Stelliola, Niccol� Antonio, De gli elementi mechanici, 1597

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Author: Stelliola, Niccol� Antonio
Title: De gli elementi mechanici
Date: 1597

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1
DE GLI
ELEMENTI

MECHANICI
1[Figure 1]
La ſtatera. Leua.
Raggi nell'aſſe. Rote vettiue
Taglia. Rote motiue.
Cugno. Vite.
DI C. ANTONIO STELLIOLA.
2[Figure 2]
IN NAPOLI, Nella Stamparia à Porta Regale
M
. D. XCVII.
1
PROPOSITIONE
di
tutta l'opera.
Cerchiamo come poſſa la potenza
minore
vincer di forza la maggiore:
e
la potenza piu tarda, vincer di mo­
uimento
la piu veloce.
e queſto con
Leue
, Taglie, Viti, Rote, e tutti inſtrumenti che
moltiplicar
poſſono il momento, o della forza,
o
della velocità.
Qual ſoggetto communemente
gli
antichi chiamarono Mechaniche.
Il che tut­
to
ſi tratterà ſecondo le ſuppoſitioni fatte de mo­
menti
, o per linee parallelle, o per linee con­
correnti
ad vn ponto, o per circonferenze d'in­
torno
vn centro iſteſſo: e ſecondo il ſolito vſo de
mathematici
deducendo le dimoſtrationi, e cau­
ſe
de gli effetti, dalli primi e proprij principij.
3[Figure 3]
1
DEFINITIONI.
I
.
Centro di peſo diciamo il ponto, per cui il corpo co­
munque
ſoſpeſo, non muta poſitione.
II.
Corpo egualmente diſteſo diciamo, che comunque
tagliato
con pianezze parallele, fa figure ſuperficiali
eguali
e ſimili.
III.
Applicarſi diciamo vn corpo ad vna linea, quando
detto
corpo vgualmente diſteſo occupi la lunghezza di
detta
linea.
IIII.
Linea di momento diciamo, per cui il centro di pe­
ſo
della grauezza da impedimento libera ſi moue.
V.
Libra ò ſtatera diciamo la linea a cui ſi applicano, ò
appendono
le grauezze: e che ſia ſuſpeſa da vn ſol
ponto
.
VI.
E leua diciamo la linea ſoſtenuta da due ponti, o ſo­
ſtenuta
da vn ponto e moſſa da vna poſſanza.
VII.
Ponto di momento diciamo nella ſtatera e leua, il
ponto
, nel quale s'incontra la linea del momento, con
la
linea della ſtatera.
VIII.
E ponto di appenſione: il ponto, onde perde la gra­
1uezza ſtaccata dalla ſtatera, o leua, nelquale iſteſſo pon­
to
s'intende hauer il ſuo momento.
IX.
Et Horizonte de peſi la ſuperficie in cui le linee de
momenti
tutte vanno perpendicolarmente.
Appendice.
Dalche è manifeſto, che l'Horizonte de' momenti pa­
ralleli
, ſia ſuperficie piana: e delli concorrenti ſia ſuper­
cie
sferica.
POSITIONI.
I
.
Pigliamo nelli corpi egualmente diſteſi il centro del
peſo
eſſer nella ſuperficie, che diuide egualmente la
lunghezza
di detto corpo.
II.
Che grauezze eguali appeſe o nell'iſteſſo ponto, o in
ponti
della libra egualmente diſtanti dalla ſuſpenſione
della
ſtatera, habbiano momento eguale.
III.
Che nelli corpi di vna iſteſſa natura ſia proportionale
il
peſo alla quantità delli corpi.
IIII.
E, che la grauezza appeſa non ſi fermi, ſin che il cen­
tro
del peſo non ſia nella perpendicolare del ponto del
ſoſtenimento
.
1
PROPOSITIONE.
I
.
Se ſi togliono due quantità da due altre, che ſiano
eguali
, e tra di loro, & alla compoſta delle due tolte: di­
co
che le reſtanti alle tolte ſcambieuolmente ſono egua­
li
.
4[Figure 4]
Dimoſtratione.
Siano le due quantità, A & B, & alla compoſta di ambe ſiano egua
li
, la C D, & la E F; e dalla C D, togliaſi eguale ad A, che ſia,
C
G, e dalla E F togliaſi eguale a B, che ſia E H.
dico che la reſtan­
te
H F, è vguale ad A; e la G D, eguale a B.
Si moſtra perciò
che
eſſendo C D, eguale ad A e B inſieme: tolti dall'vna e l'altra ſum­
ma
le A, e C G eguali: le reſtanti, B, e G D di conſeguenza ſo­
no
eguali.
Similmente perche la E F ſi pone vguale alle A, & B
gionte
inſieme; tolte la E H, & B vguali: le reſtanti, H F, e A ſo­
no
di conſeguenza eguali.
è adunque la H F eguale a C G: e la G D
eguale
ad E H.
il che hauea da moſtrarſi.
Appendice.
Dalche è manifeſto, che le iſteſſe reſtanti ſcambieuol­
mente
ſono proportionali alle tolte.
1
Percioche eſſendo le C G H F eguali. e le G D E H
anco
eguali: ma le eguali ſono proportionali: ſono dunque
come
C G ad E H, coſi H F ad G D: ilche hauea da mo­
ſtrarſi
.
PROPOSITIONE.
II
.
Se alla linea della ſtatera ſi applicano continuatamen­
te
due corpi: li centri delli corpi applicati, ſono diſtanti
dal
centro di tutto il compoſto, di diſtanze proportio­
nali
alli peſi, pigliati reciprocamente.
5[Figure 5]
Dimoſtratione.
Sia la linea della ſtatera, A B, l'vn delli corpi applicati ſia
B
C, l'altro ſia C A, e l'applicatione del corpo B C occupi la parte di li­
nea
B D, e del corpo C A, la parte A D, e diuidaſi B D, in par­
ti
vguali al ponto E: & A D in parti eguali il ponto F: è manifesto
che
del corpo applicato à B D, il ponto del momento ſia E, e del cor­
po
applicato a D A, il ponto del momento ſia F, dico che diuiſa B A
tutta
per metà nel ponto G, che è ponto di momento
della grauezza tut­
ta
compoſta di ambedue: c'habbia la diſtanza F G a G E la ragione
che
'l peſo di B C al peſo di C A.
Si moſtra percioche la ragione del
peſo
di B C, al peſo di C A, e l'iſteſſa che delli corpi: e delli corpi
1vgualmente diſteſi, e l'iſteſſa che delle linee: qual è della linea B D
a
D A.
e delle loro metà di E D a D F cioè di F G, a G E:
& perche ſe due quantità compongono quantità, e le metà del­
le
componenti, compongono la metà della tutta: ma le metà delle li­
nee
componenti ſono A F, e B E, la metà della tutta, e coſi la B G
come
la A G.
perciò togliendo due quantità A F B E dalle due,
A
G, G E eguali tra di loro, & alla compoſta di A F, B E.

le reſtanti ſcambieuolmente ſono proportionali, e perciò F G, a G E
ſarà
nell'iſteſſa ragione di B E, ad A F, cioè della doppia, B D, a D
A
: qual è l'iſteſſa del corpo, B C, a C A: e della grauezza di B C, a
C
A.
la diſtanza dunque F G, alla diſtanza E G, ha la ragione che'l
peſo
di B C, al peſo di C A, il che ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE.
III
.
Se ad vn vna ſtatera ſiano appeſe due grauezze, e l'
interuallo
delli ponti della ſoſpenſione ſi diuida nella
ragione
delle grauezze: ſoſpeſa la ſtatera dal ponto del­
la
diuiſione, ſta in equilibrio.
6[Figure 6]
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B: le grauezze in eſſa ſoſpeſe: C, & D: la C, dal
ponto
, A, & la D, dal ponto, ‘B, & in quellaragione che ha la gra­
uezza
D, alla grauezza C, ſi diuida A B nel ponto E dico che ſoſpeſa
1la ſtatera nel ponto E, ſta in equilibrio. Si moſtra alla linea, B E, ta­
gliſi
eguale la linea A F, dunque giunta communemente, F E, ſarà B
F
, vguale ad A E, e perciò haurà B F, ad F A, l'iſteſſa ragione, che
D
, a C.
facciaſi alla B F, vguale, B G, & alla A F, vguale A H,
dunque
ſe alla linea, G F, s'intenda applicato un corpo eguale di peſo
alla
grauezza D, e tal corpo ſi allunghi nella isteſſa groſſezza fin ad H,
ſarà
il corpo applicato ad F H, uguale di peſo a C: percio che hauendo
G
F, ad F H, l'iſteſſa ragione che D, a C, e li corpi applicati l'iſteſ­
ſa
delle linee: ſono perciò come la grauezza D alla C, coſi il cor­
po
applicato ad F G, al corpo applicato ad H F: dunque mutando, ſo­
no
anco proportionali: ma il corpo applicato a G F, è di peſo uguale al
D
, dunque l'applicato ad F H è vguale di peſo a C: & è delli due ap­
plicati
, il commune punto di momento in E.
Dunque delli D C inſie­
me
pigliati il commun momento è nel ponto iſteſſo: & percio la ſtatera
ſoſtenuta
in E, ſta in equilibrio, ilche ſi hauea da moſtrare.
Appendice. I.
Dal che è manifeſto che'l centro commune di due
peſi
è il ponto che diuide l'interuallo de'centri loro, re­
ciprocamente
.
Appendice. II.
E ſe due grauezze diuiſamente ſi appendono: che di­
uiſo
l'interuallo nella ragione delle grauezze recipro­
camente
: dette grauezze, fanno l'iſteſſo effetto nel mo­
mento
, che ſe in detto ponto giuntamente fuſſero appeſe.
PROPOSITIONE.
IIII
.
Se due grauezze appeſe in due ponti facciano equi­
pondio
: e di nuouo appeſe in due altri ponti facciano
1equipondio; l'interualli delle ſoſpenſioni mutate, ſono
proportionali
con li peſi reciprocamente.
7[Figure 7]
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B: il ponto della ſoſpenſione C, li ponti onde ſono
appeſe
le grauezze che fanno equipondio A & B le grauezze appeſe
D
& E.
Quali di nuouo appeſe nelli ponti F & G faccino equipondio:
dico
che la F A interuallo delle due ſoſpenſioni di D, a B G, inter­
uallo
delle ſuſpenſioni di E; ha quella ragione che la grauezza c alla gra­
uezza
D.
Si moſtra perche D et E grauezze nella ſuſpenſion prima han­
no
equipondio: dunque la ragione della grauezza D ad E, è l'iſteſſa che
di
B C a C A: e nella ſeconda ſuſpenſione la ragione di D ad E e l'iſteſ­
ſa
che di G C a C F.
e perciò come B C à C A, coſi G C à C F, e per che
da
due ſi togliono due altre nell'iſteſſa ragione, le reſtanti anco ſono nel­
l
'iſteſſa ragione.
è dunque B G ad F A, come D ad E, ilche hauea da
moſtrarſi
.
PROPOSITIONE.
V
.
Se due grauezze facciano equipondio, e gionte ò tol­
te
due altre grauezze facciano anco equipondio: le gion­
te
ancora ò le tolte ſono nell'iſteſſa raggione.
18[Figure 8]
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B: il ponto della ſuſpenſione C: le grauezze appe­
ſe
D et E: che facciano equipondio: e di nouo aggiuntoui due altre F e G
facciano
anco equipondio.
dico che la grauezza F a G, ha la ragione
che
D ad E: qual'è l'iſteſſa che di B C a C A.
ſi moſtra perche D & E,
fanno
equipondio.
& F e G fanno equipondio: perciò ſarà, come B C
à
C A coſi D F ad E G e nell'iſteſſa era D ad E dunque le reſtanti F e G
ſono
anco nell'iſteſſa ragione: e non altrimente che nella ſuppoſition del
la
compoſta, ſi moſtra nella ſuppoſition delli reſidui.
Haſſi dunque l'in­
tento
.
PROPOSITIONE.
VI
.
Date quante ſi voglia grauezze appeſe in vn'iſteſſa
ſtatera
, ritrouare il ponto del momento commune.
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B dalli cui ponti A e B ſiano ſoſpeſe le grauezze C D
e
ſiano in altri ponti ſoſpeſi altri peſi, come E nel ponto F: ſi cerca il pon­
to
del momento commune.
diuidaſi la B A nella ragione di C a D reci­
procamente
ſe dunque il detto punto uiene in F eſſendo F il ponto del
19[Figure 9]
momento delle C D pigliate inſieme, ſarà ponto di momento commu
ne
delle grauezze C E D, tutte.
Et harraſſi l'intento.
Ma ſe'l dato ponto caſchi altroue come in H, perche le grauezze
D
, & C appeſe in A e B fanno l'iſteſſo effetto che ſe giuntamente fuſſe­
ro
appeſe in H: perciò ſe quella ragione che il compoſto di C D
ad
E habbia reciprocamente F G a G H, ſarà G ponto di momento
commune
di tutti.
con l'iſteſſo ordine ſi ritrouerà il centro di quante
altre
ſi uogliano, il che ſi hauea da trouare.
PROPOSITIONE
VII.
Delle grauezze che fanno equipondio, compoſte le ra­
gioni
delle grauezze e delle diſtanze, li eſtremi termini
ſono
eguali.
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B il ponto del ſostenimento C le due grauezze che
fanno
equipondio D & E: de quali la D ſia ſoſpeſa dal ponto A la E dal pon
to
B: dico che compoſtala ragione della grauezza D ad E: e della diſtanza
A C a C B: cioè fatto che la quantità F a G ſia come la grauezza D ad E e
la
quantità G ad H come la diſtanza A C alla C B, che F & H
110[Figure 10]
eſtremi termini ſiano uguali. ſi moſtra: perche A C a C B ſi è poſta co­
me
G ad H: dunque riuoltando H à G, è come B C à C A.
e per l'
quipondio
, come la diſtanza B C a C A coſi la grauezza D ad E, &
come
D ad E coſi ſi è pigliato F a G: dnnque F a G e come B C a C A,
e
nell'iſteſſa ragione era H a G.
hanno dunque li due termini F et H l'
ſteſſa
ragione al termine G.
e perciò li F & H ſono eguali tra di loro:
il
che ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE
VIII.
Li momenti delle grauezze uguali, appeſe in diſtan­
ze
ineguali, hanno fra di loro la proportione che le di­
ſtanze
.
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B, il ponto del ſoſtenimento C, le grauezze uguali D
& E.
de quali il D ſia appeſo in A, & l'c in F. dico che il momento
di
D al momento di E, quella ragione che l'interuallo di A C all'­
interuallo
di F C.
ſi moſtra, pigliato dall' altra parte del ſeſtem­
mento
C, qual ſi uoglia ponto B: intendaſi in eſſa appeſe due grauezze,
111[Figure 11]
vna che faccia equipondio a D & ſia G: et vn'altra che faccia equipondio
ad E.
& ſia H. perche dunque G a D ha quella ragione che A C a C B
& D ouero E ad H, hala ragione di B C a C F.
dunque di pari il pri­
mo
termine A C all'ultimo F C, ha quella ragione, che il primo ter­
mine
G, al terzo H.
ſe dunque G ad H hal'iſteſſa ragione che la diſtan­
za
A C alla diſtanza F C: & il momento di G è uguale al momento
di
D appeſo in A, & il momento di H vguale al momento di E appeſo
in
F.
dunque il momento di D al momento di E ha quella ragione che
la
diſtanza A C alla diſtanza F C.
il che ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE.
IX
.
Li momenti delle grauezze ſoſpeſe in qual ſi uoglia
ponti
della ſtatera, han tra di loro la ragion compoſta,
della
ragion delle grauezze, e delle diſtanze.
Dimostratione.
Sia la ſtatera A B il ponto del ſoſtenimento C le grauezze appeſe D dal
ponto A, & E dal ponto F.
dico che la ragione del momento D al momen
to
E, e compoſta di due ragioni cioè della ragione della grauezza D
alla
grauezza E, e della diſtanza di A C alla F C.
ſi moſtra appenda
ſi
da B la grauezza G che faccia equipondio.
a D, & il peſo H che fac­
112[Figure 12]
cia equipondio all' E: dico prima che la grauezza G alla grauezza H G ha
la
ragion compoſta, di D ad E, e di A C ad F C.
per il che da moſtrare: in­
tendaſi
nell' A ſoſpeſa la grauezza I uguale alla grauezza E, è manifeſto
che
'l momento I al momento E, quella ragione che l'interuallo
A
C all'interuallo F C come nel paſſato habbiamo moſtrato: & il mo­
mento
di D al momento d'I la ragione che la grauezza D alla gra­
uezza
I: perche ſono da un'iſteſſo ponto ſoſpeſi.
eſſendo dunque tre ter
mini
in continua habitudine il momento D, il momento I, & il momen­
to
E: la ragione del primo termine al terzo è compoſta della ragione
di
primo a ſecondo e della ragione di ſecondo a terzo: ma di primo
a
ſecondo è di grauezza a grauezza: di ſecondo a terzo è d'interuallo
ad
'interuallo.
dunque, la ragione delli momenti di D ad E, che è l'iſteſſa
che
della portione G alla portione H: è compoſta della ragione delle
grauezze
e della ragione delle diſtanze.
Il che ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE.
X
.
Data qual ſi uoglia grauezza, e li ponti della ſoſpen­
ſion
della ſtatera, e della grauezza: e dato il peſo del
marco
, ritrouare il luogo, oue detto marco faccia
quipondio
con la grauezza data.
113[Figure 13]
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B il ponto della ſoſpenſione C, la grauezza data D,
qual
poniamo che ſi ſoſpenda in A: il marco dato di peſo E: ſi cerca il
ponto
oue detto marco appeſo faccia equipondio.
per queſto: facciaſi
che
quella ragione che il peſo E al peſo D, quella habbia la linea A
C
a C F, dico che appeſo il marco in F fa equipondio, cioè che'l pon­
to
del momento commune delle grauezze D & e ſia il ponto della ſo­
ſpenſione
C: il che è manifeſto, percioche ſono li peſi reciprochi al­
le
diſtanze.
Haſſi dunque l'intento.
PROPOSITIONE.
XI
.
Data una ſtatera, a cui ſia ugualmente applicato un
corpo
, e data una grauezza ſoſpeſa da un dato ponto,
e
dato il peſo del marco, ritrouare il ponto onde detto
marco
ſoſpeſo faccia equipondio con la grauezza.
Dimoſtratione.
Sia la ſtatera A B il ponto del ſoſtenimento C, il corpo applicato
A
D E B, la grauezza ſoſpeſa H I; il ponto onde la grauezza è appe­
ſa
in A: il marco L, ſi cerca il ponto onde ſoſpeſo il marco, faccia
quipondio
con H I, Per queſto: facciaſi alla linea A C uguale la C F,
114[Figure 14]
dunque il corpo D F applicato ad A F ſtà in equilibrio nel ponto della
ſoſpenſione
C.
et diuiſa F B reſtante per metà nel ponto G: del reſtan­
te
corpo F E applicato alla linea F B, ſarà G, il ponto di momento.
ſe
dunque
la ragione che C F ad F G, habbia la grauezza E F alla
parte
del peſo I, ſtarà il corpo F E in equipondio con I, e perciò ſe di nuo­
uo
la ragione che , il marco al reſtante H habbia la parte de ſtate
ra
A C, a C M, ſoſpeſo il marco L da M, farà equipondio
con
H: & il corpo F E facea equipondio con I: ſtarà dunque ogni coſa
in
equilibrio.
ſi è dunque ritrouato il ponto M, onde ſoſpeſo il marco
faccia
equipondio con la grauezza data.
Il che ſi hauea da ritrouare.
PROPOSITIONE.
XII
.
Fatta alla linea della ſtatera application di corpo, e
ſoſpeſe
in eſſa più grauezze che ſoſtentino un peſo, ri­
trouare
ciaſcuna grauezza quanto portion di peſo ſo­
ſtenti
.
Dimoſtratione.
Sia la linea della ſtatera A B il ponto del ſoſtentimento C & alla
115[Figure 15]
linea A B ſia fatta application di corpo et in eſſa appeſe le grauezze D
E
, F: D in A, E in G, F in H: e dette grauezze ſoſtentine il peſo I
K
L M: il cui momento ſia nel ponto B: ſi cerca ciaſcuna di dette gra­
uezze
D, E, F, quanta portione di peſo ſoſtenti.
facciaſi per queſto alla
linea
B C uguale la C N: e la reſtante N A ſi diuida in parti uguali nel
ponto O, e quella ragione che B C a C O quell'habbia il corpo della ſta­
tera
applicato ad N A ad M: ſarà dunqueequiponderantecon M: c la par
te
applicata ad N C è equiponderante alla applicata à B C: dunque il cor­
po
della ſtatera ſtà in equipondio con la portione del peſo M: e le ragioni
delle
grauezze D, E, F, e delle diſtanze A C, G C, H C, cioè la ragio­
ne
della grauezza Dad F con la ragione della diſtanza A C a G C,
compongon
la ragion di P a que & la ragione della grauezza E ad F,
con
la ragione della diſtanza G C ad H C, compongon la ragione
1di Q ad R, & in quella ragione che ſono le tre quantità, P Q R,
poſte
in continua habitudine, nella iſteſſa ſi diſtribuiſca il peſo I K L:
è
manifeſto per quel che ſi è visto, che, D fa equiponderanza con I, lo
E
co'l K, e lo F con lo L: ilche ſi cercaua.
PROPOSITIONE.
XIII
.
La ſtatera di grauezze appeſe, che facciano equipon­
dio
: quantunque dal ſito orizontale moſſa ſi ſtà.
16[Figure 16]
Dimostratione.
Sia la ſtatera nel ſito orizontale A B, il ponto della ſoſpenſione C,
li
peſi e ſue centri D & E, il centro commune di ambe le grauezze F;
e
moſſa la statera del ſito orizontale, paſſi il ponto A in G, il B in H,
1ſi che habbia la ſtatera la poſitione di G C H: li peſi e ſui centri di, I e
K
: dico, che la ſtatera G H ſtarà, e non ſi mouerà di ſito.
ſi moſtra
percioche
eſſendo la grauezza I appeſa, inalzata, il centro ſuo gi­
rando
verrà nella perpendicolare del ponto della ſoſpenſione: e perciò
I
, verrà nella perpendicolare del ponto G e K del ponto H.
ſono
dunque
, G I H K parallele.
e perche il centro commune de peſi, diui­
de
nell'iſteſſa ragione la I K, & la D E, eſſendo la ragione delli peſi
vn
'iſteſſa, & la C F nell'vna, e nell'altra ſoſpenſione perpendicolare,
e
parallela, coſi alle A D E B, come alle G I, K H.
perciò diuidendo
C
F perpendicolare ſimilmente la D E, & la I K: ſarà il ponto F luo­
go
del centro nell'vna, luogo anco di centro nell'altra.
eſſendo dunque
il
centro del peſo commune nella perpendicolare della ſoſpenſione, ſta­
.
Ilche ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE.
XV
.
La ſtatera di grauezze attaccate, che facciano equi­
pondio
, ſe'l ponto della ſoſpenſione, non ſia nella linea
delli
centri: moſſa dal ſito orizontale non ſtarà, ma ri­
tornarà
nell'iſteſſo.
17[Figure 17]
Dimoſtratione.
Sia la linea della ſtatera, che ſtia nel ſito horizontale A B, li pe­
ſi
attaccati, & li lor centri C e D, e diuidaſi G D ſecondo li peſi reci­
1procamente nel ponto E: è manifeſto che'l ponto E ſia il centro com­
mune
di ambi li peſi, e che mentre la ſtatera ſta, che ſia detto centro
nella
perpendicolare, che cala dal ponto F.
perche dunque li peſi ſono
alla
statera affiſſi, e non mutano li centri poſitura con la linea A B, e
ſempre
fanno con eſſa angoli retti le C A, D B, E F, perciò moſſa
la
ſtatera dal ſito horizontale, non ſarà E centro commune nella perpen­
dicolare
della ſoſpenſione: ma girando vſcirà di detta perpendicolare,
e
perciò la ſtatera non ſtarà, ſin che di nuouo il detto ponto non torne
nella
perpendicolare.
18[Figure 18]
1
VETTE, E
LEVA
.
DEFINITION.
I
.
Vette diciamo la linea, che ſoſtiene grauezza,
qual
ſia nelli ſue ponti eſtremi ſoſtenuta.
DEFINITION.
II
.
Et altrimente, vette motiua e leua, la linea che ſo­
ſtenga
grauezza, ſtabilita in vn ponto che ſotto leua
diciamo
, & in vn'altro ponto da poſſanza, o moſſa, o
ſoſtenuta
.
POSITION.
I
.
Miſuriamo la poſſanza con vna grauezza equiualen­
te
, o appeſa nell'iſteſſo ponto della poſſanza, o nell'al­
tro
ponto egualmente dal ſottoleua diſcoſto.
POSITION.
II
.
Ciaſcuna poſſanza in quanto ſoſtiene, eſſere egua­
le
al peſo ſoſtenuto.
19[Figure 19]
1
PROPOSITION.
I
.
S'il ſottoleua ſtia tra la grauezza, e la poſſanza che
ſoſtenga
detta grauezza; ſarà tra la poſſanza, & il pe­
ſo
la ragione, che è tra le parti della leua, reciprocamen­
te
.
20[Figure 20]
Dimoſtratione.
Sia la linea A B, il ponto del ſottoleua C, la grauezza D ſoste­
nuta
nel ponto della leua A; la poſſanza che ſoſtenga detta grauez­
za
in B: dico che la poſſanza B al peſo D, ha quella ragione che ha
la
parte di leua A C alla C B, qual è ragion reciproca.
ſi moſtra: inten­
daſi
attaccato in B il peſo che faccia equipondio con D: è manifeſto che
detto
peſo E ſia equiualente alla forza B, ma il peſo E al peſo D ha la
ragione
che A C a C B, che è la ragione reciproca di grauezza, e di­
ſtanze
: dunque, la potenza ancora haue l'iſteſſa ragione.
ilche ſi ha­
uea
da moſtrare.
PROPOSITION.
II
.
Se due potenze ſoſtentino vna grauezza con vn vet­
te
, ciaſcuna ſoſtentarà la ſua portione, ſecondo l'inter­
uallo
del peſo dalle potenze, pigliato reciprocamente.
121[Figure 21]
Dimoſtratione.
Sia il vette A B, dal cui ponto D, penda il peſo C: le potenze che
ſoſtengono
dette grauezze ſiano A & B: dico che'l B, e lo A ſoſten­
tano
portioni proportionali all'interualli reciprocamente: cio è che
quella
ragione c'ha l'interuallo, B D, a D A, quella hàbbia la por­
tione
ſoſtentata dall' A, alla portione ſoſtentata dal B, ſi dimoſtra:
tagliſi
ad A D uguale B E, accoppiata dunque communemente la D
E
, ſarà A E uguale a B D: aggiungaſi all' A e la A G, che le ſia egua­
le
, & ad E B la B F che ſimilmente le ſia eguale.
ſarà di tutta la G F,
il
ponto mezzano D, & della G E, il ponto mezzano A, & della E
F
, il ponto mezzano B.
applicata dunque a tutta la G F, una grauez­
za
che ſia uguale a C, ſarà di detta grauezza il ponto di momento in D
& ſarà equiualente nella ſua operatione alla grauezza C, & di eſſa
la
parte applicata a G E ha il ſuo momento in A, c la parte applica­
ta
ad E ha il ſuo momento in B.
dunque della grauezza applicata
la
potenza A, ne ſoſtentarà la portione applicata a G E: e la potenza
B
, la portione applicata ad E F.
Ma G E ad E F, ha la ragione che
l
'interuallo B D, a D A che è reciproca.
dunque le potenze ſoſtenta­
no
le portioni de'peſi proportionali, reciprocamente pigliate con l'inter
ualli
.
ilche ſi hauea da moſtrare.
1
PROPOSITIONE.
III
.
Se il ſottoleua ſia fuori della grauezza, e della poſ­
ſanza
, ſarà la ragion della poſſanza alla grauezza l'iſteſ
ſa
, che dell'interualli da eſse al ſottoleua reciprocamen­
te
pigliati
22[Figure 22]
Dimoſtratione.
Sia la leua A B il ſotto leua A, la grauezza C, il ſuo momento in
D
, la poſſanza che ſoſtiene in B: dico che la poſſanza alla grauezza
ha
la ragione, che D A ad A B, che è la ragion delle diſtanze piglia­
te
dal ſottoleua reciprocamente: ſi moſtra: perche il peſo C, e ſoſten­
tato
dalla leua B A, e la leua è ſoſtentata in due ponti B & A.
dunque
il
peſo è ſoſtentato dalle potenze in B & A compartitamente,
la
poſſanza B ſoſtenta tal portion di peſo, qual'è la diſtanza A D di A
B
, & A, tal portione qual'è D B, di B A, e perche la poſſanza ſo­
ſtenente
è uguale al peſo che ſoſtiene, ſono ambe le poſſanze B & A
giuntamente
pigliate uguali al peſo E; e la portione ſoſtentata da B:
al
tutto harrà quella ragione che la portion della leua D A a tutta
la
leua A B.
qual è l'iſteſſa che della diſtanza della grauezza, alla di­
ſtanza
della potenza.
ſi ha dunque l'intento.
1
PROPOSITIONE.
IV
.
Se vna grauezza ſia con vna leua ſoſtenuta da due
ponti
; & accreſciuta la leua dall altra parte ſi appenda
grauezza
equiponderante, & ſi traſmuti in ſtatera: ſo­
itentarà
il ſoſtenimento in tal commutatione peſo mag
giore
, quale al peſo di prima ſoſtenuto, ha ragione com
poſta
della ragione delle portioni di tutta la linea accre
ſciuta
communicanti, alle portioni interuallate: fat­
te
le due diuiſioni al ponto del ſottoleua, & al ponto
del
primo momento.
23[Figure 23]
Dimoſtratione.
Sia la leua A B, il ſottoleua in A: la grauezza ſoſtenuta in C, la
poſſanza
che'l ſoſtiene in B.
& allungata la B A in vn D, appenda­
ſi
in D, vna grauezza che ſoſtenti la grauezza C.
dico che in queſta
commutatione
il ſottoleua A ſoſtenti peſo maggiore, & che il peſo
ſoſtenuto
in detta commutatione, al peſo ſoſtenuto di prima, ha la ra­
gion
compoſta delle D C, A D, parti communicanti, alle D A, a C
B
, parti interuallate.
ſi moſtra: perche la parte del peſo ſoſtenuto da
A
, a tutto il peſo C, ha la ragione, che B C a B A: &.
il peſo C, ad
ambi
li peſi C & D, ha la ragione che D A a D C, ma la ragione del­
1la portione ſoſtenuta da A, alla grauezza C, & di C, ad ambe CD, ſot
trattone
il termine mezzano, compongono la ragione della portione ſoſte
nuta
da A, ad ambe le C D, & la ragione di B C a BA, & di D A a D
C
, fanno la ragione compoſta delle parti communicanti alle interuallate.

Haſſi dunque l'intento: che'l peſo di prima ſoſtenuto, al peſo ſoſtenuto
dopo
la commutatione, ha la ragion compoſta delle parti interuallate alle
communicanti
.
Ilche ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE.
V
.
Date nell' eſtremità del vette due poſsanze c'habbia­
no
qualſiuoglia ragione tra di loro; e dato vn peſo, a det­
te
poſſanze giuntamente pigliate vguale, ritrouare il
ponto
del vette, onde il dato peſo ſoſpeſo, ſia da det
te
poſſanze ſoſtenuto.
24[Figure 24]
Dimoſtratione.
Sia il vette AB: le poſſanze nelli ponti A e B, c'habbiano tradi lo­
ro
qualſiuoglia ragione: & il peſo ad ambe poſſanze giuntamente pi­
gliate
vguale ſia C: ſi cerca il ponto, onde detto peſo ſia da dette poßan
ze
ſoſtenuto.
per il che dico: che ſe in quella ragione, c' ha la poſſan­
1za B, ſi diuida la vette AB in D, e ſia come la poſſanza A alla B: così,
la
portione di vette B D a D A: dico che poſto il peſo C, in D: ſarà,
ſoſtenuto
da dette poſſanze: percioche grauando il peſo nelli ponti B: &
A
, che ſoſtentano compartitamente, ſecondo la ragion di BD a DA:
& hauendo la portion che graua in A, alla portion che graua in B, la
ragion
che B D a D A: qual'è l'iſteſſa che della poſſanza A alla poſſanza
B
: dunque la portione che graua in, A alla portione che graua in B,
e
come la poſſanza A, alla B: e permutando la portion che graua in A, a
la
poſſanza A, ſarà come la portione che graua in B alla poſſanza B,
e
componendo li antecedenti, tutto il peſo C, ad ambe le poſſanze giun
te
, harrà l'iſteſſa ragione che vna advna: ma il peſo tutto C, è vgua­
le
ad ambe le poſſanze giuntamente pigliate: dunque diuiſamente le
portioni
, ciaſcuna alla poſſanza oue graua, ſarà vguale: e percio ſa­
del peſo ſoſtenuto, la portione che graua in A, vguale alla poſſanza
in
A: e la portione che graua in B, vguale alla pòſſanza in B: e percio
le
poſſanze ſoſtentaranno il detto peſo nel ponto D.
Il che ſi hauea da
moſtrare
,
Appendice.
Et è manifeſto che in ogni altro ponto del detto vet
te
, il peſo non ſarà ſoſtenuto, ma aggrauerà più l'vna ò
l
'altra poſſanza, verſo oue ſarà portato.
PROPOSITIONE.
VI
.
Se una leua ſia inalzata, o baſſata ſotto l'orizonte:
& da un ponto fuori di eſſa, ſi tireranno due perpendi­
colari
, l'vna ad eſſa leua, e l'altra all'orizonte: faran
no
le due perpendicolari angolo tra di loro, vguale all'
angolo
della leua con l'orizonte.
125[Figure 25]
Dimoſtratione.
Sia la linea orizontale A B, la leua ſopra di eſſa inalzata o deſpreſ­
ſa
A C.
il ponto fuori della leua E: da cui ſi tirino due perpendicolari
l
'vna alla leua DE, l'altra all'orizonte D F, che ſeghi la leua in F, &
la
linea orizontale in G.
dico che l'angolo fatto dalle due D E, D F
ſia
vguale all'angolo fatto, dalle due A B, A C: ſi moſtra: percioche
le
due A C, D G, ſi ſegano nel ponto F, ſaranno l'angoli A F G, et D
F
E, d'incontro vguali: e gli angoli ad E & G ſono retti: dunque il tri­
angolo
D F E, è equiangolo al triangolo A F G, e l'angolo F D E,
guale
a l'angolo F A G.
Il che ſi hauea da mòſtrare.
Appendice,
Et è manifeſto che eſſendo detto ponto di ſopra la li
nea
della leua inalzata, e di ſotto della leua baſſata; ſe­
cherà
detta linea in ponto più dalla poſſanza lontano.

e per contrario pigliandoſi detto ponto, o ſotto dell'alza­
, o ſopra della baſſata, ſegherà in ponti più à detta pos­
ſanza
vicini.
1
PROPOSITIONE.
VII
.
Se'l centro del peſo attaccato ad eſſa leua ſia ſopra
della
leua, inalzata la leua, la poſſanza ſoſtentarà minor
peſo
.
26[Figure 26]
Dimoſtratione.
Sia la leua A B, a cui ſia attaccata vna grauezza, il cui centro ſia
C
: & intendaſi detta leua in ſito dall'orizonte eleuato: dico che la po­
tenza
B, ſoſtenta del peſo della grauezza minor portione, che nel ſito
orizontale
.
ſi moſtra: tirinſi dal ponto C linee, l'vna perpendicolare
alla
leua che ſia C D, & l'altra perpendicolare all'orizonte, che
ſia
C E, che ſeghi la leua nel ponto E: è manifeſto che'l detto ponto
ſarà
più diſcoſto dalla poſſanza, e più vicino al ponto del ſottoleua.
ſe
dunque
per lo ponto C, ſi tiri la linea G C F, parallela all'orizonte, &
per
li ponti B & A, le linee B F, A G, perpendicolari all'orizonte è mani
feſto
, che l'iſteſſo effetto fa la poſſanza in F che ſe fuſſe in B, e lo ſoſtegno
in
A l'iſteſſo che ſe fuſſe in C: percioche ciaſcun momento opera ſecon
da
la ſua perpendicolare: perche dunque poſta la poſſanza in F, e lo ſo­
1ſtegno in G, la poſſanza F, ſoſtiene tal portione di tutto il peſo, qual
portione
è G C, di G F: e qual'è G C, di tutta G F, tal'è A E di tutta
A
B, perche le A G, C E, B F, ſono parallele: ſoſtenta dunque la poſ­
ſanza
B, del peſo tal portione, qual'è A E di tutta A B: ſe dunque
A
E è minor portione di A B, che la A D, dell'iſteſſa A B: la poſſan
za
con la leua inalzata il cui centro del peſo è ſopra, ſoſtenta minor
portione
che nel ſito orizontale.
Il che ſi hauea da moſtrare.
Appendice. I.
E per l'iſteſſo mezzo ſi moſtrerà che quanto più la le
ua
s'inalza, tanto minor peſo ſoſtiene.
Appendice. II.
E che poſto il centro della grauezza ſotto la leua,
quanto
più s'inalzi, magior portione di peſo ſoſtenga.
Appendice. III.
E che nelle leue baſſate ſotto l'orizonte, auuenga a
contrario
.
PROPOSITIONE.
VIII
.
Dato nella leua il ponto di momento di una grauez­
za
, e data qualſivoglia ragione di poſſanza a grauez­
za
, ritrouar nella leua il ponto, oue la data poſſanza ſo
ſtenga
la data grauezza.
127[Figure 27]
Dimoſtratione.
Sia nella leua A B, il ponto del ſottoleua in A: il ponto di momen­
to
della data grauezza in C.
et la ragion della poſſanza data alla grauez
za
, come di E a D: ſi cerca nella leua il ponto, oue poſta la data poſ­
ſanza
ſoſtenga la data grauezza.
per queſto: facciaſi come E a D, così
A
C ad A F: & intendaſi la poſſanza in F.
dico che detta poſſanza in
F
ſoſtiene la grauezza in C.
ſi moſtra: percioche eſſendo la ragion del­
la
poſſanza alla grauezza come E a D, e la ragion dell'interuallo del
la
grauezza A C, all'interuallo della poſſanza A F, l'iſteſſa reciproca
mente
: ſoſtentarà dunque la data poſſanza in F, la grauezza in C.
Il
che
ſi cercaua.
Appendice.
Et è manifeſto che in qual ſi uoglia altro ponto oltre
del
termine del ſoſtenimento, la data poſſanza mouerà
la
data grauezza: e tanto più facilmente quanto più ſi
ſcoſtarà
.
28[Figure 28]
1
RAGGI NELL
ASSE
.
SVPPOSITIONE.
Svpponiamo, in vno iſteſſo aſſe, due rag
gi
c'habbiano nelli ſuoi ſtremi li centri de peſi.
E detti raggi, o in vna pianezza, e che non facciano
angolo
, o in due, e che facciano angolo.
POSITIONE.
Pigliamo, il momento di ciaſcun peſo, ſecondo il pon
to
, oue la perpendicolare del momento taglia la linea
orizontale
, che paſſa per l'aſſe.
29[Figure 29]
PROPOSITIONE.
I
.
Delle grauezze poſte in raggi che non fanno tra di
loro
angolo, in qualunque ſito poſte, li momenti tra di
loro
hanno l'iſteſſa ragione.
Dimoſtratione.
Sial'aſſe A, a cui ſiano affiſſi li raggi A B, A C, quali s'intenda­
130[Figure 30]
no eſſere nel ſito orizontale, & mouaſi dal detto ſito, che il B uen
ga
in D, & il C venga in E: dico che li momenti delle grauezze in det
ti
raggi quantunque moſſi di ſito, ſiano nell'iſteſſa ragione tra di loro.

ſi moſtra: tiriſi per D la perpendicolare D F & per E la perpendicola
re
E G; perche dunque F A ad A G, ha la ragione che D A ad A E,
perciò
che ſono D F, E G, parallele: ma come D A ad A E, così B A ad
A
C: perche ſono l'iſteſſi raggi, come dunque B A ad A C, così F A
ad
A G: e perche la ragion delli momenti e compoſta della ragion delle
grauezze
, e della ragion delle diſtanze dal centro: ma la ragione delle
grauezze
è l'iſteſſa: e la ragione delle diſtanze è l'iſteſſa: dunque la ragion
di
ambe compoſte, è anco l'iſteſſa.
Il che ſi hauea da moſtrare.
1
PROPOSITIONE.
II
.
Date qual ſi uoglia due grauezze, nelli raggi che fac­
ciano
angolo dato, ritrouar nelle loro circolationi, pon­
ti
oue facciano equipondio.
31[Figure 31]
Dimoſtratione.
Sia l'aſſe A: li raggi che facciano angolo dato A C, B A: & intendaſi nel­
li
ponti B e C, eſſer li centri delle grauezze: & le circonferenze che det­
ti
ponti girando attorno fanno, ſiano E B, C F: ſi cercano in dette cir­
1conferenze li ponti, oue eſſendo dette grauezze, facciano equipondio.
Diuidaſi la B C interuallo de centri, ſiche qual ragione ha la grauezza,
B
, alla C, tal habbia la linea C D alla, D B: e tiriſi A D: e tirata
per
A, la A E B perpendicolare all'Orizonte, facciaſi all'angolo D A
B
, vguale lo E A G: & allo D A C, vguale E A H: dico che'l ponto
G
, è oue portato il B, & H, oue portato il C, fanno equipondio.
E prima
che
portato il B in G, venga il C in H, è manifeſto: percioche l'ango
B
A C è vguale al G A H: e per l'iſteſſa ragione, è manifeſto che nell'
iſteſſo
tempo il ponto D, ſia nella A E.
ma il ponto D è il centro commu­
ne
di peſo di dette due grauezze.
E dunque il centro commune nel
la
perpendicolare del ſoſtenimento: e perciò le grauezze ſtanno.
Jl che
ſi
cercaua.
Appendice. I.
Et è manifeſto che nelli due ponti, oppoſti alli ritroua
ti
, facciano equipondio: & non altroue: percioche in
gni
altra poſitura oltre di dette due, il centro commune
e
fuori del perpendicolo.
Appendice. II.
Et è manifeſto che nell'arco ſotto il ponto dell'equi
pondio
la grauezza ha momento maggiore: e nell'arco
ſopra
il ponto dell'equipondio ha momento minore.
PROPOSITIONE.
I
.
Dàte qual ſi uoglia due grauezze nelli dati raggi, che
fanno
dato angolo: ritrouar nelle loro circolationi, pon­
1ti oue il momento dell'uno, al momento dell'altro habbia
qual
ſi voglia data ragione.
32[Figure 32]
Dimoſtratione.
Siano le date grauezze A & B: li raggi AC, BC, fiſſi nell'aſſe C:
che
facciano dato angolo: e la circolation di A ſia, AD: di B ſia B E.
e
la
data qualſiuoglia ragione ſia di F a G: ſi cercano nella circolatione DA
e
nella BE, ponti oue habbian li momenti di A e B, ragion di F a G.
In­
tendaſi
nella ragion di A a B, la quantità F ad H.
e nella reſtante ra­
gione
di H a G, ſi diuida A B in L.
& all'angolo L C A facciaſi vgua­
1le il D C M, & allo L C B eguale il DCN: èmanifeſto, che portato A in
M
: B verrà in N.
& il ponto L nella perpendicolare C D. e ſe per il
ponto
C ſi tiri la P C Q parallela all'Orizonte: e dalli ponti M & N ſi
tirino
a queſta, perpendicolari le MQ NP: ſarà il momento della
grauezza
in M, al momento della grauezza in N di ragion compo
ſta
della grauezza A alla grauezza B, e della distanza Q C, alla CP,
che
è l'iſteſſa che di A L ad L B.percioche queſta è l'iſteſſa che di M O ad
O
N: cioè della compoſta delle ragioni di F ad H, e di H a G: ciò è di F a
G
.
harranno dunque li momenti di A & B, mentre ſiano poſti nelli ponti
M
& N la ragion data di F a G.
Il che ſi cercaua.
Appendice.
Et è manifeſto che prodotte le linee del centro nelli
ponti
oppoſti delle dette circonferenze, hauranno iui li
momenti
delle date grauezze l'iſteſſa ragione: e non
altroue
.
33[Figure 33]
1
MOMENTI
CENTRALI
E qvanto delli momenti paralleli habbiamo
moſtrato
, tutto ſi adatterà anco alli momenti con­
correnti
à centro: ſe in vece di linee dritte conſideria­
mo
le circolari d'intorno il centro oue li momenti con­
corrono
: & in dette circolari ſi faccia l'iſteſſa partitione:
e
ſe in vece delli corpi terminati, da ſuperficie parallele,
s
'intendano altri corpi terminati, parte da ſuperficie sfe
riche
c'habbiano detto centro: parte da ſuperficie pia
ne
che paſſino per eſſo.
34[Figure 34]
1
ROTE VET­
TIVE
.
SVPPOSITIONE.
Svpponiamo vna, o più rote congiogate,
muouerſi
per piano, che ſia, o di poſitura orizontale,
o
inchinata.
DEFINITION.
I
.
Cogiogation ſemplice, diciamo delle rote, che ſono
di vn'iſteſſo aſſe.
I.
Molteplice, delle rote che ſono in più aſſi.
III.
Portioni terminate dal ſoſtenimento diciamo nel cir
colo
, le fatte dalla linea perpendicolare per lo ponto del
contatto
, all'orizonte: e nel cilindro, dalla ſuperficie pia
na
per la linea del contatto, perpendicolare ſimilmente
all
'orizonte.
1
POSITIONE.
I
.
Poniamo ogni forza, o trattiua, o pulſiua, giunger mo
mento
uerſo quella parte, oue tira, o ſpinge.
II.
E ſe'l centro del peſo ſia nell'iſteſſa linea dell'appendi
mento
, o ſoſtenimento: che la grauezza non habbia mo
mento
, ne uerſo l'vna, ne uerſo l'altra parte.
35[Figure 35]
PROPOSITIONE.
I
.
Della rota vettiua, che ſi moue ſopra di vn piano ori­
zontale
, il centro del peſo ſempre è nella perpendicola­
re
del ſoſtenimento.
36[Figure 36]
1
Dimoſtratione.
Sia la linea Orizontale A B: il circolo che rappreſenta la rota, CD:
il
ponto, oue detta rota tocca il piano C: da cui ſi cacci ad angoli ret­
ti
la linea C D, è manifeſto che detta linea, è la perpendicolare del ſoſte
nimento
: & perquelche nelli libri Giometrici ſi moſtra: che paſſa per il
centro
del circolo, che è il centro della rota e grauezza: perilche diui­
de
il circolo il parti vguali, & equeponderanti: è dunque il centro
del
peſo nella perpendicolare del ſoſtenimento.
Il che ſi hauea da
moſtrare
,
Appendice. I.
Et il ſimile ſi moſtra, nelle ſemplici rote congiogate,
ſopra
l'aſſe de quali, poſi la grauezza.
Appendice, II.
Et è manifeſto nelle rote, l'aſſe de quali poſi la
grauezza
: che nel piano orizontale, non habbian momen­
to
ne verſo l'vna, ne verſo l'altra parte.
Appendice. III.
E che perciò qual ſi voglia poſſanza, le porterà così
nell
'vna, come nell'altra parte,
1
PROPOSITIONE.
II
.
Nella rota che ſi porta per piano inchinato, il centro
del
peſo, è fuori della perpendicolare del ſoſtenimento.

et il momento della rota appoggiata al piano, al momen­
to
della rota ſoſpeſa, la ha ragione, che l'ecceſſo delle
portioni
del circolo, al circolo tutto.
37[Figure 37]
1
Dimoſtratione.
Sia la linea che rappreſenta il piano orizontale A B: la linea del pia
no
inchinato A C: il circolo della rota D E FG: il toccamento D: e dal
ponto
D, tiriſi perpendicolare all'orizonte B D F: è manifeſto che detta
linea
, ſia la perpendicolare del ſoſtenimento: dico che'l centro del peſo
è
fuori di detta linea.
Si moſtra: perche del triangolo D B A: l'angolo,
E
, che fa la perpendicolare con l'orizonte, è retto: reſta l'angolo B D A,
a
cuto: e perciò la portione D G F, e maggiore del ſemicircolo; & in eſ
ſa
ſarà il centro del circolo, che è anco centro di peſo.
è dunque il cen­
tro
del peſo fuori della linea del ſoſtenimento.
De ſcriuaſi alla D E, la por
tione
di circolo D H F, ſimile a D E F; ſaranno dette portioni vgua­
li
, e faranno equipondio.
reſta dunque la figura lunare ſenza equi
pondio
: & il momento della rota appoggiata ſarà meno che della ro
ta
ſoſpeſa, ſecondo la ragione della figura lunare a tutto il circolo: cio è
ſecondo
la ragione dell'ecceſſo delle portioni, al circolo tutto.
Il che
ſi
hauea da moſtrare.
Appendice. I.
E l'iſteſſo che si è moſtrato nella rota c'ha grauezza;
si
moſtra nelle rote al cui aſſe appoggi altro peſo.
Percio che ſe in vece del peſo appoggiato all'aſſe, intendiamo darſi
l
'iſteſſo peſo alle rote: eſſendo peſi vguali con loro centri nell'iſteſſe li­
nee
, & la linea del ſoſtenimento l'iſteſſa, harranno li peſi l'iſteſſi momenti
Appendice, II.
Et è manifeſto che detta rota correrà verſo la parte
del
piano inferiore.
Percioche tirata dal centro I, la IG K perpendicolare del momento
tutto
ſin che s'incontri col piano per oue camina: ſarà il ponto G della cir
1conferenza diſcoſto dal ponto K del piano per oue camina la rota: e tanto
maggiormente il ponto oue s'incontra la perpendicolare del centro di peſo del
la
figura lunare: la cui diſtanza dalla linea del ſoſtenimento, è maggior che
la
diſtanza del centro del circolo, ſecondo la ragion di tutto il circolo al
la
figura lunare.
PROPOSITIONE.
III
.
Se vn peſo ſia portato da due congiogationi di rote,
ſarà
il peſo ſoſtenuto dalli due aſſi compartitamente, ſe­
condo
la ragione delle diſtanze del momento da gli aſſi,
reciprocamente
.
38[Figure 38]
Dimoſtratione.
Siano le due congiogationi di rote rappreſentate con li due circoli,
de
quali gli centri ſono A e B ponti, che rappreſentano li due aſſi: e dal
ponto
A al B, tiriſi la A B.
& intendaſi il centro del peſo tutto appo
giato
a detti due aſſi hauere il momento nel ponto C della detta linea.
1Dico che'l detto peſo è ſoſtenuto da detti aſſi compartitamente, ſecondo
la
ragione delle BC, AC: cioè che di tutto il peſo l'aſſe A.
ne ſoſten­
terà
tal portione qual'è BC di B A, e B tale qual'è AC di AB, Si mo
ſtra
intendaſi prolongata la AB nell'vna e l'altra banda, farſi ad AC
vguale
la BD: & alla BC, vguale la AE: ſaranno le EC, DC vguali:
e
di nuouo fatto alla AC uguale la AE, ſaranno le DB, BF, e le AE
AF
, vguali: e percio ſe alla linea DE, s'intenda fatta application di
corpo
: il momento di tutto ſarà nel ponto C.
di cui il detto aſſe A ne
ſoſtentarà
la portione applicata ad EF: e l'aſſe B la portione applicata
a
DF, la ragion de quali è l'iſteſſa: che di BC ad AC: ma del corpo ap
plicato
il centro del peſo è l'iſteſſo, dall'iſteſſi ponti ſoſtenuto.
ſoſtengono
dunque
gli aſſi il peſo compartitamente ſecondo la ragion di BC a
A
.
Il che ſi hauea da mostrare.
PROPOSITIONE.
IIII
.
Se'l peſo sia portato da due congiongationi di rote per
piano
inchinato: ſoſtenntarà l'aſſe delle rote inferiori di
detto
peſo, maggior portione che ſe fuſſe nel piano ori
zontale
.
Dimoſtratione.
Sia la linea del piano orizontale AB: del piano inchinato AC: li
centri
de circoli delle rote D, & E: il centro della grauezza che
gli
aſſi di dette rote appoggia F: Dico che di detta grauezza, dall'aſſe
D
, ne ſarà ſostentata maggior portione: e dall'aſſe E, minore, che ſe
portata
fuſſe per piano Orizontale.
Si moſtra: tiriſi da F perpendico
lare
alla DE, che ſia FG: e perpendicolare all'orizonte che ſia FH: ſa
il ponto G, il ponto del momento nel ſito orizontale.
& H, nell'in
chinato
: e perche EH, è maggior portione di ED: che EG, e DH,
1minore che DG: ſoſtentarà la rota inferiore ſecondo la ragione di EH,
ad
ED; e la ſuperiore ſecondo la ragione di DH ad ED: ſoſtenta dunque
la
rota inferiore, maggior portione di peſo: e la ſuperiore minor porti
one
, che ſe nel ſito orizontale fuſſero.
Il che ſi hauea da moſtrare.
39[Figure 39]
PROPOSITIONE.
V
.
Data la rota che affondi in concauita ſotto il piano orizon
1tale: e data qual si uoglia grauezza: ritrouare in vn rag
gio
la diſtanza oltre di cui detta grauezza appeſa, ſol­
leui
detta rota.
40[Figure 40]
Dimostratione.
Sia la linea del piano orizontale ABCD: la concauità in eſſa BE
C
: la rota che affondi BCF: la grauezza data G.
ſi cerca in vn raggio
della
rota, ponto oltre di cui ſoſpeſa la G, ſolleui detta rota.
Sia il cen­
tro
H: la linea del raggio prodotto HFI: qual ſia parallela all'ori­
zonte
: e dal ponto C, ſi tiri la CK perpendicolare che affronti la HF, in K:
e
la ragion c'ha la grauezza G al peſo della rota, habbia HK a KI: è
manifeſto
perche KC, è perpendicolare del ſoſtenimento, che dal ponto I
la
grauezza G, fa equipondio alla rota.
e che da ogni ponto oltre, la ſol
leui
, il che ſi cerca un.
1
TAGLIA.
SVPPOSITIONE.
Svpponiamo la taglia c'habbia in ſe una, o più
girelle
, o sia in vno o più ordini.
Et delle taglie, ſta
bile
diciamo, il cui collo sia legato ad vn termine: mo­
bile
il cui collo sia legato al peſo.
Et altrimente mobile la
guidata
da vna potenza, e che ad vn capo di eſſa ſia attac
cato
il peſo.
In oltre ſupponiamo della corda auuolta il
capo
andare, o alla taglia, o ad'vn termine fiſſo, o a poſ­
ſanza
, ò a peſo.
POSITIONE
I
.
Poniamo della girella a cui sia auuolta corda data
a
pesi, & a poſſanze, mentre detta girella non volta il mo
mento
de capi eſſere vguale.
II.
Ma ſe la girella volta, il momento di quella corda eſ­
ſer
maggiore, verſo di cui volta.
III.
E poniamo nelle girelle, di poſſanze e peſi vguali,
li
momenti eſſere vguali.
1
PROPOSITIONE.
I
.
Se delli due capi della girella, l'vna ſoſtenti peſo, l'al
tro
ſia dato a poſſanza: la poſſanza del capo ſarà di mo
mento
eguale al peſo.
e la poſſanza della taglia ſoſtenta
il doppio.
Dimoſtratione.
Sia la taglia AB: li capi della fune auuolta
41[Figure 41]
A C, B D: dequali A C, ſoſtenti il peſo C: e B
D
, ſia dato alla poſſanza in D: dico che la
poſſanza
in D è di momento eguale al peſo: e
che
la poſſanza in E, ſoſtenta il doppio.
Si
moſtra
: e prima che'l momento di D, ſia
guale
al momento di C.
è manifeſto: perche
ſe
l'vn di loro fuſſe maggiore, la girella volte
rebbe
verſo detto momento: Jl che è contro
il
ſuppoſto.
Dico hora che la poſſanza della
taglia
ſia doppia del peſo: percioche eſſendo
la
poſſanza di D, equiualente al peſo C: ambi
C
e D, ſono il doppio di eſſo C: ma la poſsanza in
E
, in quanto ſoſtiene, è vguale ad ambi: dun­
que
è doppia di vn di loro.
Haſſi dunque il
propoſto
, che la poßanza D, ſia vguale al mo
mento
di C: e che la E, ſoſtenti il doppio di eſſo.
1
PROPOSITIONE.
II
.
Se li due capi di girella mobile, ſiano raccomanda­
ti
a due poſſanze: ſoſtentarà così l'vna, come l'altra poſ
ſanza
, la metà del peſo.
Dimoſtratione.
Sia la taglia A B, a cui ſia attaccato il pe
42[Figure 42]
ſo C: li due capi della corda auuolta alla gi­
rella
A D, B E: le poſſanze in D, et E: dico
che
così l'vna, come l'altra poſſanza ſoſten
ta
la metà del peſo.
ſi moſtra: percioche ſtan­
do
la girella senza voltare, ſecondo il ſup. ſara
di
conſeguenza il momento dell'vn capo
guale
al momento dell'altro: e perciò le poſ
ſanze
anco eguali.
e perche ambe ſoſtenta­
no
il peſo C: e le poſſanze, in quanto ſoſten­
gono
, ſono eguali alli peſi.
ſono dunque am
be
eguali al peſo C: e perciò diuiſamente l'v
na
e l'altra ſarà la metà di detto peſo
al
che ſi hauea da moſtrare.
1
Appendice,
E perciò anco se l'vn capo sia raccomandato ad vn
termine
fiſſo, l'altro a poſſanza: ſoſterrà la poſſanza la
metà
del peſo.
Percioche mutato il termine in un'altra poſſanza: la poſſanza ſuppo
ſta
ſoſterrà l'iſteſſa altra quantità di peſo che prima.
PROPOSITIONE.
III
.
Delle corde, che dalla taglia ſu
periore
, & dalla poſſanza alla ta
43[Figure 43]
glia
inferiore peruengono: ciaſcu
na
ſoſtiene egual parte dipeſo.
Dimoſtratione.
Sia la taglia ſuperiore A B: l'inferiore
C
D: la corda auuolta no tata con l'iſteße let
tere
: e di lei l'vn termine vada a ſoſtenere
la
taglia inferiore in E: l'altro ſia dato al­
la
poſſanza in F.
Dico che ciaſcuna corda
ſoſtiene
egual parte di peſo.
Si moſtra:
perche
ſtando la girella A B, il momento
del
capo B D è eguale al momento del ca­
po
A E: e del capo C F, al capo B D, per
la
girella C D: ſono dunque tutte di momen­
to
eguali: perciò ciaſcuna ſoſtentarà
gual
parte di peſo.
e ſe il capo A E non fuſ
ſe
ligato alla taglia, ma ad altro termine, ſa
rebbe
l'iſteſſo, ma il numero delle corde di
vna
meno.
Il che ſi hauea da moſtrare.
1
PROPOSITIONE.
IIII
.
Se l'vn capo della fune auuolta
44[Figure 44]
a
girelle, ſia raccomandato alla ta
glia
ſuperiore: il peſo ſoſtenuto
è
diſtribuito in parti di numero
pare
.
Dimostratione.
Sia la taglia inferiore e mobile AC B D:
la
ſuperiore E F G H: la fune auuolta nota
ta
con l'isteſſe lettere: il termine del capo C 1,
attaccato
alla taglia ſuperiore, s'intenda eſſe
re
in I: l'altro termine raccomandato alla
poſſanza
s'intenda eſſere o in K del capo B
K
, che vien dalla taglia inferiore, o in L, del
capo
G L, che vien dalla taglia ſuperiore.

Dico che, e nell'vno, e nell'altro modo, il pe
ſo
è diſtribuito in parti di numero pare.

Si moſtra: percioche venendo alla girella
C
D due corde, l'vna da taglia, l'altra da
girella
E F: ſaranno detti capi di momen­
ti
eguali: perche ſi pone la girella non vol
tare
.
ſimilmente perche alla girella A B
vengono
due corde, l'vna dalla girella EF,
che
è la corda E A, l'altra dalla poßanza
K
, che è la corda KB: ſaranno dette corde
di
momenti eguali.
ma la DF, è di momento
eguale
alla A E, e alla B K: ſono dunque
tutte
tra di loro di momento eguale: e
ſono
di numero pare: percioche a cia­
1ſcuna girella ne vengono due. perche dunque il peſo è ſoſtenuto da
dette
corde di momento eguale: perciò, mentre l'vn capo ſia attaccato
alla
taglia ſuperiore, l'altro dato alla poſſanza, il momento del peſo è di
ſtribuito
in parti di numero pare: ne altro auuiene, ſe la poßanza ſia in
L
, nel capo, che viene dalla taglia ſuperiore: percioche il numero del
le
corde, che alla taglia inferiore peruengono è l'iſteſſo.
Appendice. I
Et è manifeſto, che poſta vna girella meno nella ta­
glia
ſuperiore, ſi ſoſterrà dalla poſſanza l'iſteſſo che ſe
fuſſero
le girelle ſuperiori di numero eguale alle in­
feriori
, è che per detta girella aggiunta, si muta ſo
lamente
l'un momento nell'altro di ſpezie contraria.
PROPOSITIONE.
V
.
Se l'vn capo della fune auuolta a girelle, ſia racco­
mandato
alla taglia inferiore: il peſo ſoſtenuto è diſtri
buito
in parti di numero ſpare.
Dimoſtratione.
Sia la taglia ſuperiore e stabile AB, CD: l'inferiore e mobile
F
, G H: la fune auuolta notata con l'iſteſſe lettere: e di eſſa l'vn ter­
mine
I, che è del capo C I, ſia attaccato alla taglia inferiore: et il termi
ne
K, del capo E K, raccomandato alla poſſanza in K: dico che'l peſo è
1diſtribuito in parti dinumero ſpare. Si
45[Figure 45]
moſtra: percioche vengono due capi dalla
girella
C D, alla taglia inferiore, e due
dalla
A B, e ſimilmente da qual ſi voglia
altra
girella: ſono dunque li capi, che dal
le
girelle alla taglia vengono, di numero
pare
.
et euui in oltre il capo della poſſan
za
: ſono dunque tutti di numero ſpare.

e ſono, per quel che ſi è detto nelle prece
denti
, tutte di momento eguale: dunque
il
peſo è diſtribuito in parti di numero
ſpare
.
Jl che ſi hauea da moſtrare.
Appendice. I.
Et è manifeſto, che aggionta
alla
taglia ſuperiore vna girel­
la
, si commuta ſolamente il mo­
mento
della poſſanza, in mo­
mento
di ſpezie contraria.
Appendice. II.
E raccogliamo, che ligato l'vn
capo
alla taglia ſuperiore, puote
ſtar
detta taglia con vna girella
meno
: e ligata all'inferiore con
vna
girella più.
1
PROPOSITIONE.
VI
Se vn capo della taglia ſupe
46[Figure 46]
riore
sia raccomandato ad vn
termine
fiſſo: ſarà il peſo diſtri
buito
in parti di numero pare.
Dimoſtratione.
Sia la taglia ſuperiore A B C D, l'­
inferiore
E F G H: la fune auuolta a gi
relle
notata con l'iſteſſe lettere: di cui
il
capo D I dalla girella C D della taglia
ſuperiore
ſia raccomandato ad I termi
ne
fiſſo: & il capo F K, dalla girella E F,
della
taglia inferiore, raccomandato al
la
poſſanza in K.
Dico che'l peſo è diſtri
buito
in parti di numero pare.
Si mo­
ſtra
: percio che venendo alla taglia infe
riore
le corde ſolo delle girelle, & da cia
ſcuna
girella due corde, quali tutte ſi è
moſtrato
che ſoſtentino egual momento:
ſarà
il peſo diſtribuito in corde di nume
ro
pare, che egualmente ſoſtentano: e
perciò
ſarà diſtribuito in dette parti.
Il
che
ſi hauea da moſtrare.
Correlario. I.
E manifeſto dunque che li
gato
il capo di ſopra alla taglia
1inferiore, il peſo è diſtribuito in parti di numero ſpare,
et
comunque altrimente, in parti di numero pare.
Correlario. II.
Et attaccato il capo di girella inferiore alla taglia ſu
periore
, o à qual si voglia termine fiſſo: che la taglia in
feriore
habbia vna girella più.
PROPOSITIONE.
VII
.
47[Figure 47]
Se'l peſo sia moſſo con ta
glie
, quanto il peſo è moltepli
ce
della poſſanza ſoſtenente,
tanto
lo ſpatio, che detta poſ­
sanza
camina, è molteplice del
lo
ſpatio caminato dal peſo.
Dimostratione.
Sia la girella della taglia ſuperiore
A
B: della inferiore nella prima po­
ſitione
ſia C D: e la poſſanza che ſoſtie
ne
il capo ſia in E: della ſeconda poſi
tione
ſia in G H, e la poſſanza in I.
Di
co
che lo ſpatio caminato dalla taglia
mobile
e peſo, è tal parte dello ſpatio
E
I, qual la poſſanza ſoſtenente in E
è
parte del peſo.
Si moſtra: perche
quante
ſono la corde, che alla taglia
1inferiore peruengono, ſecondo tal numero la poſſanza che ſoſtiene è
parte
del peſo: e perche nel mouimento della taglia ciaſcuna corda
ſi
abbreuia egualmente, portata C D, in H G: le C G, D H parti del
la
corda auuolta, quante ſi ſiano, pigliate inſieme, ſarano di lunghezza
tanto
molteplici dello ſpatio caminato, quanto è il numero delle cor
de
.
ma la corda E A B D C F, è vguale alla I A B H G: dunque tol
tone
di commune la F G H B A E, reſta le E I, eguale alla G C D H:
e
percio E I, ſarà altre tanto molteplice dello ſpatio caminato, quan
to
erano le corde C G, D H.
ciò è il peſo tutto del peſo da vna corda
ſostenuto
.
Il che ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITIONE.
VIII
.
Problema. I.
Data qual si voglia grauezza, e poſſanza: ritroua
re
il minor numero di girelle nella taglia, con quali
la
data poſſanza moua il dato peſo.
Dimoſtratione.
Sia la data grauezza A, la poſſanza B: a cui ſi pigli vn peſo
quiualente
C: e moltiplichiſi C, ſin che la prima volta ecceda la
grauezza
A, il che ſia per il numero D.
ſe dunque D è pare piglin
ſi
nella taglia inferiore altre tante girelle, quante vnità ſono nella
inetà
del numero: è manifeſto che la poſſanza mouerà il peſo con le
date
girelle: ma ſe D ſia ſpare, toltane vnità, piglinſi girelle quan
te
vnità ſono nella metà del reſto, e ligheſi vn delli capi alla taglia:
è
manifesto ſimilmente che mouerà la poſſanza la data grauezza.

Il che ſi cercaua.
1
PROPOSITIONE.
VIII
.
Problema. II.
Data qual ſi voglia velocità, e data la tardità della
poſsanza
: applicar o vna taglia di più girelle, o più ta
glie
di vna girella, ſi che la poſſanza moua il dato pe­
ſo
in velocità magior della data.
Dimoſtratione.
Pigliſi lo ſpatio che nel dato tem­
48[Figure 48]
po camini la poſſanza: e lo ſpatio che
vogliamo
che la coſa camini, e ſi mol
tiplichi
il minore fin che la prima vol
ta
auanzi, e quanto queſto è molte­
plice
, tante corde ſiano nella taglia ſu
periore
, pigliando la metà di girelle ſe
ſia
pare, & ſe ſia ſpare, ligando vn ca
po
ad eſſa taglia ſuperiore.
Ligato dun
que
il peſo ad vn capo, la poſſanza, che
tira
la taglia, tirerà anco il peſo: e ca­
minerà
lo ſpatio moltiplice al moui­
mento
di eſſa poſſanza.
Ma, ſe vo
gliamo
far ciò con piú taglie di vna gi
rella
, radoppiſi lo ſpatio, e di nuouo il
fatto
dal radoppiamento ſi radoppij: e
ciò
ſi torni a fare, si che l'ultimo radop
piamento
auanzi lo ſpatio maggiore.

Se dunque, quante volte ſi è radoppia­
to
, tanto numero ditaglie ſi pigli, si mo
uer
à il peſo ſecondo la ragion del radop
piamento
dello ſpatio, e perciò ſi mo­
uerà
con maggior velocità della data.
1
ROTE MO
TIVE
.
49[Figure 49]
SVPPOSITION.
I
.
Svpponiamo il mouimento di rote in aſſi
che
ſtanno co'l toccamento, communicarſi l'vna
all
'altra il mouimento: e che'l momento della poſſan­
za
ſia per linea che faccia angolo retto co'l raggio di
eſſa
rota: e de momenti altri eſſer concorrenti, altri
contrarij
.
DEFINITION.
I
.
Concorrenti momenti diciamo quelli, che portan­
do
verſo l'iſteſſa parte, ſi accreſcono.
II.
Contrarij quelli, che s'impediſcono portando in
contrario
.
POSITION.
I
.
Poniamo, poſſanze eguali in circonferenze direte
eguali
, hauer momenti eguali.
1
POSITION.
II
.
Et in rote ineguali hauer momento ineguale, ſecon
do
la ragion de ſemidiametri.
III.
E gli momenti contrarij, per quanto ſi annullano, l'
vno
eſſere eguale all'altro.
PROPOSITION.
I
.
Se quante ſi voglia rote, vna per aſſe, ſi tocchino:
e
poſte le poſſanze l'vna nella circonferenza della pri
ma
, e l'altra dell'vltima, ſi rattengano: ſaranno le poſ
ſanze
eguali.
50[Figure 50]
1
Dimostratione.
Siano quante ſi voglia rote ne gli aſſi A, B, C, che ſi tocchino: ciò
è
che la A tocchi la B nel ponto D: e la B tocchila C nel ponto E:
& intendaſi nella circonferenza di A eſſer la potenza F: e nella cir
conferenza
di C la potenza G: che l'una rattenga l'altra.
Dico che
le
potenze ſono eguali.
Si moſtra: percio che la poßanza in F, è dell'­
iſteſſo
momento, che ſe fuſſe in D, dell'iſteſſa rota A: ma il ponto
D
, è ponto commune a due rote: e la poſſanza in D della rota B,
è
quanto fuſſe in E: ſarà dunque la poſſanza in F l'iſteſſo che ſi fuſſe
in
E: perche dunque la poſſanza in F ſi annulla con la poſſanza in G, ſo
no
li loro momenti eguali.
Ma le poſſanze che ſono in un'iſteſſa rota
di
momenti eguali, ſono eguali: dunque la poſſanza in F è uguale alla
poſſanza
in G.
Jl che ſi hauea da moſtrare.
PROPOSITION.
II
.
Delle due rote in vno aſſe la poſſanza, che fa egual
momento
nella rota magiore è di valor minore: e nel
la
minore è di valor maggiore, nella ragione de ſemi
diametri
reciproca.
Dimostratione.
Siano ſu l' aſſe A le rote A B, A C: & intendaſi la poſſanza B,
in
circonferenza della rota maggiore, hauere egual momento alla
poſſanza
C in circonferenza della rota minore.
Dico che la poſſan­
za
B è minore della poſſanza C, ſecondo la ragione di C A ad A B.

Si moſtra: intendaſi nell circonferenza di A C eſſer poſſanza eguale
a
B, che ſia D: ſarà il momento di B al momento di D, nella ragion
151[Figure 51]
della linea dritta B A alla D A: ma il momento di B, è uguale al
momento
di C: dunque il momento di C al momento di D, è come
B
A ad A D.
Se dimque le poſſanze dell'iſteſſa rota ſono tra di loro
nella
ragione delli momenti: ſarà di conſeguenza la poſſanza in D
alla
poſſanza in C, come il ſemidiametro D A, al ſemidiame­
tro
A B, e del diametro tutto a tutto.
Il che ſi hauea da mo­
ſtrare
.
1
PROPOSITION.
III
.
Se le rote, poſte a due in ciaſcun aſſe, ſi tocchino:
e
le poſſanze, poſte l'vna nella prima, l'altra nell'vl­
tima
rota, ſi rattengano: ſarà la ragion dell'vna poſſan
za
all'altra l'iſteſſa, che la ragion compoſta delli ſemi
diametri
, che ſono ſu l'iſteſſo aſſe, pigliate reciproca­
mente
.
Dimoſtratione.
Siano ſu l'aſſe A, le due rote A B, A C: e ſu l'aſſe D, le rote D C
D
F: & intendaſi la rota D C, eſſer toccata dalla A C nel ponto C:
c
l'una poſſanza eſſere in B l'altra in E.
Dico che la poſſanza in B,
52[Figure 52]
alla poſſanza in F ha la ragion compoſta delle ragioni di F D a D C,
1e di C A ad A B, che ſono le ragioni de ſemidiametri reciprocamen
te
pigliati.
Si moſtra: percioche eſſendo il momento in B uguale al
momento
in C, perche ſono in vno iſteſſo aſſe: & il momento in C al
momento
in F, per l'isteſſa ragione: & è la poſſanza in F, alla
poſſanza
in C, come il diametro C D a D F: e la poſſanza in C,
alla
poſſanza in B, co me B A ad A C.
Dunque la poſſanza in F alla
poſſanza
in B, ha la ragion compoſta di C D a D F c di B A ad A C,
che
è la ragion compoſta delle ragioni de diametri reciprocamente
pigliati
.
Jl che ſi hauea da moſtrare.
DEFINITIONE.
Momento della rota diciamo, il momento del pon
to
poſto nella circonferenza di eſſa rota.
PROPOSITION.
IIII
.
Se in vna congiogation di rote ineguali, o in più,
che
la minor dell'vna congiogatione tocchi la mag­
gior
dell'altra, ſi ponga la poſſanza in vna di dette
rote
: ſarà il momento dell'vltima minor rota, maggior
del
momento della prima maggior rota, ſecondo la ra­
gion
compoſta delli diametri.
e la velocità ſarà mino
re
, ſecondo l'iſteſſa ragion de diametri.
Dimoſtratione.
Siano le congiogationi di rote, de quali gli aſsi ſiano A e B: & in­
tendaſi
ſu l'aſſe A eſſer la rota maggiore A C, e la minore A D,
153[Figure 53]
e ſu l' aſſe B, eſſer la maggiore D B, e la minore B E: e ſia il contat
to
della minore di vn'ordine, con la maggiore dell'altro, il ponto D:
e
ſuppongaſi prima la poſſanza porſi nella circonferenza di A C.

Dico che'l momento della rota A D, è maggiore del momento di
A
C, secondo la ragione della linea C A ad A D.
Si moſtra: per
cioche
poſta in D una poſſanza di momento eguale alla poſſanza in C,
ſarà
detta poſſanza in D, maggiore, che la poſſanza in C: ma il mo
mento
della rota, oue è poſta la poſſanza, è uguale ad eſſa poſſan­
za
: ſarà dunque il momento della rota A D maggiore che della rota
A
C ſecondo la ragion de diametri: queſto in una congiogatione
& in più: per che il momento della circonferenza di A D è l'iſteſſo
che
della circonferenza di B D, per lo contatto, che fa communi­
canza
: ma il momento della circonferenza di B E, è di forza
maggiore
che di B D ſecondo la ragione del diametro, B D a B E:
dunque
fatta compoſitione de ragioni il momento della circonferen
za
di B E, è maggiore del momento della circonferenza di C A ſe
condo
la ragion compoſta di B D a B E, e di C A ad A D.
Il che
ſi
hauea da moſtrare.
Dico che la uelocità è minore nella iſteſſa ragione: il che è mani­
1feſto: percioche la velocità delle rote, che nell'iſteſſo tempo finiſcono
il
circuito, è proportionale alle circonferenze di eſſe rote: e le circon
ferenze
ſono di quantità proportionale alli diametri.
Sono dunque le
velocità
delle rote proportionali alli diametri.
Jl che ſi hauea da
moſtrare
.
PROPOSITION.
V
.
Date due poſſanze di momento contrario, l'vna mi
nore
, e l'altra maggiore: e data la ragione dell'vna al­
l
'altra delle due rote congiogate: ritrouar il minor nu­
mero
de congiogationi, ſiche la data poſſanza minore
vinca
la maggiore.
54[Figure 54]
1
Dimostratione.
Siano le date poſſanze di momento contrario A, B: De quali A
ſia
la maggiore, c B la minore.: la ragion delle rote congiogate ſia di
C
a D: ſi cerca il minor numero de congiogationi, ſiche la poſſanza
B
minore vinca la A maggiore.
Piglinſi nella ragione di C a D con
tinuamente
le C, D, E, F: ſiche la C ad F habbia maggior ragione
che
l' A a B: & eguale di numero all'interualli de termini ſi piglino
le
congiogationi di rote G, H, I: e ſiano ſu l'aſſe G, le rote G K, G
L
, ſu l'aſſe H le rote H L, H M: e ſu l'aſſe I le rote M I, I N.
E ma
nifeſto
che'l momento della poſsanza in K, al momento ſuo in N, ha la
ragion
compoſta delle ragioni de ſemidiametri: e perciò poſta la poſ­
ſanza
maggiore A in N: e la minore B in K: ſara il momento della B
in
K, maggiore che'l momento dell' A in N.
Il che ſi hauea da
trouare
.
PROPOSITION.
VI
.
Data qualſivoglia tardità di poſſanza, & qualſivo
glia
velocità: e data la ragion de diametri delle rote con
giogate
: ritrouar vn minimo numero de congiogatio
ni
, ſi che la data poſſanza moua la coſa con velocità
maggiore
della data.
Dimostratione.
Sia la poſſanza tarda A, la veloce B, lo ſpatio caminato da A in
vn
dato tempo ſia C, lo C caminato da B nell'iſteſſo tempo ſia D: la
ragion
de diametri congiogati ſia di E, ad F: biſogna ritrouare il
155[Figure 55]
minimo numero de congiogationi, col quale la tarda A moua con ve
locità
maggior che'l B.
Piglinſi le E, F, G, continuate nella ragion
de
diametri, che la prima volta l'interuallo della prima all'vltima
dico
di G ad E, ſia maggiore che di C a D: e quanti interualli ſono il
E
, F, G: tante congiogationi di rote ſi piglino nella iſteſſa ragione: l'a
ſe
de quali ſiano H, I: e nello aſſe H, la minor rota ſia H K, la maggio
re
H L: e nell'aſſe I la minore I L, la maggiore L M.
il contatto del
l
'vna congiogatione all'altra il ponto L: è manifeſto che la veloci­
del ponto M, alla velocità del ponto K, è compoſta della ragion del
li
diametri M I, ad I L, & H L ad H K: che è l'iſteſſa, che di G ad E:
ma
G ad E, è di maggior interuallo che di D a C.
Dunque, poſta la poſſan
za
tarda in K, la coſa moſſa con la circonferenza M, ſi mouerà con mag
gior
velocità della data.
Il che ſi hauea da trouare.
1
MOMENTI ACQVISTATI.
Poniamo degli momenti, altri eſſer intrinſechi: al
tri
acquiſtati, & altri miſti: & intrinſechi quelli, che
non
da mouimento precedente dipendono: come ſono
gli
mouimenti delle grauezze in giù, e del corpo leggiero
dentro
l'humor più graue in .
Acquiſtati quelli, che ſe­
guono
l'impreſsion fatta da precedente mouimento: come
il
mouimento della coſa lanciata, che ſegue il mouimento
del braccio, o della corda.
Miſti, come il mouimento delle
grauezze
dopo l'hauer dato principio a mouerſi: per il che
veggiamo
li peſi di vicino laſciati, mouerſi con minor mo­
mento
, che laſciati di lontano: e molte coſe portate dalla
propria
grauezza nell'aria penetrar ſotto l'accqua, con­
tro
di quel che porta l'intrinſeco momento: onde dopo
l
'eſſere affondate da ſe ſteſsi ritornar á galla.
Et il momen­
to
intrinſeco eſſer l'iſteſſo ſempre.
l'acquiſtato, mancando
la
cauſa di ponerſi, e con il tempo, e dall'impedimento che
le
faccia reſiſtenza. CVGNO.
Il cugno percoſſo, conſiderato in vn modo, rappreſenta
un
piano inchinato, che ſi ſpinga ſotto il peſo.
Et altrimen
te
rappreſenta due leue, che nelle loro ſtremità, facciano
l
'vna all'altra ſottoleua, & habbiano il peſo tra la poſſanza,
e
'l ſottoleua.
Et altrimente rappreſenta leua nel cui ſtremo
ſia
il peſo, & il ſottoleua tramezzo. VITE E CHIOCCIA.
La vite, o chioccia rappreſenta vno o più piani auuolti
ad
vn fuſello.
Sono e maſchia, e femina: de quali vna ſtan­
do
ferma, l'altra che gira ſoſtiene il peſo.
acquiſta dunque for
za
, ſecondo la detta inchinazione, e ſecondo la lunghezza del
raggio
che ſe le accompagna.
Vite perpetua diciamo vn
sympano
con denti a vite, che girando tocchi rota dentata.

Per il che accreſce la forza, e per la proprieta della vite,
e
della congiogatione delle rote.
IL FINE.