Cataneo, Girolamo, Auuertimenti et essamini intorno a quelle cose che richiedono a vn perfetto bombardiero, 1582

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Author: Cataneo, Girolamo
Title: Auuertimenti et essamini intorno a quelle cose che richiedono a vn perfetto bombardiero
Date: 1582

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1
AVVERTIMENTI,
ET
ESSAMINIINTORNO A QVELLE COSE,
CHE
RICHIEDONO A VN PERFETTO
BOMBARDIERO
,
Coſi circa all'artiglieria, come anco a'fuochi
arteficiati
,
DI GIROLAMO CATANEO
NOVARESE
.
Da lui in molti, & diuerſi luoghi ampliati,
& di nuoue figure illuſtrati.
Di nuouo riſtampati, & con ſomma diligenza corretti.
1[Figure 1]
Jn Vinegia, Preſſo Altobello Salicato.
M D LXXXII.
12[Figure 2]
ALL'ILLVSTRISS. SIGNORE,IL S. PAOLO ORSINO,
DIGNISSIMO
GOVERNATORE
DI
VERONA.
3[Figure 3]
DE SIDERANDO io già molto tempo,
Jllustrißimo
Signore, di far nota a V.
Sig
. la molta mia diuotione verſo di lei,
nata
dalle ſingolarißime, & heroiche
ſue
virtù, & non hauendo altro modo
di
adempire queſto mio deſiderio, mi è parſo dedicarle
queſta
mia operetta, intitolata Eſſamine de' Bombar­
dieri
.
Et confidatomi nella ſua humanità, mi perſua­
do
, che non debba eſſere ingrato queſto mio dono, ben
che
picciol ſia, & mal condecente alla grandezza ſua, la
quale
veramente è tanta, che difficil coſa ſarebbe à i più
ſublimi
ingegni, non che al mio, farle honore conueniente;
quì voglio entrar nel campo delle ſue lodi, dir quel­
lo
che à tutto'l mondo è notißimo, & quanto valore ella
habbi
dimostrato in diuerſe impreſe militari, come nella
fattion
di Carino, terra de Turchi, vicino à Zara, onde
ella
in ſegno della vittoria riportò quattro pezzi d'arti-
1glieria Turcheſca; & nella guerra della Mirandola, nel­
la
quale eſſendoſi riparata nella terra di Quarantola, va
loroſamente
ſi difeſe dall'impeto del Marcheſe di Ma­
rignano
, & ſimilmente nella guerra di Corſica, & in
quella
di Siena, & quella di Cales, & altre molte, onde
ſempre
ha riportato nome di valoroſiſsimo Capitano; tal
che
meritamente, & ne gli anni adietro appreſſo del Chri
ſtianiſsimo
Re Arrigo è stata in grandiſsima riputatione,
& hora appreſſo di queſto Sereniſsimo Dominio tien gra
do
honoratiſsimo, eſſendo poſta al gouerno della nobiliſsi­
ma
, & importantiſsima città di Verona.
Queste coſe
hora
da me tocche per traſcorſo meriterebbono, per eſſere
degnamente
trattate & celebrate, la eloquenza d'vno
eccellentiſsimo
Oratore; onde io, come carico mal propor­
tionato
alle mie ſpalle, lo laſcio a chi ſi ſente di poterlo
portare
, & alla buona gratia di V.S. Jllustriſs. molto
mi
raccomando.
Di V.S. IlluſtrißimaHumilißimo ſeruo,
Girolamo Cataneo Nouareſe.
14[Figure 4]
TAVOLA DI QVELLO,CHE SI CONTIENE
IN
QVESTOPERA
De gli Eſamini de Bombardieri, & far fuochi
arteficiati
.
5[Figure 5]
AVertimenti di Bombardieri. acarte 1
Prima eſaminatione, perche ſi addimanda i nomi de'
pezzi
.
3
Seconda eſaminatione del prouare i pezzi. 4
Terza eſaminatione per ſapere quanta poluere a caricare i
pezzi
. 4
Quarta eſaminatione, per ſapere la poluere, che a caricare le
colobrine
, & altri pezzi. 5
Quinta eſaminatione per ſapere il conto della poluere, che por
tano
gli cannoni perieri.
5
Seſta eſaminatione d'vna addimanda fatta da vn Genera'e al
ſuo
Capo de Bombardieri 6
Settima eſaminatione, per ſapere quanto peſa i pezzi, & quan­
te
palle e ogni pezzo, & quanto ſono lunghi i pezzi.
7
Ottaua eſaminatione, per ſapere i pezzi quanto tirano di pon­
to
in bianco, & quanto tira alla ſua maſsima eleuatione.

a
carte 8
Nona eſaminatione del far le cazze de cannoni d'ogni ſorte. 8
Decima eſaminatione, per fare li ſcopatori, ouero nettatori. 11
Il modo, come ſi debba gouernare il Bombardiero per ma­
re
.
1
A ſapere l'operatione che fa il ſalnitro, il ſolfo, & il carbone,
nella
poluere.
20
Modo da far ſalnitro di terra. 20
Modi di far il ſalnitro di fior di muro, cioè quello che naſce ſo­
pra
i muri 21
Modo di raffinare il ſalnitro a guazzo. 21
Modo di raffinare il ſalnitro a ſecco. 22
Modo di far poluere großa, cioè d' artiglieria. 22
Modo di far la poluere d'archibugio. 22
Modo di far la poluere di ſchioppo. 22
Modo di far la poluere, che mai non ſi guaſta per vecchiezza,
ancora ſi diminuiſce.
23
Modo di racconciare poluere guaſta per la uecchiezza, ouero
per
humidità, e per altro difetto.
23
Modo di racconciare poluere groſſa d'artiglieria, & ridurla
a
poluere d'arcibugio.
23
Modo di conoſcere la poluere di più ſorti, per prattica, cioè a
uederla
, & toccarla perragione.
24
Modo di fare diuerſe ſorti di fuochi artificiati, appartinenti
ad
ogni Bombardiero, & altre perſone di qualità.
24
Modo di fare vna pignatta piena di fuoco arteficiato. 24
Modo di fare le trombe. 25
Modo di fare mistura di tromba, & l'ordine, che ſi tiene nel
caricarla
.
25
A fare miſtura lenta per le trombe. 26
Altro modo di fare miſtura per caricare le ſudette trombe. 26
Altra ſorte di miſtura di trombe. 27
Modo di fare palle con vna mistura, che quando ſaranno acceſe,
non
ſi potranno ammorciare, ſe non con orina, & cenere.
27
Modo di fare palle, che ſi accenderanno bagnandole con
acqua
.
27
Modo di fare palle di fuoco arteficiato, per tirare con l'arti­
glieria
, & con le mani, lequali tirate oue ſi uoglia ſi attac­
caranno
.
27
1
Modo di fare palle, che arderanno nell'acqua. 27
Modo di fare palle di fuoco da tirare di notte fuora d'vna for­
tezza
, per vedere gli nemici che foſſero venuti ſotto quella a
fare
qualche danno.
27
Altro modo di fare le ſudette palle, che faranno ſplendore. 27
Modo di fare palle di fuoco, lequali arderanno nell'acqua, &
ſi
potranno tirare con l'artiglieria, & con le mani; lequa­
li
non ſi potranno ammorzare ſe non gettandole in fuoco,
ouero
in cenere.
29
Modo di fare dardi di fuoco da ardere in qualunque luogo doue
ſi
tiraranno; & ſi potranno tirare con l'artiglieria, con bale
ſtra
, & ancora con le mani.
29
Modo di fare rocchette, che quando ſarà in aere, mandarà fuora
fiamme
di fuoco, lequali poi al diſcendere pareranno ſtelle, che
caſchino
dal cielo; nella quale maniera ſi compongono anco­
ra
ſchioppetti di carta.
31
Modo di fare compoſitione per fare che le rocchette mandino le
fiamme
.
31
Modo di fare vn fuoco artificiato a termine. 31
Modo di fare miſtura di fuoco, che ſi accenderà con acqua. 32
Diuerſe altri ſorti di fuochi arteſiciati belliſsimi.
fino
in fine. 32
IL EINE.
1
AVVERTIMENTI,
ET
ESSAMINI
INTORNO
A' BOMBARDIERI,
ET
FVOCHI ARTEFICIATI.
COnſiderando, che chi ſi vuole ben ſeruire del li­
bro
delle Fortezze da me compoſto, & dato in
luce
, & di vn'altro di far Battaglie, ch'è il terzo
della
preſente opera, egli è quaſi che neceſſario
intenderſi
di poluere, d'artiglieria, di fuochi arteficiati, &
de
Bombardieri; come coſe, ſenza le quali la militia del tem
po
d'hoggi ſarebbe di niun ualore; ho ridotto in brieui, &
vtiliſſimi
auuertimenti quanto intorno a queſto negotio
per
eſperienza propria, & per auiſo di alcuni eſperti miei
amici
, mi è paruto eſſer biſogno.
Promettendone in breue vn'altro trattato, nel quale di
ſcriueremo
tutto quello, che in queſta materia ſe gli conue­
nirà
, coſi per theorica, come per pratica.
Et prima voglio ricordare al Bombardiero, che egli deb
ba
procurare con ogni ſua forza di farſi amico ogn'vno, &
eſſere
a tutti grato.
Ma perche a queſta arte è molto peri
coloſo
il tener ſtretta domeſticheza con ogni ſorte di per­
ſona
, non deue fidarſi di tutti, che ne potrebbe ſeguire la
morte
, & danno vniuerſale della impreſa.
Biſogna ancora, che ogni Bombardiero ſappia leggere,
ſcriuere
, & hauer buon abbaco, accioche poſſa miſurare
altezze
, profondità, & diſtanze: & che s' intenda di far le lor
polueri
, fuochi arteficiati, ripari, & altre fatte coſe, che
alla
guerra ſpeſſo accadono.
Et che egli habbia gran cuore,
che poſſa ancora farlo ad altrui; ſi debbe fidare, ch'alcu
no
s'approſſimi alla ſua artiglieria, accioche non uenga in­
chiodata
, o fattole qualche altro danno.
Queſto medeſima­
mente
non biſogna che ſia crapulone, & dormiglione; ma
1cheſi gouerni con prudenza, & ſobrietà, accioche l'intel­
letto
non ſia impedito in modo, che per ciò perder ne poſ­
ſa
l'honor proprio, & la vittoria vniuerſale; laquale molte
volte
conſiſte ne Bombardieri, & nelle artiglierie.
Poi perche il fumo del falnitro, & del ſolfo nuoce al ca­
po
, fa di meſtieri, che quando ha d'andare in fattione non
ſia
digiuno, troppo pieno.
Ha da ſapere ancora, che quando andarà in fattione, biſo­
gna
hauer ben mente di ſaluar ſe ſteſſo, & di guardar la ſua
poluere
dal fuoco: Il perche quando ſi vorrà fare vna batte
ria
, deue mettere la poluere in luogo, che a ſe, al ſuo
compagno
poſſa nocere, per cagione che'l vento vi portaſſe
fuoco
; ſopportar che alcuno ſe gli accoſti, acciò non le ſia
dato
fuoco a termine, ouero fattole qualch'altro inganno.
Et ſempre deue hauere il focile, ouero accialino, che dir
ſi
voglia, con vna pietra da fuoco, ſolfarelli, & candele ap­
preſſo
di ſe; si per poter accendere la corda, ò pauero, ò
ſtoppino
, che ſi dica, come per molti altri riſpetti.
Per coſa di molta importanza habbia ancora il ſuo cor­
no
a lato con buon poluerino dentro, per accendere fuoco
a
ſuoi biſogni.
La corda poi ſia di tutta bontà, ben diſpoſta ad accenderſi.
Le
quali coſe biſogna tener ben guardate, & di eſſe poco
ſeruirne
altrui, accioche all'opportunità proprie, con gran
danno
, non manchino.
Habbia appreſſo di ſe vna manaretta, & vn'aſcia per mu­
tar
li ſtili, ouero aſſili, circa a quali le ruote s'auolgono, quan
do
veniſſero al meno: & per fare, & acconciare molti in­
ſtromenti
, che biſognano all'artiglieria.
Quando egli è poi per andare in fattione, deue auuertire
alla
quantità delle palle che hauerà, per ſapere la quantità
de
barili della poluere, che gli farà biſogno: Et conſiderar
bene
, doue ſi hauerà d'andare, & con quanta, & con qual
ſtrada
ſi hauerà da arriuarui, accioche ſi poſſa prouedere di
1opportuna munitione, coſi per l'artiglieria, come per ſe ſteſ
ſo
.
Et ſempre hauere appreſſo di ſe la ſua lancetta col ſuo
ſtoppino
attorno; & che eſſa lancetta habbia i ſuoi ferri,
vno
per cacciarla in terra, l'altro da ferire, ſe biſognaſſe.
Condotta & aſſettata che hauerà l'artiglieria, piglierà
l
'haſta dello ſcouolo, ouero della cazza, & caccieralla nel
pezzo
ſino in fondo, & giù per la lumiera metterà vno ſtile
di
ferro, ò di legno, facendo quella lancia punti nello ſtile;
il
che tutto ſi faccia per veder ſe alcuna coſa foſſe dentro,
che
nel caricarIa impedir la poteſſe.
Poi quando vorrà caricarla, non manchi di hauer ſem­
pre
appreſſo di ſe vn compaſſo per miſurar la longhezza,
& larghezza della canna, accioche ſicuramente poſſa adope
rare
eſſa artiglieria con non le dar troppo poluere, ſi che
vada
à pericolo di romperla, & appreſſo di perder la uita
propria
, ouero in non gliene dar tanta che baſti a far il col
po
, che deſidera di fare.
Queſto medeſimo compaſſo è dibi
ſogno
per miſurar la cazza, & ſapere quanta poluere tiene,
accioche
con ragione adoperar ſi poſſa.
Poi metterà la mano nel barile della poluere, & guarda­
re
s'ella foſſe humida, ouero bagnata: perche quando è hu­
mida
, ſi ſuol quaſi colmar la cazza, & quando è aſciutta, ſi
rade
alla groſſa con la mano, o altra coſa tale.
Gliè ben ve­
ro
, che ſe la foſſe totalmente bagnata, biſogna prouederſe­
ne
della aſciutta.
Trouata che hauerà la poluere a ſuo modo, farà con lo
ſcoppatore
ben netto il pezzo di dentro la canna; perche
ſpeſſe
volte auuiene per non eſſer ben netta eſſa canna, che
mettendoui
dentro la poluere, & calcandoui dietro la pal­
la
, qualche ſcaglia potrebbe attaccarui il fuoco, & ſi diſcari­
caſſi
.
Onde; non tanto il Bombardiero ſarebbe pericoloſo,
come
ancora altri che gli foſſero d'intorno; ouero che per
quella
ſporchezza, ruggine, o altra coſa, reſtarebbe eſſa can­
na
humida, ſi che dattole il fuoco, non haurebbe quella forza
1da ſpingere la ſpalla in modo che poteſſe fare il ſuo propo­
ſto
effetto, che li conuerrebbe.
Poi quando foſſe in fattione, & biſognaſſe caricare il ſuo
pezzo
con preſtezza, & cha fuſſe venuta almanco, ò perdu
ta
la cazza, con lo ſcoppatore allhora gliè biſogno che fac­
cia
dell'acorto Maeſtro; La onde con preſtezz piglierà
vna
picca, ouero una lancia, & da capo li legherà la berretta,
ouero
qualche altro panno, & con quello ſcoperà il pezzo.

Poi
con le mani metterà tanta poluere nel pezzo che col
ſuo
buon giudicio conoſca eſſere a baſtanza; & con quello
ſcopatore
ſpingerà la poluere a ſegno, facendo come ſi
ſuol
dire, di neceſſità virtù; percioche im queſte coſi fatte oc
correnze
quando fuſſe biſogno, faria bene pigliar la propria
carne
, s'ella fuſſe a ciò atta, & farne palla, poluere, & reſto.
Vn'altro ricordo voglio dare per caricare il pezzo, quan­
do
foſſe venuto almeno la cazza; ſi vederà quante palle di
polpere
vanno a caricare il pezzo come moſtra la quinta eſ
ſaminatione
, e poi miſurarà il diametro della bocca della
canna
, e tanti diametri come palle, andaranno a caricare il
ſuo
pezzo; meſſa la poluere nel pezzo al ſuo luogo, pigliarà
vn
'haſta, & la cacciarà fin'a rente alla poluere, & tenerà fer­
mo
, poi ſegnarà l'haſta a rente della bocca del pezzo, poi ve
derà
quanto manca a finire l'anima del pezzo, ſe trouera
che
manca tanti diametri, come palle di poluere che ua a ca
ricare
il pezzo, ſtarà bene, ſe ſarà di più ne ſminuirà, ſe ſara
di
meno, ne aggiongerà; & con queſto ordine ſi mettera la
poluere
con miſura ſenza cazza nel pezzo.
Quando anderà poi in camino con l'artiglieria deue ſem­
pre
procurar di hauere nel carrettone prouiſione per il ſuo
viuere
, di cui ne gli eſtremi biſogni ſi poſſa ſoccorrere.
Et
ſempre
hauera delle manouelle d'auantaggio, cioè ſtanghet­
te
per ſpingere l'artiglieria doue è neceſſario.
Et hauere
diligente
cura, che'l carettone ſia ben conſeruato, come
che
molte volte eſſi carrettoni periſcono per il poco gouer
1no de'Bombardieri. E' di neceſſarijſſima auuertenza an­
cora
, che eſſendo il Bombardiero co'l pezzo giunto per far
impreſa
, egli non tenga molto conto del dormire, del
mangiare
; di maniera, che per queſto abbandoni l'artiglie­
ria
; perche parten do ſi potrebbe intrauenirli di molti diſor­
dini
, come ſarebbe il venirli inchiodato il pezzo, o fattoli
qualche
altro male.
Ouero che repentinamente biſognaſſe
caricare
, o fare altra coſa d'importanza, one egli non ritro­
uando
ſi, qual maggior dishonore, con graue danno dell'im
preſa
ſeguir li potrebbe?
Si che per queſte & altre cagioni
importantiſſime
, di giorno, di notte non ſi deue par­
tire
dal ſuo pezzo, ouero alloggiamento; accio che d'hora
in
hora ſia apparecchiato il debito ſuo.
Auuertiſca ancora andando in camino, ouero doue egli
foſſe
poſto per far qualche fattione, che al pezzo che gli
ſarà
conſegnato, di dietro nel letto ſi faccia vna caſſetta, oue
ro
ſerraglio di tauole, che eſſo poſſa ſtarui collocato dentro.

Et
queſto è auuedimento di molta utilità; perche quiui ap­
preſſo
alle altre coſe che ſono neceſſarie, potrà collocarſi
dentro
, per ſaluarſi dalle archibugiate, & dall'artiglieria del
nemico
; ſpecialmente quando ſenza ripari in quel luoco ſi
foſſe
accampato.
Ancora ogni Bombardiero deue ſaper per ordine come
ſi
chiamano tutte le ſorti dell'artiglierie, cioè Moſchetti da
libra
una, Falconetti da tre, da ſei, Sacro da dodici, Canno­
ni
da trenta, Cannoni da quaranta, Cannoni da cinquanta,
& coſi di ſorte in ſorte ſcorrendo, come Colubrine, Canno­
ni
perieri, Aſpidi, & altre ſorti d'artiglierie.
Et ſap er per or­
dine
con preſtezza quanta poluere porta ciaſcun pezzo, co
me
di tutte queſte ultime coſe al ſuo luogo diremo.
Anco­
ra
ha da ſapere per ordine, qual ſorte di pezzi ſi tira con pal
la
di piombo; & a che modo ſi la proua ad ogni ſorte di
artiglieria
, & come ſi caricano i pezzi in cameradi; & in che
guiſa
ſi caricano con gli ſcartozzi, & pezzi con uide, & pezzi
1com maſcoli, e coſi d'ogni altra ſorte deue hauer buona pra
tica
, come qui di ſotto poneremo.
Ancora ogni Bombardiero deue ſaper far ſalnitro di ter
reno
, & ſaperlo finare, & raffinare; & deue ſaper fare i car­
boni
, per polueri groſſe, come ancora per le fine.
Et deue
ſaper
fare ogni ſorte di poluere; & quella racconciare quan
do
foſſe guaſta.
Et ſaper quanto ſalnitro poteſſe mancarui;
Et
biſognando, quanto ne douerbbe aggiungere.
Et deue
ancora
conſeruare la monitione, che non ſi guaſti, conoſcen­
do
di quante cotture ella ſia, & di queſta quante ve ne biſo
gni
ſecondo la ſorte delle polueri, che voleſſe fare.
Et ſopra
tutto
auuertire, che nel peſtare, ouero macinare, che egli
faceſſe
, di accommodarſi in luoco, & con ordini, che non vi
ſi
poſſa attaccar fuoco.
Deue ancora ogni Bombardiero ſaper lauorare di legna
me
, per acconciare i letti delle artiglierie, ruote, & altre
fatte
coſe, & biſognando ancora farne de nuoui.
Deue in­
tenderſi
di far baſtioni, di prender la larghezza d'vn fiume,
gettar
ponti per paſſar artiglierie, & eſſerciti; far mine, & com
tramine
, fortificationi, & leuar difeſe al nemico, per eſſere
vincitore
.
Delle quali coſe faremo particolar ragiona­
mento
.
Et per dar notitia di quanto ſi è promeſſo di ſopra, dico,
che
prima ſi ha da ſapere, come ſi è detto, che'l Bombardie
ro
ſappia perche ſi domandino pezzi da una libra, da tre, da
ſei
, da dodici, & coſi ſcorrendo di ſorte in ſorte, di quelli
che
tirano palle di ferro, come di quelli che tirano palle di
pietra
& di bronzo, ouero di piombo.
PRIMA ESSAMINATIONE
de
i nomi.
Et per ſaper perche i pezzi s'addimandino da tre, da ſei,
& ſimilmente i Cannoni da 20. da 30. da 40. da 50. da 60. da
170, da 80, da 90, & da 100. & più libre, queſta è la cagio­
ne
, perche le ſue palle deuono peſar tante libre.
Il me­
deſimo
è delle Colubrine, & de cannoni perieri, & d'altre
ſorti
, i quali da queſti nomi col peſo della palla, ſi cono
ſcono
.
SECONDA ESSAMINATIONE
del
prouare i pezzi.
Saperaſſi adunque, che quando ſi voleſſe prouare qua­
lunque
ſorte di pezzi, tutti ſi haueranno a prouare fuora
de
letti loro, perche prouandoli ſopra queſti, ogni coſa an­
darebbe
in fracaſſo.
Et ancora, eſſendo ſopra i letti ſuoi, non
ſi
potrebbono leuare a quel grado dell'altezza, che fa biſo­
gno
, & che è ordinario a leuarli, quando ſi prouano.
Met­
tanſi
adunque ſopra il terreno, acconciando a quelli ſotto i
ſuoi
ſcagni, di buoni legni groſſi, & eſſi pezzi appoggino
com le cullate a qualche buon muro, o riparo, & tra il muro,
& la cullata del pezzo ſi metta vn buon aſſone, per riſpet­
to
che le cullate non ſi guaſtaſſero nel ribattere che fa il pez­
zo
.
Accomodati che ſaranno eſſi pezzi, piglieraſſi la pal­
la
, la quale deue andar di giuſta empita, & bene aſſettata nel
pezzo
, ſi che non manchi da niuna parte, perche ſe queſta
mancaſſe
da qualche parte, non ſi potrebbe in tutto ueder
la
ſicurezza di eſſo pezzo, trouato che ſi hauerà la palla pro
portionata
, & giuſta, come ſi è detto, ſi dee peſare, & quel tam
to
che peſarà, tanta poluere ſi piglierà per caricare il ſuo cam
none
; auertendo però, che la poluere ſia perfetta, & fatta
con
tutte le coſe che ui entrano ben purgate, & quella ſia
ben
lauorata, & compoſta; la quale, non eſſendo humida, ſi
metterà
nel pezzo, beniſſimo aſſettandola.
Poi ſe ui met­
terà
un bottone di sfilacci, che uada dentro ben ſerrato ap­
preſſo
la ſua palla.
Et coſi con queſt'ordine ſi tirerà tre col­
pi
, col qual modo ſi prouerà ogni ſorte di pezzi.
Ma è da
1notare: cominciando da quelli, che la ſua palla peſi lib ra
una
, ſino a dodici, come eſſi pezzi ſi prouano con palla di
piombo
, & ſe gli tanta poluere quanto peſa eſſa palla.

Et
in fattione ſi caricano con palla di ferro, dandoli ſolamen
te
due terzi di poluere di quello, che peſa la palla di piom­
bo
; che ſarebbe tanta poluere; quanto peſa la ſua palla di fer
ro
.
Et da 12. ſino a 120. ſi prouano con palla di ferro, & a
queſti
ſi tanta poluere, quanto peſa eſſa palla; Et in fat­
tione
ſi danno i due terzi di poluere, quanto peſa la palla di
ferro
.
Eccetto a cannoni perieri, i quali ſi prouano con pal­
la
di pietra; e a quelli ſi di poluere un terzo di quello, che
peſa
la ſua palla; & in fattione il med eſimo.
Et alle Colubri­
ne
in fattione ſi danno i quattro quinti di quello che peſa
la
palla di ferro, & a proua tanto, come peſa eſſa palla.
TERZA ESSAMINATIONE
per
ſapere quanta poluere a cari­
care
i pezzi.
Inumeri che ſono ſopra alle miſure della poluere, cioè
4
, 1. 1.5.1.1. & 6. 1. 1. ſignificano quattro ad aſſo, ad aſſo;
cinque
ad aſſo, ad aſſo; ſei ad aſſo, ad aſſo; cioè ſe al Bombar­
diero
ueniſſe meno una ſorte di poluere, ne poſſa torre di
un
'altra ſorte, o più fina, ouero men fina, in quella medeſi­
ma
proportione della prima.
TABELLE WAR HIER
1
SEGVITANO I CANNONI.
TABELLE WAR HIER
Et quando li foſſe addimandato; che ſi darebbe di polue
re
a tale, & tale pezzo; ſe coſi preſto non ſapeſſe far il conto,
riſponda
in queſto modo; Alla proua ſi tanta poluere,
quanto
peſa la palla di ferro; in fattione i due terzi della pal
la
, cominciando da quelli da 12. ſino a 120.
Poi trouandoſi un pezzo caricato, & che ſi deſideraſſe di
ſapere
per quante palle faccia uolume eſſa poluere nel pez­
zo
.
Si dirà che in fattione in quello da 12. inſino a cento, ſi
trouerà
la poluere far uolume di palle tre; Et alla proua di
palle
quattro, & meza, & da 12. in giù, dandogli tanta pol­
uere
come peſa la palla di ferro, ſi trouerà che agguaglierà
il
uolume di palle quattro.
QVARTA ESSAMINATIONE
per
ſapere la poluere che à caricare
le
Colubrine.
1TABELLE WAR HIER
Et ſe ci fuſſe ancora dimandato quanto ſi darebbe di pol
uere
a tale, & a tale Colubrina, ſapendo coſi preſto far il
conto
, diraſſi, come ancora ſi è detto di ſopra, in queſto mo
do
, cioè; In fattione ſe le daranno i quattro quinti; & alla
proua
, tanto quanto peſa eſſa balla.
Ma accadendo che ſi uoleſſe romper una muraglia com pez
zi
sforzati, ouero baſtardi, tirandò pochi colpi, ſe gli potreb
be
dar tanta poluere, quanto peſa la ſua palla di ferro.
Il che
tutto
però queſto ſtà nel giuditio del Bombardiero, il qua­
le
ha da ſapere, che queſti pezzi ſono piu lunghi di canna, &
perciò
hanno biſogno di maggior fuga a ſpingere fuora la
palla
.
Quando poi ſi hauerà caricato eſſi pezzi co i quattro
quinti
di poluere di quello che peſa la palla, ſi trouerà, che
la
poluere farà uolume di palle tre, & due terzi; & alla pro­
ua
ſi trouerà agguagliar il uolume di palle quattro, & meza.
QVINTA ESSAMINATIONE
per
ſapere il conto della poluere, che por­
tano
i Cannoni perieri.
Prima che di ciò ſi dia la ragione conueniente della pol­
uere
; ſi ha da ſapere che a quella tal ſorte di pezzo da 20.
ſino
a 100. ſe gli un terzo di poluere di quello che peſa la
ſua
palla, & da 100. in ſi caua cinque per cento.
1TABELLE WAR HIER
Il perche eſſendo addimandato alla ſproueduta quanta
poluere
ſi darebbe a queſta ſorte de ſopradetti cannoni pe
rieri
, diraſſi.
A quelli di libre 20. di palla, fino a libre cento,
ſi
un terzo di poluere di quello che peſa la ſua palla.
Et
da
cento in ſi caua cinque per cento; & ciò ſi fa con que­
ſta
ragione; percioche detti pezzi ſono piu corti de gli altri,
& ancora perche ſono piu deboli di metallo; di maniera,
che
dandoli piu poluere ſi ſpezzarebbono.
Tra che anco
le
ſue palle non peſano tanto quanto fanno quelle di ferro,
per
le quali coſe manco poluere ad eſſi dar conuiene.
SESTA ESSAMINATIONE.
Dimanda
fatta da un Generale al ſuo
Capo
de' bombardieri.
Capo, che ſorte d'artiglieria, & quanta quantità ne
biſogna
, & quante botte al giorno può tirare ogni ſorte d'eſ­
ſi
pezzi, & quanta poluere può conſumare ciaſcuno pezzo
al
giorno; & quanti para de buoi, ouero caualli biſogna per
tirare
pezzo, per pezzo, & quanta poluere ſi metterà per ba
rile
, accioche ſieno facili da maneggiare, & quanti barili di
poluere
ſi metterà ſopra un carro, & quanti para di buoi an
darà
a menare un carro di poluere; Ancora dimando, che
altra
ſorte di monitione biſogna al Bombardiero per l'arti­
glieria
: Oltra di queſto addimando che ſorte d'artiglieria
è
buona per campeggiare alla campagna.
Riſponde il Capo al ſuo Generale, per la prima diman­
da
, e dice; ſecondo l'impreſa che ſi uuole fare, s'ha da me­
nare
tanta quantità, & qualità d'artiglieria.
1
A vna ſol battaria non gli uorrebbe meno di due, in tre Co
lubrine
da libre 60. ouero da libre 50.
Cannoni due, in tre da libre 60. ouero da libre 50.
Quattro in ſei, mezzi cannoni da libre 30.
Sei in otto, quarti de' cannoni da libre 12. per torre le di­
feſe
.
Falconi, ouero Sacri otto, da libre 6. da torre le difeſe.
Falconetti 12. da libre 3. da torre le difeſe.
Vna Colubrina da libre 60. può tirare botte 40. al giorno,
& gli vuole poluere libre 1600. al giorno.
Vna Colubrina da libre 50. può tirare botte 45. al giorno,
& vuole poluere libre 1500. al giorno.
Vna meza Colubrina rinforzada da libre 25. può tirare
botte
60. al giorno, & vuol di poluere libre 1000. al gior
no
; auertendo che alle Colubrine in fattione non li ſe
non
i due terzi di poluere di quello che peſa la palla di
ferro
, & non li quattro quinti.
Vn Cannone da libre 60. può tirare al giorno botte 80. &
vuole
di poluere libre 3200. al giorno.
Vn cannone da 50. può tirare al giorno botte 90. & vuol di
poluere
libre 3000. al giorno.
Vn mezo Cannone da libre 30 può tirare al giorno botte
110
. & vuol di poluere al giorno libre 2200.
Vn Sacro, ouero Falcone da libre 6. può tirare al giorno
botte
120 & vuol di poluere libre 720. al giorno.
Vn Falconetto da libre 3. può tirare al giorno botte 140. &
vuol
di poluere libre 420, al giorno.
Vna Colubrina da libre 60. vuol para 20. di buoi tirarla.
Vna Colubrina da libr. 50. vuol. para 18. di buoi per tirarla.
Vna meza Colubrina rinforzada da libre 25. vuol para 7.
di
buoi per tirarla.
Vn Cannone da libre 60. vuol para 10. di buoi per tirarlo.
Vn Cannone da libre 50. vuole para. 9. di buoi per tirarlo.
Vn quarto di Cannone da libre 12. vuole para 4. di buoi
1per tir arlo.
Vn Falcone da libre 6. vuole para 2. di buoi per tirarlo.
Vn Falconetto da libre 3. vuole un Cauallo per tirarlo.
I Barili delle polueri non uorr ebbono eſſere piu grandi di
tenuta
, di cinque peſi l'uno di poluere.
I Carri delle polueri, non uorrebono piu di diſdoto in uin­
ti
barili per carro, & uorrebono para 2. di buoi per me­
narlo
.
LE GOSE BISOGNOSE
per
riſpetto.
Gorde boniſſime in quantità, per le brene de Caualli, & per
altri
riſpetti.
Menali, ouero taglie per leuar un peſo; Et ancora de gli ar­
gagni
.
Tauoloni, & battiponti in quantità da paſſare l'artiglieria
& altro
Poluere groſſa, & fina in quantità, per l'artig lieria, & archi
bugieri
, Et ancora del piombo in quantità.
Palle in quantità, coſi di piombo, come di ferro.
Cazze, & Scouoli in quantità, & Pali di ferro, Bozzoladi,
ouerro Stopini in quantità, per luminare; Rote da riſpet
to
in quantità: Aſſili in quantità; Cauicchi, Pironi in
quantità
.
Buoni Ferrari, & Marangoni, con buona quantità d'inſtru
menti
.
Guaſtatori in quantità con falzoni, acette per tagliare le­
gnami
, & con badili, picconi, & zapponi; Et ancora ſcale
in
quantità.
Auertimento di grandiſſima importanza al Bombardiero;
di
guardarſi di non mettere le ſue artiglierie, quando gli
occorreſſe
a fare batteria, ſopra il ſemplice terreno: per­
che
andarebbo a pericolo nel ſparare d'eſſe Artiglierié,
1che le ruote riculando ſi cacciaſſero nel terreno, & non ſi
poteſſero
maneggiare ſecondo il biſogno in tale attione;
il
che potrebbe eſſer cauſa di grandiſſimo danno, o perdi
ta
al Prencipè & grandiſſima uergogna, & diſhonore al Bom
bardiero
.
Et per fuggire tale occaſione, ſi farà un ſuolo di
buoni
tauoloni attorno alla gabbiona, o trinciera quel tan
to
che occuperà l'artiglieria preparata per fare la Batteria,
ouero
per torre le difeſe al nemico.
& quel ſuolo ſia fatto
di
mo do, che habbia del pendente uerſo eſſa trincera, o
gabbionata
; accioche riculando l'artiglieria, poſſa eſſere
con
facilità tirata alle ſue cannoniere.
La buona artiglieria da campeggiare ſi è da una libra di
palla
, inſino a 12. come uſaua la gran memoria di Carlo
Quinto
Imperatore.
Settima eſaminatione.
Vn Canon da 100. peſa da 660. in 790. peſi. è balle 20. in 22.
& è lungo braccia 10. in 11.
Vn Canon da 60. peſa da 430. in 460. peſi, è balle 17. in 19.
& è lungo braccia 7. in 8.
Vn Canon da 50. peſa da 385. in 460. peſi, è balle 19. in 20.
& è lungo braccia 7. e mezo, in 8.
Vn Canon da 30. peſa da 250. in 285. peſi, è balle 21. & è
lungo
braccia 7. in 7. e mezo.
Vn Canon da 20. peſa da 145. in 156. peſi, è balle 22. & è
lungo
braccia 7.
Vna Colubrina da 60. peſa da 590. in 600. peſi, è balle 24.
& è lunga braccia 10.
Vna Colubrina da 50. peſa da 445. in 447. peſi, è balle 24.
& è lunga braccia 9. in 9. e mezo.
Vna Colubrina da 20. peſa da 270. in 278. peſi, è balle 29. &
è
lunga braccia 8. in 9.
Vna Colubrina da 14. peſa da 202. in 205. peſi, è balle 33. et
1è lunga da braccia 8. e mezo.
Vna Colubrina da 40. peſa da 516. peſi, è balle 34. & è lunga
braccia
11. e un terzo,
Vn Falcon da 12. ſi è peſi 110. è balle 62. & è lungo braccia
7
. e un terzo.
Ottaua eſſaminatione.
Vn Falcon da libre 9. può tirar di punto in bianco cauezzi
92
. & la ſua maſſima eleuatione può tirare cauezzi 919.
Vn Sacro da lib. 16. puo tirare di ponto in bianco cauezzi
122
. & la ſua maſſima eleuatione cauezzi 1222.
Vn Paſſauolante, ouero meza Colubrina rinforzada da lib.
25
. puo tirar di punto in bianco cauezzi 183. & la ſua maſ
ſima
eleuatione cauezzi 1833.
Vn Cannone da lib. 60. può tirare di punto in bianco cauez
zi
.
153. & la ſua maſſima eleuatione cauezzi 1528.
Vna Colubrina da lib. 20. può tirare di punto in bianco ca­
uezzi
121. & la ſua maſſima eleuatione cauezzi 1210.
Vna Colubrina da lib. 30. può tirare di punto in bianco ca­
uezzi
183. & la ſua maſſima eleuatione cauezzi 1833.
Vna Colubrina da lib. 60. può tirare di punto in bianco ca­
uezzi
214. & la ſua maſsima eleuatione cauezzi 2140.
Vn Miglio ſi è paſſa 100. ouero cauezzi. 611.
Quarta parte d'vn braccio Breſciano,
ouero
Cremoneſe.
6[Figure 6]
1
SAGOM A PER LI PEZZI.
Queſte due linee qui di ſotto, AB, & CD, s'hanno a con­
ſiderare
che ſia una ſola linea; cioè congiungen do inſieme
il
ponto B, & C, & queſta linea è una miſura da ſapere, to­
gliendo
i diametri delle bocche de' pezzi; quante libre
palla
vorrà ciaſcun pezzo, da libra una, fino a 120.
7[Figure 7]
MODO DI CAVAR IL PONTO
ad
ogniſorte di Cannone.
Si pigli il diametro della Gioia di dietro, & præſuppo­
nemo
che la linea A, B, ſia detto diametro, ſi pigli ancora la
miſura
della bocca, & ſi giunga l'una preſſo l'altra a queſto
modo
8[Figure 8] & ſi diuidano per metà, apren­
do
il compaſſo a detta miſura, & poſcia
9[Figure 9]
metterlo
con l'una punta nel fondo
dell
'anima, come ſi uede qui in figura,
che
quel tanto che auanza di ſopra della
gioia
com l'altra ponta è giuſto il ſuo punto.
NONA ESSAMINATIONE DI FAR LE
cazze
de Cunnoni d'ogni ſorte, cioè,
da
uno fino a dodici.
Le cazze de i pezzi da una libra fino a dodici, vogliono
eſſere
lunghe palle quattro per ciaſcheduna; non intenden
do
in queſta miſura quella parte; che poſta ſopra il modo
lo
, ilqual modolo ſi è quella parte del legno, ſopra laquale
s
'in chioda eſſa cazza; laquale ſi fa in queſto modo.
Piglia
vna
lama di rame groſſa, quanto ſarebbe meza coſta di col­
tello
commune, & piu & manco ſecondo la grandezza, &
piccolezza
delle cazze; percioche maggior groſſezza ui ſi
1ricerca a quelle de maggiori pezzi; poi ſi piglierà la miſura
della
larghezza della bocca del pezzo, & cinque di queſte
larghezze
ſi mifureranno per lungo della lama che uuoi far la
cazza
; quattro ne uanno per conto della parte, che ha da con­
tener
la poluere, & una per quella parte che s'inchioda ſul
legno
, il quale diſopra ho chiamato modolo.
Poi tolta la circonferenza, ò larghezza del­
10[Figure 10]
la
bocca del pezzo, con l'iſteſſa apertura ſi fer
ma
il piede mobile del compaſſo in punto A, &
com l'altro piede ſi forma una meza luna in pum
to
B, & punto C, come qui in figura ſi uede.
Fatto queſto ſi piglia con il compaſſo la detta larghezza, ò
diſtanza
delli punti B, & C, & con queſta apertura ſi ferma
l
'un piede del compaſſo ſopra la lama che ſi uuol far la cazza
in
punto D. & ſi miſura tre di dette aperture ſino che fi­
niſcano
in punto E, che è quel tanto che ha da eſſer larga
quella
parte che inchiodata ſopra il modolo.
Volendo poi la larghezza della
11[Figure 11]
cazza
, cioè di quella parte ha
da
contenir la poluere, ſi fa in que
ſto
modo; ſi piglia con il compaſ
ſo
la diſtanza ſu detta delli punti B
& C, & com detta apertura ſi ferma
l
'un piede del compaſſo in punto
F
, & com l'altro piede ſi in punto
G
, & in punto H, & queſta è la lar
ghezza
, cioè due diſtanze della
detta
meza luna B, & C, come qui
in
figura ſi uede.
Fatto queſto, ſi ritonderà la ci­
ma
di eſſa lama, talmente, che fac­
cia
mezo cerchio; come ſi uede di ſopra nella figura.
On­
de
ſarà neceſſario darle alquanto di uantaggio nella lun­
ezza
, di modo che per queſto riſpetto dell'attondare la
1cima, ſupplica la parte, laquale ha da contener la poluere;
in
eſſere alquanto pin lunga delle quattro larghezze prima
dette
; laqual attondatura della cazza ſi fa, perche ſia piu atta
a
far l'officio ſuo, & coſi ſi formarà ogni cazza a qualunque
pezzo
, ſeruando le dette regole.
Il modolo ſi farà alla giuſta larghezza del pezzo, tanto
poi
leuandone intorno intorno, quanto importa la groſſez
za
della lama, laquale diſopra habbiamo preſuppoſto eſſer
groſſa
meza coſta di coltello; Di modo che di liuello eſ­
ſa
cazza entri nel Cannone.
Il che fatto, s'impiantarà nel mo­
dolo
, un'haſta di conueniente lunghezza, & groſſezza tale,
che
ſia leggiera, & forte a baſtanza.
MODOLO PER ACCOMMODARE
ſopra
la Cazza
12[Figure 12]
Et ſopra queſto modolo ſi uolgerà la detta cazza, facen
dole
fare il ſuo concauo ben tondo.
Auuertendo che quella
parte
che poſta ſopra il modolo, non ſopragiunga l'altra,
perche
ſarebbe d'impedimento nel metterla nel pezzo; la
qual
cazza ridotta alla ſua perfettione, ſarà come queſta,
che
qui in diſegno ſi uede.
CAZZA ACCOMMODATA
ſopra
al ſuo modolo.
13[Figure 13]
1
CAZZA INHASTATA
con
il ſuo modolo.
14[Figure 14]
Hauendo dato il modo di fare le cazze per li Moſchet­
ti
, Falconetti, Falconi, Sacri, & Aſpidi, che tirano ſino a li­
bre
dodici di palla; qui deſcriueraſſi anchora il modo per
fare
quelle de' Cannoni, le quali ſi faranno a quello iſteſ­
ſo
modo, che s'è detto nel fare quelle di ſopra; Eccetto
che
queſte uogliono eſſer lunghe alquanto piu di palle tre,
cioè
un dito, per riſpetto di quel mezo cerchio che ſi fa nel
la
cima di detta cazza; non intendendo quello che è poſto
ſopra
il modolo.
Ma ſopra il tutto queſta uuole eſſer per
larghezza
un poco ſcarſa, talche quando eſſa ſi metterà
nella
canna del pezzo, gli habbia a ballar dentro, & quella
ſcarſezza
, che per largo ſe gli leua, uuole eſſere aggiunta
nella
lunghezza, per caricare piu giuſto, & ſicuro.
Quel­
le
delle Colubrine uogliono eſſer lunghe palle tre, & due
terzi
; Di larghezza poi ſi faranno medeſimamente, co­
me
s'è detto nel far le altre; però che tutte le cazze per lar­
ghezza
uanno fatte ad un medeſimo modo; & queſte del­
le
Colubrine ſi fanno piu lunghe, perche i pezzi ſono piu
lunghi
.
Reſta che ſi moſtri, come ſi hanno a fare li ſcartozzi, per
caricar
i Cannoni perieri; i quali ſi fanno pigliando la lar­
ghezza
della camera del pezzo, (perche queſti pezzi hanno
una
larghezza nel fondo, ouer culatta minore dell'intrata)
1in queſto modo. Piglia vno ſtiletto di ferro, nella cui cima
ſia
tanto di rampino che poſſa entrare giu per la lumiera,
ouero
fogone, come ſarebbe queſto, che qui ſotto ſi uede
15[Figure 15]
Ilquale cacciato per eſſa lumiera fin'al fondo della came
ra
, ſi farà un ſegno ad eſſo ſtilleto, appreſſo al pezzo, con
vna
lima, ouero con qualche altra coſa.
Poi ſi leuarà eſſo ſti
letto
, talmente che ſi faccia intoppar quello rampicino nel
la
ſuperficie della parte di dentro del Cannone, & quello
ſi
terrà ſaldo, di nuouo ſegnando con la lima alla ſuperficie
di
fuora uia, come ſi fece da prima; & leuato tutto fuori, ſi
miſurerà
da un ſegno all'altro; percioche tanto ſarà la lar­
ghezza
della camera.
Queſta medeſima larghezza ancora
pigliar
ſi potrebbe ad un'altro modo, facendo far eun cocco
ne
di legno al torno, che fuſſe piu ſtretto da un capo che
dall
' altro, & in cima ad vn'haſta s'accommodaſſe in que­
ſto
modo.
COCCONE INHASTATO PER
tuore
la larghezza della
camera
.
16[Figure 16]
Et queſto cacciar nel Cannone quel tanto che ſi può
nella
bocca della camera; & torcendolo due, ò tre uolte, far
si
che l'orlo della detta camera faccia ſegno intorno ad eſ­
ſo
coccone.
Poi tiratolo fuori, ſi uederà il ſegno fatto da det
to
orlo; percioche quello ſarà la larghezza della camera.
Et
1per queſta via ſi vederà ancora ſe eſſa camera ſarà piu larga
di
dietro, che dinanzi, vedendo le due miſure ſe ſono vgua
li
, ò ineguali, cioè del rampicino, con quella del coccone.

Hauuta
che ſi hauerà la larghezza della detta camera, faraſſi
vn
modolo di legno ben tondo, di groſſezza alquanto mi­
nore
di eſſa larghezza della camera, & ſopra di quello ſi ta­
gliaranno
gli ſcartozzi tanto larghi, che quando ſaranno cu
citi
, il detto modolo gli entri dentro ben ſerrato; la lunghez­
za
de quali ſi farà tanto, che le poſſa ſtar dentro vn terzo di
poluere
di quello che peſa la ſua palla; percioche queſta è la
ſua
ragione da 29. ſino a 100. & da cento in , ſi caua cin­
que
per cento.
Al quale ſcartoccio ſi metterà da vn capo
vn
fondello tondo, & grande quanto ſarà groſſo eſſo ſcar­
toccio
, & a queſto modo ſarà compito.
DECIMA ESSAMINATIONE
per
fare li Scoppatori, ouero
Nettatori
.
Pigliſi vn'haſta lunga vn piè, & mezo, di piu della lun­
ghezza
di quel pezzo, che ſi hauerà tolto per fargli il ſuo
ſcoppatore
, ouero nettatore, & nella cima di queſt'haſta, ui
ſi
ficcherà un modolo ben tondo, lungo intorno a mezo piè,
il
qual modolo uorrebbe largamente andar nel pezzo; per­
cioche
gli poſto ſopra vna pelle di caſtrato, c'habbia lun­
go
il pelo, & con queſta pelle coprendo tutto quel modo­
lo
, & inchiodandola ſopra beniſſimo con le brocche, ſarà
fatto
lo ſcoppatore, ouero nettatore; intendendo però
che
ben ſerrato entri nel cannone.
17[Figure 17]
Conueniente coſa anco mi pare di dire, come ſi fanno li ſti
uadori
, ouer calcatori; l'uſo de quali è, che s'addoprano per
1calcare la poluere ne pezzi, & per ſpingere la palla, e botto
ni
, che ſi fanno di sfilacci, ouero di ſtrame, & li ſcartocci nel
la
camera de cannoni perieri.
Pigliſi adunque un'haſta lun­
ga
intorno a due piedi, di più della lunghezza della can­
na
del pezzo, a cui ſi è propoſto di far lo ſtiuadore, & da un
de
capi di queſt'aſta ſe gli caccierà un coccone fatto al tor­
no
, groſſo tanto che poſſa entrare giuſtamente nella canna
del
pezzo; lungo quanto ſarà una uolta & meza la ſua groſ­
ſezza
; il quale ſtiuadore ſarà come queſto qui ſotto in figu­
ra
diſegnato.
STIVADORE, OVERO
Calcadore
.
18[Figure 18]
Ilqual modo ſerue per farne ad ogni altro qual ſi
voglia
pezzo.
Importante coſa mi pare ancora il trattare del caricar
de
pezzi, prima incominciando dalli Cannoni perieri, ſi ha
da
ſapere, che queſta ſorte di cannoni ſono incameradi;
però
gli è neceſſario a caricarli con li ſcartocci fatti nel mo
do
che ſi è inſegnato a fare: i quali ſcartocci uolendoli met
tere
nella camera del cannone, fa meſtiero hauere una ſcaf
fetta
fatta nel modo, che qui ſi dirà.
Pigliſi un pezzo di le­
gno
dolce, lungo quanto ſarà lo ſcartoccio di quel pezzo
che
ſi è tolto a fargli la ſua ſcaffetta, percioche ogni canno­
ne
periero vuol hauere la ſua ſcaffetta; & queſto legno ſi fac
1cia ben tondo, ſi che entri giuſtamente nella canna del pez­
zo
; poi giuſtamente ſi diuida nel mezo per lungo, & una di
quelle
parti ſi deue cauare nel modo chè è un coppo, & nel
la
forma, che queſta ſcaffetta compita qui ſotto ſi uede.
SCAFFETTA.
19[Figure 19]
Auertendo che eſſa Scaffetta non uuol eſſer piu groſſo,
più ſottile quanto è la gengiua, ouero orlo della camera,
accioche
il concauo di eſſa ſcaffetta uenga a corriſpondere
giuſtamente
alla bocca della camera; poi da un de capi di
eſſa
ſcaffetta ſi attaccarà uno ſpago, come nel diſegno ſi ue­
de
, da poterla poi tirar fuora del pezzo.
Fatta che ſi hauerà
queſta
ſcaffetta, ſi piglierà lo ſcartoccio, al qual ſi darà due
taglietti
, ouero ſe gli farà un buco dal capo uerſo il fondel­
lo
; poi eſſo ſcartoccio ſi metterà ſopra la ſcaffetta co'l ta­
glio
, ouero buco uoltato in , talmente che quando eſſo
ſcartoccio
ſarà nella camera, quel taglio, ouero buco corri­
ſponda
al buco della lumiera, ouero fogone; & eſſo ſcartoc­
cio
poſto ſopra la ſcaffetta, ſi metterà nella canna del pez­
zo
, & ſi ſpingerà fino al toccar della bocca della camera del
pezzo
, & con lo ſtiuadore ſi; ſpingerà lo ſcartoccio nella ca­
mera
; poi ſi tirerà fuora la ſcaffetta con lo ſpago, accommo­
dato
come ſi è detto di ſopra, & con lo ſtiuadore ſi calche­
beniſſimo la poluere, cioè lo ſcartoccio nella camera del
pezzo
.
Fatto che ſi hauerà queſto; uolendo tirare, di ſubito
ſi
metterà dentro il coccone, ilqual vuol eſſer fatto di legno
dolce
, cioè di ſalice, ouero pioppa, & alquanto più ſottile
1dinanzi, che di dietro; & per mettere eſſo coccone nella ca
mera
, ſi dee hauere un'haſta con una punta di ferro, ouero
una
picca, per cacciarli ſopra il coccone leggiermente, nel
modo
che quì in diſegno ſi vede.
20[Figure 20]
Et a queſto modo eſſo coccone ſi ſporgerà nella bocca
della
camera, & ſcuotendo poi l'haſta, la punta laſcierà il cocco
ne
; & coſi eſſa haſta ſi tirerà fuora del pezzo, & il coccone
rimanerà
nella bocca della camera, il qual uuol'eſſer calca­
to
dentro beniſſimo, & per calcarlo è neceſſario hauere un
calcadore
come è queſto, che quì ſi dirà, & uederà in diſe­
gno
.
Prima trouiſi un'haſta di buoniſſimo legno ben duro,
lunga
intorno a due piedi, di piu di quello, che ſarà la canna
del
cannone periero, & groſſa quanto baſti a non ſi rompere,
& nella cima d'eſſa haſta ſi accommoderà in modo d'un cal
cadore
, ancora nella detta haſta appreſſo la cima un piede
& mezo, ſi accomoderà una girella che ſia tanto alta, che
il
calcadore batta nel mezo del coccone; & dall'atro capo
della
detta haſta, ſi metteranno due pezzi di haſta per lo tra­
uerſo
, come queſto è, che in diſegno ſi uede.
21[Figure 21]
CALCADORE PER CALCARE
il
coccone nella camera del can­
non
periero.
Il quale ſi metterà nella canna del pezzo, due perſo-
1ne pigliando quei trauerſi con le mani, & coſi percotendo
nel
coccone, quella girella farà piu furioſo il battere, & gui
derà
giuſtamente il calcadore à battere nel mezo del coc­
cone
, & percotendo tanto, quanto eſſo coccone potrà en­
trare
.
meſſo che s'haurà il coccone, vi ſi dee mettere vn bot
tone
di sfilacci che li vada ben ſerrato, & dietro à queſto vi
ſi
metterà la ſua palla di pietra, poi vn'altro bottone di sfi­
lacci
; Ancora dietro à queſta caricatura, vi ſi potrebbe met
tere
una Ianterna fatta di legname, come queſta che qui in
diſegno
ſi uede, ouero fatta nel modo, che ſi fanno le ceſte.
22[Figure 22]
Ancora ſi potrebbe fare di lametta ſottile, laqual lanter
na
fuſſe piena di quadretti di ferro, ouero di piombo, groſſi
quanto
ſarrebe vn'ouo ridotto ſul quadro.
Medeſima­
mente
ſe gli potrebbe mettere delle pietre tonde di que­
ſta
groſſezza, che coſi ſarà caricato il cannon periero.
Ma è da auuertire, che ſe per caſo non ſi uoleſſe tirare eſ­
ſo
cannon periero di ſubito, non ſi dee mettere il coccone di
legno
, ma ſolamente un bottone di sfilacci, che vada in eſſa
camera
ben ſerrato; & con lo ſtiuadore calcarlo beniſſimo,
& queſto ſi fa che accadendo, che la poluere ſi ueniſſe à ba
gnare
, ouero che eſſa per qualche altra coſa ſi uoleſſe cauar
fuora
, eſſendoui il coccone, ſarebbe difficiliſſimo, & lungo;
percioche
uolendolo cauare; biſognarebbe hauere una tri
uella
della lunghezza di quel pezzo, & con quella forare il
coccone
in piu luoghi, & con uno ſcarpello di quella mede
1ſima lunghezza, ſcarpellarlo, & tagliarlo a poco a poco, la­
qual
coſa ſarebbe pericoloſiſſima, & lunga.
Gliè ben uero
che
caricando eſſo canon periero ſenza coccone, la pala
non
haurebbe quella uelocità, & non anderebbe coſi lon­
tana
come farebbe eſſendoui il coccone.
Il caricar poi de moſchetti da braga, iquali hanno il buco
da
un capo, & dall'altro, ſi fa in queſto modo.
Prima ſi troue
il ſuo maſcolo di ferro ſopra forcadi parimente di ferro
poſto
, & quello s'empirà di poluere ſenza calcarla.
Meſſa la
poluere
ſe gli metterà un coccone, cacciandolo per forza
con
una mazza di legno, fatto queſto ſi piglia la palla, met­
tendola
nel moſchetto da capo, doue ua fitto il maſcolo, &
auanti
che ſi metta la palla, ſi pone un poco di sfilacci, oue­
ro
ſtrame nel detto moſchetto, accioche la palla uolendo
tirare
a baſſo non caſchi fuora: dopò meſſa la palla, met­
teraſſi
il maſcolo, & per far che'l detto maſcolo ſtia ben ſer­
rato
, & fermo nel moſchetto, ſi metterà fra'l maſcolo, & la
braga
, vn conio di ferro calcandolo con la mazza; & queſto
ſi
fa accioche quando ſe gli il fuoco, il detto maſcolo non
eſca
fuora, & vccida il Bombardiero, & a queſto modo cari
cato
il detto moſchetto da braga, ſi ha d'auuertire che vo
lendolo ſcaricare s'ineſchi il buco, cioè il fogone che è nel
maſcolo
, & diaſegli il fuoco.
Dopò queſti moſchetti, habbiam'a dire di quelli da gio
co
, iquali vanno ne'letti con le ruote, come vanno i canno
ni
, & caricarli, ſi ſcoperà prima beneſſimo con il ſuo ſcop
patore
, & dopo che ſarà ſcopato, & nettato, pigliſi la ſua
cazza
, & perche queſta ſorte di moſchetti ſi vſa a caricar in
vn
tratto, però la ſua cazza vuol eſſer lunga palle ſei, ſenza
quella
che poſta ſopra il modo, & larga quanto le altre,
& com quaſti in vn tratto ſi metterà dentro la poluere che gli fa
biſogno'; meſſa la poluere, ſia ordinato, che dall'altro ca
po
dell'haſta della cazza, ſia lo ſtiuadore, ouero calcadore,
& con quello pinga la poluere al ſuo luogo; poi com ſtrame,
1ò sfilacci faraſſi vn bottone di groſſezza, che poſſa entra­
re
ſerrato nella canna del detto moſchetto, il qual vada ſcop
pando ſu tutta la poluere che è nel pezzo, & la tenerà dentro
vnita
inſieme, però che coſi la palla vſcirà con maggior fu­
ga
.
Fatto queſto, ſi metterà la palla, & con lo ſtiuadore ſi cal
cherà
dentro beniſſimo, & dietro la palla ſi può mettere vn
puoco
di ſtrame, ouero di sfilacci, acciò che la palla ſtia ap­
preſſo
alla poluere, però che com maggior fuga, come s'è
detto
nel caricare i moſchetti da braga.
Fatto queſto s'ine
ſchi
, & metta à ſegno, dargli fuoco, quando farà biſogno.
Nella maniera che ſi procede in caricare queſti moſchet
ti
da giuoco, com queſta iſteſſa ſi procederà com ogni ſorte di
pezzi
, cannoni, & colubrine, come moſchetti, falconetti,
falconi
, ſacri, & aſpidi.
A tutti queſti dando due cazze di
poluere
, ma non colme, eccetto a queſti moſchetti da giuo
co
, i quali ſi caricano in vna fiata; & tutti queſti ſi caricano
con
cazza, ſcoppatore, & ſtiuadore; Auuertendo, che i can
noni
groſſi, cioè da dodici in , vogliono hauere la cazza,
lo
ſtiuadore, & lo ſcoppatore ſeparati l'vno dall'altro, pero
che
ſono lunghi, & ſarebbe difficile, & gran fatica al Bom­
bardiero
il maneggiarli.
La doue le cazze, ſtiuadori, & ſcop
patori
de'cannoni piccioli, cioè da dodici in giù, per eſſere
corti
, ſono più facili da maneggiare, & perciò a quelli ſi
può
mettere la cazza da vn capo dell'haſta, & lo ſtiuadore
dall
'altro capo, ouero ſcoppatore.
Et in queſto modo ſi
procederà
a caricare tutti i pezzi.
Si habbia anchora auertenza, che andando al gouerno
d
'vn pezzo, che haueſſe la ſua cazza fatta, che ella non foſſe
fatta
da caricare in vn tratto ſolo; il pezzo oltra il ſuo do­
uere
non ſi carichi, & coſi venga a creppare, (perche vi ſo­
no
de Bombardieri, che vſano di far le cazze per caricare
in
vn colpo ſolo) perciò biſogna eſſere auuertito per ſuo
vtile
, & honore a non errare.
Ma laſciando a dietro i pezzi di bronzo, diraſſi delle Bom
1barde di ferro, lequali tutte tirano pietra, & que ſte bombar
de
vanno incaſſate in zocchi fortiſſimi, & ben accommoda
te
con buoni traui; & ſi caricano con maſcoli di ferro, iqua­
li
vogliono ſtare beniſſimo aſſettati, à fine che venendo il
tempo
di dar à quelle il fuoco, la bombarda non reſpiri il­
che
auenendo, ella non farebbe buona operatione; & il ſuo
maſcolo
pieno di poluere ſenza calcarla.
Dopò pieno
che
ſarà, ſe le caccierà vn coccone di legno dolce per forza,
come
ſi è detto, & meſſo il coccone nella bombarda, dietro
al
maſcolo ſia poſto vn conio di legno fortiſſimo, & fitto com
vna
mazza à piu potere; ilqual conio ſarà fra'l letto, & il ma
ſcolo
, ma tra'l maſcolo, & il conio metteraſſi vna piaſtra di
piombo
, ouero qualche pezzo di ſcarpa vecchia (non hauen
do
però piombo) perche queſto tien che'l maſcolo non fa
tanto
ribattimento, come farebbe ſenza, per riſpetto del le
gno
, & auanti che'l maſcolo nella bombarda ſia, ui ſi pone
prima
vn poco di sfilacci, o di ſtrame, acciò che la palla non
poſſa
correre fuora, a tal che ſi ponga la palla, & appreſſo ad
eſſa
ſi ponga il maſcolo, dopò il conio, ben calcandolo, &
battendolo
.
Fatto queſto mettaſi a ſegno, & ſi tiri quando
occorrerà
il biſogno.
Et perche ſpeſſe volte accade che biſogna tirare in qual
che
luogo particolare, caricato, che ſia il pezzo, habbiaſi il
piombino
, & ſi vada auanti del pezzo nella bocca, & nel me
zo
ſia meſſo vn legnetto per trauerſo, ben ſerrato, & giuſto
poi
colocaraſſi il piombino dauanti la bocca del pezzo, &
faraſſi
che'l piombo cada perpendicolare nel mezzo di quel­
legnetto
; & come ſarà appiombato, ſia ſegnato in cima alla
gioia
, con una lima.
Poi vadaſi nella culatta del pezzo, con
vna
ſtazoletta, ouero riga di legno, ò di ferro, & mettaſi a
trauerſo
equidiſtante all'orizonte.
Fatto queſto, ſi farà calare
il
piombino a canto al pezzo, toccando co'l cordoncello la
ſtazola
, & quando il piombino ſarà appreſſo al pezzo faraſſi
vn
ſegno in la righetta, non mouendola; Al che ſi proce-
1derà tanto da vna parte, quanto dall'altra, non mouendo la
righetta
, & coſi infra quei due ſegni troueraſſi il mezo.
Tro
uato
che ſi hauerà il mezo, non mouendo la righetta per lo
ponto
di mezo d'eſſa righetta, faraſſi vn ſegno ſu la gioia
del
pezzo, come fu fatto dauanti, & queſto ſi dimanda partir
vn
pezzo.
Fatto queſto, ſi ponga lo ſtiletto penetrante per
la
lumiera del pezzo, tal che tocchi il fondo, & ſia ſegnato ſu
lo
ſtiletto agguagliato alla gioia di ſoprauia; poi ſi anderà
dauanti
ponendo lo ſtiletto ſul fondo della bocca.
Et doue
fu
fatto il ſegno con la lima ſopra la gioia in mezo a quel ſe
gno
, ſia poſto vn punto che vada tanto alto, che tenendo lo
ſtile
ſu'l fondo della bocca, quel punto vada a trouar quel ſe
gno
, che fu fatto con la lima ſu lo ſtiletto di dietro dal pez­
zo
, & come ſarà meſſo il detto ſegno, è neceſſario che ſia
ben
dritto.
Poi ritorniſi di dietro, & ſtraguardando con vn
occhio
per mezo à quel ſegno, che è ſegnato ſu la gioia di
dietro
per di ſopra la cima di quel punto, che fu meſſo
auanti
, guardiſi nel ſegno doue dar biſogna, di maniera, che
quel
ſegno di dietro alla cima del punto co'l ſegno doue ſi
vuol
dare, ſiano diritti ad vna linea, più alti l'uno dell'al
tro
, più laterali uno dall'altro.
Il che ſi domanda di pun­
to
in bianco.
Et ſe'l pezzo ſarà giuſto à queſto modo, ſem­
pre
colpeggierà, doue ſarà meſſo à ſegno; & queſta è la ar
gione
de tiri d'ogni ſorte di pezzi; & come ſarà tirato un
colpo
, ouero due, & che non fuſſe ben giuſto, ſia poſta in
diſcretione
di chi tira emen dare il pezzo, facendo ò piu al­
to
, o più baſſo, o per fianco, o da altro lato.
IL MODO C'HA DA SERVARE IL BOM­
bardiero
, andando per Mare.
HAuendo ſin quì trattato il modo che ſi deue tener per
terra
, hora ſi dirà come gouernar ſi debba per mare.

Egli
è noto, che à volere andare per mare, ſi coſtumano
1altri modi, che non ſi fanno per terra; & prima andando
per
capo d'vn Galeone armato, ouero altra naue, ò pure in
qualche
Galea groſſa, ò ſottile, fa biſogno prima dar vna
poliza
, ouero liſta al patrone, ſu la quale tu habbi fatto il
calculo
delle robbe che biſognano à far fuochi arteficiati,
per
battaglie, & ancora per feſte.
Prima ſcorrendo i ſuoi ordini, che occorrono per fuochi,
dirà
il buon prattico, io ho da far per lo nauiglio tante trom
be
, & tante pignatte, & tante picche, & tanti verettoni, frec
cie
, ouero dardi, & ne ſuoi ordini trouerà le ſorti delle mi­
ſture
, & coſi per ſuo ingegno farà il conto della quantità, &
qualità
delle robbe, ouero miſture, & diſten derà a ſorte per
ſorte
le libre, & le oncie, che faranno biſogno, di ogli, co
me
di camphore, & d'ogni altra ſorte di robbe, le quali ſaran
neceſſarie
per conto di far fuochi, & ſempre ſcriuendone
d
'auantaggio per cauſa che alla giornata vien delle occaſio
ni
da far qualche feſta; doue ſe ſarà ben prouiſto, potrà farſi­
honore
.
Altrimenti ſi rimarrà in vergogna, & oltra di que­
ſto
fa, che per buom ordine tu faccia fare le ſue trombe al tor
no
con quel modo che ſi ricerca.
Dopò faraſſi far le ſue pi­
gnatte
con quell'ordine che ſi ricerca, & ſempre farai farne
quella
quantità che potrà baſtare per l'honor tuo.
Dietro a
queſto
, farai fare la diſcretione della quantità de gli sforzi
ni
, che faranno biſogno per ingegnar le trombe, poi farai vn'
altra
deſcrittione della quantità della cordicella, o sforzi­
na
ſottile che vorrà per cinger picche, & dardi da fuoco, &
per
far qualche palla per conto di feſte, ò qualche altra co­
ſa
, che ſempre ha luogo per beneficio del Bombardiero.

come
in ligamenti da feſte, & d'altri biſogni.
Dapoi che ſi hauerà fatto il calculo delle predette coſe,
biſogna
ancora far vn'altro calculo, ilquale è il ſaper (come
s
'è detto altroue) come ſi ha da caricare i cannoni perieri;
perche
in queſte naui ſi carica con ſcartozzi ogni ſorte d'ar
tiglieria
, cominciando da vna libra ſino a 120.
1
Et però ſi farà il conto della quantità, e qualità delle boc
che
della artiglieria, che hauerà in nauiglio, & farà il calcu­
lo
di quanto fuſtagno an derà per ciaſcuno ſcartozzo, dapoi
farà
la diſcretione quanti ſcartozzi uorrà ogni pezzo quel
uiaggio
, che ſi hauerà da fare, & poi la ſomma della quantità
delle
braccie, che ne ueniranno.
Dopoi farai un'altra deſcrit­
tione
quanto ſpago ſottile uorrà per cucire detti ſcartozzi,
& giungeruene dauantaggio per ligar delle rocchette, & ſof
fioni
, & qualche altra coſa; come ſempre accade, & ancora
far
una deſcrittione della quantità della carta, che biſognaſ­
ſe
per conto di far rocchette, & ſoffioni per far feſte, & tutte
le
predette coſe metterai in una poliza, ogni coſa per ſe, affi
ne
di fornirſene, e quando ſi compreranno le robbe, ſempre
dauanti
metterai fuora la ſomma di quello che ſaranno co
ſtate
, per potere ad un biſogno moſtrarne il conto a chi uo
leſſe
uederlo per conſeruatione dell'honor tuo.
Oltra di queſto, ſi farà una deſcrittione della quantità
del
ſalnitro, & ſolfo, & altre coſe neceſſarie per far poluere;
perche
accadendo farne, e racconciarne, ſe per caſo ſi guaſtaſ
ſe
, ouero ti fuſſe arſa, tu ſappia in che modo rihauerne.
rifar­
ne
, ò altramente ammendare il tuo biſogno, ſapendo che
tutte
le predette coſe ſi domandano apparecchi, riſpetti ad
uſo
di Bombardieri, & maſsime in mare, perche non ſi tro­
ua
ad ogni hora quelle commodità, che ſi trouano in terra.
Saperà ancora, che all'huomo di queſta profeſſione biſo
gna
eſſer molto auuertito per conto di mettere l'artiglie­
ria
in ſul ſuo nauiglio, & accomodarla, & ſaperla comparti­
re
ne più biſognoſi luoghi del nauiglio, & maſſime, come
ſono
la poppa, & proda.
Ma s'egli anderà ſu le naui armate, ſappia che ſempre a
poppa
uogliono eſſer de pezzi piu groſſi, & a proda, a meza
naue
auanti, & per li fianchi cannoni da 20. & dico che ſot­
to
alla prima coperta, & a dietro a meza naue metterà due
perieri
da cento, uno per parte, & di ſopra ſotto al caſſaro
1qualche cannone da 20. accompagnandolo con qualche ſa
cro
da 12. Et per le balconate moſchetti da braga, poi in ſu
la
tolda metterà falconetti da 3. ouero da 6. accompagnati
da
qualche cannone da 20. poi in ſu'l baladore mettera piu
moſchetti
da braga che potrà, accompagnati con qualche fal
cone
da 6. poi ſopra il caſſaro acconcierà falconetti da tre,
ſe
ne potrà hauere, ſe non de moſchetti, accompagnati alle
firſade
da ſuoi ſacri da 12. ouero falconetti da 6. ma me­
glio
ſono due ſacri.
Poi nella Gabbia grande, & piccio­
la
, concierà de moſchetti, almeno quattro ſu la grande, & due
in
ſu la picciola.
Dopo in compagnia al timone aſſetterà due
perieri
da cento, & due altri per li fianchi, & a proda ſopra
la
camera nelle ſartie, acconcierà due cannoni da 20. ouero
due
meze colubrine.
Et coſi da ſacente compartirà le ſue
artiglierie
, & ſempre cerchi di fornirſene di piu quantità che
potrà
, e piu della groſſa, che della minuta, & maggiormente
delle
colubrine per la ſua paſſata, & ancora a proda per gium
gere
il nemico, ſeguitandolo, & a poppa per difen derſi dal
nemico
fuggendo, a meza naue per combattere & per iſco
ſtarſi
, & battere à fondo il nemico.
Sappia ancora che in vna naue groſſa, ouer Galeone ar­
mato
, potrà capire queſta ſottoſcricta artiglieria accomo­
dando
Ia ne ſuoi luoghi, come qui di ſotto ſi dirà.
Prima a proda ſi potran mettere due cannoni da 50. oue
ro
due colubrine, poi ſotto tolda metterà quattro cannoni
per
parte, da 50. ouero da 40. & dietro a meza naue vna pe
riera
per parte da 100. ſotto coperta cannoni tre da 20. per
parte
, al timone, due cannoni, ouero colubrine da 50. Giù
in
compagnia al timone, potraſſi mettere due Bombarde da
riparo
, da adoperare le lanterne di ſcaglia, per li fianchi po­
trà
mettere due cannoni da 50. in camera alle ſortite, a pro
da
ſi metterà due cannoni da 20. Dopo in ſu la tolda, ſei
falconetti
da 6. cioè tre per parte, con due ſacri da 12. per
parte
; ſotto aI caſſaro mettaſi due cannoni per parte da 20.
1con una meza colubrina, per ogni balconcino un moſchet­
to
da braga, ſopra il caſſaro quattro, ouero cinque falconet
ti
da tre per parte, con due ſacri alle firſade, uno per canto­
ne
, di ſoprauia piu moſchetti da braga che potrà; & a poppa
pur
ſul caſſaro ſi metterà moſchetti da braga più che potrà.

Et
quattro per poppe; poſcia in ſul baladore al primo ſola­
ro
acconcierà due falconi da 6. uno per parte, & ad ogni bal
concino
un moſchetto da braga, coſi al ſecondo, & al terzo
ſolaro
.
In gabbia del trinchetto per proda due moſchetti,
& ſu la gabbia del trin chetto per proda due moſchetti da
braga
, nella camera del patron per poppa, acconcierà quat­
tro
moſchetti da braga, ouero due falconetti da tre, & coſi
facendo
hauerà ben guarnito la ſua naue, ouero galeone,
& non ha da rincreſcere la troppa artiglieria groſſa, o mi­
nuta
, ò mezana.
Ancora tutti i pezzi uorrebbono eſſere
ſenza
uida.
Dapoi che hauerà eletto tutta quella artiglieria che fa­
biſogno, faccia una buona deſcrittione delle palle, ſecon­
do
la ſorte de i pezzi, & pigline buona quantità, & d'auan­
taggio
, accioche non gli ne manchino, perche ſarebbe il
nauiglio
impacciato.
Et queſto ſtà alla buona diſcretione
del
Bombardiero, & alla ſua ſufficienza.
Dopò le palle au­
uertiſca
a maſcoli per li moſchetti da braga, perche due ma­
ſcoli
biſognano per ciaſcun moſchetto.
De quali ſempre
tienſene
un carico mentre ſi combatte, & che l'altro ſi cari­
ca
per non laſciare mai la naue ſenza ſperanza, & aiuto di
poterſi
difendere.
Fatto queſto diſcorſo, il perito farà la diſcretione della
poluere
, ſecondo le ſorti de i pezzi che hauerà, facendo il
conto quante libre porta per ogni colpo che tira.
Et poi farà
una
diſcretione per ogni paſſa che faceſſe com tutta l'artiglie
ria
quanti barili di poluere ui anderebbono.
Et coſi diſcor
rendo
quanti barili di poluere gli biſognaſſero per tutto il
ſuo
uaſello, procurerà di hauerne ſempre dieci, & piu al ſuo
1comando per far fuochi, & altre coſe neceſſarie, oltre a
quelli
che gli faranno di meſtieri per li pezzi delle artiglie­
rie
, a poſta de quali non farà conſerua di meno poluere,
che
ſia a baſtanza da tirare 40. ouero 50. colpi per ciaſcu­
no
di quelli.
Sappia ancora che ad ogni poſta biſognale ſue ritenute
per
mettere ogni ſorte di pezzi groſſi, le quali vanno di go­
mene
groſſe, che tengono i pezzi che non ſi aretrino quan­
do
ſiano ſparati; & ancora biſogna per ogni pezzo groſſo
vn
capo di menallo, con due paranchi da due raggi per ſag­
giar
dentro, & fuori li pezzi; & ancora a ricciarli quando è
marizada
, & che le ſoprauiene fortuna; & ancora farà che
habbia
qualche aſſile, & ruote, per cagione di ciaſcuna
ſorte
di pezzi groſſi; & ancora non iſparagni hauer delle
aſſe
aſſai per mettere ſotto l'artiglieria, & per far conij; & an
cora
farà che habbia pironi di ferro per ogni ſorte di pezzi,
& chiauette di ferro per piu riſpetti, & ancora delle lancie
per
far li ſcoppoli, & cazze, & ſempre d'auantaggio, perche
molte
ſe ne rompono.
Fatto che hauerà tutte le coſe precedenti per conto del­
l
'artiglieria, farà che habbia con eſſo lui vna caſſetta co ſuoi
ordini
, & forma di rocchette, & aghi da ſacco, per cucire gli
ſcartozzi
, & far altro.
I ſuoi ordini ſaranno martelletti, ma­
nerette
, lime di piu ſorti, una incudinetta, raſpe, triuellette,
un
bronzino da colla, tenaglie da punte, & da morſo, qual­
che
buolo di ferro per cauar gli ſcartozzi, qualche lanzetta
di
ferro per cauar le palle fuora de pezzi; anchora habbia
del
lapis roſſo da ſegnare, un trappano, una peſa alla groſſa,
& ſottile, un bilanzone di rame per peſar la poluere, un caz­
zolo
diferro da colar piombo, una forma di palle da moſchet
to
, & delle altre per ogni ſorte di pezzo, inſino a dodici ſe
potrà
, & ancora hauerà qualche paſtiero di corno, ouero di
ferro
, per impiombare qualche ritenuta, ouero altro; & anco
ra
farà che habbia il ſuo accialino in ordine, & un corno, &
1vn baſtone intagliato per dar fuoco all'artiglieria, & ancora
biſogna
vna ſeghetta, qualche ſcarpello, con qualche ſgu­
bia
, che ſempre accade qualche coſa per conto dell'arte; &
ancora
biſogna hauere vno ſquadro, con vn piombino, &
vno
, ouer due compaſſi di ferro, & de cerchielli, & delle mi­
ſure
, di tutte le bocche che haueſſe ſu la naue, per cernire
le
palle, per qualche ſuo Bombardiero che non fuſſe molto
prattico
.
Vn mortaretto di bronzo, il piſtello di ferro co
ſuoi
buccati, & vn criueletto, ſe per caſo gli biſognaſſe raf­
finar
poluere.
Vno ferrale di corno per molti riſpetti, &
qualche
candela, perche vengono delle occaſioni, che l'huo
mo
non ſi penſa.
Vna forfice da ſarto, vna punta da maran­
gone
, qualche pezzo di banda, ouero di rame, ò lama di
ferro
, che ſempre accade far ogni giorno qualche coſa per
conto
dell'arte.
Et non ſarà coſa biaſimata di hauere vna cal
derola
di rame, & vna cazza forata per refinare il ſalnitro.

Et
anche vn calderolo grande di rame, di mezo ſecchio per
mettere
il ſalnitro a congelare.
Come ſarà in ordine di tutte le anteditte coſe, & che ſarà
montato
ſopra la naue, & cominciato il uiaggio, prima chia
merà
i Bombardieri, & farà tor la miſura della bocca di
tutti
i pezzi, & prima taglierà tutti gli ſcartozzi, quel nu­
mero
dandone per ciaſcun pezzo che a lui parerà, & gli da­
a ſuoi ſcolari, & gli farà cucire; fatto queſto, tutte le rite­
nute
metterà a ſuoi pezzi, & comincierà i ſuoi paranchi a
pezzi
, con ſette, & conij bene da buon prattico; poi farà gli
ſcouoli
, & inaſtar le cazze, & altri ſeruigij.
Dapoi tor­
almeno due gomme vecchie da fare muſelli, & sfilac­
ci
, & coſi farà fare a ſuoi Bombardieri muſelli, & sfilacci
per
mettere ne pezzi; dapoi farà fare per ogni pezzo il ſuo
coccone
in bocca, & ancora delle marizzate.
Come ſaran­
no
fatti li ſcartozzi, a quelli de cannoni, ſegna co'l lapis tre
bocche
, cioè tre palle, & a quelli delle colubrine ſegna tre
e
meza, & a i ſacri, falconi, & falconetti, ſegna palle quattro.
1Et come haurà fretta impiſca ſino a quei ſegni di poluere
ſenza
peſare, che hauerà il douere, & con ſua commodità
empirà
gli ſcartocci à peſo; dapoi fatto ogni coſa, anderà
dal
ſuo Capitano, ouero patrone à domandargli licentia da
caricare
l'artiglieria; & coſi con diligenza ſi cargherà tutta
la
groſſa, & minuta, & ſeguirà il uiaggio.
Detto il modo che ſi coſtuma, & quello che biſogna ſo­
pra
un galeone, ouero barza armata, & la quantità, & quali­
dell'artiglieria, che portano tai nauigli, & il gouerno del
bombardiero
, quì di ſotto ho da trattare il modo & condi
tione
dell'artiglieria, che porta vna galea groſſa di mercan­
tia
in viaggio, & prima.
Quando ſarà biſogno andare capo di una galea groſſa, pri
ma
vederà l'artiglieria, che farà biſogno per la galea; & ſap­
pia
, che à proda ſi mette un cannone da 50. per fianchi due
colubrine
, una per fianco ſu le arganelle, due falconetti da
tre
per lato, uno inzoccado ſu le forcadi, & ſul paretolo un
paſſauolante
da 16. inforcade che ſono in Corſia, alla poza
uno
curtaldo periero da 30. per banda, ouero due cannoni
da
20. uno per fianco, in zardino da poppe un falcone da 6.
dalla
parte del fogone, in forcade, poi ſotto poppe un ſacro
da
12. nel ſuo letto, à carnali due aſpidi da dodici, per ſalu
tare
, & fare ancora fattioni biſognando.
Et quando foſſe richieſto con queſti nauigli, & che anda
ſe
in armata, ſtarà a lui ad accommodar dell'artiglieria;
ma
ſappia che à proda, uicino à gli occhi ſtarebbe molto
bene
una periera di bronzo almeno da 100. per sfondrare
nauigli
del nemico, & far fracaſſo di gente con le lanterne
che
ſi adoperano in quelle piene di ſcaglia, & per fianchi d
buona
artiglieria groſſa, come meglio pareſſe a lui, perch
il
più delle uoltei Capitani ſi riportano al conſiglio de lo
ro
bombardieri, ſi che gli biſogna eſſer molto bene auuer
to
per reſtar con honore appreſſo al ſuo padrone.
Sappia ancora, che in queſti nauigli armati, nel uiaggi
1sempre ha da portarſi ſeco de riſpetti, come s'è detto adie
tro
, doue ſi parla di naui armate.
Ancora habbi ſeco un ſac­
chetto
di corame, che tenga almeno mezo barile di poluere,
perche
in quei ſi ſalua la poluere, per non ſi portar barili die
tro
per lo nauiglio, & coſi farà ancora ſopra le naui armate;
perche
qui ſotto tratterò quello, che non s'è detto auanti.
Poi quando ſi anderà con galee ſottili, ſopra quelle aſſet
terà
in prima a proda in corſra un pezzo da 50. ouero una
colubrina
, dapoi perilati del pezzo groſſo, o a proda, accon­
moderà
vn'aſpido da dodici, con due falconetti da tre, per
fianco
a proda vn falconetto da 3. in forcade, vn per lato, ac
compagnandoli
con qualche moſchetto.
al fogon, & al bar
carizzo
due bombarde di ferro da riparo a poppa appreſſo
alli
ſcaletti due falconetti da 3. vno per lato, in forcade, ſot­
to
poppa quattro archibugi da poſta per ogni lato in ſu le
forcade
di ferro, & coſi per poppa acconcierà un falcone da
6
. ma non ſtarebbe niente male il ſaperlo acconciare ſotto
al
paggior in vna corſia, che ſi poteſſe aſcondere a meza ga­
lea
.
In corſia vn falconetto da 3 inforcade, che poſſa gi­
rar
attorno; ſopra queſte galee non vanno altre ſorti d'arte
glieria
, ſaluo che ſi può ſeruire di qualche moſchetto d'
uantaggio
.
Et anchora ſopra queſte galee debbe colui che deſidera
uſar
queſta eccellente arte, fornirſi di riſpetti, come s'è detto
per
auanti, & oltra di queſto in cambio di ritenute ſi in
queſti
nauigli due ſtramazzi di gomene nella corſia dietro
al
pezzo groſſo, accio che non uada à ribattere nell'arbore;
del
reſto ſi fornirà, come è ſtato detto di ſopra, parlando de
gli
altri nauigli.
Ho detto ne' precedenti capi l'ordine, che ſi ha da tener
ſopra
le naui armate, & galee groſſe, & galee ſottili.
Ma del
le
naui de'mercanti non ho ancora fatto mentione,
etiandio dourei farne, ſapendoſi da tutti, che ſopra quelle, il
piu
ſi uſano bombarde di ferro, & altre coſe, lequali non meno
1fanno biſogno in ſu queſte ſorti di naui, che nelli nauigli
armati
.
Tuttauia accioche non paia, che io di quelle mi ſia
ſcordato
a trattare, qui di ſotto ho preſo a ragionarne.
Et però dico, che hauendo io fatto noto tutti gli ordini,
che
ha da tenere ogni pratico Bombardiero in mare, ho ſo
pra
ogni altra coſa, ancora per la ſalute, & honor ſuo, da in­
ſegnarli
queſto.
Che quando ſarà per guarnire il ſuo nauiglio (ſia di che
ſorte
ſi uoglia) prima andando al magazeno per ſcieglierne
l
'artiglierie, auuertiſca a pigliar pezzi ſaldi ſenza alcuna ma
gagna
di dentro, di fuori; & per uederla dentro, metta
ſopra
un'aſta una candeletta acceſa, & la cacci nel pezzo, &
uada
guardando beniſſimo, & percuota per lo mezo diſo­
prauia
, con un martello grande in diuerſi luoghi, & ſecon­
do
il ſuono chiaro, o rauco ch'ella renderà, coſi ſappia go
uernarſi
.
Quando ſarà per andare in uiaggio, doue gli parerà, che
ſia
qualche poco di ſoſpetto, domandarà licenza al patro­
ne
ſuo di prepararſi a far de'fuochi, come trombe, pignatte
picche
, & ſimili coſe, lequali al ſuo luogo s'inſegnarà a fare.

Però
anderà co'l trinchetto a terra a farſi una tenda, (oue­
ro
anderà in qualche caſa uuota,) & co'ſuoi ordini farà le
ſue
trombe, & tutto quello che uorra fare, perche tali fuo­
chi
non biſognano eſſere fatti ſopra i nauigli per riſpetto
di
qualche incendio, & per incommodità di molte coſe.
1
A SAPERE LE OPERATIONI
che
fanno il ſalnitro, & il ſolfo, & il car­
bone
nella poluere.
IL Solfo, & il ſalnitro ſono quelli che menano la
forza
, & la gran fuga, & il carbone è quello che
cauſa di far quella vampa alta; ſi che vo­
lendo
fare poluere, fa biſogno di ſapere tut­
te
queſte coſe.
MODO DA FARE SALNITRO
di
terra.
Raccolgaſi terra in luogo coperto, & che al guſto morda
la
lingua.
& che gettandoſi nel fuoco, mandi aIcune fauil­
le
; laqual terra non ſi vuol cauare ſotto terra piu di tre dita;
& è buona ne luoghi doue ſi calpeſtra; & fatta ben minuta,
ſi
metterà in una tinella, ouero maſtello, che habbia un bu­
co
nel fondo, per loquale habbia a colar l'acqua, ma ſia co­
perto
queſto buco com un pezzo di coppo, ouero ſcodella di
terra
, che ſarà meglio.
Poi metta ſopra la terra coſi minuta
calcata
attorno al maſtello, ma non in mezo, & ſi metterà
ſopra
dell'acqua chiara piam piano vn ſecchio, ſino che la ter
ra
ſorba quella; poi aggiungeraſſene dell'altra, inſino che
la
terra con queſto ordine ſarà bem abbeuerata, & che ſopra
uanzi
vn palmo, laſciandola coſi vn giorno, & vna notte.
Poi
ha
da tirar fuora la ſpina di ſotto al fondo, & laſciarla colare
a
gozza a gozza, ſin che non gozzi più, & torneraſſela ancora
ſopra
, facendola paſſare giù, come prima, poi ſi ſeruarà da
ſe
, & queſta ſi chiama acqua di piede; poſcia ſi farà paſſare
dell
'altra acqua, laqual ſi ſeruerà da per ſe, gettando poi via
quella
terra, & mettendone dell'altra, & faraſſi paſſare la pri
ma
, & ſeconda acqua, come s'è fatto di ſopra, facendola paſ
ſare
tante volte che ella incenda la lingua, & fin che meſſoui
dentro
vn'ouo, ella il ſoſtegna, perche queſta è la ſua vera
1proua. Pigliſi poi queſt'acqua fortiſſima, & mettaſi in vna
caldaia
à bollire, & quando leuarà il boglio, cala il fuoco, &
leuale
la ſpiuma, & ſeruaralla; poi ſi tornerà à far bollire in
fretta
, & ſecondo che l'acqua calando, ne metterai dell'
altra
, & la tenerai ſpumata, & ſeruaralla ſino che mandi ſpiu
ma
berrettina molto ſpeſſa, cioè dura.
Viſto queſto, torrai
delle
goccie della detta acqua con la cazza, con la quale ſi
ſpiuma
, & farai la goccia ſopra vn ferro, perche s' ella ſi con
gela
, l'acqua è cotta, ma non ſi congelando, faraſſi bollire
ſino
ch'ella fa quel ſegno; poi ſi leuerà dal fuoco, ſeruando­
la
da vna banda, & queſt'acqua s'addimanda la maeſtra.
Pigliſi della prima acqua, facendola bollire come ha­
uerai
fatto con l'altra di ſopra, ſempre ſpiumando, inſino
che
faccia la ſpiuma berrettina, laquale s'andarebbe attac­
cando
al vaſo; & anco metta dentro l'altra berrettina, che
ha
fatta dinanzi, & facciaſi bollire inſieme, ſin che fa quel
ſegno
del congelarſi, ma non troppo tenero; perche non
ſarebbe
cotto à ſoſſicienza; molto duro, che ſarebbe
arſo
; & s' ella foſſe troppo dura, pongaui alquanto di ac­
qua
freſca, che tornerà buona, facendole leuare il boglio,
& laſciala ſchiarire in quel vaſo, ouero trauaſato per incli­
natione
non ſcoli la feccia, & quello è il ſale, che fa il ſal­
nitro
; poi conuiene laſciarla congelare in luoco humido,
ſerrato
, oſcuro, che diuerrà buono ſalnitro, acconcian­
do
quel uaſo in maniera, che l'acqua ſe n'eſca fuora, la
quale
non ſarà congelata, & lo laſciarai colare per due,
ouer
tre giorni; poi caua fuora il ſalnitro, & quell' acqua
che
rimarrà, ſi domanda acqua maeſtra; & queſta ſi ſalua,
perche
ogni hora che faceſſe biſogno, ſe ne poſſa aggiun­
gere
, come s'è detto di ſopra, doue fu inſegnato a far­
la
: & coſi ogni volta che ſi hauerà cotto il ſalnitro, re­
ſta
la maeſtra; & queſto è l'ordine del fare il ſalnitro di
terreno
.
1
MODO DI FARE IL SALNITRO
di
fior di muro, cioe quello che naſce
ſopra
i muri.
Prima raccoglierai il ſalnitro, ſcoppandolo giu del mu­
ro
, & come ne hauerai quella quantità che ti pare, torrai del
la
calcina viua la quarta parte del ſalnitro, la qual ſi farà ben
bollire
con acqua, poi leuala dal fuoco, & laſciala ſchiarire,
ſcolandola
poi in vn'altro uaſo.
E queſta ſi chiama acqua di
calcina
, ouero liſcia; poi metti il ſalnitro in un maſtello, &
gettali
ſopra queſt'acqua, ouero liſcia, & meſcola molto be­
ne
fin tanto che il ſalnitro ſia disfatto con l'acqua.
Poi ſco­
larai
queſt'acqua per la ſpinetta del maſtello, come di ſopra
fu
fatto, & quando l'hauerai colata, la farai bollire inſino
ch
'ella ſi congeli, come s'è detto di ſopra, non già troppo du
ro
, perche ſarebbe arſo, ancora troppo molle, che non ſa
rebbe
cotto a baſtanza; & ſe foſſe troppo cotto, aggiungaſi
un
poco d'acqua freſca, che ritornerà; poi leuarai dal fuoco,
& farai come dell'altro, tenendolo ſpiumato con la cazza, &
a
queſto modo farai il ſalnitro nella concia del primo cotto,
& può ſtare ſenza piu refinarlo, ſaluo che uolendone far pol
uere
, biſogna raffinarlo un'altra uolta, & uenirà a callare al
quanto
, ma non molto come fa l'altro, & queſto è mol­
to
buono.
MODO DI RAFFINARE IL
Salnitro
a guazzo.
Pigliane quella quantità che ti ſarà in piacere, & met­
tilo
in una caldara ben netta, & mettiui dentro della calcina
uiua
ben riſorata, & mettiui poi tanta acqua chiara, ouer li­
ſcia
, che ſarà migliore, che ſoprauanzi quattro dita, & coſi
faccia
bollire in fretta, tenendo ſpiumato fin che manda ſpiu
ma
; & ceſſando di far ſpiuma, ſi leuarà dal fuoco; & laſcie-
1raſſi aſfreddire, & iſchiarire nella caldaia, la qual ſi farà ſtare
vn
poco pendente, & ſe per caſo non-ſi voleſſe ſchiarire, ſi ri
tornerà
al fuoco, & ſe li metterà dentro della cenere, & fare
ancora
bollire, ma non troppo, leualo poi dal fuoco, & met­
ti
la caldaia come prima, cioè vn poco pendente, sbrofferaſ
ſi
poi con acqua freſca, perche quella lo aiuterà a ſchiarire.

Et
come ſarà ſchiarito, ſi metterà in vn'altro vaſo, vuotando­
lo
pian piano fuora della caldaia, acciò che la feccia non va­
da
ſeco, & quello ſarà il ſale, & l'altra che vien dietro, è la fec
cia
che era nel ſalnitro.
Poi laſcialo congelare per due gior
ni
, o più, ſecondo la quantità che ſarà; & poi ſi cauerà fuora,
& ſi farà in cannelle, & mettilo a ſciugare al Sole, o al fuoco,
come
qui dietro ſi dirà.
Dapoi che haueraſſi votato il ſalnitro fuora di quel vaſel
lo
, nel quale ſarà congelato, ſi piglierà quell'acqua, che re­
ſterà
, facendola bollire in fretta, ſpiumando, s'ella farà ſpiu­
ma
, come fu fatto dell'altro, laſciandola tanto bollire, che
cacciando
dentro vn legnetto, & mettendone con quello
vna
goccia ſopra ferro, ò pietra, ò altra ſimil coſa, ella ſi uen
ga
a congelare; il qual ſegno da te ueduto, lo leuerai dal fuo
co
, & procederai come per inanzi ho detto che ſi debba fare,
& ſe faceſſe diſoprauia una pelleſina, quella ſia leuata uia com
una
cazzola, & coſi procedendo ancora come del primo; ma
queſto
ſecondo non è tanto buono, come è il primo.
Et uo
lendo
ridurlo a quella finezza faraſſi preciſo di queſto, co­
me
di quello fu fatto; ma auertirai, che non ſia meſſo manco
acqua
di quello che ſi è detto; p̨che il ſalnitro ſi arderebbe
hauendo poca acqua; & coſi facendo ſi hauerà il ſalnitro raffi­
nato
, il qual ſarà p̨fetto per far poluere buona; ma ſi farà bem
aſciugare
; acciò poſſa paſſare per lo tamiſo, ouero ſedaccio.
Prendaſi il ſalnitro raffinato a guazzo, & mettaſi in vna
caldaia
, a fuoco di carbone, & il detto ſalnitro darà un ac­
qua
, & comincierà a fiorire, & disfarſi, ma ſi meſſedarà, ac­
cioche
tutto ſenta il fuoco, il qual diuerrà in guiſa di pigno
1cada; poi leuaraſſi dal fuoco quando ſarà aſciutto, perche
laſciandolo
al fuoco troppo, tutto andarebbe in bagno, &
perderebbe
la poſſanza, perche ſi arde, & fa gomma, la on
de
non ſarebbe in quella perfettione che era prima.
MODO DI RAFFINARE
il
ſalnitro a ſecco.
Piglia vn vaſo di ferro come ſarebbe vna celata ben net­
ta
, ouero di rame, mettendola al fuoco col ſalnitro dentro,
ben
coperto, che non reſpiri, & farallo disfare.
Disfatto che
ſarà
il ſalnitro, metteli dentro vna bragia bene acceſa ſenza
fiamma
, perche queſta conſumarà tutto il graſlo, ouero ſale
del
ſalnitro; ma perche a metterui queſta bragia perde al­
quanto
di forza, meglio ſarebbe a laſciarlo raffreddare, che
venirà
tutto a ridurſi in un pezzo.
Et a queſto modo ſarà
raffinato
il ſalnitro.
MODO DI FAR POLVERE GROSSA.
cioè
d'artiglieria.
Pigliſi parti quattro di ſalnitro, vna di ſolfo fino, & una
di
carbon dolce, cioè di ſalice, di nocciuola, ouero di qual­
che
altro legno dolce: il ſolfo uuole eſſer ſcarſo un'oncia
per
libra, piu dell'altre coſe; poi ſiano peſte queſte coſe, cia
ſcuna
per ſe tamiſandole, ouer ſedacciandole, & meſcolandole
inſieme
, & acciò che ſia migliore, ſi debbe sbroffare com ace­
to
bianco fortiſſimo, humettandola per poterla ancor me­
glio
peſtare.
Et queſta poluere non ſi peſta tanto come l'al­
tre
, perche ella ſarebbe troppo gagliarda, dando alle arti­
glierie
il ſuo douere, mettendole a pericolo di far creppar i
pezzi
; ma ella ſi peſta groſſamente; & quando ſarà peſtata a ſof
ficienza
(ilche ſi conoſcerà coſi, che prendendone un poco
fuori
del mortaio, ſi romperà, & quando vederaſſi il ſolfo mi­
nuto
, & che non ſi vegga il ſalnitro, allhora ſarà peſta) e poi cri
1nellarai com vn criuello; & quella che rimanerà ingranellata,
& che non uorrà paſſare per lo criuello, ſi tornera a peſtare,
e
coſi faraſſi inſino ch'ella ſarà paſſata giu tutta per lo criuel
lo
, & coſi facendo ſarà fornito di fare la poluere groſſa, cioè
artiglierie
, & coſi ſi ponerà ad aſciugare; ſerbandola poi be­
niſſimo
ne barili ben ſerrata.
Et ſe per caſo foſti addimanda
to
all'improuiſta con che ragione ſi fa queſta ſudetta polue
re
d'artiglieria, riſponderai come pratico, & dirai di quattro
& aſſo, & aſſo che ſono quatro parti di ſalnitro, & vna di ſol
fo
, & vna di carboni, calando tuttauia oncia vna per libra al
folſo
.
E coſi dirà di quella de gli archibugi di cinque, & aſ­
ſo
, & aſſo; & di quella di ſchioppo di 6, & aſſo, & aſſo, a tutte
calando
il ſolfo vn'oncia per libra, come s'è detto.
A FAR LA POLVERE
d
'archibugio.
Queſta poluere ſi fa di cinque, & aſſo, & aſſo, come s'è
detto
di ſopra.
Piglianſi adunque parti cinque di ſalnitro,
vna
'di carbone di legno di nocciuola, ouero di rami gioua
ni
di ſalice, & parte vna di ſolfo, calando però vn'oncia per
libra
ad eſſo ſolfo.
E peſtiſi ogni coſa ſottilmente, vna dal­
l
'altra ſedazzandole due, ouer tre volte; poi incorpora ogni
coſa
inſieme, & tornaraſſi a peſtar beniſſimo, & a ſedazzare,
humettandola
con aceto forte; & volendo vedere quando
ſarà
aſſai peſta, pigliane vn pezzo fuor di quel mortaio, e ta
glialo
con vn coltello; ſe ella ſarà negra come veluto, & che
non
ſi veda il ſalnitro, il ſolfo, all'hora ſarà peſta il ſuo do
uere
, poi ſia granellata con vn criuelletto, laſciandola aſciu
gare
, e coſi calda ſi gouernerà ne barili.
A FARE LA POLVERE
da
ſchioppo.
Queſta poluere ſi fa di ſei, & aſſo, & aſſo, & ancora di ſet­
te
, che ſarà migliore, cioè parti ſei, ouero ſette di ſalnitro,
1vna di carbono, & vn'altra di ſolfo meno vn'oncia per libra,
ma
però il carbone vorrebbe eſſere di rami di nocciuole,
che
non paſſino vn'anno.
Poi ſi peſta ogni coſa ſeparata
l
'vna dall'altra ſottilmente, & ſi tamiſano almanco tre vol­
te
per lo tamiſo ſottile, & di volta in volta, quelle che non
vorranno
paſſare, ſi ripeſtano; & quando ſaranno paſſate tut
te
per lo tamiſo, ſi accompagnarà ogni coſa inſieme, & ſi fa­
paſſare giu per detto tamiſo; poi ſi tornerà nel mortaro, il
qual
vuol eſſer di bronzo per farla buona, & preſto; & que­
ſte
coſe ſi torneranno a peſtare, & ſi humettarà con l'aceto
fortiſſimo
, ouero con l'acqua di ſalnitro.
Et per vedere s'el­
la
ſarà peſta a ſofficienza, ſi farà come ſi è fatto con quella
d
'archibugio, & come ſarà peſta, hauerai vn criuelletto mi­
nuto
, & ſotto a quello un tamiſo chiaro; & farai che s'incaſ­
ſi
l'uno con l'altro, & granellarai quella, che andò più giù per
lo
criuelletto, e rimanerà in ſu'l tamiſo, & giu per lo tamiſo
anderà
la poluere minuta, & quella con un'altro tamiſo piu
minuto
ſia tamiſata, & queſto ſarà il poluerino.
la poluere
minuta
che ſarà paſſata per lo primo tamiſo, & che non ha­
uerà
potuto paſſare il ſecondo piu ſottile; ſi tornerà a peſta
re
inſieme con quella che non è paſſata giu del criuelletto,
& torneraſſi a farla paſſare come prima, ſino che ella ſarà
paſſata
tutta, poi ſia granellata, e meſſa ad aſciugare, & coſi
calda
ponila ne barili.
A FAR POLVERE CHE MAI NON SI
guasta
per vecchiezza, ancora ſi
diminuiſce
.
PRENDASI quella quantità di poluere che ſi vuole,
& peſtiſi bene, & bagniſi con acqua vita, meſcolando la be­
niſſimo
, & facendolà in palle come ſi vuole, ſeccandole al
Sole
, ouero in luoco caldo, poi ſi metta in vaſi che ſiano ben
auetriati
, & ſarà coſa perfettiſſima.
1
A RACCONCIARE PO LV ERE GVASTA
per
la vecchiezza, ouero per humidità,
oper
altro difetto.
Pigliſi quella quantità di poluere guaſta, & mettaſi a ſciu
gare
, & quando ſarà aſciutta, pigliane quante libre ti piace, &
mettila
in vn ſacchetto di tela, ouero caneuazzo, ligandolo
ben
ſtretto.
Poi piglia una caldara netta, & mettiui dentro
queſto
ſacchetto con tanta acqua, ouero liſcia chiara, ſi che'l
detto
ſacchetto ſtia ben coperto, & d'auantaggio, & lo farai
tanto
bollire, che mettendone una goccia ſopra il ferro, oue­
ro
pietra, ſi congeli.
Leua poi dal fuoco la caldara, & caua fuo
ra
il ſacchetto, & laſcialo ben gocciare ſopra, & quando ſarà
ſchiarito
, uerſa pian piano quell'acqua in un'altro vaſo, tal
che
il ſalnitro uerrà a congelarſi, & coſi ſi procederà inſino
che
ſi conoſcerà, che l'acqua moſtri il ſegno del ſalnitro.
Aracconciar poluere groſſa d'artiglieria, & ridurla
a
poluere d'archibugio.
Se ne pigli quella quantità che ſi vuole, & ſi peſtarà beniſ
ſimo
in vn mortaro, & per meglio peſtarla ſi humetterà com
acqua
di ſalnitro, ouero con aceto fortiſſimo, ò con acqua
freſca
; & peſtata che ſi hauerà; ſi tamiſerà.
Poi per ogni li­
bra
di poluere, ſe gli meſcolarà un'oncia di ſalnitro raffina­
to
aſciutto, ben peſto, & tamiſato ſottilmente, & torneraſſi a
piſtare
, & humettare, come ſi è detto; ma non molto, acciò
che
entri il ſalnitro; & tanto ſi peſtarà, che tagliandola co'l
coltello
, non ſi diſcerna il ſalnitro, il ſolfo, ma che ella ſia
nera
come velluto.
Poi ſi tamiſerà, & granirà nel modo che
ſi
è detto per inanzi.
Poi ſi laſci aſciugare, & cauiſi il polue­
rino
.
Et in queſta ſarà tanto ſalnitro, come in quella da
ſchioppo
; però non ſarà coſi forte, per eſſere il carbone, &
ſolfo
groſsi, ma ſarà buona.
1
A CONOSCERE LA POLVERE DI PIV SORTI
per
prattica, cioè a vederla, & a toccarla
per
ragione.
La ragion vuole, che a uederla, quella che ſarà piu beret­
tina
, ſia migliore.
Et a toccarla con le mani, quella che ſarà
piu
aſpra, ſia la migliore.
Ma a conoſcerla per ragione fa­
raſſi
un mucchietto di più ſorti di poluere, mettendo cia­
ſcun
per ſe, & ſe li darà il fuoco; & quella che ſarà piu preſta
da
ardere, & che laſci manco bruttezza, quella per ragione
ſarà
migliore.
A conoſcere quella da ſchioppo, ſe ſarà fina, prendaſene
alquanto
, & pongaſi ſopra la carta, & datole il fuoco, ella ſu
bito
ardendo laſcierà netta la carta, quella ſarà perfettiſſi­
ma
.
Et ancora mettendone in ſu la palma della mano, &
darli
poi il fuoco, ſubito ſpiri ſenza ſcottare, ſarà buona; &
coſi
vuole eſſere quella d'archibugio.
MODO DI FARE DIVERSE SORTI
di
fuochi artificiati, appartinenti ad ogni Bom­
bardiero
, & ad altre perſone
di
qualità.
PERCHE il ragionamento, ch'io intendo di
fare
intorno ad eſſi fuochi artiſtciati, preſuppon
go
eſſer tale, che inſegnar debba ai mezzana­
mente
introdotti in queſta profeſſione, non
ſpenderò
tempo in inſegnare, come queſti habbiano ad uſa
re
; tra che mi pare, che da ſe ſi moſtri il modo di offendere
il
ſuo nemico.
Et per prima voglio dire il modo di fare gli
ſtoppini
, ouero paueri, che ſi adoperano per accendere il
fuoco
nelle ſottoſcritte coſe, ch'io intendo di ſcriuere, cioè
pignatte
, trombe, palle, dardi, rocchette, & altri fuochi a ter­
mine
ordinati.
1
Per fare adunque i ſudetti ſtoppini, ſi deue pigliar una
gnatta
di terra; & in quella ſi metta dell'aceto forte, oue
dell
'acqua di uita, il che ſarà migliore, meſcolandoui denti
della
poluere groſſa ben peſta; habbianſi poi apparecchiat
gli
ſtoppini di bambagio, ouer cotone filato groſſamente, &
queſto
filo s'addoppia tante uolte, quanto ſi uogliono far
groſſi
detti ſtoppini, & torcendogli poi alquanto, ſi pongo­
no
nella detta pignata a bollire, fin tanto che queſta com­
poſitione
ſi faccia ſpeſſa, & pigli un poco di corpo; perche
all
'hora biſogna leuar fuora gli ſtoppini della pignatta ſepa­
ratamente
ad uno ad uno, ma però ben caricati di quella mi­
ſtura
, & diſtendendoli tutti ſopra una tauola, ouero a caual­
lone
di una pertica, ſi che uno non tocchi l'altro.
ſi mettano
poſcia
ad aſciugare beniſſimo al Sole, che ſaranno buoni da
fare
molti effetti, come leggendo intenderai.
MODO DI FARE VNA PIGNATTA
piena
di fuoco artificiato.
Pigliſi ſalnitro oncie cinque, poluere groſſa oncie quat­
tro
, ragia oncie due, ſolfo oncie due, & ogni coſa groſſamen
te
peſtata, meſcola inſieme, & impaſta con olio di lino; poi
nella
pignatta ſi metta la detta miſtura, calcandola dentro
fin
che detta pignatta ſia piena, laſciandola coſi ſtare per un
giorno
, poi per la bocca fino nel fondo di detta pignatta, bi
ſogna
fare un buco con triuella, ouero altro ferro, & nel dit
to
buco ſi metterà una canna aperta da tutti due i capi, o
pur
di canna ſteſſa, ouero di legno ſottile, della groſſezza
del
buco, laquale ſtrettamente ui entri, & queſta canna ſia
meza
piena di poluere groſſa, & l'altra meza parte di det­
ta
miſtura; poi ſi copra la pignatta con tela, ligandogliela
intorno
, come nel diſegno ſi uede.
Ma habbiaſi a mente,
che
quando queſta ſi uorrà, o gettare, o ſcaricare, biſo-
1gna tagliare la ſua couetta, & ineſcarla di buona poluere, co­
ſi fa un archibugio, & darle il fuoco; perche da queſta
ſi
uederi coſe d'ammiratione; il diſegno della quale, qui
ſotto
ſi moſtra.
23[Figure 23]
MODO DI FAR
le
Trombe.
Volendo fare una tromba, ſi piglia un legno groſſo,
quanto
ſarebbe la parte ſottile d'vna gamba di huomo
commune
, lungo da quindici in venti oncie, & in queſto
legno
ſi farà un buco per lungo il legno; il qual buco de­
ue
eſſere lungo i tre quarti della lungezza di eſſo legno,
& largo tanto, che dentro entrar poteſſe vn'ouo com­
mune
di gallina, |& dall'altro capo di eſſo legno ſi fa­
un'altro buco picciolo, tanto che vi poſſa entrare una
haſta
lunga intorno a un paſſo, coſi per l'entrar dentro, co­
me
per tenere in mano nel ſcaricarla, guardando però di
non
fare eſſo buco tanto lungo, che uenga ad arriuare al­
l
'altra parte del foro fatto, per metterui la compoſitio.

ne
del fuoco; percioche tra l'vno, & l'altro buco, ui uor­
rebbe
eſſere di ſpacio almen quattro dita.
Fatto queſto, pi-
1glieraſſi ſilo di ferro, colquale ſi ligherà la detta tromba, in
tre
, ouer quattro luoghi per più ſi curezza, accioche non crep
pi
per la forza del fuoco, come nel diſegno ſi uedrà.
Gliè
uero
, che in queſta tromba ſi potrebbe accommodare di fuo
rauia
de gli ſchioppetti lunghi un palmo di mano, che tiraſ
ſero
palle di piombo, caricandoli con poluere da ſchioppo fi­
na
; in queſto modo, pigliſi queſti ſchioppetti, iquali uoglio
no
hauere un poco di coda, che ſi uada perdendo, per poterli
meglio
legare ſopra la detta tromba, accioche non ſaltino
indietro
quando ſi ſcaricheranno, i quali ſchioppetti ſi ac­
commoderanno
pur di fuorauia, uno da un capo, & un'al­
tro
dall'altro capo, & uno nel mezo, & coſi de gli altri, ſecon
do
che ſi uorrà; guardando però di non metterli a filo uno
dietro
l'altro, come nel diſegno ſi uede.
Et tanti ſchioppet­
ti
, come ſi uorrà mettere, tanti buchi ſi faranno nella detta
tromba
, con un triuellino, & eſſi ſchioppetti ſi accommode­
ranno
co'l lor buco picciolo, ilquale è biſogno, che ſerua
per
fogone, all'incontro di eſſi buchi fatti nella tromba, li­
gandoli
beniſſimo con filo di ferro, ouero facendo fare a
ciaſcuno
ſchioppetto un cerchietto di ferro, per legarli me
glio
ſopra la tromba.
Et detta tromba, & ſchioppetti giace­
ranno
nel modo, che nel diſegno ſi uede.
Et quando ſa­
caricata, & che ſe le darà il fuoco, ardendo la miſtura del­
la
tromba, darà medeſimamente il fuoco a quelli ſchioppet
ti
, & ſi ſcaricheranno.
24[Figure 24]
Modo di far miſtura di tromba, & l'ordine che ſi tiene
nel
caricarla.
E' biſogno pigliar poluere groſſa libra vna, ſalnitro
maccato
a modo che ſono le granella di peuere, intorno a
1oncie tre, il che uonirà fatto beniſſimo ſe ſi ſedaccierà; per­
che
il ſottile che paſſerà di ſotto, ſi metterà da canto, per far
miſtura
lenta, ritenendo la parte, che ſarà della ſuddeta groſ
ſezza
, & inſieme con alquante granelle di ſale della medeſi
ma
groſſezza, auuertendo, che biſogna che ſia queſta mi­
ſtura
alquanto humida, meſcolandoui alquanto di fele di
bue
.
Et per fare che la tromba mandi il fuoco hora lenta­
mente
, & hora furio ſamente, gli è neceſſario fare ancora del
la
miſtura lenta, come quì ſotto ſi moſtrerà.
A FAR MESTVRA LENTA
per
le trombe.
Si piglia poluere groſſa libre dieci, ſalnitro libre ſei, ſolfo
libre
quattro, ma però che il ſolfo, & il ſalnitro ſian peſti di
groſſo
, ouero ſtropicciati con le mani, ò d'altra coſa, accio­
che
tale ſi faccia, & meſcolando ogni coſa inſieme, biſogna
poi
ſarne un poco di proua, pigliandone alquanto, & dandoui
il
fuoco ſopra vn pezzo di tauola, tanto aggiungendo, ouero
ſminuendo
di poluere, quanto parerà che la miſtura ſia lenta
al
tuo deſiderio, tanto che baſti.
Et quando ſi uorrà caricare
la
tromba, è neceſſario hauere un modolo di legno, che ua
da
giuſtamente in quella, & una mazzola, per calcare di uol
ta
in uolta la detta miſtura nella tromba; & caricheraſſi pri­
ma
la tromba di miſtura piu furioſa, di uolume di quattro di­
ta
nella tromba; poi piglieraſſi dell'altra miſtura piu lenta, la
quale
non vuol rileuar di uolume, quando ſarà calcata nella
tromba
, più d'un dito, & dietro a queſta miſtura lenta ſe ne
metterà
di quella furioſa, tanto che quando ſarà calcata nel
la
tromba, rileui il uolume di quattro dita, come la prima; poi
ſe
ne metterà di quella lenta, coſi caricandola uicendeuol­
mente
hora d'una ſorte, hora dell'altra, ſeruando però il
ſudetto
ordine di poruene sempre più della furioſa, che del
la
lenta.
Ancora ſe ſi uoleſſe fare, che la detta tromba
1gettaſſe alquante groſſe ſpruzzature per maggiormente of
fendere
, piglieraſſi del la raſpatura groſſa di piombo, meſco
lando
la con vetro peſto groſſumente, & di queſta ſe ne met­
rerà
in vna carta, facen dola à modo di una palla, ſenza altro
ligamento
, ſi che poſſa entrare giuſtamente nella detta trom
ba
, & quando ſi uorrà tirare ſimil palle con le trombe, met
teraſſi
inanzi della palla in detta tromba, un poco di polue
re
fina, quanto ſarebbe vn'oncia & meza, mettendole poi
dietro
la palla di carta, con quella raſpatura, & uetro, ſi che
vada
ben ſerrata nella tromba, deſtramente accoſtando eſ­
ſa
palla appreſſo alla poluere, ſenza calcarla.
Et per mezo
della
detta palla ſi farà paſſare vno ſtoppino di poluere, di
quelli
, i quali ſi è inſegnato a fare nel principio di queſti
fuochi
artificiati, il qual ſtoppino habbia a paſſare per me­
zo
della palla da vna parte all'altra, per mettere il fuoco
nella
poluere fina, che ſarà poſta inanzi alla palla, & a que­
ſto
modo ſarà caricata la detta tromba.
Altro modo di far miſtura per caricare la ſudet­
ta
tromba.
Si habbia poluere groſſa libre quattro, pece Greca, oue­
ro
pece Spagnuola libra una, canfora oncie ſei, uetro peſto
oncie
quattro, vernice in grani oncie tre, uernice in polue­
re
oncie tre, ragia magra oncie due, ſalnitro oncie ſei, ſolfo
oncie
due, argento ſolimato oncia una, tutte le quali coſe
ſeparatamente
ſi peſtino, poi con alquanto di acqua di uita
meſcolino, che coſi ſarà fatta la compoſitione.
Il modo poi di caricare la tromba di queſta tal miſtura, ſi
che prima metten doui dentro un poco di poluere groſſa
oi un poco della detta miſtura, calcandola co'l modolo di
gno, & dietro a queſta miſtura, ui ſi metterà un poco di bam
agio, ouero cotone bagnato con olio di ginebro, ouero di
acqua
di uita, & appreſſo un poco di argento uiuo; poi un'al
1tro pugno di poluere non miſturata appreſſo, mettendoui
della
detta miſtura, & coſi di mano in mano, facendo fin che
ſarà
piena la tromba.
Poi ui ſi farà nella bocca vna coperta
di
carta legata con ſpago, & nel mezo di queſta coperta, ſi fa
vn buco picciolo, metterui vno ſtoppino fatto nel mo
do
, che ſi è inſegnato a fare nel principio di queſti fuochi ar
tiſiciati
.
Et detto ſtoppino ſi accenderà, & con quello ſi da­
il fuoco alla miſtura, quando farà biſogno, acconciandoli
vn
poco di corda, per dargli meglio il fuoco.
ALTRA SORTE DI MISTVRA
di
tromba.
Faſſi ancora vn'altra ſorte di miſtura, in queſto modo,
pigliando
ſalnitro, folſo, olio di lino, olio di pinolio, ra­
gia
colata, largato, pece Spagnuola, ragia ſecca, parti vgua­
li
, & peſtando quelle che peſtar ſi debbono, ogni coſa inſie
me
meſcolando, ſarà fatta.
MODO DI FAR PALLE CON VNA
miſtura
, che quando ſaranno acceſe, non ſi po­
tranno
aminorzare ſe non con ori­
na
, & cenere.
Pigliſi vn'oncia per ciaſcuna delle ſottoſcritte coſe,
cioè
ſolfo, orpimento, pece colofonia, pece nuoua, verni­
ce
in grani, trementina, graſſo humano, maſtice, pece greca,
incenſo, olio di lino, & peſtando quelle coſe, che ciò richieg­
gono
, & com l'altre compoſte, haueraſſi vna miſtura, la quale
per
buona pezza bollita in vaſo di vetro, ſarà materia da far
palle
con bambagia, ouero ſtoppa, le quali ſi potranno fare
groſſe
, & picciole, ſecondo che ſi uorrà.
Et lequali toſto che
ſaranno
acceſe, non ſi potranno ammorzare, ſe non con ori
na
, cenere, ouero aceto.
Con auiſo però, che queſte palle ſa
rebbono
ancor buone da mettere nelle ſoprapoſte trombe.
1
A FAR PALLE CHE SI ACCENDE RANNO
bagnandole
con acqua.
Qui biſogna calcina viua, ſolfo viuo, olio di lino, ouero
in
ſuo luogo olio di oliua, & ſi meſcola ogni coſa inſieme
facendone
palle, le quali con l'aſpettare il tempo di piog­
gia
, o con darle manualmente l'acqua, ſecondo il biſogno,
e
'l potere, hauerai da quella fuoco certiſſimo.
MODO DI FAR PALLE DI FVOCO
artificiato
, per tirare con l'artiglieria, & con le
mani
, le quali tirate, oue ſi voglia,
s
'attaccheranno.
Prima ſi farà fare tre ferri ben acuti da tutti due i capi;
lunghi
quanto ſarà larga la bocca di quel pezzo, che ha da
tirare
la palla; due de quali ferri s'incrocieranno giuſtamen­
te
nel mezzo, ligandoli con filo di ferro, tanto che eſſi ferri
ſtiano
fermi; pigliſi poi il terzo ferro, & nel mezo di eſſo
fa
che intrauerſi con gli altri due poſti in croce, talmente
che
ad ogni verſo tirando, s'inficchino.
Et à queſto modo
conci
ſi legaranno nel mezo con filo di ferro; poi ſi hab­
bia
vna corda lunga di ſtoppa, groſſa vn dito di mano, &
con
vn capo di eſſa ſi taccherà nel mezo di quella incrocia
tura
, & ſe glie la inuolterà intorno tanto che rileui alla groſ­
ſezza
d'vn naranzo.
Poi ſi comincierà a tirare eſſa corda da
vn
ferro all'atro, con teſſere, & formare con quella alcun
concauità
a modo di nidi di vccelli, le quali concauità s'em
piranno
della ſottoſcritta miſtura, la quale ſi fa in queſt
modo
: Piglia ſalnitro libra vna, ſolfo ammaccato che reſt
groſſo
a modo di peuere oncie otto; poluere groſſa onci
quattro
, meſcola, & ſarà fatta; dellaqual compoſitione s'er
piranno
gli ſpatij, cioè concauità ſopradette, talmente ch
quando
eſſi ſaranno pieni della detta miſtura; tutto il co
1po ſia a modo di vna palla; poi ſopra, & intorno quella
miſtura
ſi volgerà ſtrettamente il reſto della corda che ſarà
auanzata
nel fare quelle concauità.
Et ſopra a queſto d'in­
torno
a quelli ſtrettamente ſi inuolgeranno due mani di
ſpago
, nella maniera che ſi fanno i gomitoli di filo, & ref­
fe
, facendole venir ben dure.
Fatto queſto, pigliſi della
ſtoppa
, & bambagia bagnata nella ſottoſcritta miſtu­
ra
, la qual ſi farà in queſto modo.
Piglia ſolfo, & orpimen­
to
parte una, pece colofonia parte due, pece nauale par­
te
una, trementina parte una, taſſo parte vna, incenſo par­
te
meza, oglio di lino parte meza, oglio di pietra un terzo,
vitriolo
peſto parte vna, & tutte queſte coſe meſcola inſie­
me
.
Dopo mettile alquanto a bollire in un uaſo di rame,
poi
piglia la ſtoppa, & bambagia, poco, & aſſai bagnan­
dola
in detta miſtura, ſecondo che ti pareſſe eſſer furioſa,
& lenta nell' ardere al tuo biſogno; & queſta ſtoppa, & bam­
bagia
coſi bagnata, ſi auuolgerà attorno alla detta palla;
poi
s'impegolarà beniſſimo, auuertendo, che le punte uo­
gliono
auanzar fuor della palla almeno due dita, come qui
ſotto
nel diſegno ſi uede, & nel mezo della palla ſi farà un
buco
, che paſſi da una parte all'altra per metterui dentro
uno
ſtoppino, per accenderla quando farà biſogno.
PALLA DI FVOCO
artificiato
.
25[Figure 25]
1
MODO DI FAR PALLE CHE
arder
anno nell'acqua.
Vi biſogna prima ſolfo libre due, & faraſſi liquefare in
vna
pignatta al fuoco; ſi che eſſo ſolfo reſti chiaro, & mentre
ſarà
ancora caldo, vi ſi metterà dentro vna libra di ſalnitro,
& meza di poluere, meſcolando ogni coſa beniſſimo; & poi
leuata
dal fuoco, metteraſſi dentro libre due di poluere groſ
ſa
, la qual miſtura in vn mortaio ſi peſtarà, tenendola bagna­
ta
com aceto forte diſtillato.
Poi cauarai la detta miſtura fuor
di
quel mortaio, & ne farai palle, coprendole con caneuaz­
zo
, & ligandole d'intorno beniſſimo con ſpago ſottile; im­
pegolando
la coperta, & quando ſi vorrà tirare, ui ſi farà vn
buco
per dare a quelle il fuoco.
Et coſi ſarà fatta.
A FAR| PALLE DI FVOCO DA TIRAR
di
notte fuora d'vna fortezza, per vedere i nemi­
ci
, che fußero venuti ſotto quella a fare.

qualche
danno.
Habbia libre quattro di trementina, libra vna di ſalni­
tro
, libre quattro di carbone dolce, & peſta ogni coſa inſie­
me
, & di nuouo impaſta con ſtoppa di lino, poi ne fa palle
quante
ti pare, le quali attaccandoui il fuoco, & tirandole
fuora
delle mura, arderanno, & faranno tanto ſplendore,
che
ſi potrà vedere come s'è detto.
ALTRO MODO PER FARE
delle
ſudette palle, che faranno
ſplendore
.
Piglia oncie due di ſalnitro, una di ſolfo, due di can­
fora
, & un poco di graſſo humano, & meſcola ogni coſa in­
fieme
in una caldaia al fuoco; tenendo bagnata la detta mi-
1ſtura con acqua uita, & quando ſarà liquefatta habbianſi poi
apparecchiate
palle groſſe a voglia tua, & quante ſi vuole, o
di
legno, o di pietra, o di ferro, & in queſta miſtura s'inuolti
no
alcune volte, poi ſi facciano ſeccare, & di nouo riuoltale
in
detta miſtura, & poi ancora voltate, & ſeccate a tuo vole­
re
, & quando farà biſogno ſi accenderanno, & gettaraſſi com
le
mani, o con artiglieria, come ti parerà eſſer biſogno.
Con
ricordarti
, che quando queſte tali palle ſono aſciutte, ſi ba­
gnano
ancora di acqua uita.
Bel modo ancora ſarebbe queſto altro di far palle arden
ti
, cioè pigliando vna palla di rame, o banda bianca, o banda
di
ferro, la qual foſſe di dentro vuota, & intorno intorno, far
le
quattro, ſei, & quanti ſi vuole buchi, & detta palla foſſe pie
na
della medeſima ſopradetta miſtura, adoperando queſte
tai
palle, come delle altre ſuddette.
Auuertendo che in caſo
che
ſi ſteſſe per battere una fortezza con l'artiglieria, & che
i
difenſori haueſſero poſto ſacchi di bambagia, lana, & altre
coſe
tali, come ſi ſuol fare attorno alle mura, accioche l'arti
glieria
non faceſſe tanto danno; con le ſudette palle acceſe,
ſi
potrà metterui il fuoco dentro, aggiungendo però nella con­
poſitione
queſt' altre coſe, pezze nauale, ragia magra, argento
viuo
, ogni coſa meſcolata inſieme con le altre ſopradette.
A FAR PALLE DI FVOCO, LE QVALI
arderanno
nell' acqua, & ſi potranno tirare con l'artiglie­
ria
, & con le mani; & lequali non ſi potranno
ammorzare
ſe non gettandole in fuo­
co
, ouero in cenere.
Pigliaſi tela di caneuaccia, & facciaſi una ſacchetta a mo­
do
di una borſa tonda, laqual ſi empiſca di poluere groſſa.

Et
meſſa la poluere ſi ligherà beniſſimo nella maniera, che
qua
di ſotto ſi uede, facendole poi due, o tre buchi, piu, o
meno
, ſecondo che ſi uorrà, & queſto ſi farà com un puntirolo
1alquanto groſſetto; cacciandoui dentro de legnetti, laqual
borſa
ſi inuolterà più, & più volte nella ſottoſcrita miſtura,
facendole
alcune veſti, ouero coperte, nel modo che ſi è fat
to
nella ſopradetta palla, & quando la detta miſtura, che co
prirà
queſta borſa, ſarà aſciutta, ſi caueranno quei legnetti
fuora
di quei buchi, i quali ſi mettono per far che la miſtura
che
ſi ſopra ad eſſa borſa non chiudeſſe, quei buchi, poi
ſi
empiono di poluere fina, per poter dare il fuoco alla det
ta
palla quando ſi vorrà tirare, la qual miſtura è queſta.
Pi­
glianſi
parti cinque di poluere groſſa; parti tre di ſalnitro
raffinato
; parti una di ſolfo; & una e meza di ragia di pi­
no
; meza di canfora; & meza di trementina; & meza di ui­
triolo
, non troppo ſottilmente piſtato; & meza di ſal com­
mune
; parte meza d'oglio di ſaſſo, & d'oglio di lino, parte
vna
di acqua vita, meſcolando beniſſimo tutte, le quali in
ſieme
poſte, & meſcolate ſono per compita miſtura di
queſto
biſogno.
26[Figure 26]
MODO DI FAR DARDI DI FVOCO
da
ardere in qualunque luogo doue ſi tireranno, & ſi
potranno
tirare con artiglieria, con ba­
leſtra
, & con le mani.
Prima ſi farà fare vn dardo di ferro lungo un braccio, e
mezo
, piu, & manco, ſecondo, che ſi vorrà, con le ale ch' eſca­
no
fuora della groſſezza, cioè ſcartare fuora del medeſimo
1ferro, & nella cima d'eſſo dardo faraſſi una groſſezza nel
modo
che ha il palo di ferro.
Oltre di queſto, di dietro, oue­
ro
dinanzi alle ale del dardo, & appreſſo la detta groſſezza,
ſi
farà un buco che paſſi per trauerſo dell'haſta, per lo riſpet
to
che qui ſotto ſi dirà, & come ſi uede.
Dardo di ferro.
27[Figure 27]
Poi ſi farà fare un cannone di ferro, lungo intorno a un
palmo
, & largo quanto ſarà biſogno, tanto che poſſa entrare
nella
bocca del pezzo c'hauerà da tirare quel dardo, & in
queſto
cannone ſi caccierà dentro il ſudetto dardo; accom­
modando
eſſo cannone, o dinanzi, o di dietro alle ale del dar
do
, & queſto cannone s'impirà di miſtura, & per far che non
ſaltaſſe
fuora del dardo, quando ſi tirerà, ſe gli farà un buco
nel
mezo, cioè per trauerſo d'eſſo cannone, che corriſponda
con
quello che ſi è fatto nell'haſta del dardo, & caccieraſſi
un
chiodo che paſſi dall' una parte all' altra, percioche coſi ſi
fermarà
eſſo cannone che non ſi mouerà dal ſuo luoco.
An
cora
in eſſo cannone ſi potrà accomodare gli ſchioppet­
ti
, facendogli de' buchi intorno, & cacciandogli dentro eſſi
ſchioppetti
, facendogli uoltar con la culata all haſta del dar
do
, & farli auanzare alquanto fuora de' buchi fatti nel canno
ne
, nel modo che nel diſſegno ſi uede, iquali ſchioppetti fa­
ranno
grandiſſimo effetto, cioè quando il dardo ſarà cacia­
to
doue ſarà ſtato tratto, & che la compoſitione del can­
none
doue ſaranno poſti queſti ſchioppetti, torrà il fuoco,
eſſi
ſchioppetti ſi diſcaricheranno, & ammazzeranno qualli che
ui
ſaranno intorno, ſpecialmente quando eſſo dardo ſarà trat
to
d'alto a baſſo, come ſarebbe in ſu le Galee.
Fatto queſto
1ſi accommoderà appreſſo la mazzoca di eſſo dardo, un ſachet
to
fatto a modo d'una conocchia, ouero rocca da filare, co
me
qui ſotto nel diſegno ſi uede; & queſto ſacchetto s'em­
pirà
di quella miſtura che ſi fece mettere in quelle conca
uità
di palle, che ſi è detto per auanti con quelle punte di fer
ro
, & eſſa miſtura vorrebbe eſſer ben calcata nel detto ſac­
chetto
, il qual vuol eſſer bem legato da un capo, & dall'altro.

Et
per far che queſto ſacchetto non ſi moua dal ſuo luogo,
cioè
nel tirar il dardo; caccieraſſi un chiodo per trauerſo di
eſſo
ſacchetto, che paſſi quel buco che ſarà fatto nell'ha­
ſta
del dardo, come ſi fece nel cannone.
Accommodato che ſi
hauerà
l'opera del fuoco, cioè il cannone, & il ſacchetto; quam
do
ſi uorrà lanciare queſto dardo: prima ſi accenda il fuoco
nella
compoſitione del cannone, & per far che eſſo fuoco
ſi
vada ad accendere ancora nel ſacchetto, ſi accommoderanno
ſopra
l'haſta del dardo, cioè fra'l cannone, & il ſacchetto del
le
couerte di canape, concie nel modo che ci acconciano i
ſtoppini
; delle quali couette ſi coprirà tutta l'haſta del dar­
do
, legandouele ſopra beniſſimo con ſpago ſottile, auuer­
tendo
di fare che eſſe couette ſtiano con le cime uerſo il cam
none
, & a queſto modo quando ſarà acceſo il fuoco nel can­
none
, ſi accenderà poi ancora in queſte couette, lequali por­
teranno
nel ſacchetto, che ſi trouerà acconcio appreſſo al­
la
mazzocca il fuoco, come qui in diſegno ſi uede.
Dardo di fuoco.
28[Figure 28]
Ancora in luogo di queſte couette, ui ſi potrà mettere de
gli
ſtoppini.
Et perche queſti dardi coſi nel maneggiarli, co
me
per lo piouere ſi guaſtarebbono, è neceſſario far ſopra
1quelli una coperta di caneuazzo ben ſtretta, legandola be
niſſimo
con ſpago, & darli ſopra una coperta di colla di car
nuccio
ben cotta, fatta con farina; & quando ſarà ſeccata
queſta
colla, ſe gli farà ſopra una rete di fil di ferro ben ri­
cotto
, che le uada ſopra ben ſtretta, nella maniera che qua
in
diſegno ſi uede,
Dardo di fuoco.
29[Figure 29]
Et quando ſi uorranno tirare queſti dardi ſi farà un bu­
co
nella coda del cannone, oue ſi caccierà uno ſtoppino di
poluere
; & al pezzo che'l tirarà non ſi metterà tanta polue
re
, quanto eſſo porta, ancora ſe gli metterà coccone,
ſtopaccio
.
MODO DI FAR ROCCHETTE,
che
quando ſaranno in aere, manderanno fuori fiamme
di
fuoco, le quali poi nel diſcendere parer anno ſtelle, che
caſchino
dal cielo, nella qual maniera ſi compongono an­
cora
ſchioppetti da carta.
Per far adunque queſte rocchette, ſi deue hauere la ſua
forma
di legno, ſopra di cui ſi formano i cannoni di carta
doppia
quattro, o cinque volte, & da un capo del cannone
ſi
legherà ben ſtretto com uno ſpago, laſciandoui però un bu­
colinoi
& eſſo cannone ſi farà lungo tanto quanto ſarà baſtam
te
a capire le coſe che ſi uorranno mettere dentro, & diſo­
pra
ad eſſa rocchetta non ſe le può metter più peſo di quello
1che peſa eſſa rocchetta. Et quando in queſta ſi metterà coſa
da
far fiamme, ò ſchioppetti, biſogna metterui dentrodella
poluere
fina, accioche eſſa habbia a dar fuoco a gli ſtoppini
che
ſaranno nelle fiamme, & ſchioppetti.
COMPOSITIONE, ET MODO.
per
far che le rocchette mandino
le
fiamme.
Pigliſi libra una di ſalnitro raffinato, ſolfo citrino oncie
otto
, poluere groſſa oncie quattro, il ſolfo, & il ſalnitro uor
rebbono
eſſer peſti groſſamente quanto granelli di polue­
re
groſſa, & ſi meſcolano tutte queſte coſe inſieme con la
mano
, poi ſi hauerà ſtoppa di canape, & faraſſi com eſſa delle
code
lunghe palmi tre, o piu, & appreſſo al capo piu groſſo
della
coda ſi legherà, & ui s'accommodarà a modo di un ni
do
di uccelli, & ſe gli metterà dentro quanto ſaria vn'oncia
della
ſudetta miſtura, poi ſe le auolgerà intorno il reſto del­
la
coda, ſi che ſi uenga a ſtringere la miſtura a modo di una
palla
.
Fatto queſto ſe le incrocierà intorno dello ſpago, per
lungo
, & per trauerſo, ſtringendo forte, ſi che ella diuenga
dura
; & per mezo di queſta palla ſi farà paſſare uno ſtoppi­
no
di poluere, per poterle dare il fuoco, & a queſto modo ſi
fa
mandare le fiamme alle rocchette.
MODO DI FARE VNFVOCO
artificiato
a termine.
Pigliaſi orpimento libra una, parte pegola, parte cera,
parte
ſalnitro, parti quattro carbone dolce, & facendo diſ­
fare
ogni coſa inſieme con acqua, quando il tutto ſarà disfat­
to
habbiaſi apparecchiato vno ſtoppino longo quel tanto
che
ſi uuole: ma però ſappiaſi la ſua lunghezza, ilquale ſtop
pino
ſi bagnerà in queſta miſtura, & faraſſi poi afciugare, &
1quindi ſi accenderà da un capo, laſciandolo ardere, affine di
prouare
quanto tempo eſſo ſtoppino ſia per durare.
Et ponia
mo
che eſſo durato fuſſe la quarta parte d'una hora, uolendo
accendere il fuoco in qualche luoco, oue la perſona uorreb­
be
hauer termine un'hora, inanzi che'l fuoco ueniſſe a fare
il
ſuo effetto, ſe ne farà uno ſtoppino, che ſia lungo quattro
volte
tanto, quanto ſarà ſtato quello, che hauerà durato la
quarta
parte di una hora; & ſe ſi uorrà termine due hore, ſi
farà
lo ſtoppino otto uolte tanto.
Per eſſempio poniamo,
che
braccia vinticinque del detto ſtoppino ſia durato una
hora
, quante braccia vi uorranno per quattro hore, facendo
il
conto, ſi trouerà che hore quattro ne uorranno braccia
cento
.
Et a queſto modo ſi gouernerà, & faraſſi che'l detto
ſtoppino
habbia a terminare, & metter capo in un ſolferi­
no
, con buona poluere, ouero con una palla artificiata; per­
che
a queſto modo ſi accenderà il fuoco, ma ſi ti ricorda che
eſſo
ſtoppino uorrebe eſſer ſopra una bacchetta, di modo,
che
arda a poco a poco, & guardarſi che il fuoco non ſi accem
da
in molti luochi, cioè non ſia intorchiato tanto ſtretto ſo­
pra
la bacchetta, che accenda l'uno con l'altro; altramente ne
rimanerebbe
ingannato l'artefice di quello.
Et con queſto
fuoco
ſi potrebbe ardere una naue, intendendolo bene.
A far miſtura di fuoco che ſi accenderà con acqua.
Pigliſi del gloriatto libra una, oglio di roſſo di ouo
libra
una, oglio di ſolfo libra una.
calcina uiua ſottile bene
ſpoluerizata
libre dieciotto; d'ogni coſa ſi farà paſta, & di
queſto
ſi metterà doue ſi uuole che arda.
Et alla prima piog
gia
che caderà dal cielo, il fuoco ſi accenderà, & arderà
gni
coſa.
1
AGGIVNTA DI DIVER SI FVOCHI
ARTEFICIATI
BELLISSIMI.
A far una tromba da Battaglia di fuoco arteficiato.
Farai fare la tromba di buom legno come ſarebbe di quar
to
di onizzo, di quarto di ſalice, di quarto di oliuo, o di quar
to
di bedolo; quali ſon tutti legni dolci, & ſodi: perche facen
dola
di altro che non foſſe coſi andarrebe a pericolo rom­
pendoſi
, oltre che abbruciarebbe tutta in un tratto; d'ammaz­
zar
te, & ancora qualche tuo amico a te uicino; laqual trom
ba
farai fare al torno di lunghezza di due piedi e mezo in
circa
, & per diametro oncie 5. & il buco ſia di larghezza
oncie
2. & detto bucho non uuole intrar dentro ſe non due
terzi
della lunghezza della tromba; & poi dall'altro capo uuo
le
eſſere anco buſato, ma detto buco non biſogna piu largo
di
una onza e meza, & che non entri dentro tanto che non reſti
almeno
tra il buco della tromba, & queſto altro che ſeruirà
per
inaſtarla in una aſta onze quatro di pieno.
Di fuora uia
poi
lontano dalla bocca once tre, far in cauar una coſta di cor
tello
attorno la tromba, & detta in cauatura tenga il ſpacio
di
once tre; laqual ſi fa per poter impennar detta tromba di
buom filo di ferro, o di corda forzata, & coſi ogni tre once di
tromba farli altre tre once di detta in cauatura ſino oue tiene
il
foro della tromba, come qui ſotto ſi può uedere in figura.
Tromba non impennata.
30[Figure 30]
Tromba im pennata.
1
MODO DI FAR MISTVRA
lenta
per dette trombe.
TABELLE WAR HIER
Tutte queſte coſe ſiano meſchiate inſieme in una conca
di
legno, & sbroffate un poco con acqua, tanto che il car­
bone
non uoli uia, & coſi ſarà fatta la miſtura lenta.
A far balle da metter in dette trombe
Pigliarai ſtoppa di Caneuo, & far di quella una fogazet
ta
della grandezza della palma della mano, & groſſa una co
ſta
di coltello, & bagnar detta fogazetta in acqua uita beniſ
ſimo
, & poi ſtruccarla fuori; & nel mezo poi empirla della
ſottoſcritta
miſtura.
TABELLE WAR HIER
Et poſcia empita detta fogaccia, ſi riuolgerà beniſſimo in
forma
di balla, & ligata beniſſimo con buom ſpago; poi ſi tor
ſei pironzini, di legno, & quelli ſi caccieranno nella balla tam
to
ch'entrino fino alla miſtura, & ch'auanzino an co fuori del
la
palla due dita per uno; Poſcia ſi darà una coperta alla bal
la
di ſolfaro colato; auuertendo però di non farla tanto gram
de
, che non poſſi entrar nella tromba commodamente, &
che
almanco cali della larghezza della bocca la groſſezza di
mezo
dito, & di dette balle ſe ne farà in buona quantità, &
coſi
ſeruarle da parte fino che ſi uorranno mettere in opera,
il
che uolendo fare, ſe li cauarà fuori i legnetti, & ne buchi
che
rimaranno s'ineſcaranno di buona poluere; acciò quel­
li
po ſſano dette balle preſto, & facilmente prender il fuoco.
1
MODO DI CARICAR DETTE TROMBE.
Volendo poi caricare detta tromba, prima ſi metterà ſul
fondo
poluere groſſa, meſcolata con ſcaglia di ferro da fa­
bri
, come ſarebbe oncie vna per ogni libra di poluere; & di
detta
poluere mettergline ſino che leui il volume nella trom
ba
di tre dita in trauerſo, calcandola bene con un'haſta a
modo
di rocchetta d'aere; poi metterli dietro vna delle ſo­
pradette
balle ben ineſcata, & dietro detta balla, un buon
piccicone
di poluere, poi della miſtura lenta tanto che eſſen
do
calcata rileui uolume di tre dita, dietro poi poluere al­
la
quantità ſudetta, & dietro un'altra balla, con quella poca
poluere
, & poſcia la miſtura lenta come diſopra; & coſi ſe­
guitar
fino che ſarà piena, auertendo che le balle, & la polue
re
con la limatura uenghino a eſſer nella tromba a dirimpet
to
oue ſarà ligata co'l filo di ferro, o corda, come ſi è detto,
piu ſicurezza: & come ſarà piena preſſo a mezo dito all' or
lo
, ſi torrà una pezza di tela, & copriraſſi la bocca, & ligarla
beniſſimo
in cima, dopoi impegolarla beniſſimo, & coſi an­
cora
le impennadure per riſpetto di qualche faliua di fuoco,
ouero
humidità, che gli haueſſe poi a nocere; poſcia inha­
ſtarla
beniſſimo in una haſta di longhezza di brazzi quat­
tro
, impirandola acciò non poſſa cadere fuori dell'haſta, &
con
tale ordine ſi fa le ſudette trombe da battaglia, coſi da
mare
, come da terra, alla difeſa di muraglie, & alla teſta d'
na
fantaria, per difeſa di qualche sſorzo di Caualleria; & uo
lendo
dar il fuoco a detta tromba, romperaſsi detta tela in ci
ma
; & con ſtopino, o con altro ſe li darà il fuoco.
ALTRO MODO DI CARICAR
dette
trombe.
Per nn'altro bel modo ſi potrà caricar dette trombe ſenza
balle
, cioè con un uaſo fatto a modo d'un coperto di ſcat­
tola
di boniſſima latta, di grandezza che largamente entri
1piano nella tromba, & queſto uaſo ſia pieno di quadretti di
ferro
, o di piombo, poi ſia coperto con carta, & ligato che li
quadretti
non uadino fuori, detto uaſo ſi metterà nella trom
ba
doppò che ſe li hauerà meſſo tanta poluere groſſa ſempli
ce
, che rileui calcata il uolume di tre dita, & un picigotto di
poluere
fina; poi il vaſo ſi pona con il fondo uerſo la polue
re
, & dietro a quello tanta poluere groſſa che ſia habile a far
prendere
il fuoco alla poluere fina, che hauerà ſotto il fon­
do
detto vaſo: dietro a queſto ſe li pone tanta della ſotto ſcri
tra
miſtura che rileui il uolume di tre in quatro dita, & poi
della
poluere ſimilmente, & coſi facendo della poluere, &
miſtura
fino che ſarà piena al modo ſudetto, & coperta con
tela
, & impegolata, come ſi è detto; auuertendo che il uaſo
ſia
ſempre a dirimpetto alla ligadura, o impennadura, come
ſi
è detto delle palle.
Modo di far la miſtura lenta per caricar detta tromba.
TABELLE WAR HIER
Ancora alle dette trombe ſe li potrà commodar un cer
chio
di ferro largo quattro dita, & groſſo mezo, & in detto
cerchio
ſe li accommoda due ſpade come ſi uede qui ſotto
in
diſſegno; lequali uengono a far il medeſimo effetto che
farebbe
uno ſpedo.
31[Figure 31]
Diſſegno del uaſo ſudetto.
1
Oltre à queſto ſi può anco accommodare nell'haſta didette
trombe uno ſpadone, & ſi fa à queſto modo; ſi raſſega l'haſta
alla
tromba per longo giuſto in mezo, laqual haſta uuol eſſer
giuſto
alla larghezza, & lunghezza della lama, & detto ſpado
ne
ſe li caccia dentro, facendo ſeruir detta haſta per fodro,
inſerandolo
con due bottoni come quelli de i bordoni de
Pelegrini
; & queſto ſerue che quando ſi è abbrugiata la trom
ba
, ſi può preſtamente gettarla via, & adoperar detto ſpado
ne
; ma ſimil coſe non uanno poſte in mano ſe non a perſone
di
buona uita, & gagliarde, che poſſino con quelli menar le
mani
alli biſogni.
Il diſegno della quale è queſto.
32[Figure 32]
A far altra ſorte di trombe da far fuoco a un mo­
do
continouo.
Si farà la tromba di lama di ferro, groſſa una coſta di con­
tello
, accerchiata con tre cerchi di ferro di larghezza di un
onza
, beniſſimo in chiodata, & ſia il diametro di detta trom­
ba
onza 1.e meza, & longa due piedi in circa.
& da un capo
ſe
li caccierà un coccone che intri dentro almanco mezo
piede
, il qual coccone ſi farà lungo di più del mezo piede
due
o tre onze, che ſi farà auanzar fuori della tromba, per bu­
ſarlo
, & inhaſtarli l'haſta; poſcia s'empirà detta tromba del­
la
ſotto ſcritta miſtura; & ogni due, o tre dita di miſtura ſi
calcarâ
beniſſimo, & coſi faraſſi fino che ſarà piena, laſcian
doli
però tanto di luogo, che la ſi poſſi ineſcar di buona pol­
uere
, & poi copriraſſi di tela, come ſi è detto dell'altre.
1
Miſtura per la ſudetta Tromba.
TABELLE WAR HIER
Tutte le ſudette coſe ſiano beniſſimo in corporate, & hu
midite
d'acqua di vita, come ſi fa le rocchette da aere, & co
ſarà
fatta.
A far pignatte di fuocho arteficiato.
Faraſſi far pignatte di terra a modo del ſottoſcritto diſſe
gno
, grande, & piccolo poi ſecondo il biſogno, perche a guer­
re
nauali non vogliono di più tenuta che d'vn boccale d'ho­
ſtaria
; ma a difeſa di muraglie ſe ne fanno di piu grandezze,
& la maggiore non uuol più di 6. in 8. boccali, & queſte ſi
adoperano
per abbrugiar una faſſinata che fuſſe fatta nelle
foſſe
, & anco per ſotterar ſotto a una trincera dell'inimico
di
notte con darli il fuoco a tempo per fare creppare, & ro
uinar
detta trincera, & anco per dar principio a bruſciar
una
mina, non hauendo balle far tal effetto, come nell'or
dine
delle balle ſi dirà.
Il diſegno di detta pignata è queſto.
33[Figure 33]
1
S'empirà la ſudetta pignata ſino a mezo di poluere groſ­
ſa
ben ſtiuata, poſcia torraſſi della miſtura (dellaquale quì
di
ſotto ſe ne metterà di diuerſe ſorti tutte boniſſime, & ap­
prouate
) & ſi impirà fin in cima, & poſcia con una pezza di
tela
ſi coprirà la bocca, & ligaraſſi beniſſimo, & con ſolfaro
collato
ſi bagnerà detta coperta & ligatura, a mezo della­
qual
pignata di fuorauia ſe li ligarà con ſpago ſtoppini di
corda
longhi un dito per longo, quanti parerà; a quali, volen­
do
gittar la pignata, ſe li darà il fuoco, che ſubito rotta, que­
ſti
ſtoppini uengono ad accender il fuoco alla miſtura, &
queſto
ſi facci per quelli a chi ſaranno date le pignate da
gittare
, che non haueſſero animo coſi di darli il fuoco per
la
bocca, che è coſa piu ſicura, & piu efficace a far l'effetto
ſuo
, che non ſono gli ſtoppini.
MISTVRA PER IMPIR DETTEpignate.
TABELLE WAR HIER
ALTRA SORTE DI MISTVRA DAdifeſa d una muraglia, & bonißima da
bruſciar
faſcinate.
TABELLE WAR HIER
Tutte queſte ſiano beniſſimo miſchiate inſieme, perche
quanto
più con diligenza ſi miſturano, tanto meglio riuſci
ſce
ne ſuoi effetti.
ALTRA SORTE DI MISTVRA.
TABELLE WAR HIER
Tutte queſte coſe ſiano ben peſte, & ſi faccia miſtura co­
me
di ſopra.
MISTVRA DI ALTRA SORTE.
TABELLE WAR HIER
Et peſtare, e incorporar come di ſopra.
ALTRA SORTE PVR DIdetta miſtura.
TABELLE WAR HIER
Peſte tutte dette coſe, & humettate con acqua di vita, in
ſieme
in corporandole, & empire la pignatta la met à di pol
uere
, & l'altra metà di queſta miſtura che riuſcirà con gran
ſodisfattione
.
Si potrà anco caricare dette pignate di quadretti di fer­
ro
, & piombo in queſto modo; piglinſi cera roſſa, o gialla,
come
ſi vuole, liquefatta in cazza, o altro, & gettaraſſi detta
cera
nella pignata, & far che circondi per tutto di dentro
tanto
, che reſti tutta coperta di detta cera, poi ſi uuotarà
fuori
l'auanzo, & ſi piglierà quella quantità di quadretti, o
balle
che ſi uuole, & ſi gettaranno nella pignata, miſchian­
dola
beniſſimo che detti quadretti ſi uengano a taccare at­
torno
attorno ſopra la cera; fatto queſto ſi empirà la pigna
ta
di poluere fina, & poi ſi farà una canna a modo di tromba,
che
ſia di tanta groſſezza che empiſchi la bocca della pigna
ta
; & ſia lunga giuſto all'altezza ancora del corpo di dentro;
& detta canna habbi tre, o quattro buchi nel mezo, poi ſi
caccierà
detta canna dentro nella pignata: ma prima ſia
piena
della ſottoſcritta miſtura.
TABELLE WAR HIER
Dette coſe ſian miſte inſieme, & humidite con acqua
commune
.
Poi ſi coprirà la pignata di buona tela, & ligata beniſſimo
& coſi ancora legar tutto il corpo della pignata, ilche fatto
s
'impegolarà ancora beniſſimo tutta, che queſta darà mag-
1gior forza, & farà piu gran ruina; & uolendoſi adoperare bi­
ſogna
dar il fuoco alla miſtura della canna, che vi ſi è poſta
dentro
, che quella tempo ardendo ch'ella ſi poſſi gettare
doue
ſi vuole, ſenza pericolo che offenda colui che li deſſe
il
fuoco.
A FAR BALLE CHE FANNO SPLENDORE,
per
tirar fuori d vna fortezza la notte, per ſcoprir
quello
farà l'inimico.
Pigliſi vna balla di ferro che vada larga nel pezzo che
ſi
vuol adoperare almeno un dito per parte, & ſopra
detta
balla ſe li fabrichi con colla di farina, una coperta di
carta
: & aſciuta che ſia, ſi tagli per mezo, partendola quel
tanto
ſolamente che ſi poſſa cauar la balla di ferro, & s'em­
piſca
detta balla della miſtura qui deſcritta.
TABELLE WAR HIER
Tutte dette coſe ſiano beniſſimo incorporate, & empiſcaſi
la
detta balla; come è detto, & come ſarà empita, ſi copra di
boniſsima
tela, & com buona colla incolandola, & ſi lighi con
boniſſimo
ſpago forzino, a giudicio che nel ſcaricare il pez
zo
, eſſa non ſi rompa; & poi ſe gli cacci i ſuoi pironzini di le
gno
(come delle balle delle trombe ſi è detto) ma che arri­
uino
nene fino in mezo alla balla, & ch'auanzino per poter
li
cauare; poſcia ſi pigli della ſottoſcritta miſtura, cioè.
1
TABELLE WAR HIER
Olio a ſufficienza, che le dette coſe ſi poſſano incorporar
liquidamente
, & farle bollire in detto olio, & ſi copra di det
ta
miſtura la balla beniſſimo, & quando ſi vorrà far l'effetto
ſi
cauino i detti pironcini, & s'ineſchino di poluere fina, ac­
cioche
mettendoſi nel pezzo con la miſtura d'attorno, & com
queſta
ineſcatura, ſia piu habile a pigliare il fuoco; dopo car
ghiſi
il pezzo di poluere; ſtiuandola beniſſimo, & poſcia ſi
cazzi
la balla nel pezzo, dietro la poluere ſenza altro botto­
ne
; & dietro ad eſſa ſe li metta con la cazza della poluere di
mano
in mano bellamente, che s'ineſchi tutto il pezzo a mo­
do
di mina fino appreſſo la bocca, acciò ſi poſſa darli il fuo­
co
dalla bocca, & che detta mina ſia atta a far ſcaricar il pez
zo
.
Poi dirizzata la bocca del pezzo, doue ſi uuol che la bal­
la
facci lume ſe li dia il fuoco dalla bocca, che farà mirabile
effetto
, & con queſta ſe ne potrà ſeruire volendo abbrugiar
anco
la monitione del nemico; & altre ſimili fattioni, come
l
'huomo prattico ſi può imaginare.
A FAR BALLE DI BRONZO DA TIRARE
in
uno eſſercito da romper trincere, & far batterie
doue
ſia il terreno molle.
Si facci una balla uuota nel mezo tanto che la ſua groſ­
ſezza
ſia un mezo dito in trauerſo, & queſta ſi facci di libra
una
di ſtagno, & tre di rame, & ſia queſta balla buſata anco­
ra
da tutti due i capi, di larghezza che vi entri vn dito picco
lo
, & s'empiſca beniſſimo di poluere fina, & ſia ben ſtiuata;
1dopoi ſi habbi vna ſpoletta di lameta di ferro, che paſſi da
vn
canto all'altro della balla, talmente che ſia ben ribattuta
dalli
capi della balla, & detta ſpoletta habbi due, o tre buſi
nel
mezo, & ſia poi empita della ſottoſcritta miſtura.
TABELLE WAR HIER
Et poi s'ineſchi da tutti due i capi della ſpoletta di polue­
re
fina; poi bagnar detta balla in trementina, & riuolgerla
nella
poluere fina, acciò poſſi pigliare il fuoco habilmente;
dopò
ſi carichi il cannone, come ſi è fatto di ſopra, & ſe li dia
il
fuoco medeſimamente dalla bocca, che farà gran mortali­
ſcaricandoſi in eſſerciti, & ficcandoſi in terreno di trince­
re
, o di batterie, oue ſia molle farà gran rouina nel ſuo crepa­
re
; Diſſegno della balla di bronzo.
34[Figure 34]
ALTRO MODO DI CARICAR
detta
balla, cioè con ſchioppi.
Si hauerà ſchioppetti di ferro alla longhezza che poſſi­
no
capire nella balla, quanti ne potrà capir la balla, o che pa
1rera a ſufficienza, & caricati vi ſi pongano dentro, e s'impi­
ſca
di poluere, & ſeruar il tutto come ſi è fatto di ſopra che
farà
mirabile danno al nemico, & ancora ſi potranno carica
re
con quadratti, come è fatto delle pignatte.
Queſte ſorti di palle quantunque ſiano di gran ſpeſa, por­
tano
però con ſeco grande offeſa al nemico, il che non auie
ne
delle pignarte, le quali ſono pur piu habili da farne gran
quantità
: ma però non ponno ſeruire da tirar con l'artiglie­
ria
come ſi delle palle: Ma il prattico Bombardiero co'l
ſuo
buon giudicio potrà ſempremai imaginarſi diuerſe for­
ti
di arteficij, che fanno l'iſteſſo effetto, ſecondo l'occorze
& le commodità delle coſe, perche eſſendo in luogo doue
non
ſi poteſſe hauer modo di far pignatte, palle, ò trombe,
potrà
però ſeruirſi di zocchi, & traui, con buſarli, & impirli
di
ſimili fuochi, & ordinarli coperti di terenno doue ſapeſ­
ſe
che'l nemico haueſſe da paſſare, come ſarebbe all' aſſalto
d
'vna batteria, E ſimili fattioni, che dandoli il fuoco a tem­
po
, faranno di grauiſſimi danni, & ſpauento al nemico.

Auuertendo
però ogn'uno, che di queſta honorata profeſ
ſione
ſi diletta, di ſempre eſperimentar le ſue miſture & ſuo
chi
; perche quantunque io habbia poſto qui diuerſe miſture
tutte
approuate da prattici, non dimeno potria però auue­
nire
, che eſſendo le altrui polueri, ſolferi, ſalnitri, olij, pego­
le
, & raſe, piu buone, o men buone di queſte eſperimentate,
(come queſto infallibilmente ſi vede eſſer vero, che un pae
ſe
produrrà di dette robbe piu graſſe aſſai di quello fara vn
altro
, & anco piu gagliarde, & meno) però vengono a fare
diuerſo
effetto, & maſſime le polueri; per ben che tutte fuſ
ſero
polueri groſſe, non dimeno vna ſarà piu gagliarda dell'­
altra
aſſai.
Per tanto adunque ſempre che vorrà ponerſi a
impreſe
importanti, doue li concorre l'utile del ſuo Principe,
la
ſua ſalute, & honor ſuo, facci eſperienza de'ſuoi fuochi, &
non
manchi anco quantunque habbi huomini valoroſi, inſe
1gnarli il modo di ſcaricarli, & gittarli; perche il darli coſa
da
maneggiare, che loro non n'habbino pratica, ſi perdo­
no
facilmente d'animo, maſſime in fuochi artificiati, per­
che
non è coſi bel zuffo d'huomo, che non ſpauentino, poi­
che
doue entra di queſte ſorti di fuochi da battaglia, fan­
no
gran danno, & non ſi poſſono ammorzare con cene­
re
, con aceto, con altro, eſſendo che ſe n'è fatto pro­
ue
innumerabili: & con fatica grande sammorzano quelli
da
far feſte, & trionfi.
Queſto ſia al preſente quanto circa à ciò habbiamo a di­
re
, promettendoui in breue dar fuori un nuouo trattato, &
regola
belliſſima, per conoſcere la qualità, & natura d'ogui
forte
di polueri, ſalnitri, ſolferi, olij, pegole, & raſe ſe ſono ca
lide
, frigide, ſecche, o humide, che ſarà di gran giouamento
a
ogn'vno che ſi diletta dell'arte del Bombardiero.
1
Parmi ancora di dirui, che eſſendo nata una diſputa fra
alcuni
Capitani circa il poter tirar molte uolte un pezzo il
giorno
, & ; alcuni de quali teneuano openione, che la na
tion
Franceſe fuſſe piu atta a far piu gran numero di colpi
al
giorno, che la Italiana, fu chi ſi proferſe de'Bombardieri
noſtri
di ſuperar detta natione in ogni conto di ſimile at­
tione
, perciò di ordine dell'Illuſtriſs. Sig. Giordano Orſino
fu
fatto vna batteria in Breſcia a di 29. Agoſto 1564. con vn
cannone
da cinquanta, & fu tirato cento, e orto tiri in cin
que
hore, con poluere ingranita a gran Baſtardo, fatta a ra­
gione
di cinque ponti aſſo, aſſo, con 25. libre di poluere per
cadaun
tiro, caricando tal poluere in vn tratto ſolo; detto
cannone
, o pezzo, peſaua 6634. & non fu mai rinfreſcato,
ſaluo
, che ſi cazzaua li ſcouoli nelle ſecchie dell'acqua, & ſi
ſcouolaua
di dentro; detto pezzo haueua vno paiolo do­
ue
le ruote ſopra vi ripoſaua, con il letto, ilqual paiolo per
ogni
cinque piedi n'haueua vno di ſcarpa, talmente che'l
pezzo
, quando haueua fatto per il tiro la ſua riculata, ri­
tornaua
al luogo ſuo primo ſenza altro aiuto, & per rite­
gno
, che non paſſaſſe piu oltre, vi era per trauerſo vna
piana
, ò vn traue, che vogliamo dire.
Per ilche conſide­
ri
ogni prattico, ſe reſtarono ſodisfatti quelli Signo­
ri
che deſiauano conoſcere il valore, & ſufficienza Italiana
in
queſto effetto.
IL FINE.