Table of contents1.
2. ALLO ILLVSTRISSIMO. ET ECCELLENTISSIMO SIGNORE, IL SIGNORE COSIMO DE' MEDICI, DVCA DI FIRENZE, ET DI SIENA.
3. LEONBATISTA ALBERTI DBLLA ARCHITETTVRA. PROEMIO.
4. DELLA ARCHITETTVRA DI LEONBATISTA ALBERTI. LIBRO PRIMO. De diſegni, & della poſſanza, & regolaloro. Cap. I.
5. Dellaoccaſione del ſare gli edificij, & in quante parti conſista tutto il modo dello ediſi-care, & quali coſe ſieno utili à ciaſcuna di eſſe parti. Cap. II.
6. Della Regione del cielo, ouero Aria, del Sole, & de Venti, che uariano l' Aria. Cap. III.
7. Qual Regione ſia piu commoda, & qual meno nel collocare gli
Edificij. Cap. IIII.
8. Con quali inditij & conietture ſi habbia a inueſtigare la Commodità della Regione. Cap. V.
9. Di alcune piu occulte commoditadi, & incommoditadi, della Regione, le quali da Sauii debbon eſſere ricerche. Cap. VI.
10. Del ſito, & delle ſorti delle linee. Cap. VII.
11. De le ſorti deſiti, delle forme & figure loro, & quali ſieno le piu utili, & le piu ſtabili. Cap. VIII.
12. De lo ſcompartimento, & onde ſia nato il modo dello ediſicare. Cap. I X.
13. Delle Colonne, & delle Mura, & delle coſe che alle Colonne ſi aſpettano. Cap. X.
14. Di quanta utilità ſieno itetti, & alli habitatori, & all’ altre parti degli cdificij, & che e’
ſono uarij di natura, però s’hanno a fare diuarie ſorti. Cap. X I.
15. De uani de gli edificij, cioè fineſtre, porti, & degli altri che non pigliano tutta la groſſezza delle mura, & del numero, & della grandezza loro. Cap. XII.
16. Delle ſcale, & delle ſorti loro, de gli ſcagliont che debbcno eſſere in caffo, & della quantitd. loro. De pianerottoli, delle gole de cammini da mandar uia il ſummo. Degliac-quai, o altri condotti damandar uia le acque; & del collocare i pozzi, & le
fogne in ſiti commodi. Cap. XIII.
17. DELLA ARCHITETTVRA DI LEONB ATISTA
ALBERTI. LIBRO SECONDO, NEL QVALE SI TRATTA DE LEGNAMI.
18. Che e’ non ſi debbe cominciare uno edificio a caſo, ma biſogna hauere molto tempo prima imaginato, & riuolto per l’animo, ch’ ente, et quale debba riuſcire un tal lauoro, Et che ſi debbe bene conſiderare, & eſaminare con il parcre di huomuni intelligenti, tutto l’e-dificio in ſe, & ciaſcuna proportione, & miſura di qualunque parte di qucllo, non ſola-mente con hauerlo diſegnato, o dipinto, ma con hauerne fatti modegli, et eſempi, o d’ aſſe,
o di qualch’ altra coſa, accivche murato poi non ti penta di quel @ harai ſatto. Cap. I
19. Che altri non ſi debbe mettere a impreſe, che ſieno oltre alle forze ſue, nè contraſtarc alla
natura, & che e’ ſi debba conſiderare non ſolo quel che tu poſſa, ma quel che tiſi conuen-
ga, & in che luogo quel che tu harai a fare. Cap. II.
20. Che conſiderato diligentemente da ciaſcuna delle parti de Modegli, tutto l'ordme dello edi-ficio; ſi debbe chiedere ſopra di ciò conſiglio, a gli huomini intelligenti, & ſaui, & inan-zi che e' ſi cominci a murare, non ſolamente ſarà bene ſapere donde hanno a uſcire i da-nari per la ſpeſa, ma biſogna molto innanzi hauer proueduto tutte le coſe neceſſarie per
dar fine ad una tale opera. Cap. I I I.
21. Che coſe ſi habbino a prouedere per l'edificio. Quai Maeſtri ſi habbino a eleggere, & in che tempo, ſecondo il parere delli Antichi, ſi debbino tagliare ilegnami. Cap. IIII.
22. Dcl Conſeruare i legnami poi che ſaranno tagliati, & dello impiaſtrarli, & de rimedij contro le loro infermitadi; & del collocargii commodamente. Cap. V.
23. Quali legnami ſieno piu commodi alle fabbriche delli edificij, & quale ſia la loro Natura, la loro V tilit à, & come ſi debbino mettere in uſo, & a qual parte dell' edificio ciaſcuno ſia piu atto. Cap. V I.
24. Delli Alberiancora ſommariamonte. Cap. VII.
25. Delle Pietre uniuerſalmente, quando ſi debbino cauare, & quando mettere in opera, quali ſicno piu facili, & quali piu dure, o migliori, o piu durabili. Cap VIII.
26. Che gli Antichi ci hanno laſciate alcune coſe delle Pietre degne di memoria. Cap. IX.
27. Onde ueniſſe l’uſanza de Mattoni, & in che tempo ſi habbino a fare, che forma habbino ad hauere, quante ſieno le ſorti loro, & della utilit à de triangoli, & breuemente de lauori di terra. Cap. X.
28. Della natura della Calcina, & del Geſſo, de l’uſo, & della ſorte loro, in quel che elle con-uenghino infieme, & in quel che elle ſieno differenti, & d’alcun’ altre coſe degne di memoria. Cap. X I.
29. Delle tre ſorti, & delle tre differentie delle Rene, & della diuerſa materia di che ſi fanno le muraglie in diuerſi luoghi. Cap. XII.
30. Se la oſſeruatione del tempo gioui nel principiare gli edificij, Qual ſia il tempo conuenien-te, cõ che preghi, & cõ quali Augurij s'habbia a pigliare un tal principio. Cap. XIII.
31. DELLA ARCHITETTVRA
32. DI LEONBATISTA ALBERTI. LIBRO TERZO,
33. DELLE OPERE. In che conſiſta la Ragione del murare, quali ſieno le parti delle Muraglie, & di che coſe
habbino di biſogno. Che il ſondamento non è parte di muraglia, & quale ſia il Terre-
no buono per li edificij. Cap. I.
34. Che i fondamenti ſi debbono principalmente diſegnare con linee, & con quali Inditij ſi co-
noſca la ſaldezza del terreno. Cap. I I.
35. Facciata di dietro.
36. Facciat a dinanzi.
37. Che le ſorti de luoghi ſono uarij, & però non ſi debbe preſtare coſi al primo fede a neſſuno luogo, ſe prima tu non ui harai cauate, o fogne, o citerne, o pozzi. ma ne luoghi paludoſi conficchinſi pertiche, & pali abronzati capo piedi, con mazzi leggieri, ma co colpi ſp eſ ſi, & continouati inſino a tanto che è ſieno tutti conſitti. Cap. I I I.
38. Della Natura, Forma, & habitudine delle pietre, dello intriſo della calcina, & del ripieno, & de legamenti. Cap. I I I I.
39. Del ſare i Ricinti dabaſſo, o ſondamenti, ſecondo gli eſempi, & gli auertimenti delli
Antichi. Cap. V.
40. Che e' ſi debbono laſciare Sfiatatoi aperti nelle mura groſſe, da baſſo, ad alto, & che diffe-rentia ſia intra il muro, & il fondamẽto, et quali ſieno le parti principali delle mura. de
tre modi del murare, & della materia, ct della forma del primo ricinto a piano. Cap. VI.
41. Come ſi generino le pietre, come le ſi commettino, & congiunghino inſieme, & quali ſieno le piu gagliarde, & quali le piu deboli. Cap. VII.
42. Dclle parti de finimenti, delle corteccle, de ripieni, & delle ſorti loro. Cap. VIII.
43. De Ricinti di pietra, del legamento, & del fortificamento delle cornici, & in che mo doſi ſerrino inſieme molte pietre per ſaldezza del muro. Cap. I X.
44. Del uero modo del murare, & della conuenientia che hanno le pietre con larena. Cap. X.
45. Del fare le mura con uarie coſe, del modo dello intonicarle, delle ſpranghe, & de rimedij lo-ro, & della antichiſsima legge delli Architettorí, & de remedij da ſchifare i pericoli delle Saette. Cap. X I.
46. De Tetti di linee dritte, delle Traui, de correnti, & del congiugnere inſieme gli oſſam. Cap. XII.
47. Delle Impalcature, o Tetti di linee torte; de gli Archi, & loro differentia, et del modo del farli, & del mettere inſieme le pietre de gli Archi. Cap. XIII.
48. Che le uolte ſono di uarie ſorti, & in quel chele ſieno differenti fra loro, con che linee le ſi ſtabiliſchino, & qual ſia il modo dello allentarle. Cap. XIIII.
49. Delle Corteccie de Tetti, della loro utilità, & delle ſorti de Tegoli, & della forma loro, & di quel che ſi faccino. Cap. X V.
50. De pauimenti ſecondo l’oppenione di Plinio, & di Vitruuio, & ſecondo l’opere delli An-tichi; & qualiſieno i T empi buoni, per cominciare, & terminare le uarie ſorti delle opere. Cap. XVI.
51. DELLA ARCHITETTVRA DI LEONBATISTA ALBERTI.
52. LIBRO QV ARTO, DELLE OPERE VNIVERSALI. Che ne gli edificij, o ſieno ſtati fatti per la neceſsit à della Vita, o per l’opportunit à de biſo-
gni, o per dilettatione de Tempi; Furono nondimeno ordinatiper cagione de gli huomi
ni. Della uaria diuiſione delle Republiche appreſſo diuerſe nationi, che l’huomo per la
ragione, & per la cognitione c’ha delle Arti, è differente dalle bestie, perilche ſi diſcer-
ne differentia, et diuerſità, infra gli huomini, & parimente infra gli Edificij. Cap. I.
53. Della Regione, del luogo, & del Sito commodo, & ſcommodo, per le Città, ſecondo il parer
delli Antichi, & ſeconao il parer dello Autore. Cap. II.
54. Del circuito, de lo ſpatio, & de la grandezza de le Città; de le forme, & figure de le Terre, & de le Mura, & del coſtume, de le cerimonie, et oſſeruationi de gli Antichi, in diſegnar le Città. Cap. III.
55. Delle Mura, Merlature, Torri, Cornici, & Porte, & lor Legnami. Cap. IIII.
56. De la grandezza, Forma, & Regola de le uie maeſtre, & non maeſtre. Cap. V.
57. De Ponti di legno, & di pietra, & del Situargli. de le Pile, Volte, Archi, cantonate, ripe, Serragli, Spranghe, laſtricatura, & rilieuo loro. Cap. VI.
58. Cap. VII.
59. DI LEONBATISTA
ALBER TI. LIBRO ZVINTO, NELQVALE SI TRATTA DE GLI EDIFICII PARTICOLARI.
60. Dele Fortezze, & delle habitatiom che banno a ſeruire per i Re, & per i Signori, & delle loro differentie, & parti. Cap. I.
61. Cap. II.
62. Cap. III.
63. Cap. IIII.
64. Deluoghi de la Fortezza, doue i Soldati hanno a far le guardie, & doue egli hanno a ſtare a combaitere. De Tetti di detta Fortezza, & come ſi debbino afforzificare, & de le altre coſe neceſſarie a la Fortezza, e di uno Re, o d'uno principe nuouo. Cap. V.
65. Di che coſe ſia conſertata la Republica: In che luogho, & in che modo debbino eſſer fatte le Caſe di que', che gouernanole Rep. & in che modo quelle de Pontefici. De Tempij prin cipali, & de mediocri. Dele Cappellette, & de Tabernacoli. Cap. VI.
66. Che gli Alloggiamenti de Pontefici ſono i Chiostri; qual ſia l'officio del Pontefice. Quan te ſieno le ſorti de Chioſtri, & doue s'babbino a collocare. Cap. VII.
67. De le palestre, Studij, & Scuole publiche; Spedali da alloggiare, & da Infermi coſi per i Maſchi, come per le donne. Cap. VIII.
68. Del Palazzo principale, de Senatori, del Tribunale dele Sententie, del Tempio, & del Pa
lazzo, doue ſi amminiſtra Iuſtitia, & che coſe ui ſtieno bene, & commode. Cap. IX.
69. Che gli Alloggiamenti de Soldati per Terra ſono di tre ſorti, & come e’ ſi debbino affor-tificare, & come altri, altrimenti gli affortificano. Cap. X.
70. Del commodo ſito. De gli Alloggiamenti per Terra, & daſtarui aſſai, & de la grandezza, de la forma, & de le parti di eſſi. Cap. XI.
71. De le Naui, & parti loro; Et de gli Alloggiamenti Marittimi, & loro fortificatione. Cap. X I I.
72. De commeſſarij, Camarlinghi, & Riſcotitori publici; & di sì fatti Magiſtrati; a quali biſo-gna fare il Granaio, la Camera del Comume, la Camera dell’arme, il Mercato, gli Arza-nali, & le ſtalle, & de le treſorte de le prigioni, & del modo, luoghi, & ſorma loro. Cap. XIII.
73. De li Edificij priuati, & loro differentie: De la Villa, & de le coſe da oſſeruarſi nel collo-carla, & murarla. Cap. XIIII.
74. Che le Caſe di Villa ſono di due ſorti, & del collocare tutte le loro parti commodamente appartenenti parte a gli huomini, parte a gli animali, parte a gli inſtrumenti, & parte a biſogni de le coſe neceſſarie. Cap. X V.
75. Che la induſtria del fattore di Villa ſi debbe eſſercitare tanto circa i Beſtiami, quanto cir-ca le Ricolte, & circa il far' l' Aia. Cap. XVI.
76. De la Villa de Padroni, & de le perſone nobili, & di tutte le parti ſue, & del luogo loro
commodo. Cap. XV II.
77. Che differentia ſia inſra le caſe de la Villa, & quelle de la Città, dericchi. Et chele caſe de manco ricchi, ſi debbono aſſomigliare a quelle de piu ricchi, ſecondo peròle ricchezze loro. Et che ſi debbe murare per la ſtate piu che per l’inuerno. Cap. XVIII.
78. DELLA AR CHITETTVRA DI LEONBATISTA ALBERTI.
79. LIBRO SESTO, De ia difficultà, & de la ragione de l'impreſa de l' Autore, donde e' raccoglie quanto ctu-dio, fatica, & induſtria egli habbia poſta in ſiriuere queſte coſe. Cap. I.
80. Della Bellezza, & dello ornamento, & delle coſe, che da eſſe procedono, & delle loro dif-ferentie, & che egli ſi debbe edificare con ragioni uere, & chi ſia il padre & lo Alum-no delle Arti. Cap. II.
81. Che l'. Architettura cominciò in Aſia, Fiorì in Grecia, & in Italla è uenuta a perſettio-ne approuatiſsima. Cap. III.
82. Che, ò dallo ingegno, ò da la mano dello Arteſice ſi inſeriſce il decoro, & l’ornamento in tut te le coſe, della Regione, & del ſito, & di alcune leggi ſatte da gli Antichi per cagione de Tempij, & d’alcune altre coſe degne d’eſſer’ notate, Ma difficili a crederſi. Cap. IIII.
83. Del ragioneuole ſcompartimento, & dell’adornare le Mura, & il Tetto, & quale ordine, & modo ſi habbia a tenere nel mettere le coſe inſieme accuratamente. Cap. V.
84. Con che modi le Macchine, & i peſi de grandiſsimi ſaſſi ſi muouino da luogo a luogo, o ſi ſol-
lieuino in alto. Cap. VI.
85. Delle Ruote, Perni, Stanghe, o Manouelle, Taglie & della grandezza, forma, & figu-
raloro. Cap. VII.
86. De la Vite, & de ſuoi Pani, in che modo ipeſi ſitirino, ſiportino, & ſi ſpinghino. Cap. VIII.
87. Che le corteccie, che ſi danno di calcina olle mura, debbono eſſer tre. Diche cofaſi debbi-no fare, & a quel che ell’habbino a ſeruire. Delli Intonichi, & delle lor uarie ſorti, & come ſi hà a ordinare la calcina per farli, & delle statue dibaſſo rilieuo, & de
le pitture con che s’addornanole mura. Cap. IX.
88. Del modo del ſegare i Marmi, & che rena ſia perciò migliore de la conuenienza, & dif-ferentia del Muſaico di rilieuo, & del Muſaico piano, & de lo stuco con che ſi hanno a
mettere in opera. Cap. X.
89. De le coperture detetti, & de le uolte, & de laſtrichi ſcoperti che cuoprono gl’edificij. Cap. X I.
90. Che gli ornamenti de uani dilettano aſſai, ma che hanno molte, & uarie incommodità, & difficultà, & che i uani finti ſono di due ſorti, & quel che ſi confaccia a l’una, & a l’altra. Cap. XII.
91. Dele Colonne, & loro ornamenti, che coſa ſiano i piani, che il centro del ſuſo, la centina gli Aggetti, iritiramenti, il V entre, il mazzocchio, & il collarino. Cap. XIII.
92. DI LEONBATISTA
93. ALBERTI. LIBRO SETTIMO, DELLI ORNAMENTI DE TEMPII SACRI.
94. Chele Mura, i Tempij, le Baſiliche ſono conſecrate a li Dij, de la Regione de la Città, & del ſito, Et de ſuoi adornamenti principali. Cap. I.
95. Di che pietre, & come groſſe ſi debbino fare le mura. Et chifurono i primi a fabbricare i Tempij. Cap. II.
96. Con quanto ingegno, cura, & dilgentia ſi debba collocare un Tempio, & adornare, a quali Dij, & doue ſi ha a porre, & de uarij modi de ſacrificij. Cap. III.
97. De le parti, forme, & figure de Tempij, & de le Cappelle, & doue ſi debbino collocare. Cap. IIII.
98. Dele Loggie, & Portichi del Tempio, de le eutrate de li ſcaglion i, & de Vani, & de li ſpatij di eſſi. Cap. V.
99. Delle parti de Colonnati, & de Capitelli, & delle ſorti loro. Cap. VI.
100. De lineamenti delle colonne, & delle loro parti, De la baſa, Mazoccbi, cauetti, bastonci-
ni, Dado, & del diſegno de membri, faſcia, grado, bastone, o ſune, ſunicella, canaletto, o
nuoi cauetto goletta, & onda. Cap. VII.
101. Del Capitello Dorico, Ionico, Corinthio, & Toſchano. Cap. VIII.
102. De gli arcbitraui, de capitelli, de correnti, o uuoiſregi, delle Tauole, menſole, o menſoloni,
tegeli, embrici, canali, & altre ſimil coſe appartenenti alle colonne. Cap. IX.
103. Del pauimento del Tempio, de gli ſpatij di dentro del luogo dello Altare, de le mura, & de loro addornamenti. Cap. X.
104. Perche cagione è bene che i tetti de Tempij ſieno in uolta. Cap. XI.
105. De uani de tempij, delle finestre, porti, uſci, & de membri, & ornamenti loro. cap. XII.
106. De lo Altare, Comunione, Lumi, & Candellicri. Cap. XIII.
107. De principij de le Baſiliche, de Portici, de le parti de la muragl ia, & in quello, che elle ſian@ differenti da Tempij. cap. XIIII.
108. Facciata di dentro de la Baſilica ſenza la naue cauſidica.
109. Faccia dela Baſilica di dentro con la naue cauſidica.
110. De colonnati con gli Architraui, & con gli Archi, di che ſorte Colonne ſi habbino a me@ tere nelle Baſiliche, & che cornici, & doue ſi habbino a collocare; della Altezza, & larghezza delle finestre; delle loro ferrate, delle impalcature, & delle Porte delle Baſiliche, & de modi loro. Cap. XV.
111. De ſegni posti per memoria delle gran’coſe fatte publicamente, & in eſſe eſpeditioni
delle guerre & nelle uittorie ancora da Romani & Greci. Cap. XVI.
112. Se e’ ſi debbon’ metter’ le statue ne Tempij, & di che coſa ſi debbon’ fare piu com-modamente. Cap. XV II.
113. DELLA ARCHITETTVRA
DI LEONBATTISTA
ALBERTI.
LIBRO OTTAVO. Dell’ ornamento delle uie maeſtre dentro o fuori della Città, doue ſi babbino a ſotterrare, o abbruciare i corpi morii. Cap. I.
114. De uarij modi de ſepolcri, & del ſeppellire. Cap. II.
115. Delle cappellette, de Sepolcri, delle Pyramidi, Colonne, Altari, & Mole. Cap. III.
116. Delle Torri, & loro addornamenti. Cap. V.
117. De le ſtrade piu principali de la città, & come ſi adornino le porte, i porti, & i ponti, gli ar-
# chi, i riſcontri di piu uie, & la piizza. Cap. VI.
118. Dello adornare gli ſpettacoli, i Teatri, i loghi da correre, & quanta ſia la utilitd loro Cap. VII.
119. Dello Amfiteatro, del cerchio, de luoghi da paſſeggiare, de gradi da ſedere, & de portici de giudici minori, & de loro adornamenti. Cap. VIII.
120. Dello adornare, i luoghi del conſiglio, & le curie; de Boſchi, delle Città, de luoghi da notare, delle Librerie, delle Scuole, delle Stalle, de gli Arzanali, & de gli ſtrumenti matematici. Cap. IX.
121. Delle Termc, o bagni, & dclle loro commodità & addornamenti. Cap. X.
122. Che e'ſi debbe hauer riſpetto in tutte le coſe, & maſſimo nella Archit ettura, alla utilit à, & alla Parſimonia, & de gli adornamenti della caſa Re-gale, Senatoria, & Conſolare. Cap. I.
123. De gli addornamenti de gli edifitij della città & di quelli della V illa. Cap. II.
124. Ne la Città, ne la Villa m'increſce Et bene appreſſo di Marziale.
125. Che le parti, & le membra de gli edifitij ſono infra loro differenti, di Natura, & diſpe tie, & che elle ſi debbono addornare in uariij modi Cap. III,
126. Con quai pitture, con che frutti, & con quai ſorti di ſtatue ſi debbino adornare le caſe de priuati, i pauimenti, le loggie, le altre ſtanze, & i Giardini. Cap. IIII.
127. Che tre ſono le coſe principali che fanno gli edifitij belli, & gratioſi, il Numero delle
membra, la Forma, & il Sito. Cap. V.
128. Della corriſpondenza de’ Numeri, del miſur are lc piante, & del modo della Regola del
terminare che non è naturale, nè delle Armonie, nè de’ Corpt. Cap. V I.
129. 4. vie 9. 36 6. vie 6 36.
130. Del modo del por le colonne, della miſura & della collocatione loro. Cap. VII.
131. Di alcuni piu graui diſetti della Architettura. Cap. VIII.
132. Qual ſia lo officio di un buono Architettore, & quali ſien le coſe che faccino gli addornamenti Eccellenti. Cap. IX.
133. Che coſe ſieno quelle, che principalmente habbia hiſogno di conſiderare uno Architettore, & che coſe ſia di neceſsità, che ei ſappia.
Cap. X.
134. A chi lo Architettore debbe communicare il ſuo conſiglio, & l’opera ſua. Cap. XI.
135. DELLA ARCHITETTVRA DI LEONBATISTA ALBERTI. LIBRO DECIMO. De difetti de gli ediſicij, onde naſchino, quali ſieno quelli, che ſi poſsino correggere, e qual no, da gli Architettori, & quai coſe ſien quelle, che faccino cattiua aria. Cap. I.
136. Chel’ Acque principalmente ſono neceſsariſsime & di uarie ſorti. Cap. II.
137. Che quattro ſono le coſe da conſiderare circa alla coſa dell’ acqua, & doue ella
ſi generi, o donde ella naſca, & doue ella corra. Cap. III.
138. Che indicij ci ſieno da truouare l’Acqua naſcoſta. Cap. IIII.
139. Del cauare, & murare i Pozzi, & i condotti, & i Bottini. Cap. V.
140. Dello uſo delle Acque, quali ſieno piu ſane, & migliori, & coſi qua-li ſieno piu cattiue. Cap. VI.
141. Del modo del condurre le Acque. & come elle ſi posſino accommodare à biſogni de glibuomini. Cap. VII.
142. Delle Citerne, & dell'uſo, & utilit à loro. Cap. VIII.
143. Del por le Vitinel prato, & in the modo le ſelue creſchino ne luoghi paduloſi, & come ſi rimedij alle Regioni che ſono molestate dall’ acque Cap. IX.
144. Delle strade, o uero uiaggi per Terra, Delle uie per acqua, & dello Argine. Cap. X.
145. Dello addornare le ſoſſe, che e’ non manchila abbondantia delle Acque, &
che ella non ſia impcdita. Cap. XI.
146. Con quali Argini ſi affortifichi il Lito del Mare, in che modo ſi faccia forte il Porto, & le entrate ſue, & con che artificio ſi ſerri l' Acqua, che non ſe ne uadia. Cap. XII.
147. Del rimediare ad alcune coſe, & del reſſettarle generalmente. Cap. XIII.
148. Che alcune coſe piu minute giouano à l'uſo del fuoco. Cap. XIIII.
149. In che modo le Tarantole, le Zanzale, le cimici, le Moſche, i Topi, le Pulci, le Tignuole,
& ſimili ſi ſpengbino, & ſi mandin uia. Cap. XV.
150. De luogbi delle caſe da ſcaldarſi & darinfreſcarſi & dello emendare i difetti delle mura & raſſettarli. Cap. XVI.
151. Di quelle coſe, allequali non ſi puo prouedere, ma che ſi poſſono doppo il ſatto emendare. Cap. XVII.
152. IL FINE.
153. TAVOLA DELLE COSE PIV NO TABILI.
154. TAVOLA DELLE
155. COSE PIV NOT ABILI.
156. TAVOLA DELLE
157. D
158. E
159. F
160. G
161. H
162. I
163. L
164. M
165. COSE PIV NOTABILI.
166. TAVOLA DELLE
167. COSE PIV NOTABILI.
168. TAVOLA DELLE
169. COSE PIV NOTABILI.
170. REGISTRO. ABCDEFGHIKLMNOPQRSTVXYZ, AA BB CC DD. Tutti ſono Quaderni, eccetto D D, ch’è Terno. In Venetia, Appreſſo Franceſco de’ Franceſchi, Seneſe. MDLXV.