette linee rette vien’intercetta:
Così
parimente
nella sfera ſegmento è quella parte ſolida, che ſi
comprende
da vn piano, che taglia la sfera, e dalla ſuperficie
sferica
:
doue che il ſettore è compreſo da vna ſuperficie
conica
, la cui cima è nel centro della sfera, e della ſuperficie
sferica
, che vientagliata dalla detta ſuperficie conica.
Quindi
ciò
che ſi comprende dal piano CTRH, e dalla ſuperficie
203184CAPO VI. rica CAR, ouero dalla ſuperficie sferica CBR, è ſegmento
59[Figure 59] della sfera:
il ſolido compreſo dal-
la
ſuperficie conica CSR, e dalla ſuper-
ficie
sferica CAR, è ſettore della sfera.
Or per trouare la ſuperficie di tutta
la
sfera data, baſta prendere per ſemi-
dia
metro d’vn circolo tutto il diame-
tro
della sfera, poiche quel circolo ſarà
vguale
alla ſuperficie della sfera;
eſſendo
che
la ſuperficie di qualſiuoglia sfera,
come
dimoſtra Archimede lib.
1. de
Sphoer
.
& Cylindro, prop. 30, è qua-
drupla
del circolo maſſimo di detta sfe-
ra
;
& il circolo, il cui diametro è dop-
pio
del diametro dell’ifteſſo circolo maſ-
ſimo
, è quadruplo di detto circolo, per
la
2.
dellib. 12, e perciò il circolo, il cui
raggio
è vguale al diametro della sfera,
è
vguale alla ſuperficie di tutta la sfera,
per
la 7.
del lib. 5. E perche il circolo è
vguale
al triangolo, li di cui lati poſti ad
angolo
retto, ſono il raggio, e la circon-
ferenza
(come nel lib.
de dimenſ. circ.
moſtra Archimede) e perciò al paralle-
logrammorettangolo
fatto dal raggio, e dalla ſemicirconfe-
renza
;
perla 41 del lib. 1. d’Euclide; ne ſeguita, che il ret-
tangolo
fatto da tutto il diametro, etutta la circonferenza
ſarà
quadruplo del circolo.
Dunque dato il diametro della
sfera
, ſi conoſce la circonferenza, la quale è al diametro proſ-
ſimamente
come 355 à 113;
e moltiplicato il diametro
204185Gradi del Circolo la circonferenza del circolo maſſimo, s’haurà tutta la ſuperfi-
cie
delſa sfera.
In queſta maniera facilmente troueremo tut-
ta
la ſuperſicie della terra, il di cui giro nel libro, che intitolai,
Terra
Machinis mota diſſert.
2. n. 22. moſtrai molto proba-
bilmente
eſſere di paſſi romani antichi 30598162.
ſe queſto
giro
moltiplicato per 113, diuideremo il prodotto per 355,
poiche
verrà il diametro della terra di paſſi romani antichi
9739696
.
moltiplicato dunque il giro per il diametro, ſi tro-
uerà
la ſuperficie di tutta la terra eſſere di paſſi romani antichi
quadrati
298016796038752, cioè miglia quadrate
298016796
, e paſſi quadrati 38752.
per trouare la ſuperficie d’vn ſegmento di sfera, ſe ſi
cerca
la ſola ſuperficie sferica conoſciuta ne’gradi del circolo
maſſimo
perpendicolare alla baſe di detto ſegmento, pren-
daſi
la metà del numero di detti gradi, &
applicato nelle linee
de’gradi
nelio Stromento il ſemidiametro della sfera, il qual
è
anche ſemidiametro del circolo maſſimo, all’interuallo de’
gradi
60.
60, prendaſi l’interuallo della metà di detti gradi, e
queſto
ſarà il ſemidiametro del circolo vguale alla ſuperficie
sferica
cercata di detto ſegmento.
ſe ſi prenderà l’inter-
uallo
del numero intiero de’gradi dati, queſto ſarà tutto il dia-
metro
del circolo, che è la baſe del ſegmento.
Il che è mani-
feſto
nella ſteſſa figura, in cui al piano CHRT è perpendico-
lare
, il circolo maſſimo BCAR, &
il punto A è l’apice del
ſegmento
C A R, come il punto B è l’apice del ſegmento
C
B R:
dunque per la prop. 36. del lib. 1. de Sphœra, & Cylind.
d’Archimede, la linea A C è raggio del circolo vguale alla ſu-
perficie
sferica C A R, e per la prop.
37. la linea BC è raggio
del
circolo vguale alla ſuperficie sferica CBR.
Ora tanto la
linea
A C, quanto la B C, ſottendono la metà de’gradi del
205186CAPO VI. colo maſſimo, che paſſa per detti ſegmenti. Doue che la
CR
, che ſottende tutto l’arco di detto circolo maſſimo, è il
diametro
del circolo, che è baſe delli ſegmenti.
E ſe vorremo trouar in numeri la ſuperficie sferica ſudetta,
cerchiamo
per eſſempio nella terra, quanta ſia la ſuperficie,
compreſa
dal circolo polare, e ſia il polo A, nel meridiano
BRAC
ſia AC gr.
23 {1/2}. Apro lo Stromento ad arbitrio, e
con
vn Compaſſo preſo l’interuallo de’gradi 60.
60, con vn
altro
Compaſſo prendo l’interuallo 23 {1/2}.
23 {1/2}. Dipoi appli-
cato
l’vno, el’altro Compaſſo nella linea Aritmetica, il primo
all’interuallo
100.
100, el’altro doue s’addata, trouo, che di
quali
parti il ſemidiametro è 100, &
il diametro è 200, di ta-
li
quaſi 41 è AC ſottendente gr.
23 {1/2}. Dunque come 200 à
41
, così il diametro della terra di paſſi 9739696, alla ſotten-
dente
di gr.
23 {1/2}, cioè paſſi 1996637. ſemidiametro del cir-
colo
vguale alla ſuperficie sferica CAR compreſa dal circolo
Polare
.
Facciaſi per tanto come 113 à 355, così il ſemidia-
metro
1996637 alla ſemicirconferenza di detto circolo, che
è
paſſi 6272620;
e moltiplicato il ſemidiametro per la ſemi-
circonferenza
ſarà tutta l’area del circolo paſſi quadrati
12524145178940
, e così la ſuperficie sferica compreſa nel
circolo
polare è miglia quadrate 12524145, e paſſi quadra-
ti
178940.
Trouata queſta ſuperficie sferica, ſitrouarà la ſolidità del
ſettore
SRAC, poiche queſta è vguale al cono, la cui baſe è
vguale
alla ſuperficie sferica, CAR, è l’altezza vguale al rag-
gio
della sfera AS, come inſegna Archimede lib.
1. de Sphęr.
& Cylind. prop. 38. Dunque moltiplicata la baſe perla terza
parte
dell’altezza, s’haurà la ſolidità del cono vguale al ſetto-
r
e.
Si che la terza parte del raggio del globo della terra,
206187Gradi del Circolo ſendo paſſi 1623282 moltiplicata per la ſuperficie sferica
trouata
12524145178940, la ſolidità di tutto il ſettore,
migſia
cubiche 20330219434.
e paſſi ſolidi 360081080.
Finalmente per hauere la ſolidità del ſolo ſegmento CRA,
ſi
cerchi la ſolidità del cono CSR, trouando la ſubtenſa di tut-
to
l’arco CAR, che è gradi 47.
il che ſi applicando il ſemi-
diametro
della sfera alli gr.
60. 60, e poi preſo l’interuallo
47
.
47, e nella linea Aritmetica applicato il raggio della
sfera
al 100.
100, la ſubtenſa di gr. 47, cioè CR è quaſi 80;
e queſta come diametro darà la grandezza del circolo CT
RH
;
e la SI ſeno del complemento della metà de’gradi dati,
ſarà
l’altezza del cono, la terza parte dunque di tal altezza
moltiplicando
la grandezza del circolo baſe del cono, la di
lui
ſohdità;
la quale leuata dalla ſolidità del ſettore, laſcierà la
ſolidità
cercata del ſegmento CRA.
Vn’altra maniera vi ſarà per trouar la ſuperficie sferica di
qualſiuoglia
ſegmento, e delle zone, ſe faremo rifleſſione, che
Archimede
al manifeſto 9.
doppo la prop. 31. del lib. 1. de
Sphœra
, &
Cylindro, moſtra, che la ſuperficie del cilindro
con
le baſi è ſelquialtera alla ſuperficie della sfera, il cui maſ-
ſimo
circolo è vguale alla baſe di detto cilindro circoſcritto à
detta
sfera:
onde neſegue, che detratte le baſi, reſta la ſuper-
ficie
cilindrica vguale alla ſuperficie sferica.
Ora ſia alla sfe-
ra
BRAC circoſcritto il cilindro IK, e con li piani OF, ZP pa-
ralleli
ſia tagliata la sfera, &
il cilindro. Come di ſopra ſi è
detto
, il circolo, di cui ſia raggio la linea AC, è vguale alla
ſuperficie
sferica CAR.
Ma per la prop. 13. dello ſteſſo lib.
d’Archimede, la linea media proportionale trà il lato, & il
diametro
della baſe del cilindro retto, è raggio d’vn circolo
vguale
alla ſuperficie cilindrica;
dunque ſela ſteſla CA è
207188CAPO VI. dia proportionale tra il lato del cilindro KF, & il diametro
60[Figure 60] della baſe OF, ſarà la ſuperficie cilindri-
ca
KO vguale alla ſuperficie sferica d’al-
tezza
vguale CAR.
E che CA ſia media
proportionale
trà KF, &
OF, così è ma-
nifeſto
.
OF è vguale ad IM, cioè à KM,
cioè
ad AB diametro del circolo, e tirata
la
BC, l’angolo BCA nel ſemicircolo è
retto
;
e la CH è perpendicolare alla
baſe
BA, dunque, per l’8.
del 6. CA è
media
tra BA, &
AH, cioè tra OF,
e
KF.
Nella ſteſſa maniera ſi moſtra, che la
ſuperficie
cilindrica KZ è vguale al cir-
colo
, di cui è raggio l’AD;
& all’iſteſſo
circolo
è vguale la ſuperficie sferica
D
A E.
Dunque leuata la cilindrica
K
O, e la sferica CAR vguali, rimane la
cilindrica
FZ vguale alla zona della sfe-
rica
D C R E.
che ſe la ſuperficie sferica è di ſeg-
mento
, trouiſi il ſeno verſo della metà
de’gradi
dati, cioè AH, e queſto ſi mol-
tiplichi
per il giro del circolo maſſimo
della
sfera:
e ſe la ſuperficie sferica è d’vna zona, prendaſi la
differenza
de’ſeni verſi de’ due gradi eſtremi della larghezza
di
detta zona, cioè HV, e ſi moltiplichi per l’iſteſſo giro del
circolo
maſſimo della sfera, e s’haurà la ſuperficie, così sfe-
rica
CRED, come cilindrica FZ corriſpondente.
ſe
nelle
linee Geometriche applicarai le due linee AC;
AD, e
208189Gradi del Circolo la Queſt. 6. del Capo 3. trouerai il raggio del circolo vguale
alla
differenza de’circoli di dette due linee AC, AD, haurai il
circolo
vguale alla zona C R E D.
QVESTIONE NONA.
Data in gradi la circonferenza d’vn ſegmento di circolo, come
ſi
troui l’area di detto ſegmento.
ESſendo che per l’vltima del 6. d’Euclide li ſettori del cir-
colo
hanno tra di ſe la proportione de gl’archi, da’ quali
ſono
compreſi, il ſettore à tutto il circolo la proportione
del
ſuo arco à tutta la circonferenza.
Si che nella figura 24,
ſe
ſarà dato il circolo BR AC, &
il ſegmento di circolo CRA,
tirate
dal centro le linee SC, SR, il ſettore SCAR à tutto il cir-
colo
, la proportione, che l’arco CAR à tutta la circon-
ferenza
.
Quindi è, che conoſciuti li gradi dell’arco del ſeg-
mento
, ſe ſi come gr.
360, alli gradi conoſciuti del ſegmen-
to
, così l’area di tutto il circolo ad altro, verrà ad hauerſi l’a-
rea
del ſettore SCAR:
E ſe da queſto ſi leua il triangolo CSR
(il quale ſi troua moltiplicando CI ſeno della metà de’gradi
conoſciuti
del ſegmento, per SI ſeno del complemento di
di
detta metà) rimane l’area del ſegmento CRA.
Dunque applicato il raggio del circolo dato all’interuallo
de’gradi
60.
60. prendaſi l’interuallo congruente alli gradi
dati
del ſegmento:
ouero ſe ſolo ſoſſe dato il ſegmento, per la
Queſt
.
6. di queſto Capo, ſi troui il raggio del ſuo circolo. Et
applicati
queſti due interualli (cioè il raggio del circolo, e la
corda
del ſegmento) nelle linee Aritmetiche ſi troui la lor
proportione
, e della CR già conoſciuta in numeri ſi
209190CAPO VI. la metà CI. Quindi per la Queſt. 5. ſi troui il ſeno del com-
plemento
della metà de’gradi dati, cioè la SI, e queſto molti-
plicato
per CI darà la quantità del triangoſo da leuarſi dal
ſettore
, acciò reſti l’area del ſegmento.
Sia dato il ſegmento, il cui arco ſia di gr. 47. Se iſ diametro
è
100000, e la circonferenza 314159, l’area del circolo fat-
ta
dalla metà del diametro, e dalla metà della circonferenza
è
di particelle quadrate 7853975000.
Dunque come gr.
360 à gr. 47, così 7853975000 all’area del ſettore di gr. 47,
cioè
à 1025380069.
Quindi aperto lo Stromento, e preſi
gl’interualli
47.
47, e 60. 60, trouo che di quali parti 50 è il
raggio
di tali quaſi 40 è la ſubtenſa di gr.
47. dunque la metà
è
parti quaſi 20.
E perche la metà de’gr. 47 è 23 {1/2}, il cui
complemento
è gr.
66{@/2} trouo con aprire di nuouo lo Stro-
mento
, come prima, che il ſeno di gr.
66{@/2} è di parti 45, del-
le
quali il raggio è 50.
Ora perche il diametro ſi poſe 100000
il
raggio non è 50;
ma 50000, e così alli numeri trouati con
lo
Stromento aggiongo trè zeri;
onde moltiplco 20000 per
45000
, e ſi produce l’area nel triangolo 900000000, che
leuata
dal ſettore trouato 1025380069 laſcia per area del
ſegmento
dato 125380069.
Di quì ſi vede ciò, che debba farſi, quando il ſegmento
dato
è maggiore del ſemicircolo, come il ſegmento CRB:
poiche operandoſi, come prima, ſi troua da principio tutto
il
ſettore SCBR:
e poi trouata l’area del triangolo CSR, que-
ſta
non ſi leua dal ſettore trouato;
ſe gl’aggionge per ha-
uer
tutto il ſegmento CRB.
E ſe ſarà vna parte di circolo compreſa da due linee’ paral-
lele
, trouiſi la quantità de’due ſegmenti, che eſſe fanno, e la
differenza
di detti ſeg menti, è l’area dello ſpatio
210191Linea de’ Poligoni ſo dalle due linee parallele, e da gl’archi trà eſſe intercetti,
come
è manifeſto.
CAPO VII.
Come nello Stromenio s’ habbiano à ſegnare ilati delle figure
regolari
; vſo di queſta linea de’ Poligoni.
DA quello, che s’è detto nella Queſt. 7. del Capo pre-
cedente
, doue habbia mo inſegnato il modo di troua-
uare
il lato di qualſiuoglia figura regolare, non pare neceſſa-
rio
deſcriuere nello Stromento i lati delle figure iegolari, che
puonno
deſcriuerſi nello ſteſſo circolo, ad ogni modo per la
breuità
dell’operare, ſarà vtile porre nello Stromento queſta
linea
de’Poligoni.
Tirate dunque ne’ lati dello Stromento le due linee AR,
AT
, acciò rieſcano più diſtinte le diuiſioni, prendaſi tutta
la
linea A R, per il lato del triangolo equilatero, che può de-
ſcriuerſi
nel circolo:
poiche come queſta figura è la minore
di
tutte quelle, che nello ſteſſo circolo puonno deſcriuerſi, ſe
ſi
conſidera l’area, e capacità ſua, così il ſuo lato è il maggio-
re
di tutti.
Ora poſta la detta linea AR, per lato del trian-
golo
, è manifeſto, ch’ella è corda della terza parte del circo-
lo
, cioè di gr.
120. Conuien dunque trouar il ſemidiametro
del
ſuo circolo:
il quale ſe non ſi troua nel modo detto nella
Queſtione
6.
del Capo precedente, può trouarſi nel modo
ſeguente
.
Sia la linea A B lato del triangolo, e corda di gr. 120; dun-
que
dal centro del circolo tirati li ſemidia metri, faranno gli
angoli
alla baſe vguali di gr.
30 per ciaſcuno. E per far
211192CAPO VII. prendo nell’eſtreml della data linea due parti vguali tra di
loro
BC, AD, &
allo ſteſſo interuallo dalli punti B, & C de-
ſcriuo
due archi occuſti, che ſi ſegano in E;
e ſimilmente dal-
li
punti C, &
E deſcriuo due altri archi occulti, che ſi taglia-
no
in F.
Nella ſteſſa maniera opero dalli punti A, & D allo
ſteſſo
interuallo deſcriuendo due archi, che ſi tagliano in G:
e
dalli
punti G, &
D due altri, che ſi ſegano in H. Poſcia dal
punto
B per F, &
dal punto A per H, tiro due linee, che ſi
incontrano
in I, e dico, che I è il centro del circolo, e l’ango-
61[Figure 61] lo AIB, è di gr.
120. eſſendo, che li due angoli ABI, BAI ſo-
no
ciaſcuno di gradi 30.
Il che così ſi rende manifeſto. Ti-
rinſi
le linee AG, GD, DH, HG, e perche per la coſtruttione
gl
archi occulti tutti ſono ſtati deſcritti allo ſteſſo interuallo,
li
due triangoli ADG, DHG ſono equilateri, e tra di loro
vguali
;
dunquel’angolo DAG è di gradi 60, come
212
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213192Capo VII.62[Figure 62]
214
[Empty page]
215193Linea de’ Poligoni tutti gl’altri. Or eſſendo ne’ triangoli ADH, AGH li due
lati
AD, DH vguali alli due lati AG, GH, ela baſe AH com-
mune
, per l’8.
del lib. 1. gl’angoli DAH, GAH ſono vguali;
dunque l’angolo DAH è gr. 30. E la ſteſſa forma di dimo-
ſtrare
ſaria per prouare, che CBF ſia digr.
30. Dunque eſ-
ſendo
vguali li due angoli BAI, ABI, anche i ſati IA, IB ſono
vguali
:
Dunque fatto centro in l all’interuallo IB ſi deſcriua il
circolo
, e l’arco oppoſto all’ angolo AIB ſarà gr.
120; il che ſi
renderà
manifeſto ſe dal punto A applicato il ſemidiametro
alla
circonferenza diuiderà in L preciſamente per metà, in
modo
, che AL;
LB ſiano vguali, e prolongata la AI in K, ſi
che
ſia diametro del circolo, riuſcirà parimenti BK vguale à
BL
, &
LA.
Trouato illato dell’eſſagono, che è la corda dell’arco AL,
la
quale nella linea AB traportata è A 6, ſi cerca il lato del
quadrato
nello ſteſſo circolo:
il che ſi diuidendo per mezzo
l’arco
LB, ouero dal centro I, tirando vna perpendicolare al
diametto
AK, e cade in M, ſi che AM traportata nella linea
data
AB, ſia A 4 lato del quadrato.
Per hauer il lato del pentagono, diuidaſi, come inſegna
Ptolomeo
nel lib.
1. dell’ Almageſto, per mezzo il ſemidia-
metro
IK, nel punto N, e dal punto N all’interuallo NM, ſi
deſcriua
vn’arco occulto, che taglia il diametro in O;
poiche
dal
punto O, tirata la linea OM, queſta è illato del pentago-
no
da applicarſi all’arco AP, e nella linea A B ſarà A 5.
E per
conſeguenza
OI è il lato della figura di dieci angoli applicata
all’arco
A Q, e nella linea Ab ſarà A 10.
Per illato della figura di ſette lati non v’è forma propria-
mente
Geometrica;
ma tentando ſi può trouare, ò la ſettin a
parte
di tutto il circolo, e queſt’ arco darà la corda, che
216194CAPO VII. lato dell’eptagono, ouero la ſettima parte del ſemicircolo, e
due
di queſte ſaranno la ſettima ditutto il circolo.
Or hauendo gl’archi, che ſonola 4. 5. 6. 7. 10. parte del
circolo
, diuidendoli per mezzo, e ſubdiuidendoli hauremo la
8
.
16. 12. 14. 20. parte del circolo con la ſua corda da ſe-
gnarſi
nella linea A B.
Pertrouare la 9 parte, ſi può diuider
in
3 parti l’ arco ALB, e la terza parte ſia A R, quale perciò
ſarà
la 9 di tutto il circolo.
E queſta diuiſa per mezzo da-
la 18.
per la decimaquinta parte, ſi prenderà l’ arco A P, che
è
la quinta, e l’ arco A B, che è la terza parte del circolo, e la
loro
differenza PB diuiſa per mezzo s’applichi all’arco A S,
che
queſta ſarà la 15 parte di tutto il circolo, come conſta
dalla
16.
dellib. 4.
Si che non reſtano, che la 11. 13. 17. 19. parte del circo-
lo
, la quale non ſi troua, che mecanicamente tentando con la
replicatione
del Compaſſo.
ll che ſe bene è di qualche noia
nella
fabrica dello Stromento, ad ogni modo apporta poi fa-
cilità
per ſempre nell’ altre occaſioni:
e la prattica di tal di-
uiſione
non rieſce tanto ſcommoda, quando il circolo è così
grande
, che la corda della terza parte ſia vguale alla linea
dello
Stromento, e di tal grandezza deue intenderſi la linea
A
B della preſente figura, ſe bene s’è fatta quì aſſai più
piccola
.
Che ſe bene quando lo Stromento è aſſai lungo, vi ſi puon-
no
commodamente notare li lati delle figure anche di più an-
goli
, nulladimeno ne’ mediocri baſterà ſin alla figura di 20
angoli
, come s’è fatto nella figura 27.
ſe queſtaforma d’oprare ſin’ ora accennata, non pia-
ceſſe
come troppo operoſa, potremo hauere l’iſteſſo
217195Linea de’Poligoni con l’ aiuto della tauola de’ ſeni, e della linea aritmetica dello
Stromento
;
eſſendo che in tal modo hauremo, quanto baſte-
, per le operationi Fiſiche.
Ora primieramente diuidaſi il
circolo
, cioè gr.
360. per il numero de’lati della figura, e
s’haurà
ſa quantità de’ gradi, che toccano à ciaſcun lato.
Di-
poi
queſto numero de’ gradi trouati diuidaſi per metà, e di
queſta
metà ſi cerchi il ſeno nelle tauole, come ſi vede fatto
nella
ſeguente tauoletta, in cui nella prima colonna ſonoi
numeri
de’lati delle figure regolari;
nella ſeconda ſono i gra-
di
de gl’archi, che toccano à ciaſcun lato di ciaſcuna figura
11
Proportione
de’lati de’Poligoni deſcritti nello ſteſſo circolo, enumero\\de’ gradi, che prende ciaſcun lato di dette figure.
Fig
. # # Arco # # Metà # Seno
1
# G. # M. # G. # M.
2
# # #
3
# 120 # # 60 # # 866
4
# 90 # # 45 # # 707
5
# 72 # # 36 # # 587
6
# 60 # # 30 # # 500
7
# 51 # 25 # 25 # 42 # 433
8
# 45 # # 22 # 30 # 382
9
# 40 # # 20 # # 342
10
# 36 # # 18 # # 309
22
Fig
. # # Arco # # Metà # Seno
11
# 32 # 43 # 16 # 21 # 281
12
# 30 # # 15 # # 258
13
# 27 # 41 # 13 # 50 # 239
14
# 25 # 42 # 12 # 51 # 222
15
# 24 # # 12 # # 204
16
# 22 # 30 # 11 # 15 # 195
17
# 21 # 10 # 10 # 35 # 183
18
# 20 # # 10 # # 173
19
# 18 # 54 # 9 # 27 # 164
20
# 18 # # 9 # # 156
nella terza la metà di detti gradi, e nella quarta il ſeno di cia-
ſcuna
.
Ciò fatto tiriſi ſopra vn piano vna linea retta
218196CAPO VII. le alla linea AR, ouero AT dello Stromento nella figura 27,
e
preſa col Compaſſo la lunghezza di tal linea, s’applichi nel-
la
linea Aritmetica dello Stromento all’ interuallo 86 {1/2}, 86 {1/2},
poiche
douendo quella eſſer corda digr.
120, il ſeno di gradi
60
è 866.
E ritenuto lo Stromento in quell’ apertura, pren-
daſi
il ſeno 707, all’interuallo 70 {1/2}.
70 {1/2} per il lato del qua-
drato
, e queſto ſi ſegni nella linea tirata, che rappreſenta la
linea
dello Stromento AR.
E così di mano in mano confor-
me
alla quantità de’ſeni notati:
perche ſe bene queſti ſono ſe-
ni
della metà de gl’archi, ſono metà delle corde, e queſte han-
no
tra loro la medeſima proportione, che detti ſeni.
Finita, che ſia nella linea tirata queſta diuiſione, ſi traporta
le linee AR, AT dello Stromento, il quale hauendo le li-
nee
laterali diuiſe nella proportione de’ lati delle figure rego-
laririſpetto
al medeſimo circolo, in cui capifcano, è manife-
ſto
, che anche gl’interualli hauranno ſimile proportione, co-
me
più volte s’è dimoſtrato.
QVESTIONE PRIMA.
Come data vna linea ſi poſſa farne vna figura Regolare, qual più
piace
, ò deſcriuere l’ angolo d’vna figura Regolare, di quelle,
che
ſon ſegnate nello Stromento.
SIa data vna linea AB nella figura 35, e di eſſa voglia farſi
vna
figura di cinque lati vguali.
Queſta s’applichi nella
linea
de’poligoni AR, AT dello Stromento, all’ interuallo 5.
5: e perche il lato dell’aſſagono è vguale al ſemidiametro del
circolo
, in cui da formarſi il cercato pentagono, ritenuta
quell’apertura
dello Stromento, prendaſi l’interuallo 6.
6,
219197Linea de’Poligoni con tal’interuallo dall’ eſtremità A, & B della linea data ſi de-
63[Figure 63] ſcriuano due archetti, che ſi tagliano
in
C, e con quello ſteſſo interuallo dal
centro
C ſi deſcriua il circolo ABD-
EF
, nel quale replicata la linea A B,
s’haurà
il pentagono cercato.
Che ſeſolo ſicercaſſe di far’vn’ an-
golo
del Pentagono all’ eſtremità A
della
linea data, trouato come prima
il
centro C, baſterà deſcriuere occul-
tamente
l’arco A F, &
ad eſſo applicare la linea A B, ſiche ſra
la
retta A F, e ſarà fatto l’angolo BAF del pentagono.
Il che
è
vn pran compendio d’operare per chi da far in grande il
diſſegno
d’vna fortezza regolare.
Quindi è, che ſe la linea data foſſe molto grande, in modo,
che
non ſi poteſſe prender tutta col Compaſſo, ò non capiſſe
nell’interuallo
dello Stromento, baſterà ſolo pigliarne vna
parte
nell’eſtremità, qualunque ella ſia ad arbitrio, ò ſia ali-
quota
, ò , e con quella far l angolo deſiderato del poligo-
no
, nel modo che s’è detto:
perche allongata poi queſta linea
tirata
per far l’angolo, ſinche ſia tanto quanto la prima, fatto
nella
ſua eſtremità vn angolo vguale al già trouato, e co-
di mano in mano verrà à compirſi la figura bramata.
Co-
me
per eſſempio, ſe c’imaginiamo la linea A B prolongata
alla
lunghezza di quattro palmi, queſta non può tutta capire
nello
Stromento:
perciò ne prendo ſolo la parte A B, e come
ſe
con quella ſola doueſſi operare, quella applico nello Stro-
mento
, &
opero come s’è detto: poiche prolongata poi A F
tanto
ch’anch’ella ſia di quattro palmi, nella ſua eſtremità fac-
cio
vn’altr’angolo vguale all’ angolo BAF, e così di mano in
mano
ſin che ſia compita la figura.
220198CAPO VII.
QVESTIONE SECONDA.
Data vna figura regolare, come ſe le poſſa circoſcriuere,
ò
inſcriuer’ vn circolo.
PEr la circoſerittione del circolo non ſi richiede più che
trouar’il
centro della figura regolare data:
la quale ſe
numero pari di ſati, come 6, 8, &
c. baſta dalli due angoli
oppoſti
tirar’vna diagonale, e da altri due angoli oppoſti vn’
altra
diagonale, la quale diuiderà per mezzo la prima, &
il
punto
dell’interſettione è il centro della figura;
e l’interuallo
dal
detto punto ſin’ad vno de gl’angoli è il ſemidia metro del
circolo
, che ſi circoſcriue alla figura.
ſe la data figura è di numero diſuguale dilati, conuien’
applicar’
il lato di detta figura nella linea de’poligoni nello
Stromento
all’interuallo corriſpondente alla figura (così ſe
è
vn pentagono s’applica all’interuallo 5.
5.) e poi preſo l’in-
teruallo
6.
6, deſcriuere, come nella Queſtione precedente,
due
archi occulti, che ſi tagliano in C;
e queſto è il centro
della
figura, &
all’interuallo CA ſe le circoſcriue il circolo
ABDF
.
Per iſcriuere poi il circolo, baſta, trouato come prima il
centro
della data figura, diuider per mezzo vno de’lati, come
AB
in H, e dal centro C all’interuallo CH deſcriuer’ il circo-
lo
HIKLM, il quale ſarà inſcritto alla detta figura, poiche
tutti
i lati di eſſa lo toccano;
come facilmente ſi può dimo-
ſtrare
dalle coſe, che dice Euclide nellib.
4. in ſomigliante
propoſito
.
221199Linea de’Poligoni
QVESTIONE TERZA.
Dato vn’arco, come ſi poſſa facil mente trouare in eſſo la quantità
d’vn’
grado, & altre partidel circolo non ſegnate
nella
linea de’ poligoni.
SE bene queſto problema facilmente ſi mette in prattica
con
la linea de’gradi dello Stromento, nondimeno con-
uien
pratticarlo con queſta linea de’ poligoni, perche queſta
prattica
darà lume per varie diuiſioni aſſai minute anche di
lin
ee rette.
64[Figure 64]
Sia dato l’arco AB, di cui
ſi
deſidera ſapere, quanto
ſia
grande la quantità d’vn
grado
.
Cerchiſi, per la 25.
del lib. 3. il centro di tal’ar-
co
;
il che breuemente ſi
prendendo
ad arbitrio AC,
e
dalli punti A, &
C deſcrit-
ti
occultamente à qualſiuo-
glia
interuallo due archi,
che
ſi tagliano in E, &
F, per
li
punti E, &
F ſi tiri vna li-
nea
retta indefinita, e lo ſteſ-
ſo
facciaſi prendendo ad ar-
bitrio
BD, e per li punti del-
l’interſettioni
de gl’archi occulti G, &
H ſimilmente ſi tiri vna
linea
retta indefinita;
la quale taglierà la prima nel punto I;
e
queſto è il centro del circolo, di cui l’arco dato AB è parte.
222200CAPO VII. Preſo dunque il ſemidiametro di tal circolo, cioè l’interuallo
IA
, ouero IB, l’applico nella linea de’poligoni alli punti 6.
6,
e
ritengo queſta apertura dello Stromento.
Ora quì conuiene far rifieſſione à ciò, che oſſeruò Euclide
nell’vltima
propoſitione del libro 4.
doue inſegnò à deſcri-
uere
la figura di quindici lati, col beneficio de’lati del trian-
golo
, e del pentagono:
& è, che moltiplicando inſieme li de-
nominatori
di due figure regolari, cioè i numeri de’loro lati,
ſi
il denominatore d’vn’altra nuoua figura;
e la differenza
de
gl’archi corriſpondenti al lato di dette due figure contiene
tante
parti di queſta nuoua figura, quanta è la differenza de’
numeri
de’lati di quelle figure.
Così il triangolo trè lati,
il
pentagono cinque, moltiplico 3, per 5, &
15; e perche
la
differenza di 3 à 5 è 2, perciò dall’ iſteſſo punto del circolo
applicato
il lato del triangolo, &
il lato del pentagono, la dif-
ferenza
de gl’archi corriſpondenti à queſti lati contiene due
parti
delle quindici del circolo.
E ſe la differenza del nume-
ro
de lati delle figure ſia l’vnità, applicati i loro latial circolo,
reſtarà
la differenza de gl’archi la parte competente alla nuo-
ua
figura:
Così applicato il lato del quadrato, e del pentago-
no
, la differenza è la venteſima parte del circoſo, perche 4
moltiplicato
per 5, 20.
Il che è manifeſto, perche delle
20
parti vn quarto ne leua 5, e delle ſteſle 20 vn quinto ne
leua
quattro;
dunque la differenza d’vn quarto, e d’vn quin-
to
è vna venteſima.
Suppoſta queſta dottrina veriſſima, e chiariſſima, hauendo
noi
nella linea de’poligoni illato della figura di 20, &
il lato
della
fig.
di 18 lati, moltiplicando 20 per 18, habbiamo 360,
che
è il numero de’gradi ditutto il circolo;
e perche la diffe-
renzatra
20, e 18 è 2, perciò preſo nello Stromento nella
223201Linea de’Poligoni nea de’poligoni l’interuallo 18. 18, l’applico all’arco dato, &
è
A K:
di poi preſo l’interuallo 20. 20, l’applico nello ſteſſo
arco
dal punto K, &
è K L; onde reſta A L due trecenſeſſante-
ſime
di circolo, e ſe A L ſi diuiderà per mezzo, hauremo il gra-
do
del circolo.
Che ſe prendeſſimo l’interuallo, che diuide il circolo in 20,
e
quello, che lo diuide in 19 parti, la differenza loro ſarà{1/380} del
circolo
, così per diuider il circolo in 63 parti, prendo due nu-
meri
, che moltiplicati facciano 63, e queſti ſono 7, e 9, la
differenza
de’quali è 2.
Dunque applicato al circolo il lato
della
figura di ſette, e quello di noue lati, la differenza ſarà
{2/63} del circolo, e diuiſa per mezzo, darà l’arco, la cui corda è
lato
della figura di 63 lati.
Di quì ſi vede, che hauendo noi nella linea de’poligonii
lati
di diciotto figure, combinandole à due à due, ſi ponno fa-
re
162 combinationi, e trouar’i lati di altre 162 figure, oltre
le
notate nello Stromento.
perche alcune differenze
comprenderebbono
numero diſuguale di parti, ſaria aſſai dif-
ficile
il trouarle, perciò meglio è ſeruirſi ſolo di quelli, che
hanno
ne’numeri la differenza, che è numero pari, e riceue
ſubdiuiſione
.
Come per eſſempio, ſe prendiamo il lato di
20
, e queilo di 13, la differenza ſarà {9/260} del circolo;
e troppo
difficile
riuſcirebbe diuidere in ſette parti quella particella,
che
è la differenza de gl’archi:
ſe pur non s’adopraſſe ne gli
archi
l’induſtria, che nelle linee rette habbiamo moſtrata nel
Cap
.
2. eſpreſſa doue vna venteſima ſi diuiſe in cinque parti.
ſe prendiamo il lato di 11, e quello di 19, la difſerenza
ſarà
{8/209} del circolo;
la qual differenza diuiſa, e due altre volte
ſubdiuiſa
, finalmente reſta {1/209} del circolo.
Da queſte coſe quì dette ſi raccoglie vn modo faciliſſi
224202CAPO VII. per pigliar in vna retta linea data vna particella, che per altro
ſaria
difficile à trouare, quando il numero delle parti è nume-
ro
compoſto:
cioè trouando due numeri differenti tra di loro
ſolamente
per l’vnità, ouero per il binario, ò quaternario, i
quali
inſieme moltiplicati, facciano il numero, che denomi-
na
le parti.
Per eſſempio voglio vna ſettanteſima ſeconda della linea
65[Figure 65] retta MN.
Veggo, che il 72 ſi dalla molti-
plicatione
di 8 per 9, onde cauo, che la diffe-
renza
dell’ottaua, e della nona parte di detta
linea
MN è la ſettanteſima ſeconda cercata.
Applico dunque nella linea Aritmetica dello
Stromento
la linea M N al interuallo 80.
80,
perche
all’ interuallo 10.
10, haurò l’ ottaua
parte
, che ſarà ML.
Dipoi l’iſteſſa MN appli-
co
all’interuallo 90.
90, & all’interuallo 10.
10
, haurò la nona parte, la quale ſarà LI, e la-
ſcierà
la differenza IM {1/72} di tutta la linea;
per-
che
delle 72 particelle vn’ ottauo ne contiene
9
, &
vn nono ne contiene 8, dunque la diffe-
renza
d’vn’ottauo, e d’vn nono è {1/72}.
E' vero, che ſi può fare più breuemente, e
ſarà
maniera commune anche quando la parte
è
denominata da vn numero primo;
cioè ſi
metta
la linea data all’interuallo della deno-
minatione
delle parti, &
all’ apertura medeſi-
ma
ſi prenda l’interuallo proſſi mamente mi-
nore
, poiche leuato queſto dalla linea data, il
rimanente
ſarà la parte cercata.
Così poſta
la
MN all’ interuallo 72.
72, prendaſi
225203Linea de’Poligoni uallo 71. 71, e ſarà NI; dunque IM è vna ſettanteſima ſecon-
da
, come ſi cercaua.
E di queſta maniera conuerà operare,
quando
il numero della parte cercata cadeſſe nelli punti vi-
cini
al centro dello Stromento, che per il gruppo dello ſteſſo
Stromento
, non viſi puonno prendere:
onde conuiene pren-
dere
l’interuallo, che porta la differenza tra il Numeratore,
&
il Denominatore della parte cercata. Così ſe voleſti @ del-
la
MN, veggo che la differenza tra il 3, e 72 è 69;
perciò po-
ſta
la MN alli punti 72 72, prendo 69.
69, e leuato dalla
MN
queſt’interuallo, il reſiduo ſarebbe {3/72}.
Che ſe la linea data foſſe piccola aſſai, come ML, e ſi vedeſ-
ſe
diuidere in parti 9;
perche ſaria ſcommodo l’applicarla
allo
Stromento, prolongo la linea ML tanto, che la replico
otto
volte ſin ad N:
dipoi applicata la MN all’ottuplo di par-
ti
9, cioè al 72, prendo poi 71.
71, e ſarà NI, onde reſtando
IM
{1/72} di MN, ſarà per conſequenza {1/9} di ML:
e così potrà, ſe
ſi
vorà, continuar ladiuiſione di ML in tutte le ſue none par-
ti
prendendoſi 70.
70, e traportandolo dal punto N verſo M,
che
laſciarà {2/72}, cioè {2/9} di ML, &
c.
QVESTIONE QVARTA.
Come ſi conoſca la proportione de’lati delli poligoni deſcritti nello
ſteſſo
circolo; e poi anche la proportione delli ſteſsi poligoni.
DAlla tauoletta poſta in queſto Capo è manifeſta la pro-
portione
de’lati de’poligoni;
non ſi può ſempre
hauere
queſta tauoletta alla mano, come s’hà lo Stromento.
Per conoſcer dunque la proportione di detti lati conuiene
vedere
, ſe ſi vogſiono con relatione alſemidiametro, ò
226204CAPO VII. tra di loro. Per eſſempio voglio ſapere, che proportione
habbia
il lato del pentagono al lato del decagono.
Poſſo
conſiderarli
aſſolutamente tra di loro ſenza riguardo del lato
dell’eſſagono
, che è vgual al ſemidia metro;
ouero determina-
ta
la quantità delle particelle del ſemidiametro, conſiderare
quante
di quelle particelle contenga ciaſcuno di detti lati.
Nel primo caſo con due Compaſſi prendo gl’interualli 5. 5,
e
10.
10, nella linea de’poligoni. Dipoi nella linea Aritme-
tica
applico il lato del pentagono all’interuallo 100.
100, e
trouando
, che il lato del decagono cade nell’interuallo 52.

53
, dico, che la loro proportione è come di 100 à 52 {1/2}.

volendoſi
la loro proportione in riguardo del lato dell’ eſſa-
gono
, conuiene prendere trè miſure, cioè oltre li due detti in-
terualli
pigliar’anche quello di 6.
6, e queſto nella linea Arit-
metica
porre all’interuallo 100.
100, e così troueraſſi la pro-
portione
del lato del pentagono à quello del decagono, come
58
{1/2} à quaſi 31.
Trouata la proportione de’lati di due figure, in riguardo
al
lato dell’eſſagono poſto come 100, ſi trouerà la proportio-
ne
di dette figure, cercando l’area d’vno de’triangoli di cia-
ſcuna
, e poi moltiplicando queſt’area, per il numero de’lati di
ciaſcuna
.
L’area poi di ciaſcun trian-
golo
ſi troua con la moltiplicatione
66[Figure 66] della metà del lato per la perpendico-
lare
, che in eſſo cade dal centro;
cioè
moltiplicando
AH per CH, come ſi
caua
dalla 42.
dellib. 1. Si troua poi
la
grandezza della perpendicolare
CH
, ò con lo Stromento applicando
CA
ſemidiametro nella linea
227205Linea de’Poligoni tica all’interuallo 100. 100, ò dal quadrato della CA 100,
cauando
il quadrato della metà del lato conoſciuto.
Eſſen-
do
dunque il lato del pentagono in riguardo del ſemidiame-
tro
del circolo, à cui è inſcritto, come 58 {1/2}, la ſua metà è 29 {1/4},
il
cui quadrato è 855 {9/16}, il quale ſottratto dal quadrato del
ſemidiametro
, reſta il quadrato della CH, e la radice 95 {1/2} in
circa
è la quantità della perpendicolare CH.
Moltiplicato
dunque
CH 95 {1/2} per HA 29 {1/4}, l’area d’vn triangolo quinta
parte
del pentagono è 2793 {1/2}, e queſta moltiplicata per 5.
numero de’lati per conſeguenza de’triangoli del pentagono,
ſarà
tutta l’area del pentagono 13976.
Il che pure ſi ſaria
trouato
, ſe preſa la metà del giro del pentagono (che è 292 {1/2})
cioè
146 {1/4} ſi foſle moltiplicata per la perpendicolare 95 {1/2} @
poiche
ſaria venuta l’area del pentagono allo ſteſſo modo
13967
.
Ora per trouar l’area del decagono, il cui lato è quaſi 31,
&
il mezzo giro 155, in circa, trouola perpendicolare cauan-
do
dal quadrato del ſemidiametro, cioè da 10000, il quadra-
to
della metà del lato 15 {1/2}, cioè 240, e reſtano 9760 qua-
drato
della perpendicolare, quale perciò è 98.
Moltiplica-
to
dunque 155 per 98 {3/4}, ſi produce l’area del decagono
15306
.
Dal che conchiudo, che il pentagono, & il deca-
gono
deſcritti nello ſteſſo circolo ſono come 13967, e
15306
, &
in minori termini, poiche li numeri non ſon tanto
preciſi
, come 14 à 15.
E nella ſteſſa forma ſi procederà nel-
la
comparatione dell’altre figure, doue ſi vedrà, che quanto
minore
è il lato, tanto più creſcendo l’area.
228206CAPO VII.
QVESTIONE QVINTA.
Dato vn poligono regolare, trouarne vn’altro à lui vguale.
SE ſarà data vna figura regolare, & vn’altra diuerſa ſe ne
deſideri
à lei vguale, primieramente per la Queſtione
antecedente
ſi troui la proportione di tali figure nello ſteſſo
circolo
, come ſe ſia dato vn pentagono, e ſi voglia vn deca-
gono
à lui vguale, ſi troua, che il pentagono al decagono nel-
lo
ſteſſo circolo è come 14 à 15.
Dipoi il lato della data figu-
ra
s’applichi nelle linee de’poligoni all’interuallo conuenien-
te
, come nel caſo noſtro all interuallo 5.
5, e ſi prenda l’inter-
uallo
della ſpecie della figura, che ſi cerca, come quì è il de-
cagono
, e ſarà 10.
10. Finalmente perche il decagono è co-
me
15, al pentagono, che è come 14;
nelle linee Geometri-
che
all’interuallo 15.
15, applico queſto lato trouato del de-
cagono
;
e preſo l’internallo 14. 14, ſarà illato d’vn decago-
no
, che è al decagono inſcritto nello ſteſſo circolo col penta-
gono
dato, come 14 à 15, cioè come il pentagono dato al
decagono
nello ſteſſo circolo:
Dunque queſt’ vltimo inter-
uallo
preſo è il lato del decagono vguale al dato pentagono;
poiche così il decagono di queſto lato, come il pentagono
dato
hanno la ſteſſa proportione di 14 à 15 al decagono nel-
lo
ſteſſo circolo con la figura data, per la 7 del 5.
229207Trasformatoria de’ Piani
CAPO VIII.
In qual maniera s’ habbia à ſegnare nello Stromento la linea
d’vgualianza
trà piani regolari diſſomiglianu:
& vſo di queſta linea trasformatoria.
COnuien talhora cangiar’vna figura piana in vn’altra di
ſpecie
differente, e ſe bene di ciò s’e parlato nel Capo
antecedente
alla Queſt.
1. nientedimeno per farlo più preſto,
e
con facilità, ſi può nel noſtro Stromento ſegnar il lato di
ciaſcuna
figura.
E perche le figure Irregolari non hanno al-
cuna
determinatione, potendo eſſer molto varia la loro irre-
golarità
, perciò ſolamente ſi conſiderano le reglari, poiche
conoſciuto
vn lato, tutti gl’altri ſon noti, eſſendo tra di ſe
vguali
.
Primieramente di meſtieri conoſcere la proportione
de’lati
delle figure diſſomiglianti, ma ſecondo l’area, ò ſuper-
ficie
tra diſe vguali.
E perche tutte le figure regolari puon-
no
concepirſi, come deſcritte nel circolo;
dal cui centro tira-
te
à ciaſcun’ angolo linee rette, l’area ſi diuide in tantitrian-
goli
vguali, quanti ſono i lati di ciaſcuna di dette figure, per-
ciò
baſterà trouar la baſe d’vno di detti triangoli.
Onde no-
ta
, che ſia l’area d’vna figura, queſta ſi diuiderà in tante parti,
quanti
ſono i lati della figura, che ſi deſidera, e queſto quo-
tiente
ſarà l’area del triangolo, che è tal parte di detta figu-
ra
.
Del qual triangolo iſoſcele eſſendo conoſciuta l’area, e
la
proportione de’lati (poiche per il Capo antecedente ſi co-
noſce
la proportione dellato della figura al ſemidiametro del
circolo
, in cui è deſcritta, ò almeno ſi può cauare dalle rauole
de’ſeni
) ſi troua la grandezza della baſe.
230208CAPO VIII.
Dunque ſuppoſto il lato del triangolo equilatero eſſer
1000
, trouo la ſua area nel modo commune à tutti li trian-
goli
, cioè dalla metà del giro di tutto il triangolo ſottraendo
ciaſcuno
de’lati, e moltiplicate inſieme le trè differenze, e
queſto
prodotto moltiplicato per la detta metà del giro, cauo
la
radice quadrata, che ſarà l’area cercata.
Perciò eſſendo
vn
lato 1000, tutto il giro è 3000, e la metà 1500;
dunque
le
trè differenze ſono 500, 500, 500, le quali moltiplicate
inſieme
, fanno 125000000, e queſto prodotto moltiplicato
per
1500 metà del giro del triangolo, 187500000000;
la cui radice quadrata è 433012 area del dato triangolo
equilatero
.
Ora volendoſi illato d’vn quadrato vguale al dato trian-
golo
, prendo la quarta parte dell’area trouata del triangolo,
&
è 108253, e queſta è l’area del triangolo, che è la quarta
parte
del quadrato vguàle al dato triangolo.
Et in queſto
piccolo
triangolo, quarta parte del quadrato li lati poſti, co-
me
1000, la baſe è 1414 2000000.
Dunque perche li
triangoli
ſimili ſono nella proportione duplicata de’lati, cioè
le
lor’aree ſono come li quadrati de’lati homologi, per la
19
.
del lib. 6, trouata l’area corriſpondente à queſti trè lati
ne’termini
della proportione conoſciuta, ſe ſi farà come l’area
trouata
all’area conoſciuta 108253, così il quadrato della
baſe
1414 ad vn’altro verrà il quadrato della baſe, che ſi cer-
ca
.
Quindiè, che data la proportione de’lati del triangolo
1000
, 1000, 1414, ſi troua l’area 499999:
ecosì come
queſta
à 108253, così il quadrato della baſe, che è 2000000
(ouero 1999396 ſe ſi prende per baſe 1414 preciſamente)
à
433012, quadrato della vera baſe, che ſi cerca;
quale per-
ciò
ſarà 658 +, etale ſarà illato del quadrato vguale al da-
to
triangolo.
231209Trasformatoria de’ Piani
Con l’iſteſſo metodo ſi trouano i lati del pentagono, eſſa-
gono
, &
altri vguali al dato triangolo, cioè prendendo per il
pentagono
la quinta parte dell’area del triangolo equilatero
poſto
, per l’Eptagono la ſettima parte, &
c. E poi conoſciu-
ta
la proportione del lato di ciaſcuna figura al ſemidiametro
del
circolo, in cui ella può deſcriuerſi, ſi troua l’area di queſto
triangolo
iſoſcele;
e finalmente facendoſi, come la quinta, ò
ſettima
, &
c. parte del triangolo equilatero poſto, à queſt’area
vltimamente
trouata, così il quadrato del lato del pentago-
no
, ò eptagono, &
c. al quadrato del lato vero cercato; onde
la
radice di queſt’vltimo quadrato ſarà il lato, che ſi cerca:
e
così
ſi ſono trouati ilati d’aſcune figure regolari, come nell’
anneſſa
Tauoletta ſi troua notato.
Econ queſta proportione
11
# # # # Lati di figure regolari tra di loro vguali.
Triangolo
# 1000. # Ottangolo # 299+
Circolo
# 742+ # Nonangolo # 264+
Quadrato
# 658+ # Decangolo # 237+
Pentagono
# 502 --- # Vndecangolo # 214+
Eſſagono
# 408+ # Dodecangolo # 197 ---
Eptagono
# 342 ---
ſi diuidono le linee AN, AV nella fig.
dello Stromento pag.
164
.
pigſiando tutta la AN per 1000 lato del triangolo, il
quale
ſi ſegna con la nota Δ per contradiſtinguerlo dal 3, che
ſi
ſegna nell’altra linea, in cui ſono le parti del circolo, e chia-
miamo
linea de’poligoni.
Così per il pentagono ſi prende
A
5 di pati 502-- di quelle, delle quali tutta la AN è 1000;
e neſlo ſteſſo modo dell’altre tutte.
232210CAPO VIII.
Col medeſimo metodo approuarei, che nella ſteſſa
linea
ſi ſegnaſfe il Diametro del circolo vguale all’iſteſſo
triangolo
, la cui area è di parti 433012 quadrate.
Perche
il
circolo è vguale al triangolo rettangolo fatto dal ſemidia-
metro
, edalla circonferenza, e perciò vguale al Rettangolo
ſotto
il ſemidiametro, ela ſemicirconſerenza, onde queſti la-
ti
hanno la proportione medeſima del diametro alla circon-
ferenza
, cioè di 113 à 355;
perciò moltiplicato 355 per
113
l’area del circolo ſarà 40115.
Siche habbiamo due aree
di
circoli, vna di 40115, l’altra di 433012;
e perche ſono i
circoli
comei quadrati del diametro, prendaſi il quadrato del
diametro
226, cioè 51076, e facciaſi, come il circolo 40115
al
circolo 433012, così il quadrato 51076 al quadro 5513-
28
:
la cui radice quadrata 742 + è la quantità del diame-
tro
del circolo, che dourà prenderſi dal punto A, e verrà à
cadere
tra’l quadrato, &
il Triangolo, e ſi potrà ſegnare ò
con
la figura circolare Θ, ouero con le lettere Dia;
acciò s’in-
tenda
quello eſſer il diametro del circolo, la cui area è di parti
433012
, vguale al Triangolo equilatero, li cui lati fono
vguali
alla linea AN di parti 1000.
Così con vna tal diui-
ſione
ſegnata per il circolo, ſi potrà immediatamente quadra-
re
il circolo, eſſendoui il quadrato vguale al dato Triangolo,
al
qual è vguale il Circolo del diametro notato.
Quindi è manifeſto, che dato qualunque lato di triangolo,
à
cui ſi deſidera altra figura regolare vguale, gl’interualli dell’
apertura
dello Stromento ſaranno nella ſteſſa proportione, in
cui
ſono diuiſi i lati dello ſteſſo Stromento, come più volte di
ſopra
s’è detto.
233211Trasformatoria de’ Piani
QVESTIONE PRIMA.
Data vna figura regolare, trasformarla in vn’altra vguale
dipiù
, ò meno lati.
HAbbiaſi per cagione d’eſſempio vna laſtra d’argento
quadrata
, e vogliaſi farne vn’altra d’vgual groſlezza,
di figura eſſagona, ſi cerca la grandezza del lato dell’eſſa-
gona
.
Nella linea trasformatoria, ò d’vguaglianza, comun-
que
chiamar la vogliamo, s’applichi all’interuallo del qua-
drato
il lato dato;
e ritenuta quell’ apertura, prendaſi nella
ſteſſa
linea l’interuallo 6.
6, e queſto riuſcirà il lato cercato
dell’eſſagono
.
ſe foſſe la laſtra così grande, che non capiſce il lato del
quadrato
ne gl’interualli dello Stromento, e ſi voleſſe ſape-
re
in numeri di quanti deti ſarà la lunghezza del lato trouato
dell’eſſagono
, così può operarſi.
Allargato lo Stromento à
qualſiuoglia
apertura, prendaſi con due Compaſſi gl’inter-
ualli
corriſpondenti al quadrato, &
all’eſſagono nella linea
trasformatoria
.
Dipoi nella linea Aritmetica ſi vegga con
l’applicatione
de’due Compaſſi, che proportione habbiano
tra
diloro que’ due lati;
e trouando che il lato del quadrato
à
quello dell’eſſagono vguale è come 100 à 62, con la rego-
la
del trè dico, ſe 100 danno 62, illato d’vna laſtra quadrata
di
deti 20, mi darà in vna laſtra vguale eſſagona, il lato di
deti
12 {2/3}.
Che ſe non ſi poteſſe prendere preciſamente in denomina-
tione
di miſura conoſciuta di palmi, deti, &
c. il lato del qua-
drato
, e nondimeno foſſe aſſai grande, prendo la metà, ò
234212CAPO VIII. tra parte aliquota di detto lato, e l’applico all’interuallo del
quadrato
nella linea trasformatoria, e poi prendo il lato del-
la
figura, che ſi deſidera, nell’interuallo della ſteſſa linea tra-
sformatoria
;
perche moltiplicando queſta tante volte, in
quante
parti diuiſo l’altro lato della figura data, s’haurà il
lato
cercato.
La ragione di ciò è manifeſta; perche i lati del-
le
figure ſimili ſono nella proportione ſubduplicata nelle ſteſ-
ſe
figure, dunque preſa la metà del lato dato, queſta è lato
d’vn
quadrato ſubquadruplo del primo:
Dunque illato del-
l’altra
figura trouato (eſſendo al quadrato di quella metà
vguale
l’eſſagono di queſto lato trouato) è lato d’vn’eſſagono
ſubquadruplo
al dato quadrato.
Ora raddoppiato il lato
trouato
ſarà lato d’vn’altro eſſagono quadruplo di queſto;
Dunque l’eſſagono della linea doppia del lato trouato è
vguale
al quadrato dato.
QVESTIONE SECONDA.
Data vna figura regolare trouarne vn’altra regolare diuerſa, à cui
habbia
la data Proportione.
QVeſta operatione è facile adoprandoſi la linea trasfor-
matoria
, e la linea Geometrica:
poiche prima nelia
trasformatoria
ſi troua l’vguale, poi nella Geometrica ſi tro-
ua
quella, che la data proportione.
Sia dato vn triango-
lo
, e ſi deſidera vn’ottangolo, che contenga tre volte, e mez-
za
detto triangolo, cioè che ſia al triangolo, come 7 à 2.
Pon-
go
dunque nella linea trasformatoria il lato dato del triango-
lo
all’interuallo proprio:
quindi prendo nella ſteſſa linea l’in-
teruallo
8.
8, e queſto è l’ottangolo vguale al triangolo dato.
235213Trasformatoria de’ Piani Conuien dunque trouare vn’ottangolo, che à queſto ſteſſo
ottangolo
ſia come 7 à 2:
perciò il lato trouato dell’ottan-
golo
vguale applico nella linea Geometrica all’interuallo 2.
2: e preſo nella ſteſſa linea Geometrica l’interuallo7. 7, que-
ſto
ſarà il lato dell’ ottangolo, che è come 7, in riguardo del
primo
ottangolo, cioè del triangolo dato, che è come 2.
Che ſe deſideri conoſcer in numeri illato di queſto ottan-
golo
, che è al triangolo dato, come 7 à 2:
ſi troua con l’ap-
plicatione
de’lati del triangolo, &
ottangolo vguali nella
linea
Aritmetica, che ſono come 100 à quaſi 30:
dipoii lati
de
gl’ottangoli, che ſono come 2 à 7, applicati ſimilmente al-
la
linea Aritmetica, trouo che ſono come 30 à 56, onde
raccolgo
, cheil lato del triangolo dato allato d’vn’ottango-
lo
, che lo contiene trè volte, e mezza è come 100 à 56.
QVESTIONE TERZA.
Date due figure regolari diuerſe, conoſcere, che proportione
habbiano
tra di loro.
SIano date due figure diuerſe regolari, per eſſempio vn
pentagono
, &
vn triangolo: applico nella linea trasfor-
matoria
il lato della figura, che meno angoli, cioèil lato
del
triangolo, &
à queſta appertura all’interuallo 5. 5. nella
ſteſſa
trasformatoria prendo il lato del pentagono vg uale.
Poſcia queſto lato d’vn pentagono vguale al triangolo dato,
&
il lato del pentagono dato, applico nella linea Geometri-
ca
, come ſi diſſe nel Capo 3.
Queſt. 4. e così trouata la pro-
portione
de’pentagoni di queſti due lati, ſi manifefta la
proportione
del pentagono, etriangolo dati.
236214CAPO VIII.
La ragione di queſta operatione è manifeſta dalle coſe più
volte
dette, e dalla coſtruttione dello Stromento nella diui-
ſione
di queſte linee, delle quali ci ſeruiamo.
QVESTIONE QVART A.
Data l’area d’vn poligono regolare, trouar il ſuo lato.
ESſendoche ogni area s’intende compoſta di quadretti di
determinata
miſura, data l’area, deue eſler dato il lato
di
ciaſcun quadretto.
Ora ſuppongaſi data l’area d’vn pen-
tagono
di 400 palmi quadrati, e cerchiſi quanto grande ſia il
lato
del detto pentagono.
Trouifi il lato d’vn quadrato di
400
palmi, cauando dal dato numero la radice quadrata, che
è
20, &
in vn piano ſi deſcriua vna linea, che ſi ſupponga di
20
particelle, ciaſcuna delle quali ſe ben piccola rappreſenti
vn
palmo.
Queſta linea s’applichi nella linea trasformato-
ria
all’interuallo proprio del quadrato, &
à quella apertura
dello
Stromento ſi prenda l’interuallo 5.
5, del pentagono. Il
che
fatto, queſti due interualli del quadrato, e del pentago-
no
s’applichino nella linea Aritmetica, e ſi trouerà, che ſe il
lato
del quadrato 400, è 20, il lato del pentagono di 400 pal-
miè
15 {1/4}.
Si che data qualſiuoglia area ſi caua la radice quadrata; e
poſta
vna linea di tante miſure s’applica nella trasformatoria
all’interuallo
del quadrato;
poiche l’interuallo corriſponden-
te
alla denominatione del poligono dato, ſarà il lato della fi-
gura
, la cui area è vguale al quadrato della linea ſuppoſta,
cloè
all’area data.
237215Trasformatoria de’ Piani
QVESTIONE QVINT A.
Dati due poligoni regolari diuerſi vguali, trouare la porportione
de’
circoli, ne’ quali eſsi ſt deſcriuono.
E’Manifeſto, che li poligoni vguali diuerſi non ſi puonno
deſcriuere
nello ſteſſo circolo;
dunque il poligono di
più
lati ſi deſcriue in vn circolo minore, che quello di meno
lati
, ma vguale d’area.
Cerchiſi dunque la proportione de’
circoli
.
Il che ſi trouando la proportione de’ ſemidiametri. E ſia
per
eſſe mpio vn triangolo, &
vn’eptagono vguali.
Primieramente applico nella linea de’poligoni il lato del
triangolo
all’interuallo 3.
3, e prendo l’interuallo 6. 6, e que-
ſto
è il ſemidiametro del circolo, in cui ſi deſcriue il dato
triangolo
.
Similmente nella ſteſſa linea de’poligoni applico
il
lato dell’eptagono all’interuallo 7.
7, e con quell’ apertura
prendo
l’interuallo 6.
6, il quale ſfarà il femidiametro del cir-
colo
, in cui ſi deſcriue il dato eptagono.
Preſi dipoi queſti
due
ſemidiametri, s’applicano nella linea Geometrica, &
in
quella
ſi troua la proportione de’circoli, come s’è detto nella
Queſt
.
4. del Cap. 3.
QVESTIONE SESTA.
Data vna figura regolare far’vn circolo à lei vguale, e dato
vn
circolo far vn quadrato vguale.
SE non foſſe nella linea ſegnato anche il diametro del cir-
colo
vguale à ciaſcuna delle figure notate nella
238216CAPO VIII. trasformatoria; è facile il trouarſi in queſto modo. Data la
figura
, ſi trasformi in quadrato:
il lato di queſto quadrato
nella
linea Geometrica s’applichi all’interuallo 11.
11; pren-
daſi
nella ſteſſa linea Geometrica l’interuallo 14.
14, e queſto
è
il diametro del circolo, che ſicerca;
la ragione è manifeſta,
perche
per le coſe dimoſtrate da Archim.
il quadrato del dia-
metro
è al circolo, come 14, à 11;
il quadrato di queſt’ vltima
linea
è al quadrato poſto all’interuallo 11.
11, cioè al poligo-
no
dato, come 14 à 11, dunque il dato poligono, &
iſ circo-
lo
del diametro vltimamente trouato ſono tra di ſe vguali per
la
7.
del 5.
Quindi dato vn circolo, ſarà faciliſſimo il quadrarlo: per-
che
applicato il diametro dato alli punti 14.
14: prendaſi l’in-
teruallo
11.
11, e queſta linea darà vn quadrato vguale al cir-
colo
dato;
eſſendoche il circolo al quadrato del ſuo diametro
è
come 11 à 14.
QVESTIONE SETTIMA.
Date due figure regolari diſsimili, e diſuguali, farne vna vguale
à
tutte due, e diſſomigliante.
QVeſta operatione ſi con ridurre le due diſſimili à
ſomiglianza
, e poi vnirle in vna ſimile, e finalmente
trouare
vna diſſimile.
Sia dato vn pentagono, &
vn
quadrato diſuguali, e ſi voglia far vn triangolo vguale alla
ſomma
del pentagono, e del quadrato.
Prima riducaſi il pen-
tagono
in quadrato, in queſto modo.
Nella linea trasforma-
toria
s’applichi il lato del pentagono dato aſl’interuallo 5.
5, e poi prendaſi l’interualſo de’quadrati, *** *** che ſarà il
239217Trasformatoria de’ Piani to del quadrato, vguale al dato pentagono. Di poihauen-
doſi
già queſto lato d’vn quadrato, &
il lato del quadrato da-
to
, s’applichino tutti due nelle linee Geometriche, per tro-
uar
la lor proportione, e ſi faccia vn quadrato vguale à tutti
due
, come s’è detto nel Cap.
3. Queſt. 5. e ſarà queſto qua-
drato
vguale al pentagono, &
al quadrato dati. Finalmente
il
lato di queſto quadrato nelle linee trasformatorie s’appli-
chi
all’interuallo proprio de’quadrati, e con quella apertura
s’haura
all’interuallo ΔΔ proprio de’triangoli il lato deltrian-
golo
vguale al dato quadrato, e per conſeguenza alle due fi-
gure
date diſſimili, e diſeguali.
E ſe foſſero molte le figure date da vnirſi, ſi continui l’o-
peratione
nello ſteſſo modo;
come ſe oltre iſ pentagono, e
quadrato
dati vi foſſe anche vn triangolo, e poitutti inſieme
haueſſero
à far’ vn’ottangolo;
trouato il triangolo vguale al
pentagono
, &
al quadrato dati, così il lato di queſto, come
del
dato triangolo s’applichino nelle linee Geometriche, e ſi
troui
vn triangolo eguale à tutti due;
e finalmente il lato di
tal
triangolo vguale à tutte trè le figure date s’applichi nelle
linee
trasformatorie all’interuallo del triangolo, poiche rite-
nuta
quell’ a pertura di Stromento, l’interuallo 8.
8, darà il
lato
dell’ottangolo vguale alle trè figure date.
QVESTIONE OTTAVA.
Dati due poligoni regolari diſsimili, e diſuguali, trouar’ vn’ altra
figura
diſsimile, che ſia vguale alla loro differenza.
SIa dato nello ſteſſo circolo vn triangolo, & vn quadrato,
li
quali neceſſariamente ſono diſuguali, e ſi voglia
240218CAPO VIII. vn’eſſagono vguale alla differenza tra il triangolo, e quadra-
to
dati.
Nelle linee trasformatorie applicato il lato del trian-
golo
dato, ſi troui il lato d’vn quadrato à lui vguale;
Dipoi
queſto
lato trouato, &
il lato dato del quadrato, s’applichi-
no
nelle linee Geometriche, e trouata la loro proportione ſi
troui
il lato del quadrato vguale alla ſoro differenza, per quel
che
s’è detto nel Cap.
3. Queſt. 6. Finalmente queſto lato del
quadrato
vltimamente trouato s’applichi nelle linee trasfor-
matorie
all’interuallo de’quadrati, poiche nelle ſteſſe linee
l’interuallo
6.
6, darà il lato dell’eſſagono vguale à quel qua-
drato
, che è la differenza de’ due quadrati applicati, cioè del
triangolo
, e del quadrato dati.
In tutte queſte operationi ſe le linee, che ſono lati delle
figure
date, foſſero troppo grandi, ſi prendano le parti ali-
quote
, ricordandoſi poi di moltiplicare l’vltima linea troua-
ta
ſecondo la denominatione della parte aliquota preſa;
co-
me
ſe ſi preſe il terzo della linea, quella trouata ſarà ſola-
mente
il terzo di quella, che ſi cerca, e così dourà triplicarſi:
ſe ſi preſe il quarto, queſta dourà quadruplicarſi, e così
dell’altre
.
CAPO IX.
In qual maniera habbia à ſegnarſi la linea de’ corpi regolari,
& vſo di queſta linea.
COrpi regolari ſi chiamano quelli, che hanno le loro ſu-
perficie
piane, dalle quali ſono compreſi, ſimili, &

vguali
:
E perche ogni angolo ſolido è fatto almeno da trè
ſuperficie
, ne può eſſere ſe non minore di quattro angoli
241219Corpi Regolari ti, perciò niun corpo regolare può hauere l’angolo ſolido fat-
to
, ò da ſei triangoli equilateri, ò da quattro quadrati, perche
queſti
inſieme fanno quattro angoli retti, e non ſaria ango-
lo
, vn piano:
quattro pentagoni vguali farebbono più
di
quartro retti;
tre eſſagoni fariano giuſtamente quattro ret-
ti
, e tre eptagoni ò di più lati fariano più di quattro retti;
on-
de
conſta, che l’angolo ſolido non può eſſer fatto, che ò da
tre
, quattro, e cinque triangoli equilateri, ò datre quadrati,
ò
da tre pentagoni equilateri;
e per conſequenza ſolo cinque
corpi
regolari ſono poſſ@bili.
Ora ſe di trè triangoli equila-
teri
ſi faccia vn’angolo ſolido, tutto il corpo haurà quattro
faccie
, e ſi chiama retraedro, che vuol dire di quattro faccie,
ouero
piramide;
ſe ſi faccia vn’angolo ſolido di quattro trian-
goli
equilateri ſi forma l’octaedro, cioè d’otto faccie;
ſe di
cinque
triangoli equilateri, ſi formi l’angolo ſolido, ne viene
l
’icoſaedro di venti faccie.
Dipoi l’angolo ſolido ſi di trè
quadrati
, e ſe ne forma il cubo, ouero exaedro di ſei faccie:
e
finalmente
di tre pentagoni equilateri ſi l’angolo ſolido
del
dodecaedro di dodici faccie.
Per trouar dunque i lati di queſti cinque corpi regolari
contenuti
in vna medeſima sfera, ci ſeruiremo del modo da-
to
da Euclide nell’vltima propoſitione del lib.
13. Si tiri nel-
l
o Stromento la linea, che deue à queſto effetto ſeruire, e ſia
l
a linea AP, ouero AM.
A queſta linea ſe ne tiri in vn pia-
no
vna vguale, e ſia la linea AB, la quale diuidaſi in modo,
che
BC ſia la metà, BD la terza parte, BE la quinta parte.
E dal centro C ſi deſcriua il ſemicircolo AFB. S’alzino poi
le
perpendicolari CF, DG, EH, e ſi tirino le linee AF, che
è
lato dell’octaedro, AG, che è lato della piramide, ouero
tetraedro
BG, che è lato del cubo.
E queſta linea BG ſi
242220CAPO IX. gli nell’eſtrema, e media ragione, cioè in modo, che il qua-
drato
del ſegmento mag-
giore
ſia vgual’al rettango-
67[Figure 67] lo fatto da tutta, e dal ſeg-
mento
minore, come s’in-
ſegna
nella 30 del libro 6,
ouero
nell’ 11.
del lib. 2; e
ſia
il ſegmento maggiore
BK
, che è lato del dodecae-
dro
.
Finalmente della linea BH, come
68[Figure 68] di ſemidiametro ſi formi il ſemicircolo
BOL
;
diuidaſi l’arco per metà in O, & il
ſemidiametro
HL per metà in N:
pren-
daſi
l’interuallo NO;
& à queſto ſia vgua-
le
NI:
e così ſarà HI lato del decagono,
&
IO lato del pentagono; e ſi trasferi-
ſcano
nell’altra figura in modo, che BI ſia
vguale
à IO, &
IH ſia il lato del decago-
no
nel circolo BOL, ſarà dunque BI lato
dell’
icoſaedro.
Trouate queſte miſure, ſitrasferiſcono ſopra lo Stromen-
to
, in cui AP è diametro della sfera, A4 vguale ad AG, A8
vguale
ad AF, A 6 vguale à BG, A 20 vguale à BI, A 12
vguale
à BK;
& in tal maniera ſono ſegnati i lati de’corpi re-
golari
, che puonno deſcriuerſi nella ſteſſa sfera.
E perche ſe bene tutte queſte linee ſono tra di loro incom-
menſurabili
di longhezza, nondimeno li lati del tetraedro,
octaedro
, e cubo ſono col diametro della sfera commenſura-
bili
di potenza (gl’altri due lati del dodecaedro, &
icoſaedro
ſon’affatto
irrationali) e ſono iloro quadrati in queſta
243221Corpi Regolari portione, cioè del diametro della sfera, come 6, del lato del-
la
piramide, come 4, del lato dell’octaedro, come 3, del la-
to
del cubo, come 2, come ſi vede appreſſo il Clauio nella
dimoſtratione
della ſudetta prop.
vlt. del lib. 13. perciò ſi
potrà
prouare con la linea Geometrica dello Stromento, ſe
tali
lati da noi trouati nel primo modo applicati in eſſa corri-
ſpondano
giuſtamente alli numeri di 6.
4. 3. 2. acciò ſiamo
ſicuri
, che l’operatione giuſta.
Quindi ſi potrà in numeri determinare la quantità di que-
ſte
linee in proportione al diametro della sfera, quale mettia-
mo
eſſere di particelle 2000.
Dunque il ſuo quadrato
4000000
, che è al quadrato del lato della Piramide come
6
à 4, darà 2666666 quadrato, la cui radice 1633- è il la-
to
della Piramide.
Similmente come 6 à 3, così il quadrato
4000000
al quadrato 2000000, la cui radice 1414 + è il
lato
dell’octaedro.
E come 6 à 2, così il quadrato 4000000
al
quadrato 1333333, la cui radice 1154 + è il lato del
Cubo
.
per ilati delli altri due corpi regolari ſi richiede mag-
gior
induſtria, poiche il lato del Cubo 1154 deue diuiderſi
nella
media, &
eſtrema ragione, cioè come 1000 à 618. proſ.
ſimamente, & il ſegmento maggiore 713 ſarà il lato del do-
decaedro
, come ſi dal primo corollario della prop.
17. del
lib
.
13. d’Euclide. E per trouar il lato dell’Icoſaedro, primie-
ramente
deue trouarſi il raggio di quel circolo, che compren.

de
lecinque baſi delli cinque triangoli, che coſtituiſcono l’an-
golo
ſolido di queſto corpo:
Ora per il primo corollario del-
la
prop 16.
del lib. 13. il quadrato di quel raggio è la quinta
parte
del quadrato del diametro della sfera;
onde ſarà
800000
il quadrato, e la ſua radice 894 + è il raggio di
244222CAPO IX. to circolo. Dipoi eſſendo noto queſto circolo, deue trouarſi
il
lato del Pentagono compreſo in queſto circolo;
poiche
queſto
è il ſato cercato dell’ Icoſaedro, eſſendo baſe d’vno
delli
cinque triangoli equilateri, che fanno l’angolo ſolido.
Per trouar queſto lato del Pentagono (il cui quadrato per la
10
del 13.
è vguale alli quadrati del Raggio, e del Decago-
no
nell’ iſteſſo circolo) biſogna trouar il lato del Decagono
poſto
il Raggio 894, cioè tagliar il Raggio nella eſtrema, e
media
ragione, eſſendoche il ſegmento maggiore è il lato del
Decagono
per il corollario della 9.
del 13. Quindi ſarà il la-
to
del Decagono 552:
il cui quadrato 304704 aggionto al
quadrato
del Raggio, che è 800000 1104704 quadrato
del
lato del Pentagono;
e perciò ſarà la ſua radice 1051 il la-
to
cercato dell’Icoſaedro.
11
# # Diuiſioni della linea per i corpi regolari inſcritti \\ nella medeſima sfera.
Diametro
della sfera. # 2000
Piramide
. # 1633---
Octaedro
. # 1414+
Cubo
. # 1154+
Icoſaedro
. # 1051
Dodecaedro
. # 713+
245223Corpi Regolari
QVESTIONE PRIMA.
Conoſciuto il diametro d’vna sfera, come ſi poſſa formar’ vn cubo,
ò
altro ſolidoregolare, che capiſca in eſſa.
QVelli, che ſi dilettano dentro sfere di vetro formare di
piccole
regolette teſſute inſieme varie figure, come ſe
foſſero
linee, hauranno l’vſo di queſto problema.
Il diametro della sfera dato s’applichi all’ interuallo vltimo
della
linea de’ corpi regolari;
e di poi preſo l’interuallo del
cubo
, ſe ſi deſidera formare vn cubo, ò di qualunque altro ſo-
lido
, che voglia formarſi, cioè l’interuallo 6.
6, in quella ſteſ-
ſa
linea, e s’haurà il lato del cubo.
Se ſi voleſſe formar’ vna
piramide
, prendaſi l’interuallo 4.
4, in quella linea de’cor-
piregolari
.
QVESTIONE SECONDA.
Data vna piramide trouar la sfera, che contenga vn’ altra
piramide
in data proportione.
SIa data vna piramide, e ſi deſideri vna sfera, che conten-
ga
vna piramide, che alſa data ſia come 9, à 8.
Trouiſi
illato
della piramide, che ſia come 9 à 8, riſpetto della pira-
mide
data:
e perche i ſolidi ſimili ſono nella triplicata pro-
portione
de’lati Homologi, cioè, come i cubi de’lati, illato
della
piramide data s’applichi nella linea cubica dello Stro-
mento
all’interuallo 8.
8; e preſo l’interuallo 9. 9, ſarà lato
della
piramide, che alla prima ſarà come 9 à 8.
Quelſto
246224CAPO IX. trouato s’applichi nella linea de’corpi regolari all’interuallo
4
.
4, proprio del tetraedro, el’interuallo eſtremo darà il dia-
metro
della sfera, che contiene vna piramide, che è ſeſquiot-
taua
della piramide data.
QVESTIONE TERZA.
Dato il diametro della sfera trouar la proportione de’corpi
regolari
inſcritti.
SIa data vna sfera, il cui diametro è noto, eſi cerchi la
proportione
di detta sfera à ciaſcuno de’corpi regolari
inſcritti
.
Ogni sfera è vguale al cono, la cui baſe è vguale
alla
ſuperficie sferica, e l’altezza vguale al raggio, come di-
moſtra
Archimede nel lib.
1. de Sphęr. Cyl. dunque dato il
diametro
ſi troua la circonferenza del maſſimo circolo, e que-
ſta
moltiplicata per il ſudetto diametro la ſuperficie sferi-
ca
, baſe del cono, e queſta poi moltiplicara per la terza par-
te
del raggio, cioè il ſeſto del diametro la ſolidità del cono
vguale
alla sfera;
perche ſe la baſe ſi moltiplicaſſe per tuttta
l’altezza
, ſaria la ſolidità del cilindro di baſe, &
altezza vgua-
le
;
dunque eſſendo il cono la terza parte di tal cilindro, perla
10
.
del lib. 12. è manifeſto, cheſi deue moltipliar ſolo per la
terza
parte dell’altezza.
Per trouar poila ſolidità d’vn corpo
regolare
inſcritto;
Primo, ſi troua il lato di detto corpo, ap-
plicando
il dia metro della sfera all’eſtremità della linea de’
corpi
regolari, econ vn’altro Compaſſo ſi prenda l’interual-
lo
competente al corpo, che ſi cerca:
e queſti due interualli
applicati
nella linea Aritmetica, danno in numeri homologi
al
diametro della sfera, illato del corpo, per eſſempio
247225Corpi Regolari icoſaedro, che conſta di 20 faccie triangolari equilatere. Se-
condo
trouato il lato del triangolo equilatero ſi cerchi la ſua
area
, trouando ſa perpendicolare, che da vn’angolo cade nel
mezzo
del lato oppoſto:
il che ſi nella linea Geometrica,
applicando
il lato del triangolo, ela metà di detto lato, à due
numeri
, de’quali neceſſariamente vno è quadruplo dell’altro,
per
eſſempio 48, e 12, e preſa la differenza 36 piglio l’inter-
uallo
36.
36, & applico nella linea Aritmetica il lato del
triangolo
al ſuo numero competente trouato nella prima
operatione
, e poi veggo qual interuallo comprenda quella
diſtanza
vltimamente preſa, che è illato d’vn quadrato, a cui
il
quadrato del lato del triangolo è come 4 à 3, e queſto mol-
tiplicato
per la metà del lato del triangolo l’area del trian-
golo
.
Terzo, perche il corpo iſcritto nella sfera è vguale à
tante
piramidi, che hanno la cima nel centro della sfera tra
di
ſoro vguali, per hauer le baſi, e gl’aſſi vguali, conuien tro-
uare
la perpendicolare, che dal centro della sfera cade nel
piano
del triangolo.
Ora ſe il piano del triangolo s’intenda
prolongato
per ogni parte, taglia la sfera, e vn circolo, in
cui
è iſcritto detto triangolo.
Prendaſi dunque il lato del
triangolo
, e nella linea de’poligoni s’applichi all’interuallo
proprio
del triangolo, econ vn’altro compaſſo ſi prenda il
raggio
del ſuo circolo, cioè il lato dell’eſſagono:
e nella linea
Aritmetica
applicato il lato del triangolo al numero, che gli
compete
già trouato, veggaſi à qual numero cada il raggio
del
circolo.
Cadendo dunque dal centro della sfera la per-
pendicolare
nel centro di tal circolo, è noto il raggio del cir-
colo
, &
è noto il raggio della sfera oppoſto all’angolo retto,
dunque
applicati queſti due raggi alla linea Geometrica, ſi
troua
la proportione de’loro quadrati, &
alla differenza
248226CAPO IX. tali quadrati applicato il Compaſſo, ſi troui poi nella linea
Aritmetica
la ſua quantità in parti homologhe al raggio della
sfera
, e per conſeguenza al lato del corpo, che ſicerca.
E queſta è l’altezza della piramide triangolare. Quarto, per-
che
la piramide per la 7.
del 12 è la terza parte del priſma,
che
l’iſteſſa baſe, e la iſteſſa altezza, ſi moltiplichi l’area
trouata
del triangolo per la terza parte di queſta altezza tro-
uata
, e ſarà la ſolidità della piramide.
Finalmente queſta ſo-
lidità
trouata ſi moltiplichi per il numero delle faccie del cor-
po
regolare, che ſi cerca, e s’haurà tutta la ſolidità di detto
corpo
;
e per conſeguenza la proportione, che alla sfera.
Ciò che s’è detto de’corpi, le cui faccie ſono triangolari, ſi
deue
proportionata mente intendere del dodecaedro, le cui
faccie
ſono pentagone:
perche trouato il lato del dodecae-
dro
, che è il lato del pentagono, ſi troua il raggio del circolo,
in
cui capiſce detto pentagono, e diuiſo per metà il lato del
pentagono
in eſſo cade ſa perpendicolare dal centro, la qua-
le
può il quadrato, che è differenza trà il quadrato del rag-
gio
trouato del circolo, &
il quadrato della metà del lato del
pentagono
:
e cosi4; ſi troua l’area d’vno de’cinque triangoli
iſoſceli
, ne’quali ſi diuide il pentagono;
onde ſi vien à cono-
ſcerel’area
di detto pentagono.
Poi dal quadrato del raggio
della
sfera leuato il quadrato del raggio di detto circolo, re-
ſta
il quadrato della linea, che dal centro della sfera cade
perpendicolarmente
nel piano pentagonico, &
è l’altezza
della
piramide, che è la duodecima parte dell’octaedro:
co-
me
è manifeſto.
Quanto poi al cubo è manifeſto, ch’egli è alla sfera dello
ſteſſo
diametro con il ſato del cubo, come 21 à 11, come s’oſ-
ſeruò
nel Cap.
5. queſt. 2. il cubo inſcritto nella sfera
249227Corpi Regolari tale, che il ſuo lato è di potenza ſubtripla alla potenza del
diametro
della sfera, per la 15.
del lib. 13. Dunque prendaſi
la
terza parte del quadrato del diametro della sfera, e di
queſta
prendaſi la radice quadrata:
la quale moltiplicata nel
ſuo
quadrato darà la ſolidità del cubo inſcritto.
Cosi4; poſto
il
diametro della sfera eſſer 2000, il ſuo quadrato è 4000000
di
cui la terza parte è 1333333 {1/2};
e la radice quaſi 1154 {1/2} è
lato
del cubo, che moſtiplicato per il ſuo quadrato, la ſoſi-
dità
1537999990, doue che il cubo circoſcritto vien’ad eſ-
ſere
8000000000.
QVESTIONE QVART A.
Data vna sfera trouar i lati de’corpi or dinati circoſcritti.
LI corpicircoſcritti alla sfera hanno i loro piani, che toc-
cano
la sfera;
e perciò l’altezza delle piramidi, che han-
no
per bale tali piani, è vguale al raggio della sfera data.
Ora
perche
il corpo inſcritto, &
il circoſcritto ſono ſimili, hanno
anche
ilati homologi, e li piani ſono ſimili:
e per conſeguen-
za
le pitamidi, nelle quali ſi riſoluono, hauendo trà di loro la
proportione
de’ſuoi tutti, per la 15.
del 5. hanno la propor-
tione
triplicata de’lati homologi.
perche le piramidi
hanno
le baſi ſimili, queſte baſi hanno la proportione dupli-
cata
de’lati homologi;
e perche le piramidi hanno trà diſe
la
proportione compoſta della proportione delle baſi, e del-
le
altezze, eſſendo le baſi nella duplicata proportione de’lati,
ſeguita
, che le altezze habbiano la ſteſſa proportione de’lati.
Ora eſſendo data la sfera, & il ſuo raggio, habbiamo l’altez-
za
della piramide maggiore, che è parte del corpo
250228CAPO IX. to. Nello Stromento data la sfera habbiamo il lato del cor-
poinſcritto
.
dunque nel modo detto nella Queſtione pre-
cedente
, ſi troui la perpendicolare, che dal centro della sfera
cade
ſul piano del corpo inſcritto.
E poi facciaſi, come la
perpendicolare
trouata, allato del corpo inſcritto, così il ſe.
midiametro della sfera al lato del corpo circoſcritto, che ſi
cerca
.
Di quì è manifeſto, che hauendo ſe piramidi ſudette la
proportione
triplicata de’lati delle baſi, cioè la triplicata del-
l’altezze
, anche il corpo inſcritto, &
il circoſcritto hanno la,
proportione
triplicata della perpendicolare dal centro della
sfera
la faccia del corpo inſcritto, al ſemidiametro della
ſteſſa
sfera;
e così conoſciuta detta perpendicolare, & il rag-
gio
della sfera, e preſi i loro cubi, queſti daranno la propor-
tione
delcorpo inſcritto, al circoſcritto, nella ſteſſa sfera.
QVESTIONE QVINT A.
Come dato vn corpo regolare ſi trasformi in vn’altro,
che
gli ſia vguale.
SIa dato vn’icoſaedro, e ſi voglia far’vna piramide à lui
vguale
.
Come s’è detto nella Queſt. 3. ſi troui la pro-
portione
dell’icoſaedro, e della piramide inſcritti nella ſteſſa
sfera
.
Dipoinella linea delli corpi regolari applicato il lato
dato
dell’icoſaedro all’interuallo 20.
20, ſi prenda il lato del-
la
piramide nella ſteſſa sfera all’interuallo 4.
4. E finalmente
nelle
linee cubiche s’applichi queſto lato della piramide all’
nteruallo
d’vn numero, à cui ſia vn’altro numero di dette
lineenella
proportione, che ſi trouò eſſere l’icoſaedro
251229Corpi Regolari piramide; perche l’interuallo di quell’ altro numero darà il
lato
della piramide, che alla piramide inſcritta nella ſteſſa
sfera
con l’icoſaedro la proportione, che l’iſteſſo icoſaedro
alla piramide ſeco inſetitta;
Dunque per la 7. del 5. la pi-
ramide
di queſt’ vltimo lato trouato è vgualle all’icoſaedro
dato
.
Da ciò, che quì ſi è detto, potranno ad imitatione della
linea
Trasformatoria de’Poligoni trouarſi ilati di tutti i cin-
que
corpi regolari, &
il diametro della sfera, i quali corpi
ſiano
tra di ſe vguali;
onde ſi potriano ſegnare nella ſteſſa
linea
de’corpi regolari, tirata (non così à trauerſo, come
per
più diſtintione ſi è fatto nella figura poſta alla pag.
164.)
per il lungo de’lati dello Stromento come l’altre linee, acciò
così
rimanendo le diſtanze delle miſure notate alquanto
maggiori
, vi ſi poſſano con diſtintione ſegnar i punti, che cor-
riſpondono
alli lati de’corpi, che ſi vguagliano.
Nel che ſi
deuono
auuertire due coſe:
la prima è, che queſti punti no-
tati
per l’vguaglianza ſudetta non ſi notino con inumeri, co-
me
ſi ſon notati li corpi inſcritti nella ſteſſa sfera, con la
lettera
capitale de’loro nomi;
cioè il Dodecaedro col D,
l’Icoſaedro
con l’I, il Cubo col C, la Sfera con S, l’Ottaedro
con
l’O, e la Piramide con P.
La ſeconda è, che creſcendo
ilati
con l’ordine, con cui quì ſi ſono annouerati, conuien.

auuertire
, che il maggior lato di tutti è quello della Pirami-
de
, ò Tetraedro:
e così queſto deue metterſi nel fine della
linea
, ò più à baſſo, ò alquanto più ſopra del punto, doue è
notato
il diametro della sfera per li corpi inſcritti:
altrimen-
ti
ſe à ciò non ſi haueſſe il douuto riguardo, correrebbe peri-
colo
, che non vi foſſe luogo per il lato della Piramide, che
douria
eſſere più lungo ditutta la linea tirata ſul lato
252230CAPO IX. Stromento. Perciò auuertaſi di metter il diametro della Sfe-
ra
notato con la lettera S, come ſi è detto, circa li trè quinti
di
tutta la linea AP, ouero altra più lunga tirata ſul lato dello
Stromento
;
perche in tal modo viſarà luogo per il lato della
Piramide
:
eſſendo, che li lati de’corpi vguagliati ſono proſ-
ſimamente
nella proportione, che quì metto per facilità de
gli
artefici, che voleſſero valerſi delli numeri per far la ſudet-
ta
diuiſione, per trasformar vn corpo in vn’altro vguale.
11
# # Lati de’ corpi vguagliati.
Piramide
# 100.
Octaedro
# 63---
Sfera
# 61---
Cubo
# 49.
Icoſaedro
# 37.
Dodecaedro
# 24+
253231Quadratrice de’Segmenti del Circolo
CAPO X.
Come ſi poſſa diuidere vna linea, che ſerua per quadrare
tutti
i Segmenti del Circolo, e figure inſcritte:
& vſo diqueſta linea Quadratrice.
ESſendoſi queſto opuſcolo ſtampato alcuni anni ſono, ec-
co
mi capitan’in mano le Operationi del Compaſſo
Geometrico
del Galilei;
& all’Operat. 31. trouo vſarſi da
lui
certe linee, che chiama Aggiunte, e ſeruono à riquadrare
i
Segmenti del Circolo, e per conſeguenza anche le figure
inſcritte
al Circolo benche Trapezie, cioè à ritrouar vna li-
nea
, che fatta lato d’vn quadrato, darà vn’area vguale al pro-
poſto
Segmento, ouero alla figura rettilinea, ò miſta, che ſia
di
linee rette, e di curue circolari.
Mi pare vtile queſta linea,
perciò
in queſta ſeconda impreſſione aggiongo quì la ſua de-
ſcrittione
, &
vſo, à fine che chi haueſſe alcuno Stromento for-
mato
à ſo miglianza di quello del Galilei, ſappia valerſene,
&
intenda come ſia fatta la diuiſione dital linea, la quale
io
chiamo Quadratrice;
eſſendo che li lati de’quadrati
vguali
alli Segmenti di circolo propoſti.
Primieramente è neceſſario determinare la lunghezza del-
la
linea da tirarſi ſul lato dello Stromento;
e queſto ſi farà tro-
uando
la linea, ilcui quadrato ſia vguale al ſemicircolo, che ſi
ſuppone
eſſer il maggior delli ſegmenti, che ſi notano nella
linea
.
L’area dunque del ſemicircolo è vguale al rettangolo
fatto
dal Raggio, e dalla quarta parte della circonferenza:
perciò inteſo iſ diametro eſſere 200000, la circonferenza è
628318
;
ela quarta parte 157079 moltiplicata per il
254232CAPO X. gio 100000. darà l’area 15707900000: ſa radice quadra-
ta
di queſto numero è 125331 di quelle parti, delle quali il
Raggio
è 100000.
Dal che ſi vede, che tutta la linea tirata
dal
centro deue in maniera diuiderſi, che
delle
cinque parti di tutta;
le quattro par-
69[Figure 69] ti cominciando dal centro ſi diano al Rag-
gio
, e tutta ſarà il lato del quadrato vgua-
le
al ſemicircolo:
Perciò prendaſi A ***
100
, &
A 125 {1/3} perche poi come
l’interuallo
*** *** ſarà il Raggio, così l’in-
teruallo
ſarà il lato del quadrato vgua-
le
al ſemicircolo di quel Raggio.
Fatto queſto, ſi deue determinare in
quante
parti vguali ſi vuole diuidere l’al-
tezza
del ſemicircolo, la qual è vguale
al
Raggio, per hauer con ciò le diuerſe
altezze
di varj ſegmenti.
Eſſendoche l’i-
ſteſſa
linea A ***, che ſi è poſta raggio
d’vn
ſemicircolo, può in vn’altro circolo
maggiore
eſſere la metà della corda d’vn’
arco
minore del ſemicircolo, e perciò l’al-
tezza
del ſegmento ſarà minore di A .
Il Galilei la diuiſe in 20 parti vguali, onde
non
ne ſegnò ſe non 18, perche l’vltime
due
cadeuano nel gruppo dello Stromen-
to
.
Veroè, che ſe la linea foſſe aſſai lun-
ga
, ſi potria la parte A *** diuidere in
maggior
numero di parti;
auuertaſi,
che
poſſano eſſer i punti ſenza confuſio-
ne
.
Qui per chiarezza maggiore ſi è
255233Quadratrice de’Segmenti del Circolo ta la diuiſione in 20 parti, e dal modo, che in queſte ſi ado-
prarà
, ſarà manifeſto ciò, che douria pratticarſi in qualunque
altra
diuiſione.
Solo auuertaſi, che il ſegno ***, e linumeri
ſi
mettono dalla parte di fuori della linea, perche nell’iſteſſa
linea
ſi deuono far le altre diuiſioni, che ſeruano per ilati de’
quadrati
corriſpondenti, &
inumeri ſi metteranno dalla
parte
di dentro.
Ora per intender il
70[Figure 70] modo da tenerſi in tro-
uare
l’ aree di ciaſcun
ſegmento
, la metà del-
la
cui corda ſia vguale
al
Raggio A *** dello
Stromento
, e le altez-
ze
ſiano differenti ciaſ-
cuna
per vna ò più ven-
teſime
parti del Rag-
gio
di che manchino;
Conſideriſi la preſente
figura
, nella quale CD
è
corda del ſegmento
C
O D A, e la medeſima linea era diametro del circolo mi-
nore
già ſtatuito, e così la meta della corda ſudetta AD è
100000
.
Sia altezza del ſegmento la perpendicolare OA,
la
quale s’intenda prolongata ſin alla circonferenza in B;
e
per
ciò OB è diametro del circolo, eſſendo che paſſa per il
centro
, come quella, che taglia CD per mezzo ad angoli ret-
ti
;
come ſi caua dalla terza del libro terzo. Dunque DA è
media
proportionale tra OA, &
AB per la 13. del lib. ſeſto,
e
così eſſendo nota la prima OA altezza del ſegmento, e
256234CAPO X. ſeconda, AD metà della corda, ſi verrà in cognitione della
terza
AB.
Sia dunque OA 19 di quelle parti delle quali ne
ſono
20 in AD:
ſi che diuiſo il quadrato di AD 100000.
00000. per OA 95000, il quotiente darà AB 105263; à
cui
aggionto AO 95000, tutto il diametro OB è noto
200263
;
e queſto diuiſo per mezzo il Raggio OI 100131
dal
qual Raggio leuata l’altezza del ſegmento OA 95000,
rimane
AI 5131 altezza perpendicolare del triangolo CID,
che
dourà leuarſi dal ſettore I C O D, per hauere la quantità
del
ſegmẽto dato.
Dũque il triangolo CID ſarà 513100000,
vguale
al rettangolo fatto dal perpendicolo IA, e da A D me-
della baſe CD.
Ora perche il Settore ſi dal Raggio, e dalla metà dell’
arco
, perciò conuien inueſtigare la metà dell’arco COD, cioè
l’arco
O D, che è miſura dell’angolo OID.
perche nel
triangolo
rettangolo D A I è noto il lato D A 100000, &
il
lato
AI 5131, prendaſi queſto numero come Tangente dell’
Angolo
A D I, e nella tauola delle Tangenti ſi troua corri-
ſpondere
à gr.
2. 5' 6 {1/4}; perilche ſi notifica il ſuo complemen-
to
quantità dell’angolo DIA, e dell’arco OD gr.
87. 3’{3/4}.
Notificata la quantità dell’arco OD in gradi, reſta ridurla
à
parti ſimili alle particelle del ſuo Raggio OI.
E perche in
ogni
circolo la proportione del Raggio alla ſemicirconferen-
za
è come 100000 à 314159, facciaſi il terzo termine dell’
analogia
il Raggio OI già trouato 100131, e ſarà il quarto
termine
314570 ſemicirconferenza del circolo, di cui è Rag-
gio
OI.
Il che fatto inſtituiſcaſi queſta ſeconda analogia: ſe
gr
.
180 danno particelle 314570, che daranno gr. 87. 3' {3/4}?
e trouaremmo particelle 152151, che ſono l’arco O D. Mol-
tiplichiſi
queſt’arco OD trouato per il Raggio IO, e ſarà
257235Quadr atrice de’ Segmenti del Circole ta la quantità del Settore ICOD 15235031781: dal Settore
ſi
leua l’area del triangolo CID 513100000, &
il reſiduo
14721931781
èla quantità cercata del ſegmento dato CO
DA
.
Queſto numero ſi accorci delle due vltime figure 81, e
dal
reſto ſi caui la Radice quadrata 121.
33. nella quale le
due
vltime figure 33 ſi ſon ſeparate con vn punto, per ſigni-
ficare
, che di quali 100 partiè la metà della corda del ſeg-
mento
dato, di tali 121, e di più 33 centeſime, cioè{1/3} deue
eſſere
la linea, il cui quadrato ſia vguale al dato ſegmento.
E così di tal lunghezza è A 1 de’numeri interiori in propor-
tione
di A *** come 100.
Con queſto metodo ſi trouano le altre linee quadratrici de’
ſegmenti
, che hanno minor altezza:
e così nell’ anneſſa Ta-
uoletta
nella prima colonna ſi mettono per ordine li ſegmen-
ti
, come ſon notate le ſue altezze nella linea dello ſtromento
cominciando
dalli più alti, e così il primo pet altezza {19/20},
il
ſecondo ne 18 venteſime, e così per ordine, come di-
moſtra
la ſeconda colonna.
Il reſtante è chiaro dal titolo di
ciaſcuna
colonna.
E finaſmente l’vltima colonna contiene
le
Radici abbreuiate del quadrato vguale all’ area del ſeg-
mento
, poiche queſte ſon quelle, ehe deuono notarſi nella
linea
Quadratrice dello Stromento;
e le due vltime figure
ſeparate
col punto, dinotano le parti centeſime d’vn’ intiero;
acciò ſi vegga quel che ſi deue aggiongere all’ intieri: così al
numero
6 interiore deue eſſere A6 parti 100.
95, cioè pochiſ-
ſimo
meno di parti 101 delle quali A *** è 100.
Dalla conſtruttione di queſta linea Quadratrice ſi rende
manifeſto
il ſuo vſo:
eſſendoche A *** e la metà della corda
d’vn
legmento:
A 3, per eſſem pio, de’numeri eſteriori è l’al-
tezza
del ſegmento, &
A 3 de’numeri ntieriori è la linea,
258Quadratrice de’S11
Ordine
de’ Segmenti # Altezza de’Segmenti # Metà dell’ Angolo \\ del \\ Settore # # # In parti de
# # Gr. M. # Perpen- \\ dico. del \\ Triang. # Raggio \\ del \\ Circolo #
1
# 19 # 87 # 3 {3/4} # 5131 # 100131 # 1
2
# 18 # 83 # 58 {1/2} # 10555 # 100555 # 1
3
# 17 # 80 # 43 {3/4} # 16323 # 101323 # 1
4
# 16 # 77 # 19 {1/6} # 22500 # 102500 # 1
5
# 15 # 73 # 44 {2/5} # 29166 # 104166 # 1
6
# 14 # 69 # 59. # 36428 # 106428 # 1
7
# 13 # 66 # 2 {6/7} # 44423 # 109423 # 1
8
# 12 # 61 # 55 {2/3} # 53333 # 113333 # 1
9
# 11 # 57 # 37 {1/3} # 63409 # 118409 # 1
10
# 10 # 53 # 7 {4/5} # 75000 # 125000 # 1
11
# 9 # 48 # 27 {1/3} # 88611 # 133611 # 1
12
# 8 # 43 # 36 {1/6} # 105000 # 145000 # 1
13
# 7 # 38 # 34 {5/6} # 125357 # 160357 # 1
14
# 6 # 33 # 24 # 151666 # 181666 # 1
15
# 5 # 28 # 4 {1/3} # 187500 # 212500 # 1
16
# 4 # 22 # 37 {1/6} # 240000 # 260000 # 1
17
# 3 # 17 # 3 {2/3} # 325833 # 340833 # 1
18
# 2 # 11 # 26 # 495000 # 505000 # 1
259enti del Circolo.11
# # # # ali la metà della corda è 100000.
# Area \\ del \\ Settore # Area \\ del \\ Segmento # Radici quara- \\ te abbreuiare.
1 # 15235031781 # 14721931781 # 121.33
7 # 14819494235 # 13763994235 # 117.32
2 # 14465074126 # 12832774126 # 113.28
9 # 14177697500 # 11927697500 # 109.21
2 # 13964702292 # 11048102292 # 105.10
8 # 13835427144 # 10192627144 # 10095
7 # 13802288951 # 9359988951 # 96.74
5 # 13882499169 # 8549199169 # 92.46
3 # 14100498947 # 7759598947 # 88.08
1 # 14488875000 # 6988875000 # 83.59
5 # 15097374945 # 6236274945 # 78.97
6 # 16000170000 # 5500170000 # 74.16
7 # 17314867789 # 4779167789 # 69.13
0 # 19238429400 # 4071829400 # 63.81
4 # 22124225000 # 3374225000 # 58.08
3 # 26687180000 # 2687180000 # 51.83
0 # 34591141170 # 2007841170 # 44.80
7 # 50892385000 # 1392385000 # 37.31
260236CAPO X. vn quadrato vguale à quel ſegmento. Dunque dato qua-
lunque
ſegmento di circolo, la metà della ſua corda ſi appli-
chi
all’interuallo *** ***:
poi ritenuta l’apertura medeſima
dello
Stromento ſi veda à che interuallo delli numeri eſteriori
capiſca
l’altezza data del ſegmento, e ſia per eſſempio alli
punti
3.
3. eſteriori; perciò prendendoſi l’interuallo 3. 3.
delli numeri interiori ſi haurà la linea, che il quadrato
vguale
al dato ſegmento.
QVESTIONE PRIMA.
Se due Circoli diſuguali ſi tagliano, come ſi troui la quantità
dell’area
, in cui communicano, e la lunula che reſta.
HAbbiaſi riceuuta ſopra vna carta la ſpecie optica dell’
Ecliſſe
del Sole, e ſia ADB il termine dell’oſcuratione,
e
vogliaſi ſapere, quanta ſia la parte del diſco Solare oſcura-
ta
, e coperta dalla luna.
Tiriſi alli punti A & B, doue le cir-
conferenze
ſi tagliano, la corda A B, e queſta diuiſa per mez-
zo
in F ſia tagliata dalla perpendicolare DC:
Quindi la metà
della
corda A B, cioè F B, ſi applichi nelle linee Quadratrici
all’interuallo
*** ***, poi preſa l’altezza
71[Figure 71] FD veggaſi à quall’interuallo de’nume-
ri
eſteriori ella capiſca;
& alli numeri
interiori
corriſpondenti ſi haurà la li-
nea
del quadrato vguale al ſegmento
A
D B F.
Similmente preſa la altezza FC, &
applicata
alli numeri eſteriori, doue
capiſce
, ſi vedrà qual interuallo
261237Quadratrice de’Segmenti del Circolo pigliarſi de’numeri interiori per hauer la linea del quadrato
vguale
al ſegmento ACBF.
Hauute queſte due linee de’
quadrati
vguali alli due ſegmenti, conforme alla Queſt 5.
del
capo
3.
ſi trouarà il lato d’vn quadrato vguale à tutti due li ſu-
detti
quadrati, cioè à tutta la parte oſcurata ADBCA.
E que-
ſto
, che ſi è detto dell’Ecliſſe del Sole, deue intenderſi anche
di
quello della Luna, che cade nel cono ombroſo della Terra,
come
è manifeſto.
Et acciò qualche principiante non ſtimaſſe difficile l’haue-
re
queſte linee, cioè la corda AB, e le altezze FD, FC, à ca-
gione
del moto, che la ſpecie optica del Sole, ò della Luna
ſopra
il piano, doue ſi riceue;
ſappia che baſta notare con vn
punto
li due termini A e B, che ſon manifeſti, e ſubito ad ar-
bitrio
notare vn punto, per eſſempio 1 nel giro dell’ombra,
&
vn’altro punto arbitrario nelgiro dell’imagine lucida, per
eſſempio
S.
Poiche hauuti queſti punti ſarà facile con ſuo
agio
finire l’imagine circolare, e trouare i centri delli due cir-
coli
;
eſſendo che perla 25. del lib. 3. e la quinta del lib. 4. per
li
tre punti S A B ſi tira il circolo, il dicui centro ſi troua O, e
perli
trè punti A I B ſimilmente ſi tira il circolo, il dicui cen-
tro
ſitroua V.
E di queſta maniera ſarà facile trouare il dia-
metro
del circolo, da cui ſi deue cauare la parte oſcurata
ADBCA
.
Per vedere quanta ſia la parte oſcurata di tutto il diſco lu-
minoſo
, prendaſi il diametro del diſco luminoſo, e nelle linee
Geometriche
ſi applichi all’interuallo 14.
14, e ritenuta quel-
l’apertura
dello Stromento prendaſi l’interuallo 11.
11. poi-
che
queſto è il lato del quadrato vguale à tutto il circolo, il
cui
diametro ſi è preſo.
Di poi ritenuta pure l’iſteſſa apertu-
ra
, nelle medeſime linee ſi vegga, doue capiſca la linea
262238CAPO X. uata lato del quadrato vguale alla parte oſcurata ADBCA,
&
il numero corriſpondente à queſto interuallo paragonato
con
11, moſtrarà la proportione di detta parte oſcurata al
circolo
intiero:
onde la differenza ſarà la quantità della par-
te
ancora luminoſa:
e così ſarà quadrata anche la lunula
ASBDA
.
Di quì ſi vede, che ſia meglio compire tutto il cerchio
quando
ſia data vna ſunula, in cui tirata la corda, che vniſca
le
punte eſtreme, e queſta diuiſa per mezzo da vna perpen-
dicolare
, veniſſe l’altezza maggiore della metà della ſudetta
corda
;
perche ſaria ſegno, che il ſegmento ſia maggiore del
ſemicircolo
:
come ſe la ſunula data foſſe AGBDA, trouiſi il
centro
O del circolo eſteriore, e ſi compiſca il circolo con
l’aggionta
dell’arco ACB:
poiche trouata, come ſopra, la
quantità
della parte ADBCA, e leuata, come ſi è detto dal
circolo
intiero, rimarrà la cercata quantità della lunula
AGBDA
.
ſe l’altezza della perpendicolare, che cade in mezzo
della
corda, che vniſce le punte eſtreme della Lunula data,
ſarà
minore della metà di detta corda, ſarà ſegno, ch’il ſeg-
mento
è minore del ſemicircolo:
tale ſarebbe la lunula SGE
LS
.
Tirata la corda SE, diuidaſi per mezzo in H dalla per-
pendicolare
GH;
così ſi hanno due ſegmenti ſull’iſteſſa corda,
l’altezza
del minore è H L, quella del maggiore è H G.
Dun-
que
applicata HE all’interuallo *** ***, conforme alle due al-
tezze
HG, HL ſi trouino le linee de’quadrati vguali alli ſeg-
menti
predetti:
Quindi per la Queſt. 6. del capo 3. nelle linee
Geometriche
ſi troui la differenza di queſti quadrati, e la li-
nea
, il cui quadrato è vguale à tal differenza, darà il quadra-
to
vguale alla lunula SGELS.
263239Quadratrice de’Segmenti del Circolo
QVESTIONE SECONDA.
Dato vn trapeZio in vn Circolo, e ſegmento di circolo,
trouare
la ſua quantità.
NOn tuttili trapezj ſon tali, che poſſa loro circoſcriuerſi
vn
circolo;
perche i quadrilateri deſcritti in vn circo-
lo
hanno gli angoli oppoſti vguali à due retti per la 22.
del
lib
.
3. Onde à queſti ſoli è riſtretta la preſente Queſtione. Sia
dato
il Trapezio ABCD nel ſegmento circolare AOD.
Pri-
mieramente
diuidaſi in mezzo nel
72[Figure 72] punto Elacorda AD, &
alzata la
perpendicolare
EO, cerchiſi nel
modo
detto in queſto Capo la li-
nea
, che il quadrato vguale al
ſegmento
AODEA.
Dipoi ciaſ-
cheduno
de gl’altri lati del Trape-
zio
, i quali ſono corde di particolari ſegmenti, ſimilmente ſi
diuidano
per mezzo, e ſi habbiano dalle perpendicolari le
altezze
delli ſegmenti.
E con quelle corde, & altezze nel
modo
predetto ſi trouino i quadrati vguali à ciaſcun delli trè
ſegmenti
.
Queſti trè quadrati minori ſi vniſcano in vn ſol
quadrato
, per la Queſt.
5. del capo 3. e queſto quadrato ſi le-
ui
dal quadrato vguale à tutto il ſegmento AODEA, per la
Queſt
.
6. del capo 3. & il quadrato vgualle alla differenza, che
rimane
è la quantità del Trapezio propoſto.
Queſto, che ſi è detto del modo di trouare l’area de’Trape-
zj
inſcritti nel circolo, deue intenderſi dell’ altre figure m ol-
tilatere
, ò ſiano dilati vguali, ò diſuguali, trouando le
264240CAPO X. de’ quadrati vguali alli particolari ſegmenti, e queſti quadra-
ti
vniti leuandoli dal quadrato vguale à tutto il ſegmento, che
capiſce
tutta la figura;
poiche la differenza che reſta è la cer-
cata
quantità della figura propoſta.
QVESTIONE TERZA.
Dato vn ſegmento di circolo, ò troppo grande, ò troppo piccolo, come
ſi
debba operare per trouar la linea, che dia il quadr ato
vguale
al ſegmento.
ALle volte occorre, che ſia propoſto vn ſegmento con
la
corda, ò con l’altezza così piccola, ò così grande,
che
non ſi poſſano commodamente applicare à gl’interualli
della
linea quadratrice, perciò ſarà neceſſario nelle troppo
piccole
valerſi delle moltiplici, e nelle troppo grandi ſeruirſi
d’vna
parte aliquota;
perche poi la linea trouata nella ſteſſa
proportione
ſi ſminuiſce, con cui l’altre ſi accrebero, ò ſi ac-
creſce
, ſe l’altre furono ſminuite.
Così ſe le miſure del ſeg-
mento
furono raddoppiate, ſi toglie la metà della linea tro-
uata
;
ſe quelle furono dimezzate, queſta ſi raddoppia.
può accadere, che ſe bene la metà della corda commo-
damente
capiſce nell’interuallo *** ***, l’altezza del ſegmento
ſia
minore di quelle, che corriſpondono à gl’interualli de’pun-
ti
notati eſteriormente, il che occorrerà ogni volta, che la
proportione
dell’altezza alla metà della corda ſarà minore
d’vna
decima parte di detta metà;
poiche ſolamente vi ſono
ſegnate
18 venteſime di tutta la A ***.
Et in tal caſo non va-
lerebbe
raddoppiar, ò triplicare la mezzacorda, e l’altezza;
perche rimanendo ſempre la medeſima proportione, non
265241Quadratrice de’Segmenti del Circolo potria trouar ſegnato alcun punto, che deſſe interuallo ſoffi-
ciente
all’iutento.
Perciò ſi vede, che in quante più parti
vguali
ſi potrà commodamente diuidere la corda propoſta
A
*** nello ftromento, tanto maggiore ſarà ilſuo vſo, eſſendo
che
più dirado occorrerà hauere vn ſegmento, la cui altezza
ſia
molto minore;
eſe il gruppo dello ſtromento impediſce
ilſ
uogo per li punti 19.
19, forſi non impedirà per li punti
37
37;
ſe tutta la linea fofſe diuiſa in 40 parti vguali. Oltre
di
che queſte minori diuiſioni daranno più eſattamente le al-
tre
altezze de’ſegmenti.
In caſo però che ſi faceſſero queſte più minute diuiſioni,
deue
auuertirſi, che caderanno alle volte i punti delli numeri
eſteriori
, e delli interiori, così vicini, che ſi dubitarà, à quali
numeri
eſſi appartengono.
Perciò io conſigliarei, che alla
linea
Quadratrice ſi tiraſſe parallela dalla parte difuori vn’al-
tra
linea vicina, alla quale dalli punti delle parti vguali ſi tiraſ-
ſero
lineette, poiche tali punti, da quali vſciſſero tali lineette
traſuerſali
, ſi riconoſcerebbero per appartenenti alli numeri
eſteriori
;
e così alli numeri interiori apparterebbono gli al-
tri
punti, dalli quali non vſciſſero ſimili lineette, e ſi togliereb-
be
il pericolo di prender vn punto per vn’altro vicino.
Quando dunque l’altezza del ſegmento è minore della de-
cima
parte della metà della corda, trouiſi la loro proportio-
ne
, come ſi diſſe alla Queſt.
5. del capo 2, e ſtatuita la mezza
corda
come 100000, ſi faccia l’altezza data del ſegmento à
queſto
numero nella proportione trouata:
così trouata la
proportione
della mezza corda all’altezza eſſere di 12 à 1,
diuidaſi
100000 per 12, eſarà l’altezza 8333.
dipoi con
queſta
miſura ſi operi nella maniera adoperata in queſto ca-
po
per trouare le quantità de’lati del quadrato da notarſi
266242CAPO X. lo ſtromento (il che quìnon biſogno di replicare) e cosi
ſi
haurà cognitione di quel piccoſo ſegmento.
QVESTIONE QVART A.
Data vna portione di Circolo trouare la ſua grandezza
in
miſura determinata.
SOno alle voſte date alcune portioni circolari, che non
ſono
deſcritte in carta da poterſene traportare le linee
con
il Compaſſo;
perciò date le loro miſure, ſi trouano linee
nella
ſteſſa proportione, e con quelle ſi opera lo Stromen-
to
nel modo detto.
Sia, per cagione d’eſempio, data nella
parte
ſuperiore d’vna porta, che tondeggia, vna portione
circolare
, e ſi vuol ſapere di quante braccie, ouer oncie, qua-
drate
ſia quello ſpatio.
Prendaſi la miſura della larghezza, che ſia braccia 5, e del-
l’altezza
, che ſia braccia vno, &
oncie noue: la metà della
corda
è braccia 2 {1/2}, cioè oncie 30, e l’altezza è oncie 21.
Nelle linee Aritmetiche con due Compaſſi prendanſi due
interualli
, che habbiano la ſteſſa proportione di 30 à 21;
e
ſiano
100.
100, e 70. 70. le quali lunghezze quanto ſi pren-
deranno
maggiori, tanto più eſatta riuſcirà l’operatione.
La
lunghezza
, che rappreſenta la metà della corda del ſegmen-
to
circolare, ſi applichi nelle Quadratrici all’interuallo *** ***,
e
l’altra che rappreſenta l’altezza, ſi applichi alli punti de’nu-
meri
eſteriori doue capiſce, e ſarà all’interuallo 6.
6. Perciò
ritenuta
l’apertura ſteſſa dello Stromento, con queſto mede-
fimo
Compaſſo allargato ſi prenda nelli punti de’numeri in-
teriori
l’interuallo 6.
6. Poſcia ritornando alle linee
267243Quadratrice de’ſegmenti del Circolotiche, di nuouo ſiapplichi il primo Compaſſo all’interuallo
100
.
100, eveggaſi doue darà l’apertura di queſto ſecondo
Compaſſo
, che ſarà alquanto maggiore;
e ſi trouarà eſſere
101
, ſe il primo Compaſſo ſi applicarà alli punti 50.
50, per-
che
il ſecondo caderà nel 50 {1/2}.
50 {1/2}. Ora dicaſi, ſe la mezza
corda
100 la linea 101, il cui quadrato è vguale al ſegmen-
to
, vna linea di oncie 30 darà vna linea di oncie 30 {3/10};
il cui
quadrato
{91809/100} ſarà l’area di detta portione circolare data,
cioè
oncie quadrate 918:
e perche ogni braccio quadro con-
tiene
oncie 144, la ſua area ſarà braccia 6, oncie 54, cioè
braccia
6 {3/8} di miſura piana.
ſe miſurando il ſegmento propoſto, ſi trouaſſe l’altez-
za
eſſere maggiore della metà della larghezza, ſaria ſegno,
che
quel ſegmento foſſe maggiore del ſemicircolo:
& in tal
caſo
conuerrebbe trouare l’altezza dell’altro ſegmento mi-
nore
, e con quella ſi operarebbe nel modo ſodetto, trouan-
do
la quantità di quel ſegmento minore;
e queſta leuata dal-
la
quantità di tutto il circolo, il reſiduo darebbe la grandez-
za
del propoſto ſegmento.
Per trouar dunque l’altezza del
ſegmento
minore, facciaſi come l’aſtezza data D C alla C B
metà
della data larghezza, così C B à C E:
e queſta terza pro-
portionale
, trouata per la Queſt.
7.
73[Figure 73] del capo 3. è il reſiduo del diametro
del
Circolo, altezza del ſegmento
minore
.
Siche applicata C B all’in-
teruallo
*** ***, e C E all’interuallo
de’numeri
eſteriori doue capiſce, ſi
haurà
dall’interuallo de’numeri inte-
riori
corriſpondentila linea del qua-
drato
vguale al ſegmento minore.
268244CAPO X. Or eſſendo già noto il diametro del circolo, ſi troui la linea
del
quadrato à lui vguale, per quello che ſi è detto nel capo 8.
e dal quadrato vguale al circolo ſi leui il quadrato vguale al
ſegmento
minore, come per la Queſt.
6. del capo 3. & ilre-
ſiduo
ſarà la cercata quantità del ſegmento maggiore pro-
poſto
.
QVESTIONE QVINT A.
Dato vn Segmento di Circolo, trouare la proportione, cheil
Segmento
hàad vn dato Triangolo, che in eſſo capiſce.
SIa dato il Segmento di circolo C O D B C, in cui il maſſi-
mo
triangolo è quello, la cui altezza è la medeſima
con
l’altezza
del
Segmẽto,
74[Figure 74] cioè la perpẽ-
dicolare
, che
cade
nel mez-
zo
della corda
C
D, cioè BO.
Ora ſia dato il Triangolo C A D, di cui ſi voglia ſapere, che
parte
ſia del ſegmento dato.
Compiſcaſi il maſſimo Trian-
golo
COD, il quale eſſendo la medeſima baſe CD, al
Triangolo
CAD la proportione delli perpendicoli, cioè di
OB
ad AE.
Primieramente eſſendo larea del maſſimo triangolo vgua-
le
al rettangolo fatto da OB, e BC, trouiſi tra queſte due linee
la
media proportionale, eſia H, per la Queſt.
8. del capo 3.
& il quadrato diqueſta linea H ſarà vguale al detto Triango-
lo
maſſimo COD, perla 17.
del lib. 6.
269245Quadratrice de’Segmenti del Circolo
Dipoi nelle linee Quadratrici di queſto capo ſi applichi
BC
metà della corda alli punti *** ***, e l’altezza BO ſi troui
ne
gl’interualli de’numeri eſteriori, poiche all’interuallo de’
numeri
interiori corriſpondenti ſi haurà la linea I, che il
quadrato
vguale al ſegmento dato.
Si che il dato ſegmento
di
circolo al Triangolo maſſimo che capiſce, la proportio-
ne
del quadrato di I al quadrato di H, cioè la duplicara pro-
portione
di queſta ſeconda linea I trouata, à quella H, che in
primo
luogo ſi trouò.
Dunque cerchiſi, per la Queſt. 7. del
capo
3, à queſte due la terza proportionale K;
& il ſegmen-
to
al Triangolo maſſimo la proportione della linea I alla
linea
K.
Finalmente per la Queſt. 3. del capo 2. ſi faccia come B O
ad
EA, così K ad L:
onde neſiegue, perl’ 11. del lib. 5, che
il
triangolo C O D al triangolo C A D ſia come K ad L.
Dun-
que
il ſegmento del circolo al Triangolo C O D è come la
linea
I alla linea K;
& il Triangolo C O D al Triangolo C A D
è
come la linea K alla linea L:
dunque perla 22. del libro 5.
ſaràil dato ſegmento del circolo al triangolo dato C A D in-
chiuſo
, come la linea I alla linea L.
Perciò volendoſi ſaper in
numerila
proportione, ſi portino le dette due linee I, &
L
le linee Aritmetiche;
e gl’interualli, ne’quali capiranne,
daranno
i numeri, che eſprimono la cercata proportione del
ſegmento
al triangolo dato in eſſo.
270246CAPO VLTIMO.
Come ſi poſſano con gran facilità fabricare molti Compaſsi
di
proportione altri grandi, altri piccoli.
DAlle coſe dette in tutto queſto Trattato della diligen-
za
, con cui deuono farſi le diuiſioni delle linee de-
ſcritte
(alcune delle quali non ſi può negare, che ricercano
molto
particolar’ attentione, acciò ſiano diuiſe accuratamen-
te
) potrà per auuentura ſpauentarſi qualche.
Artefice, te-
mendo
, che rieſca la fattura così lunga, e trauaglioſa, che
douendoſi
condegnamente ricompenſare, venga à riuſcire
tanto
cara, che trouandoſi pochicompratori, venga à trarne
poco
guadagno.
Per facilità dunque de gl’Artefici, a’ quali
non
baſta hauerne fatto vno, ò anche d’altri, i quali voleſ-
ſero
con poca fatica diuidere le linee tirate nel ſuo Compaſſo
di
proportione, ſoggiongo per fine di queſto Trattato que-
ſto
Capo, iſ quale in ſoſtanza non è altro, che la prattica di
quanto
diſopra s’è detto.
Proueggaſi dunque l’Artefice d’vn Compaſſo di propor-
tione
con le regole aſſai lunghe, ſopra delle quali ſiano tira-
te
dal centro varie linee rette nell’vna, e nell’ altra faccia, e
queſte
linee diuida nella maniera, che habbiamo moſtrato,
ne
ſtimi alcuna diligenza ſuperflua, ne perduto il rempo, che
v’impiegarà
, à fine, che le diuiſioni ſiano accuratiſſime;
per-
che
fatta vna volta queſta fatica, non haurà più à replicarla,
e
gli ſeruirà per tutta la ſua vita, e de’ ſuoi figliuoli, perche
queſto
Compaſſo di proportione dourà ritener appreſſo di
ſe
, e non venderlo, per non neceſſitarſi ad vna nuoua fatica.
Occorrendo poi far vn’ aſtro Stromento vguale, ò
271247Fabricar Compaſsi grande, ò più piccolo del ſuo gia fatto, qual però ſi ſuppone
de’
più lunghi, che ſogliano communemente farſi, ſi tirino
dal
centro le linee, che poiſi vogliono diuidere;
e fatto que-
ſto
, la lunghezza di ciaſcuna linea pongaſi nell eſtremo in-
teruallo
della linea ſimile dello Stromento già perfettionato:
poiche ritenuta quell’a pertura dello Stromento, baſterà tra-
portare
ciaſcun’ interuallo ſopra la linea, che ſi vuol diuidere;

&
in tal maniera queſta ſarà diuiſa nella ſteſſa proportione,
che
la linea dello Stromento maggiore.
Così volendo ſe-
gnare
la linea metallica, per eſſempio, prendo la diſtanza dal
centro
dello Stromento, ſin’all’ eſtremità della linea da diui-
derſi
, &
alargo lo Stromento già fatto, in modo, che tutta
quella
linea capiſca nell’vltimo interuallo della linea metal-
lica
PP, doue è ſegnata la pietra.
Dipoi prendo l’interuallo
MM
per il marmo, e queſta longhezza traporto dal centro
ſopra
la linea che ſi diuide, nell’vno, e nell’altro braccio, e ſi
ſegnarà
il punto per il marmo.
E così ſuſſeguentemente ne
gl’altri
punti CC, SS, &
c. onde ſarà diuiſa la linea Metallica
nel
nuouo Stromento, ſecondo la proportione, con cui
diuiſa
quella del primo Stromento:
l’iſteſſo s’intende di qual-
ſiuoglia
altra linea da diuiderſi.
Nel che ſi vede quanto gran
compendio
di fatica ſia queſto.
Di quì ſi vede, che ſe vn’amico habbia vn Compaſſo di
proportione
, diligentemente fatto da buon’artefice, ciaſcuno
potrà
con gran facilità farſene vno da ſe, cauando da quello
le
diuiſioni nel modo, che s’è detto douer fare l’Artefice.
On-
de
con molto poca ſpeſa può eſlere prouiſto d’vn buono
Stromento
.
272248Conchiuſione.
EQueſte coſe baſtino per la ſpiegatione della Fabrica, &
Vſo
del Compaſlo di proportione, dalle quali ciaſcu-
no
potrà andar inuentando altre operationi.
come anche
puonno
deſcriuerſi altre linee, nelle quali ſiano altre propor-
tioni
, ſecondo il piacere di ciaſcuno:
come ſarebbe vna linea
delle
fortificationi, nella quale ſi ſegnaſſe la proportione delle
parti
di eſſa, cioè la capitale, &
il fianco del baloardo in cia-
ſcuna
fortezza di più angoli, ſupponendoſi la mezzagola, &

il
fianco vguali al ſeſto di tutto il lato del poligono:
& io per
75[Figure 75] sfuggire la confuſione, tal linea ſegnarei, co-
me
nella preſente figura, pigliando per eſ-
ſempio
A4 per la capitale in vna fortezza
di
4 baloardi, e perciò notarei al punto 4
anche
la lettera C, per denotare, che è ſa ca-
pitale
, e poi il fianco del baloardo di tal for-
tezza
notarei AF.
Dal che ne verrebbe, che
data
vna fortezza di 4 baloardi da deſcri-
uerſi
, tagliato per mezzo l’angolo con vna
capitale
indefinita, ſi prenderebbe il ſeſto
del
lato del poligono fortificabile, e queſto
applicato
all’interuallo FF, che è tra il 4, &

ilcentro
A, l’interuallo CC, che è di rimpetto al 4, daria la
quantità
della capitale determinata.
Per la fortezza poi di
cinque
baloardi hauuta ſi la proportione della capitale, e del
fianco
per mezzo del calcolo, prenderei dal centro A tal di-
ſtanza
per A 5, la quale foſſe la capitale del baloardo dital
fortezza
, che prendendoſi il fianco proportionato AF, cadeſ-
ſe
tra il punto ſegnato 5, &
il ſegnato 4; perche in tal
273249Conchiuſione. queſte lettere CF, ſignificarebbono la capitale, & il fianco
del
baloardo di fortezza di cinque baſtioni.
L’iſteſſo dico in
or
dine ad altri punti per fortezza di più baloardi.
A me poi
pìace
più ſegnar il fianco, e la capitale, perche con queſteſi
può
anche operare per la fortificatione irregolare, quanto lo
permetterà
la ſteſſa irregolatità.
Ciò che per modo d’eſſe m pio s’è detto della linea delle
fortificationi
, con notare queſte due ſole diuiſioni, s’intenda
anche
, ò notando altre proportioni d’altre linee appartenen-
ti
alla fortificatione, ò pur anche altre linee d’altre coſe, e
proportioni
, ſecondo il piacere di ciaſcuno.
Così perche
ſpeſſo
può venir’ occaſione di tagliar’ vna linea nella media,
&
eſtrema ragione, potrebbeſi nello Stromento tirar’ vna li-
nea
nell’vno, e nell’ altro braccio, la quale à queſt’ effetto ſer-
uiſſe
, tagliandola con queſta proportione, poiche qualſiuo-
glia
linea data applicata all’eſtremo interuallo, ſaria tagliata
ſimilmente
, prendendo l’interuallo de’ punti, ne’ quali le li-
nee
laterali furono così diuiſe.
Se bene ſe non hai tal linea
preciſamente
diuiſa nello Stromento, baſterà, che applica-
ta
tutta la linea all’interuallo 100.
100, prendi l’interuallo
38
.
38, e con queſto diuidaſi la linea data; perche il ſegmen-
to
maggiore 62.
per ſuo quadrato 3844. poco maggio-
re
del rettangolo fatto da tutta 100, e dal minor ſegmento
38
, cioè poco maggiore di 3800, come richiede cotal ſet-
tione
.
Se tutta la linea foſſe 1000, le parti ſariano 618, e
382
, &
il quadrato del maggior ſegmento è 381924 poco
minore
del rettangolo 382000.
ciò ſi con preciſione maggiore ſe la data linea ſi ap-
plichi
nelle linee che moftranole corde de gliarchi, all’inter-
uallo
60.
60; poiprendaſil’interuallo 36. 36, che queſto
274250Concbiuſione. il ſeg mento maggiore; eſſendo che il primo interuallo è la-
to
dell’ Eſſagono, il ſecondo è lato del Decagono deſcritti
nell’iſteſſo
cerchio;
e dalla Prop. 9. dellib. 13. d’Euclide ſi
il
Corollario, che tagliato illato dell’Eſſagono nella media,
&
eſtrema ragione, il ſeg mento maggiore è il lato del Deca-
gono
.
Che ſe ſi voleſſe, che la data linea foſſe l’vno de’ſeg-
menti
, e biſognaſſe farui vn’aggionta, ſi che tutta foſſe taglia-
ta
nella media, &
eſtrema ragione, ſarà pronto il modo per
la
ſteſſa Prop.
9. dellib. 13. S’ella è il ſegmento maggiore, ſi
applichi
al 60.
60, e preſo l’interuallo 36. 36. gli ſi aggionga:
per il contrario, ſe la linea data è il ſegmento minore, ſi ap-
plichi
al 36.
36, egli ſi aggiongerà l’interuallo 60. 60; che
così
tutta la compoſta ſarà, qualeſiricerca.
IL FINE.
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